[2] Scenario: L'isola delle nebbie

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, [4], 5
Raiden
00venerdì 17 ottobre 2003 10:55
Marco Bellero
"Ti prego Giusto, rivelaci tutto quello che sai sull'uomo che stiamo cercando. Non occorre che ti spieghi che i brividi che mi corrono lungo la schiena mi ricordano una vecchia situazione. Egli ci è amico o nemico?"

pkrcel
00venerdì 17 ottobre 2003 16:01
Giusto
"Pretoriano vorrei potervi dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ho altre parole oltre quelle già dette.....

...solo non vorrei che Astrifone fosse caduto vittima dei nostri stessi nemici.....

... così come il nostro cenurione ed il coraggioso Aracus..."

Queste parole sono solo un flebile fiato, sottovoce, poichè lo sgomento è quasi padrone dell'anima di Giusto.

Solo un po' di raziocinio, permette a Giusto di riprendersi per un attimo...

"A questo punto non ci rimane che cercare tracce in questa casa, vediamo se riusciamo a capire da qto tempo non vi è più nessuno......"




Gornova
00martedì 21 ottobre 2003 21:21
Giusto, Marco, Caio e Romeo

Vi dividete per alcuni minuti: solamente il tempo per controllare a fondo alcune stanze. Dopo molte ricerche, Giusto vi riunisce e vi fa notare alcuni segni di polvere: segni che chiaramente appartengono ad un essere umano.
Osservate l'orma di un sandalo per un pò, e poi anche Romeo trova gli avanzi di un pasto. La casa é evidentemente abitata.
Solo che il suo padrone, non si trova...
pkrcel
00mercoledì 22 ottobre 2003 08:59
Giusto
"La casa è abitata.....Astrifone evidentemente si nasconde a noi...
...non so che fare, ma sono convinto che egli ci stia osservando..."

Giusto è chiaramente agitato, l'ultima cosa che si sarebbe aspettato era di trovarsi in una situazione simile...



lark
00mercoledì 22 ottobre 2003 14:18
FALCO

Lentamente mi accascio a terra, la testa stretta tra le mani mentre un'espressione di paura mi si dipinge sul volto.
I contorni, le forme, lentamente si vanno dissolvendo, sfocando...
Tutto attorno a me inizia a roteare, a fondersi fino a diventare un insieme di grigi. La realtà lascia il posto al nulla, all'oblio. Nella mia mente si affacciano immagini vaghe e distorte di quello che sono, di chi sono, dei miei compagni...
Sento il loro ricordo forte, ma lentamente si va affievolendo. Li sento sempre più lontani ed loro volti mi paiono ora inquietanti sagome senza forma. Il loro ricordo si fonde, sagome irriconoscibili che si fondono e mi attraversano la testa come un lampo.

La sensazione di vuoto svanisce e lentamente lascia il posto alla tranquillità. Tutto tace, è come essere immersi in un mare grigio e sprofondare sempre più in fondo senza poter opporre resistenza alcuna...

D'un tratto affiora il ricordo di qualcosa che ho già vissuto, sento sulla mia pelle la paura di allora ed il mio corpo ha un sussulto. Non riesco a focalizzare le mia attenzione su quel ricordo, la pace del vuoto, dell'oblio attutisce ed annulla quasi la mia volontà.

Stringo Ex-Lvce nel mio pugno per farmi forza, ma mi accorgo che la mia mano stringe il nulla. Una grande sensazione di sconforto mi coglie e mi abbandono al vuoto...
No! Dentro di me qualcosa si muove, quel qualcosa che, sono sicuro, altre volte mi ha tratto in salvo. La voglia di vivere, la voglia di sapere. Non posso arrendermi proprio ora ad un passo dalla meta...
La meta di cosa? Vaghi ricordi di volti e situazioni tornano alla mia mente, ma sono confusi e lontani.

Provo a fissare il nulla, cercando di discernere le sagome indistinte che vi si fondono creando un vortice di riflessi grigiastri.
Allungo la mano come ad afferrarne uno, ma la mia mano va oltre. Il nulla è intangibile e mi sento nuovamente perso nel vuoto...

E' solo un attimo, ma basta a farmi riprendere determinazione.
Il ricordo di due occhi blu che mi cercano, mi trafiggono con lo sguardo e che mi opprimono, mi schiacciano verso il fondo.
"Ti ho già sconfitti una volta, lo posso fare ancora!", grido, ma la voce mi si strozza in gola ed il nulla entra sempre più in profondità.
"Non voglio! Non mi avrete mai! Dei del cielo, datemi la forza per resistere, per risalire ancora una volta questo baratro, vi prego..."

[...]

Passa del tempo, non so quanto, ma d'un tratto tutto attorno a me assume uno strano colorito azzurro e sento la sensazione di bagnato sulla mia pelle.
Osservo verso l'alto ed intravedo alcune sagome simili a pesci nuotare nella mia direzione.
Che mai sta succedendo? Sento ancora su di me quegli occhi, ma sono in grado di oppormi al loro volere, ne sono convinto...

Il respiro mi manca, sento i polmoni scoppiare e una sensazione di svenimento mi coglie. Non so come nè perchè, ma riesco a ricacciarla indietro e mi appresto a risalire verso la superficie.
La corrente è forte, è come se una forza invisibile mi spingesse verso il fondo, volesse risucchiarmi ancora...

Faccio appello a tutte le mie energie e con un grido straziante tiro fuori tutto il mio odio, tutto quello che ho tenuto dentro di me.
Voglio sapere e nessuno me lo può impedire, ho votato la mia vita alla conoscenza, ho abbandonato tutto, ho perso tutti. Ho lasciato dietro di me l'orgoglio, non mi resta nulla, ma nessuno potrà mai togliermi la mia dignità, il mio retaggio di romano!

La vista mi si offusca nuovamente, ma io proseguo imperterrito la mia risalita. Finchè non sentirò nuovamente l'aria riempirmi i polmoni non esalerò il mio ultimo alito di vita!

Gornova
00martedì 28 ottobre 2003 09:08
Falco

Ti ritrovi in una stanza buia.
Ci metti alcuni istanti per capire che la stanza non é buia: sono i tuoi occhi che sono chiusi.
Li riapri con una grande fatica, e guardi Detamargus, il quale, un pò sopreso, ti parla. Subito non capisci, ma poi riesci a sentire quanto dice:
"Falco! Accorrete!! L'ho trovato!"

Giusto, Marco, Caio e Romeo

Dopo alcuni istanti, inconcludenti di silenzio di Giusto, vi siete separati. All'improvviso, dopo alcuni istanti, vi siete ritrovati nel mezzo del cortile interno.
Romeo sostiene Falco, che dopo alcuni istanti si riprende subito, e notate una cosa, prima di ogni discorso.
Aracus é scomparso.
pkrcel
00martedì 28 ottobre 2003 10:08
Giusto
"Mio centurione, come vi sentite? Avete memoria di ciò che vi è accaduto? ....e che ne è stato di Aracus?"

[Modificato da pkrcel 28/10/2003 10.11]

Raiden
00martedì 28 ottobre 2003 12:33
Marco Bellero
Comincio a perlustrare tutto il cortile e le zone attigue, alla ricerca di Aracus o di ogni possibile indizio che ci possa ricondurre a lui. Dopotutto Aracus si trovava insieme a Falco quando sono scomparsi, ed in questo momento il centurione non sembra in grado di produrre frasi sensate, almeno finché non si riprende. Con la spada sguainata cerco qualunque traccia o indizio in tutto il perimetro, senza però spingermi troppo lontano dai miei compagni.

''Maledizione, non mi riconosco più! Sono misure che avrei dovuto prendere sin da parecchi minuti! Possibile che la paura attanagli anche la mia mente, oltre alle gambe?''

lark
00martedì 4 novembre 2003 15:06
FALCO

A fatica apro gli occhi e intravedo una sagoma stagliarsi contro il buio. Tento istintivamente di mettere mano alla spada, ma le forze mi vengono a mancare e lascio cadere pesantemente il braccio a terra.
Tutto si fa nuovamente buio...

[...]

Voci familiari giungono alle mie orecchie. Una voce in particolare mi colpisce, una voce amica che mi chiede come sto e qualcos'altro che non riesco a capire per lo stordimento iniziale.
Apro gli occhi e vedo Giusto e Romeo chini su di me, nei loro occhi leggo stupore, ma anche una sensazione di straniamento.

"Grazie amici, sto bene non preoccupatevi...", dico mentre mi appoggio a loro per rialzarmi da terra.

"Dov'eravate finiti? Ad un tratto tutto è diventato buio e ci siamo ritrovati...
Ma dov'è Aracus?!? Era con me, cosa gli è successo? Dove si trova?"

Nei miei occhi un velo di paura mi annebbia per un attimo la vista, poi fisso dritto negli occhi Giusto alla ricerca di una spiegazione che in cuor mio temo di conoscere...

Abbasso gli occhi tristemente e mi siedo a terra con lo sguardo fisso nel vuoto.
Poi mi riscuoto dai miei pensieri e proseguo il mio racconto.
"Questo vuol dire che Aracus non ce l'ha fatta? No, non voglio credere che sia rimasto intrappolato di là, in quella specie di sogno...

Forse è meglio se vi racconto prima tutto quanto, di modo che sappiate a cosa andiamo incontro."

"Ebbene, ci siamo ritrovati davanti ad una porta e l'abbiamo varcata. Ai nostri occhi si è presentato uno spettacolo a dir poco singolare... Ci siamo ritrovati in un giardino con al centro una strana fontana. Il tutto era delimitato da muri altissimi che si perdevano in altezza fino al cielo, il sole sorgeva e tramontava nel giro di un attimo e per di più faceva moto a ritroso!?!
Mi chiedo quale stregoneria possa mai essere, quali poteri possieda la persona che cerchiamo..."

"Da subito mi è parso strano il troppo silenzio e quella strana sensazione di quiete che aleggiava nel giardino, ma non sapendo come agire abbiamo iniziato ad avanzare in direzione della fontana. E' stato a quel punto che è successo tutto... Improvvisamente quella sensazione di quiete mi è penetrata dentro. Era come essere immersi nel vuoto, nel nulla. Immagini distorte che si fondevano lentamente contorcendosi passavano davanti ai miei occhi e non riuscivo a focalizzare alcun pensiero. Il vostro ricordo mi pareva sempre più lontano e ho dovuto lottare non poco per far riaffiorare i vostri volti da quel muro nero che mi attanagliava la mente..."

"Ricordo solo che poi mi è parso di essere immerso in acqua e lentamente sono riuscito a riaffiorare in superficie. E' stato come rivivere la terribile esperienza che già una volta mi ha lasciato provato in passato. Quegli occhi blu sono tornati a scrutarmi, a sondare la mia mente ed il mio essere. E' stato terribile, ma sono riuscito a scacciarli ancora una volta..."

Così dicendo un lampo di orgoglio mi illumina gli occhi e d'un tratto mi torna alla mente che in quel giardino ho lasciato cadere Ex-Lvce.
Istintivamente la mia mano corre al fodero alla ricerca dell'elsa della mia spada...
Gornova
00martedì 4 novembre 2003 17:18
"La spada non serve centurione.."
Vi voltate verso l'origine della voce, sicura e allo stesso tempo incerta, e vi trovate davanti un uomo minuto, magro nella sua veste, bianco in volto, ma con due occhi scuri pieni di intelligenza e saggezza.
Giusto, per alcuni istanti rimane sbalordito:
"Astrifone Argus... il druido!"
L'anziano uomo, annuisce e si passa una mano nei capelli bianchi, oramai diradati..
"Scusate se non sono arrivato prima, ma dovevo capire chi eravate veramente.."
"Giusto, lo studioso"
"Falco, il centurione, mandato qui da Caio Albertus, l'ex-senatore pazzo"
"Detamargus.. un sacerdote del culto di Apollo"
"Bellero, un pretoriano"
"Dimentico qualcuno?"
L'uomo sospira e dice:
"Certo.. il vostro amico Aracus e Caio.. mi dispiace per loro.. non ho potuto fare nulla.."
L'anziano pare molto triste, ma si da una scrollata e dice:
"Avete dei cavalli, vero? Si.. altrimenti non sareste mai giunti fino a qui.. bene.. dobbiamo affrettarci.
Il tempo é il nostro principale nemico, ma non l'unico.."
Argus si avvia verso l'entrata, dove vedete un cavallo in più: a fatica vi sale sopra, e vi esorta dicendo:
"Che fate? Non volte dunque fermare gli orrori che avete visto? Io so dove andare.. ma dovete sbrigarvi!"
Detto questo, il druido parte al galoppo, verso occidente...

pkrcel
00martedì 4 novembre 2003 17:58
Giusto
"Dovevo aspettarmelo..." bisbiglia Giusto mentre si ritprende dal torpore provocatogli dalla sorpresa.

"E' necessario andare....temo." dice Giusto vedendo la sorpresa e la poca soddisfazione dei compagni.

Ma non è deciso a restare se loro non vengono, si dirige veso il suo cavallo e vi monta in sella, seguendo Astrifone.

Raiden
00martedì 4 novembre 2003 18:49
Marco Bellero
"Ma come, Falco, Giusto! Non tenteremo nulla per salvare i nostri compagni? Vi ricordo che anche io ero dato per morto quattro anni fa! Che razza di orrori sono questi che stiamo affrontando, e che uomini siamo diventati noi che ci lasciamo come niente fosse i nostri compagni alle spalle?"

Marco urla, orripilato. Probabilmente è la tensione accumulata negli ultimi minuti a giocargli un brutto scherzo. Ma in cuor suo sa che deve andarsene al più presto, anche se questo probabilmente segnerà la fine definitiva di Caio e Aracus, ovunque essi si trovino in questo momento.

lark
00venerdì 7 novembre 2003 14:21
FALCO

Astrifone Argus... Allora è questi la nostra nuova "guida"?
Lo osservo attentamente e noto subito la luce che brilla nei suoi occhi. Anche se il suo aspetto può trarre in inganno, la persona che mi trovo di fronte possiede poteri e conoscenze che non possiamo nemmeno immaginare...

Le sue parole sono dure, eppure vere... Se nulla ha potuto lui, cosa possiamo fare noi per i nostri compagni?
Una sensazione di grande tristezza mi attanaglia lo stomaco. Fa davvero male perdere una persona a cui si tiene...

Davanti ai miei occhi scorrono gli attimi vissuti insieme, fianco a fianco, sostenendoci a vicenda.
Prego gli Dei per la tua anima, Aracus. Prego affinchè ti proteggano e ti preservino dal pericolo, sperando in cuor mio che ti possa essere salvato come è successo quattro anni fa al pretoriano Marco.
Prego anche per Caio, col quale ho condiviso tante liti e discussioni... Sentiremo tutti la loro mancanza e nutriremo sempre in fondo al cuore la segreta speranza di poterli rivedere e riabbracciare come un tempo.

Immerso nei miei pensieri non mi accorgo che Giusto si appresta alla partenza e sono le parole di Marco a destarmi...
Lo guardo negli occhi, uno sguardo carico di tristezza e malinconia.
"Marco, noi non possiamo più fare nulla per loro. Devono cavarsela con le proprie forze...
Abbiamo un compito da portare a termine e il tempo è contro di noi.
Se perdiamo questa occasione a cosa sarà servita la loro scomparsa? Dobbiamo fidarci di Astrifone Argus, lui sarà la nostra guida d'ora in poi. E dobbiamo farlo anche per loro..."

Detto questo mi avvio verso il cavallo di Aracus e gli accarezzo dolcemente il muso.
"Su, bello... Il tuo padrone tornerà un giorno o l'altro, stanne certo..."

Quindi mondo sul mio destriero e mi appresto a seguire Astrifone e Giusto.
Raiden
00venerdì 7 novembre 2003 16:54
Marco Bellero
Falco ha ragione, dopo la mia reazione istintiva la ragione sta riprendendo il sopravvento nel mio animo.

"Hai ragione, Centurione, d'altronde tutti noi che abbiamo accettato questo incarico sapevamo benissimo a che razza di pericoli saremmo andati incontro... e sapevamo altrettanto bene che qualcuno di noi o tutti quanti saremmo potuti cadere lungo il cammino."

"Non resterò ancora in questo luogo a piangere la sorte dei nostri amici. L'unica cosa che mi resta da fare è pregare per la loro salvezza così come accadde a me quattro anni or sono, e continuare il mio cammino. Ma quando incontrerò il responsabile di tutto questo, se gli Dei me ne daranno la forza, gli pianterò questa mia spada fra gli occhi."

Dopodiché riparto a cavallo in direzione del mio gruppo che si sta allontanando, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo a questo luogo di morte.

Gornova
00venerdì 7 novembre 2003 18:30
21 a.c. – 6° Anno Augusteo – Notte – 18.00
A molte ore di viaggio da Treviri, verso Ovest

La cavalcata é come un incubo.
I vostri destrieri corrono, corrono, ma il mondo attorno a voi sembra perdere consistenza: vi attanaglia una stanchezza senza tempo e ne origine.
Ma lui, Astrifone Argus, é sempre davanti a voi: vi sprona, vi sveglia:
"Dobbiamo andare, preso! La congiunzione é vicina"
Vi guardate, ma non riuscite a capire le sue parole.
Poi, molte ore dopo, quando vi siete accampati e sistemati, Astrifone pare abbastanza calmo e tranquillo per poterci parlare.
E' il sacerdote di Apollo, Romeo Detamargus, a parlare per primo:
"Dicci allora... quali orrori ci stanno inseguendo? E perché tutta questa fretta?"
Detamargus pare infastidito dalla fretta del vecchio, e lo vedete abbastanza adirato nei confronti del druido.
Argus, però, é totalmente calmo e risponde pacato:
"Perché i LORO servitori vi stanno seguendo. Non ve ne siete accorti? Questa notte verremo attaccati, amici miei."
Detamargus é sbalordito, ma si riprende subito:
"Che dici, vecchio? Giusto, sei certo che questo sia Argus?"
"Tu devi essere il sacerdote, giusto? Certo.. Detamargus.. la tempesta di sangue. Ma non é questo ne il luogo ne il momento per parlarne.. i loro servitori umani mi cercavano da tempo, per uccidermi.. tutto qui. Vi hanno seguito fino da me, che sciocco che sono stato! Speravo che li avreste seminati.. ma evidentemente non vi siete neppure accorti della loro presenza."
Astrifone Argus sospira, e poi continua:
"Ma non ha importanza: se sopravviveremo a questa notte, avrete la vostra possibilità di sconfiggerli, per ora..."
Vi guardate attoniti, e non riuscite a concepire con quale calma e lucidità il druido vi ha detto le parole di poco prima...

lark
00lunedì 10 novembre 2003 12:07
FALCO

Le parole di Argus non mi preoccupano perchè confermano soltanto quanto già pensavo...
Quella presenza che ha accompagnato il nostro viaggio e che inquietava i cavalli ha ora un'identità e sappiamo che è "umana".

"Argus, voi dite che se sopravviveremo avremo modo di sconfiggere quanto ci minaccia... Eppure stranamente non leggo preoccupazione sul vostro volto.
Tutto questo è già stato scritto vero? Voi sapete già cosa accadrà e che questa è una prova per valutare le nostre capacità. Non posso fare a meno di accettarla, se non abbiamo le forze per sconfiggere i Loro servitori mortali non abbiamo speranze di contrastare i Loro progetti. Sbaglio forse?"

Chino il capo mentre la malinconia pervade il mio essere.
"Ho perso tutto per colpa di questa spada, per colpa di tutto questo...", dico alzando davanti agli occhi Ex-Lvce.
"Se passeremo la notte ci rivelerà quanto necessitiamo sapere, la conoscenza che fin ora ho cercato a costo di sacrificare tutto?"

"Questa mi ha portato via tutto. La pazzia che ha fatto nascere in me e che ora dilaga nel mio cuore ha allontanato da me le persone a cui più tenevo. La mia donna, le mie legioni ed ora, non ancora sazia, ha portato via persino il mio più grande amico...
Vi prego, spiegatemi le regole di questo gioco affinchè possa dire la mia, essere parte attiva sulla scacchiera e non essere soltanto una stupida pedina nelle mani di qualcun'altro..."

Fisso Argus dritto negli occhi sostenendo il suo sguardo.
Ho bisogno di sapere, ho bisogno di risposte che soltanto lui mi può dare e sono pronto a tutto pur di averle...
Raiden
00lunedì 10 novembre 2003 16:28
Marco Bellero
"Il centurione ha pronunciato parole sagge. Credo che tutti noi abbiamo il diritto di sapere in quale stramaledettissimo gioco siamo capitati!"

Alzo il mio sguardo in direzione del misterioso stregone, con tono assai deciso. La rabbia per i tragici eventi delle ultime ore sgorga libera dal mio cuore.

"Penso di interpretare il pensiero di tutti. Il governatore di Cartagine, impazzito. Il figlio del Senatore Albertus, trucidato sotto i nostri occhi. Venti bravi soldati, purissimi figli di Roma imperitura, massacrati presso Iniax. Ed ora Caio ed Aracus... io vorrei... anzi IO ESIGO di sapere per quale motivo così tante persone hanno perso il senno e la vita! Voi ce lo dovete, Astrifone! Per quale motivo ci troviamo qui, adesso, invece che a goderci gli ultimi tepori autunnali di Roma? Chi dobbiamo combattere, e perché? PERCHE'?



"Ha mille nomi, mille aspetti, ma è sempre lo stesso e tende al medesimo fine"

[Modificato da raiden il redentore 10/11/2003 16.34]

pkrcel
00martedì 11 novembre 2003 16:22
Giusto
Giusto attonito vuole osservare la reazione di Astrifone alle domande dei suoi compagni....rassegnato a questo punto alla venuta del suo destino.

Gornova
00mercoledì 12 novembre 2003 11:39
Il druido si siete, gambe incrociate, sul suolo umido del luogo dove vi siete accampati.
Da est sta arrivando pioggia, lo sentite chiaramente, ed il vento inizia ad ululare attorno a voi, quando Astrifone inizia a parlare:
"Perché? Per la vostra sanità.. del vostro corpo e del vostro spirito, perché QUALCUNO deve sacrificarsi per fermare i loro servitori, perché LORO non possono essere fermati, perché il loro potere é immenso ed inarrestabile"
"Perché una madre possa ancora guardare il figlio che cresce, lavorare e sudare per pagare le tasse.. perché in definitiva l'uomo, non l'impero che un giorno scomparirà, l'uomo vi dico, rimanga vivo abbastanza, perché a loro, dei oscuri senza nulla di umano, senza nulla che li leghi a questo mondo, se non la sete della distruzione, a loro... resti un mondo ancora intatto, inconsapevole."
Astrifone sospira:
"Voi non capite.. vi hanno già cercato di fermare anni fa, mandando lo strisciante contro di voi.. l'ho visto in sogno! Poi hanno cercato di distruggervi ad Iniax per fermarvi definitivamente. Ma vi siete salvati. Non grazie agli dei, perché non esistono. Nel nostro mondo, esistiamo solamente noi, loro ed i loro servitori"
Alle parole di Astrifone, Detamargus pare non darsi pace:
"Ma che dici? Ti sembrano queste le risposte che cercavamo?? Tu dici MENZOGNE! Gli dei esistono! Apollo esiste! Deve esistere, lo capisci??? Io ne ho le prove.."
Astrifone pare molto triste, quasi rassegnato, e tace per alcuni istanti, per poi continuare, mentre una fredda pioggia comincia a scendere:
"Prove dici? Sono solo menzogne. Guarda oltre il velo.. Giusto, il tuo compagno ce l'ha fatta, anche Falco, nonostante tutte le sue paure, ce la sta facendo.. il pretoriano.. mi dispiace Marco, ma sei troppo legato alla visione dell'impero.. e tu, sacerdote di Apollo, non comprendi le mie parole.. ma si può accettare un fatto anche senza comprenderlo..."
Astrifone si alza, mentre la Ex-Lvce si illumina, rischiarando Falco e tutti voi: Astrifone prende il suo bastone, lo pianta in terra, e comincia a recitare una preghiera.. anche se dopo le sue parole, sapete benissimo cos'è.
Magia.
Un potete che rubato ai loro servitori, per essere usato contro di loro.
Vi sentite rinvigoriti, mentre le ombre, dalla notte, inziano ad emergere..
Le ombre del mondo..
pkrcel
00giovedì 13 novembre 2003 16:36
Giusto
Le parole di Astrifone non fanno che confermare tutti i sospetti di Giusto, sempre tropop restio a parlare.

Quando astrifone si prepara al rituale magico, Giusto confortato dalla semplicità del gesto chiude gli occhi e trae un profondo respiro, per un vreve istante tutto è silenzio e tranquillità, le parole del druido che s'affieovliscono a favore del brusio proveniente da "fuori"......

Giusto spalanca gli occhi e si alza in piedi portandosi vicino ad astrifone, scrutando nelle tenebre, ben conscio di ciò che proverà....


Raiden
00domenica 16 novembre 2003 13:49
Marco Bellero
"Probabilmente è vero che l'Impero sparirà in un prossimo futuro - mi sorprendo da solo nel sentirmi pronunciare queste parole - troppi sono gli orrori che abbiamo incontrato durante le nostre peregrinazioni e contro le quali nessuna forza dell'Impero poteva fare niente... ma al tempo stesso esso è la culla in cui io sono stato cresciuto ed allevato, e resterà una delle mie ragioni di vita quando anche Roma dovesse ridursi in un cumulo di macerie. La mia è un'ideologia, una fede, Astrifone, un qualcosa che mi spinge ad andare sempre avanti anche quando la ragione mi imporrebbe di fuggire lontano, anche oltre le Colonne d'Ercole".

Osservo il rituale che l'indovino sta preparando e getto un'occhiata all'esterno del nostro cerchio: le tenebre non sono state mai così oscure e minacciose come in questa notte. Qualunque cosa ci sia là dentro, dovremo sicuramente affrontarla, ma per avere speranza di vincerla dovremo prima sconfiggere le nostre paure. Chissà che non sia giunto il momento di poter utilizzare il medaglione che porto con me da ormai quattro anni. Lo sfioro rapidamente, quasi per volervi trovare certezza e coraggio, dopodiché sguaino la mia spada.

"Falco, Giusto, Detamargus, Astrifone... la lotta è imminente. La mia spada è pronta a cadere sul nemico, qualunque esso sia, in nome della nostra amicizia. Quelle cose potranno farmi a pezzi, ma non avranno mai la mia anima. CAIO, ARACUS, IN NOMINE VOSTRO!"


lark
00lunedì 17 novembre 2003 12:18
FALCO

Le parole di Arstifone sono sagge, ma ora non è il momento per perdersi in inutili disquisizioni.
Come dice Marco la lotta è imminente e la luce emanata da Ex-Lvce ne è la prova...

Stringo forte l'elsa fino a far diventare bianche le nocche. La tensione è grande ed un lungo brivido freddo mi percorre le membra. Sento l'adrenalina salire, il sangue pulsarmi nelle tempie...

TAM... TAM... TAM...
Il ritmo delle pulsazioni sembra spaccarmi in due il cervello, mentre i ricordi dei precedenti incontri con i servitori mi tornano alla mente.
La paura mi attanaglia la mente, visioni di orribili creature mi offuscano il pensiero...
Poi la consapevolezza prende il loro posto, l'esperienza vissuta mi suggerisce che quello che mi sta succedendo non è altro che un loro tentativo di insinuare la paura nella mia mente e nel mio cuore. Loro sono esseri umani, come noi. Li abbiamo già sconfitti in passato e questa volta non sarà diverso...

Il ricordo di quegli occhi che mi scrutano è sparito, stranamente. Mi tornano alla mente gli episodi dello Strisciante, dello scontro nella mia stanza a Cartagine e dell'orrore di Iniax...
Da ognuno siamo sopravvissuti, abbiamo lottato e ci siamo salvati grazie alle nostre sole forze. Una strana sensazione di sicurezza mi pervade ed il riflesso del fuoco sulla lama di Ex-Lvce mi riporta alla realtà.

Scruto le tenebre attorno a noi, rischiarando la zona grazie alla luce emanata dalla spada... Le ombre si fanno sempre più vicine, sempre più opprimenti e vive...
Ma la "magia" di Arstifone fa da scudo ai nostri cuori impendendo che il loro orrore si impossessi di noi e ci faccia cadere preda del loro panico.

Sento il pretoriano Marco parlare, ma le sue parole mi giungono vage e deboli, come ovattate dal sortilegio di Arstifone.
Sembra voglia incitarci, voglia farsi forza per difendersi dagli orrori che minacciano ancora una volta la nostra incolumità...

Annuisco nella sua direzione, poi osservo Giusto unirsi ad Arstifone nella sua cantilena.

Aracus, che tu sia vivo o morto, vendicherò la tua memoria. Te lo prometto...
Gornova
00lunedì 17 novembre 2003 20:49
Il druido Astrifone Argus contina a cantare nella sua lingua perduta, mentre Detamargus, armato del suo bastone, inizia a stringerlo e poi urla, alla notte, a voi tutti, ad Astrifone, a se stesso:
"Vi dimostrerò che non é così! Noi vinceremo grazie agli dei! I soli ed unici dei che ci proteggono! Per Apollo!"
Le sue parole sono incrinate dal dubbio, lo sentite tutti, mentre le ombre si fanno avanti.
Sono in cinque, armati di corte spade che riflettono il fuoco del vostro campo. I loro volti sono coperti da una maschera nera, che nasconde il loro vero aspetto.
Umani o mostri che siano.
Ma vi sentite più forti, la canzone che non comprendete vi rende coraggiosi, mentre i cinque figuri vi si gettano addosso, le battaglia, ancora una volta, infuria.
Le ombre del mondo, contro di voi.

Falco

Pari senza difficoltà un colpo del tuo avversario con la Ex-Lvce e mentre ti prepari a dargli quello che si merita, scopri di provare un ebrezza, una gioia nel combattere che mai avevi scoperto dentro di te.
La spada si muove come un bastone nelle tue mani, e vola, colpendo la guardia dell'avversario una, due, tre volte: sei come un demone senza pietà.
Rompi la sua difesa con un affondo, e prima che lui possa organizzarsi, lo colpisci al braccio destro, e la spada gli vola lontano dalla mano.
Lo vuoi vivo, per vedere la sua faccia da vivo, ma ti muovi senza rendertene conto, e gli apri la gola con un colpo solo, veloce, rapido, spietato.
Il suo sangue, rosso come il tuo, ricade sulla tua armatura, sulla Ex-Lvce, che oramai ha smesso di brillare, e riflette, come le lame dei vostri assalitori, il fuoco del vostro campo.. le ombre sono sconfitte?
Ti guardi attorno, e vedi che Giusto é in palese difficoltà!

Giusto

Cerchi di fare quel che puoi, cercando di organizzare i pensieri, cercare la formula giusta, le giuste forme nella tua mente, la concentrazione, ma Romeo ti precede.
Senti l'oscurita avvolgerlo, convergere su di lui, mentre diviene una furia, mentre una aura bluastra lo attornia...
Un brivido di orrore, un momento di assoluto terrore di un altro mondo di altro tempo ti assale..
Sai cosa vuole fare.. ma non sai come ha fatto a raggiungere un simile potere! Rimani ipnotizzato mentre l'oscurita si convoglia sul suo braccio destro, rendendolo nero come la notte.
Rimani li fermo, mentre tocca il suo avversario, che urla, come ha urlato un uomo in altro tempo..
I liquidi del suo corpo evaporano ed un guscio senza vita rimane a testimoniare la sua esistenza..
Un colpo di freccia ti colpisce al braccio destro.
Ti desti in un attimo, e ti accorgi che uno di loro viene contro di te, armato e pronto ad assalirti.

Marco

I due avanzano verso di te. Noti i loro movimenti.
Greci, senza alcun dubbio, della scuola di Sparta, combattenti letali e senza pietà.
Perché sono servitori di oscuri mostri, se hanno un simile potere sulla terra?
Non hai tempo per pensare: sfoderi tutta la tua abilità, ma non é abbastanza contro due avversari. Li tieni a bada, mentre senti l'urlo disumano di uno dei loro compagni.
Sono distratti. Non perdi tempo, ne uccidi uno con un colpo al petto, preciso come ti hanno insegnato, mentre l'altro inizia ad indietreggiare.
Una freccia, scagliata dal quinto, poco lontano, ti colpisce al fianco destro. Stringi i denti ed avanzi, ma troppo..
L'oscurità é troppo forte attorno a te.
Ti accorgi di non sentire più la canzone del Druido Astrifone Argus, e improvvisamente al posto di alcune maschere nere, vedi un insieme immondo di tentacoli di numerose creature, che sembrano volerti ghermire con i loro artigli.
La spada ti cade di mano, mentre senti che il medaglione che porti al collo diventa sempre più freddo, ed inizia a procurarti sempre più dolore....


lark
00martedì 18 novembre 2003 10:32
FALCO

La tensione dello scontro e la vista del sangue mi inebriano come rosso vino nelle vene. L'odore della paura e della morte sovrastano il campo e le ombre paiono diradarsi leggermente...

Ex-Lvce ha smesso di emanare luce, ma la sento pulsare, stretta nel mio palmo. Siamo una cosa sola, come fosse l'estensione naturale del mio braccio. Una piacevole sensazione di sicurezza mi pervade e pregusto il dolce sapore della vittoria...

...Ma non è ancora finita. Sento un grido straziante alle mia spalle, poi una voce familiare urlare di dolore.
Finisco il mio avversario e mi volto istintivamente verso la direzione da cui proveniva il lamento.
Noto subito Giusto accasciato a terra ferito da una freccia. Sul suo volto è dipinta una smorfia di dolore e dal suo fianco sgorga copioso il sangue.
Intravedo uno dei servitori che sta per avventarsi sull'indifeso Giusto per finirlo. Ruggendo di rabbia mi avvento su di lui e la mia carica lo coglie di sorpresa, facendogli perdere l'equilibrio e rotolare al suolo. Ma con una capriola è già in piedi e mi fronteggia. I suoi occhi sono di ghiaccio, freddi ed impassibili. Nei suoi occhi leggo soltanto l'odio che prova nei miei confronti e la voglia di uccidere...
pkrcel
00martedì 18 novembre 2003 13:31
Giusto
Le aprole stentano a prendere forma e sostanza nella mente di Giusto, che per questo cade in un breve stato di confusione, nel quale ha modo di apprezzare l afollia nelgi occhi del sacerdote di Apollo, follia che forse gli occhi delle altre persone non hanno ancora colto.....

"....il potere usato da Romemo è forse meno terrificante di quando usato dallo straniero dagli occhi chiari? No, e forse per questo la mia mente si rifiuta di ordinare le parole nella formula....." pensa Giusto dopo aver visto la fine terribile del servitore delle ombre.

Ma un dolore desta Giusto dalle sue elucubrazioni, un dolore lancinante al braccio destro, che riporta la mente alla realtà e facilita l'arrivo delle parole, di quelle parole....

...in un lampo però, la sagoma del centurione si para davanti agli occhi di Giusto....

Raiden
00giovedì 20 novembre 2003 12:11
Marco Bellero
"Arrivano. Sono in cinque, apparentemente ben equipaggiati: non sembrano dei pivellini, ma la cosa che mi preoccupa sono quelle maschere... chissà che c'è sotto!", penso nelle concitate fasi che precedono la battaglia. "Dunque... Falco non dovrebbe avere problemi a sbarazzarsi del suo nemico, quanto a Giusto spero che se la cavi insieme ad Astrifone e Detamargus. Due vengono verso di me! Devo difendere i sacerdoti, saprò farmi onore...". E poi mi getto nella pugna.

Il combattimento non si rivela facile. Sono ben addestrati, come supponevo, ed adottano tecniche di scherma della scuola di Sparta. "Ma cosa diavolo ci fanno degli Spartani quaggiù!" è l'ultima cosa lucida che riesco a pensare, prima di lasciarmi abbracciare dal canto melodico di Astrifone ed entrare in una sorta di trance della battaglia.

I miei movimenti sono meccanici. Sono frutto di anni di addestramento e pratica sul campo. Un urlo ci distrae. Sono lesto ad approfittarne. Trapasso con un sol colpo uno dei due avversari. Adesso dovrebbe essere tutto più facile. Questo verme superstite sta indietreggiando. Lo seguirò. Ma che....

"AAAHHH!" il mio urlo lacera le tenebre, una freccia mi ha sorpreso e si è piantata in un fianco, ma continuo ad avanzare. "Ce n'era un altro, stupido che non sono!" il dardo ha il potere di riportarmi alla realtà, ma la scena che si presenta di fronte a me è una di quelle che nessun umano può sperare di osservare indenne.

Il canto di Astrifone, minaccioso e rassicurante allo stesso tempo, non si ode più. Al suo posto, soltanto una vaga voce lontana. "Ma come posso essermi allontanato così tanto dal campo?" mi chiedo.

L'oscurità mi avvolge. Ma non si tratta, ahimé, di un buio caldo e ovattato, come quello di molte notti, ormai lontane, trascorse a Roma. Mi trovo completamente immerso in un'oscurità minacciosa, terrificante, viva: sembra brulicare instancabile ed oscena nella sua follia. Mi trovo a pensare che, per quanto terribile essa sia, deve essere sicuramente più piacevole degli orrori che ammanta con il suo velo. Non posso che inginocchiarmi, dolorante per la ferita che mi lacera ed atterrito dalla mia nullità al cospetto di questa tenebra immonda.

Il nemico! Il pensiero mi balena fulmineo e riesce a far evaporare per un istante il mio smarrimento. Alzo lo sguardo, pur nell'orrore che mi circonda: la maschera nera che mi sovrastava ha lasciato il posto ad un qualcosa che mi riporta alla mente Iniax...

Tentacoli.
Numerosi tentacoli.
L'oscurità sta letteralmente brulicando di questi tentacoli abominevoli. Ma a chi appartengono?
La risposta, purtroppo, non tarda a venire. Dall'oscurità stanno prendendo forma numerose creature, degne artefici dell'orrore che provocano. I loro artigli sembrano luccicare e risplendere di una malvagità inimmaginabile, pronti a lacerare senza possibilità di opporsi le mie carni ma soprattutto la mia mente.

E' troppo.
Tutte le parole decise, tutto il coraggio che avevo tentato di infondermi da Iniax ad oggi svaniscono come neve al sole.
Sono solo. Indifeso. Impotente, di fronte ad orrori antichi come l'universo, eternamente perpetrati per millenni.
Cosa può fare un misero uomo contro di essi? No, abbiamo sbagliato a volerli sfidare, abbiamo destato creature e malefici che avrebbero dovuto dormire per sempre!

La spada diventa pesantissima fra le mie mani, vuoi per lo shock, vuoi per la ferita. Riesco con un sussulto a piantarla di fronte a me, come se potesse fungere da barriera... "illuso che non sei altro", riesco a dirmi con una punta di ironia.

Il medaglione. Già mi era sembrato freddo alla casa di Astrifone. Ora è addirittura gelido, mi provoca più dolore della mia ferita. "Ma, allora", riesco a realizzare in un sussulto di razionalità, "riesce ad identificare il pericolo come la Ex-Lvce di Falco..."

"E se Ex-Lvce ha il potere di sconfiggere quei pericoli..." non rimane che un'unica cosa da fare, mai sperimentata finora. Funzionerà?


Gornova
00venerdì 21 novembre 2003 11:48
Falco

La battaglia infuria, e ancora una volta la sete di nutrire la tua spada con il sangue dei loro servitori ti colpisce in pieno: non riesci a trattenerti, e quel che rimane del tuo avversario, sono solamente due occhi che guardano l'eternità, un corpo straziato dai tuoi colpi, e una maschera che copre il tuo volto...
Ma quello che ti riporta all'orrore, é il guscio vuoto di uno degli assalitori, che il sacerdote di Apollo, Demargus, sta facendo a pezzi con il suo bastone..
Ma non sono i colpi di un bastone di legno, ad averlo ucciso... é come se i liquidi nel suo corpo fossero scomparsi improvvisamente: e ti ritorna alla mente, un altro prodigio simile..

[vedi il passato.. ricordi?]

Giusto

La furia del centurione é senza pari: la Ex-Lvce sembra solamente un ramoscello nelle sue mani, anche se conosci il suo peso considerevole. Fa letteralmente a pezzi il suo nemico, e poi rimane a fissare come ipnotizzato la sua opera di distruzione.. ma vedi che i suoi occhi corrono al sacerdote.. e vedete entrambi quello che sta facendo: sta continuando perso in qualche sua oscura convinzione, a colpire il suo nemico, anche se oramai, grazie ad un arte oscura e segreta.. ne rimane solamente un guscio vuoto, svuotato dai suoi liquidi vitali..

Marco

Ricordi, per quanto ti é possibile, le parole di quell'uomo dagli occhi azzurri, quattro anni fa:
"Fai in modo che non vengano distrutti,.. questo é il tuo compito"
In quel momento ti fu consegnato il medaglione.. ma solo anni dopo hai compreso come usarlo veramente, nel pieno delle sue capacità.
Ti concentri, lasci andare la tua arma, e guardi come non hai mai fatto il tuo assalitore.
L'oscurità scompare, perché si avvolge come un mantello attorno al tuo volto.
Tu però vuoi che il velo venga rivelato, e così é: vedi il tuo assalitore che lascia cadere la sua arma, e cade a terra, preda di convulsioni e orrori che non hanno nulla a che vedere con questo mondo.
Sorridi.. e pensi che ancora una volta, parte della tua umanità é scomparsa, per farsi più vicina a loro....
lark
00venerdì 21 novembre 2003 17:13
FALCO

La sete di sangue di Ex-Lvce mi trascina nuovamente in una sfrenata danza di morte.
La lama guizza, colpisce e affonda nella carne dell'uomo fino all'osso. Sprizzi di sangue mi ricoprono il volto rendendolo una macabra maschera assassina.
Il sapore del sangue mi inebria come mai prima d'ora. La magica lama prende vita tra le mie mani, assetata del potere che il nemico nasconde. Stranamente, me ne accorgo soltanto ora, non emana più il bagliore azzurro. Il riverbero del fuoco da campo fa scintillare la lama bagnata nel sangue e i miei fendenti tracciano scie vermiglie quando cala sul nemico inerme di fronte al mio impeto omicida.

Ma non è ancora sazia. Ex-Lvce vuole di più, vuole altro sangue...

[...]

Resto alcuni istanti ad osservare il corpo senza vita che giace ai miei piedi, poi la mia attenzione viene attirata da Romeo.
I miei occhi incontrano il corpo avvizzito ai suoi piedi e i ricordi tornano ad affollare la mia mente, ricordi di quella fredda notte nella caverna di Iniax...

"Ricordo il sacerdote pronunciare alcune parole in una lingua a me sconosciuta, la sua mano avvolgersi in un'aura di energia negativa e la paura insinuarsi nella mia mente...
Poi il grido di Aracus mi attraversa rievocando in me quella sensazione di odio e la sete di vendetta per la sua scomparsa.
Ricordo il mio colpo e l'espressione sorpresa negli occhi dell'uomo mentre si accascia ai miei piedi con un rantolo. Un rivolo di sangue gli affiora alle labbra mentre, raccolte le ultime forze, tenta disperatamente di aggrapparsi alla vita che lo sta abbandonando...
Le sue labbra si muovono, ma dalla sua bocca non esce alcuna parola.
Poi la mia lama cade nuovamente su di lui, per l'ultima volta...
"

Un grido mi riporta alla realtà, un urlo di dolore provenire dalla mia destra. Istintivamente mi volto e vedo Marco che sovrasta il suo avversario che si contorce a terra in preda a spasmi di dolore.
Con un colpo secco affonda la spada nel suo petto e un fiotto di sangue sprizza colorando il terreno di rosso...

Ma non è ancora finita, Ex-Lvce non ha ancora saziato la sua sete nè io la mia vendetta. Sento nella mia testa una voce che mi chiama, che mi chiede un'altra vita da sacrificare per placare la sua fame.
Mi guardo attorno alla ricerca di altri assalitori e grido di rabbia.

"Giusto, occupati di Romeo. "Noi" abbiamo ancora sete..."
Nei miei occhi brilla un fuoco che era sopito, una follia nascosta nella parte più remota del mio essere.
Il fuoco che avevo paura di veder nuovamente ardere ora divampa, mi pervade, rinvigorendo ogni mia fibra dandomi una piacevole sensazione di ebbrezza mentre combatto...

[Modificato da lark 21/11/2003 17.22]

pkrcel
00martedì 25 novembre 2003 11:01
Giusto
La tristezza più oscura pervade l'animo di Giusto nel rendersi conto di ciò che è accaduto a Detamargus....

Le parole del centurione sfiorano debolmente la sua coscienza, e quasi in maniera automatica, incurante del dolore causatogli dalla ferita, dimentico della presenza del druido Astrifone si avvicina al furioso sacerdote di apollo, posandogli una mano sulla spalla...."Romeo, BASTA...tu sai che non è più necessario..."

Gornova
00martedì 25 novembre 2003 16:03
Giusto e Falco

Romeo si blocca, fermando i suoi colpi, rendendosi lentamente conto che il suo nemico non é solo morto nel corpo, ma anche nello spirito.
Si guarda attorno, e osserva Giusto, senza dire una parola, per alcuni istanti.
Poi un urlo terribile lo scuote, mentre guarda il pretoriano Bellero. Guardate anche voi, ingenuamente, il suo volto.
La canzone di Astrifone é finita, e vi sentite sfiniti, dopo questo breve ma intenso combattimento, e non riuscite a distogliere lo sguardo dal volto di Marco...

[Perdete 3 punti san]

Marco

.. i tuoi compagni di osservano, ti scrutano per la prima volta, pare da sempre. Poi, iniziano ad urlare, a gettare a terra le armi, incapaci, pare, di resistere al tuo volto mutato dalla magia di dei oscuri e malvagi.
Solo il druido ti guarda, si avvicina a te, e apre il tuo pugno, che tiene con insistenza un piccolo amuleto: Astrifone lo osserva, e poi lo mette una delle tasche del tuo vestito.
Insieme prendete i vostri compagni, e li trascinate lontano, come in un incubo.
Osservi Astrifone che cerca di trascinare Giusto e Romeo, mentre tu trascini il pesante Falco, con la sua armatura e la Ex-Lvce, che per tutti tranne che per lui é pesantissima.
Tremi, ne sei cosciente, per quello che hai scatenato.. ma i vostri nemici non sono forse sconfitti?
Allora perché, il druido di osserva senza dire nulla, mentre chi, preso dal terrore, si risveglia, e distoglie prontamente lo sguardo dal tuo volto, tornato normale?


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:15.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com