[AVALON] - Il bosco delle driadi

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Kubren
00martedì 28 dicembre 2010 20:15

Il bosco è attraversato da un sentiero principale che ne traccia l’intero perimetro. Meravigliosa vegetazione, risplendente di colori e forme, come gemme brillano le corolle dei fiori, intense e luminose che paiono dipinte. Siepi e soffici fili d'erba verde smeraldo s'intersecano in un gioco incantato. Qui la rupe, raggiungibile da una deviazione dal sentiero perimetrale, è protagonista del cuore interno dell’area; minuscole felci e tappeti di muschi disegnano un piccolo ambiente da favola, ricco di una vegetazione ancor più lussureggiante, in cui splendidi uccelli colorati intrecciano il loro canto alla più bella attrazione del bosco: la splendida cascata che scroscia tintinnando tra riflessi argentei...

Ovunque, sotto gli alberi e gli arbusti della macchia, la bacche rosso del pungitopo colorano un sottobosco ricco di odori e piccoli segreti sotto le foglie secche che scricchiolano rumorose al nostro passaggio. Luogo ameno dove aleggia una forza profondamente mistica, ma non fatevi impressionare dalla bellezza e naturalezza del territorio, nel bosco si nascondono presenze... Lungo i sentieri nascosti tra le imponenti radici dei secolari giganti verdi, sovrani di questo luogo, piedi nudi calpestano le foglie del sottobosco. Un lieve frusciare, veloce, sfuggente riecheggia nella notte tra il trillo dei grilli e il misterioso richiamo di qualche uccello latore di arcani messaggi. Incerte, le orme nel terreno guidano lontano lungo il sentiero laddove immagini lattiginose sembrano danzare... Ombre che danzano, ombre che si disegnano alla luce della luna...
Quando il bosco si fa silenzioso, allora sembra che le Driadi discendano dalle loro dimore arboree per riunirsi illuminate dai raggi della luna, e lietamente, celate a sguardi profani e curiosi, danzano ed i loro piedi nudi sfiorano appena i prati di erba e di muschi. Le loro danze a volte dolci ed a volte sfrenate durano fino alle prime luci dell'alba quando, temendo di esser viste, si affrettano a raggiungere i loro rifugi. Si dice che le Driadi conoscano una segreta magia, che permetta loro di trasformare le foglie degli alberi in oro puro, ecco perché, durante la stagione autunnale, le chiome di alcuni alberi risplendono, nelle ore del tramonto, d'un colore oro zecchino.

Se ci si addentra nel cuore del boschetto si potranno scoprire delle rovine antiche. In questo luogo un tempo dimoravano i Druidi di Avalon. La loro vecchia dimora giace inghiottita dalla Natura stessa, lontano ricordo dello splendore che fu. Le Cronache riportano che vi fosse nel centro del giardino dei druidi una quercia sacra, laddove ora gorgoglia il laghetto che origina dalla cascata.

Fu un Drago d’Argento a risvegliare l’Amadriade che viveva nella sacra quercia e muoverla in un luogo segreto e protetto dagli occhi del mondo. Al risveglio dell’Amadriade qualcosa di straordinario accadde: con Ella, la natura stessa parve risvegliarsi, enormi tronchi e rami crebbero ovunque inghiottendo famelici le mura della dimora. E lí dove le radici dell’Amadriade si districavano nella terra, venne a formarsi un laghetto col tempo alimentato dalla cascata.
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