Basta credere in Gesù per essere salvati? basta la preghiera del peccatore?

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Angelo Serafino53
00sabato 8 febbraio 2020 15:50

La risposta della Bibbia

I cristiani credono che Gesù sia morto per i peccati del genere umano (1 Pietro 3:18). Per essere salvati, però, non è sufficiente credere in Gesù. I demòni sanno che Gesù è “il Figlio di Dio”, ma li attende la distruzione, non la salvezza (Luca 4:41; Giuda 6).

www.jw.org/it/cosa-dice-la-Bibbia/domande/credere-in-gesu/


(SimonLeBon)
00sabato 8 febbraio 2020 18:15
Re:
Angelo Serafino53, 2/8/2020 3:50 PM:


La risposta della Bibbia

I cristiani credono che Gesù sia morto per i peccati del genere umano (1 Pietro 3:18). Per essere salvati, però, non è sufficiente credere in Gesù. I demòni sanno che Gesù è “il Figlio di Dio”, ma li attende la distruzione, non la salvezza (Luca 4:41; Giuda 6).

www.jw.org/it/cosa-dice-la-Bibbia/domande/credere-in-gesu/





Giustamente non basta, ma è necessario, almeno per quel che riguarda noi cristiani che sappiamo chi è Gesu'.

Simon
barnabino
00sabato 8 febbraio 2020 21:09
Infatti, per quanto possa sembrare paradossala, non basta credere in Geova e aver fede in Geova per essere salvati. La fede in Geova si esplicita con la fede in suo figlio. Chi non ha fede nel figlio rigetta anche il padre. Giova ricordarlo, perché nel dare il (giusto) risalto al nome di Geova potremmo dimenticare che quello che salva è il sacrificio di Cristo.

Shalom
geremia60(2019)
00lunedì 10 febbraio 2020 15:59

ritengo che allora non credere in Cristo aveva la sua gravità, poichè significava negare la evidenza ..metti i farisei che sapevano di Lazzaro, non potevano negarlo, anzi si preoccupavano che questo evento avrebbe maggiorato la fama di Cristo, e volevano uccidere perfino Lazzaro , quel poveretto seppellito per 4 giorni che interessa aveva a recitare qualcosa di falso? Come tutti gli altri del resto. Diverso è il discorso di Paolo, che sembra che prima non abbia conosciuto direttamente il Cristo...e che pertanto non credeva in Lui.

Però il non credere in Gesù, in quei giorni per molti equivaleva a rigettare tutto quello di anomalo che era successo e che avevano magari assistito in prima persona.. come quel centurione che alla morte di Gesù disse che : questo era veramente il figlio di Dio. In pratica non ne erano pienamente coscienti, infatti Gesù disse:...Padre perdona loro che non sanno quello che fanno

Chiaro che per chi crede in Dio include il dover credere anche nel figlio, se vuole essere ascoltato dal Padre, ma questo non necessariamente lo condanna, poichè il vero ateo, o non credente è colui che crede solo con la mente.. solo a parole . Paolo sotto questo aspetto sicuramente non era mancante, pur essendolo rispetto alla sua incredulità in Cristo.





Angelo Serafino53
00martedì 11 febbraio 2020 00:13
Re:
geremia60(2019), 10/02/2020 15.59:


ritengo che allora non credere in Cristo aveva la sua gravità, poichè significava negare la evidenza ..metti i farisei che sapevano di Lazzaro, non potevano negarlo, anzi si preoccupavano che questo evento avrebbe maggiorato la fama di Cristo, e volevano uccidere perfino Lazzaro , quel poveretto seppellito per 4 giorni che interessa aveva a recitare qualcosa di falso? Come tutti gli altri del resto. Diverso è il discorso di Paolo, che sembra che prima non abbia conosciuto direttamente il Cristo...e che pertanto non credeva in Lui.

Però il non credere in Gesù, in quei giorni per molti equivaleva a rigettare tutto quello di anomalo che era successo e che avevano magari assistito in prima persona.. come quel centurione che alla morte di Gesù disse che : questo era veramente il figlio di Dio. In pratica non ne erano pienamente coscienti, infatti Gesù disse:...Padre perdona loro che non sanno quello che fanno

Chiaro che per chi crede in Dio include il dover credere anche nel figlio, se vuole essere ascoltato dal Padre, ma questo non necessariamente lo condanna, poichè il vero ateo, o non credente è colui che crede solo con la mente.. solo a parole . Paolo sotto questo aspetto sicuramente non era mancante, pur essendolo rispetto alla sua incredulità in Cristo.







infatti
(Giovanni 3:36) 36 Chi esercita fede nel Figlio ha vita eterna; chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.


monseppe2
00martedì 11 febbraio 2020 10:19
Re:
Angelo Serafino53, 08/02/2020 15.50:


La risposta della Bibbia

I cristiani credono che Gesù sia morto per i peccati del genere umano (1 Pietro 3:18). Per essere salvati, però, non è sufficiente credere in Gesù. I demòni sanno che Gesù è “il Figlio di Dio”, ma li attende la distruzione, non la salvezza (Luca 4:41; Giuda 6).

www.jw.org/it/cosa-dice-la-Bibbia/domande/credere-in-gesu/





Negli "ultimi giorni", la predicazione del regno, ha avuto appunto il fine di permettere a persone sincere, di conoscere Geova, riporre fede nel riscatto di suo Figlio Gesù, e manifestare questo cambio di comportamento con le opere, battesimo incluso.

Nella parte finale degli ultimi giorni, [tribolazione che non si ripeterà mai più], con la manifestazione del Figlio dell'uomo, ovviamente non ci potrebbe aspettare che tutti quei requisiti siano soddisfatti.

In Gerico, i familiari di Raab, furono salvati, avendo riposto fede, nel Dio degli Ebrei, ma ancora certamente non si erano ancora "circoncisi" per essere parte del popolo ebraico, ma ebbero salva la vita.

D'altronde, coloro che sono già morti, essendo assolti dai loro peccati con la morte stessa, se non avessero nel frattempo peccato contro lo spirito santo, saranno "salvati" tramite la resurrezione degli ingiusti, e "poi" avranno modo di poter manifestare il giusto pentimento, dopo che saranno stati istruiti nelle vie di Geova (durante il regno millenario).

(credo) che Geova stesso, conoscendo i "cuori", concederà, le circostanze [permetterà] di salvarsi, a coloro che prima dell'attacco di "Gog e Magog", si saranno coraggiosamente schierati a favore del Regno, riconoscendolo come la sola via della salvezza in quel particolare difficile momento.

Una tale coraggiosa presa di posizione, però, richiederà che sappiano essere decisi e di voler amare la giustizia, e il prossimo, [nel loro cuore] (ovvero non per opportunismo) condannando, con tale coraggiosa decisione, le nazioni che si staranno schierando contro il "Regno", e manifestare di non voler far parte di quel mondo condannato.

Chi, pertanto, sia ancora molto indeciso, farebbe bene ad esaminarsi ora, mentre ha modo di prepararsi e fortificarsi per affrontare ciò che sta per venire [se lo desidera].

monseppe2
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