[1] Scenario: La colonia

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Badrel
00venerdì 10 maggio 2002 20:08
Aracus
"Sono molto confuso, è tutto troppo misterioso e neanche il senatore ne sa più di noi a quanto sembra" dico con tono un po' sconsolato. Poi aggiungo:" Più che altro, tu come stai? Ti ho visto molto scosso...".
Gornova
00martedì 14 maggio 2002 17:38

25 ac - Roma - 8.00

La pioggia se ne é andata da Roma, portata via da un vento caldo che viene dal sud: la città come al solito, é già viva e piena di vita, attorno a voi.
I commercianti già da ore hanno invaso le vie della città, e messi e viaggiatori da ogni parte dell'Impero si trovano oggi a Roma.
E' una giornata come tante, forse, migliore di quella appena passata


Falco

L'immagine dello striciante, quella bestia orribile ed inumana ti é passata davanti agli occhi, mentre parlavi con Aracus, ieri sera: ora ti senti riposato e, mentre ti sistemi un ciuffo dei tuoi nuovi capelli bianchi con le mani, rabbrividisci al solo pensiero del ricordo che si cela dentro il tuo cuore.
La notte passata non é stata certamente una passeggiata, ma ti senti tutto sommato bene, e, benedicendo gli dei, non ricordi gli incubi che sicuramente hanno affollato i tuoi sogni.
Ti vesti, ti preparari prendendo con te la EX-LVCE , e in breve tempo ti rechi nel salotto del senatore, che si trova ancora lì, nello stesso punto dove lo avevi lasciato.
Con un cenno della mano ti saluta, mentre ti presenta sua nipote Lucilla, la quale con un breve inchino ti rende onore, mentre ti guarda, curiosa, con i suoi occhi scuri, come del resto i suoi bellissimi capelli.


Aracus

Falco ieri sera si é addormentato di colpo, e tu, per non disturbarlo dopo una giornata così intensa, lo hai lasciato da solo, e sei andato a dormire, nella camera che il senatore ha fatto preparare dai servitori.
Hai passato una buona notte, tranquilla e senza incubi: sai che per il tuo centurione non é stato lo stesso.. ma anche tu hai visto lo strisciante e, anche se sei riuscito a mantenere il sangue freddo richiesto dalla situazione, hai paura, nel profondo del tuo cuore, una paura cieca e sorda.
Esci dalla tua stanza e vedi che Falco é appena arrivato nel salotto del vescovo, dove ti trovi anche tua adesso, assieme al senatore ed ad una splendida donna dai capelli neri.


Valerio Massimo

La testa ti pulsa, mentre riapri gli occhi.. sei a casa, a casa tua, o meglio, il luogo a Roma che oggi chiami "casa".
Tito e Aristide ti guardano, e ti sorridono, mentre ti porgono un bicchiere d'acqua, che accetti avidamente.
I tuoi due fedeli amici e servitori sono i primi a parlare, tutti e due insieme.
Scoppiate a ridere tutti e tre, e poi, Tito dice:
"... ecco.. beh ieri dovevi essere davvero stanco.. per poco non finivi a terra con un sasso"
Aristide aggiunge, serio:
"Già, se non ti avessimo preso in tempo.. comunque il medaglione é ancora qui"
Aristide apre la mano, e rivedi il medaglione del pretoriano, e ti senti come perdere in un mare vuoto, dove nemmeno l'aria esiste... osservi il centro di quel triangolo e barcolli, insicuro.. chiudi gli occhi e quando li riapri il medaglione non é più lì, ma é nascosto nel pugno di Aristide.
Tito, preoccupatissimo, ti dice:
"Tutto bene?"


Marco Bellero

Ti sei allenato per quasi tutta la notte, e poi, dopo un rapido bagno, sei tornato nella tua stanza, ed esausto, hai cominciato a dormire: ora sei sveglio, e ti senti decisamente meglio, mentre i raggi del sole illuminano la tua stanza.


Gabryk
00martedì 14 maggio 2002 18:07
Falco
Accenno un inchino, "Salute a voi, gentil donzella" e le bacio la mano, "Per Roma è un bene avere dame così belle in questi tempi bui..." aggiungo, e sorrido compiaciuto.
Mi volto di scatto verso il senatore "Signore... vorrei partire al più presto quest'oggi... l'equipaggiamento è pronto?" e guardo Aracus arrivare nella sala, lo saluto con un cenno del capo per non interrompere l'anziano uomo.

[Modificato da Gornova 15/05/2002 10:13]

Linketto
00mercoledì 15 maggio 2002 17:39
Marco Bellero
Il duro allenamento della sera precedente era servito moltissimo a rilassare i muscoli dell'uomo, Morfeo lo aveva subito accolto nelle sue braccia, quasi senza che se ne rendesse conto, e adesso un nuovo giorno illuminava le vie di Roma, un giorno caldo e senza pioggia, il pretoriano si rivesti con abiti lindi, prese la sua spada, il pugnale e lo scudo e li sistemo' addosso, sapeva bene che non era ancora il giorno di partire ma lui era gia' pronto, si guardo' attorno riflettendo alla giornata precedente, la chimata a parlare con il senatore, poi la chimata dello strano uomo, l'ordine di Augusto in persona e... si porto una mano al collo, sperava di sentire il freddo metallo, ma si sbaglio... si guardo' attorno come un disperato e si reco nel bagno, cerco da ogni parte sperava che fosse li' che lo avesse tolto poco prima di fare il bagno ma non ebbe successo... Usci rapidamente dalla porta penso' al giorno prima era sicuro di averlo quando era entrato da madame Idra ma dopo ?... i tre uomini che fossero dei ladri.. non ricordava i loro nomi e poco le loro faccie, ma sapeva che quel medaglione era il suo lavoro avrebbe dovuto trovarlo, cosi' si reco immediatamente al luogo dell'incontro della sera prima

Sarsha Link di Turlam
Badrel
00giovedì 16 maggio 2002 10:05
Aracus
Rispondo con un cenno del capo a Falco poi rivolgendomi al senatore:"Salve senatore, la stanza preparatemi era perfetta!". Poi pongo i miei occhi sulla ragazza e inchinadomi dico:"E questa bella fanciulla chi sarebbe?".
SteeJans
00giovedì 16 maggio 2002 12:57
Valerio Massimo
"Quel medaglione...e' stregato" Sorrido . "Dobbiamo andare da Marco Bellero...quell'uomo mi deve delle spiegazioni. Presto!"
Gornova
00sabato 18 maggio 2002 12:56

Falco e Aracus

Il senatore abbozza un sorriso divertito per i commenti rivolti alla donna presente nella stanza, la quale, dalla sua parte, vi guarda divertita, per poi parlare con una voce che definire soave é troppo poco:
"Piacere mio Centurio Falco, e lei soldato di Roma... il mio nome é Lucilla Caio io sono la nipote di questo vecchio brontolone.."
Il senatore ridacchia un momento, per poi invitarvi a sedere, assieme a sua nipote, che ascolta distrattamente i vostri discorsi. Il senatore, mentre parla é di nuovo serio e dice:
"Se ben ricorda, Centurione, la nave per l'Africa sarà pronta tra quattro giorni.. che cosa contate di fare fino ad allora? "


Marco Bellero e Valerio Massimo

Tutti e due tornate, assieme ad Aristide e Tito, nel luogo del vostro incontro, il giorno prima, sicuri che li troverete le risposte che cercate.
Infatti, in mezzo alla folla che di giorno affolla le vie della città eterna, vi vedete a distanza: notate con stupore che vi sono molte più guardie rispetto al solito, vicino al senato.

Gabryk
00sabato 18 maggio 2002 13:57
Falco
"E cosa dovremmo fare? Pazienteremo fino allora... lei ha altre idee?" e lo guardo, poi penso "Accidenti a te, vecchio! Quand'è che la smetterai con tutta questa diplomazia e ci manderai finalmente a menar le mani? Quest'attesa mi snerva!"
Linketto
00sabato 18 maggio 2002 14:31
Marco Bellero
La confusione al senato era grande ma gli uomini della notte prima spiccavano agli occhi del pretoriano, la spada gli premeva contro la coscia ed era pronto ad usarla, non avrebbero avuto scampo, troppi soldati sarebbero intervenuti nello scontro pur di aiutare un pretoriano e quei ladri avrebbero tirato subito fuori il medaglione... ma non era subito intenzionato ad attaccarli, si avvicino loro e quando furono uno di fronte all'altro, disse con voce autoritaria << Voi tre avete qualcosa di mio ? >>

Sarsha Link di Turlam
SteeJans
00sabato 18 maggio 2002 15:11
Valerio Massimo
Faccio cenno a Tito ed Aristide di non intervenire e affermo:"Pretoriano...avete perso l'ducazione? Cos'e' questo tono? Non ci ringgraziate neanche per l'aiuto che vi abbiamo offerto ieri sera...e poi, se ci tenete cosi' tanto...ecco il vostro medaglione". Il mio compagno porge la mano con il medaglione al pretoriano, ma prima che possa prenderlo aggiungo:"...voi, però mi dovete delle spiegazioni. Il povero Gaio Valerio Massimo, qui presente davaqnti a voi, ha intuito che questo amuleto non e' qualcosa di comune...sembra stregato...non e' un oggetto...e' un aporta, un vortice. E3 qualcosa da togliere il fiato. E comunque se volete saperlo, ieri, nella fretta di tornare al vostro alloggio l'avete lasciato qui a terra. Siamo venuti fin qui proprio per restituirvelo. Ma, siete sicuro di stare bene?".Nel frattempo lo scruto da capo a piedi, guardando poi, dietro di lui la moltitudine di guardie:"A quanto pare ieri sera e' successo qualcosa di grosso qui a Roma...avete notizie?" Poi penso:"mmm...Marco Bellero, ho sentito parlare di lui nelle Arene Gladiatorie?"
Linketto
00sabato 18 maggio 2002 19:30
Marco Bellero
Marco fissa l'uomo, nella sua mano il medaglione... lo guarda per un momento e prima di prenderlo << Scusate, ma sul momento ho pensato che l'avevate rubato >> prende una posizione meno militare ma pur sempre piena di portamento << Non so cosa sia successo qui, ma m'informero' presto.. ma comunque non vi posso dare alcuna spiegazione, cosi come dicono i miei ordini >> detto questo il pretoriano prende dalle mani il medaglione (e qui mi fermo lasciando l'azione a Steej )

Sarsha Link di Turlam
Badrel
00lunedì 20 maggio 2002 10:30
Aracus
"Senatore, per l'equipaggiamento chi ci pensa? Non vorremo andar lì a mani nude vero?". Ma perchè quattro giorni? Fosse per me partirei domani stesso! Non importa, lasciamo che sia Falco a sbrigarsela con il senatore, adesso voglio solo prepararmi psicologicamente per questa missione, non voglio arrivare in Africa impreparato, non dopo quello che ho visto...
Gabryk
00lunedì 20 maggio 2002 19:53
Falco
rimango pensieroso, in un angolo della stanza.
SteeJans
00martedì 21 maggio 2002 12:55
Valerio Massimo
"Allora, se se ne occupa un pretoriano deve essere una questione della massima importanza....Comnuque (tendo la mano) il mio nome e' Gaio Valerio Massimo, non so se avete sentito parlare di me, una volta la mia fama era grande nell'impero, e sono qui per affari..." dico verso Marco Bellero. "Comunque percepisco una strana forza che ruota attorno a quel medaglione...non sara' magia nera?".
Gornova
00martedì 21 maggio 2002 20:38

Falco e Aracus

Il senatore, all'uscita di Falco sembra colpito nel prondo, ma subito si riprende per rispondere alla domanda di Aracus:
"Dovrete pazientare altri quattro giorni, perché la marea non sarà favorevole che entro tale periodo.."
Il senatore tossice, e subito sua nipote, si avvicina, preoccupata: bastano piccoli colpi sulla schiena per far passare tutto.
Lucilla vi guarda, e poi vi sorride dicendo:
"I Caio hanno la pelle dura, per volere degli dei e non sarà un colpo di tosse ad uccid.."
Lucilla non si é fermata in tempo, e vedete tutti che il senatore Caio Albertus ha lo sguardo perso nei ricordi.. anche lui sta pensando alla morte di Caesar Caio, e lo sguardo di voi due, cade sulla EX-LVCE, che giace, come ogni spada, nel fodero di Falco.
Come se gli dei si volessero prendere gioco del senatore, un servo ed un paio di soldati arrivano in questo momento nella stanza, scortati da alcuni servi.
Non ascoltate quello che dicono, perché sapete già che portano la notizia di quanto accaduto il giorno prima, al senato.
Vi é un'altra ragione perché non ascoltate: é infatti arrivato anche un soldato della centuria di Falco, Primo (uno uomo sulla trentina, veterano di molte battaglie, muscoloso e con lunghi capelli neri, fino alle spalle, e due occhi scuri), che dopo un rapido saluto romano, si avvicina a voi due, e dice, rivolto al suo centurione:
"Centurio Falco.. abbiamo ricevuto il messaggiero inviato dal senatore. I comandanti stanno già facendo muovere la centuria, ma si domandano quali siano gli ordini: é vero quanto si dice, che dobbiamo recarci ad Ostia"
Entrambi, venite scaraventati nella vostra usuale routine, ed in un attimo tutto quello che é successo ieri vi sembra un sogno lontano.

Valerio Massimo

[controllate le vostre mail]

Quando Valerio pronuncia le parole "...non sara' magia nera?", alcune persone attorno a voi vi guardano incuriosite, ma ritornano subito ai loro affari, dopo che Tito e Aristide gli mollano una occhiata eloquente, che sembra voler dire "non vi deve interessare"
Vi spostate un pò di lato, mentre dei soldati si fanno largo.. dirigendosi verso il Senato.

Linketto
00mercoledì 22 maggio 2002 13:39
Marco Bellero
Il medaglione e' di nuovo nelle sue mani, e adesso spostati di qualche passo in modo da portarsi lontano dagli occhi indiscreti, il pretoriano riflette sulla domanda dell'uomo << Non m'importa cio' che chiedi, mi hanno ordinato di tenerlo con me ed e' quello che ho il compito di fare fino a nuovo ordine >> il suo sguardo e fiero e per un momento pare dimenticare che aveva gia' perso il medaglione a poche ore dal suo incarico, si guarda attorno, effettivamente prima preso dai suoi pensieri non aveva notato il grande afflusso di genti in quel luogo, guarda i suoi interlocutori e risponde << Scusatemi adesso... vado a controllare cio' che e' successo vedo troppa gente in giro >> cosi' detto s'incammina verso il senato

Sarsha Link di Turlam
Gabryk
00mercoledì 22 maggio 2002 16:58
Falco
Guardo il soldato e lo saluto com'è uso tra noi "Al momento non ho ordini da dare: state pronti alla partenza fra quattro giorni per Ostia... questo è tutto quello che posso dire finora. Ti affido l'incarico di avvertire i comandanti di organizzare le loro centurie. Và ora..."
Badrel
00mercoledì 22 maggio 2002 17:39
Aracus
Osservo l'entrata di Primo e la sua discussione con Falco, ma la mia testa è già in Africa, non mi piace stare con le mani in mano, e voglio scoprire cosa c'è dietro a questa storia! Quasi distrattamente guardo verso la fanciulla, forse sperando che il mio sguardo venga ricambiato...

[Modificato da Badrel 22/05/2002 18:42]

Gornova
00martedì 28 maggio 2002 17:30

Falco e Aracus

Primo fa il saluto romano, e scompare oltre la stanza, dopo aver annuito.
Aracus, vedi che Lucilla é sbiancata completamente e sta piangendo, seduta, cercando di trattenere le lacrime che scendono copiose dai suoi occhi.
Il senatore, invece é impassibile: ha già assorbito il colpo ieri sera, ma comunque il suo volto é scuro, e si vede che soffre molto per quello che é successo.
I due soldati, dopo avervi guardato e salutato, escono anche loro dalla stanza.

Marco Bellero

Il senato é un formicaio impazzito questa mattina: ci sono parecchi soldati ad ogni entrata, e vedi anche una intera guarnigione di pretoriani come te che sorveglia senza dare nell'occhio il cuore di Roma.
Entrare nel Senato, dopo un breve controllo, non é un problema: subito capisci che cosa é successo, dai volti tirati dei servitori: é stato ucciso qualcuno, senti, mentre cammini, che viene sussurrato un nome "Caesar Caio".
Il centurione che hai incontrato il giorno prima.. un brivido ti percorre.. tu non ricordi chiaramente che cosa é successo ieri sera...

SteeJans
00mercoledì 29 maggio 2002 13:12
Valerio Massimo
"Ah...che vada al diavolo! Lui e la stregoneria! Ritorniamo ai nostri affari, siamo in grave ritardo! Aristide, Tito, abbiamo ben altro a cui pensare! E poi qui a Roma di cose strane ne succedono ad ogni ora." Detto questo, torno ai miei affari, non riuscendo però a distogliere la mente dallo strano medaglione...dalla folla intorno al Senato...dal pretoriano. "Ne saprò di più...se gli dei lo vorranno...Presto, abbiamo poco tempo, e la nave salpa tra pochi giorni!"
Linketto
00venerdì 31 maggio 2002 08:16
Marco Bellero
L'uomo si aggirava per il senato cercando di racogliere piu' informazioni possibili, da quello che aveva capito avevano trovato il corpo di Ceaser Caio privo di vita e a portarlo al padre erano stati un centurione e un suo soldato.. da quella descrizione, capi' rapidamente di chi si trattassero.. ma a lui non importava nel suo lavoro non era contemplato quello di consolare le persone.. cosi si giro e torno nella sua casa.. non trovo piu' nemmeno i tre a cui aveva promesso di portare notizie, meglio cosi' altre seccature in meno

Sarsha Link di Turlam
Badrel
00venerdì 31 maggio 2002 19:30
Aracus
Il volto piangente della fanciulla mi colpisce, non amo vedere qualcuno piangere, a maggior ragione una donna! Vorrei poter dire qualche parola di conforto, ma a che servirebbe? E poi davanti al senatore mi sentirei un po' a disagio.
Mi rivolgo verso Falco:"Allora cosa facciamo? In qualche modo dovremo pur ingannare l'attesa, no?"
Gornova
00martedì 4 giugno 2002 07:44

[Vale per tutti: ditemi che cosa fate in generale questi quattro giorni, prima di partire da Ostia per l'Africa. Se non fate nulla, ditelo pure: postate cmq, ok ?]

Valerio Massimo

Tito e Aristide si guardano, sospirano, ma non commentano le tue parole. Come sempre ti sono fedeli, e ti seguono ovunque tu voglia andare. Senato o no.

Marco Bellero

Nessuno ti richiama al Senato, nonostante la comprensibile confusione che l'uccisione di un centurione ha portato a Roma, ed hai tutto il tempo che desideri per prepararti a questo viaggio in Africa.

Falco e Aracus

Alcuni servitori vi fanno cenno di uscire dalla stanza: evidentemente non é molto onorevole far vedere a degli sconosciuti il dolore della famiglia Caio.
Decidete di tornare alla centuria, e di andare ad Ostia, e preparare il viaggio per l'Africa.

Linketto
00domenica 9 giugno 2002 12:38
Marco Bellero
Il pretoriano aveva davanti a se 4 giorni per prepararsi alla partenza.. fece come di sua consuetudine ad ogni partenza, fece riparare sue armi e la sua armatura, dal suo fabbro che ormai lo aveva aiutato in mille battaglie, ando a comprare un nuovo cavallo, giovane, fresco e un po' selvaggio anche, molto utile in battaglia, passo poi molte giornate a farsi preparare particolari razioni da viaggio dalla sua serva, il resto dei giorni che lo dividevano dalla partenza li passo' allenandosi e ripensando al medaglione e alla sua particolare missione

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00venerdì 14 giugno 2002 10:47


Atto IV: Cartagine - mattino presto 6.00

Sono quattro i giorni che avete passato in mare, per viaggiare fino alla città sede dell'ancestrale nemico di Roma: Cartagine.
Cartagine dopo le guerre puniche, che l'avevano distrutta completamente, é stata di nuovo edificata, ma il suo splendore é solamente un pallido ricordo di quello di un tempo: ora é una delle tante città romane che si possono trovare in tutto il mondo.
Mentre i marinai fanno attraccare la nave, un drappello di guardie si avvicina alla banchina, e si ferma poco vicino, appena vedono Marco Bellero scendere la nave, gli si fanno davanti, e dopo un breve saluto romano, dice uno di loro:
"Gloria a Roma, pretoriano! Se lei ed i suoi compagni ci vogliono seguire..."
Vi guardate, e realizzate che evidentemente la vostra missione non é certo segreta.
Ma é un'altra la cosa che attira la vostra attenzione: i volti delle persone che incontrate, mentre vi recate alla sede del governatore di Cartagine.
Tutti sembrano spaventati, e sembra che veder passare la centuria di Falco non li rassicuri per niente: sentite anche alcuni commentare il vostro arrivo come un presagire di altri e più grandi guai.
Nel vostro percorso attraverso Cartagine potete vedere come sia essenzialmente un porto fortificato, con un paio di templi dedicati a Giove e ad Apollo e quella che deve essere una grande biblioteca, oltre, ovviamente al palazzo del Governatore.
Mentre la centuria si riposa sotto le ombre dei portici del palazzo, Marco Bellero, Falco ed Aracus sono accolti all'interno, dove un uomo basso, pelato, con due occhi neri scavati dalla paura, manda via i servitori, e vi dice:
"Fi..fin..finalmente l'i..l'imper..l'imperatore ha asc..ascoltato la mi.. mi.. mi...a richiesta d'aiuto! Amici.. sa..sa..sa...salvatori da Rom..Roma..!! no... loro.. loro.. loro ci potrebbero sentire"
Il Governatore chiude tutte le tende della stanza, creando una penombra inquietante visto il sole che c'è lì fuori.. accende una candela, e continua dicendo:
"Voi.. voi... amici!! si.. si.. sii!! parlate piano, mi ra..ra..raccomando!! loro ci se..sento..sentono sempre.. coo...coo..come inteee..ndete agire?"

Linketto
00venerdì 14 giugno 2002 20:54
Marco Bellero
In quei giorni di navigazione l'unica cosa che veramente colpi il pretoriano erano i capelli dell'uomo che aveva conosciuto poche giorni prima della partenza, ma non chiese il motivo e rimase con quel dubbio.
Sceso dalla nave Marco saluto come dovuto i soldati che lo avevano accolto << Per la Gloria di Roma >> aveva detto orgoglioso alzando la mano in aria, si accorse che alcune delle persone intorno sentendo il forte grido si allontano rapidamente.. che stava succedendo in quella citta.. camminando c'era poca gente e molte al passaggio dei soldati rientravano impauriti...
una volta dentro il palazzo, l'uomo che li accoglie sembra essere turbato.. quasi pazzo, ma il pretoriano deve fare il suo lavoro.. il medaglione freddo sotto la maglia tocca la pelle provocando piccoli brividi all'uomo... prende la sua postura di Soldato, sguardo in alto e rimane in quella posizione.. non e' lui a dover parlare il centurione sembra essere piu' indicato ai rapporti con gli altri persone...

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00venerdì 28 giugno 2002 21:35

Il caldo di Cartagine é asfissiante: é come un serpente che scivola all'interno dei vostri vestiti, e vi fa perdere il senno.
Più di una volta la vostra vista si appanna, e vi sentite quasi svenire, ma prontamente dei servitori vi porgono dei boccali d'acqua per dissetarvi. Nonostante le tende che il Governatore ha posto tra voi ed il sole, sentite la presenza di quella palla infuocata come mai nella vostra vita.
Falco guarda il pretoriano suo compagno, e stringendo l'elsa della EX-LVCE, fa il saluto romano al governatore, che non sembra neppure vederlo quanto é agitato e spaventato dalla sua stessa ombra.
"Abbiamo avuto l'incarico ufficiale dell'imperatore di investigare su quanto é successo nella sua provincia Governatore..", dice Falco, con una voce stentata, e intervallando con due colpi di tosse, per schiarirsi la voce, mentre si passa la mano nei suoi capelli oramai bianchi.
Il Governatore non sembra neppure sentirlo, ed infatti lo interrompe subito, dicendo:
"Lo so.. chi .. chi .. siete.. ma voi .. mi ero illuso.. voi non.. non s-sapete nulla di p-più degli altr-i.."
Falco sta per ribattere, ma il governatore cade sulla sua sedia, stanco e con i suoi occhi scavati come se stesse guardando dentro di se, mentre voi vi guardate e vi chiedete che cosa dovete fare.
Le porte si aprono, ed entrano due robusti uomini, dai tratti ellenici, che scortano un uomo di piccola statura, magro con occhi scuri e capelli mossi castani.
Il suo modo di vestire é particolare: é adornato con piccoli monili e bracciali, sopra dei vestiti normali, pratici.
Appena il governatore lo vede, sembra sollevato dalla sua presenza, e vi dice:
"Giusto! Per fortuna lei é arrivato! La prego, entri.. sono appena arrivati soldati che Augusto ha mandato, come le avevo detto..."

Linketto
00venerdì 28 giugno 2002 22:01
Marco Bellero
Il pretoriano Marco, rimane come al suo solito sull'attenti, il caldo e' grande eppure non toglie mai la sua corazza che deve peggiorare la sua situazione, guarda il piccoletto entrare, ma poi torna a fissare dritto nel vuoto davanti a se aspettando che il governatore faccia le dovute presentazioni

Sarsha Link di Turlam
pkrcel
00sabato 29 giugno 2002 19:50
Giusto
Giusto entra nella stanza salutando:
"Salute governatore..."
il suo sgurado si posa sull'uomo che è ora solo l'ombra di se stesso, una vaga aura di comprensione si dipinge nei suoi occhi...
Si rivoge poi agli inviati di Roma:
"Salute gloriose effigi dell'impero, la vostra presenza qui è la benvenuta, sono sicuro che uomini del vostro valore sapranno riportare la pace in queste terre tormentate"

Uno sguardo più attento porta Giusto a squadrare il centurione ed il soldato al suo fianco...le striature di capelli bianchi del centuriuone lo colpiscono e lo fanno leggermente rabbirvidire, così aggiunge:
"sono sicuro che non sottovalurete ciò che vi troverete ad affrontare, poichè sembra che abbiate esperienza..."

L'uomo è stranamente sicuro nel suo modo di parlare, il suo tono è molto diverso da quello dek governatore.

Badrel
00venerdì 5 luglio 2002 13:22
Aracus
Entrando saluto il governatore col braccio teso in aria e lo stesso faccio all'entrata del piccolo uomo. Dopo che il nuovo arrivato ha detto quelle poche parole mi rivolgo a lui:"Che cosa è che dovremo affrontare? Che cosa non dovremo sottovalutare?". Detto questo continuo a fissarlo...
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