°°Artigiani e sguatteri°° {OK}§

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DEOARIS
00giovedì 16 dicembre 2010 19:42
PG: Clio,Helevorn; Luogo: Masseria; Master di Gilda: Clio; {regolamento non in vigore}
Riassunto : Benjamin, lo sguattero della Masseria, incuriosito da rumori nel laboratorio si affaccia sulla soglia, ma viene scoperto da Helevorn che lì lavora. Cominciano battibecchi che mutano in curiosità ed, infine, in una nuova amicizia.

Commento : bellissima role, emozionante e diversa, direi, nata dall'intento di muovere e conoscere un png di Masseria che non fosse il solito Archibald. Helevorn nuovo, differente da come l'ho sempre visto..Bravissimo;)

Annotazioni : Helevorn conosce Benjamin e gli dona 20 denari (da scalare)

Registrazione :

Helevorn: [Laboratorio] La Masseria pare dormiente..nemmeno i nitriti dei cavalli riempiono quel silenzio assoluto..non avrebbe potuto concentrarsi meglio di così..la penombra di quell'angolino costituisce il suo territorio ideale..solo alcuni raggi di sole dividono il suo profilo netto in varie strisce dorate di cui una colpisce con non troppa violenza l'occhio destro,ora molto più chiaro del suo compagno..le pieghe dei pantaloni neri sono cosparse di segatura..quei piccoli frammenti ricostituiscono sotto i suoi piedi un tappeto alto più o meno 2 centimetri..tutto dovuto al fatto che lavora su quelle assi da tutta una mattinata..e finchè il taglio non sarebbe stato perfetto o perlomeno di suo gradimento la cosa si sarebbe protratta ancora a lungo..era sempre stato così per lui..non riusciva mai ad accontentarsi di nulla..finchè quel suo occhio critico e tagliente non gli avesse dato l'approvazione necessaria..tra le mani stringe ancora la lima in ferro con la quale sagoma il legno ormai da ore..riprende,incessante nella sua corsa..il movimento è preciso..il busto è chino per larga parte verso il basso,in direzione della tavola che si regge su una lastra di ferro rialzato..respira con il naso in modo da non ispirare la polvere..sulle braccia nude si gonfiano i muscoli ad ogni gesto che le porta a scavare con più foga alla ricerca di una levigatura eccellente..anche il petto è scoperto..solo un secondo si interrompe..il dorso della mano viene passato sulla fronte imperlata di sudore allo scopo di asciugarla..e poi riprende,imperterrito,mentre il sole lo accompagna saltuariamente nel suo cammino..

ATTENDERE RESPONSO

Brilla il Sole sulla Masseria, un Sole che finalmente restituisce spiragli di speranza che già si proiettano nel desio della prossima primavera. Alcuni boccioli, timidi e precoci già spuntano a colorar il verde opaco della vegetazione perennemente curata della Compagnia Mercantile, decorando con sfumature delicate la candida struttura di Kailin. Dalla voliera s'ergono cinguettii e canti rigogliosi, mentre nitriti e belati empiono il cortile spazioso e vivo. Ma il draconico non può avvedersi di tutto questo, indaffarato com'è nel suo lavoro che richiede una concentrazione pressochè totale. Rimbomba, di quando in quando, lo sferragliar degli strumenti ed il battito degli stessi su materiali inermi che si lasciano lavorare senza obiezioni. E' preciso, il Sommo Conoscitore, non par lasciarsi distrarre nemmeno dalle polveri che si appiccicano sulle sue vesti e sul suo viso imperlato dalla fatica. Nello stesso momento un'altra figura respira la stessa aria della Masseria. L'aria vispa sul visetto tondo, un sorrisetto felice e allegro di aver terminato i propri compiti. Piccoli calzari rumoreggiano nel corridoio, appena usciti dalle Cucine in cui alcune presenze sono ancor indaffarate. Già s'avverte l'idea della cena in quelle menti che s'adoperano per i congreganti. Un cappellino dalla corta visiera copre il crine castano del ragazzino, un velo di efelidi decorano la pelle chiara dall'espressione arzilla e acuta, consona alla giovane età che incarna. Nella tasca della giacchetta di tela tintinnano i pochi denari ricevuti da mamma Zilliah, per il buon lavoro svolto. Gli aveva ripetuto di non spenderli tutti e subito ma di ponderare bene su come adoperarli. E quale paradosso migliore di questo, proprio lui che vive a stretto contatto con i Mercanti più conosciuti degli otto Regni. Sa bene che il Primo Mercante nulla regala e che dovrà raccimolare molti più denari se vorrà acquistare qualcosa di buono, magari per fare un regalo alla mamma. Saltella, quasi, agitandosi >>
in quel corridoio deserto che lo vede unico protagonista. Sfila davanti ad alcune porte che danno sulle varie stanze dei membri, per passare oltremodo davanti all'entrata del laboratorio. E' socchiusa ed alcuni rumori provengono dall'interno. Si ferma, curioso ma incerto. Di certo la mamma non vorrebbe che sbirciasse od infastidisse i Congreganti. Ma in fondo darebbe solo un'occhiata..Non farebbe nulla di male. Gli occhi sono ormai puntati in quella fessura che poco e nulla gli permette di vedere ma che fa sì che la sua immaginazione sia grande. La manina poggia sulla manopola, finalmente deciso eppur intimorito dall'idea di essere scoperto. Spingerà solo un pochino, mentre due occhietti curiosi faranno capolino nel laboratorio, alle spalle di un inconsapevole Artigiano. [GDR PLAY, CHI SI VOLESSE AGGIUNGERE MI MANDI UNA MISSIVA, VAI HEL].

Helevorn: [Laboratorio] Il mogano si lascia levigare dalle sue mani esperte come una donna si abbandonerebbe alle cure del suo amante voluttuoso..i gesti si ripetono repentini con una scansione precisa e a dir poco misurata..la lima in ferro struscia sul legno così da privarlo delle abbozzature in eccesso..poi è il turno della mano che spolvera quella superfice dura..e più il lavoro s'intensifica più apparirà lucida..il primo sorriso di quella giornata nasce spontaneo a rivelar le due file di denti candidi che saltano all'occhio a causa del colorito bronzeo della sua pelle..si rialza..la schiena si raddrizza e nel farlo le ossa della colonna vertebrale scricchioleranno rumorosamente..il draconico afferra così una striscia di cartoncino che aveva deposto sulla tavola degli attrezzi al suo fianco sinistro..la lamina viene ripulita più volte sul cartone,eppure gli occhi non abbandonano nemmeno per un istante il risultato raggiunto grazie al lavoro e alle energie spese..fischietta allegramente..è un buon segno..le cose stavano andando per il verso giusto..di nuovo si china mentre soffia sulla superfice lavorativa in modo da scacciar via il truciolo in eccesso..l'esperienza lo stava conducendo giorno dopo giorno ad opere sempre più belle..le straordinarie venature di quel materiale solido lo avevano da sempre affascinato..il volto s'avvicina in modo da ricercar ulteriori errori sfuggiti al suo sguardo..il mento dista di pochi cm dal legno dal quale trasuda un profumo all'artigiano conosciuto..si trattava ogni volta di un vero e proprio dialogo tra la bellezza di quel composto greggio e la spiccata passione dell'artista che ne traeva ogni volta una forma diversa..non si sarebbe mai immaginato di essere osservato alle spalle da due occhietti vispi e curiosi..così come non si sarebbe mai immaginato di essere interrotto ora che il lavoro procedeva a gonfie vele..mai e poi mai..procede nella sua esaminazione attentissima..ignaro almeno per ora di quella presenza tanto minuta che lo squadra a sua>>
Helevorn: [Laboratorio] insaputa..il sole rischiara il volto e parte del busto,mentre il resto del corpo se ne rimane sotto l'ombra prodotta dalla tavola rialzata che regge le assi..

ATTENDERE RESPONSO

Respira tanto piano, forse a volte si dimentica anche di espirare, il ragazzetto. Segue sempre più incuriosito l'affaccendarsi di colui che può vedere solo di spalle, avvolto da un nugolo di sottili residui di legno che galleggiano a mezz'aria, posandosi ovunque. Anche a Benjamin arriva l'odore inconfondibile di legno, dovuto a quella lavorazione che dura da chissà quanto. La luce nel luogo tocca anche il suo sguardo e quel pezzetto di viso che si sporge nella stanza. Sussulta, di quando in quando, nel cercare di non farsi scoprire dall'Artigiano, indietreggiando se par che troppo si volti in sua direzione e avvertendo il cuoricino battere forte al crescer del rischio. La bocca piccola di bambino resta aperta, un po' per lo stupore un po' per la ricerca di un respiro che non faccia troppo rumore. La mano ancora è fissa sulla manopola, le dita strette a dura morsa tanto che a volte le nocche sbiancano. E più osserva più è curioso, certo gli piacerebbe vedere cosa quel draconico sta facendo, cosa stringe in mano e lo rallegra tanto da farlo fischiettare. Forse se si sporgesse un po' potrebbe vederlo meglio. Un passo avanza lento e misurato, ogni mossa è calcolata su di sè in modo quasi fantasioso. Ancora un passetto..Uno soltanto. Nulla lo tradirebbe, nemmeno quel cuore che potrebbe essere udito a mille e miglia. Ma la porta non è sua complice. Cigola. Una smorfia di evidente timore si profila sul visetto acuto del ragazzino, che indietreggia seppur ormai metà della sua figura sia dentro al laboratorio. Nella fretta i denari tintinnano e i passi si fanno pesanti. Spera di riuscire ad uscire prima che il presente si volti e lo scopra spiarlo. Chissà quale punizione gli spetterebbe..[GDR PLAY, CHI VOLESSE INSERIRSI MI MANDI UNA MISSIVA, GRAZIE. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Fischietta,fischietta di continuo..quel motivo gli mette allegria,metterebbe di buon umore chiunque..si tratta di una melodia conosciuta a quelli della sua specie..il ritornello vivace di un canto popolare..gli ricorda i vecchi tempi..ma solo i pochi momenti belli del suo passato..quelli brutti sembrano esser stati rimossi dalla sua stessa memoria..nulla di più falso..ricoperti da un cumulo di polvere spessa e viva,la stessa che s'alza a folate dal legno raggruppandosi sotto forma di nuvoloni chiari che riempiono tutto lo spazio della stanza..tossisce per un attimo..era caduto nell'errore di respirare per un istante dalla bocca,quasi si fosse dimenticato di quella sorta di regola che doveva per forza di cose seguire..si rialza per cercare qualcosa fra gli attrezzi che sposta sulla tavola..ciotole di vernice,pennelli,coltelletti,lame,una sega..*dove diamine..?ah eccola*fra le mani afferra una borraccia che era nascosta proprio dietro una pila di recipienti in terracotta..svita il tappo per poi bere una quantità d'acqua sufficente ad inumidirgli la lingua ormai secca..il resto dell'acqua se lo verserà sulla testa al fine di bagnarsi i capelli e la fronte..ed è proprio nell'istante in cui il palmo della mano struscia sul volto che..la porta cigola..all'udito attento non sfuggirà quel piccolo particolare..gli occhi si ostinano a fissare il vuoto che hanno davanti come se tutta l'attenzione venisse riportata a quel singolare stridio di cardini..di chi si poteva trattare se non di...un ragazzino?Già..è questo che gli sembra di vedere dal momento in cui si volta per intero..sembra perchè vista la polvere poteva trattarsi anche di uno sbaglio..è no..la visione si fa sempre più chiara..quel bambinetto era stato a spiarlo per chissà quanto,ed ora tentava di sgattaiolare via come un piccolo topo che fugge alla vista di un gatto..*Hey..dove credi di andare?*il tono è sibillino e perentorio..lo squadra attentamente con gli occhi violetti che sembrano rimpicciolirsi..forse si>>
Helevorn: [Laboratorio] tratta di un ladro..un piccolo ladruncolo in cerca di rogne..ma certo,è proprio così..altrimenti lo avrebbe già visto da quelle parti no?Il draconico si avvicina a grandi falcate verso il ragazzino tentando di acciuffarlo per una manica..*e tu chi saresti?*dimanda..la curiosità è tanta,ma agli occhi del piccolo il suo tono rimarrà sempre freddo e distaccato..all'udito inoltre non sfugge un altro particolare..tintinnio di denari,probabilmente provenienti dalla tasca che il giovane ha sul petto,considerato il fatto che anche ad uno stupido risulterebbe piena..la sua teoria sembrerebbe esatta..

ATTENDERE RESPONSO

"Accidenti!" esclamerà tra i denti il ragazzino che svelto indietreggia, avendo oramai compreso di essere stato scoperto. Il draconico si è voltato in tempo per avvedersi della sua presenza, ora in fuga, mentre l'Artigiano si avvicina minaccioso alla porta opposta a dove sta il banco da lavoro. Nonostante la fretta del draconico e il suo tentativo di fermare Benjamin, questo riuscirà a sfuggire dalle grinfie di quella mano che mira alla sua manica. Il fanciullo accusa una forte respirazione, il fiato quasi manca per la paura. Il Sommo Conoscitore sta sulla soglia e lo cerca nel corridoio in cui si è portato per scappare dalla rabbia del Mercante. Inutile rintanarsi nelle Cucine, lui lo vedrebbe e avviserebbe anche mamma Zilliah che lo metterebbe di certo in punizione, levandogli quei pochi denari che aveva guadagnato. Porta quasi inconsapevolmente una mano sulla tasca, per assicurarsi che le monete siano ancora lì, al sicuro, mentre ora si ferma per voltarsi e cercare la presenza che lo insegue rabbiosa. Lo vede, sul volto si dipinge un'espressione chiaramente dispiaciuta e terrorizzata, le guance coperte di lentiggini imporporate da quel batticuore forte e impazzato. Che fare ora? Esita qualche istante, fermo a metà tra il laboratorio e le Cucine, muto seppur le labbra aprano uno spiraglio alle scuse ancora racchiuse nel silenzio. Gli occhietti sono fissi sul draconico non lontano. Inutile tentare di fuggirgli ancora, questa volta, senz'altro lo raggiungerebbe con le sue lunghe gambe. Si trattiene dal versar lacrime disperate, il naso quasi brucia per tal sforzo immane. "Io non volevo.." comincia a fatica "..chiedo perdono, non volevo spiarvi, messere!" esclama con vocino infantile e docile, quasi sotterrato dall'umiltà emersa alla ricerca di perdono. "Il mio nome è Benjamin, sono lo sguattero.." conclude quindi, cercando di accontentar la richiesta del draconico, mentre non un dito muove, nella speranza che possa essere scagionato dai guai in cui si è cacciato>>
[GDR PLAY, CHI VUOLE ENTRARE IN ROLE MANDI MISSIVA, GRAZIE. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] *Accidenti*l'imprecazione sarà la medesima..gli sfugge per una questione di secondi..il ragazzino è veloce e furbo,si tira fuori dal raggio d'azione del draconico in men che non si dica..il fatto è che non potrebbe rifugiarsi altrove..si ritrova in una trappola perchè se anche avesse tentato di scappare nuovamente il draconico lo avrebbe di certo raggiunto..lo osserva dalla soglia del laboratorio,studiando quello che assomiglierebbe in tutto e per tutto ad un topolino spaurito ed indifeso..le piccole spalle del bambino vengono scosse dall'affanno dovuto alla corsa,così come il petto che si gonfia e si sgonfia incessantemente..l'espressione che insorge sul volto del sommo è inflessibile..non avrebbe permesso a quel ladruncolo di fuggire con in tasca dei denari che aveva rubato chissà dove,anche se si trattava di un fanciullo..ma poi,la voce tremante d'ei raggiunge i lobi del sommo,pronta a chiarir ogni dubbio che già s'era insinuato nella mente sua..benjamin,lo sguattero..si tratta nient'altro che di un membro della servitù..un ragazzino,che,a giudicare da ciò che dice e da ciò che traspare,si sente in colpa per quanto accaduto..per aver seguito il suo istinto che lo aveva condotto a curiosare,tipico di tutti i bambini della sua età..quel naso rossiccio e quel volto ricoperto di lentiggini quasi lo inteneriscono,ma non lo darà mai a vedere..il piccoletto è sul punto di piangere,il draconico se ne rende conto dalla sua voce che diviene sempre più ovattata,interrotta di tanto in tanto da qualche sospiro trainante lacrime che probabilmente tentavano con tutte le loro forze di non uscir via dagli occhi..l'artigiano incastra così,sotto il petto,le braccia l'una nell'altra,mentre prende ad avanzare diretto proprio verso lo sguattero..nel momento in cui si ritroverà ad una distanza di poco più d'un metro da lui proferirà con una voce che finge un autorevolezza mai appartenuta al draconico..almeno non in questi casi..*Benjamin..ti hanno mai detto che spiare è peccato?*>
Helevorn: [Laboratorio] dimanda,mentre il busto si china verso il basso di modo che gli occhi di entrambi si incrocino parallelamente..le iridi violette incontreranno così,sul loro tragitto,un paio di occhioni color nocciola,che dividono un nasetto chiazzato qua e la di puntini color carota,della stessa gradazione della sua ispida zazzera..*quanti anni hai..e soprattutto..dove hai preso quei soldi?*le gambe si piegano su loro stesse mentre un gesto del capo lo porterà ad indicare la tasca anteriore del ragazzino..un ciglio inarca,mentre una risposta attende da parte di lui..

ATTENDERE RESPONSO

Il Mercante esita qualche secondo, prima di avvicinarsi alla figurina quasi tremante del ragazzino. Le braccia sostano lungo i fianchi, i pugnetti sono chiusi come se dovessero esprimere una decisione ed una sicurezza che in realtà non ci sono. China la testa nascondendo gli occhi dietro alla visiera del berretto datogli da Zilliah. "Si signore" risponde flebile nel suo vocino delicato e sottomesso. La figura gli si impone a poco più di un metro, ergendosi come montagna dinnanzi a lui. I truccioli ancor impolverano il vestiario. la pelle e il crine del Sommo Conoscitore, fatto di cui Benjamin non potrà avvedersi al momento poichè il suo sguardo dispiaciuto è puntato alle sole scarpe del draconico. Ma il Mercante si china, cercando quegli occhietti che non vorrebbero vedere quelle due iridi viola, inquisitrici ed accusatrici. Finalmente alza il visino tondo, accorgendosi di quell'aria paziente ed interrogativa. Una mano di nuovo porta a coprire la tasca in cui stanno i pochi denari, quasi come se le parole del draconico mirassero a privarlo di quella sua modesta fortuna. "Me li ha dati la mamma perchè ho pulito bene le cucine. Non li ho rubati!!" afferma con la voce tremante e gli occhi lucidi in cui due grosse gocce minacciano di lasciarsi cadere e bagnare l'incarnato chiaro del bambino. Eppure l'espressione è delle più decise, del tutto intenzionato a non cedere in quella che è la più sincera verità. Non è un ladro e lo sa bene, ma come fare per farlo intendere anche all'Artigiano che già lo vede come un ficcanaso? Il pugnetto libero porta ad asciugar l'iridi pieni di pianto represso, eppur ancora non si lascia andare. E' un ometto e si deve comportare come tale. E' l'ometto di casa, per la precisione, la mamma glie lo dice sempre..[DISTANZE 1 M - GDR PLAY, CHI VUOLE ENTRARE MANDI MISSIVA. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Lo sguardo scruta ogni singolo particolare di quello che al confronto del sommo sembrerebbe un esserino tanto fragile,sovrastato da una montagna tanto grande da fargli persino ombra..gli avambracci riposano sulle gambe mentre ambo le mani ciondolano penzolanti..il ragazzino abbassa lo sguardo,segno di timore,segno di paura..gli occhietti del fanciullo puntano invece le scarpe dai lacci corti e slacciati del draconico..ad un tratto però,gli occhi del sommo e quelli dell'umano tornano ad incastonarsi l'uno dentro l'altro..il bambino si rivela oltre che agile persino perspicace..protegge quella sua piccola fortuna frutto di tanto lavoro come se avesse afferrato tacitamente le accuse mute del sommo..fatica a costringere le labbra a rimaner serrate,quando un sorrisetto di puro diletto attenta a spuntare contro ogni sua volontà..ma quella maschera di alterigia non avrebbe perdurato ancora a lungo,non nel momento in cui avverte il cambiamento che assume la voce dello sguattero..sembrerebbe spezzarsi instantaneamente,come se un nodo gli bloccasse la gola..gli occhi castani del piccoletto inoltre,si fanno lucidi,mentre una manina ricaccia dentro quella traccia di impotenza..*non preoccuparti benjamin,non ti priverò del tuo denaro,ora che ne conosco la fonte*la voce dell'artigiano viene smorzata,si fa più flessibile e meno dura..con un gesto il draconico tenterà di afferrare la visiera del cappellino che il piccolo indossa in modo da rovesciare il berretto nel verso contrario,per poi infilarlo nuovamente sopra quella testa piccola e ricoperta da un crine incolto..*non dovrai temermi ragazzino..*proferisce mentre sulle gambe si rialza,riprendendo la sua posa..*ma,non hai ancora risposto alla mia domanda..quanti anni hai?*si tratta di un umano..di un piccolo umano cresciuto fra quegli ambienti..e per quanto il draconico si sforzi di fare il duro si rende conto di quanto quell'espressione innocente lo intenerisca..

ATTENDERE RESPONSO

Sul volto del Mercante qualcosa cambia, forse dovuto a quella sua reazione repentina che lo mette sulla difensiva, volendo proteggersi e proteggere quei pochi averi che vanta. Le parole però lo rincuorano, il draconico forse non vuole punirlo sul serio. Il broncio si allevia, il visino un poco si distende nel momento in cui il crine folto e rossiccio salta fuori dalla presa del berretto levatogli dal presente per essere messo in malo modo. Alcuni ciuffetti ora stanno a mezz'aria, mentre altri minacciano di coprire gli occhi. Svelto corregge quelle ciocche fastidiose, mentre non tralascia di osservare il bizzarro Artigiano. "Vi ringrazio, Signore.." afferma educatamente tirando su col naso i rimasugli di un pianto incalzante e che or piano piano scema dietro la calma ritrovata. La mano sulla tasca scivola a riporsi sul fianco, l'incombenza di una ingiusta privazione sembra svanita con il resto. "Ho undici anni.." risponde quindi, accontentando quel personaggio curioso che gli ricorda di aver a sua volta una domanda incessante, la stessa che ha causato tutto il trambusto. "Che cosa stavate facendo con tanto legno?" chiede quindi lasciando che la smania fanciullesca si ripresenti senza mezzi termini e con un interessamento non indifferente che gli si dipinge sull'intero visetto. Gli occhietti vispi salgono insieme al Mercante che ritrova la sua intera statura e che or lo osserva dall'alto, come un gigante. "Avete tutti i truccioli addosso e odorate di legno.." spiega e sottolinea per far capire da cosa abbia inteso che si tratti di tal materiale. Spera allo stesso modo che la questione dell'esser spione non si ripresenti, magari facendo imbufalire nuovamente il Sommo Conoscitore. L'aria innocente scolpisce lo sguardo, la figura ancora distorta dalla posa di quel cappellino che lo rende a dir poco ilare. I piedi nei calzari consunti si muovono impazienti, vuole sapere quello che invano ha cercato di scoprire da solo. [DISTANZE 1 M - GDR PAUSA]

[GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Corridoio/Laboratorio] Bene,l'emergenza pianto sembra esser svanita..non avrebbe proprio saputo come comportarsi nel caso contrario..studia quel volto tondo dall'espressione furbesca e allo stesso modo innocua..gli viene rivelata l'età..undici anni..sono così pochi undici anni,e già si ritrova a fare il lavapiatti,senza contare che di esperienze ne avrebbe dovute fare ancora moltissime..quel ragazzino comincia a piacergli..lo diverte quella sua smania di conoscere ogni cosa..è un bene che un fanciullo della sua età sia curioso di esplorare il mondo..lui ad undici anni del mondo sapeva già tutto..sapeva quanto uno del suo rango valesse molto di più di un semplice umano,sapeva come funzionava la guerra,ne conosceva quasi tutti gli espedienti,sapeva già tirar su un arma,e se si trattava di fare un paio di occhi dolci a qualche ragazzina di certo non si tirava indietro..aveva imparato tante cose per merito o per causa di suo padre che lo aveva cresciuto fin da piccolo con l'intento di farlo divenire uno di "loro"..benjamin invece è diverso,o almeno è quel che gli sembra..è un bambino,un bambino "normale"..a quella domanda poi l'istinto è quello di gettarsi qualche occhiata addosso per vedere in che modo si era conciato..beh,nemmeno uno sguattero sarebbe stato più imbrattato di così..quando si concentrava sul suo lavoro non pensava mai a nient'altro..allarga d'improvviso le braccia,come in segno d'arrendevolezza,per poi passarsi i palmi sopra i pantaloni in modo da scacciar via qualche manciata di polvere..*sei un ottimo osservatore benjamin..*infine si rialza,voltandosi nella direzione della porta semiaperta del laboratorio..*seguimi e lo scoprirai*..non si guarda indietro il draconico..nel caso in cui il piccoletto avesse accettato la sua proposta,ne avrebbe avvertito il passo trotterellante..

ATTENDERE RESPONSO

Lo osserva un poco stranito dal basso della sua modesta statura di ragazzino, scoprendo che l'Artigiano nemmeno si era accorto di quella sua presenza tanto imbrattata. A suo modo sembra anche lui un bambino. Un ampio sorriso consono ad un entusiasmo palpabile gli illumina il viso, nel momento in cui il Mercante gli concede di vedere con i suoi occhi quello che alle prime intenzioni aveva giudicato un segreto irraggiungibile, causa di una lauta punizione. Egli già si volta per ripercorrere a ritroso la strada verso il laboratorio e Benjamin senza troppe esitazioni lo seguirà sprizzando allegria da tutti i pori. Un'aggiustatina al berretto e prende il passo, oltrepassando poco dietro al Sommo Conoscitore l'uscio della Saletta. L'impazienza lo guida nel cercare spiragli a dritta e a manca per superare la figura possente dell'Artigiano e vedere in anteprima l'oggetto lasciato sul bancone. Dagli anfratti che accolgono un respiro estasiato, s'insinuano però i residui di quel lavoro prolungato e che tanto aveva tenuto in draconico indaffarato. Un sonoro 'etciù!' risuonerà nella Sala, provocando un gesto improvviso e violento nel corpicino gracile di Benjamin che or si trova col busto piegato in avanti ed il cappellino quasi sugli occhi. Istintivamente, ma troppo tardi, ora la mandritta porta a coprire la bocca come a voler nascondere la causa di tanto fragore. "Chiedo scusa.." asserisce attraverso le piccole fessure tra le dita, sul viso l'espressione nuovamente colpevole e speranzosa di non aver combinato altri guai. [DISTANZE 50 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Il passo è ponderato,lento e come al suo solito,elegante,anche ricoperto com'è da quelle vesti che gridano vendetta..tenta di spalancare del tutto la porta con l'aiuto della mandritta che si alza a sfiorare il legno sull'uscio del laboratorio,ma nell'istante in cui il primo piede sta per calcare il pavimento dell'officina,ecco che spunta Benjamin da sotto il suo braccio,desideroso di poter vedere con i suoi occhi l'oggetto che impegna il draconico da molte ore ormai..un fragoroso starnuto poi invade la stanza,facendo scuotere notevolmente quel corpo piccolo chino su se stesso..l'artigiano supera il ragazzino fino a ritrovarsi di nuovo dinanzi a lui..lo osserva dall'alto..non è in grado di tenersi dentro la risata fragorosa che scoppia dalle sue labbra già ricurve..con il cappellino a coprirgli parte della vista e con le mani chiuse a coppa a tapparsi il naso sembra davvero buffo..*non preoccuparti..ti è entrata un po di polvere nella bocca non è così?*domanda retorica è la sua..è chiaro che i rimasugli di quel legno devono avergli invaso le vie respiratorie a causa di una boccata d'aria un po troppo esagerata..da le spalle al ragazzino,nel tentativo di avvicinarsi alla stessa finestra dalla quale provengono le lame di luce che si proiettano ad intervalli regolari sul pavimento..nel muoversi provoca un po di frastuono..dei barattoli di latta cadono a terra rovesciando il loro contenuto sul pavimento..impreca a bassa voce,rivolgendosi più a se stesso che ad altri..infine raggiunge con le braccia la maniglia della vetrata..in pochi istanti questa verrà spalancata ed ecco che ora tutta la luce del meriggio si appropria anche degli angoli più oscuri..gran parte della polvere sembrerebbe volatilizzarsi al di la di quei vetri,verso l'esterno,come se qualcosa da fuori la stesse risucchiando..infine torna sui suoi passi,tentando di non calpestare ancora una volta gli arnesi caduti..si avvicina con lentezza alla tavola di legno della quale già si può intendere la forma >>
Helevorn: [Laboratorio] futura a cui il draconico tenta di avvicinarsi il più possibile..un tavolino..invita il ragazzino ad avvicinarsi con un gesto del capo,osservandolo da quella distanza..

ATTENDERE RESPONSO

Sente ridere il draconico sopra di sè ma ancor non lo vede poichè la posa scomoda non glie lo permette. Si raddrizza quindi, tentando di fare lo stesso con il berretto che gli oscura la vista. Pian piano libera le vie respiratorie per strofinarsi gli occhietti disturbati dalla polvere che ancora gironzola nell'aria stantia. Finalmente l'intervento dell'Artigiano riequilibra la situazione, lasciando che finalmente possa adeguarsi alla Sala senza adoperarsi in strambe gestualità. Assente alla domanda del Mercante ed ora lentamente si avvicina per raggiungere il tavolo da lavoro. Nel percorso inciampa su di uno degli utensili lasciati per terra a crear il Caos, sollevando ulteriormente altra polvere che andrà ad unirsi alla restante. Ora consapevole di quel che sarebbe presto avvenuto, la mancina porta svelto alla bocca ed al naso, mentre con quella libera si protende per raccogliere l'oggetto, strumento dalle forme insolite ed a lui del tutto sconosciuto, per poi riporlo o meglio, accatastarlo, su di una pila di altri compagni. Dunque tutta l'attenzione vien volta finalmente alla creazione del presente. Il banco si dimostra essere molto alto e lo costringe a stendere le gambe e a mettersi in punta di piedi per meglio vedere. Gli occhietti color nocciola spuntano sulla mensola, insieme al nasino e alle due mani aggrappate in sostegno a quella posa scomoda. "Che cos'è?" chiede, con l'umile curiosità di un bambino quale è. Una sola occhiata porterà all'autore di quel lavoro, prima di voltarsi nuovamente verso il legno intagliato. Il respiro tiepido e tranquillo, questa volta, sposta ritmicamente i truccioli vicini, fino a lasciare uno spazio intero quasi del tutto pulito. [GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] L'ambiente,ora che la finestra è completamente spalancata,risulta molto più confortevole..e pensare che se non fosse stato per Benjamin non si sarebbe nemmeno reso conto di quanto quell'aria era divenuta irrespirabile,molto più carica di polvere che d'ossigeno..chino sulla sua opera ancora incompleta si volta per osservare il ragazzino..allo stesso modo d'egli anche lo sguattero inciampa fra gli attrezzi accatastati in malo modo l'uno sull'altro,quali sul pavimento,quali sui piani di lavoro..il laboratorio si riduceva tutte le sante volte in queste condizioni,o meglio,"lo" riduceva..ma si trattava del suo strampalato "ordine" senza il quale non sarebbe in grado di ritrovar nulla..infine il fanciullo lo raggiunge dopo aver eseguito quella sorta di salto ad ostacoli..gli occhi dei due si ritrovano alla stessa altezza,fissi ad osservare quella superfice legnosa or non più grezza,ma perfettamente tirata a lucido..è così eccitante condividere il proprio lavoro con qualcun altro..è la prima volta che accade,da quando è lì..e nel bambino quel legno scuro sembra suscitare tanta curiosità ed interesse..peccato che solo mezza faccia vien concretizzata al di la di quella lastra che regge il tavolino..l'artigiano china il volto verso il basso,reggendosi con la mano che si appiglia al ferro..gli occhi puntano immediatamente un paio di piedini che si reggono a fatica sulle punte..il suo capo spunta di nuovo accompagnato da un sorriso ilare..così si raddrizza avvicinandosi nella direzione di benjamin che si trova dall'altra parte rispetto a lui..dal suolo cerca di afferrare un barattolo alto più o meno 6 o 7 centimetri..lo stesso riporrà al suolo,accanto alle gambe dello sguattero,invitandolo a salire su questo così da poter avere una visuale più vasta..poi riprende il suo posto cominciando a parlare,con quel suo tono che attirava ed intrigava da sempre la gente..*si tratta di un tavolo..un tavolo rettangolare in legno di mogano..questa è la superfice superiore..una volta >>
Helevorn: [Laboratorio] portata a termine gli verranno montate le quattro gambe*il capo compie un gesto verso l'angolo che si trova proprio dietro il bambino,dove quattro zampe dello stesso legno del tavolo riposano in piedi..*devo ancora rifinirle,ma il grosso è fatto...vedi questa fessura?*si alza per sovrastare con il corpo il piano da lavoro ed andare ad indicare un apertura presente al lato del tavolo,dalla parte di benjamin*qui ci andrà il cassetto..sarà un piano da scrittura..una scrivania ecco..prima la stavo limando per lucidarla..ora verrà il turno degli intagli e dei fregi..*

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Altro riso abbonda sulle labbra del draconico, che par volersi prendere piena cura del nuovo amico. Benjamin sfrutterà con piacere il rialzo offertogli, cosicchè i palmi, incuranti dello sporco sul tavolo, andranno a far da appoggio per il busto che ora finalmente sovrasta a sufficienza il piano da lavoro. Vede posizionarsi dall'altro lato il Mercante e tace nel momento in cui comincia a spiegare. Gli occhietti vispi seguono ogni mossa fatta dall'Artigiano, curiosi di apprendere un lavoro che proababilmente mai gli sarà concesso fare. Assente di volta in volta con far diligente, fermo se non per quelle lunghe e rosse ciglia che ogni tanto si incontrano in un breve battito. "Avete fatto tutto da solo?" chiede il fanciullo quasi incredulo, prima di tirar nuovamente su col naso, forse ancora un poco disturbato dalle polveri che la fanno da padrone. "E potrò vederlo quando sarà finito?" dimanda ancora senza aspettare le dovute risposte, senza più quell'imbarazzo precedente a frenarlo e a renderlo paziente. L'indice di una manina porterà a scivolare sulla superficie di quell'oggetto ancora in fase di costruzione, dall'evidente bisogno di ulteriori ritocchi eppur già sostanzialmente portato alla giusta forma. "Ahi!" squittisce ora, ritraendo di fretta il ditino da cui spunta una piccola scheggia di legno, insinuatasi facilmente nella debole carne per via di quel suo gesto avventato e preso dalla curiosità solita. Anche l'altra mano va a soccorrer quella ferita, seppur non sapendo cosa fare per alleviar il pizzicorio doloroso. Le iridi nocciola son del tutto voltate all'incidente, non più accorte alla creazione del draconico che ancor lo fronteggia. Un'espressione corrucciata si forma sul visetto lentigginoso, evidente segno di un piccolo disagio che per una sfera tanto giovane può apparire come serio problema. Che fare? [GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Il bambino si ritrova di qualche spanna più in su,grazie all'appoggio fornitogli dallo stesso artigiano..ora potrà notare per bene ogni singolo particolare di quel lavoro che ancora doveva essere portato a termine dal sommo..Benjamin lo segue senza troppa fatica,con gli occhi sgranati,tanto che le palpebre sembrano non voler richiudersi nemmeno il secondo necessario ad umidificare la pupilla..il draconico sorriderà di tutto gusto a quelle domande che incessanti fuoriescono una dopo l'altra,come se la risposta potesse attendere,come se avessero bisogno di uscire in tutta senza rischiare di essere dimenticate..desiderio ed indiscrezione..due caratteristiche che il sommo non apprezzava nella gente comune e soprattutto fra la gente.."alta"..per un fanciullo di quell'età risultano più che lecite..*oh si,tutto da solo,e...sì..ti chiamerò nel laboratorio non appena sarà concluso..*sorride,quasi dolcemente...ma che fai Hel?ti lasci andare alla tenerezza?ti fai prendere da un paio di occhietti vispi e da qualche lentiggine?sciocchezze..i marmocchi non ti sono mai andati giù...non è così?Ops..accade qualcosa che il draconico non aveva previsto..una scheggia s'infila sotto la pelle del ragazzino che curiosava con il legno..e adesso?le sopracciglia si stringono immediatamente sopra gli occhi..stava riflettendo..poi,d'improvviso,un idea..era successo anche a lui una volta,e la madre era stata pronta ad intervenire,scacciando via la paura e..il pianto..*stai calmo,ora risolviamo la cosa*prende a voltarsi,cercando frettolosamente con le mani in uno scatolone dal quale fuoriescono frammenti di stoffa,bottoni,qualche ditale,fili colorati,e..un ago..ne prende uno fra i tanti dal fondo della scatola e lo stringe con forza per la paura di perderlo nel tragitto che lo avrebbe ricondotto al bambino che,ora quasi tremante,si osserva con impotenza il dito che forse gli brucia..si volta per dargli un occhiata *ho quasi fatto* si può avvertire una punta di agitazione nella sua voce che>>
Helevorn: [Laboratorio] perde tutto d'un tratto la fermezza consueta alla sua persona..ci mancava anche questa adesso..pensa,mentre continua a cercare e a cercare..*eccola,sapevo che eri da queste parti*impugna con la mano libera una scatoletta di fiammiferi di cui egli stesso si era servito giorni addietro proprio nel laboratorio..infine torna ad avvicinarsi allo sguattero..entrambi gli oggetti stringe fra le dita di una sola mano,mentre con l'altra tenterà di afferrare il bambino all'altezza della vita,cosa che non dovrebbe risultargli difficile visto il peso inconsistente di questo..e se la presa andrà a buon fine,isserà quel corpicino per qualche istante,fino a farlo sedere sulla tavola di legno alle spalle dei due,dalla quale allontanerà le lime e i tubetti di vernice..solo allora fisserà negli occhi il fanciullo..*adesso ci penso io..non avere paura*

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Osserva rattristito quell'inconveniente, il ditino pulsa ed il dolore si avverte sottile ma pungente. Non piange perchè nelle cucine gli è già capitato più volte di ferirsi con gli arnesi che ripulisce, ma deve ammettere che quella piccola scheggia di legno proprio lo infastidisce. Non gli era mai capitato questo. Si volta a osservare il draconico nuovamente indaffarato, che ora si avvicina con stretti in una mano oggetti che per ora vede a malapena. Si lascerà stringere dall'abbraccio poderoso del Mercante, facilitato da quel suo peso gracile. Ad ogni modo la stretta avrà comunque delle difficoltà, tanto che approderà sul tavolo con un tonfo sordo per via di quel gesto troppo affrettato del Sommo Conoscitore. Ora che gli è più vicino può ben vedere quello che l'Artigiano regge nella mano, per la precisione due strumenti che non gli piacciono affatto. "Che volete fare con quelli?" dimanda con evidente timore negli occhi e nel tono. Istintivamente ritrae e nasconde il ditino nel pugnetto, seppure quel gesto gli costi una piccola smorfia di dolore dovuta al contatto con la scheggia. La mamma non lo aveva mai infilzato per un taglietto, tantomeno gli aveva dato fuoco! "Non mi fa male, non è necessario che mi..mi..che mi cuciate il dito per poi cuocerlo!Lo farò vedere alla mamma, saprà guarirlo in fretta!" tenta di persuadere il Mercante da far quello che a lui pare il peggior degli intenti. Che gli voglia amputare il ditino? Il terrore a tale idea chiaramente si manifesta per via di quegli occhioni nocciola che cercano vie di fuga più prossime o quanto meno idee che possano salvarlo da quella brutta situazione. "Posso anche tenerla.." loquisce ancora con tono altisonante e incerto, mentre attento osserva ogni espressione e gesto del presente. [DISTANZE 40 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Il piccolo,dopo essere atterrato in malo modo su quel tavolo angusto ed impataccato dalla vernice,tenta in tutti i modi di comprendere le intenzioni,ai suoi occhi forse atroci,del draconico,che cerca di acquisire la calma necessaria per compiere quella piccola e semplice operazione..se il bambino non intralcierà il suo lavoro sarà questione di attimi ma..è evidente che sia impaurito,tanto da proferire cose quanto mai assurde..ricucire un dito e poi cuocerlo..non sarebbe male come idea,al fine di spaventare un bambino di undici anni..ma non è questo il caso ne il momento opportuno..*hey Ben,stai calmo ed ascoltami..io non ti cucirò un bel niente,ne tantomeno ti cuocerò la pelle,figurati...la carne di un bambino non sarebbe troppo succulenta,credo,quindi lasciami fare il mio lavoro..non farà male...giuro che non sentirai nulla..e se dovesse anche solo per un istante farti del male mi darai una punizione a tua scelta..*diamine,non credeva di poter essere così tanto convincente..non con un bambino è ovvio..così alla vista dello sguattero apparirà la punta dell'ago che il draconico stringe fra le dita..*questo,una volta disinfettato con il fuoco,servirà a tirarti fuori la scheggia,ma la tua pelle non sentirà nulla*stava andando alla grande,no?sfila un fiammifero dalla scatoletta,mentre nel frattempo si occupa di stringere un poco le ginocchia di benjamin con le gambe,nel caso al ragazzino venisse la bella idea di fuggire..così una volta strusciata la punta del fiammifero contro il lato della scatola da questa si origineranno delle scintille,ed infine una piccola fiamma che un poco si piega sotto il peso del suo respiro..la linguetta di fuoco avvolgerà per breve tempo l'apice dell'ago..ora che è disinfettato non basterà che agire direttamente sulla pelle..il draconico non userà la forza nei confronti del piccolo..piuttosto cercherà di convincerlo con gli sguardi e con le parole,mentre un palmo tiene aperto come ad invitare benjamin a farsi avanti..*ti fidi?se sì,>>
Helevorn: [Laboratorio] ti spetterà un bel premio*sorride,con gli occhi e con le labbra..

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Il Mercante ha ben compreso che il bambino non è certo dell'idea di collaborare e con parole gentili e rassicuranti riesce a quietare un po' quel timore che attanaglia lo sguardo del piccolo Benjamin. Più che osservare l'astante, il ragazzetto fissa con evidente distacco quegli strumenti che già l'Artigiano utilizza per i suoi scopi ancor non del tutto compresi. Una vampata ed una rossa fiamma va ad abbracciare l'ago che al tocco diventa un poco più nero sulla punta. Il ditino è ancora al sicuro tra la morsa degli altri gemelli, mentre di certo non lo rassicura quel tentativo del Mercante di andarlo a placcare. Il gesto ad ogni modo non andrà a buon fine poichè le distanze sono ancora troppo ampie per permettere alla figura dell'Artigiano di stringergli le gambe nella posa in cui è ora. In ogni caso il tono del draconico è fermo e sembra convinto di quello che dice. Forse davvero non gli farà male. Tentenna nel suo silenzioso ragionamento di fanciullo, giudicando accuratamente quelli che paiono i più lampanti pro e contro che saltano alla mente. E sarà l'ultima frase del presente a dargli il coraggio, a desiderare di scoprire cosa sia quel premio di cui si parla. "Che cos'è?" chiede senza ancora muoversi, evidentemente volenteroso nel preferir giudicare in anticipo se valga la pena di farsi infilzare per l'oggetto in questione. Contratta e perde tempo, verso quella che per lui è una minaccia incombente che potrebbe però portare a buoni risultati. A qualcosa è servito conviver a stretto contatto con i Commercianti..[DISTANZE 40 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] La stretta non riesce..non importa..all'udire la voce rassicurante del sommo il bambino sembrerebbe placarsi almeno un poco..eppure le mani di benjamin stringono ancora il dito di cui il draconico ha bisogno affinchè la schieggia venga asportata via dalla pelle..il piccoletto non vuole mollare..addirittura patteggia,in modo da ponderare per meglio la scelta..sembra quasi uno del mestiere..ora non si tratta di un bambino di undici anni,ora si tratta di un vero e proprio ometto per nulla ingenuo..e al draconico piace anche questo..in fondo pattuire per lui era una prassi di vita..niente di più semplice..lo avrebbe attirato con qualcosa che al ragazzino,ne è certo,non risulterà indifferente..*vuoi che la tua tasca sia tanto piena da non poter contenere molti dei tuoi denari?diciamo..il triplo...*gli occhi acuti e maliziosi rilanciano saette dentro quelli nocciola del fanciullo..*ma,ti posso comprendere nel caso in cui tu non voglia portarti dietro troppo peso,e a maggior ragione tenerti quella fastidiosa scheggia sotto la pelle che ti provocherebbe un infezione certa..*furbo,scaltro..quanto diletto provava tutte le volte che si cimentava nel perfezionare questi suoi attributi..si avvicina al tavolo,quasi impercettibilmente,di qualche cm..*allora..ben...affare fatto?*domanda impazientemente,mentre un ciglio inarca sopra l'iride..

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E si svela quell'idea balenata nella mente del draconico, forse emersa a poco a poco nel parlare con il bambinetto che ad udir tal proposta abbassa il visetto a dar un'occhiata al taschino che contiene i 3 denari datigli da mamma Zilliah. Farebbe certo i conti, se ne fosse capace, ma non è in grado di calcolare quanto gli sarebbe effettivamente venuto in guadagno. Risolleva gli occhietti sotto la visiera, andando a cercare il volto dell'Artigiano che trova avvicinatosi alla sua immagine posata sul banco quanto tutti gli attrezzi che lo circondano. Sulla faccia appare l'interrogativo che presto si trasforma in spavento nell'udir la possibile fine di quel ditino che ora sorregge una semplice scheggia. Finalmente si decide e, quasi riluttante, svela il ditino ferito, allungando braccio e mano perchè possano essere più vicini al Mercante. "Se però mi farete male..io urlo!" avverte a mezzo tono, facendo comprendere quale fosse la scelta definitiva. Una tragedia immane appare, tanto da aver fatto ormai passare del tempo nella clessidra dell'Astro che piano piano si abbassa per lasciar spazio ad un cielo di un color più intenso e scuro. [DISTANZE 30 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA. VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] E finalmente benjamin molla la presa..cede al suo giustiziere che infliggerà il colpo dovuto ma per una giusta causa..l'arma?un ago sottile ma capace di estrarre,se usato con presa salda,la scheggia che ha penetrato la carne del ragazzino..*bravo,è così che si fa mio caro benjamin..devi dimostrare di essere un ometto..*ed ecco che arriva la prima minaccia da parte del bambino..avrebbe urlato in caso di dolore..il povero artigiano avrebbe resistito in tal caso?nessuno potrebbe dirlo..*e va bene,urla pure*ma cercherà di tenere al minimo il livello della sofferenza..il dito è lì,davanti a se,pronto ad esser oggetto di cura del sommo..ma per quello che sembra dà più l'idea di un boia carnefice che attenta alla sua vittima vista la paura costante che si legge negli occhi del bambino dinanzi a lui..il che rende la cosa ancor più complicata di quanto non lo sia già..Helevorn non era di certo il tipo da ago e filo,ma questa operazione richiedeva ben poche conoscenze riguardo all'arte del cucire..un sospiro ed il fiato trattiene,stringendo con il pollice e l'indice il dito del bambino..tenterà quindi di sfiorar con l'ago la pelle all'altezza della puntina nera che si scorge con evidenza..l'ago trapassa il primo strato,quello in cui la pelle è morta,e che per questo non dovrebbe far male,tentando di spingere la scheggia verso l'esterno con un movimento della punta che va dal basso verso l'alto..nella concentrazione si stringe il labbro inferiore coi denti,come sempre faceva durante i suoi lavori d'artigianato..

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Cede il ditino malcapitato all'Artigiano, che con tutta cura ed attenzione si prodiga per levar la scheggia dalla pelle che par non volersene proprio privare. Ad ogni minimo tocco Benjamin sobbalza sul tavolo, gli occhietti puntati sull'ago e sul suo operato, l'espressione concentrata come se lui stesso si stesse impegnando per estrarre il legno. La rosea linguetta spunta da un lato della bocca, i denti un poco la stringono senza provocare dolore, mentre il naso arricciato nasconde parte delle efelidi che lo decorano. Una serie di sommessi "Ai!" "Piano!" escono alla rinfusa e sottovoce, seppur per la maggior parte delle volte il draconico non lo stia nemmeno toccando. L'altra mano stringe il polso di quella ferita, come volesse assicurarsi che sia ancora attaccata al braccio, pronto a far forza per ritrarre la gemella qualora lo strazio superasse la sua poca pazienza all'attesa. Piano piano, nell'atmosfera tesa e silenziosa del laboratorio, la scheggia sale e sale ancora, quasi del tutto privata del suo trono esclusivo sull'epidermide del piccolo sguattero. Quanta fatica, il Sommo Artigiano si impegna come stesse costruendo uno dei soliti oggetti che nascono dal suo tocco esperto, tanto che qualche goccia di sudore appare tra il folto crine scuro. Un ultimo sforzo ancora e sarà fatta! [DISTANZE 30 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Una serie di invettive fuoriescono dalla bocca del bambino che è concentrato alla sua stessa maniera su quel ditino sopra il quale quattro occhi di differente tonalità sono puntati.Nel momento in cui benjamin sobbalza il draconico s'interrompe guardando tutte le volte il ragazzino con aria incredula*ma se non ti ho nemmeno toccato!**smettila!*ripete di continuo,e a seguitare*su andiamo!**uff*così s'alternano nella loro sfilza di accuse od insinuazioni,quali da parte del piccolo umano,quali da parte del draconico.Intanto l'ago spinge sempre più fuori la scheggia,tanto che ora anche la punta di questa sembra esser visibile..*quasi fatto*ripeterà a voce bassa,come se anche il suo stesso tono fosse sintomo di distrazione verso quella che ritiene una difficile impresa..difficile sì,per la paura di infligger altro danno al ragazzino sul quale ogni tanto fa ricadere gli occhi..la linguetta spunta da un angolo della bocca,stretta fra i denti,proprio come la sua..che buffi che sono entrambi..a quel pensiero nasce un riso muto che lascia la sua impronta sulle vermiglie già ricurve..il lavoro dovrebbe esser concluso a breve..la scheggia tra poco abbandonerà del tutto l'epidermide del povero sguattero..il sommo risentirà di quella concentrazione persino sulla sua fronte sulla quale ricadono minute gocce di sudore che scendono dai capelli..così aggrotterà le ciglia,impegnato come mai prima d'ora..un legno è pur sempre un legno,così come il ferro..in caso d'errore si potrebbe sempre recuperare..ma per la pelle il discorso cambia..nel frattempo fuori dalla masseria,l'imbrunire..

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Paiono proprio due bambini, lo specchio di periodi futuri o lasciatisi alle spalle al passo dell'età che mai si ferma. Paion fratelli, di quelli che litigano per poi fare pace, disturbati da una lontananza che non ha mai un motivo valido. Paion amici. E forse sarà proprio per quell'incomprensione iniziale e per questo incidente, che le fondamenta del loro rapporto insolito ed inaspettato potrebbero solidificarsi. Chi l'avrebbe mai detto. Nel frattempo la mano ferita guadagna terreno avvicinandosi sempre più al corpo proprietario, in una lenta ed impercettibile ritrosia che il bimbo effettua senza destare troppa attenzione, tanto che il draconico stesso dovrà arcuare ancora il busto per poter ultimare il suo compito, reso difficile dai movimenti intimoriti del piccolo sguattero la cui espressione al solo vederlo susciterebbe certo gran riso. Ai continui movimenti cauti del draconico la scheggia risponde, portandosi diligentemente fuori da quello che ora appare come un piccolo puntino rosso sulla pelle. Ecco! Guaio risolto. Quanto sudore per così poco. L'ago che faceva tanta paura ora non serve più..[DISTANZE 30 CM - GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL]

Helevorn: [Laboratorio] La scena è esilarante,le espressioni dei due protagonisti a dir poco comiche..il piccolo che tira verso di se il ditino tentando di non destar troppo l'attenzione del grande,che a sua volta spinge nella sua direzione l'arto di benjamin..una lotta tra due contendenti..a separarli un solo ago,motivo di futili angherie verbali da parte d'entrambi..eh sì,sembrano proprio due fratelli,ma di quelli che si prendono a spintoni di continuo burlandosi l'uno dell'altro,per poi far pace con la velocità di un attimo..ed ecco che,finalmente,la scheggia,motivo di tanta sofferenza e pena per i due,viene del tutto rimossa,lasciando come segno di disfatta un solo puntino rosso sul ditino incolume del malcapitato sguattero..*fiuuuu..*tira fuori un sospiro di sollievo*ecco fatto,niente più scheggia,niente più ago*l'oggetto dei "soprusi" dell'artigiano viene riposto sul banco,proprio al fianco di benjamin la cui mano ora potrà dirsi libera..le braccia del draconico si allargano come in segno di soddisfazione..*allora..è stato così tanto penoso?!?*recita con tono teatrale simulando un mezzo pianto sul volto..poi torna a sorridere..tenta di donare una pacca sulla testolina del ragazzino con la sua manona,tanto grande rispetto alla faccia del bambinetto da poterla stringere quasi tutta..poi attende,facendo finta di nulla,la richiesta dovuta da parte dello sguattero..si aspetta un reclamo da un momento all'altro,ma finge,emulando un espressione vaga...

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L'ago vien posato, le distanze riprese da quel che è colosso rispetto alla figurina smagrita di Benjamin. Una mano approda a spettinar ulteriormente capelli e copricapo, che prontamente il bimbetto si aggiusta lesto con fare non troppo curato. Un'occhiata al ditino, per verificarne l'integrità e la presenza, casomai l'ago avesse errato qualche colpo, prima che, soddisfatto, passi già a dimenticare il tutto portando le manine a stringere il bordo del tavolo. Guarda di traverso l'Artigiano che lo schernisce, prima che, con volto molto serio, gli si rivolga con vocino acuto ed intenti ben fermi. "Avrei voluto vedere voi al mio posto!" si difende in tutta fretta con la fronte corrucciata, prima di cambiare svelto discorso e puntare laddove più gli preme. "E il mio premio? L'avete promesso!" esclama dondolando a mezz'aria le gambe esili ed osservando con gli occhietti vispi il volto disteso e teatrale del presente. Non si fa così Helevorn, una promessa è una promessa. Vuoi forse fregare lo sguattero dei Mercanti? Qualcosa avrà certo imparato! [GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA, VAI HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Bene,artigiano e lavapiatti sembrano abbastanza soddisfatti della riuscita di quel lavoro arduo..l'espressione dei due è particolarmente distesa ora che quella scheggia rimane solo un ricordo brutto e lontano dalla mente dei due..ed ecco che ritorna sul volto di benjamin uno sguardo perentorio,quasi il suo scherno l'avesse decisamente offeso..ed in effetti ribatte subito senza batter ciglio,e così fa il sommo,alla sua comica maniera*Io di certo non avrei esitato come te mio caro Ben!*si prende beffa di lui,ma solo perchè in fondo lo ha preso a cuore,anche se non lo avrebbe mai ammesso..giunge poi la richiesta,come s'era aspettato il draconico..ha la stoffa per divenire un futuro mercante il piccoletto..così,sorridendo,il sommo infila la mandritta nella tasca corrispondente sfilando i denari che vi son rimasti..all'incirca una ventina..non bada a dar credito alla sua promessa di prima..glieli cede tutti..*apri le mani*proferisce,attendendo una pronta e scattante risposta da parte dello sguattero..un ciglio s'inarca ad incorniciare la sua espressione oltremodo divertita..

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Benjamin resta con lo sguardo fisso sulla figura a lui dinnanzi, leggendo con cura ogni segno che dia modo di capire quale sia la sua intenzione. Un tintinnio leggero si ode nella stanza quando il draconico tocca i denari, mentre un ordine impartisce al piccoletto un'azione molto semplice e che lascia una vasta speranza su ciò che verrà. Curioso all'inverosimile lo sguattero unisce le mani a coppa, che risulteranno ugualmente piccole e poco spaziose, nonostante lo sforzo di ampliare la superficie. Il labbro inferiore si distacca dal superiore, un sospiro li divide evidenziando quanto il bimbetto sia attento a ciò che fa. Qualche sguardo fugace cerca l'iridi strambi, sgargianti, del Mercante, ma la spola è talmente frettolosa che a malapena Benjamin ricorda, ogni volta, quello che ha veduto sul volto del draconico. Le gambe si sono fermate, tutto quello che conta ora è quella curiosità ferma ed innata che ogni fanciullo porta in seno. A quanto pare il Sommo è di parola, forse anche più generoso di quanto si pensi. Gesto dettato dalla compassione o da un sentimento di vero e nuovo affetto? Chi lo sa.. [GDR PLAY, CHI VOLESSE ENTRARE MANDI MISSIVA]

Helevorn: [Laboratorio] Si legge l'ansia negli occhi sgranati del bambinetto che si impunta con il corpo ritto su quel tavolo..in attesa..quasi come la vista di quei denari fosse pareggiabile alla scoperta di un immenso tesoro nascosto ricco di sorprese..è per questo che il sommo se la prende con comodo,nel tentativo di recepire ad una ad una tutte le reazioni che il piccolo sguattero ha..unisce subito le mani come indicato dall'artigiano,attendendo il suo piatto fumante..una promessa è una promessa..ed in fondo quel bambino cominciava a piacergli..donargli dei denari non gli costa proprio nulla,anzi,quasi quasi la cosa lo rende inspiegabilmente...felice..così le monete approdano tintinnanti sui palmi aperti del piccolo umano..una pioggia di monetine che forse le manine di benjamin non sapranno racchiuder completamente..per questo un altra piccola parte cerca di versarla dentro il taschino del ragazzino che ora dovrebbe proprio riempirsi..terminata l'operazione,sorride soddisfatto,quasi l'avesse guadagnata lui quella somma..*questo è perchè hai sopportato di buon grado di farti levar via la scheggia..se sarai sempre ubbidiente come lo sei stato oggi in futuro ti aspetteranno nuovi e forse più ricchi premi..*dirà lasciando una nota di sospensione al termine della frase..come avrebbe speso i suoi nuovi danari il ragazzino?

ATTENDERE RESPONSO

Oh quanti denari!Quale piccola e immensa fortuna per il piccoletto, che apre gli occhietti quasi non credesse a quello che vede. Venti denari eppure a lui paiono un'inimmaginabile fortuna. Nelle mani non ci stanno ed il draconico prenderà a riempirgli anche il taschino dove già stanno i 3 denari datigli dalla mamma. Guarda qualche istante gli spiccioli che gli sono stati donati, prima di voltarsi a bocca aperta verso il draconico, mentre un sorriso man mano si allarga sul suo visetto innocente. "Grazie signore!" esclama riportando l'iridi nocciola sulle monete "Li darò alla mamma!Quanto sarà contenta!Grazie signore!" continua in un discorso volto più a sè che al presente. A parlar della mamma è proprio lei che le resta impressa, or ricordando che è sera e che già lo starà cercando. Con un saltino un po' poco agile ma efficace approda in terra, attento all'inverosimile a non perdere per strada il gruzzoletto. Correrebbe già verso la porta, ma si ferma d'un tratto, rivolgendosi ancora all'Artigiano. "Grazie davvero, signor Artigiano!Grazie!" un gran sorriso risplende sul visetto tondo di Benjamin, sparito ogni broncio cancellato dall'allegria. E dunque scappa dietro la porta per correre alle cucine e mostrare a mamma Zilliah quello che ha guadagnato con tanto coraggio. Quale opera oggi ha costruito il draconico, forse la più bella e soddisfacente di tutte quelle fatte con legni e metalli. Un' opera che scioglie il cuore, che rende orgogliosi seppure non sia stata usata la forza o il proprio potenziale. Solo cuore. Come ti senti ora, Helevorn? Il ragazzetto non è più lì, ma il ricordo è vivo, probabilmente piacevole. Lo rivedrai? Chi lo sa.. [GDR END, GRAZIE HEL!]

Helevorn: [Laboratorio] Lo stupore è a dir poco palpabile..si legge chiaro e limpido sul volto di quel ragazzino che ha già dimenticato l'angoscia passata..si allarga sul viso di benjamin un riso colmo di gioia..chissà cosa dovevano rappresentare per lui quei danari..dice di volerli donare alla mamma,forse in mostra di quanto ottenuto..forse allo scopo di farla divenire sempre più orgogliosa della sua piccola progenie..il piccoletto salta giù dalla tavola,con l'apprensione al massimo,per la paura di perdere quei soldi per la strada..riprende il cammino verso le cucine ed helevorn lo segue con lo sguardo..*non c'è di che ben..*la voce si spegne un pochino..il bambino scompare da dietro la porta come un fulmine,lasciandolo solo come lo era qualche ora prima di quegli accadimenti..circondato e seguito dai suoi soli attrezzi che muti lo osservano..ha persino dimenticato il compito che ancora deve portare a termine..quella tavola rimane lì,spoglia,ad attendere un operato che per oggi lì si concluderà..un sorriso gli allarga il volto..è anche il suo un sorriso di gioia..sentirà echeggiare dentro la sua testa quella voce squillante che proclama*grazie signor artigiano!*come il tono divertito e gaio di un folletto della foresta che gli parla dritto alla mente..sì..quell'opera gli aveva appena sciolto il cuore..un cuore di marmo,troppo spesso difficile da plasmare..eppure con il tempo stava imparando anche lui..quest'oggi aveva compiuto passi da gigante,accompagnato mano nella mano,da un piccolo bambino..

DEOARIS
00giovedì 16 dicembre 2010 19:43
Role Approvata

Punteggi:

Helevorn: 25 pt esp./-20 denari

Annotazioni:
Creazione scheda del PNG Benjamin.
Davvero tantissimi complimenti a Helevorn e al master che ha saputo giostrare meravigliosamente questa role, impeccabile!

- Punti aggiornati in scheda -


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