31-ago-2008 (17 ore fa) Psicologia, un nuovo studio: le ferite dell'anima molto più profonde di quelle fisiche

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Artorius80
00lunedì 1 settembre 2008 17:02
molto interessante
In fondo lo abbiamo sempre saputo, ed è la stessa saggezza popolare delle nostre nonne, a metterlo bene in chiaro.

Ma adesso c'è anche un serissimo studio scientifico che avvalora la semplice verità secondo la quale il ricordo di una sofferenza fisica svanisce piu' facilmente di quello di un dolore psicologico, di una brutta esperienza vissuta nel rapporto con gli altri.

Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori statunitensi diretti da Zhansheng Chen della Purdue University, insieme a colleghi della Macquarie University (Australia) e dell'University of New South Wales (Australia), pubblicato sulla rivista 'Psychological Science'.

Il problema, con i 'dolori dell'anima', sta nella mente: il ricordo di questi eventi e' piu' duro a morire, e crea piu' sofferenza rispetto a un episodio che ci ha fatto star male, ma solo da un punto di vista fisico.

Per dimostrare la loro idea i ricercatori hanno eseguito quattro esperimenti. Nei primi due hanno chiesto ai volontari di definire il livello di sofferenza che provavano quando cercavano di rivivere un'esperienza fisicamente o socialmente dolorosa: dopo dettagliati racconti di ogni episodio, i partecipanti descrivevano come si sentivano. Gli ultimi due esperimenti erano simili, ma i volontari in piu' dovevano eseguire anche dei test cognitivi con diversi livelli di difficolta'.

Il tutto subito dopo aver ricordato un fatto doloroso a livello fisico o psicologico. Ebbene, i risultati sono stati chiari. Per le 'cavie umane' rivivere un evento socialmente doloroso e' stato decisamente peggiore: hanno sofferto in modo piu' intenso degli altri. E una prova del nove arriva dagli ultimi due esperimenti.

Infatti le persone che avevano rivissuto il ricordo di una brutta esperienza fisica, erano piu' brave nell'eseguire i quiz di difficolta' mentale rispetto agli altri. Come dire, ricordare un dolore fisico ci sconvolge meno di una sofferenza psicologica.

Una possibile spiegazione, secondo gli scienziati, potrebbe celarsi nell'evoluzione del cervello umano, in particolare dell'area della corteccia cerebrale, responsabile del pensiero complesso, della percezione e dell'elaborazione del linguaggio. "L'evoluzione della corteccia cerebrale - spiegano gli studiosi - certamente ha migliorato l'abilita' degli esseri umani di adattarsi e interagire con gruppi e comunita', e di rispondere al dolore associato alle interazioni sociali".

Ma la potenza della corteccia cerebrale potrebbe averci dotato anche di una capacita' involontaria. "Quella di rivivere, e sperimentare quasi come fosse la prima volta, la sofferenza dovuta a un dolore di tipo sociale", concludono.

fonte: www.adnkronos.com

il sito di Phsycological Science:

www.psychologicalscience.org/
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