[CINA] La platea di Obama all'università era pilotata?

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-Giona-
00mercoledì 18 novembre 2009 15:07
www.repubblica.it/2009/11/sezioni/esteri/obama-presidenza-12/finti-studenti-cinesi/finti-studenti-cinesi.html?re...

Sulla Rete circolano i nomi dei giovani che hanno dialogato con il presidente Usa
Molti hanno cariche nel partito comunista nelle principali università
Obama e i "finti studenti" cinesi
I blog: "Erano funzionari del partito"

Li chiamano "esercito dei 50 centesimi": internauti pagati dal governo per diffondere propaganda sul web

ROMA - Che gli studenti cinesi che hanno incontrato il presidente statunitense Barack Obama in occasione della sua visita a Shanghai fossero stati "accuratamente selezionati" dal governo era noto, e non era del resto ipotizzabile che il regime lasciasse filtrare voci della dissidenza in un appuntamento così importante e seguito da tutti i media del mondo. Ma adesso dai blog emergono i dettagli di questa selezione: non si sarebbe trattato di semplici studenti, ma di funzionari del partito comunista all'interno delle università cinesi.

In particolare il blog Cina Oggi (in italiano) pubblica un post tradotto dal cinese e tratto da Douban.com, con i nomi di tre "studenti": "La prima studentessa che ha fatto la prima domanda, Cheng Xi, è la direttrice esecutiva della Lega dei giovani comunisti, presso la Fudan University. Lo 'studente' che ha fatto la seconda domanda, Huang Lihe, è il segretario della Lega dei giovani comunisti dell'Istituto di Lingue straniere presso la Tongji University. Un altro studente che ha fatto una domanda è Qian Wentao, classe 2006, segretario di un ramo del partito presso la Shanghai Jiao Tong University".

Viene citato come fonte anche il blog di Huangli He, che fa capo a un gruppo di giovani professori universitari cinesi, della Tongij University. Il giovane si esprime in termini entusiastici a proposito del suo ruolo di docente: "Siamo il popolo di Tongij, speriamo di diventare un torcia che accenda sogni e desideri". Ma dopo l'incontro con Obama il blog del finto studente - riferisce il sito di Cina Oggi - è stato subito bersagliato da commenti offesi. Huangli viene spregiativamente chiamato "50 centesimi", il termine utilizzato per definire gli internauti prezzolati dal governo cinese per postare commenti favorevoli al regime. Chiamati anche "esercito dei 50 centesimi" o "partito dei 50 centesimi", hanno cominciato ad agire su internet un paio d'anni fa, dopo l'appello lanciato nel 2007 dal presidente Hu Jintao a "imporre la supremazia del partito comunista sull'opinione pubblica online". I post di questi "volontari del web" vengono appunto pagati 30 cent ciascuno: si insinuano in chat, blog, forum per indirizzare e manipolare le discussioni. E così a Huangli gli internauti chiedono: "Sono bastati 50 cent per quella domanda al presidente?".

(18 novembre 2009) Tutti gli articoli di esteri
-Kaname-chan
00mercoledì 18 novembre 2009 16:28
Non è tanto negativa questa cosa. Mi spiego: se potesse il governo incarcererebbe tutti i dissidenti, chiuderebbe i blog ecc. ecc. Se usa questi metodi indiretti è perché la censura e la repressione stanno fallendo.
Armilio1
00mercoledì 18 novembre 2009 17:53
Più che fallendo la censura e la repressione, come sempre succede, sono metodi che portano ad altra violenza, e quindi a brutte figura ecc ecc. Così si evitano guai senza rischiare niente.
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