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Pagine: [1], 2
ludo-van
00venerdì 3 giugno 2005 15:33
e
Angel...
00venerdì 3 giugno 2005 16:27
Re:

Scritto da: ludo-van 03/06/2005 15.33
e




Lo sai che c'hai proprio ragione :coffe:
Arcade Zelgadis
00venerdì 3 giugno 2005 23:43
profondo :hum:

Ner Zul
00lunedì 6 giugno 2005 00:15
:fr
ludo-van
00lunedì 6 giugno 2005 15:48
Re:

Scritto da: Ner Zul 06/06/2005 0.15
:fr


:fr :fr :rrr :rrr
Arcade Zelgadis
00lunedì 6 giugno 2005 22:24
:spam: :spam: :spam:

Ner Zul
00martedì 7 giugno 2005 14:36
Re: Re:

Scritto da: ludo-van 06/06/2005 15.48

:fr :fr :rrr :rrr


osi ribellarti? [SM=g27979]
allora stanza delle torture...
:schioc
ludo-van
00martedì 7 giugno 2005 19:41
:muro: [SM=x102821]:
Darkrider666
00mercoledì 8 giugno 2005 09:18
:toh
Arcade Zelgadis
00mercoledì 8 giugno 2005 15:36
:shok: :skull:
Darkrider666
00mercoledì 8 giugno 2005 18:30
secondo me è la discussione a più alto livello concettuale fino ad ora!! :lol: [SM=x102821]: ...evviva lo :spam:
sian deathway's
00giovedì 9 giugno 2005 02:34
Come definiremmo Caino? Tutti lo identifichiamo come il primo omicida, il criminale, il sovvertitore dell'ordine, l'irrompere della violenza, la barbarie. Ma, per quanto possa sorprendere, la Bibbia dice che Caino (Gen.4,17) è il fondatore della città, cioè della civiltà, l'instauratore dell'ordine e della legge. Dopo l'assassinio del fratello Abele, il Signore gli mostra quanto è orrendo il suo atto e visto il terrore di Caino (“Chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”), proclama:“Chiunque ucciderà caino subirà la vendetta sette volte!”. Poi “impose a Caino un segno, perchè non lo colpisse chiunque lo avesse incontrato”. Una pagina profonda e misteriosa. Da cui prendiamo questi elementi: il divieto da parte di Dio di uccidere Caino e il fatto che proprio lui, l'assassino, diventa il fondatore della civiltà, cioè di una città (Enoch, dal nome del figlio) che sorge dal deserto e che, insieme alla legge e al rito, vede fiorire la tecnologia, con Tubalkàin, e l'arte con Iabal.

Scrive James Williams:“Il segno di Caino è il segno della civiltà. E' il segno dell'assassino protetto da Dio”. Naturalmente l'idea dell'“assassinio fondatore” è un classico in tutte le culture. Anche Roma nasce dall'assassinio di Remo. Cosa rende unico il testo biblico? “L'assassinio di Remo ci pare un atto forse deplorevole - scrive René Girard - ma giustificato dalla trasgressione della vittima. Remo non ha rispettato il limite ideale tracciato da Romolo tra l'interno e l'esterno della città”. In tutti i miti fondatori la vittima è colpevole. “Nel mito di Caino invece - nota Girard - Caino ci è presentato come un volgare assassino”. Certo, poi Dio risponderà al suo appello per scongiurare il conflitto generalizzato e questa situazione di effimera tregua è appunto la civiltà.

Ma così la Bibbia demitizza tutti i miti fondatori della civiltà: rivela infatti che “la vittima è innocente e che la cultura fondata sull'assassinio- conclude Girard - mantiene dall'inizio alla fine un carattere omicida che finisce per ritorcersi contro di essa e distruggerla, una volta esaurite le virtù ordinatrici e sacrificali dell'origine violenta”. Tanto è vero che “la legge contro l'assassinio non è nient'altro che la ripetizione dell'assassinio. Ciò che la distingue dalla vendetta selvaggia è il suo significato, più che la sua natura intrinseca” (Girard). In soldoni, è proprio Caino ad aver affermato nel mondo “la pena di morte”, che non è un opporsi al male con il bene, ma un tentativo di limitare la vendetta generalizzata col monopolio dell'omicidio attribuito a un solo soggetto con funzioni d'ordine: lo Stato.

Agostino nella Città di Dio ricorda che un giorno Alessandro Magno cattura un pirata e gli chiede perchè mai infesti i mari. Quello gli risponde: “Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra. Ma poiché io lo faccio con una barca insignificante, mi chiamano malfattore, e poichè tu lo fai con una flotta eccezionale, ti chiamano imperatore”. Agostino definisce “vera e opportuna” questa risposta, aggiungendo tre righe esplosive: “Rinunciato alla Giustizia, cosa sono gli Stati se non una grossa accozzaglia di malfattori? Anche i malfattori del resto, non formano dei piccoli Stati?”. Secondo Agostino, se una banda di malfattori “si allarga sempre più, occupa una regione, fissa una sede, conquista città e soggioga popoli, assume più apertamente il nome di regno, che non gli viene dalla rinuncia alla cupidigia, ma dal conseguimento dell'impunità”.

Questa è la storia politica, almeno dell'antichità. Per questo i cristiani hanno fin dall'inizio un atteggiamento di rispetto delle “potestà terrene”, ma con una radicale diffidenza: sanno di essere stranieri. “Il fondatore della città terrena fu un fratricida”, e su tutta la civiltà grava la dinamica omicida. L'unica novità - per lui - accade quando da questa “progenie condannata fin dall'origine” nasce la “città di Dio”, formata da chi, senza alcun merito,“predestinato e scelto dalla grazia” è “reso straniero sulla terra”. Si chiama “grazia” l'irrompere di Dio nella storia umana.

L'Incarnazione rivela che solo in Dio non c'è alcuna violenza. Gesù infatti non si oppone alla violenza, si consegna nelle mani dei suoi carnefici, accetta ogni sofferenza che essi vogliono infliggergli e invoca il perdono su di loro. Così si rivela all'uomo una forza fino ad allora sconosciuta, l'Amore, che è più potente e più originaria di quelle della violenza e del potere a cui obbedisce Caino. Così Gesù spazza via le religioni che fin dalle origini avevano pensato il divino come tirannia e il rapporto con esso come sacrificio, cioè violenza ritualizzata. Per ben due volte infatti, nel vangelo, Gesù cita il detto di Osea: “Misericordia io voglio e non sacrificio”.

Un'ultima curiosità. Tommaso Federici ha studiato le genealogie bibliche. Secondo lui il clan discendente da Caino, i Qeniti, sarebbe stato assimilato da Israele, nella tribù di Giuda, stanziandosi nella regione di Betlemme. E attraverso Davide da quel ceppo familiare sarebbe disceso anche Gesù. Dunque “i Davididi sono i Qeniti o Cainiti”. Ecco “sopra quale abisso è disceso l'Immortale Eterno per assumere la carne dei peccatori. Cristo Signore così riassume in sé ogni Caino d'ogni tempo, per salvarlo”, scrive Federici e Gesù dunque è “il segno” che Dio aveva posto sopra Caino “per cui questi ha salva la vita”.

Non il segno provvisorio e ambivalente della civiltà e della legge, ma quello della grazia.

Antonio Socci

Il Foglio, 12 giugno 2001




Andare davanti al giudice, dirgli: “Ho commesso un delitto.

Quella povera creatura non sarebbe morta se io non l'avessi uccisa.

Io Tullio Hermil, io stesso l'ho uccisa.

Ho premeditato l'assassinio nella mia casa.

L'ho compiuto con una perfetta lucidità di coscienza, esattamente,

nella massima sicurezza. Poi ho seguitato a vivere con il mio segreto nella mia casa,

un anno intero, fino ad oggi. Oggi è l'anniversario.

Eccomi nelle vostre mani. Ascoltatemi, giudicatemi”.

Posso andare davanti al giudice, posso parlargli così?

Non posso né voglio. La giustizia degli uomini non mi tocca.

Nessun tribunale della terra saprebbe giudicarmi.

Eppure bisogna che io mi accusi, che io mi confessi.

Bisogna che io riveli il mio segreto a qualcuno.

A chi?

Gabriele D'Annunzio

L'innocente

e abastanza lungo[SM=g27972]
ludo-van
00giovedì 9 giugno 2005 16:22
Re:

Scritto da: sian deathway's 09/06/2005 2.34
Come definiremmo Caino? Tutti lo identifichiamo come il primo omicida, il criminale, il sovvertitore dell'ordine, l'irrompere della violenza, la barbarie. Ma, per quanto possa sorprendere, la Bibbia dice che Caino (Gen.4,17) è il fondatore della città, cioè della civiltà, l'instauratore dell'ordine e della legge. Dopo l'assassinio del fratello Abele, il Signore gli mostra quanto è orrendo il suo atto e visto il terrore di Caino (“Chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”), proclama:“Chiunque ucciderà caino subirà la vendetta sette volte!”. Poi “impose a Caino un segno, perchè non lo colpisse chiunque lo avesse incontrato”. Una pagina profonda e misteriosa. Da cui prendiamo questi elementi: il divieto da parte di Dio di uccidere Caino e il fatto che proprio lui, l'assassino, diventa il fondatore della civiltà, cioè di una città (Enoch, dal nome del figlio) che sorge dal deserto e che, insieme alla legge e al rito, vede fiorire la tecnologia, con Tubalkàin, e l'arte con Iabal.

Scrive James Williams:“Il segno di Caino è il segno della civiltà. E' il segno dell'assassino protetto da Dio”. Naturalmente l'idea dell'“assassinio fondatore” è un classico in tutte le culture. Anche Roma nasce dall'assassinio di Remo. Cosa rende unico il testo biblico? “L'assassinio di Remo ci pare un atto forse deplorevole - scrive René Girard - ma giustificato dalla trasgressione della vittima. Remo non ha rispettato il limite ideale tracciato da Romolo tra l'interno e l'esterno della città”. In tutti i miti fondatori la vittima è colpevole. “Nel mito di Caino invece - nota Girard - Caino ci è presentato come un volgare assassino”. Certo, poi Dio risponderà al suo appello per scongiurare il conflitto generalizzato e questa situazione di effimera tregua è appunto la civiltà.

Ma così la Bibbia demitizza tutti i miti fondatori della civiltà: rivela infatti che “la vittima è innocente e che la cultura fondata sull'assassinio- conclude Girard - mantiene dall'inizio alla fine un carattere omicida che finisce per ritorcersi contro di essa e distruggerla, una volta esaurite le virtù ordinatrici e sacrificali dell'origine violenta”. Tanto è vero che “la legge contro l'assassinio non è nient'altro che la ripetizione dell'assassinio. Ciò che la distingue dalla vendetta selvaggia è il suo significato, più che la sua natura intrinseca” (Girard). In soldoni, è proprio Caino ad aver affermato nel mondo “la pena di morte”, che non è un opporsi al male con il bene, ma un tentativo di limitare la vendetta generalizzata col monopolio dell'omicidio attribuito a un solo soggetto con funzioni d'ordine: lo Stato.

Agostino nella Città di Dio ricorda che un giorno Alessandro Magno cattura un pirata e gli chiede perchè mai infesti i mari. Quello gli risponde: “Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra. Ma poiché io lo faccio con una barca insignificante, mi chiamano malfattore, e poichè tu lo fai con una flotta eccezionale, ti chiamano imperatore”. Agostino definisce “vera e opportuna” questa risposta, aggiungendo tre righe esplosive: “Rinunciato alla Giustizia, cosa sono gli Stati se non una grossa accozzaglia di malfattori? Anche i malfattori del resto, non formano dei piccoli Stati?”. Secondo Agostino, se una banda di malfattori “si allarga sempre più, occupa una regione, fissa una sede, conquista città e soggioga popoli, assume più apertamente il nome di regno, che non gli viene dalla rinuncia alla cupidigia, ma dal conseguimento dell'impunità”.

Questa è la storia politica, almeno dell'antichità. Per questo i cristiani hanno fin dall'inizio un atteggiamento di rispetto delle “potestà terrene”, ma con una radicale diffidenza: sanno di essere stranieri. “Il fondatore della città terrena fu un fratricida”, e su tutta la civiltà grava la dinamica omicida. L'unica novità - per lui - accade quando da questa “progenie condannata fin dall'origine” nasce la “città di Dio”, formata da chi, senza alcun merito,“predestinato e scelto dalla grazia” è “reso straniero sulla terra”. Si chiama “grazia” l'irrompere di Dio nella storia umana.

L'Incarnazione rivela che solo in Dio non c'è alcuna violenza. Gesù infatti non si oppone alla violenza, si consegna nelle mani dei suoi carnefici, accetta ogni sofferenza che essi vogliono infliggergli e invoca il perdono su di loro. Così si rivela all'uomo una forza fino ad allora sconosciuta, l'Amore, che è più potente e più originaria di quelle della violenza e del potere a cui obbedisce Caino. Così Gesù spazza via le religioni che fin dalle origini avevano pensato il divino come tirannia e il rapporto con esso come sacrificio, cioè violenza ritualizzata. Per ben due volte infatti, nel vangelo, Gesù cita il detto di Osea: “Misericordia io voglio e non sacrificio”.

Un'ultima curiosità. Tommaso Federici ha studiato le genealogie bibliche. Secondo lui il clan discendente da Caino, i Qeniti, sarebbe stato assimilato da Israele, nella tribù di Giuda, stanziandosi nella regione di Betlemme. E attraverso Davide da quel ceppo familiare sarebbe disceso anche Gesù. Dunque “i Davididi sono i Qeniti o Cainiti”. Ecco “sopra quale abisso è disceso l'Immortale Eterno per assumere la carne dei peccatori. Cristo Signore così riassume in sé ogni Caino d'ogni tempo, per salvarlo”, scrive Federici e Gesù dunque è “il segno” che Dio aveva posto sopra Caino “per cui questi ha salva la vita”.

Non il segno provvisorio e ambivalente della civiltà e della legge, ma quello della grazia.

Antonio Socci

Il Foglio, 12 giugno 2001




Andare davanti al giudice, dirgli: “Ho commesso un delitto.

Quella povera creatura non sarebbe morta se io non l'avessi uccisa.

Io Tullio Hermil, io stesso l'ho uccisa.

Ho premeditato l'assassinio nella mia casa.

L'ho compiuto con una perfetta lucidità di coscienza, esattamente,

nella massima sicurezza. Poi ho seguitato a vivere con il mio segreto nella mia casa,

un anno intero, fino ad oggi. Oggi è l'anniversario.

Eccomi nelle vostre mani. Ascoltatemi, giudicatemi”.

Posso andare davanti al giudice, posso parlargli così?

Non posso né voglio. La giustizia degli uomini non mi tocca.

Nessun tribunale della terra saprebbe giudicarmi.

Eppure bisogna che io mi accusi, che io mi confessi.

Bisogna che io riveli il mio segreto a qualcuno.

A chi?

Gabriele D'Annunzio

L'innocente

e abastanza lungo[SM=g27972]


e io mi faccio i morti
Darkrider666
00giovedì 9 giugno 2005 17:58
io manco ho letto!! troppo lungo..... :coffe:
sian deathway's
00giovedì 9 giugno 2005 18:02
sapete q1uanto cio messo per scriverlo?:pianto
Darkrider666
00giovedì 9 giugno 2005 18:08
hai fatto
COPIA
e
INCOLLA
giusto?? [SM=g27961]
Ner Zul
00giovedì 9 giugno 2005 21:41
potevi anche scriverlo a mano ma nn lo leggevo uguale

sian deathway's
00giovedì 9 giugno 2005 23:13
nu nun mi piace il copia e incolla e poi copiiato dalla mia bella ricerca di religione:fr
Angel...
00venerdì 10 giugno 2005 01:15
X Sian
Nelle sezioni spam ci metti le cose serie e nelle sezioni "serie" lo spam,certo che sei particolare Sian [SM=g27964]

Cmq io l'ho letto,interessante l'interpretazione di Caino :pip
------------------------------------
Sei l'unica cosa assurda
in un mondo assurdo
ma che per me ha senso
------------------------------------
Se tu sarai colei che mi ferirà
Io sanguinerò per sempre
------------------------------------
La vita è solo un sogno
sulla via della morte
------------------------------------
Non può piovere per sempre
-----------------------------------

[Modificato da Angel... 10/06/2005 1.16]

Darkrider666
00venerdì 10 giugno 2005 15:43
CAINO e ADELE ??? buahaha :lol:
sian deathway's
00venerdì 10 giugno 2005 22:05
cmq io scrivo sempre cose sensate :fum solo che voi non le comprendete sempre:schioc
ludo-van
00giovedì 30 giugno 2005 14:00
e
Angel...
00giovedì 30 giugno 2005 14:13
Re:

Scritto da: ludo-van 30/06/2005 14.00
e



Ah Ludo...Com'è andato il Tour europeo?:fum
Arcade Zelgadis
00giovedì 30 giugno 2005 17:19
ah ludo,mancavano i tuoi post pieni di significato :ride

Ner Zul
00giovedì 30 giugno 2005 21:11
[SM=g27983]



[SM=x102812]:
sian deathway's
00domenica 3 luglio 2005 21:49
bel il . che aveva messo significa la fine che conduce a nuovo inizio ,la fatalita e l oblio portata da essa ,il nulla:pianto ludo e un gran poeta e voi a spammare su questa riflessione profonda:fr ghghg
gothic
00lunedì 4 luglio 2005 00:56
Il . è l'1
Vuoi dire tutto?

.


Ecco fatto
gothic
00lunedì 4 luglio 2005 01:01
Sian se scopro che non hai 14 anni...vengo a Chicago e ti inchiappetto (se non passo per pedofilo...)
Come fai a sapere ste cose a 14 anni...mio figlio si fa fare le ricariche telefoniche dalle ragazzine...rompe i maroni con il motorino...vomita col telecomando della Play2 in mano...e tu???
Caxxo disquisisci sul . sul tutto nel tutto.
Ti tengo d'occhio ehhhh??? :guerre
sian deathway's
00lunedì 4 luglio 2005 03:27
e si compio 14 il 6 luglio !!!!!!!!!!! cmq io avuto grandi menti con cui discutere sul piu e sul meno U.U cmq non bisogna desiderare cio che si e perso perche non tornera mai come prima...cerca di ricreare l idea non la materia....cmq devo dire che quando dico queste cose assumo dose di stupefacenti ghghghghghgh [o forse sono sempre cosi[SM=g27983] non e bella come cosa anche qui mi credono pazzo[SM=g27970] ]
Angel...
00lunedì 4 luglio 2005 08:59
In effetti Sian...stupisci,ricordo ancora quella discussione su MSN alle 3.00 di notte da me e alle 9.00p.m a Chicago:coffe:

Durante questa mi hai dimostrato capacità logiche-cognitive elevate per un 14enne...

"non bisogna desiderare ciò che si è perso perchè non ritorna mai come prima"Vero...:fum

Che si fa,si apre una discussione in "La stanza dei misteri" in cui si studia il caso Sian [SM=g27964]
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