[CK] Il sogno georgiano. Ascesa e decadenza della dinastia dei Bagratuni.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Sebastiano Ferrero
00martedì 23 agosto 2005 10:18

Versione: betapatch del 15/8 con minifx del 17 e ultima versione del BOPACK.
Partenza da personaggi storici per ridisignare l'età d'oro georgiana.

Prologo
Alla fine del XII secolo, la dinastia dei Bagratuni, conosciuti in Italia come Bagrationi, aveva origini antiche: fu fondata da Ashot I il grande nell'809 d.C.. e nel 978 i Bagratuni riunirono tutti i principati georgiani.

Il gioco
Normalmente, si fa risalire l'apogeo (e praticamente ultimo tratto) del regno di Georgia con l'ascesa al trono della regina Tamar, di cui era già bisnonno quel Devid IV Agmashenebeli, che oggi, assieme alla pronipote, è considerato santo dalla Chiesa georgiana. Salì al trono alla morte del padre Giorgi nel 1184. Il suo primo marito fu Yuri (conosciuto in Georgia come Giorgi) Bogolyubski, dal 1185 al 1186, ma l'unione non portò alla prole. Pertanto Yuri ritornò ben felice alla sua terra natia, e Tamar si risposò scegliendo un suo cugino di terzo grado, David Soslan Bragatuni del ramo osseto, che fu sempre e solo nominalmente re, mentre in realtà tutto il vero potere rimase, almeno fino alla sua morte, alla moglie; egli invece, preferì sempre guidare l'esercito.
Possiamo immagine cosa pensasse una giovane regina che aveva passato l'adolescenza a Bisanzio del suo cupo, seppur relativamente felice, regno caucasico la cui unica casta per cui la cultura era normale era il misogino clero ortodosso.
La situazione confinaria non era rosea, come sempre: a nord si trovavano gli Osseti ormai convertiti trai patriarchi di Costantinopoli e Tblisi -Tiflis in georgiano- (ovvero gli Alani) e la pressione dei Cumani minacciava migrazioni verso il Caucaso; a est si trovavano l'Armenia e l'Azerbaijan, costantemente contesi fra il ramo armeno dei Bagratuni, i signorotti ortodossi locali che premevano per aiuti e i bey e atabeg che avevano rilevato gli Arabi e che rimanevano in buoni rapporti con molti domini anatolici e mesopotamici, frai quali figuravano l'emirato del Rum e gli ultimi califfi abbasidi. Situazione simile, ma nella quale non figuravano i contendenti cristiani c'era a sud.

Sebastiano Ferrero
00martedì 23 agosto 2005 10:20
Periodo di Tamar (1187-1192)

Primo obiettivo prefissato da Tamar fu seguire l'esempio del suo bisnonno e dedicarsi alle infrastrutture. Si doveva urbanizzare il paese, collegarne i centri abitati, creare una casta borghese e scolarizzarla, liberare i servi, migliorare livello di vita e produttività, promuovere la diffusione della religione e farsi conoscere al mondo per questo.
Anno importante è quello della terza crociata: risalgono infatti al 1187 la prima rete stradale capillare fra Tblisi e le altre città del regno, la prima scuola semilaica di Georgia (ma non definibile università, sia per le materie studiate sia perché restavano i monaci come docenti) e la prima corte di giustizia con poteri supremi. Nei successivi tre anni la popolazione urbana aumentò del 40% e nuovi avanzamenti tecnologici che addolcirono gli aspri territori caucasici e "inasprirono" gli eserciti georgiani (oltre alle varie novità introdotte da Bisanzio, nel 1189 David Soslan Bagratuni inaugurò sulle sponde del Mar Nero il primo cantiere navale militare e il primo campo d'addestramento) . Addirittura, nel 1190 la Georgia iniziò a esportare vetro trai suoi vicini, grazie anche alle prime modeste imprese mercantili.
Sul piano diplomatico e militare non mancarono i succesi: grazie all'azione del cancelliere, parente alla lontana di David Soslan e quindi anche lui in parte alano, nel 1189 il principe degli Alani Suarn, impaurito dai Cumani, accettò di divenire vassallo di Tamar. Per suggellare il patto, Suarn ottenne anche il titolo di principe di Imerezia, diventando così il signore ufficiale del conte di Abkhazia, anche se lui rese sempre conto delle sue azioni ai regnanti. Nell'agosto di quell'anno i Cumani tentarono allora di conquistare permanentemente i territori degli Alani-Osseti, ma un'armata mista composta da questi e dalle forze georgiane, capeggiate dalla regina stessa e dal marito, sconfisse la spedizione e i Cumani furono costretti a pagare un tributo, che aggiungendosi ai profitti ricavati dalla Via della Seta arricchì notevolmente il tesoro. Nel 1191, David Soslan conquistò l'Armenia settentrionale approfittando della confusione creatasi e un tale Grigor di Tblisi guidò le sue armate alla conquista del Nagorno-Karabah.
I figli dei regnanti furono solo due: Avtandil (?1188) e Tinatin (?1190). Il parto del terzo figlio, nel 1192 fu molto travagliato, ma questi nacque morto. Pure Tamar morì, a causa dell'emorragia. Fu una grave perdita e alcuni storici sostengono che fu l'ultima che la Georgia potette permettersi, in quei tempi.

Sebastiano Ferrero
00martedì 23 agosto 2005 10:21
Il periodo di interregno, o "di David Soslan" (1192-1204)

Chiamato così perché durante questi dodici anni tutti i personaggi con incarichi regi fecero capo al tutore generale del futuro re Avtandil e alla sorella e ne divennero, in diversi periodi, precettori.
Nel 1193 David Soslan sposò Margit Arpad, figlia del re Bela d'Ungheria (e da questa unione nacque una sola figlia, Mariam, che morì in fasce), cercando di distaccarsi dall'avita politica strettamente collegata ai basilei. Queste manovre sarebbero culminate nel 1200 con la rottura dei rapporti diplomatici in favore del regno di Cilicia, potenza emergente a cavallo della penisola anatolica e la Terrasanta. Comunque, un anno dopo osservò la sua alleanza col basileus e servì contro il ribelle conte di Tessalonica, ottenendone un tributo.
Va detto che comunque i coregnanti continuarono la politica economica e socioculturale di Tamar e portarono Tblisi e il contado a quasi 42.000 persone.
Il Natale del 1194 fu celebrato nella nuova basilica di Tblisi, in costruzione sin dal tempo di Giorgi Bagratuni e sembra che fu in quella occasione che la corte prese una delle decisioni più controverse del dodicennio: assassinare gli altri possibili eredi di Avtandil. Questi erano ancora due ragazzi, Comneni ed eredi perché nipoti di Tamar. Avrebbero potuto far valere, a quanto risulta, le loro rivendicazioni sul trono, detenuto da un Angelos e avevano ancora molte amicizie tra gli ultimi feudi greci in Anatolia, ma a quanto pare David Soslan voleva che solo la sua famiglia fosse artefice del destino della nazione. Quello stesso anno il futuro re iniziava la sua educazione marziale al seguito del padre, assieme ad altri insegnanti. Nell'inverno successivo i sicari georgiani arrivarono a Costantinopoli, la città degli intrighi, e il doppio assassinio riuscì. Non ci sono cronache di accuse verso il regno georgiano.
Sempre nel 1195, con dietro il figlio, David Soslan intraprese una campagna contro gli emiri di Azerbaijan e di Trapezous, impegnati rispettivamente contro il sultano di Khwarizmian e i nobili Crimeani, che avevano eliminato la minaccia pagana della penisola, che si concluse con pochi scontri e che portò a governare tutto il Caucaso. Alla causa georgiana prestò pure fedeltà il principe greco Eusebios di Caldea, desideroso di riconquistare le terre perdute. Nel 1197 avvennero le riforme territoriali: in dettaglio, ci fu una redistribuzione volta a riproporzionare le terre demaniali, quelle private dei nobili e quelle dei non nobili.
Di maggior portata fu la nascita di nuovi feudi: tutta la Georgia centro-settentrionale, tranne Tblisi e un corridoio che la collegava alle province costiere fu ceduto al nuovo patriarca di Armenia, che cambiò la nomea in patriarca di Georgia; a Tinatin (sempre sotto la reggenza del padre e di una nuova corte), fu dato il titolo di principessa di Armenia e il governo -raggiunta la maggiore età- dei conti del Caucaso orientale.
Nel 1201, chiusi tutti i rapporti con Bisanzio, il maresciallo partì, rinforzato da duemila guardie varange fuggite da Bisanzio dopo l'assassinio di Alexios Angelos e l'incoronazione del cugino da parte di una fazione dissidente, iniziò un'altra lunga campagna contro l'indebolito atabeg (era salito nuovamente un turco al potere) di Trapezous e l'emiro di Azerbaijan, un altro arabo fuggito presso i turchi da Baghdad. Ma il primo, comprendendo che aria tirava, richiese protezione al sultando selgiuchide e la ottenne. Un corpo di spedizione armeno-nord azero riuscì quasi senza perdite a occupare il territorio del Dwin, preparandosi alla contro offensiva azera, mentre gli eserciti caldei e georgiani iniziarono una serie di battaglie per il controllo di Trapezous e Ani. I dodicimila uomini con cui era partito David Soslan, uniti ai duemila di Eusebios, si ridussero in tre mesi a metà e sempre più truppe arrivavano dal Rum. Pertanto ci si affrettò a siglare una tregua con l'Azerbaijan e dal Dwim l'esercito marciò a tappe forzate per portare altri 3500 uomini. Arrivò giusto in tempo per partecipare alla quarta battaglia sotto le mura di Trapezous, per cui i turchi schieravano il triplo delle forze georgiane. La battaglia fu tra le più sanguinose mai combattute nell'area, eppure si raggiunse a una parità trai due schieramenti: infatti sia il sultano Kay Kusrai sia David Soslan furono gravemente feriti e toccò ai rispettivi eredi tirocinanti prendere il comando: fu deciso per la tregua, lasciando complessivamente 15000 uomini sulle colline circostanti Trapezous. Gli eserciti si ritirarono e David Soslan abbandonò il comando, lasciando che il figlio imparasse sul campo quanto c'era ancora da imparare sull'arte militare e affidandolo a un tale vescovo Murman, da anni apertamente in contrasto con il patriarca di Costantinopoli. I precetti insegnati al giovane Avtandil lo fecero però bollare come eretico da numerosi alti prelati ortodossi (ma le cronache non dicono su cosa dissentissero Murman e gli altri).
Tre anni più tardi avvennero molti fatti importanti: Avtandil divenne re a tutti gli effetti, Tinatin andò in sposa al duca di Antiochia, preoccupato della crescente potenza Ayyubbida e ormai senza fiducia nel vecchio Guido di Lusignano e odiato dal re di Cilicia. Cio portò Antiochia e Cipro nelle mani georgiane e la pressione ayyubbida calò dopo trattative segrete. L'imperatore di Bisanzio, disperato dopo l'arrivo dei latini incoraggiati da Venezia, chiese aiuto umiliandosi pure alla Georgia, ma l'infermo David Soslan, che aveva ancora ascendente su figlio e corte, rifutò. Fu l'ultimo atto della sua vita. Infatti, in quell'inverno particolarmente freddo la sua ferità si aggravò e contrasse la polmonite, morendo tra gli spifferi del castello.

Sebastiano Ferrero
00martedì 23 agosto 2005 10:21
Il periodo di Avtandil (1204-1215)

Avtandil veniva descritto come un giovane alto, robusto, dai capelli biondi e dagli occhi neri. Abile militare e contabile piuttosto esperto, mancava però di senso diplomatico e malizia. Sposò, secondo quanto già stabilito, Eleonora Capeto, la figlia del re Filippo Augusto, nel 1205. Tra il 1205 e il 1209, non si sa però precisamente quando, nacquero due figli, Evstati e Sinduhtar.
Iniziò il regno già in modo turbolento, rifiutando di cacciare il vescovo eretico come intimatogli dal patriarca di Georgia e dovendo quindi affrontarlo ribelle, sconfiggendolo facilmente e donando i territori requisiti al nuovo principe degli Alani, Togli.
I successivi sei anni furono alquanto tranquilli: le uniche preoccupazioni furono la costante campagna di avanzamento del regno e le manovre diplomatiche per mantere i musulmani lontani da Antiochia e Alessandretta, mentre il Isaakios riconquistava la nuova Roma. Ma nel 1210, approfittando della massiccia offensiva greca contro i Selgiuchidi, Avtandil volse il suo sguardo ai territori che suo padre non era riuscito a conquistare (eccetto quelli azeri, già sottomessi dai cilici). Radunando tutti i principi e conti interessati, partì a marzo, discendendo i monti e conquistando in un'unica marca trionfale Trapezous e la Caldea. Si fece poi raggiungere dagli abkhazi e dagli armeni e continuò la campagna, sconfiggendo i turchi ripieganti dalle armate bizantine. Furono conquistate Cesarea, la Galatia e Tyana. Un tentativo di assedio fu pure portato avanti dai soldati ciprioti e antiochiani all'indipendente Adana, ma fu senza successo.
Ora i vassalli georgiani confinavano con quelli bizantini e i turchi erano stati spinti verso l'Anatolia sud-orientale. Sembrava che il periodo d'oro potesse solo risplendere ancora di più, ma un nuovo vento soffiava da est...
Quel vento era quello di un nuovo popolo orientale, che appariva unico ma che in realtà era un mosaico di etnie. Il suo capo era Tagatai, ma si fece conoscere all'Europa come Gengis Khan.
Apparve durante le campagne anatoliche di Avtandil: notizie vaghe di un terrore dei cumani che si faceva sempre più potente. Nel 1213 le tribù cumane confinanti i territori alani chiesero asilo, che fu accordato. Ormai lo scontro era inevitabile. Nella primavera del 1214 Avtandil proclamò la mobilitazione generale nel regno, mentre i profughi alani e abkhazi fuggivano verso la Georgia. Gli eserciti di questi due popoli si unirono, mantenuti dal re stesso, sulle montagne settentrionali del Caucaso e arrivarono dopo qualche mese tutte le truppe degli altri vassalli, oltre a quelle regali.
In giugno la ruota della sorte girò definitivamente e le orde mongole giunsero a dar battaglia ai georgiani. Potrebbe sembrare che fosse un vantaggio enorme essere sulle montagne contro un esercito di cavalieri, ma non era così, per un esercito dieci volte più piccolo degli opponenti. In quella battaglia sembra che solo qualche decina di soldati si sia salvata, tutti gli altri, compresi il conte di Abkhazia, il principe degli Alani, il principe di Caldea, il maresciallo di Armenia e i conti vassalli della principessa morirono o furono giustiziati. Avtandil riuscì a salvarsi, ma capiva che ormai era tutto finito.
Una dopo l'altra, le roccaforti georgiane del settentrione cadevano e ben presto i Mongoli arrivarono anche in Caldea e a scontrarsi contro il regno di Cilicia, ma per il momento non attaccarono Avtandil isolato a Tblisi. Ciò avvenne il 25 dicembre del 1214 e due mesi dopo circa, i Mongoli irruppero in città. Qui si fermano le cronache sulla famiglia Bagratuni e qui termina anche l'epoca doro della Georgia, ormai una terra devastata e insanguinata.

CCM Von Hausser
00martedì 6 settembre 2005 08:22
Prolifico il bravo Sebastiano, eh? Ti invidio la passione per il gioco ed il tempo per questo e per la stesura dell'AAR
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:37.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com