[BARRINGTON] - La Torre Oscura

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byronstone
00sabato 8 dicembre 2007 11:32
Torre oscura

La torre è a base quadrata, e si sviluppa su 5 piani.


Entrata -



Un’enorme sala vuota, grande tanto da far rimbombare i passi, con solo poche torce che la illuminano quanto basta per far intravedere le due rampe di scale che portano ad una balconata . I pomi delle due ringhiere che costeggiano la scalinata, in freddo marmo bianco, sono finemente intarsiati e dal marmo senza forma si distendono due teste di leone dalle fauci spalancate. Sulla balconata vi è una piccola porta dietro la quale c’è ancora una rampa di scale che porta al piano superiore; la sala è decorata con intarsi e statue, ricavate nel marmo marquina (nero con qualche striatura bianca), che riflettono la tenue luce delle torce creando spettrali e spaventosi giochi di luce, dal pavimento, uniforme, fino al soffitto; il portone, enorme, massiccio, si apre verso l’esterno, ed è creato in legno di quercia con rinforzi di ferro e borchie, e si chiude con un’asse di legno dall’interno.
Ai due lati est ed ovest dell'enorme portone di ingresso vi sono due stanze grandi e con pochi arredi, destinate a guardie e servitù.



1 piano Sala comune –



Una porta di legno massiccio e rossastro separa la sala dalle scale. All’interno la sala è pavimentata in marmo nero, con arazzi alle pareti ed un caminetto sul muro a sinistra rispetto alla porta di ingresso. Vi sono 5 colonne per ogni lato anch'esse di marmo scuro che percorrono la sala in tutta la sua lunghezza.
Qualche torcia e radi candelabri illuminano la sala, per lo più vi sono torce spente alle pareti per mantenere l’oscurità sebbene vi sia la possibilità di illuminare “a giorno” la stanza. Quattro finestre strette come feritoie e coperti da pesanti tendaggio rossi, che non lasciano entrare molta luce, esse sono poste molto in alto e servono soprattutto per il ricambio dell’aria.
Diversi divanetti e poltrone dalle gonfie imbottiture e dalle rifiniture in legno scuro e pregiato, intarsiate a motivi orientali o demoniaci, complessi disegni il cui significato si è perso nelle nebbie del tempo, e qualche basso tavolino in legno scuro , oltre a qualche deschetto (legno rossastro con sedie annesse) sui quali sono appoggiati libri di minor importanza, semplici letture che servono a tener compagnia a chi si ferma lì, niente di importante o che concerne gli studi degli abitanti momentanei della torre o dei precedenti studiosi delle quattro porte. Una credenza semivuota e impolverata in un angolo particolarmente buio e dimenticato della sala, con qualche bottiglia di liquore.
Sullo stesso muro della porta d’entrata vi sono due porte più piccola e meno vistosa, nascoste dalle luce delle torce e quasi sempre in oscurità. Esse conducono ai piani superiori e privati della torre.

2° piano Biblioteca -




Anch’essa prende l’intero piano della torre. La porta è di legno nero, intarsiato, solo la scala di sinistra che parte dalla sala comune condurra ad essa, quella di destra procede verso i piani superiori senza possibilità di accedere ad essa.
Il pavimento è in marmo nero con intarsi in legno. All’entrata un breve corridoio porterà ad una sala interna, essa è sala per gli studi con deschetti, sedie, e materiale da scrittura, molte torce/fiaccole e qualche candelabro, e quattro ampie finestre ricoperte da pesanti tendaggi che comunque non danno visione all'esterno della torre, ma si affacciano sulla biblioteca che circonda la sala studio, in uno strano gioco di luci e ombre. Dalla sala studio vi sono 3 porte, una per ogni lato che permettono di accedere alle varie sezioni della biblioteca.
Il resto del piano è dunque occupato dalla biblioteca vera e propria: alti mobili di ebano, colmi di libri e pergamene, dapprima quelli più comuni e semplici, alla portata di tutti, poi addentrandosi quelli sempre più “oscuri”, difficili e proibiti, coperti di polvere e ragnatele. Vi sono scaffali chiusi a chiave ove i libri custoditi non hanno titolo, solo chi li ha riposti sa cosa quale sia di essi il contenuto e solo chi ha interesse ha tali libri ha le chiavi per aprire tali lucchetti che celano il sapere in lingue antiche e ormai in disuso. Ai muri qualche torcia che serve a far luce quanto basta per poter trovare i libri cercati, illuminando senza il rischio di dar fuoco a tutto. I muri sono di pietra scura.
Dall'altra parte della sala, nell'angolo di dx, rispetto alla scala che conduce direttamente ai piani superiori, vi è una stanza chiusa a chiave, questa, è una piccola biblioteca privata. Non si sa chi sia il padrone e chi realmente la utizzi, ma probabilmente cela volumi e tomi che non possono arrivare alle mani dei profani, arredata sobriamente ma con gusto, nasconde fra le sue mura ad un passaggio segreto che conduce nelle profondità sotterranee della torre.




3° piano Alloggi privati –



Arredamento in costruzione - Stanze già realizzate 6/19 per vederle nello specifico ----> www.splinder.com/mediablog/Shynnovea/album/35627
Su di un piano divisi in 4 ali due interne (incantate e senza finestre) e due esterne in ala est e ala ovest. Ci sono 19 stanze in tutto, nove interne e 10 esterne. Dieci di queste stanze hanno ampie finestre,coperte da pesante tende di velluto che ne oscurano ogni minuscola traccia di luce diurna, e nove poste nella parte interna della torre hanno semplicemente delle piccole feritorie per il ricambio dell’aria. Sulle nove stanza grava un incantesimo, Essi sono luoghi privi di luce e con aria rarefatta che impedisce alle normali creature viventi di vivere, per tale motivo tali stanze rimangono vuote per lunghi periodi o sono spesso occupate da entità, creature morte, ultraterrene, ombre, spiriti, vampiri, demoni. L’incantesimo che unisce i legami del mondo delle ombre al mondo della terra, avverte gli occupanti di tali stanze se qualcuno cerca di forzare le loro porte, richiamandoli, svegliandoli da un sonno, o semplicemente materializzando il loro spirito, qualora fosse necessario. Tutte le stanze sono dotate di caminetto e torce per l’illuminazione, e sono arredate secondo il gusto dei precedenti abitanti della torre, con opportune modifiche da parte degli abitanti attuali.
[Un passaggio segreto, ala ovest – entrambi i piani, per sicurezza]

4 piano - Sala concilio e riunioni
(piantina in costruzione)
La scala continua a salire tortuosa e buia fino a giungere al quarto piano della torre, li subisce una netta diramazione. Vi è un ampio e massiccio portone o vi è un’altra scala ancora più stretta e ripida che sale fino a condurre ai piani superiori.
Chiunque riesca ad arrivare in questo luogo cosi oscuro e sinistro senza sentire l’impulso di scappar via si troverà dinanzi una massiccia porta in legno di frassino, rinforzata da finiture in acciaio brunito. La porta, dall’aspetto robusto e inespugnabile, non presenta serrature se non, nel suo centro, una struttura completamente in acciaio. Questo pregiato lavoro di forgiatura e finitura ha l’aspetto di un demone dalle fauci spalancate, i cui canini sono affilati come stiletti. Il grottesco volto nasconde in realtà un complesso meccanismo che riunisce in se i più complessi meccanismi uniti ad un legame magico. Ad un occhio attento, infatti, l’interno delle fauci del demone rivelerà la presenza di una nicchia scavata e tornita secondo la vaga forma di una mano. Una volta poggiato in essa l’arto, la pressione esercitata da quest’ultimo azionerà un complesso meccanismo di ruote dentate e ingranaggi, che produrrà la chiusura delle fauci del demone in un freddo morso attorno al polso dell’oscuro abitante o del malcapitato viandante. I canini aguzzi lacerano inevitabilmente le carni e si imbevono del sangue del proprietario della mano. Due piccoli rubini posti sulla sommità di essi e magicamente incantati costituiscono il termine del meccanismo azionato dalla pressione della mano, se essi, infatti, riconosceranno il sangue di un immortale faranno scattare l’incantata serratura, aprendo la porta, se invece non si tratterà di sangue immortale, ma di ferruginoso sangue vivente, le fauci del demone stringeranno ulteriormente la morsa d’acciaio, tranciando inevitabilmente l’arto del coraggioso ma stupido mortale.

Sala del concilio e delle riunioni
Oltre tale porta vi è una sala priva di particolari ornamenti, il pavimento è mosaicato, con disegni ed iscrizioni runiche. Vi sono minuscole feritoie chiuse da pannelli di legno che permettono di rendere la sala in totale oscurità o di far cambiare l’aria se lo si desidera grazie a dei lunghi bastoni di ferro che permettono agevolmente di sospingere i pannelli per aprirli, e al centro del soffitto pende un candelabro in ferro battuto, fermato da una catena fissata ad un muro. Tavolinetti in legno rosso, posti in cerchio, e sedie imbottite, di scura pelle. Mobili ai muri, in legno di rovere, chiaro, con quanto vi è di utile alla scrittura, e ampolline di liquori e pozioni sconosciute, posti li da chissachi e piccole ampolle di sangue (rimasugli dai precedenti proprietari della torre).

5° piano - Stanze vuote
Le Stanze Vuote [chiamata comunemente cosi per capirci meglio] – due Sale a specchio a forma di mezza luna ampie e spoglia, chiuse a chiave (pochi sanno chi abbia realmente le chiavi), in grezza pietra nera, sulle pareti disegni e simboli arcani, rune e sigilli fatti. In una delle due vi è anche una piccola credenza con l’occorrente per riti e sacrifici “d’urgenza” (occupata abusivamente dai negromanti in una delle ultime visitine in fin dei conti non è il tempio/cripta dei negromanti, vi si ricorre solamente in casi estremi – v. Elten): cordame, bavagli, candele, pugnali sacrificali, etc. Vi sono piccole feritoie rettangolari che servono solamente al ricambio d’aria, e come unica fonte di illuminazione vengono usate le candele.

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