[1] Scenario: La colonia

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Gabryk
00sabato 13 aprile 2002 16:06
Falco
Mi accascio per terra. Non capisco cosa sia successo, ma l'importante è essere vivo. Poi ricordo la vista di quel... quel mostro e vomito sul pavimento. Mi pulisco la bocca e con un filo di voce "Aracus... amico mio... sei vivo! Hai ucciso quella cosa? Eh eh, l'allievo che supera il maestro... doveva accadere un giorno... aiutami ad alzarmi" e mi lascio alzare in piedi, mezzo stordito. Quasi per caso lo sguardo si posa sulla EX-LUCE, "Aracus... la spada di Caio! Ora a lui non serve più (guardo tristemente il corpo distrutto) è nostro dovere prenderla per onorare ancora il suo possessore! Qualsiasi cosa mi succederà la EX-LUCE sarà tua... hai il dovere di non farla cadere in mano nemica... ricordati!" e cambio la spada con quella.
Linketto
00sabato 13 aprile 2002 20:32
Marco Bellero
Marco si trova ancora in uno stato confusionale, e la domanda dell'uomo lo lascia perplesso << Non lo so.. non ricordo, ma ormai e' acuq passata >> i pensieri sembrano rimettersi a posto, si da un ultima spinta e si mette in piedi, questa volta le sue gambe reggono il peso, si mette nella sua solita posizione con lo sguardo fiero e alto degno di un pretoriano << Pretoriano Marco Bellero, al servizio dell'imperatore >>

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00domenica 14 aprile 2002 13:20
Falco e Aracus

La EX-LVCE non é più illuminata, e solo i tuoni e la poca luce che filtra dal corridoio in questa stanza, illumina la macabra scena in cui siete immersi: il centurione Caesar Caio morto con il volto consumato da quella mortale resina, e lo Strisciante, l'abominio, di cui rimane solaemente una veste nera e un sacchetto, da cui il mostro ha tratto la mortale resina.
Voi due guardate la scena, e sentite ancora la pioggia che cade.. poi sentite, dopo le ultime parole di Falco, dei passi che arrivano dal corridoi..

Marco Bellero e Gaio Valerio Massimo

Un altro tuono in cielo illumina a giorno il vicolo in cui siete: vi siete dimenticati che sta piovendo a dirotto?
Vi spostate sotto un colonnato vicino al vicolo, dove potete parlare con molta più calma.

Badrel
00domenica 14 aprile 2002 21:21
Aracus
"Falco! Si stà avvicinando qualcuno! Sei pronto ad uno scontro se fossero altre creature?" Mentre chiedo questo mi metto in guardia e stringo l'elsa della spada, intanto ricontrollo ex-luce, ormai sono certo che essa segni i pericoli in avvicinamento.
SteeJans
00mercoledì 17 aprile 2002 17:34
Valeri Massimo
"Gaio Valerio Massimo. Ora sono solo un vecchio, ma un a volta..." e aspetto per vedere se ha sentito parlare di me.
Linketto
00venerdì 19 aprile 2002 18:01
Marco Bellero
Marco si fa' pensieroso in volto, guardando attentamente il viso dell'uomo << No, mi spiace ma sembra che io non ti conosca affatto... molte cose sembra avere dimenticato >> si gratta la testa confuso

Sarsha Link di Turlam
SteeJans
00domenica 21 aprile 2002 15:50
Valerio Massimo
Guardandolo pensieroso dico: "Allora, non mi avete ancora spiegato cosa vi e' successo...".
Linketto
00domenica 21 aprile 2002 18:27
Marco Bellero
Il pretoriano guardava fisso negli occhi del suo interlocutore, ma la sua mente era persa nei ricordi.. ricorda che non riusciva a trovare, si gratto la barba che da pochi giorni non curava e che iniziava a crescere poco rigogliosa per fortuna << Non lo so, non ne voglio parlare, adesso scusate la mia scortesia ma ho intenzione di andarmi a riposare >> si guardo' attorno Roma era molto grande ma quella zona gli dava un senso di dejavu, s'incammino per la prima strada che gli capito' a tiro cercando i suoi alloggi

Sarsha Link di Turlam
SteeJans
00domenica 21 aprile 2002 21:59
Valerio Massimo
"Allora arrivederci pretoriano..." lo guardo mentre si allontana da noi pensando a quanto sia strano quell'uomo, poi mi rivolgo ad Aristide: "Aspettiamo Tito e poi riprendiamo i nostri affari...". Sul volto si apre un sorriso sincero:"Cero che questi giovani di oggi pensano di essere invincibili, ma si perdono in un bicchiere d'acqua...e sono anche scortesi".
Gornova
00lunedì 22 aprile 2002 10:37
Gaio Valerio Massimo

Mentre stai aspettando Tito, il pretoriano scompare per le strade di Roma, mentre la pioggia continua a cadere senza sosta: Tito sembra tardare parecchio, e vedi che anche Aristide é impaziente, ma cerca di non mostrarlo.
Blic... blic... Blic...
Senti le goccie che rimbalzano su qualcosa, e ti guardi attorno, destato dal torpore della tua attesa: nel luogo dove si trovava il pretoriano, si trova un piccolo oggetto d'oro, una specie di medaglione.
Anche Aristide lo vede, e ti guarda dicendo:
"Davvero strano quel pretoriano se perde oggetti simili"
Aristide quindi corre sotto la pioggia, e prende il medaglione d'oro di forma triangolare, e lo guarda un attimo, per poi dartelo, dicendo:
"Un oggetto molto particolare, a quanto sembra: sembrerebbe di fattura greca, ma non ne sono sicuro..."
Prendi il medaglione con la mano destra, e vedi che un piccolo cerchiello di argento si é rotto: é probabilmente in quel punto che una piccola cordicella lo teneva fissato al collo del pretoriano.
Mentre lo guardi (non ti intendi molto di gioielli e quindi non sapresti stimare il valore di questo oggetto) Tito arriva, seguito da un uomo di mezza età, pelato e in sovrappeso, che si guarda attorno, dicendo:
"Ebbene? Dov'é questo pretoriano ferito?"


Marco Bellero

In una decina di minuti arrivi ai tuoi alloggi, vicini al palazzo imperiale: entri nella tua stanza, e mentre la porta si chiude dietro di te, senti come un peso che viene sollevato dalla tua anima.
Sei a casa, al sicuro.
Noti con stupore che stringi nella mano ancora la boccetta che la vecchia ti ha dato: é completamente vuota.

Falco e Aracus

I passi si avvicinano, lenti ma inesorabili, mentre vi preparate ad affrontare un altro avversario: la porta si apre, ed é .. solamente una servitrice, che lascia cadere un piatto pieno di frutta per terra, e lancia un grido che tutti nel palazzo sentono.
Le orbite vuote e disumane del cadavere di Caesar Caio stanno ancora guardando l'eternità, mentre la EX-LVCE, in mano a Falco, non emette nessuna luce.


Badrel
00lunedì 22 aprile 2002 17:20
Aracus
Mi avvicino alla serva per tranquillizzarla "Non si preoccupi non è niente" tanto cerco di mettermi tra lei e il cadavere di Caio per impedire che ella lo veda ancora. Mi volto verso Falco e con sguardo interrogativo "E adesso che si fa?"
Gabryk
00lunedì 22 aprile 2002 18:14
Falco
Butto a terra il cadavere e copro il volto con le sue vesti, in modo che non possa essere visto.
Dobbiamo cercare il vecchio senatore e comunicargli la morte di suo figlio e il pericolo incombente su Roma!
"Andiamo, Aracus! Chiudiamo la porta nel migliore dei modi e cerchiamo il senatore!" esco di fretta aspettando che il pretoriano mi segua, dopodichè cerchiamo di chiudere la porta con mezzi di fortuna, in modo da dissuadere i curiosi.
Linketto
00lunedì 22 aprile 2002 19:00
Marco Bellero
La boccetta non si era nemmeno accorto di continuarla a tenere in mano, come per aggrapparsi ad un qualcosa che ormai non esisteva piu', ma cosa ? non ricordava non riusciva a ricordare e piu' si sforzava piu' la mente gli doleva, butto l'ampolla a terra che s'infranse in centinaia di pezzi e si porto a fatica nel letto li' si sdraio e aspetto di prendere sonno

(Master dimmi: ho dimenticato solo il mio passato o anche la missione e tutto il mio presente ?)

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00venerdì 26 aprile 2002 20:12
Atto III: Intrighi
25 ac - Roma - 19.00

Falco e Aracus

Uscite dal senato, chiudendo quella porta maldetta, e a piedi, vi dirigete più veloci che potete fino alla periferia di Roma: nessuno infatti, finché é giorno, può usare mezzi di trasporto nel cuore della città eterna.
Con una biga guidata da un servo, vi fate portare fino alla residenza del senatore Caio Albertus, che si trova appena fuori Roma, oltre il Tevere.
Piove ancora, mentre attraversate l'ingresso della villa del senatore, una pioggia fredda, che vi bagna e vi raggela fino nelle ossa.
Lo sguardo di tutti e due cade sui capelli di Falco, per metà completamente bianchi, bianchi come la neve del nord, dei territori barbari...
Rabbrividite quando un fulmine illumina per un attimo la EX-LVCE, ma é solamente un attimo: anche se volete nasconderlo alle altre persone, siete molto scossi per quello che é successo una decina di minuti fa, molto scossi.
Degli schiavi vi asciugano i vestiti, e in un attimo siete presentabili: il senatore vi accoglie in una accogliente stanza, riccamente ornata, e con almeno una decina di schiavi e schiave pronti ad eseguire ogni vostro ordine.
Gli occhi verdi dell'uomo anziano, cadono immediatamente sulla spada che porta con se Falco: la EX-LVCE non passa certamente inosservata per chi la conosce... il senatore, con sguardo sfuggete, fa cenno a tutti gli schiavi di uscire dalla stanza.
Una donna, però, sembra esitare, dopo che ha visto la faccia preoccupata del senatore, che gli dice:
"Nipote mia, ho detto di andare fuori" il senatore alza la voce "mi sono fatto intendere?"
La donna, molto giovane a dire il vero, é bella, ma non avete il tempo di pensare troppo a lei, perché il senatore, rivolto a falco vi dice:
"Che accade?"


Marco Bellero

Il letto di un pretoriano é morbito, e il suo profumo dolce come una amante...
Ma morfeo non sembra volerti questa notte con se: ti rigiri nel letto, e lentamente provi a cercare di chiudere gli occhi, ma non ci riesci.
Sei stanco, ma é come se tutto quello che succede attorno a te ti tenesse sveglio per sempre: senti la pioggia cadere, senti il rumore di alcuni soldati che passano poco lontano, senti una biga passare, molto lontano da dove sei tu.

Linketto
00domenica 28 aprile 2002 14:41
Marco Bellero
Il letto non da' soddisfazioni a Marco e gli incubi lo assalgono, incubi di cosa poi non lo ricorda, ombra avvolgono la sua mente confondendolo e lasciandolo cosciente, si alza dal letto sudato anche se la notte e' abbastanza fredda, si avvicina alla finestra e la apre permettendo all'aria della notte unita all'umidita' della pioggia di avvolgerlo, guarda fuori sente i pochi rumori della notte e li rimane ad osservare l'oscuro panorama che gli si para davanti

Sarsha Link di Turlam
Gabryk
00domenica 28 aprile 2002 21:35
Falco
Lo sguardo duro, terribile, rabbrividisco io stesso, il ricordo degli attimi precedenti mi attanaglia lo stomaco, parlo con un filo di voce, con fatica visibile "Gli dei sono adirati! Roma è in grave pericolo! Noi, con questi nostri occhi abbiamo visto l'essere più abominevole che si possa immaginare..." respiro profondamente, alzo la spada verso il senatore "... vostro nipote è morto in battaglia... con onore... è perito sotto le stregonerie della creatura, nessuno ha potuto fare qualcosa per salvarlo, ma ora anche l'essere è morto" mi volto verso Aracus "Merito suo! Io sono stato paralizzato dalla paura (mi passo una mano sui capelli bianchi) e non ho potuto agire, lui invece... l'ha uccisa con prontezza! Sempre che non la voglia per sè pensavo di usare la spada di suo nipote..."
Resto immobile con gli occhi sbarrati, non guardo il senatore, fisso il vuoto dietro di lui...
SteeJans
00martedì 30 aprile 2002 13:08
valerio massimo
"il pretoriano ha deciso di andare via...si e' sentito meglio...comunque la ringrazio" dico verso il medico. Lo congedo e dico verso Tto e Aristide: "Guardate cosa ha perso...dobbiamo restituirglielo. Sembra importante. Dopo averlo raggiunto riprenderemo i nostri affari." e gli mostro il ciondolo.
Badrel
00martedì 30 aprile 2002 15:45
Aracus
Vedo Falco tremendamente sconvolto e i suoi capelli ne sono la testimonianza. Alla lode del mio centurione cerco di non scompormi e rimango sull'attenti pronunciando solo:"Ho fatto solo il mio dovere". Dopo rimango in attesa di una reazione del senatore.
Gornova
00mercoledì 1 maggio 2002 09:53
Marco Bellero

Vedi Roma non come la splendente città eterna, padrona del mondo, ma come una città che ti ricorda i tuoi incubi, che questa notte sono vivi.
Continua a piovere, e i lampi e i tuoni ti tengono sveglio per almeno un'ora..
Un'ora in cui la tua mente vaga, distorta e persa, attraverso un circolo vizioso, come a ricordare qualcosa di prezioso, che però hai dimenticato... non sai cosa.. ma era parte di te, ed ora non lo é più.

Valerio Massimo

Il medico, che probabilmente aveva qualcosa di meglio da fare, ti guarda storto, ed inizia a correre sotto la pioggia, per tornare nella sua casa.
Lo vedi che scompare nell'oscurità della notte.
Tito e Aristide prima guardano il medaglione, e poi ti guardano.
E' Tito il primo a parlare:
"E' molto strano trovare un pretoriano di notte, ferito che perde medaglioni di questo valore, capo.."
ed Aristide aggiunge
"Ha ragione Tito..e poi, avete visto il suo sguardo? Deve essere successo qualcosa, se aveva una faccia così"
I due soppesano ancora per un attimo il medaglione con lo sguardo, per poi esortire, insieme:
"Lo troveremo certamente vicino al palazzo imperiale.. é lì che risiedono i pretoriani..."

Falco e Aracus

Il vecchio Senatore vi guarda, poi vi ordina di sedervi, cosa che fate prontamente tutti e due: é lui stesso che prende due coppe di vino e ve le porge, intimandovi di berle.
Fate come dice lui, i suoi movimenti sicuri sono rassicuranti, e l'intera casa, mentre bevete e vi mettete comodi, sembra molto più accogliente e sicura.
Il Senatore, appena avete finito di bere, vi dice, con un filo di voce:
"Ebbene, é successo quello che temevo.."
Voi due vi guardate, non capendo che cosa intende, poi lui, indicando la EX-LVCE dice:
"Quella spada mi é stata donata da un druido del nord, un mago che conosce molto bene le creature che voi avete coraggiosamente (ti sorride apertamente, Aracus) affrontato: io l'ho data a mio figlio affinché la usasse al suo meglio, ma pare che non sia andata così"
Il senatore prende un lungo sospiro, trattenendo le lacrime che altrimenti solcherebbero il suo volto, dicendo:
"Il fatto, in se, era prevedibile.. pensavo che loro si sarebbero mossi però alla nostra partenza, non così presto: la missione che l'imperatore vi ha dato é molto più complessa di quanto crediate.. vi basti sapere che ci sono persone, e non SOLO, che non vogliono che voi arriviate vivi fino a quel villaggio, per investigare su quanto successo"
Il senatore appoggia il calice sul tavolino di legno lavorato davanti a se, e poi dice:
"Per la vostra sicurezza, vi consiglio di rimanere in questa casa, almeno fino a domani"
Lo sguardo del senatore é sicuro e sereno.

Badrel
00mercoledì 1 maggio 2002 17:07
Aracus
Rispondo al sorriso del senatore con un sorriso appena accenato. Sorseggio il vino e dico "Chi sono queste persone che ci vogliono morti senatore?".

[Modificato da Badrel 01/05/2002 18:08]

SteeJans
00mercoledì 1 maggio 2002 18:56
Valerio Massimo
"Andiamo!" la curiosita' si mescola con una sorta di inquietudine che pervade il mio animo. Cosa si nasconde dietro ad un'avvenimento cosi' strano? "Tito, Aristide, state attenti. Di notte a Roma bisogna fare testamento prima di girare per queste vie buie." e poi penso tra me e me: <> Poi prendo il medaglione tra le mani e lo esamino attentamente mentre mi incammino verso il palazzo imperiale.
Gabryk
00giovedì 2 maggio 2002 16:23
Falco
"Signore... faremo come dite, ma dobbiamo partire domani al più presto! Questa storia deve finire subito! Roma non può permettersi errori di sorta, e non sarò certo io a tirarmi indietro quando la Mia Signora ha bisogno di me... di noi. Fateci un favore allora: mandate un vostro servo ad acquistare provviste per il viaggio, dato che noi non possiamo muoverci..."
Penso all'assurdità di ciò che sta accadendo... ancora non voglio crederci, poi passo una mano tra i capelli bianchi e sospiro profondamente abbattuto, rassegnato all'evidenza.
Linketto
00venerdì 3 maggio 2002 17:57
Marco Bellero
Rimanere li' al freddo della sera non e' consigliabile nemmeno per il piu' robusto degli uomini, avrebbe potuto ammalarsi in vista del suo viaggio e cio' non era consigliabile, si ritiro' dalla finestra lasciandola semi aperta, qualche goccia d'acqua varco la finestra per andare a bagnare il pavimento, ma non ci fece molto caso, accese una candela e ando nella sua libreria privata, inizio a prenderne qualche testo... libri vecchi che forse mai aveva toccato, libri arcani.. che non sapeva come mai si trovavano li.. eppure adesso li aveva fra le mani

(nota: non credo che esistano libri come noi li conosciamo oggi.. per libri intendo una o piu' pergamene arrotolate insieme :)

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00sabato 4 maggio 2002 09:33

Falco e Aracus

Il senatore vi guarda, e lentamente riprende il controllo di se, dicendovi:
"Non preoccupatevi per il vostro viaggio, verrà preparato con la dovuta perizia.. sarà meglio, Centurio Falco, che uno schiavo avverta la vostra centuria.."
Il senatore posa lo sguardo su Aracus e dice:
"Il termine persone non é esatto: non so nemmeno io chi sono, in verità: sono coloro che hanno distrutto quel villaggio, e che ora vogliono nascondere qualcosa"
Il vecchio senatore sospira e poi dice:
"Dovete sapere che l'imperatore Augusto non aveva preso in considerazione le richieste di queste persone, e allora loro gli hanno mostrato la loro forza, distruggendo il villaggio... Augusto non é uno sciocco e sa benissimo che la forza di Roma gli é ancora superiore... finché si rimane all'interno dell'impero.."

Marco Bellero

Le pergamene che trovi parlano per lo più dei miti romani: Romolo, Remo, la lupa..ma non é quello che cerchi.
E' un attimo, e una pergamena finisce sotto il tuo sguardo: una pergamena che reca un nome antico come il tempo, narrato quando ancora la gloriosa civiltà greca dominava il mondo..

ATLANTIDE

"Al di là di quello stretto di mare chiamato Le Colonne d'Ercole, si trovava allora un'isola più grande della Libia e dell'Asia messe insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte (...). In quell'isola chiamata Atlantide v' era un regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche molte altre isole nonché alcune regioni del continente al di là: il suo potere si spingeva, inoltre, al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo la Libia, l'Egitto e altre regioni dell'Europa fino alla Tirrenia". A parlare è Crizia, parente del filosofo Platone, il quale racconta che un secolo prima, nel 590 anni fa, il legislatore Solone si era fermato nella capitale amministrativa dell' Egitto, Sais. Qui aveva cercato di impressionare i Sacerdoti di Iside illustrando le antiche tradizioni greche, ma uno di loro aveva sorriso, affermando che quello greco era un popolo fanciullo nei confronti di un altro su cui gli Egizi possedevano molta documentazione scritta. Secondo il sacerdote egiziano, una civiltà evoluta era esistita per secoli su "un'isola più grande della Libia e dell Asia messe insieme" l'isola era stata distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti. Le parole di Crizia sono riportate nei "Dialoghi" Timeo e Crizia, scritti da Platone attorno al 340 anni fa. Ecco come il filosofo greco descrive l' isola, sempre per bocca del sacerdote egiziano. "Dal mare, verso il mezzo dell'intera isola, c'era una pianura; la più bella e la più fertile di tutte le pianure, e rispetto al centro sorgeva una montagna non molto alta (...)."

Valerio Massimo

La strada verso il palazzo imperiale é sgombra di persone: anche le guardie attorno al palazzo sembrano quasi immerse in un sogno.
Poi vedete alcune guardie che si corrono di quà e di là, vicino al palazzo del senato.
Senti chiaramente che dicono che qualcuno é stato ucciso, ma non ci fai caso più di tanto (al senato sono cose normali che muoia qualcuno.. come fu per Cesare).
Tito e Aristide si guardano, e poi ti seguono correndo, senza dire nulla.
Il medaglione é molto bello, ma c'è qualcosa nella sua forma che non ti convince: é come se spingesse il tuo sguardo all'esterno della sua figura triangolare, mentre un'altra misteriosa forza spingesse il tuo sguardo dentro il triangolo, e anche oltre.
Hai una vertigine improvvisa, e Aristide ti prende al volo, chiedendoti:
"Capo, che succede?"
Tito, la faccia bagnata della pioggia, é l'impersonificazione della preoccupazione.
Il medaglione, é ancora nelle tue mani...
SteeJans
00sabato 4 maggio 2002 13:54
Valerio Massimo
"Niente...sto bene"...sospiro e saldo sulle gambe dico a Tito e Aristide: "C'e' qualcosa...questo medaglione...e' come se ci fosse...un vortice...una forza. Dobbiamo andare da Marco Bellero. Solo gli dei sanno cosa nasconda". E poi guardando Tito nella sua apprensione:"Vedo che la faccenda di preoccupa molto...Anch'io sono inquieto, ma devo andare fino in fondo. Ma...cosa e' successo qui? Chi avranno assassinato? E poi e' possibile che quel pretoriano sappia qualcosa di LORO...Cerchiamolo!" Rimetto immediatamente il medaglione in tasca cercando di non posarvi lo sguardo sopra e fermo un passante: "Scusate, cosa e' successo?"
Gabryk
00domenica 5 maggio 2002 21:03
Falco
"Già... finchè saremo nell'impero! Questa storia mi piace sempre meno" e faccio una smorfia di disapprovazione, "Comunque se voi dite che possiamo riuscire nell'impresa mi fido... Centurio Falco non si tira indietro di fronte al nemico!" e osservo Aracus.
Badrel
00lunedì 6 maggio 2002 17:41
Aracus
Guardo Falco e poi il senatore dritto negli occhi: "Contate su di me senatore, non vi deluderò!"
Linketto
00martedì 7 maggio 2002 17:52
Marco Bellero
Il Pretoriano rimane ancora qualche tempo con quella pergamena in mano, la legge e la rilegge piu' volte, quasi la impara a memoria, ma non ne comprende il significato appieno... richiude la pergamena e si stiracchia il sonno e' ormai completamente passato, ma lui continua a non essere completamente rilassato, anche se di solito dopo una lettura... non si meraviglia piu' di tanto... si alza ed esce dalla stanza, si dirige in un'altra parte della casa, scansa una grande e pesante tenda rossa e li' appare una porta, la apre ed entra torcia alla mano, accende grazie al fuoco le altre torcie e la stanza sembra quasi essere illuminata a giorno, si guarda attorno, e' una palestra, ci sono vari blocchi di pietra di diverse grandezze e peso accatastati in una parte, una grossa griglia di legno alla parete che e' possibile scalare e al centro un robusto tronco con due rami, dalle sembianze di un manichino.. si avvicina al trondo li' accanto c'e' una spada e' di metallo ma non e' affilata come si deve e quasi non taglia, la prende in mano la gurda la impugna saldamente ed inizia a tirare fendenti al tronco, ha bisogno di scaldare i muscoli prima della missione

Sarsha Link di Turlam
Gornova
00mercoledì 8 maggio 2002 12:35

Valerio Massimo

Tito e Aristide si guardano preoccupati, ma non dicono nulla.
Il passante che fermi, occhi azzurri, alto e con i capelli biondi inzuppati dalla pioggia, ti dice con un accento straniero, ma comunque in perfetto latino:
"Non ne ho idea"
e continua per la sua strada: dall'altra parte della stessa vedi che sta arrivando un drappello di soldati, correndo verso il senato.
"Deve essere successo qualcosa di grosso" dice Aristide, preoccupato.

Falco e Aracus

Il senatore vi osserva con i suoi occhi verdi, e abbozza un gelido sorriso, poi vi prega di lasciarlo da solo per un pó.
Vi sentite calmi e al sicuro, mentre vi vengono mostrate le stanza per questa notte dai servitori.
Il senatore é nella sua stanza, e vi ha detto che se vi serve qualcosa non dovete esitare a domandarlo ai servitori.
Siete nella stanza di Aracus, e se volete parlare tra di voi questo e' il momento buono.

Marco Bellero

Continui, da solo, i tuoi allenamenti, fino a quando vuoi (o quando sei troppo stanco per continuare...), mentre la pioggia, fuori, continua a cadere.
Gabryk
00mercoledì 8 maggio 2002 19:05
Falco
"Aracus, amico... cosa ne pensi di tutta questa storia? Non so più cosa sta accadendo intorno a me... e questo mi spaventa... sono abituato a studiare strategie e a fare imboscate, sono abituato a seguire la preda implorante pietà... ma ora mi sento preda a mia volta... e ciò mi disorienta..." mi abbandono sfinito sul letto, solo a sedere e incrocio le braccia sulle gambe, completamente rilassato, continuo a fissare il pavimento.
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