Il periodo di interregno, o "di David Soslan" (1192-1204)
Chiamato così perché durante questi dodici anni tutti i personaggi con incarichi regi fecero capo al tutore generale del futuro re Avtandil e alla sorella e ne divennero, in diversi periodi, precettori.
Nel 1193 David Soslan sposò Margit Arpad, figlia del re Bela d'Ungheria (e da questa unione nacque una sola figlia, Mariam, che morì in fasce), cercando di distaccarsi dall'avita politica strettamente collegata ai basilei. Queste manovre sarebbero culminate nel 1200 con la rottura dei rapporti diplomatici in favore del regno di Cilicia, potenza emergente a cavallo della penisola anatolica e la Terrasanta. Comunque, un anno dopo osservò la sua alleanza col basileus e servì contro il ribelle conte di Tessalonica, ottenendone un tributo.
Va detto che comunque i coregnanti continuarono la politica economica e socioculturale di Tamar e portarono Tblisi e il contado a quasi 42.000 persone.
Il Natale del 1194 fu celebrato nella nuova basilica di Tblisi, in costruzione sin dal tempo di Giorgi Bagratuni e sembra che fu in quella occasione che la corte prese una delle decisioni più controverse del dodicennio: assassinare gli altri possibili eredi di Avtandil. Questi erano ancora due ragazzi, Comneni ed eredi perché nipoti di Tamar. Avrebbero potuto far valere, a quanto risulta, le loro rivendicazioni sul trono, detenuto da un Angelos e avevano ancora molte amicizie tra gli ultimi feudi greci in Anatolia, ma a quanto pare David Soslan voleva che solo la sua famiglia fosse artefice del destino della nazione. Quello stesso anno il futuro re iniziava la sua educazione marziale al seguito del padre, assieme ad altri insegnanti. Nell'inverno successivo i sicari georgiani arrivarono a Costantinopoli, la città degli intrighi, e il doppio assassinio riuscì. Non ci sono cronache di accuse verso il regno georgiano.
Sempre nel 1195, con dietro il figlio, David Soslan intraprese una campagna contro gli emiri di Azerbaijan e di Trapezous, impegnati rispettivamente contro il sultano di Khwarizmian e i nobili Crimeani, che avevano eliminato la minaccia pagana della penisola, che si concluse con pochi scontri e che portò a governare tutto il Caucaso. Alla causa georgiana prestò pure fedeltà il principe greco Eusebios di Caldea, desideroso di riconquistare le terre perdute. Nel 1197 avvennero le riforme territoriali: in dettaglio, ci fu una redistribuzione volta a riproporzionare le terre demaniali, quelle private dei nobili e quelle dei non nobili.
Di maggior portata fu la nascita di nuovi feudi: tutta la Georgia centro-settentrionale, tranne Tblisi e un corridoio che la collegava alle province costiere fu ceduto al nuovo patriarca di Armenia, che cambiò la nomea in patriarca di Georgia; a Tinatin (sempre sotto la reggenza del padre e di una nuova corte), fu dato il titolo di principessa di Armenia e il governo -raggiunta la maggiore età- dei conti del Caucaso orientale.
Nel 1201, chiusi tutti i rapporti con Bisanzio, il maresciallo partì, rinforzato da duemila guardie varange fuggite da Bisanzio dopo l'assassinio di Alexios Angelos e l'incoronazione del cugino da parte di una fazione dissidente, iniziò un'altra lunga campagna contro l'indebolito atabeg (era salito nuovamente un turco al potere) di Trapezous e l'emiro di Azerbaijan, un altro arabo fuggito presso i turchi da Baghdad. Ma il primo, comprendendo che aria tirava, richiese protezione al sultando selgiuchide e la ottenne. Un corpo di spedizione armeno-nord azero riuscì quasi senza perdite a occupare il territorio del Dwin, preparandosi alla contro offensiva azera, mentre gli eserciti caldei e georgiani iniziarono una serie di battaglie per il controllo di Trapezous e Ani. I dodicimila uomini con cui era partito David Soslan, uniti ai duemila di Eusebios, si ridussero in tre mesi a metà e sempre più truppe arrivavano dal Rum. Pertanto ci si affrettò a siglare una tregua con l'Azerbaijan e dal Dwim l'esercito marciò a tappe forzate per portare altri 3500 uomini. Arrivò giusto in tempo per partecipare alla quarta battaglia sotto le mura di Trapezous, per cui i turchi schieravano il triplo delle forze georgiane. La battaglia fu tra le più sanguinose mai combattute nell'area, eppure si raggiunse a una parità trai due schieramenti: infatti sia il sultano Kay Kusrai sia David Soslan furono gravemente feriti e toccò ai rispettivi eredi tirocinanti prendere il comando: fu deciso per la tregua, lasciando complessivamente 15000 uomini sulle colline circostanti Trapezous. Gli eserciti si ritirarono e David Soslan abbandonò il comando, lasciando che il figlio imparasse sul campo quanto c'era ancora da imparare sull'arte militare e affidandolo a un tale vescovo Murman, da anni apertamente in contrasto con il patriarca di Costantinopoli. I precetti insegnati al giovane Avtandil lo fecero però bollare come eretico da numerosi alti prelati ortodossi (ma le cronache non dicono su cosa dissentissero Murman e gli altri).
Tre anni più tardi avvennero molti fatti importanti: Avtandil divenne re a tutti gli effetti, Tinatin andò in sposa al duca di Antiochia, preoccupato della crescente potenza Ayyubbida e ormai senza fiducia nel vecchio Guido di Lusignano e odiato dal re di Cilicia. Cio portò Antiochia e Cipro nelle mani georgiane e la pressione ayyubbida calò dopo trattative segrete. L'imperatore di Bisanzio, disperato dopo l'arrivo dei latini incoraggiati da Venezia, chiese aiuto umiliandosi pure alla Georgia, ma l'infermo David Soslan, che aveva ancora ascendente su figlio e corte, rifutò. Fu l'ultimo atto della sua vita. Infatti, in quell'inverno particolarmente freddo la sua ferità si aggravò e contrasse la polmonite, morendo tra gli spifferi del castello.