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C'è una chiesa sotto il Bastione

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2007 17:07
24/06/2007 17:07
 
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Santa Caterina. La scoperta durante un'indagine geognostica. Previsti nuovi scavi e la chiusura della terrazza





Sarebbe la Beata Vergine degli Angeli, di epoca pisana
Il Bastione di Santa Caterina è stato costruito sulle rovine di una chiesa. Probabilmente la chiesa della Beata Vergine degli Angeli, edificata in periodo pisano verosimilmente sui resti del tempio pagano di Iside. La scoperta è stata fatta una settimana fa durante una delle ultime fasi di una campagna di rilevazioni geognostiche (costo 200 mila euro) effettuate per conto del Comune dal dipartimento di Ingegneria del territorio dell'università. L'indagine georadar era stata commissionata per verificare quale fosse la natura delle infiltrazioni d'acqua che, nonostante costosi lavori di impermeabilizzazione della terrazza di San Remy, continuano a inumidire una parte del soffitto della Passeggiata coperta ed hanno lesionato la struttura della parete est del bastione di Santa Caterina, nell'area del Caffè degli spiriti. l'ipotesi inizialeI funzionari dell'assessorato ai Lavori pubblici del Comune - Silvano Porcu (ingegnere) e Maria Luisa Mulliri (architetto) - sapevano che a pochi metri a sud della scuola di Santa Caterina c'era la torre della Fontana Bona sotto la quale c'erano i pozzi di raccolta dell'acqua che alimentava Castello. L'indagine - attualmente alla sua prima fase e che avrà bisogno di un approfondimento per il quale occorre reperire i finanziamenti - ha rivelato due cose: una negativa, l'altra positiva. La prima è che la lesione strutturale si sta ulteriormente aprendo sotto la spinta delle acque della fontana e che - si legge nella relazione tecnica - «i percorsi dell'acqua sono tali da fare in modo che questa si insinui nelle strutture del monumento posizionandosi al di sotto delle nuove guaine impermealizzanti». La seconda è la scoperta destinata a cambiare parte della storia della città. la chiesaSia le indagini geofisiche che quelle termografiche hanno evidenziato, ad una profondità compresa tra 1,5 e 12 metri, un complesso di opere murarie riconducibili a una chiesa. La pianta ha l'abside rivolto a sud, cioè verso il mare, e una navata lunga più o meno dieci metri. Alcune ricerche bibliografiche effettuate da archeologi e le prime indicazioni della soprintendenza hanno indotto a ipotizzare che si tratti della chiesa pisana della Beata Vergine degli Angeli citata da Giuseppe Cossu. La chiesa sarebbe sorta sulla struttura di un tempio di Iside e questo spiegherebbe l'orientamento dell'abside a sud e non a est o a nord est, come avveniva attorno al 1200. Proprio ai piedi della chiesa della Beata Vergine degli angeli, alla fine del 1400, era stato scavato il pozzo della Fontana Bona (citato nella relazione del Marchese di Pescara del 1532) e lì fu rinvenuta la sfinge acefala ospitata al Museo archeologico. gli approfondimentiLa scoperta impone un approfondimento «della fase diagnostica, dell'interesse archeologico» e, dunque, si ipotizza la chiusura del Bastione di Santa Caterina e, forse, di una parte di quello di San Remy. Insomma, ora bisogna scavare e andare a toccare con mano ciò che gli strumenti geofisici hanno rilevato. Secondo la relazione tecnica, infatti, è necessario lo «svuotamento del Bastione di Santa Caterina, la rimozione degli impianti di illuminazione, di pavimentazione e guaine, uno scavo stratigrafico con valutazione del materiale di scavo, opere di consolidamento». E tutto questo ha un costo approssimativo di un milione di euro. la valorizzazioneNella seconda fase, sempre secondo la relazione elaborata da Silvano Porcu e Maria Luisa Mulliri, bisogna valorizzare ciò che è stato trovato con «opere di salvaguardia, consolidamento e restauro dei manufatti, opere di bonifica» e soprattutto rendere visitabile il nuovo sito con la «sistemazione di percorsi di visita, opere di illuminazione, arredo, cartellonistica, opere di ripristino e consolidamento» il cui costo è stimato in un milione e mezzo di euro. Complessivamente occorrono due milioni e mezzo di euro. «Venerdì è stata inviata una dettagliata e mail a Donatella Mureddu della soprintendenza per un ulteriore parere, aspettiamo un confronto», riferisce Mulliri. Gli storici dell'arte iniziano a interrogarsi, ma sulla base dei pochi elementi a disposizione possono fare solo ipotesi. Raffaele Lorrai (vedi articolo a lato) vede due aspetti: quello negativo (il problema delle infiltrazioni risolto solo parzialmente) e quello positivo: la città ha scoperto un monumento di straordinaria importanza.
La scoperta può cambiare parte della storia della città. Ora bisognerà scavare a una profondità tra un metro e mezzo e 12 metri per approfondire gli studi. Costo stimato: 2,5 milioni.


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