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Le virtù teologali

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2013 19:25
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20/09/2009 14:24


Le virtù teologali

LA FEDE E' LA LUCE DI DIO IN NOI

La fede è la luce di Dio in noi; quanto più essa è pura e forte, tanto più lo conosceremo, lo ameremo, lo serviremo per rendergli grazie e glorificarlo con la nostra vita.
La fede apre l'anima a nuovi orizzonti e la rende capace di pensare, di amare e di operare in modo nuovo. Chi crede, tende a Dio con tutto il proprio essere e considera il prossimo e gli eventi alla luce della fede.
"Se aveste fede quanto un granellino di senapa potreste dire a questo gelso : sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe."
Gesù è la roccia della nostra fede: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia"
Credere è affidarsi, racchiudere la propria esistenza dentro la Parola di verità, di potenza, di grazia.
La risposta di fede più bella e più gradita a Dio, è stata quella sbocciata dal cuore della Vergine di Nazareth, Maria.

LA FELICITA DELL'UOMO E' DIO

L'uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, aspira all'infinito e all'eterno. Dio soltanto può essere la sua felicità. La speranza ci aiuta a dare il giusto valore ai beni materiali, orientando le scelte della vita ai beni eterni, non fuggendo l'oggi, ma vivendolo in pienezza, per attuare, già su questa terra, le promesse del Regno.
La virtù della speranza risponde all'aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo; La speranza salvaguarda dallo scoraggiamento, sostiene in tutti i momenti di abbandono, dilata il cuore nell'attesa della beatitudine eterna. Lo slancio della speranza preserva dall'egoismo e conduce alla gioia della carità.
La speranza cristiana si fonda sul fatto che il Signore Gesù ha vinto la morte e ci ha fatto partecipi della condizione di figli di Dio e eredi del Regno di Dio.

E' IL DONO PIU' DESIDERABILE. DIO SI IDENTIFICA IN ESSA

"La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta."
La carità è il dono più desiderabile, Dio si identifica in essa.La carità è il vincolo di perfezione, senza di essa anche le doti umane più ambite e le più prodigiose perderebbero di valore e non gioverebbero all'uomo.
L'Apostolo afferma : "...se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla."
Dio è tutto amore, con tutto se stesso ama e vuole essere amato;perciò vorrebbe che i suoi figli fossero interamente trasformati in Lui per amore.
"Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri, come Io ho amato voi" dice il Signore. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchè chiunque creda in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
"Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù dalla carità. E come se si rompe il filo, le perle cadono; così se viene meno la carità, le virtù si disperdono" (P.Pio)
La carità, dunque, tra i doni infusi nel cuore degli uomini, agisce nel progresso della vita spirituale come il vento che, gonfiando le vele spiegate di un naviglio, lo spinge più agevolmente verso la meta.


http://spazioinwind.libero.it/ivipdidio/Preghiere/HTM/teologali.htm

[Modificato da Ghergon 20/09/2009 14:32]
"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



TURRIS EBURNEA



LIBRI CATTOLICI













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Catechismo della chiesa Cattolica

II. Le virtù teologali



1812 Le virtù umane si radicano nelle virtù teologali, le quali rendono le facoltà dell'uomo idonee alla partecipazione alla natura divina [Cf [link] 2Pt 1,4 ]. Le virtù teologali, infatti, si riferiscono direttamente a Dio. Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino.



1813 Le virtù teologali fondano, animano e caratterizzano l'agire morale del cristiano. Esse informano e vivificano tutte le virtù morali. Sono infuse da Dio nell'anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell'azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell'essere umano. Tre sono le virtù teologali: la fede, la speranza e la carità [Cf [link] 1Cor 13,13 ].





La fede



1814 La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Santa Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede “l'uomo si abbandona tutto a Dio liberamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 5]. Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio. “Il giusto vivrà mediante la fede” ( [link] Rm 1,17 ). La fede viva “opera per mezzo della carità” ( [link] Gal 5,6 ).



1815 Il dono della fede rimane in colui che non ha peccato contro di essa [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1545]. Ma “la fede senza le opere è morta” ( [link] Gc 2,26 ): se non si accompagna alla speranza e all'amore, la fede non unisce pienamente il fedele a Cristo e non ne fa un membro vivo del suo Corpo.



1816 Il discepolo di Cristo non deve soltanto custodire la fede e vivere di essa, ma anche professarla, darne testimonianza con franchezza e diffonderla: “Devono tutti essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini, e a seguirlo sulla via della Croce attraverso le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 42; cf Id. , Dignitatis humanae, 14]. Il servizio e la testimonianza della fede sono indispensabili per la salvezza: “Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” ( [link] Mt 10,32-33 ).





La speranza



1817 La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il Regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull'aiuto della grazia dello Spirito Santo. “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso”( [link] Eb 10,23 ). Lo Spirito è stato “effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna” ( [link] Tt 3,6-7 ).





1818 La virtù della speranza risponde all'aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo; essa assume le attese che ispirano le attività degli uomini; le purifica per ordinarle al Regno dei cieli; salvaguarda dallo scoraggiamento; sostiene in tutti i momenti di abbandono; dilata il cuore nell'attesa della beatitudine eterna. Lo slancio della speranza preserva dall'egoismo e conduce alla gioia della carità.



1819 La speranza cristiana riprende e porta a pienezza la speranza del popolo eletto, la quale trova la propria origine ed il proprio modello nella speranza di Abramo, colmato in Isacco delle promesse di Dio e purificato dalla prova del sacrificio [Cf [link] Gen 17,4-8; [link] Gen 22,1-18 ]. “Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli” ( [link] Rm 4,18 ).



1820 La speranza cristiana si sviluppa, fin dagli inizi della predicazione di Gesù, nell'annuncio delle beatitudini. Le beatitudini elevano la nostra speranza verso il Cielo come verso la nuova Terra promessa; ne tracciano il cammino attraverso le prove che attendono i discepoli di Gesù. Ma per i meriti di Gesù Cristo e della sua Passione, Dio ci custodisce nella “speranza” che “non delude” ( [link] Rm 5,5 ). La speranza è l'“àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra. . . ” là “dove Gesù è entrato per noi come precursore” ( [link] Eb 6,19-20 ). E' altresì un'arma che ci protegge nel combattimento della salvezza: “Dobbiamo essere. . . rivestiti con la corazza della fede e della carità, avendo come elmo la speranza della salvezza” ( [link] 1Ts 5,8 ). Essa ci procura la gioia anche nella prova: “lieti nella speranza, forti nella tribolazione” ( [link] Rm 12,12 ). Si esprime e si alimenta nella preghiera, in modo particolarissimo in quella del Pater, sintesi di tutto ciò che la speranza ci fa desiderare.



1821 Noi possiamo, dunque, sperare la gloria del cielo promessa da Dio a coloro che lo amano [Cf [link] Rm 8,28-30 ] e fanno la sua volontà [Cf [link] Mt 7,21 ]. In ogni circostanza ognuno deve sperare, con la grazia di Dio, di perseverare “sino alla fine” [Cf [link] Mt 10,22; 1821 cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1541] e ottenere la gioia del cielo, quale eterna ricompensa di Dio per le buone opere compiute con la grazia di Cristo. Nella speranza la Chiesa prega che “tutti gli uomini siano salvati” ( [link] 1Tm 2,4 ). Essa anela ad essere unita a Cristo, suo Sposo, nella gloria del cielo:



Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l'ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un'estasi che mai potranno aver fine [Santa Teresa di Gesù, Esclamazioni dell'anima a Dio, 15, 3].





La carità



1822 La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.



1823 Gesù fa della carità il comandamento nuovo [Cf [link] Gv 13,34 ]. Amando i suoi “sino alla fine” ( [link] Gv 13,1 ), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” ( [link] Gv 15,9 ). E ancora: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” ( [link] Gv 15,12 ).





1824 La carità, frutto dello Spirito e pienezza della legge, osserva i comandamenti di Dio e del suo Cristo: “Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore” ( [link] Gv 15,9-10 ) [Cf [link] Mt 22,40; [link] Rm 13,8-10 ].





1825 Cristo è morto per amore verso di noi, quando eravamo ancora “nemici” ( [link] Rm 5,10 ). Il Signore ci chiede di amare come lui, perfino i nostri nemici , [Cf [link] Mt 5,44 ] di farci il prossimo del più lontano, [Cf [link] Lc 10,27-37 ] di amare i bambini[Cf [link] Mc 9,37 ] e i poveri come lui stesso [Cf [link] Mt 25,40; [link] Mt 25,45 ].



L'Apostolo san Paolo ha dato un ineguagliabile quadro della carità: “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” ( [link] 1Cor 13,4-7 ).



1826 “Se non avessi la carità, dice ancora l'Apostolo, non sono nulla. . . ”. E tutto ciò che è privilegio, servizio, perfino virtù. . . senza la carità, “niente mi giova” ( [link] 1Cor 13,1-4 ). La carità è superiore a tutte le virtù. E' la prima delle virtù teologali: “Queste le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità” ( [link] 1Cor 13,13 ).



1827 L'esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il “vincolo di perfezione” ( [link] Col 3,14 ); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla perfezione soprannaturale dell'amore divino.



1828 La pratica della vita morale animata dalla carità dà al cristiano la libertà spirituale dei figli di Dio. Egli non sta davanti a Dio come uno schiavo, nel timore servile, né come il mercenario in cerca del salario, ma come un figlio che corrisponde all'amore di colui che “ci ha amati per primo” ( [link] 1Gv 4,19 ):



O ci allontaniamo dal male per timore del castigo e siamo nella disposizione dello schiavo. O ci lasciamo prendere dall'attrattiva della ricompensa e siamo simili ai mercenari. Oppure è per il bene in se stesso e per l'amore di colui che comanda che noi obbediamo. . . e allora siamo nella disposizione dei figli [San Basilio di Cesarea, Regulae fusius tractatae, prol. 3: PG 31, 896B].



1829 La carità ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia; esige la generosità e la correzione fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinteressata e benefica; è amicizia e comunione:



Il compimento di tutte le nostre opere è l'amore. Qui è il nostro fine; per questo noi corriamo, verso questa meta corriamo; quando saremo giunti, vi troveremo riposo [Sant'Agostino, In epistulam Johannis ad Parthos tractatus, 10, 4].

"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



TURRIS EBURNEA



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20/09/2009 14:50

Catechismo di San Pio X






227 Che cos'è la virtù?


La virtù è una costante disposizione dell'anima a fare il bene.


228. Quante specie di virtù ci sono?

Ci sono due specie di virtù: le virtù naturali che acquistiamo ripetendo atti buoni, come quelle che si dicono morali; e le virtù soprannaturali che non possiamo acquistare e nemmeno esercitare con le sole nostre forze, ma ci vengon date da Dio, e sono le virtù proprie del cristiano.

229. Quali sono le virtù proprie del cristiano?

Le virtù proprie del cristiano sono le virtù soprannaturali e specialmente la fede, la speranza e la carità, che si chiamano teologali o divine, perché hanno Dio stesso per oggetto e per motivo.


230. Come riceviamo ed esercitiamo noi le virtù soprannaturali?

Noi riceviamo le virtù soprannaturali .insieme con 1a grazia santificante, per mezzo dei sacramenti o per l'amore di carità, e le esercitiamo con le grazie attuali dei buoni pensieri e delle ispirazioni con cui Dio ci muove e ci aiuta in ogni atto buono.


231. Tra le virtù soprannaturali qual è la più, eccellente?

Tra le virtù soprannaturali la più eccellente é la carità, perché é inseparabile dalla grazia santificante, ci unisce intimamente a Dio e al prossimo, ci muove alla perfetta osservanza della Legge e a ogni opera buona, e non cesserà mai: in essa sta la perfezione cristiana.

FEDE

232. Che cos'è la fede?

La fede é quella virtù soprannaturale per cui crediamo, sull'autorità di Dio, cio che Egli ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.


233. Cio che Dio ha rivelato e ci propose a credere per mezzo della Chiesa, dove si conserva?

Cio che Dio ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, si conserva nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.


234. Che cos'è la Sacra Scrittura?

La Sacra Scrittura è la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, e ricevuti dalla Chiesa come opera di Dio stesso.


235. Che cos'è la Tradizione?

La Tradizione è l'insegnamento di Gesù Cristo e degli Apostoli, fatto a viva voce, e dalla Chiesa trasmesso fino a noi senza alterazione.


236. Chi puo con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione?

La Chiesa sola puo con autorità farci conoscere interamente e nel vero senso le verità contenute nella Scrittura e nella Tradizione, perché a lei sola Dio affido il deposito della Fede e mando lo Spirito Santo che continuamente l'assiste, affinché non erri.


237. Basta credere in generale le verità rivelate da Dio?

Non basta credere in generale le verità rivelate da Dio ma alcune, cioè l'esistenza di Dio rimuneratore e i due misteri principali, si debbono credere anche con espresso atto di fede.

SPERANZA




238. Che cos'è la speranza?

La speranza e quella virtù soprannaturale per cui confidiamo in Dio e da Lui aspettiamo la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla quaggiù con le buone opere.


239. Per qual motivo speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla?

Speriamo da Dio la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla, perché Egli, infinitamente buono e fedele, ce le ha promesse per i meriti di Gesù Cristo; percio chi diffida o dispera, l'offende sommamente.

CARITA'


240. Che cos'è la carità?

La carità é quella virtù soprannaturale per cui amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi medesimi per amor di Dio.


241. Perchè dobbiamo amare Dio?

Dobbiamo amare Dio per se stesso, come il sommo Bene, fonte d'ogni nostro bene; e percio dobbiamo anche amarlo sopra ogni cosa "con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutte le forze" (Mc 12,30).


242. Perchè dobbiamo amare il prossimo?

Dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio che ce lo comanda, e perchè ogni uomo o creato ad immagine di Dio, come noi, ed è nostro fratello.


243. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?

Siamo obbligati ad amare anche i nemici, perdonando le offese, perché sono anch'essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto espresso comando.

§ 2 Esercizio degli atti di fede, di speranza e di carità Consigli evangelici


244. Quando dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità molte volte nella vita, e, in particolare, quando abbiamo tentazioni da vincere o importanti doveri.cristiani da compiere, e nei pericoli di morte.


245. E' bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità?

E' bene fare spesso atti di fede, di speranza e di carità, per conservare, accrescere e rafforzare virtù tanto necessarie, che sono come le parti vitali dell' "uomo spirituale".


246. Come dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità?

Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità col cuore, con la bocca e con l'opera, dandone prova nella nostra condotta.


247. Come si dà prova della fede?

Si dà prova della fede confessandola e difendendola, quando occorra, senza timore e senza rispetto umano, e vivendo secondo le sue massime: "la fede senza le opere é morta" (Jc 2,26).


248. Come si dà prova della speranza?

Si dà prova della speranza non turbandosi per le miserie e contrarietà della vita, e nemmeno per le persecuzioni; ma vivendo rassegnati, sicuri delle promesse di Dio.


249. Come si dà prova della carità?

Si dà prova della carità osservando i comandamenti ed esercitando le opere di misericordia , e se Dio chiama, seguendo i consigli evangelici.

Form. 21, 22.


250. Che cosa sono i consigli evangelici?

I consigli evangelici sono esortazioni che Gesù Cristo fece nel Vangelo ad una vita più perfetta, mediante la pratica di virtù non comandate.


251. Quali sono i principali consigli evangelici?

I principali consigli evangelici sono: la povertà volontaria, la castità perpetua e l'ubbidienza perfetta.
[Modificato da Ghergon 03/02/2013 19:25]
"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



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