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Matera o de Matera

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2011 17:52
31/10/2010 13:11
 
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Principe

MATERA o DE MATERA







Arma

D’argento alla fascia d’azzurro caricata di tre conchiglie d’oro.(1)

Lo stemma è attualmente visibile presso palazzo "De Matera", nel centro storico di Cosenza.




Dimora

Cosenza
Palazzo De Matera - Via Antonio Serra

"Situato sopra una scala a due rampe, il portale, con arco e stipiti in tufo, è sormontato dallo stemma della famiglia Matera e un'iscrizione del 1520"(3)








Titoli

Patrizio di Cosenza




Definizioni Araldiche



"Si crede originaria della città di Matera da cui trasse il cognome.

LEONE giustiziere di Calabria al tempo di Federico II; SILVESTRO giudice della Magna Curia; BERNARDO stessa carica. Ricevuta nell’Ordine di Malta dal 1631.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Specifico del sud Italia, di Puglia e Basilicata in particolare, deriva dal toponimo Matera, improbabile un'origine ebraica."
(2)




Ricerca storica



Dal testo "Cosenza e le sue famiglie: attraverso testi, atti e manoscritti, Volume 1 Di Luigi Palmieri"(3) :


"Originaria della Lusitania, passò da Matera a Cosenza, dove cambio' il nome originale da Lemos in de MATERA"


L'origine lucana (pertanto toponimo dell'omonima città) è fortemente accreditata dall'ingente diffusione del cognome nella sola provincia di Matera (7° famiglia secondo recenti studi) nonchè nelle regioni circostanti(4)




Personalità celebri



- I


Citando dal Palmieri :


"Tomaso Matera, nel 1196, viene annoverato tra i canonici cosentini, nel libro parrocchiale della cattedrale.

Leone Matera, il secondo di quattro fratelli, fu giustiziere della Calabria nel 1221.

Ruggero Matera, fratello di Leone, fu barone del regno nel 1239.

Filippo Matera, fratello di Leone, fu segretario del Regno e poi vescovo di Martirano.

Procopio Matera, esperto in letteratura legale, fu segretario dell'imperatore nel 1239.

Jacopo Matera contemporaneo di Procopio, fu feudatario del Regno.

Gugliemo Matera, figlio di Ruggero, nel 1272, fu signore di Diano e Mayerà, feudo vicino Mendicino

Roberto Matera, fratello di Guglielmo, fu preside del Patrimonio Legale nel 1270

Ruggero Matera II, figlio di Guglielmo, fu Barone del Regno nel 1341

Angelo Matera, fu giustiziere della terra d'Otranto nel 1321.

Silvestro Matera, fratello di Angelo, fu giudice della Gran Corte del Regno.

Nuccio Matera, nipote di Ruggero, fu signore di Castel Franco nel 1412. Con Ruccia Castiglione generò Tomaso.

Tomaso Matera, figlio di Nuccio, nel 1464, eredito' un feudo nel territorio di Altilia ed ottenne in gestione le Saline di Altomonte, il Fondaco di Cosenza, il governo vitalizio di Bocchigliero e Campana.

Francesco Matera, fu capitano a guerra conro i Turchi nel 1520

Domenico Matera visse nel XVIII secolo.

____


* La famiglia Matera è antica nella città di Cosenza.

- Giacomo di Matera, nel 1223, viene menzionato nella matricola della cattedrale, ricopiata dall'arcivescovo Luca, con queste parole : Prebenda de Santo Nicolao Castelli Veteris decimi feudi Giacomi filii Laonis de Matera.

- Nuccio Di Matera, nel 1431, per ducati 1500, vendette la terra di Castelfranco che apparteneva alla famiglia de Matera, come per istrumento rogato per mano del notaio Iacovo Gerunda.

- Tomaso Matera seniore, fu creato dal re Alfonso II, capitano ad placitum della terra di Campana a Bocchigliero

- Angelo Matera seniore sposò Laura Zazzera, che portò in dote il feudo di Magliacane di Baliastro, in provincia di Calabria.

- Pompeo Matera prese in moglie Delizia Silletta del regio casale di Aprigliano.


...


- Filippo Matera fu vescovo di Martirano nel 1221."



____



- II

Tratto da "Il popolo cosentino e il suo territorio: da ieri a oggi" di Riccardo Giraldi CAP. I - I Normanni (5)



"Il figlio di Federico Barbarossa, Arrigo VI, impalmava Costanza, figlia dell'ultimo re normanno.

...

Intanto, moriva Arrigo e Costanza lo seguiva nell'aldilà subito dopo : restava un bambino di quattro anni, Federico II, già re di Sicilia, che veniva affidato al papa Innocenzo III.

...


Federico II fu eletto imperatore di Germania e re di Sicilia, mentra a Cosenza ricopriva la carica di giustiziere il concittadino Leon Filippo de Matera, ex consigliere di sua madre"



___



III

Citazioni dal saggio "SICILIA, REGNO DI, AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA"
di Enrico Mazzarese Fardella

Historia diplomatica Friderici secundi,

Liber Augustalis,

Acta Imperii inedita e

Regestum napoletano degli anni 1239-1240.(5b)

"Durante il regno di Federico, prima del 1240... tra i compiti dei familiares cui veniva affidato il governo durante l'assenza del sovrano viene espressamente compreso quello di esaminare i conti dei funzionari dipendenti dalla regia Curia. È probabile che, sforniti di competenza tecnica, quei familiares abbiano dato cattiva prova, ma è certo che il 3 maggio 1240 fu deciso di istituire un'unica corte contabile che avesse giurisdizione su tutto il Regno e che fosse composta da tre funzionari forniti di competenza tecnica: Tommaso da Brindisi, già maestro camerario di Puglia, Angelo de Marra, già custode dell'erario Sancti Salvatoris ad mare, e Procopio de Matera notaro, cui per altro nella lettera di nomina non viene attribuita la qualifica di rationales che la storiografia ha loro, in modo sostanzialmente esatto, conferito perché risultante da altra documentazione. A costoro si assegna locum competentem nel castello di Melfi per conservarvi registri e denaro e, tramite il vescovo di quella città, si procura loro un'abitazione."




L'origine Lusitana



Citando dal Palmieri :


"Come i Longhi, si trovano nella matricola del 1223 con signoria
di feudi.
Venivano chiamati Lemos, ma non si conosce il motivo"



La prima identificazione del casato "Lemos" in ordine di rilevanza è riconducibile al "Lusitano" (nota regione iberica tra Spagna e Portogallo) a causa, sostanzialmente, della portentosa diffusione di casati ispanici avvenuta tra Europa ed Americhe a partire dal '400 circa (naturalmente riconducibile all'espansionismo coloniale iberico) . (6)


Di toponimo si tratta per via della celeberrima "Terra di Lemos", epico territorio sito nel cuore della Galizia, patria dei "Lemavi"(6a), popolazione celtica di antico retaggio, la cui etimologia potrebbe significare "elmo" (=LEMAVOS)(6b), "olmo" (dal celtico =*limos / *lemos) o "terra umida/fertile" (dalla parola celta/galiega *lama* =fango,argilla)(6c)

Rammentiamo, a tal proposito, la capitale della regione : Monforte de Lemos(7)


E ciononostante :


"...en última instancia, el nombre Lemos deriva directamente del étnico Lémavos y no de una característica del terreno. Así, a través de toda la documentación medieval de los monasterios se puede rastrear y seguir la siguiente evolución: Lémavos > Lémaos > Lémoos > Lemos, con una evolución totalmente regular"

Impossibile riferirlo ai serfaditi di Lemos, (estremamente diffusi in Portogallo e Sud America), per via della ben piu' remota origine rispetto all'espulsione spagnola antisemita avvenuta nel 1492 (e da qui la sistematica acquisizione del toponimo da parte dei giudei spagnoli)
compatibilmente agli studi condotti dal Prof. Felipe Aira Pardo historiador y investigador encargado del estudio sobre la comunidad hebrea y de conversos en Monforte de Lemos :


"Los Señores de Pantón y Sober, hoy ayuntamientos vecinos de nuestra ciudad, enclavados en el valle de Lemos, se denominaban los López de Lemos. Fueron una de las familias feudales más poderosas del noroeste peninsular. Cuando en los primeros tiempos de la Reconquista, los Reyes por su valor le conceden los señoríos citados, se colocan en su apellido el término De Lemos, para justificar la ubicación de sus dominios. Tanto los Condes de Lemos, como los Señores de Pantón y Sober de apellido Lemos, durante siglos, varios de sus miembros tuvieron una actividad militar, económica y social, bastante activa en diversos países del mundo. Entre la familia de los Condes de Lemos, podemos citar, entre otros, a Virreyes de Nápoles, Sicilia, Cerdeña, Perú, Embajadores en Roma y Portugal, o incluso citar al Cardenal Rodrigo de Castro - hermano de un Conde de Lemos-, que recorre durante el siglo XVI, toda Europa, desde Portugal a Alemania, pasando por Italia, Países Bajos, Inglaterra. Entre los López de Lemos, varios pasan al nuevo mundo llegando a ser Gobernadores de Chile del Callao, o luchando en Flandes, Alemania, etc.

Todo esto viene a cuento, ante la posibilidad de que gran parte de estas familias DE LEMOS, se colocaran el apellido durante el siglo XVI y XVII para justificar su agradecimiento, por el motivo que fuere, hacia miembros de la casa condal de Lemos o de apellido Lemos. Incluso, para buscar la protección de estas famosas familias. Era algo que se produjo con bastante asiduidad. Otra parte de estos DE LEMOS o LEMOS, llevarían el nombre por ser sus ancestros originarios del valle de Lemos."
(8)


Decisamente accreditabile pertanto, una discendenza galiziana di una famiglia in esilio che acquisisce il toponimo "Lemos" per "justificar su agradecimiento, por el motivo que fuere, hacia miembros de la casa condal de Lemos o de apellido Lemos" o por ser sus ancestros originarios del valle de Lemos.


Varie testimonianze di tale stirpe sono riscontrabili già nel 740 :


"Vasco de López de Lemos, vivió en tiempos del rey D. Alonso I; por el 740, contrajo matrimonio con Ildara de Anaya, de la Casa de Anaya, sucediéndole su hijo Lope López de Lemos. “Se halló en la restauración de Lugo”, afirman un árbol del archivo de Camarasa. Tuvieron por legítimo hijo a:
Lope López de Lemos, señor de esta Casa y del valle del mismo nombre, cuyo señorío constaba de unos veinte castillos; edificó la casa de Sober, contrajo matrimonio con Dª Sancha de Saavedra..."
(9)




L'origine Greca



Cio' che non convince dell'ipotesi lusitana, naturalmente, è la comprovata estraneità di qualsivoglia fenomeno di massiccia immigrazione spagnola o portoghese in territorio meridionale non prima del
1282, anno d'incoronazione di Pietro I d'aragona.
(Per un massiccio afflusso di aragonesi nel meridione continentale occorrerà attendere sino al 1410, nonostante la sporadica presenza di mercenari andalusi nella Sicilia svevo-normanna e di Costanza d'Aragona, prima consorte dello Stupor Mundi).

Il che renderebbe l'ipotesi dello spostamento di un singolo nucleo familiare in un contesto tanto remoto, una possibilità, se non del tutto scartabile, non statisticamente accreditabile.

Abbiamo ampiamente dimostrato come la famiglia fosse già presente in area cosentina sin dal 1196.

Una possibile spiegazione in tal senso potrebbe forse derivare dal greco, e in particolare da un omonimo cognome greco di comprovata diffusione : per l'appunto, i "Lemos" di Grecia.

"The Lemos family is a prominent Greek ship owning family which has been involved in shipping since the 18th century. From 1860 to 1914 the family owned 52 vessels"(10)

Analizzando l'area greco-macedone di Florina, sulle rive del Lago Prespa, salta immeditamente all'occhio la presenza di un piccolo centro abitativo chiamato "Lemos", da cui, a prima occhiata, si potrebbe desumere l'origine di un toponimo.

Ma il vilaggio di Lemos cambio' nome nel 15/2/1926 da "Raba" o "Rebba" in "Lemos" e cio' esclude categoricamente tale ipotesi(11)

Una semplice peculiarità fisica potrebbe porsi all'origine etimologica del cognome : "Laimos" (Lemos (Λαιμός), cioè "collo").

Ma in greco "Lemos" o "Laimos" non indica esclusivamente una caratteristica fisica quanto piuttosto, comunemente, un istmo (per l'appunto un collo di terra) ed in particolare il celebre Lemos di Vouliagmeni, nell'Attica Orientale, sede dell'arcaico tempio di Apollo Zoster(12) :

"The peninsula which is now called Mikro Kavouri protects the modern yatch harbor and bathing beaches of Voliagmeni. Near its base is the "laimos" the low, sandy neck of land which stood the temple of Apollo Zoster and other near-by ancient buildings."(13a)

"Il distretto di Vouliagmeni è esteso su due romantiche penisolette, "Kavouri" e "Lemòs", coperte da fitte pinete e che formano baie riparate."(13b)


Un' ulteriore possibilità è un toponimo derivante dall'isola di Lemnos/Limnos, collocata nella parte settentrionale del Mar Egeo, di antichissime origini.(14)


In merito ad una potenziale origine Greca, inutile sottolineare come i rapporti tra Grecia e Sud Italia, particolarmente in epoca alto medievale con immigrazioni bizantine pressochè costanti, si perdano nella notte dei tempi.




L'origine Normanna



Le prime testimonianze del cognome "Matera/Lemos" giungono da terra normanna in epoca normanna (1190 circa), periodo in cui si ipotizza la formazione etimologica dei primi cognomi europei; risulta pertanto lecito, così come verificatosi per una ragguardevole quantità di cognomi meridionali, interrogarsi in merito ad una possibile discendenza in tal senso.
Tale potenzialità è ulteriormente suggerita dalle modalità di formazione etimologica dei cognomi normanni, a ridosso dei rispettivi territori d'origine, nonchè di quelli da costoro dominati.

Citando l'Irlanda Anglo-normanna come esempio chiarificativo notiamo la presenza di :


"3. Occupative surnames are those derived from office, profession, trade, or occupation generally. They were originally all common nouns, and usually Norman-French. The definite article "le," the English "the," was generally, but not always, prefixed, as: le Archer, le Baillif, le Botiller, le Boucher, le Erchedecne, le Marescall, the Miller.

4. Descriptive surnames are those which convey personal description, and they are of various kinds according to the different ways in which a person can be described. They are generally Norman-French or English, but we have a few surnames formed from Welsh and Anglo-Saxon nouns and adjectives.

Physical peculiarities are represented by "le Gras," "le Grant," "le Petit," "le Bran," "le White," "the Black"; mental and moral by "le Prat," "le Curteis," "le Salvage," "l'Enfant," "the Babe"; animal characteristics by "le Bacoun," "le Veel," "le Wolf," "the Fox"; nationality by "l'Engleys," "le Fleming," "le Lombard," "le Waleys."
(15)


A tal proposito, il numero di corrispondenze etimologiche riscontrabili in area franco-normanna, travalica qualunque ipotesi di casualità :



- "Lemos", come variazione fonetica del celebre casato normanno "Le moynes" o "Moynes" ="i monaci", pronunciato appunto ="lemòs" nei distretti settentrionali di francia)(16)

The name Moynes is believed to have its origins in the name of Gilbert Le Moyne who remained in England after the Norman invasion of 1066. The family eventually became linked by marriage to many famous and noble lines. The Le Moynes originally owned land over a large part of Essex, including the area encompassing Hedingham Castle(17)

(e da cui altre variazioni fonetiche quali Le Moyne, Lemoyne, Lemoine, Lemoines, Le Moynes, Le Moine, Moine, Moines, Loynes, Les Moines e Les Mouneysbut)

Incredibilmente diffuso nel distretto Nord, e a ridosso dell'intera costa settentrionale di Francia.(18)

Ritornando al Palmieri, si evidenzia come :

"Venivano chiamati Lemos, ma non si conosce il motivo"

In verità di cio', un'attribuzione "occupazionale" conferita al primigeno nucleo dei Matera/Lemos, in particolare riferimento alla figura di Tomaso Matera, canonico della cattedrale di Cosenza, e prima citazione mai pervenuta del casato (1196) corrisponderebbe forse a "Les moynes" [=Le mòs], "i monaci", nel franco-normanno d'uso tra i baroni medievali del Mezzogiorno.(18b)



- "Lemos"/"Lemus" come latinizzazione di Lemieux, Limeux, Lemeux, Lemieus, cognome francese capillarmente diffuso nel distretto Seine Maritime e Picardy/Somme(19,20)

Le cui tracce sono oggettive sin dal 1300(20b) in riferimento a "Le mieux"=i migliori, o in alternativa (e ancor piu' curiosamente) ai succitati termini celtici (=*limos / *lemos) in riferimento a "Olmo"(20c)



- "Lemos", come alterazione di "Lemois", tipico cognome del distretto Manche, tra Bretagna e Normandia(21)




Altre origini



I - Relativamente alla polis da cui trae origine, il toponimo "Matera" presenta molte interpretazioni :

"Secondo Racioppi, lo stemma di Matera sarebbe un'arma parlante, in quanto la lettera "M" rappresenterebbe l'iniziale del nome della città, mentre le spighe in bocca al bue aggiungerebbero il resto del nome; infatti spiga in greco si dice "Ather-Eros", quindi dall'insieme delle parole si otterrebbe Mather-Eros, da cui Matera.

Numerose sono le teorie sull'etimologia del toponimo Matera: secondo Colaianni la città era chiamata dai Greci “Mataia ole” termine che deriverebbe da “Mataio olos” ovvero “ tutto vuoto”, con evidente riferimento alla morfologia delle gravine del materano. Secondo altre fonti, deriverebbe da “Mata” (mucchio di rocce) o dalle iniziali di Met(aponto) ed Hera(clea), avendo accolto i profughi dei due centri magnogreci dopo la loro distruzione; Mateola, nome antico della città, potrebbe derivare dal nome del console romano Quinto Cecilio Metello il Numidico che l'avrebbe ricostruita, ma questa ipotesi è attualmente considerata poco attendibile.
Un'altra teoria, piuttosto fantasiosa, fa derivare Matera dal greco meteoron ovvero “cielo stellato”, dato che alcuni cronisti del passato, osservando i Sassi illuminati di notte, li hanno descritti come un “riflesso del cielo stellato soprastante”.
E non manca chi ricollega il toponimo a “mater” ovvero “madre terra”, a “materia” (matheria) o “materies” termini che indicavano la legna da taglio o da costruzione, in riferimento alle zone boschive in cui la città sorgeva; il Gattini, invece, riferisce il toponimo ai termini ebraici “matterah” (carcere) o “me terah” (acqua pura)."
(22)


II - Decisamente fantasiosa ed altrettanto incongruente la teoria di un'origine Arbëreshë del toponimo "Matera" che la vorrebbe derivare dall'unione di "MATE" + "ERA" (misuratore del vento) :


1) Non risultano riscontrabili tracce di comunità Arbëreshë in Italia meridionale precedentemente al XV secolo, periodo in cui il casato risulta già ampiamente diffuso in provincia di Matera, Foggia, Bari, Cosenza (ricoprendo ragguardevoli cariche imperiali, in particolare riferimento ai Matera di Cosenza citati indistintamente come Lemos, Matera o de Matera)(23)

Cio' non è riscontrabile in alcuna delle piu' autorevoli cronache dell'epoca :

"De gestis sanctorum Petri er Pauli" o "Historia Normannorum" di Amato di Montecassino

"Gesta Roberti Wiscardi" di Guglielmo di Puglia

"Ystoria Rogerii regis Sicilie Calabrie atque Apulie" di Alessandro di Telese

"Liber ad honorem august" di Pietro da Eboli

"XII scelera Friderici imperatoris" di Salimbene da Parma

o del celebre "Liber Augustalis" emanato da Federico II di Svevia, annoverante le numerose etnie del Regno di Sicilia.

"The first migration. In 1448, Alphonse I of Aragon appealed to Scanderbeg for aid in supressing a revolt in the vicinity of the city of Crotone.

Scanderbeg complied and sent a force under the leadership of Demetrio Reres and his two sons, George and Basil. After successfully suppressing the revolt, the Albanian mercenaries asked to stay in Italy because of the troubles with the Turks in their homeland.

Their request was granted, and they settled twelve villages in the province of Catanzaro : Andali, Caraffa, Carfizzi, Gizzeria, Marcedusa, Pallagorio, San Nicola dell'Alto, Vena, Zangarona, Arietta, Amato, and Casalnuovo."(24)



2) Secondo attuale censimento, la maggior diffusione del casato è riscontrabile proprio nel circondario dell'omonima città (7° in ordine di presenza nella sola provincia di Matera) , il che esclude categoricamente una "coincidenza storica"(4)


3) L'ipotetica origine greco-albanese del casato Matera è connessa alle cronache di "Masì o Mates della tribù dei Mas Mat", capitano, e da qui "misuratore del vento" del leggendario condottiero Gjergj Kastrioti Skënderbeu.

Mas Mat Modificato in Matera dai monaci di quell´epoca. In Albanese Mate-Era vuol dire in realtà "misura il vento".

Inutile sottolineare come il casato "Matera" fosse già ampiamente diffuso in area meridionale, calabro-lucana in particolare, ben 3 secoli prima dell'avvento del Castriota (Tomaso Matera, Leon Filippo Matera, Ruggero Matera) il che induce lampantemente ad accreditare, verificata la veridicità di tale tesi, un fenomeno di integrazione ad autoctono vigente, abitudine, peraltro, ampiamente abusata in epoca medievale (vedi "Greco", "Milano" o "Lombardo").

La trasformazione del casato "Lemos" in "De Matera" dovrebbe costituire, a tal proposito, un esempio a dir poco lapalissiano.

D'altro canto, il cognome non rientra in alcuna lista ufficiale delle comunità Arbëreshë o in qualsivoglia lista di cognomi albanesi(25)
Ricordiamo inoltre, che la famiglia Mates (San Benedetto Ullano), di provata origine albanese , mantiene orgogliosamente inalterata la sua etimologia sino ai giorni nostri.(26)


4) L'ipotesi non tiene minimamente conto, probabilmente a causa di gravose lacune bibliografiche, dell'alternarsi di "Matera", "Lemos" o "de Matera", nelle trascrizioni monastiche dell'epoca, in riferimento al medesimo gruppo familiare; da notare inoltre, come l'ipotetico casato venga sfacciatamente insignito dello stemma dei Matera/Lemos cosentino (grossolanamente carpito da qualche blasonario), a discapito di qualsiasi potenziale fraintendimento : come spiegare in tal senso una derivazione dei "Lemos" dall'Albania, o una traduzione etimologica di "Lemos" in lingua albanese vista la proposta origine ermetica di "Mate+era" ? Per quale motivo un nucleo familiare greco/lusitano/normanno, insignito di un appellativo latinofono, nonchè casualmente omonimo al proprio luogo di residenza dovrebbe denominarsi secondo una complessa ed insussistente espressione albanese ?




Conclusioni



Decisamente arduo, come nella maggioranza delle esperienze araldiche riguardanti l'inesorabile promiscuità della nostra penisola, dover propendere in favore di un'origine definita, ben precedente all'epoca svevo-normanna.

Possiamo tuttavia rallegrarci nel raggiungimento del fine ultimo : un restringimento di campo puntuale ed oculato concernente il principale periodo di formazione etimologica dei casati europei, fondato su di una consapevole analisi storiografica del periodo in esame.

Lusitani ? Greci ? Normanni ? Autoctoni ?

In campo araldico, la rivendicazione di una verità ultima ed irrefutabile, basata su fondamenta documentaristiche univoche, lampanti, ineccepibili costituisce notoriamente una chimera. Trattasi di disciplina legata all'imperscrutabilità del passato e alla mutevolezza dell'essere umano.

Citiamo, quale degna conclusione, alcuni tra i piu' significativi esponenti del pensiero occidentale moderno :


"Tutto è divenuto; non ci sono fatti eterni:
così come non ci sono verità assolute."
(27)

E ancora...

"È molto più facile riconoscere l'errore che scoprire la verità.
Quello sta in superficie e se ne viene a capo agevolmente;
questa riposa in profondità e non a tutti riesce di scandagliarla."
(28)









Bibliografia e riferimenti multimediali



(1) www.leonemarinato.it/famiglie.php?c=M&pg=11

(2) La definizione è vincolata, con tutta probabilità, all'assenza del cognome "Matera" da qualsivoglia studio o elenco riguardante toponimi meridionali di ipotetiche origini ebraiche e comprovata dalla totale estraneità dei Matera alle grandi esplusioni del Regno di Napoli tra 1288 e 1541.

www.napoliebraica.it/Storia.asp
it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_ebraica_di_Napoli

(3)Cosenza e le sue famiglie: attraverso testi, atti e manoscritti, Volume 1 Di Luigi Palmieri pag. 113-411-412-413

(4) cognome.alfemminile.com/w/cognomi/cognome-matera.html

(4b) cognome.alfemminile.com/w/cognomi/362-matera/cognomi-piu-diff...


(5)"Il popolo cosentino e il suo territorio: da ieri a oggi" di Riccardo Giraldi

(5b) www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_00...

(6) books.google.com/books?id=btPiv51Fss4C&pg=RA2-PT143&dq=apellido+Lemos&hl=it&ei=Pd_CTJjgCseaOoPekeML&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDsQ6AEwBA#v=onepage&q=Lemos...
(6a) www.arkeotavira.com/Mapas/Iberia/Populi.htm
(6b) www.4crests.com/lemos-coat-of-arms.html
(6c) es.wikipedia.org/wiki/Lemavos

(7) es.wikipedia.org/wiki/Monforte_de_Lemos
(8) www.sefarad.org/publication/lm/037/5.html
(9) www.galiciadigital.com/opinion/opinion.1639.php
(10) en.wikipedia.org/wiki/Lemos_family
(11) florina-history.blogspot.com/2010/04/blog-post_15.html
(12) en.wikipedia.org/wiki/Vouliagmeni
(13) books.google.com/books?id=4HMnL8yvbc4C&pg=PA30&dq=laimos+apollo&hl=it&ei=azrETM65GM2cOtfX5IoM&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCcQ6AEwAA#v=onepage&q=laimos%20apollo...

(13b) wikitravel.org/it/Atene/Vouliagmeni

(14) it.wikipedia.org/wiki/Lemno
(15) www.libraryireland.com/names/surnames-sean-gaill.php
(16) www.houseofnames.com/lemos-family-crest
(17) www.hamline.edu/brass/pdfs/r_saw-all_1404.pdf
(18) www.geopatronyme.com/cgi-bin/carte/nomcarte.cgi?numero=0003307&p...
(18b) it.wikipedia.org/wiki/Lingua_siciliana#Influenza_franco-...
(19) www.geopatronyme.com/cgi-bin/carte/nomcarte.cgi?numero=0052733&p...
(20) www.genealogie.com/v2/genealogie-service-ec/recherche_etat_civil.asp?nom=LEMIEUX&dpt=14&partn...
(20b) familytreemaker.genealogy.com/users/l/e/i/Janice-K-Leitzke/BOOK-0001/0010-0...
(20c) www.lagenealogie.fr/Les-noms-de-famille-expliques/Anthroponymie-et-vegetatio...
(21) www.geopatronyme.com/cgi-bin/carte/nomcarte.cgi?numero=0116648&p...
(22) Basilicata Tour

(23) Una "non meglio identificata" nota del "Ministero Interno – Ufficio Centrale zone di confine e minoranze etniche - Ufficio minoranze linguistiche", compare all'interno dell'articolo Arberesh, sezione "Discussione".
L'autore tergiversa sulla presenza di Arberesh in Italia "ben prima del 1200", forse in risposta alle numerose contestazioni contro l'insussitente lista di cognomi d'origine albanesi :

E´riscontrato che gli Arberesh erano gia´in Italia da prima del 1200, non in forma di profughi ma in qualita´di soldati.

non avvallando l'affermazione con fonte alcuna, ma ripiegando abilmente sull' effettiva epoca delle prime migrazioni :

Notizie di migrazioni verso l'Italia dai paesi dell'altra riva dell'Adriatico si hanno prima della conquista di Costantinopoli, avvenuta nel 1453, da parte dei Turchi. Gli spostamenti erano determinati soprattutto dal fiorente commercio stabilitosi nei territori governati dapprima dall'Impero romano e, quindi, sottomessi alla Repubblica di Venezia. Si ritiene, in particolare, che sporadici passaggi di gruppi di albanesi in Italia siano avvenuti già tra il XIII ed il XV secolo, e più precisamente nel 1272, nel 1388 e nel 1393 11. Le prime notizie su migrazioni arbëreshë in Italia, però, non riguardano profughi o esuli ma soldati.
Il Casato "Matera" risulta noto già dal 1196.
Risulta inoltre difficile credere che uno sparuto gruppo di mercenari "di passaggio", abbia potuto insediarsi sulla cattedra del giustizierato di Calabria ben 3 secoli prima che l'ipotetica esistenza dei "misuratori del vento" facesse la sua comparsa sull'opposto versante della penisola, in un periodo tanto delicato quanto la transizione dalla reggenza Altavilla a quella Hohenstaufen e considerata la leggendaria facilità all'insorgenza dei baroni italo-normanni in caso di investiture poco desiderabili.



(24) The Italo-Albanian villages of southern Italy Di George Nicholas Nasse

(25) Alcune della quali FORTEMENTE discutibili,
da notare casati quali "Caracciolo" o "Genovese" figuranti come cognomi albanesi (?!)
www.jemi.it/falconara-albanese-home-falconara-albanese-1178
www.ilportaledelsud.org/greco-albanesi_1.htm
it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Arb%C3%ABresh%C3%AB
www.gaminggeeks.org/Resources/KateMonk/Europe-Eastern/Albania/Surn...
it.wikipedia.org/wiki/Arb%C3%ABresh%C3%AB
blog.aacl.com/the-albanian-nation/albanians-in-italy/a-fragmented-people-2/villages/region-of...


(26) "Gli Albanesi e La questione Balcanica” a pag. 210

(27) Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900)

(28) Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)
[Modificato da + Mather + 04/03/2011 19:58]
04/03/2011 20:00
 
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Uno speciale ringraziamento a Sulfami per le foto ad alta definizione di Palazzo Matera ! [SM=x1140522]
08/03/2011 17:52
 
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Re:
+ Mather +, 3/4/2011 8:00 PM:

Uno speciale ringraziamento a Sulfami per le foto ad alta definizione di Palazzo Matera ! [SM=x1140522]




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