[1] Scenario: La colonia

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Badrel
00lunedì 24 febbraio 2003 18:44
Aracus
"Abbiamo delle torce" dico "Possiamo andare a dare uno sguardo alle caverne oppure decidere di organizzare una trappola; secondo me, però, queste non sono semplici bestie, non dobbiamo pensare di dover abbindolare delle fiere, ma esseri molto più pericolosi e intelligenti...".
AR ADUNAKHOR
00lunedì 24 febbraio 2003 21:03
Caio
Guardo i miei compagni uno per uno e poi dico:

"Se nessuno di voi ha altri piani, allora le attiriamo fuori con del fumo o con del rumore e ci teniamo pronti ad affrontarli."

Poi mi rivolgo ad Aracus e gli dico:

"Inizio a sospettare che le tue parole siano alquanto illuminate. Ma non ce altro modo per risolvere questo mistero, che quello di vedere finalmente queste creature."

Tra me e me penso: Speriamo che qualcuno abbia qualch idea migliore, non sono un cacciatore...


Gornova
00mercoledì 26 febbraio 2003 19:55
La luce che la spada di Falco, la Ex-Lvce, ha emesso nelle situazioni di pericolo in passato, é spenta.
Il piccolo gruppetto si allontana di alcuni metri dall'ingresso della caverna, portando con se i corpi dei soldati caduti: gli altri soldati sono molto agitati, e solamente i secchi ordini di Falco riportano l'ordine.
Detamargus, che durante tutto il vostro discorso é rimasto in silenzio, dice:
"E' inutile aspettare... qui siamo allo scoperto: non sono un cacciatore, ma mi é chiaro. Se le creature sono riuscite a sorprendere e uccidere quei due poveri soldati - che Apollo li abbia nella sua grazia - noi tutti non passeremo di certo inosservati, giusto?"
Alcuni soldati iniziano a parlare tra di loro, mormorando di tornare a Roma, al sicuro, non in un luogo così pericoloso, abitato da creature che provengono dagli inferi..
Detamargus guarda fisso Giusto e Falco, cercando di capire le loro reazioni, e poi aggiunge, sistemandosi la sua veste:
"Dobbiamo andare: propongo di entrare con un piccolo gruppo di esplorazione, per poter capire a che cosa andiamo incontro e lasciarci le spalle coperte.. sempre che i SOLDATI siano daccordo con me.."
Alla parola SOLDATI, Detamargus spazia il suo sguardo da Falco ad Aracus fino a Marco...
lark
00giovedì 27 febbraio 2003 12:03
FALCO

Fisso dritto negli occhi Detamargus, quindi Aracus ed infine il Pretoriano Bellero.
Il mio sguardo è freddo e deciso. Qualunque cosa ci aspetti lì dentro troverà pane per i suoi denti.
Non permetto a nessuno di massacrare così i miei uomini e ora la vendetta chiede il sangue dell'omicida...

I miei uomini paiono terrorizzati.
"Soldati, siete o non siete uomini? Siete o non siete soldati della grande Madre Roma?"

Li fisso uno per uno negli occhi, tentando di risvegliare in loro l'orgoglio di uomini che alberga nel loro cuore.
"Un soldato di Roma non permette a nessuno di uccidere un fratello. Tantomeno una bestia immonda!"

Stringo forte l'elsa della mia spada e la alzo verso il cielo.
"Chi se la sente mi segua, gli altri restino fuori a coprirci le spalle..."

Detto questo muovo il primo passo verso l'imboccatura della caverna...
Linketto
00venerdì 28 febbraio 2003 13:55
Marco Bellero
Il momento di uscire allo scoperto era ormai vicino... guardo Falco entrare << Mi raccomando.. catturiamo qualcuno vivo... lo porteremo a Roma, l'imperatore ce ne sara grato >> Marco sorrise... mentre la sua spada roteo e inizio a muovere i primi passi verso la grotta
Badrel
00sabato 1 marzo 2003 18:42
Aracus
Sfodero la spada e mi affianco a Falco:"Cosa ne dici Falco, faccio accendere delle torce?". Detto questo scruto l'oscurità della caverna, per cercare di vendere qualche movimento al suo interno.
pkrcel
00lunedì 3 marzo 2003 09:29
Giusto
Accendendo una torcia Giusto si affianca ai soldati che stanno entrando.

"Cercherò io di farvi luce valorosi soldati, affinchè possiate muovervi con più dimestichezza".

E detto questo Giusto si accoda ai tre temerari, ancora una volta la bramosia di sapere ha avuto la melgio sul buon senso, a totale disprezzo delle brutte esperienze passate.

Gornova
00mercoledì 5 marzo 2003 09:57
ATTO VI: LA PIRAMIDE
Nei pressi del villaggio di Iniax, a pochi chilometri da Cartagine
17.30

La carvena é stretta e buia, e le torcie che dopo l'ordine di Aracus alcuni soldati accendono riscaldano con la loro luce le fredde pareti quasi circolari della grotta.
A dispetto di ogni speculazione, l'anfratto scende nelle profondità della terra, e dopo un centinaio di metri di discesa, la grotta si apre in una grande sala con le pareti completamente lisce, che rientrano nella stanza, creando uno strano gioco di luci.
La stanza é piena di detriti e pezzi delle pareti crollate dal soffitto, e da l'impressione di essere abbandonata da molto tempo: alcuni piccoli animali del deserto si ritraggono dalla luce delle torcie, ma nel complesso l'intera stanza, che non ha uscite, é vuota.
I soldati sembrano essere senza fiato, mentre Detamargus pare si sia perso nei suoi pensieri, scrutando la stanza assieme a voi..

Falco

Subito risaltano ai tuoi occhi alcuni segni, simili ma diversi allo stesso tempo da quelli visti ad Iniax, che dalla vostra posizione all'ingresso conducono verso il centro della stanza, ed una pozza quadrata e scura, che le luci delle vostre torcie non vi hanno ancora rivelato.
La Ex-Lvce, quasi subito quando il tuo sguardo cade verso la pozza, inizia ad illuminarsi debolmente.

Marco

Senti lo strano medaglione vibrare leggermente sotto i tuoi vestiti, lo guardi per cercare di capire che cosa sta succedendo, ma non noti nulla di strano...

Aracus

I soldati della centuria di Falco dopo alcuni istanti iniziano a parlottare tra di loro a bassa voce, indicando il loro centurio, e tu guardi verso Falco e vedi che la Ex-Lvce si é illuminata..

Giusto

La meraviglia che ti trovi dinnanzi non ha paragone in nessun angolo dell'impero: questa stanza, oramai in frantumi, fa certamente parte di un complesso ben più grandioso, che potrebbe nascondere chi sa quale conoscenza!
Senti quasi vibrare nell'aria la presenza di esseri occulti che hanno abitato questo luogo in tempi antichi, e una convinzione nasce dentro di te... la convinzione che tutto quello di misterioso che é successo a Cartagine ha orgine da questa sorta di piramide che si sviluppa in profondità.
Anche se sembra strano, appare molto simile alle piramidi della piana di Giza. che hai visitato durante i tuoi viaggi!

Caio

Sarà la tua esperienza passata di Gladiatore, a combattere nei circhi e nelle arene, ma senti che questo luogo é il covo dei vostri nemici, che hanno già provato ad uccidere Falco una volta, e la tua mano, come quella di Tito e Aristide, cade subito sul gladio di cui siete armati...
AR ADUNAKHOR
00mercoledì 5 marzo 2003 15:04
Caio
La mia esperienza con le bestie feroci mi ricorda che queste hanno sensi molto più acuti dei nostri e che quasi inevitabilmente ci stiamo precipitando in una trappola.

Estraggo il gladio, compagno di tante battaglie, e mi tengo pronto. In particolare tendo l'orecchio per percepire rumori dall'ingresso.
Badrel
00giovedì 6 marzo 2003 22:29
Aracus
Per qualche istante, rimango allibito davanti alla maestosità della stanza, subito però il mio occhio cade sulla spada di Falco e istintivamente mi sistemo pronto ad un eventuale attacco e dico:"Falco...la tua spada!". Mi guardo tutt'attorno, i muscoli tesi come corde d'arpa, la fronte imperlata di sudore...

[Modificato da Badrel 07/03/2003 20.46]

[Modificato da Badrel 07/03/2003 20.46]

lark
00venerdì 7 marzo 2003 10:29
FALCO

La tensione nella stanza si potrebbe tagliare con un coltello.
L'innaturale silenzio della stanza è rotto soltanto dal respiro degli uomini, creando un'inquietante atmosfera claustrofobica...

Il mio sguardo si posa dapprima sull'apertura al centro della stanza, poi su Ex-Lvce...
I ricordi dei precedenti incontri con Loro mi tornano alla mente. Ricordi terribili, fantasmi nella mente che continuano a tormentare i miei sogni.
Poi quei due occhi... Sono su di me, mi osservano crudeli e spietati...

La fredda luce azzurra che la lama emana mi riporta alla realtà. Dobbiamo agire, non possiamo più tirarci indietro ora...

Mi volto verso Aracus. La luce azzurra illumina il suo volto, indurendone i lineamenti.
"Aracus, tenetevi pronti. Il nemico è molto vicino..."

Il battito del mio cuore mi rimbomba nelle tempie. Tutto è stranamente tranquillo attorno a noi, come se Loro avessero la fredda sicurezza di giocare con noi come il gatto fa con il topo...

Rivolgendomi a Detamargus e ai miei uomini.
"Sacerdote, spero che gli Dei siano dalla nostra parte e che i suoi poteri siano in grado di proteggerci..."
La mia voce suona rotta dalla tensione, ma sicura. Sono un centurione, devo essere l'esempio per i miei soldati...

La mia mano stringe forte l'elsa di Ex-Lvce fino a rendermi le nocche esangui. Un attimo di indecisione, poi mi vengono alla mente le parole di mio padre: "Sei o non sei un soldato della Grande Roma? Sei o non sei un uomo?"
Un impeto di rabbia mi sale dentro, facendomi ribollire il sangue nelle vene.

Con decisione avanzo verso l'apertura, tenendo Ex-Lvce innanzi a me per illuminarmi il percorso.
"Che sia! Venite fuori, non vi temiamo. Pagherete con il sangue quanto avete fatto ai miei uomini e alla gente di Iniax!"
Gornova
00domenica 9 marzo 2003 10:46

Il tempo sembra rallentare, mentre la tensione cresce sempre di più in questa stanza dall'aspetto inquietante.
La Ex-Lvce, dopo alcuni istanti, smette di emettere la sua luce bluastra, e alcune bolle, nello stesso momento, emergono dalla pozza nel centro della stanza.
Passano ancora altri istanti, durante i quali sentite come un grosso boato sotto di voi, e le pareti tremano leggermente, ma sembrano rimanere comunque solide..
Detamargus é il primo a parlare e dire:
"E adesso?"
pkrcel
00lunedì 10 marzo 2003 14:21
Giusto
<[Già, e adesso? ora non ci resta che aspettare, non è così?]>

I pensieri di Giusto lo hanno fatto rimanere un po' assente, rapito dalla luce della spada del centurione che coraggoisamente ha 'affrontato' questa fantomatica minaccia.

"Pare che la cosa che si nasconde qui dentro, sia veramente inquieta, credo sia meglio essere prudenti..."

Ma nel frattempo, Giusto gira per la stanza, torcia alla mano.
Il suo fine è capire in che cosa lui e tutti gli altri son finiti, capire quali possano essere le origini di questo posto ed un suo eventuale collegamento alla profezia scritta il quel libro macchiato di sangue, cui nessuno ha dato poco credito....

lark
00martedì 18 marzo 2003 11:08
FALCO

Il mio sguardo è fisso sulla polla ribollente.
Il sangue mi si gela nelle vene al tremendo boato, ma subito i battiti del mio cuore aumentano. Sento il sangue pomparmi nelle tempie e un brivido mi corre lungo la schiena.

Mi avvicino ad uno dei miei uomini.
"Soldato, dammi quella torcia..."

Poi, con passo fermo e deciso, mi avvicino alla polla tenendo la torcia davanti a me ed Ex-Lvce pronta a colpire...

"La fantasia è più importante della conoscenza..."

[Modificato da lark 19/03/2003 10.42]

Badrel
00giovedì 20 marzo 2003 11:45
Aracus
Al boato, il cuore mi finisce in gola, ma subito riprendo il controllo. Non perdo tempo, e seguo Falco verso la pozza...che brutto presentimento...
Gornova
00giovedì 20 marzo 2003 21:57
Falco si avvicina alla pozza, illuminandola con la torcia.
Il liquido é denso, oleoso, e sembra essere molto spesso.
Si intravede, però, oltre di esso, una stanza, ma rivolta verso una direzione impossibile, cioé verso il basso.
La stanza é piena di colonne, e alcune torcie sulle pareti lanciano ombre inquietanti sul pavimento.
Tutto sembra essere molto antico.
AR ADUNAKHOR
00venerdì 21 marzo 2003 15:14
Caio
Mi avvicino anche io alla pozza, però tengo d'occhio la strada da dove siamo venuti. Il momento migliore per colpirci sarebbe proprio quello in cui siamo maggiormente distratti.
pkrcel
00lunedì 24 marzo 2003 09:05
Giusto
Giuto si avvicina assieme al centurione, e quello che vede lo lascia a bocca aperta.....
<[un'altra di quelle meraviglie...]>

La sua mente è rapita, ancora una volta la curiosità morbosa si impadornisce di lui e si china sulla pozza, intento a cercare di vedere meglio ciò che rivela al di là dello strato nerastro trasparente.....

.....istintivamente, senza pensarci, Giusto sfiora la pozza con una mano.


Badrel
00lunedì 24 marzo 2003 18:35
Aracus
Osservo con occhi sgranati la pozza e solo poche parole insicure escono dalla mia bocca:"Ma...come è possibile?".
Gornova
00martedì 25 marzo 2003 11:16
Giusto tocca la pozza, e lascia sulla sua mano un liquido oleoso, denso e nero come la notte.
I soldati, tutti attorno alla pozza, guardano stupefatti al suo interno, mentre la torcia di Falco illumina tutta la scena.

Poi accade.

E' solo un lento sussurrare all'inizio, ma poi diventa un canto senza senso, per le vostre menti.. una voce umana nel tono, che si sforza di pronunciare parole di una lingua antica e aliena, che vi fanno rabbrividire:

"YA!YA! Shub-Nigurrath! Cthulhu n'fagna ryle'h! Nyarlatothep! YA!YA!"

E' il soldato più distante dalla pozza, che inspiegabilmente per primo cade a terra, lasciando andare l'arma che fino a pochi istanti prima stringeva con la forza della sua disperazione.
Nella pozza la scena cambia, e appare un uomo, sotto pesanti vesti nere, che indica la pozza, urlando come un pazzo il suo canto folle, mentre il mondo scompare e tutto sembra ribaltarsi.

Passano alcuni istanti, duranti i quali sentite che la follia si é impadronita di voi.
Ma qualcosa é successo.
La Ex-Lvce rispende nella mano di Falco, illuminando con la sua luce azzurrognola tutta la stanza delle colonne, e i volti dei presenti: la misteriosa figura vestita di nero, il sacerdote di Apollo Detamargus, Aracus, il pretoriano Marco Bellero, Giusto e Caio.
I vestiti dei presenti sono pregni della sostanza che riempiva la pozza, e a quanto pare, nessun soldato é con loro...

Il canto folle della figura si ferma, mentre indica Falco e la sua spada e dice:
"Chi vi manda?"

Giusto

La tua attenzione viene catturata da un mucchio di piccole sfere marrone chiaro, accatastate dietro una colonna
pkrcel
00martedì 25 marzo 2003 13:40
Giusto
Intontito dallo strano effetto appena subito, Giusto si guarda spaurito intorno...

...le uniche parole che riesce a proferire sono "Grande Roma!"...

Poi, ancora senza guardare lo "straniero" pone la sua attenzione agli strani oggetti dietro la colonna....<[ho forse già visto qcosa del genere?]>

AR ADUNAKHOR
00martedì 25 marzo 2003 14:36
Caio
Cerco immediatamente di togliermi da dosso la sostanza oleosa, se necessario con l'acqua della mia borraccia!!

Se è la stesa sostanza della città di Iniax, non vorrei prendere fuoco per sbaglio. Mi metto anche lontano dalle torce dei miei compagni.

Poi penso: Ecco perchè quelle tracce...i nostri nemici venivano da dentro la pozza...
lark
00martedì 25 marzo 2003 14:45
FALCO

Quale diavoleria è mai questa?
Chi è quest'uomo e quali sono i suoi poteri? Non dobbiamo sottovalutarlo e nemmeno mostrarci intimoriti perchè è quello che vuole.

Osservo lo straniero, ergendomi in tutta la mia statura.
Lo fisso dritto negli occhi e cerco di mostrarmi calmo e sicuro di me.
"Tu mi chiedi chi sono e chi mi manda, senza esserti presentato a tua volta. Forse non è vostra usanza e sono gli ospiti a doverlo fare per primi..."

"Ebbene... Il mio nome è Falco, Centurione della Grande Roma. E questi sono miei amici.", dico indicando gli altri del gruppo. "Siamo qui per investigare sulla scomparsa degli abitanti di Iniax e per dare pace alle anime dei miei uomini che ancora reclamano vendetta..."

"Ora che sai chi siamo dicci chi sei tu...", dico avanzando di un passo verso l'uomo.
Il ricordo del precedente scontro contro uno di Loro mi assale, facendo vacillare la mia determinazione.
Stringo forte l'elsa di Ex-Lvce e una strana sensazione di sicurezza mi pervade... Questa volta non si ripeterà.

"La fantasia è più importante della conoscenza..."

[Modificato da lark 25/03/2003 14.48]

Badrel
00mercoledì 26 marzo 2003 14:15
Aracus
Scuoto il capo per riprendermi un poco e dopo essermi pulito la faccia da quella sostanza , subito mi avvicino a Falco, per timore di un improvviso attacco dallo sconosciuto in nero. Chi è costui? Un'altra ripugnante creatura o un altro uomo dalle doti spropositate? Questa faccenda si fa sempre più strana...
AR ADUNAKHOR
00giovedì 27 marzo 2003 10:57
Caio
Alle aprole di Falco rimango freddo. Penso che non è stata la scelta più saggia quella di rivelare i nostri scopi così apertamente, anche se forse sono palesi.

[Modificato da AR ADUNAKHOR 27/03/2003 10.58]

Gornova
00giovedì 27 marzo 2003 16:35
Le torcie illuminano debolmente la stanza: ogni singolo vostro movimento sembra farle tremare. Ben più ferma é la luce della EX-Lvce, nelle mani di Falco.
L'uomo sembra ascoltare con attenzione le parole del Centurione, e nota con soddisfazione lo sgomento sui volti dei presenti, finché, con tono di burla, ripete le parole di Falco:

-Ebbene... Il mio nome è Falco, Centurione della Grande Roma. E questi sono miei amici.
Subito però la sua voce cambia di tono, e diventa prima cupa, e poi sempre più alta e minacciosa:
-La grande Roma? Cosa é grande a questo mondo se non loro? Cosa ha senso se nulla ha senso? Tu parli di Roma, ma un impero molto più grande e potente ha regnato per Diecimila dei nostri anni sul mondo... eppure pochissimi sanno della sua esistenza!
Non vi inchinate davanti ad esso? Al suo santuario edificato in questo luogo?
Ecco quale sarà la fine della tua grande Roma!
Dimenticata e distrutta.. come tutti voi, del resto!
L'uomo abbassa le vesti che gli coprono il volto, e subito una cosa é lampante.
I suoi due occhi azzurri come il ghiaccio, e fissi su di Falco.

E' solo un momento: l'uomo estrae un piccolo oggetto dalla veste, grande non di più di una mano. Sembra essere fatto di metallo, con una sorta di impugnatura per le mani umane, e una sorta di cerchio sulla superficie superiore. L'uomo preme su una delle parti che compongono questo oggetto, e una delle colonne viene colpita da un piccolo raggio azzurro, e crolla su di voi!
L'uomo sembra stizzito e si lascia uscire di bocca:

"Maledizione"

[ditemi cosa fate, dove vi mettete, ecc..]
lark
00giovedì 27 marzo 2003 17:38
FALCO

Loro? Si riferisce forse agli abitanti della grande Atlantide?
Ma non era solo un mito, una leggenda la cui fine è avvolta nel mistero?

Le mie riflessioni durano poco, subito interrotte dal crollo della colonna.
Cerco istintivamente di scansarmi per evitare di essere coinvolto nel crollo, rotolando sulla sinistra.
Mi rialzo prontamente, stringendo Ex-Lvce e puntandola verso l'uomo.

"Lo vedremo! Non temo i tuoi sortilegi, 'mago', e non temo la morte.", dico con voce sprezzante.

"Non me ne importa nulla nè di Roma nè di Atlantide, non sono qui per affermare che una sia più grande dell'altra. Voglio solo che questa scia di morte e distruzione abbia fine...", dico avvicinandomi alla figura ammantata.

"Hai versato il sangue dei miei uomini e di troppi innocenti, ora basta! E' tempo che paghi i tuoi peccati con il sangue..."

La mia voce è atona, il mio sguardo fisso su quello dello straniero, sfidando, forse per l'ultima volta, quegli occhi azzurri che da giorni perseguitano i miei sogni...
pkrcel
00venerdì 28 marzo 2003 08:57
Giusto
L'improvviso crollo della colonna riporta istantaneamente Giusto alla realtà.
<[un riparo! presto!]> è, momentaneamente, il suo unico pensiero.

Il suo sguardo cade immediatamente sulle sferette di poco prima, e di lì il collegamento è breve... <[dietro quella colonna sarò al sicuro dal suo raggio]>, ma forse Giusto è accecato dalla curiosità.

Il giovane laziale arriva dietro la colonna giusto in tempo per voltarsi e vedere Falco fronteggiare lo straniero.
AR ADUNAKHOR
00venerdì 28 marzo 2003 12:08
Caio
Rimango allibito per come gli eventi precipitano. Ma appena il tizio mette la mano tra le pieghe della tunica, mi tengo pronto a reagire. Al crollo della colonna mi faccio da parte, anche perchè non ero vicino a Falco.

Comincio ad esaminare la stanza in cerca di qualche indizio utile. Mentre lo faccio avanzo cercando di aggirare il nero figuro per pasargli alle spalle.
Badrel
00martedì 1 aprile 2003 19:19
Aracus
Tutto procede molto velocemente, ma al crollo della colonna reattivamente mi scanso per non rimanere travolto. I miei occhi girano velocemente per la stanza, ma nulla mi sembra adatto a difendermi da una simile arma. Rimango uno o due passi dietro a Falco, non voglio attaccarlo a viso aperto, temo sia troppo rischioso.
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