[BARRIGTON] - Cimitero

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Kubren
00martedì 29 dicembre 2009 12:46
Il sentiero che scende fino alla vallata ove sorge il luogo di culto sembra, con la sua terra perennemente molliccia in tutti i giorni dell’ anno, una lingua che conduce dentro una gola piena di fumo. La foschia non abbandona il cimitero neanche quando il sole risplende nella più torrida delle stagioni, donando un aspetto lugubre alle mute schiere di lapidi assiepate entro il perimetro. Quest’ ultimo altri non è che un basso muro di mattoni non più alto di un metro, attraversabile da un cancello in ferro battuto orientato a sud-est, spoglio di decorazioni. Non appare una costruzione di natura stabile, anzi sembra lasciata all’ incuria da molto, tanto che alcuni arbusti hanno minato la perfetta simmetria quadrata del perimetro e i cardini del cancello si lagnano, piegati dallo scorrere inclemente del tempo. Il cimitero è attraversato da due sentieri principali che formano una croce. Uno procede da sud-est a nord-ovest,l’altro lo taglia da sud-ovest a nord-est. La pianta è dunque divisa in quattro differenti quartieri, direzionati verso i punti cardinali.

All'Interno del cimitero vi è anche un piccolo capanno di legno adibito come magazzino per gli attrezzi più semplici per il lavoro di becchino:

1 pala per scavare
1 piccone
1 carriola per trasportare la terra
Qualche lanterna per illuminare il tempio e l''ossario,di quelle che si possono trasportare a mano.


Sud – Zona dei tumuli

Questo è probabilmente il più antico dei quartieri del cimitero. Sparsi in maniera asimmetrica si assiepano numerose bozze sulla superficie del terreno erboso. Ad una prima occhiata non paiono nulla più che avvallamenti. In verità si possono ancora notare in alcuni gli accessi stretti formati da una semplice cataste di pietra dove non passerebbe qualcuno più alto di un nano, almeno laddove la terra non si è ripresa lo spazio rubato dalla mano dell’uomo. Le tombe risultano inviolate, eccettuato per una, scavata, ma ancora completamente vuota. Parte di quest’area è sgombra. Vi è spazio per altri tumuli, come un richiamo che la morte fa ai vivi per comunicare loro che vi è posto per tutti.


Est – Zona dei nobili

Le poche lapidi ivi presenti lasciano il posto ad una schiera di cappelle funerarie. Ogni famiglia di sangue blu originaria di Barrington è sepolta qui. Le edicole sono decorate con fregi differenti a seconda della religione di appartenenza. Alcune presentano sovra stesure degli elementi architettonici. Probabilmente a causa della conversione della famiglia, o dell’ estinzione del ceppo familiare che ha visto il riacquista del luogo di sepoltura da parte di un’altra genia. Al centro di quest’area giace anche una cappella funeraria con una cripta accessibile a tutti: qui vengono sepolti i re e le regine di Barrington ormai passati a miglior vita, a volte messi in loculi, altre in un urne dopo essere stati bruciati in mirabolanti pire funerarie.


Ovest – Ossario e tempio

Il quartiere del tempio, come viene chiamato dal volgo, è dominato dalla costruzione in pietra e legno di un edificio adibito al culto. E’ presente all’ interno della grande stanza quadrata un altare, affrontato da una schiera di panche semplici. Numerose sono le divinità rappresentate nelle statue, nelle pitture e nei bassorilievi che non eccellono per bellezza, quanto per la varietà di culti rinchiusi in un unico tempio.

Dietro il tempio è possibile accedere all’ossario. Quando lo spazio negli altri quartieri diventa soffocato, i becchini provvedono a riesumare i cadaveri e stipare ciò che rimane dei defunti ridotti ad ossa sotto i quattro archi di questa cripta. Non vi è un ordine preciso che permetta un riconoscimento dei cari, solo la cruda disposizione logistica atta a far occupare a questi macabri resti il minor spazio possibile.


Nord – Fosse comuni, lapidi semplici

Il quartiere dei poveri, bonariamente così appellato dagli abitanti della cittadina, è formato da un insieme confuso di lapidi. Alcune risultano semplici blocchi di pietra grezza incisi con rune o semplici scritte di lingue differenti. Altre sono erose dal tempo e coperte di muschio. Altre ancora sembrano più raffinate e danno memoria anche al defunto di cui recitano mute l’ epitaffio. Gran parte dello spazio è occupato dalle fosse comuni, specialmente non lontano dal muro perimetrale. Non è infrequente vederne alcune scoperte durante epidemie o guerre, pronte ad essere utilizzate per dimenticare in fretta i poco abbietti più sfortunati.

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