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FONDIAMO UN PARTITO?

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2007 15:45
20/03/2007 13:32
 
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Michela
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Cari milleuristi,

ho letto in diversi post varie sconsolate considerazioni circa la nostra classe politica: sono "vecchi", servirebbe un ricambio generazionale.

E allora perche' non fondare un partito?

Un partito che vada al di la' delle attuali (pseudo)differenze tra destra e sinistra. Perche' la protezione dei lavoratori svantaggiati e' tradizionalmente tema caro alla sinistra, ma detto francamente non e' che Prodi ci abbia aiutati. Qui non e' questione di colore politico. E' proprio questione di generazioni. I politici attuali, sia i destra che di sinistra, NON CI RAPPRESENTANO. Sono vecchi, e proteggono interessi che sono diversi dai nostri (e spesso in conflitto coi nostri).

Cosa ne pensate? Credete che sarebbe possibile? Io penso che un nutrito gruppo di giovani, se veramente preparati e veramente incazzati, potrebbe catalizzare il consenso della nostra generazione e dare una bella scossa alla politica. Antonio e Alessandro, ci avete mai pensato?
20/03/2007 20:09
 
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Alessandro2
[Non Registrato]
Re:

Scritto da: Michela 20/03/2007 13.32
Cari milleuristi,

ho letto in diversi post varie sconsolate considerazioni circa la nostra classe politica: sono "vecchi", servirebbe un ricambio generazionale.

E allora perche' non fondare un partito?

Un partito che vada al di la' delle attuali (pseudo)differenze tra destra e sinistra. Perche' la protezione dei lavoratori svantaggiati e' tradizionalmente tema caro alla sinistra, ma detto francamente non e' che Prodi ci abbia aiutati. Qui non e' questione di colore politico. E' proprio questione di generazioni. I politici attuali, sia i destra che di sinistra, NON CI RAPPRESENTANO. Sono vecchi, e proteggono interessi che sono diversi dai nostri (e spesso in conflitto coi nostri).

Cosa ne pensate? Credete che sarebbe possibile? Io penso che un nutrito gruppo di giovani, se veramente preparati e veramente incazzati, potrebbe catalizzare il consenso della nostra generazione e dare una bella scossa alla politica. Antonio e Alessandro, ci avete mai pensato?



Io ci ho pensato tantissime volte,ma ho anche pensato che razzza di pupazzetti/e insipidi/e abbiamo in Italia:preferiscono le rate fatte firmare dal nonnino,dalla nonnina per fare i belli e finti ricchi,pensando solo a fare i/le bamboli/e,succubi di chi gli amngia addosso cioè genitori e coetanei dei genitori.
02/06/2007 16:38
 
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la nuova italia
[Non Registrato]
marco belia
""""""La NUOVA ITALIA risollecita i sigg. Beppe Grillo e Marco Travaglio ad aderire all'invito di coordinare l'iniziativa fondante del movimento:

ridurre del 50% il numero dei parlamentari italiani (e con essi tutte le spese relative)

Riteniamo che il restante 50%, chiunque rimanga, avrà ricevuto un segnale davvero forte da parte dell'elettorato e forse comincerà a lavorare per TUTTI e non solo per le caste.

Sig. Grillo, sig. Travaglio, saremmo davvero onorati se vorrete aiutarci in questa titanica impresa, nel ruolo che più vi aggrada (presidenti ad onorem, presidenti, segretari, quello che vi pare purchè aderiate!)

AGIRE! FARE! INSIEME PER CAMBIARE!

La NUOVA ITALIA
Torino,Modena, Napoli, Sanremo, Como"""

prego le persone interessate a voler una nuova italia con un parlameto pulito e una vera possibiltà di vita di aderire... così da poter capire quanta volgia c'è di MIGLIORARE LA NOSTRA SITUAZIONE SOCIALE...... m_bellia@virgilio.it - roberto.verri@tiscali.it

più siamo più VOCE ABBIAMO.... non per urlare ma per sussurare quali siano le possibiltà di andare avanti.... Agire Fare insieme per cambiare! [SM=g27987]
30/06/2007 15:45
 
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AkEn
[Non Registrato]
e fondiamolo, sto partito!
E' un po' che penso ad un movimento serio e credibile, che fondi le sue radici nella Giusta Educazione. Dobbiamo prendere atto del fatto che non ci sarà possibile cambiare il mondo in due mosse, quindi dobbiamo fare progetti a lungo termine, cominciando ad educare le prossime due generazioni ai valori universali di eguaglianza, equità, onestà e reciprocità.
Il mio professore di Sociologia, il prof. Barberis, diceva che il futuro non si prevede: il futuro si prepara.

Dovremmo sviluppare un piano compatto e duraturo per preparare la convivenza tra capitalismo e democrazia, che sono i due irrinunciabili presupposti per un futuro equo e illuminato.

La Giusta Educazione delle nuove generazioni è alla base di questo progetto, che trova la sua collocazione in un'azione di accentramento dei consensi intorno ad un movimento culturale di rinnovato vigore, capace di pacificare il dissenso sociale e di rilanciare l'azione educativa nelle scuole. E' necessario abbattere le barriere corporativiste e dissipare i conflitti di classe attraverso la diffusione di valori condivisi, in modo da radicare la convinzione che il bene comune è superiore al bene personale.

Il primo passo secondo me è riunire le competenze intorno ad un progetto, per delineare un piano di azione programmatico di lunga durata. Dopo di che si può pensare a strategie di ampio respiro, dapprima su scala regionale e poi su scala nazionale, con lo scopo di conquistare il consenso diffuso.

Siamo giovani e preparati, alcuni di noi hanno importanti competenze. Siamo confusi e abbattuti, perchè ci sentiamo abbandonati e impotenti, ma non è così: non siamo impotenti.
Abbiamo al contrario l'età giusta, abbiamo il vigore della gioventù e la freschezza dell'inseperienza.
Possiamo fare e dare molto a questa nostra società in degrado.

La politica è uno strumento molto pericoloso, perchè assorbe i buoni principi e restituisce avidità e bramosia; pertanto non è necessario pensare ad un partito da subito.
Dovremmo creare prima un fermento, una cultura. Dovremmo chiarirci le idee su cosa esattamente vogliamo, su quale sia esattamente la critica alla società e su quali siano i presupposti di ricostruzione. La generazione dei milleuristi è un buon punto di partenza, perchè ci identifica come una classe, ed è proprio da questa classe, trasversale per competenze, che può nascere lo spunto di rinnovamento dell'uomo e della società.

La nostra è una classe sociale che ha qualcosa in comune con quella dei proletari, per la condizione economica, ed ha qualcosa in comune con le classi abbienti, per la nostra cultura, competenza e preparazione.
E' da noi che può sgorgare il collante, è da qui che può partire il risanamento.
Questa gente deve starci a sentire.

Scusate se mi dilungo, ma vedete, io facevo parte di Grilli di Roma (i ragazzi di Beppe Grillo, accentrati intorno ai meetup) e ho girato molto tra call center, aziende, forum e comunity varie, alla ricerca di qualcosa. E sapete cosa ho visto? Confusione. Quantità enormi di energie disperse e competenze sprecate.

Siamo la chiave di tutto il problema, ma ci disperdono, ci tengono lontani. Ai meetup di Grillo si stava ore a litigare, ricalcando la generazione di politici alla ricerca del potere.
Dobbiamo capire che c'è una via d'uscita a tutto questo, e questa via passa per l'organizzazione, l'unione, la progettazione e l'azione.

Io aggiungo che la via d'uscita, se siamo tutti d'accordo che non usciremo da questa follia collettiva da un giorno all'altro, passa anche per l'educazione delle nuove generazioni.

E già questo, se ci riflettete un attimo, basterebbe per riempire le nostre vite di lavoro e progetti, così da risolvere i nostri problemi e preparare il futuro dei nostri figli.

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