A Torino è il momento dei vampiri

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giuggyna
00giovedì 27 novembre 2008 16:05
Presentato "Let the right one in"

Al cinema è il momento dei vampiri. Nei giorni del fenomeno "Twilight", continua negli Stati Uniti la marcia parallela, più in sordina, ma di successo crescente per un'altra storia, stavolta con protagonisti bambini. E' "Let the Right one in", l'horror romantico dello svedese Tomas Alfredson, tratto dal bestseller di John Ajvide Lindqvist, proposto in anteprima fuori concorso al festival di Torino.

Il film, che ha raccolto premi in una quindicina di festival internazionali, tra cui il Tribeca di Robert De Niro, sta ampliando di settimana in settimana la sua distribuzione negli Usa, dov'è uscito il 24 ottobre, è stato lodato unanimemente dalla critica e ha già la distribuzione assicurata in gran parte del mondo. La pellicola è ambientata nell'inverno del 1982, in un anonimo sobborgo di Stoccolma, Blackeberg. Qui Oskar (Kare Hedebrant), timido dodicenne, è regolarmente vessato, senza reagire (se non nella propria fantasia) da alcuni compagni di classe. Il bambino trova un'amica in una nuova arrivata Eli (Lina Leandersson), una cerulea dodicenne venuta a vivere con il padre nella casa accanto alla sua. I nuovi vicini però nascondono più di un segreto: Eli è in realtà un vampiro imprigionato per sempre in un corpo dodicenne, e Hakan, l'uomo anziano con cui vive, ha il compito di trovarle i "pasti"...

Nelle sale italiane, debutterà a gennaio con il titolo "Lasciami entrare", come il romanzo di Lindqvist nell'edizione italiana. Del libro, Hollywood, ancor prima dell'uscita americana del film, si è accaparrata i diritti e sta preparando un remake diretto da Matt Reeves (Cloverfield), che sarà pronto nel 2009. Alfredson ha spiegato che subito dopo aver letto il romanzo ha avuto l'idea di farne un film: ''Questa è una storia che è al tempo stesso grande letteratura e dramma fantastico - dice nelle note di produzione -Nonostante la deprimente ambientazione in una Svezia grigia e plumbea, le dure condizioni sociali, gli episodi di bullismo e la violenza sanguinaria, io vedo questa vicenda come un amore romantico con uno speranzoso finale. Vedo le stesse dinamiche tra le cupe ambientazioni e il primo piano luminoso che ci sono nelle storie di Charles Dickens, o negli autori classici dell'orrore''.
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