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Davvero insegna questo? analisi "grissina" di "Cosa insegna realmente la Bibbia?"

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2009 19:41
26/10/2006 22:01
 
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Re: Sì sì, con calma... Intanto...

Scritto da: Yoshiko.Yoshi 26/10/2006 21.30
...i tdg battezzano colonie di fedeli sotto i vostri nasi...

Perdonami, ma, non capisco sinceramente perchè non si tratti con la dovuta serietà questo fenomeno... Possibile che alla CC non metta una certa ansia sta cosa?? Vorrei far presente che anche istituzioni come il Gris, per tutte, sembrano essere nulla rispetto all'impresa colossale che portano avanti i tdg...

Se Dio dovesse scegliere chi avere a Sè sulla base dell'impegno...... [SM=g27815]



Hai mai sentito dire che la menzogna ha una prevalenza idrostatica sulla verità? Soddisfa più una menzogna che 100 verità!!! Mefisto conosce bene questa teoria!!! L'ha inventata lui,chiediglielo [SM=g27828] [SM=g27828] omega
26/10/2006 22:25
 
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Hai mai sentito dire che la menzogna ha una prevalenza idrostatica sulla verità? Soddisfa più una menzogna che 100 verità!!! Mefisto conosce bene questa teoria!!! L'ha inventata lui,chiediglielo omega



Spiegami cortesemente la coerenza di questo post. Grazie.
--Colui che sa camminare non lascia traccia--
27/10/2006 13:01
 
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Re: Sì sì, con calma... Intanto...

Scritto da: Yoshiko.Yoshi 26/10/2006 21.30
...i tdg battezzano colonie di fedeli sotto i vostri nasi...

Perdonami, ma, non capisco sinceramente perchè non si tratti con la dovuta serietà questo fenomeno... Possibile che alla CC non metta una certa ansia sta cosa?? Vorrei far presente che anche istituzioni come il Gris, per tutte, sembrano essere nulla rispetto all'impresa colossale che portano avanti i tdg...

Se Dio dovesse scegliere chi avere a Sè sulla base dell'impegno...... [SM=g27815]



E' vero, ma solo per il momento. Le ricerche effettuate dal GRIS(è un Gruppo di Ricerca e Informazione) , come anche quelle realizzate in questo sito e da altri operatori del settore, pongono delle pietre miliari a cui tanta gente può attingere in avvenire. Funzioneranno soprattutto a livello preventivo.

Tu mi pare ipotizzavi un'opera di lavoro confutativo sul campo, e in certo modo ricostruttivo. Lo si farà. E' che abbianmo cominciato da poco...
E poi guarda che il fenomeno MRA e Sette nel mondo supera di gran lunga la "colossale" opera dei TG. Le sette nel mondo sono circa 20.000 e tra sette e MRA in Italia ne abbiamo circa 600.
Il movimento religioso Avventista, che peraltro è morbido e dialogante, come pure quello dei Mormoni contano entrambi il doppio di adepti che il movimento geovista.

La Chiesa è impegnata soprattutto nel lavoro di costruzione dei suoi cristiani. E lascia al cuore e all'intelligenza dei suoi figli le iniziative apostoliche in questo settore dei MRA, che essa ha indicato alla cura pastorale con pochi ma ben precisi documenti.
Noi del GRIS siamo convinti che si potrebbe fare di più ma non dipende da noi.
Chiediamo sempre che i fedeli sensibili a questa problematica vadano a "pestare i piedi ai Vescovi" perché si... sveglino!
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est modus in rebus
27/10/2006 19:02
 
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IN RIFERIMENTO AL MESS 17 DI BERYMa quando fu piantato l albero nel giardino non fu piantata la morte? E la prova di tentazione di adamo ed eva fino a quanto doveva durare con quell' albero? Dio pianto giustamente l'albero voleva provare le sue creature giusto, son daccordo ma la tentazione aveva un limite no? Sul fatto di satana son daccordo con bery. satana per sua natura gia' lo era dragone o serpente lui era il principio del male dopo di lui altri angeli si allontanarono da Dio, eppure il Signore per crearli li amava Purtroppo l uomo vuol giudicare l opera di Dio che controlla il male e il bene, beh io non voglio mai ritrovarmi in una scelta un indomani nel giudicare una persona se salvarla o meno facile a dirsi ma difficile a farsi. Non sappiamo controllare nemmeno noi stessi come possiamo giudicare Dio se poi lui sceglie non vedo cosa ci sia di male lui ha creato vasi per un uso buono e vasi per un uso cattivo seppur son cattivo non perdo la speranza di diventare buono son imperfetto o giusto lascio giudicare a lui. Dio ci ha fatti liberi di scegliere in piena autonomia, noi difatti diciamo a Dio perchè ci hai fatto cosi Beh a volte siam contenti di essere cosi seppur sbagliamo a volte ci vengono dei rimorsi fa parte della vita dell' uomo ogni giorno e' una continua lotta speriamo di vincerla.Ci arrabbiamo con lui a volte perchè le cose vanno male ci sentiamo abbandonati e poi continuiamo a peccare noi non siamo fedeli al 100% ma lui rimane fedele, forse ho fatto un discorso da ipocrita sono il primo a cadere e l ultimo a rialzarmi spero di incominciare a cadere di meno Ehm mi son dilungato un po' nel discorso e forse son uscito un po' fuori dal tema di bery ma son cosi sincere queste parole che voglio postarle chiedo scusa a bery [SM=g27823]

[Modificato da superskizzo24 27/10/2006 19.07]

30/10/2006 06:10
 
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Non accetto scuse che non sono dovute!:-))

Quoto piuttosto queste tue righe ed esco anch'io un pò fuori...

Dici
>Ma quando fu piantato l'albero nel giardino non fu piantata la morte? E la prova di tentazione di adamo ed eva fino a quanto doveva durare con quell' albero? Dio piantò giustamente l'albero voleva provare le sue creature giusto, son daccordo ma la tentazione aveva un limite no?

Rifletto
Io penso che, dal momento che il Padre ha fatto tutte le sue creature intelligenti, angelicità e umanità, "destinate alla comunione con Sé" (Vaticano II) e che, affinché ciò possa avvenire per l'umanitù è necessario che usciamo da questa dimensione spazio-temporale, la morte, intesa come uscita da questo mondo ed ingresso nell'altro rientra nel costitutivo creaturale degli esseri umani. Essi hanno bisogno di essere trasformati (spiritualizzati) per entrare in un mondo del tutto spirituale. E perciò hanno bisogno che il corpo (come fu per Gesù) riceva una trasformazione che lo "pneumaticizzi".
In altre parole, nel progeto iniziale di Dio la morte era compresa ma solo come passaggio, indolore, diversa da quella lacerazione terribile che attualmente si realizza quando anima e corpo vengono separati.

Quanto alla durata della tentazione, essa per Adamo, come per noi, credo che sarebbe durata quanto la sua vita intera perché era connessa con la sua libertà. La libertà permette in ogni momento della vita, come accade per noi, che si decida di staccarsi o no dalla comunione con il Padre.

Ma forse (e questa è una mia opinione) si potrebbe ipotizzare in Adamo una tale padronanza di sé da renderlo capace di porre quella che in teologia si chiama l'opzione fondamentale, di tipo cioè esaustivo e irreversibile (analoga a quella effettuata da Lucifero & Company) e da questa sarebbe dipeso il grande peccato, il peccato originale.

Questo lo dico sia perché nel comune stato di vita normale l'uomo vuole e disvuole, vuole ma non coinvolgendo tutto se stesso irreversibilmente, ed è anche condizionato nel suo volere da un tira tira delle passioni. Insomma è ben difficile immaginare che uno di noi, con il nostro stato emotivo e mentale, possa commettere un peccato così grave come quello originale da coinvolgere in un disastro di povertà e sofferenza inaudute la propria futura discendenza.

La butto là come opinione. Non da forare, sennò andiamo OT. Io continuo con l'opera intrapresa. Oggi stesso.
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est modus in rebus
30/10/2006 13:08
 
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8 Inducendo Adamo ed Eva a peccare contro Dio, Satana in realtà stava capeggiando una rivolta. Stava sfidando il governo di Geova. In effetti diceva: ‘Dio non è un buon governante, mente e priva i sudditi di cose buone. Gli esseri umani non hanno bisogno che Dio li governi. Possono distinguere da sé il bene dal male. E sotto il mio dominio starebbero meglio’. Come avrebbe reagito Dio a questa accusa infamante? Alcuni pensano che avrebbe dovuto semplicemente mettere a morte i ribelli. Ma così avrebbe confutato l’accusa di Satana? Avrebbe dimostrato che il Suo modo di governare è quello giusto?
9 Il perfetto senso di giustizia di Geova non poteva permettergli di mettere immediatamente a morte i ribelli. Dio decise che ci voleva tempo per dare una risposta convincente all’accusa di Satana il Diavolo e dimostrare che è un bugiardo. Perciò permise che per qualche tempo gli esseri umani si governassero da sé sotto l’influenza di Satana. Nel capitolo 11 vedremo perché Geova ha agito in questo modo e perché ha lasciato passare tanto tempo prima di risolvere la questione.
Confutare… dimostrare… tempo per dare una risposta convincente… tutte assurdità da noi già esaminate nell’anticipazione che abbiamo fatto del commento del CAPITOLO UNDICI.
Qui cogliamo un’altra bugia. Non è vero che Dio non permise “per qualche tempo”. Lo permise “per tutto il tempo della storia umana”, se è vero che essa è durata solo 6000 anni e solo all’inizio del settimo millennio la prova è finita con la cacciata di Satana e l’instaurazione del Regno di Dio nei cieli,* e che tra poco pochissimo tempo il mondo finirà.
_______________________________________
* Anzi si dà un’altra assurdità squassacervello. Stando sia alla dottrina geovista che spiega la prima guerra mondiale come insufflata da Satana confinato “nelle vicinanze della terra”, sia l’aumento dei disastri a livello planetario in maniera esponenziale dal 1914 ad oggi, la logica dovrebbe far dire che la prova (il “qualche tempo”!), è tutt’altro che finita; anzi è entrata nella fase culminante.


Intanto, però, facciamo bene a chiederci: Adamo ed Eva avevano ragione di credere a Satana, che non aveva mai fatto niente di buono per loro? Era giusto credere che Geova, a cui dovevano tutto, fosse un perfido bugiardo? Voi cosa avreste fatto?
Beh noi avremmo detto che era da matti credere che dalla bocca di Satana potesse venire alcunché di vero. E perciò la sua insinuazione era di sicuro menzognera per il semplice fatto che l’aveva fatta lui. Invece sembra che a questa semplicissima conclusione non ci sia arrivata né la corte celeste che aspettava la dimostrazione per convincersi, né il CD-Schiavo di Brooklyn che ritiene ragionevole l’atteggiamento di Geova-professore che si piega a dare la dimostrazione invece di sculacciare tutta la corte celeste per miscredenza nella sua Parola e… per non aver detto in coro a Satana “Trovane un’altra che questa è ridicola!”.


10 Facciamo bene a riflettere su queste domande perché tutti noi ci troviamo in una situazione simile. Sì, abbiamo l’opportunità di schierarci dalla parte di Geova e confutare l’accusa di Satana. Possiamo lasciarci governare da Geova e contribuire a dimostrare che Satana è un bugiardo. (Salmo 73:28; Proverbi 27:11) Purtroppo, fra i miliardi di abitanti della terra, solo pochi fanno questa scelta. Questo solleva una domanda importante: La Bibbia insegna realmente che Satana governa il mondo?
Ma sì, schieriamoci dalla parte di Dio, fratelli Testimoni, sì. Ma non per confutare Satana. Ma solo per dimostrare al Padre il nostro amore di Figli e la piena disponibilità a farsi corredentori insieme al Figlio per l’avvento del Regno/Salvezza dell’umanità. Che poi, teologicamente pensando, non è una dimostrazione a Dio che già sa quello che faremo, ma un training autogeno con cui dimostriamo a noi stessi, e ciò facendo ci infervoriamo sempre più e cresciamo fino alla piena statura di Cristo, che non siamo proprio da buttar via ed è entusiasmante e commovente che il Padrone della vigna ci abbia assunto al suo servizio facendoci partecipi del merito del suo Figlio quando poteva benissimo fare tutto da solo.
(seguita)

[Modificato da berescitte 30/10/2006 13.19]

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est modus in rebus
02/11/2006 10:25
 
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CHI GOVERNA IL MONDO?

11 Gesù non dubitò mai che Satana fosse il governante di questo mondo. Una volta, con qualche prodigio, Satana mostrò a Gesù “tutti i regni del mondo e la loro gloria” e gli promise: “Ti darò tutte queste cose se ti prostri e mi fai un atto di adorazione”. (Matteo 4:8, 9; Luca 4:5, 6) Riflettete. Questa offerta sarebbe stata una tentazione per Gesù se Satana non fosse stato il governante di quei regni?
Riflettete voi, fratelli TG. Satana non era il governante né il proprietario di quei regni. Tutto ciò che è sotto il cielo appartiene secondo una certa prospettiva ai figli degli uomini. Cielo e terra=cosmo appartengono contemporaneamente secondo un altro livello a Dio.
Satana ha sì un possesso del mondo ma spirituale in quanto vi fa diffondere vizi, passioni, violenza, ingiustizie e quant’altro, così che si può dire che è sotto il suo dominio di influsso. Quindi Satana non offrì a Gesù i governi, ma le ricchezze, il potere, il possesso, la soddisfazione di tutte le voglie. E per far sì che questo costituisca una tentazione basta che il tentato si lasci prendere dall’avidità di possesso e dalla bramosia del piacere. Non occorre che sia vero ciò che promette il tentatore. Basta che lui sappia ben reclamizzare il miraggio. Mai sentito parlare di un paese dei balocchi che riduceva in schiavitù i bambini trasformandoli in asinelli dopo che aveva promesso loro mari e monti? O di spacciatori di droga che promettono ai ragazzi di diventare uomini mentre li riducono ad essere schiavi apportatori di luridi guadagni?



Gesù non negò che tutti i governi del mondo appartenessero a Satana. Certamente l’avrebbe fatto se Satana non li avesse avuti in suo potere.
Certamente eh? Andiamo per supposizioni? Ci sbilanciamo "oltre ciò che è scritto"? A parte il fatto che io penso che Gesù sapeva benissimo che ogni atomo della terra è possesso perenne e irrinunciabile di Dio. Tutto è creatura che si regge sul niente per la permanente onnipotenza creatrice del Creatore. Ma, applicando questo criterio dell’evidentemente, potremmo dire che almeno Geova lo sapeva di sicuro che mille versetti della Bibbia esaltano Dio come Signore e padrone di tutto il creato, e che perciò Satana mentiva. Eppure Geova non è mai intervenuto nelle Scritture Ebraiche dicendo a Satana: “Zittto tu, mentitore!”
Invero il “possesso” di Satana riguardo al mondo è solo un possesso consistente nell’aver egli diffuso l’egoismo tra l’umanità, scaturigine di ogni cattiveria e quindi di aver contaminato con lo “spirito del mondo” le categorie mentali da cui l’umanità si lascia prevalentemente guidare. E’ completamente fuori luogo parlare di possesso dei beni terreni da parte di Satana che non può prelevare neanche un cent in banca.



12 Geova è l’Onnipotente Dio, il Creatore del meraviglioso universo. (Rivelazione 4:11) Eppure la Bibbia non dice mai che il governante di questo mondo sia Geova Dio o Gesù Cristo. Anzi, Gesù definì esplicitamente Satana “il governante di questo mondo”. (Giovanni 12:31; 14:30; 16:11) La Bibbia lo definisce persino “l’iddio di questo sistema di cose”. (2 Corinti 4:3, 4) A proposito di questo oppositore, o Satana, l’apostolo Giovanni scrisse: “Tutto il mondo giace nel potere del malvagio”. — 1 Giovanni 5:19.
Appunto, è una signoria delle menti, non dei beni materiali.


IN CHE MODO IL MONDO DI SATANA SARÀ ELIMINATO
13 Ogni anno il mondo diventa sempre più pericoloso. È piagato da eserciti in guerra, politici disonesti, capi religiosi ipocriti e criminali incalliti. Il mondo malvagio nel suo insieme è irriformabile. La Bibbia rivela che si avvicina il momento in cui Dio lo annienterà durante la guerra di Armaghedon. Questo spianerà la strada a un giusto nuovo mondo. — Rivelazione 16:14-16.
Niente affatto, la Bibbia, con Gesù Redentore ha immesso nel mondo un “già e non ancora” capace di far maturare tutta la “pasta”, grazie al prolungamento del “Corpo di cristo” che sono le sue membra, fino alla “piena statura del Cristo”. Che si avvicini il momento della fine, grazie al passare del tempo, è una cosa così lapalissiana che non occorre dirla. Andrebbe fatta l’esortazione a non perdere il proprio tempo, il kairòs della propria grazia, invece di augurarsi che presto venga meno il tempo per la conversione dell’umanità.


14 (…) Come vedremo più avanti, il Regno di Dio presto eliminerà tutti i governi del mondo e prenderà il loro posto. (Daniele 2:44) Allora il Regno di Dio porterà il Paradiso sulla terra.
Non porterà il paradiso sulla terra e non avverrà presto. I vari “presto, incombe, tra poco… ecc” geovisti sono diventati la barzelletta mondiale con tutte le date profetizzate e fallite. E il paradiso sulla terra è – lo abbiamo detto – un’elucubrazione funzionale del geovismo seconda maniera.
Il CD ci vedeva meglio quando pensava che c’è solo la salvezza celeste. Anche se poi sbagliava assegnandola solo a 144.000 soggetti.

(seguita)
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13/11/2006 14:06
 
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UN NUOVO MONDO È VICINO!
15 La Bibbia ci assicura: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Pietro 3:13; Isaia 65:17) A volte nella Bibbia l’espressione “la terra” indica gli abitanti della terra. (Genesi 11:1) Quindi la giusta “nuova terra” è la società umana che avrà l’approvazione di Dio.
"A volte...quindi"? Ma allora si potrebbe fare un ragionamento opposto: Se a volte nella Bibbia l’espressione “la terra” indica gli abitanti della terra, vuole dire che molte più volte indica il pianeta: quindi “nuovi cieli e nuova terra” indicano un mondo fisico ricostituito nella purezza originaria del preinquinamento. E saremmo fuori strada in entrambi i casi. I “quindi” facili sono ingannevoli!
Se invece inquadriamo la promessa di Gesù come l’entrare in comunione con Dio, come lui ha promesso nell’ultima cena e dintorni, allora avremo che “nuovi cieli e nuova terra” saranno una metafora del Regno di Dio, un regno che, siccome è dei cieli e vi abita Gesù (con tanto di corpo spirituale direbbero i TG) non indica gli abitanti della terra ma la società dei beati in paradiso (paradiso cattolico, cioè celeste).



16 Gesù promise che nel futuro nuovo mondo quelli che sarebbero stati approvati da Dio avrebbero ricevuto il dono della “vita eterna”. (Marco 10:30) Aprite la Bibbia, leggete le parole di Gesù riportate in Giovanni 3:16 e 17:3 e notate cosa si deve fare per ottenere la vita eterna. Ora riflettete sulle benedizioni di cui godrà, secondo la Bibbia, chi sarà idoneo per ricevere questo meraviglioso dono di Dio nel futuro Paradiso terrestre.
La promessa è vera, ma da tutto l'insieme del Vangelo si capisce che non riguarda il nuovo mondo in un paradiso terrestre bensì l’altro mondo. Dicendo “vita eterna” si sottintende una vita eterna gloriosa, la partecipazione al “gaudio del tuo Signore”, vita di gioia estatica che in sostanza è l’unica degna di questo nome. Quella che in pratica voi riservate agli Unti (ma neanche perché è molto di più di quello che il geovismo riesce ad immaginare dal momento che ha di Dio un'idea molto piccola). Ma anche i dannati vivranno eternamente – è pure Gesù a garantirlo - e senza il “dono” della vita eterna ma con la sanzione di vivere eternamente lontani dall’Amore, così come loro hanno scelto liberamente.


17 Malvagità, guerra, criminalità e violenza finiranno. “Il malvagio non sarà più . . . Ma i mansueti stessi possederanno la terra”. (Salmo 37:10, 11) Ci sarà pace perché ‘Dio farà cessare le guerre fino all’estremità della terra’. (Salmo 46:9; Isaia 2:4) Allora “germoglierà il giusto, e l’abbondanza di pace finché non ci sia più la luna”, cioè per sempre. — Salmo 72:7.
Metafore, ancora metafore. Si tratta dello stile apocalittico che basta un’inezia ad obbligare di non prenderlo alla lettera. Si pensi a quel famoso “un terzo delle stelle del cielo precipitate sulla terra” di cui parla Apocalisse. Cosa possibilissima se si trattasse di lampadinette, financo di 1000 watt l’una, ma non certo se si tratta delle stelle così come sono!


18 Coloro che adorano Geova vivranno in tutta sicurezza. Nei tempi biblici, finché ubbidivano a Geova gli israeliti erano al sicuro. (Levitico 25:18, 19) Come sarà meraviglioso godere della stessa sicurezza nel Paradiso! — Isaia 32:18; Michea 4:4.
Qui si danno tre ipotesi:
1) o il CD preferisce “non dire certe cose ai nuovi interessati” (cf pag 173 del manuale della Sicula di Ministero teocratico”;
2) o non ha studiato bene il geovismo perché ignora che sulla terra paradisiaca la sicurezza non ci sarà mai, poiché “Geova potrà sempre comminare la pena di morte a possibili ribelli” (Rutherford);
3) o se lo ricorda benissimo ma teme che se lo dicesse terrorizzerebbe i nuovi pesci e si sentirebbe obiettare dai più logici: “Ma allora che senso ha, se tutto può ricominciare da capo come in una storia infinita?”



19 Non ci saranno più carestie. “Ci sarà abbondanza di grano sulla terra”(...) finché tutta la terra sarà bella e fertile come il giardino di Eden. E immancabilmente Dio ‘aprirà la sua mano e sazierà il desiderio di ogni vivente’. — Salmo 145:16.
No che non lo sazierebbe, se fosse così.
Non sazierebbe affatto il desiderio più profondo dell’essere umano. Quello già espresso dal salmista “io cerco il tuo volto Signore, mostrami il tuo volto” e da Filippo “Signore mostraci il Padre e ci basta”. La terra paradisiaca geovistica è una sorta di ipermercato gratuito ove ci sarà tutto fuorché ciò che più desidera la creatura: vedere il volto di suo Padre e di Gesù.



21 Ci sarà pace tra l’uomo e gli animali. Animali feroci e animali domestici pascoleranno insieme. Persino un bambino piccolo non avrà niente da temere da parte di animali che adesso sono pericolosi. — Isaia 11:6-9; 65:25.
Se questa non è una metafora c’è da dedurre che verranno cambiati gli stomaci e la dentatura ai carnivori e tolto il pungiglione a tutte le zanzare…


22 Le malattie spariranno.(...) Tutti quelli che sono morti e sono nella memoria di Dio saranno riportati in vita. In effetti “ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. — Atti 24:15; Giovanni 5:28, 29.
Attenzione, qui il CD non la dice tutta. Non dice che ci sono morti che non sono più neanche nella memoria di Dio; negando così a Dio la sua facoltà di onniscienza. La cosa non torna neanche se intende dire che Geova ricorda solo quelli che meriterebbero di essere risuscitati, perché il CD sa che ci sarà una resurrezione sia dei giusti che degli ingiusti, e quindi Geova deve ricordarsi assolutamente di ogni essere umano morto. Infine se intende dire che per “essere nella memoria di Geova” si allude solo ad un elenco di eletti che Geova ha già pre-giudicati come meritevoli di vivere in eterno a fronte di altri che non avendolo meritato non saranno affatto risuscitati, anche il tal caso il CD realizza un infortunio perché dimentica che ha insegnato che “la morte assolve da ogni peccato” e che quindi Geova dovrebbe risuscitare comunque tutti perché «contrariamente all’opinione comune, egli [Cristo giudice – ndr] non giudicherà le persone in base ai loro peccati passati… La Bibbia spiega che alla morte l’individuo è prosciolto o assolto da tutti i peccati commessi… i risuscitati saranno giudicati in base a quello che faranno durante il Giorno del Giudizio [il millennio sulla terra – ndr] non a quello che hanno fatto prima di morire.» (Potete vivere…, pag. 175).
Quando uno le cose non le sa, si impastoia come un micetto nella lana!...



24 Quale avvenire meraviglioso attende coloro che decidono di imparare a conoscere e a servire il nostro grande Creatore, Geova Dio! Gesù si riferiva al futuro Paradiso sulla terra quando promise al malfattore che morì accanto a lui: “Tu sarai con me in Paradiso”. (Luca 23:43) È essenziale conoscere meglio Gesù Cristo, per mezzo del quale si realizzerà tutto questo.
Ah sì? E come mai lo avete capito solo dopo 50 anni di scrutamento delle Scritture? Come mai fino al 1935 il vostro Movimento non contemplava l’esistenza della terra paradisiaca per il malfattore suddetto & Co.? E come mai Gesù gli ha detto che sarebbe stato "con se" se Gesù sarebbe stato nel cielo e il peccatore nel nulla in attesa di Armaghedon e dopo di esso confinato sulla terra, cioè in un posto dove Gesù non sarà mai?
(seguita)
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05/12/2006 19:49
 
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Re:

Scritto da: berescitte 19/10/2006 12.55
La teologia cattolica, più modestamente e credo meno puerilmente, ritiene che dalla Bibbia non si possa ricavare il tipo di tentazione che trasformò Lucifero in Satana-Diavolo. Ritiene però che, in quanto creature libere, ogni persona creata da Dio debba guadagnarsi il paradiso (il che equivale ad amare Dio) con una scelta libera. Perciò alla tentazione di ribellione fu sottoposto certamente non solo il Cherubino Lucifero “curiosone e guardone circolante nel giardino” ma tutti gli angeli del cielo e sin dal momento in cui furono creati. Evento quindi non avvenuto nel tempo. Insomma quando Satana tentò i progenitori era già Satana, Serpente, Dragone e Diavolo da un pezzo, e con lui i suoi seguaci, creati da Dio angeli “una tantum”. Gli angeli non crescono per generazione. Ciascuno di loro è una specie. Sono stati creati tutti una simul fuori del tempo. Numericamente sufficienti ad ogni servizio. Pensati e voluti singolarmente da una mente divina onniveggente che non impara e cambia parere o decide sollecitata da eventi che sarebbero avvenuti nel futuro temporale del cosmo fisico.
(seguita)



[SM=x570901]

Dal 3D Angeli etc. arrivo qui. HO letto con attenzione quanto sopra ed ora leggero con attenzione anche il resto. Scusa la mia ignoranza cos'è il GRIS?
Ciao
ELISA [SM=x570872]
MAJO - "don't worry be happy"
05/12/2006 19:56
 
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MOLTE DOMANDE POCHE RISPOSTE
Sai Berescitte, io ho madre e fratello TdG.

Non ho ben chiaro che cosa voglio fare con loro in merito alle questioni dottrinali. Cioè vorrei quanto prima riprendere il discorso per aprire i loro occhi a tante verità nascoste.
Ma non sono sicura di fare bene.
La crisi di coscienza non è facile da sopportare.

Io vivo nel limbo da più di 10 anni e sono terrorizzata da questo limbo. Ma la sfiducia verso la ricerca della verità è ancora rovente dentro di me. Ex TdG e precedentemente senza un credo ed una fede certa.

Bisogna ricostruirsi ma avvicinarmi alla parrocchia dove porto i miei figli perchè crescano cattolici acculturati in attesa di scelte future spero assennate e coscienziose prese cioè in età adulta, resto sempre molto preplessa. C'è gran poca dottrina per gli adulti e molto ma molto pressapochismo. Avrei bisogno di un ritiro che mi catapulti (a modi stargate) in una dimensione spirituale palpabile....

Bye Bye
Elisa

[SM=x570909]
MAJO - "don't worry be happy"
07/12/2006 06:27
 
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Poi cominciò: "Tu vuoi ch'io rinnovelli disperato dolor che il cor mi preme..."
Carissima Elisa
Non è la prima volta che mi sento interpellato per una traccia utile ad una ricostruzione con solide fondamenta, e aggiungo, nel mio caso, anche di giustificazione ragionevole della posizione della mia fede che come tutti sanno è cattolica.

Non l'ho mai fatto per non andare OT.

Il forum è di critica al geovismo e non di apologia di altre fedi e perciò, pur potendo approfittarne (altri lo hanno fatto) infilando quà e là il "Cicero pro domo sua" non l'ho mai fatto di proposito, salvo in quegli accenni che, dovuti per dare una spiegazione, lo fanno per forza di cose ma indirettamente.

Però sto pensando a un qualcosa che, mantenendo la critica doverosa alla posizione della WT, sia di utilità generale per chiunque voglia costruirsi o ricostruirsi una fede degna della propria statura umana.
Questo non significherebbe automaticamente cattolica (anche se io ho preferito quella tra le altre) giacché si dà dignità di fede per esempio anche in posizioni diverse da quella cattolica. Nelle università cattoliche sono utilizzatissimi anche testi di fratelli protestanti e ortodossi ad esempio.

Punterò al fatto che il cristiano va costruito sull'uomo e fornirò degli spunti ragionevoli utili per incamminarsi verso una fede che sappia "rendere ragione della speranza che si ha".

Esemplificando baserò tutto sul fatto che se si pretende che Gesù abbia sfamato 5 persone utilizzando 5000 pani e 5000 pesci, e si pretende che ciò vada creduto per fede, noi abbiamo a disposizione un meccanismo INFALLIBILE che ci assicura che qui c'è qualcosa che non torna.
Il che farà dipendere - doverosamente - qualsiasi proposta di fede dalla sua ragionevolezza.
E porrà ad arbitro - ineludibile - della valutazione e della scelta la ragione umana.

Ma per questo dovrai attendere la fine del presente lavoro.
Abbi fiducia e augurami di trovare qualche negozietto che venda tempo di contrabbando, contro il monopolio assoluto tenuto dall'Onnipotente.
Cordialmente
Bery
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21.

CAPITOLO QUATTRO (pag. 37-46)

Chi è Gesù Cristo?
Che ruolo straordinario ha Gesù?
Da dove veniva?
Che tipo di persona era?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)
(…)
3 È importante conoscere la verità su Gesù. Perché? La Bibbia dice: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Sì, conoscere la verità su Geova Dio e Gesù Cristo può farci avere la vita eterna su una terra paradisiaca. (Giovanni 14:6)
Attenzione Giovanni 14,6 dice che, rispondendo a Tommaso «Gesù gli disse : “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.» Non è un controllo inutile. Serve a verificare che di terra paradisiaca non se ne parla affatto in questo passo.

(…) Nel primo capitolo si è parlato della verità riguardo a Dio. Adesso vediamo cosa insegna realmente la Bibbia su Gesù Cristo.
“Realmente” eh? È la promessa di copertina che finora non ci ha mica convinti troppo. Ma andiamo avanti perché ci interessa davvero saperlo in questo mondo pieno di falsi profeti e di falsi fondatori di religioni. Sapete le religioni nel mondo sono la bellezza di 20.000 e in Italia, stando al Centro Studi Nuove Religioni, sono più di 600. (Cf CESNUR “Le religioni in Italia, ELLEDICI-VELAR, Leumann (TO), 2006)

IL MESSIA PROMESSO
8 (…)Ed ecco, ci fu una voce dai cieli che disse: ‘Questo è mio Figlio, il diletto, che io ho approvato’”. (Matteo 3:16, 17) Visto e udito ciò, Giovanni era sicuro che Gesù era stato mandato da Dio. (Giovanni 1:32-34) Quel giorno, nel momento in cui lo spirito di Dio, la sua forza attiva, fu versato su di lui, Gesù diventò il Messia o Cristo, il Condottiero e Re designato. — Isaia 55:4.
Che lo “spirito di Dio”, nell’insieme della Bibbia consista anche in una energia speciale che Dio dà è ben attestato, ma che ogni volta che si incontra questo SPIRITO (ruah, in ebraico e pneuma in greco) si tratti sempre e solo di forza attiva questo è un partito preso. E’ precisamente uno dei ritornelli insistiti della WT, perché le preme demolire ogni prova biblica a favore della Trinità; e questo passo ove la Bibbia mostra il Figlio, lo Spirito e il Padre insieme è marcatamente trinitario. In realtà nella Bibbia troveremo che c’è anche uno “SPIRITO” particolare che pensa, intercede, comanda, guida, insegna e cose del genere, così che sarà ben difficile negarne la personalità.
Che poi Gesù sia diventato Messia in quel momento direi che è una sottigliezza legata ai termini messia e cristo che significano entrambi “unto” il che sta per “consacrato”. Ma è chiaro che Gesù, avendo avuto una “esistenza preumana”, come dice il geovese, era messia nella sua persona sin dalla nascita.



DA DOVE VENIVA GESÙ?
10 (…) In molte occasioni Gesù stesso disse di essere vissuto in cielo prima di nascere come uomo. (Giovanni 3:13; 6:38, 62; 17:4, 5) In cielo, come creatura spirituale, Gesù aveva avuto un rapporto speciale con Geova.
Io penso che ci vorrebbe un po’ di pudore e prudenza prima di definire così gratuitamente Gesù “creatura” al mondo cristiano. Un mondo di quasi un miliardo e mezzo di persone che lo ritengono persona divina e perciò facente parte della Divinità increata ed eterna. Ma forse siamo di fronte a quelle mossette studiate dal CD per saggiare l’attenzione e la preparazione religiosa dei “pesci” a cui si offre la nuova esca.

11 Per Geova, Gesù è il Figlio più caro, e a ragione.
E qui non viene detto, ma lo si dovrebbe, che per la dottrina geovista si tratta di Figlio “putativo”, cioè considerato tale ma non reale, perché Geova non avrebbe generato alcun figlio. E gli angeli, sue creature, non sono propriamente parlando figli ma realtà che non partecipano della stessa natura del Creatore.

È definito “il primogenito di tutta la creazione”, perché è stato la prima creazione di Dio. (Colossesi 1:15)
Qui bisogna fermarsi e porre attenzione. Confrontando con la versione CEI (che secondo le rassicurazioni di approccio che ogni proclamatore è invitato a ripetere dovrebbe essere una versione che va bene per supportare l’ideologia geovista) troviamo “generato prima di ogni creatura”, il che è un concetto diametralmente opposto a quello che la NM vuole inculcare. Gesù - o meglio il Figlio di Dio giacché nell’inno di Colossesi fino al v 17 si parla di lui e non del Gesù storico di cui si parlerà, dal 17 in poi, come “il capo del corpo, cioè della Chiesa” – questo Figlio non è presentato dalla mia Bibbia come la prima delle creature, come vorrebbe il CD dei TG, bensì come non creatura (perché lo si definisce generato e non creato e anche perché generato prima che la creazione ci fosse). Egli quindi è fuori di ogni creaturalità che, come vedremo proseguendo la lettura e come sappiamo da Giovanni 1, 3, è susseguente al suo esserci perché “tutte le cose son venute all’esistenza per mezzo di lui e senza di lui neppure una cosa è venuta all’esistenza.” (NM); tutta la creazione cioè nasce dalla sua attività congiunta con il Padre perché il Verbo/Logos/Figlio è da sempre “nel seno del Padre” (Gv 1,18 CEI, confusionariamente tradotto dalla NM con “nella posizione del seno presso il Padre”).


Ma qualcos’altro lo rende speciale: è l’“unigenito Figlio”. (Giovanni 3:16) Questo significa che Gesù è l’unico a essere stato creato direttamente da Dio.
Ma fino a prova contraria “unigenito” non significa questo, ma significa solo che Dio non ha generato altri Figli oltre a Lui.


È anche l’unico di cui Dio si sia servito per creare tutte le altre cose. (Colossesi 1:16)
E’ interessante notare che questa dizione “altre cose” nella Bibbia geovista sia ripetuta ben cinque volte dal v 16 al v 20 di Colossesi e che in tutte e cinque le volte l’aggettivo “altre nell’originale greco non esiste. Cioè è incredibile – ma tremendamente istruttivo se si inquadra il modo di procedere della WT come ispirato alla BIG LIE! - constatare come il CD di Brooklyn proceda come se non fosse stato obiettato (ormai almeno da venti anni e ripetutamente) che nel testo sacro originale quella parola “altre” non esiste.
Ricerche bereane hanno accertato anche che la WT ne è ben consapevole perché nella sua Bibbia pone quell’aggettivo tra parentesi quadre, e a pag. 7 della Bibbia con riferimenti si spiega che le parole tra parentesi quadre non fanno parte del testo sacro.
Il fatto è che la WT sa anche che con quella aggiunta di “altre” si declassa il Figlio dalla sua divinità e, trasformato in creatura, seppur la prima tra tutte, lo si inserisce nel livello creaturale. Che questo sia l’intento esplicito lo si ricava da Ragioniamo che, citando il passo con tanto di “altre” senza le parentesi quadre, dichiara “Viene così indicato che anch’egli è un essere creato, parte della creazione di Dio”. (cf pag. 406) La sottrazione costante delle parentesi quadre, quando poi si citerà nei vari stampati geovisti questo passo di Colossesi completa la manovra che si configura come manipolazione testuale recidiva.
Domanda interessante: con questi chiari di luna ci sarà ancora speranza di sapere “cosa insegna realmente la Bibbia su Gesù Cristo” seguendo questo testo geovista?
Risposta, sì, se si segue la contestazione di tutte le deformazioni che segnaleremo; quindi alla verità ci si arriva lo stesso ma di riflesso e con l’aiuto del GRIS.



Inoltre Gesù è definito “la Parola”. (Giovanni 1:14) Questo ci fa capire che parlava per conto di Dio, trasmettendo agli altri figli, spirituali e umani, i messaggi e le istruzioni del Padre.
Che bello finiamo questo post con una battuta umoristica!
Così, tanto per confrontarci, dato e non concesso che (come si dirà più avanti) che il Figlio di Dio in cielo non era altri che l’arcangelo Michele, la nostra teologia ci insegna che gli angeli, essendo puri spiriti non hanno corpo, e perciò devono comunicare tra loro in maniera telepatica. Non c’è bisogno di alcun “portavoce” di Dio soprannominato “la Parola” per consentire a Dio di trasmettere il Suo pensiero a tali Suoi “servitori”.

(continua)
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Avvertenza
Avendo smarrito (ma lo ritroverò!) il commento già preparato per il capitolo 4, e non volendo che tale ricerca mi faccia ritardare ulteriormente la prosecuzione del lavoro, lascio qui vuoti due post (il 22 e 23) utili per il suo futuro inserimento e vado oltre con il capitolo cinque.

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Ed eccolo qua, quello che mancava. Inserito il 5 Marzo 2008. Abbastanza in ritardo, e me ne scuso. Ma... meglio tardi che mai.
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22.

12 Il Figlio primogenito è forse uguale a Dio, come credono alcuni?
Sia chiaro che è un’osservazione che facciamo sorridendo e non adirati, anche se ne avremmo motivo. Ma è un fatto che quando la WT parla dei suoi Testimoni (circa 6 milioni) usa sottolineare che sono “molti”. Quando invece vuole minimizzare quello che crede “la cristianità”, fatta di cattolici, protestanti e ortodossi (più di un miliardo di cristiani) usa dire “alcuni”, come in questo caso. Possiamo dire o no che si tratta di una BIG LIE?...


La Bibbia non insegna questo.
Povera Bibbia! E’ sempre e soltanto lei la colpevole! Mai una volta che la WT con il suo CD “qualificato per insegnare” si prenda la responsabilità di dire onestamente: a NOI sembra di capire che la Bibbia dica questo… No, in casa Geova è sempre la Bibbia a parlare da sola. E diventa un rebus poi capire come mai in certi momenti della storia geovista questa loro Bibbia parla iun un modo insegnando certe cose, e in altri momenti cambia parlata insegnandone di contrarie.


Come abbiamo notato nel paragrafo precedente, il Figlio è stato creato. Perciò ha avuto un principio, mentre Geova Dio non ha né principio né fine. (Salmo 90:2)
Ma noi, al contrario, abbiamo notato che per fare di Gesù una creatura la WT è ricorsa alla manipolazione testuale delle Scritture. "Perciò" quella "notazione" non solo è gratuita ma positivamente truccata.


L’unigenito Figlio non ha mai preso neanche lontanamente in considerazione l’idea di farsi uguale al Padre.
Salvo quando ha detto “tutto quello che il Padre ha è mio… io e il Padre siamo una cosa sola… chi vede me vede il Padre… chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato…” eccetera? Attento CD dei TG! Così come due negazioni, in italiano, affermano, anche due esclusioni assolute (mai... neanche lontanamente) sono indizio del contrario.

La Bibbia insegna chiaramente che il Padre è maggiore del Figlio. (Giovanni 14:28; 1 Corinti 11:3)
Già ma non si deduce da questo che sia creatura. E perciò la differenza ontologica tra Creatore e creatura che voi vedete tra il Padre e il Figlio non è la Bibbia a insegnarla ma voi a vedercela perché non riuscite a distinguere il doppio livello in cui si situa da un lato l'uguaglianza (in natura) e dall'altro la diversità (nella persona). Né distinguete l'esistenza in Gesù di una natura umana e una divina (entrambe attestate da parole e fatti) con cui si spiegano pressoché tutte le testimonianze bibliche di "inferiorità" del Figlio.
E perfino quanto al possesso in comune col Padre della sola natura divina, che appunto lo rende "uguale" anche se "distinto da Lui, noi abbiamo dimostrato che questo essere maggiore del Padre non comporta che il Figlio sia per forza creatura ma può intendersi - si badi, anche solo relativamente al Figlio pre-incarnato! - nel senso che il Padre ha e mantiene eternamente un primato in quanto generante il Figlio. Il che va d’accordo sia con le parallele (eh sì, perché come vediamo nella Bibbia ci sono anche quelle e se non vengono manipolate suonano come suonano) con le parallele dichiarazioni di parità da parte di Gesù quanto alla natura posseduta in comune con il Padre; come pure va d'accordo e spiega le manifestazioni di parità nella divinità; ad es. quando il Figlio rimette i peccati a nome proprio, si dichiara padrone del Sabato, si autorisuscita ecc…


Solo Geova è “Dio Onnipotente”. (Genesi 17:1) Perciò non ha uguali.
E noi replichiamo che solo Dio, per proprietà di natura, è onnipotente, e pertanto lo sono alla pari tutte e tre le Persone divine che lo compongono e si compenetrano l’un l’altra in unità indissolubile e indivisibile

13 Per miliardi di anni, molto prima che fossero creati i cieli stellati e la terra, Geova e il Figlio unigenito godettero della reciproca compagnia. Come dovevano amarsi! (Giovanni 3:35; 14:31) Quel Figlio diletto era proprio come il Padre. Per questo la Bibbia definisce il Figlio “l’immagine dell’invisibile Iddio”. (Colossesi 1:15) Come un uomo può assomigliare a suo padre in tante cose, così questo Figlio celeste rispecchiava le qualità e la personalità del Padre suo.
Sì, ma nelle proprietà divine del Padre, che il Figlio possiede e rispecchia, sono comprese l’eternità, l’onnipotenza, l’onniscienza, l’onniveggenza, perché appunto, nella natura il Figlio non è né distinto né separato dal Padre. E' solo distinto da Lui quanto alla relazione personale di generazione-figliolanza. Questo è il modo con cui tutta la cristianità, armonicamente, ha da sempre capito l'essere dell’Altissimo dalla rivelazione divina. E lo ha fatto senza mutilare nessuna parte della Bibbia e componendo in armonia (con la comprensione anche della doppia natura di Cristo) sia i dati che parlano di superiorità del Padre sia quelli che mostrano il Figlio proprietario delle di Lui stesse qualità e prerogative. Il che poi vale anche per lo Spirito Santo se si vogliono rispettare tutti i dati biblici che gli assegnano sia la personalità, sia la dignità divina (come in Atti 5,3-4 ove Pietro dice ad Anania: “Anania, perché Satana ti ha imbaldanzito da farti mentire allo spirito santo,… Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio”.(NM)

14 L’unigenito Figlio di Geova fu disposto a lasciare il cielo e a divenire un essere umano qui sulla terra. Ma forse vi chiederete: ‘Come poté una creatura spirituale nascere come uomo?’ Per renderlo possibile Geova compì un miracolo. Trasferì la vita del suo Figlio primogenito dal cielo al grembo di una vergine ebrea di nome Maria. Non ci fu un padre umano. Maria partorì un figlio perfetto e lo chiamò Gesù. — Luca 1:30-35.
Il che, spiegato meglio - ma sempre geovistica-mente si badi! - va capito così, anche se la Dirigenza geovista non se ne avvede o finge di non avvedersene: non è la persona del Figlio ad aver lasciato il cielo ma solo la sua forza vitale impersonale; e non è il Figlio che è divenuto un essere umano ma la forza vitale angelica che, trasformata da Geova in forza vitale umana ha animato una creatura umana: l’uomo Cristo Gesù.
Vale a dire che tra il Figlio celeste e l’uomo Gesù (che non “pesa” quanto il Figlio celeste, giacché “pesa” quanto Adamo – cf Potete vivere... pag. 63) non esiste continuità di persona! Si tratta di due individui diversi, che poi divengono perfino tre quando, al posto del Cristo morto e nullificato, verrà ricreata una copia del Figlio-Michele con un suo “corpo spirituale” del tutto estraneo sia al corpo di Gesù di Nazareth, sia a quello spirituale del primo Michele nei cieli.




CHE TIPO DI PERSONA ERA?
15 Quello che Gesù disse e fece mentre era sulla terra ci aiuta a conoscerlo bene. Inoltre tramite Gesù possiamo conoscere meglio Geova. Perché? Ricordate che questo Figlio è l’esatto riflesso del Padre. Infatti Gesù disse a uno dei discepoli: “Chi ha visto me ha visto anche il Padre”. (Giovanni 14:9) (. . .)
Trucco! Quello "anche" non esiste nell'originale! E' stato aggiunto dal CD per spaccare l'unità tra il Padre e il Figlio. Quell'unità profonda e indissolubile che Gesù ha significato dicendo "chi vede me vede il Padre... non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?" e, sapendo di dire una cosa incredibile e incomprensibile, ha aggiunto "per lo meno credetelo basandovi sulle opere".
Quanto al "vedere il Padre" guardando la manifestazione umanata del Figlio, aggiungiamo, S. Paolo in Colossesi dice anche che Cristo è “l’immagine dell’invisibile Iddio” (1,15-NM) e pertanto è Dio stesso che ha provveduto nella figura umana del Figlio una immagine di Sé. In tal modo, la nostra Chiesa, ritiene che Dio stesso abbia coonestato l’uso delle immagini come referenti della divinità invisibile. Fermo restando che non vadano trattate da idoli né magicamente.
Se poi si nota che nel libro geovista Rivelazione è riprodotta più volte l’immagine umanata di Geova in trono, questo rende ridicola e sperequativa la pretesa proibizione delle immagini; proibizione che la WT dice non rispettata da quelli della cristianità ma che, come si vede, in casa Geova viene trascurata alla pari con perfetta incoerenza e impar condicio.


16 Gesù era noto come ‘il Maestro’. (Giovanni 1:38; 13:13) Cosa insegnava? Il suo messaggio era primariamente “la buona notizia del regno”, il Regno di Dio, il governo celeste che dominerà su tutta la terra e recherà infinite benedizioni agli esseri umani ubbidienti. (Matteo 4:23) Da chi proveniva questo messaggio? Gesù stesso disse: “Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato”, cioè Geova. (Giovanni 7:16) (. . .)
Se questo era il messaggio "primario" c’è da chiedersi come mai gli Unti di Brooklyn, coloro che sono “qualificati per insegnare” e “hanno l’occhio dell’intendimento”, per oltre 50 anni di insegnamento non ha parlato di un Regno terrestre, rivelato solo nel 1935.
E se questo messaggio, come ora si dice, proveniva da Geova, c’è da chiedersi: come fa Geova ad approvare come sua congregazione un ente diretto da persone che per 50 anni non ha capito o se lo ha capito non ha trasmesso il suo messaggio primario?


17 Dove insegnava Gesù? Ovunque ci fosse qualcuno: nelle campagne, nelle città, nei villaggi, nei mercati e nelle case. Gesù non aspettava che gli altri venissero da lui. Andava lui da loro. (Marco 6:56; Luca 19:5, 6)
E qui tra le righe - anzi facendolo risaltare dalle righe! - si stanno ammonendo i fedeli TG a non trascurare il loro compito di andare di casa in casa. E si sta muovendo una critica alla cristianità che non svolge la sua attività catechistica nella stessa maniera.
Ma nello stesso tempo noi ci sentiamo autorizzati a chiedere ai Testimoni di Geova: e perché mai voi non continuate a visitare a casa le persone una volta che hanno aderito al geovismo, ma pretendete che “non trascurino la comune adunanza” nelle Sale del Regno? Che cosa di diverso da voi facciamo noi cattolici se invitiamo i nostri fedeli a venire nel tempio e dove teniamo corsi biblici, anziché pretendere che li si serva tutti in casa? Possibile che non vi accorgete come la WT con certe osservazioni fa delle critiche ridicole e pecca di “usare doppio peso e doppia misura ”che sono“un qualcosa di detestabile a Geova”?


(. . .)
19 Gesù era sensibile ai bisogni altrui. Questo era evidente in special modo quando, con il potere dello spirito di Dio, compiva guarigioni miracolose. (Matteo 14:14) (. . .)
Non con il potere “dello spirito di Dio”, ma con il potere proprio! Poiché sia il Padre che il Figlio sono Dio e possiedono lo Spirito che possono effondere oltre misura. Gesù non diceva come i profeti antichi “ti guarisca Geova”, agiva in nome proprio. Ai discepoli parlò del Consolatore come personaggio inviato dal Padre e dal Figlio.

(seguita)
[Modificato da berescitte 05/03/2008 07:06]
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ed ecco l'ultima parte mancante

23.

FEDELE SINO ALLA FINE

20 Gesù diede il massimo esempio di leale ubbidienza a Dio. Rimase fedele al Padre celeste in ogni circostanza e nonostante opposizione e sofferenze. Resisté con fermezza alle tentazioni di Satana e le superò. (Matteo 4:1-11)
Qui la diversità di comprensione della Bibbia tra il geovismo e il cristianesimo non si vede ma è abissale e la chiariamo.
Dopo tale osservazione il CD dei TG potrebbe aggiungere, secondo il suo intendimento circa l’essere umano di Gesù, “per fortuna!”. Ovvero secondo il geovismo Gesù, semplice uomo, avrebbe potuto fallire nel “mantenimento della sua integrità” verso il Padre e cedere alle lusinghe di Satana (a partire dai 40 giorni nel deserto) o alle prove persecutorie alle quali fu da esso angariato, tramite giudei e romani.
Secondo la dottrina della cristianità invece Gesù, in quanto Figlio di Dio, che manteneva nell’unione con la natura umana anche la natura divina, ed essendo solo Persona divina, era impeccabile. Non avrebbe potuto assolutamente soccombere a queste cose, anche se, grazie alla natura umana, ne ha percepito sulla pelle e patito tutta l’atrocità.
Sbaglia di grosso quindi il CD dei TG quando dice che Gesù sopportò tutto pensando al premio che gli era posto dinanzi (e da questo ricava l’esortazione stimolo per i TG infiacchiti e stanchi). La Bibbia dice il contrario. Dice che il premio che gli era posto dinanzi già lo possedeva per natura “essendo in forma di Dio”, e che perciò se si sottopose alle torture lo fece contrariamente (il greco ha un “antì” avversativo) alla possibilità di godersi la sua situazione divina che aveva a portata di mano.



Alcuni suoi parenti non riponevano fede in lui e una volta arrivarono a dire che era “fuori di sé”. (Marco 3:21)
A questo riguardo io ho accolto l’osservazione fatta dall’esegeta Francesco Spadafora (che fu docente all’Università Lateranense) il quale, a questo riguardo, notò che il soggetto del quale i parenti di Gesù dicevano “è fuori di sé” e che “uscirono per trattenerlo” potrebbe non essere Gesù stesso ma la folla. L’equivoco interpretativo potrebbe essere stato causato dal non considerare che la folla (in greco ò òxlos) non è femminile ma maschile.
Potrebbe essere benissimo dunque che, riguardo ad essa e non riguardo a Gesù i parenti dicevano che era fuori di sé e che uscirono per trattenerla, facendo cordone da opporre alla sua ressa. Questa interpretazione sarebbe anche più coerente con il personaggio Gesù che non sembra appropriato vederlo nei panni di un esagitato. Lo nota appunto anche il libro geovista osservando subito dopo che Gesù
“… Nonostante gli insulti e i maltrattamenti, non perse la calma e non cercò mai di fare del male ai suoi oppositori. — 1 Pietro 2:21-23.


21 Gesù (…) Fu arrestato, accusato da falsi testimoni, condannato da giudici corrotti, deriso dalla folla e torturato dai soldati. Inchiodato al palo, esalando l’ultimo respiro, gridò: “È compiuto!” (Giovanni 19:30)
Nessun “palo”. Gesù fu giustiziato dai Romani non dagli Ebrei. Se lo avessero giustiziato questi lo avrebbero ucciso con la lapidazione, essendo stato accusato di bestemmia. Invece “mos est Romanorum crucifigere”.


Tuttavia, il terzo giorno dopo la sua morte, Gesù fu risuscitato alla vita spirituale dal suo Padre celeste. (1 Pietro 3:18)
Quell'accenno fuggente "alla vita celeste" - lo notiamo per i non addetti - vuole significare che Gesù non è risorto con il suo corpo storico avuto da Maria. Quel corpo sarebbe finito o "nascosto da qualche parte a ricordo dell'amore divino" da Geova o "dissolto fra i gas della terra" (così Russell). Al suo posto Gesù, ma non la persona di Gesù rediviva bensì il ricordo di Michele sparito dal reame dei cieli, sarebbe stata riprodotta in un "corpo spirituale" creato a bella posta da Geova. Come abbiamo già detto si tratta di tre personaggi diversi: Michele, Gesù, e una copia conforme di Michele.

Fu risuscitato o si autorisuscitò, come dice con insistenza la Bibbia nei seguenti passi?
«19 Rispondendo, Gesù disse loro: “Abbattete questo tempio, e in tre giorni lo rialzerò”. 20 Perciò i giudei dissero: “Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni, e tu lo rialzerai in tre giorni?” 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo.» (Giovanni 2,19 - NM)

«58 “Noi lo abbiamo udito dire: ‘Io abbatterò questo tempio che è stato fatto con mani e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto con mani’”.» (Marco 14,58 – NM)

«39 E quelli che passavano di là parlavano ingiuriosamente di lui, scuotendo la testa 40 e dicendo: “Tu che abbattevi il tempio e lo edificavi in tre giorni, salva te stesso! Se sei figlio di Dio, scendi dal palo di tortura!”» (Matteo 27,39-40 - NM)

Questo il problema! E di fronte a questo, come a problemi simili che sembrano implicare una contraddizione, bisogna scegliere un metodo esegetico. Il CD dei TG sceglie quello dello AUT AUT (o questo o quello). Cioè sceglie, cioè fa eresia (dal gr airèo/àiresis). La cristianità invece sceglie il criterio dello ET ET, cioè sia questo che quello. E quindi compone armonicamente ogni dato rivelato, non mutilando la Bibbia con accantonamenti, occultamenti e, peggio, opportune manipolazioni. Perciò la conclusione delle miliardi di intelligenze che hanno composto e compongono la varie Chiese dei seguaci di Gesù, dicono che Gesù, in quanto corpo e anima umana è stato risuscitato dalla Divinità, in quanto Persona divina e quindi membro della Divinità, egli stesso con il Padre compartecipò, insieme a Lui e allo Spirito Santo alla propria autorisurrezione.



Alcune settimane dopo tornò in cielo, dove “si mise a sedere alla destra di Dio” in attesa di ricevere il potere regale. — Ebrei 10:12, 13.
Contraddizione! Sedere alla destra di Dio significa avere l'intronizzazione regale con compartecipazione alla potenza (destra) del Padre, anche per la natura umana del Cristo. Il geovismo invece insegna, in altra sede, che Gesù, dopo l’ascensione, non si sedette alla destra di Dio ma sullo sgabello presso i piedi di Geova, in attesa di ottenere il potere regale nel 1914, data in cui il geovismo “vede” intronizzato il neo-Michele e inaugurato il Regno di Dio nei cieli con la relativa cacciata di Satana & Co. “nelle vicinanze della terra”. Michele- Gesù nei cieli ha atteso quindi per… 1914 – 33 = 1881 anni prima di regnare.


22 Restando fedele fino alla morte, cosa rese possibile Gesù? In effetti la sua morte ci offre la prospettiva di vivere per sempre su una terra paradisiaca, secondo l’originale proposito di Geova.
Abbiamo già detto, ma poiché loro insistono anche noi insistiamo, che questa idea della terra paradisiaca non faceva parte dell’originale proposito di Dio. La Bibbia non ne parla. Gesù nel suo proclama iniziale delle Beatitudini parlò solo di premio celeste per tutti.
[Modificato da berescitte 10/03/2008 15:05]
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24.

CAPITOLO CINQUE (pag. 47-56)

Che cos’è il riscatto?
Come è stato provveduto?
Cosa può significare per voi?
In che modo potete mostrare di esserne grati?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

5 Adamo fu creato “a immagine di Dio”. (Genesi 1:27) Questo non vuol dire che gli assomigliava esteriormente. Come abbiamo imparato nel capitolo 1, Geova Dio è una persona spirituale invisibile. (Giovanni 4:24) Quindi non ha un corpo di carne e sangue. Essendo creato a sua immagine, Adamo possedeva qualità simili a quelle di Dio, fra cui amore, sapienza, giustizia e potenza. Adamo era come suo Padre sotto un altro importante aspetto: era dotato di libero arbitrio.
Noi usiamo sintetizzare la somiglianza con Dio nello essere persona (termine indubbiamente filosofico, ma se lo usa la WT possiamo farlo anche noi poveri mortali) il che deriva dal possesso di un’anima spirituale le cui facoltà specifiche sono intelligenza e volontà. L’amore, la libertà di autodeterminazione e altre qualità operative ne sono una semplice conseguenza.


Quindi non era una macchina, che può fare solo quello per cui è programmata. Poteva prendere decisioni, scegliere fra il bene e il male.
L’hai detto! E lo era per costituzione creaturale. Prima ancora di peccare! Quindi non è vero che Adamo avrebbe imparato dal frutto dell’albero la conoscenza di ciò che è bene e ciò che è male. Mangiando del frutto (semplice metafora del resto) egli “conobbe” in senso biblico ovvero “sperimentò” il male che aveva scelto con un atto di volontà prima ancora di allungare la mano, ribellandosi a Dio. Già il solo guardare una donna con desiderio rende l’uomo peccatore, spiegherà Gesù. L’azione potrebbe anche non seguire. L’uomo se ha scelto interiormente ciò che è illecito è già peccatore davanti a Dio.


Se avesse deciso di ubbidire a Dio, sarebbe vissuto per sempre nel Paradiso sulla terra.
E questo insegnamento non biblico che oggi viene spiattellato dalla WT come ovvio, come pacifico, e come ricavato dalla Bibbia noi ricorderemo, altrettanto pacificamente, che invece è maturato a Brooklyn solo verso il 1935; anno in cui l’ideologia che prevedeva come “salvati” solo 144.000 unti, fu mutata aprendo la porta ad “altre pecore” che bussavano per entrare e non si sapeva dove collocarle: non in cielo, riservato agli Unti, non sulla terra che doveva essere distrutta. Fu allora che la “teologia” geovista ebbe una nuova fonte di illuminazione di verità divina. La ebbe dalla considerazione che la ditta WT si era tanto espansa che aveva ormai più Sale del Regno che Unti e che non si poteva né chiuderle né pretendere che fossero gestite da gente che venivano escluse dalla salvezza. Lo si direbbe un cambiamento di paradigma bello e buono. Ma abbastanza strano se la verità, come ancora si sostiene, veniva solo dall’alto, da Geova tramite il Canale, e non da considerazioni terrene di opportunità,


6 Chiaramente, quando disubbidì a Dio e fu condannato a morte, Adamo pagò un prezzo altissimo. Il peccato gli costò la vita umana perfetta con tutti i benefìci che ne derivavano. (Genesi 3:17-19)
Invece noi riteniamo che il prezzo più alto fu quello della perdita della filiazione divina che aveva tramite la grazia santificante. E fu solo in quel senso che i progenitori “morirono” e non fisicamente (cf il peccato come “morte dell’anima”). Quanto ai benefici della perfezione goduta furono loro sottratti solo dei doni che non erano dovuti alla loro natura e che la nostra teologia chiama “preternaturali”. La loro esistenza si ricava da alcuni accenni biblici: scienza infusa (Adamo già sapeva come classificare gli animali); immunità dalla concupiscenza (erano nudi con semplicità); immunità da malattia/sofferenza e morte (lo si ricava dalla condanna inflitta “partorirai con dolore… lavorerai la terra col sudore… morirai”). Tali doni non "derivavano" dalla sua natura. Vi erano aggiunti, come dono speciale, non dovuti.


Purtroppo a causa di Adamo la persero anche i suoi discendenti. (…)
7 Per mezzo del riscatto Geova venne in soccorso del genere umano.
Ma solo per recuperare il bene maggiore: la grazia divina e la figliolanza con Dio. I doni preternaturali sono rimasti esclusi dal beneficio della redenzione. Forse per consentirci di essere “simili a Lui (Gesù) nella morte così da esserlo anche nella risurrezione”.
(seguita)
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29/01/2007 12:53
 
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25.

Che cos’è un riscatto? (…) nella Bibbia un riscatto è anche il prezzo che copre il costo di qualcosa. È simile al prezzo pagato per risarcire i danni causati da un infortunio. Per esempio, chi provoca un incidente deve pagare una somma che corrisponde esattamente al valore di ciò che è stato danneggiato.
Si noti quello “esattamente” che pone la concezione geovista del riscatto/redenzione su un piano strettamente paritario e giuridico. Tanto che il tanto-quanto sarà dalla WT motivato dalla “perfetta legge di Dio” che sarebbe la legge del taglione “occhio per occhio… vita per vita”. In pieno contrasto con ciò che dirà S. Paolo il quale vede il prezzo pagato da Gesù come assolutamente debordante rispetto al danno causato dalla colpa adamica.


8 Come si sarebbe potuta compensare l’enorme perdita causata da Adamo e liberare tutta l’umanità dalla schiavitù del peccato e della morte? Consideriamo in che modo Geova provvide il riscatto e cosa può significare per voi.
In confronto al tanto-quanto che seguirà nel discorso geovista, invitiamo a considerare l’esclamazione, squisitamente teologica del Manzoni, che, nella poesia “Il Natale”, pensando alla dignità immensa della Persona di Dio offesa (perché è questo che è in gioco e non il semplice riscatto di una vita umana perfetta) scrive: “Qual mai tra i nati all’odio / quale era mai persona / che al Santo inaccessibile / potesse dir “Perdona!” / far noto patto eterno / al vincitore inferno / la preda sua strappar?” Il peccato era offesa alla dignità divina: questo il lato grave al punto da non poter essere soddisfatto se non con un perdono invocato da Persona di altrettanta dignità “Ecco ci è nato un Pargolo / ci fu largito un Figlio” prosegue il Manzoni…


9 Poiché ciò che era andato perduto era una vita umana perfetta, nessuna vita umana imperfetta avrebbe potuto riacquistarla. (Salmo 49:7, 8) Era necessario un riscatto dello stesso valore di ciò che era stato perduto. Questo è in armonia con il principio di giustizia perfetta che si trova nella Parola di Dio, cioè: “Sarà anima per anima”. (Deuteronomio 19:21) Che cosa poteva dunque corrispondere al valore dell’anima umana, o vita, perfetta che Adamo aveva perduto? Il “riscatto corrispondente” era un’altra vita umana perfetta. — 1 Timoteo 2:6.
Ecco! L’abbiamo anticipato. Ma c’è da chiedersi come mai la WT non riflette a fondo sulle parole di Paolo che attesta un “risarcimento” enormemente superiore al dovuto? (cf Romani 5, 12-20 uno specifico parallelo tra Adamo e Cristo; Ebrei 9,13-14). Il Manzoni proseguirebbe dicendo “ci fu largito un Figlio / le avverse forze tremano / al mover del suo ciglio / All’uom la mano ei porge / che si ravviva e sorge /oltre l’antico onor”; appunto “oltre” e non allo stesso livello un dì perduto.


10 In che modo Geova provvide il riscatto? Mandò sulla terra uno dei suoi figli spirituali perfetti.
Con ciò già viene insinuato che il Verbo non sarebbe altro che uno degli Angeli, anche se il più caro come si dirà subito appresso. E anche qui c’è da chiedersi: ma la WT ha mai letto che il Figlio è superiore agli angeli, al punto che il Padre comanda che essi lo adorino? (cf Ebrei 1, 3-13)


Ma non scelse una creatura spirituale qualsiasi. Mandò quella che gli era più cara, il suo Figlio unigenito. (1 Giovanni 4:9, 10)
Attenzione! In geovese “unigenito”, e lo si vede anche da questa sola riga, significa “unicreato”. Il geovismo non accetta la “generazione” del Figlio di cui parla la Bibbia. La ritiene idolatria e la trasforma in “creazione”. E quella unicità espressa dallo UNI-creato starebbe a significare che il Figlio è effettivamente l’unica opera creativa che Geova avrebbe compiuto direttamente. Tutte le “altre” cose (un “altre” galeotto come abbiamo sottolineato sempre), angeli e universo, sarebbero state create dal Figlio delegato dal Padre. L'imbroglio geovista a volte parte dallo stesso vocabolario. Da quando in qua generare un figlio equivale a crearlo dal nulla (questo è infatti il concetto esatto di "creare" nel messaggio rivelato).


Volontariamente questo Figlio lasciò la sua dimora celeste. (Filippesi 2:7) Geova compì un miracolo trasferendone la vita nel grembo di Maria, (…)
E qui ricorderemo che la WT cambia il concetto di “incarnazione” che rifiuta decisamente, nonostante sia attestato da Giovanni 1, 14, in “trasferimento”. Cadendo poi nella contraddizione di ammettere che in realtà non fu trasferita la “persona” del Figlio ma solo la sua “vita” o “forza vitale” che, essendo una realtà impersonale, simile a quella che hanno gli animali, non comporta con sé la realtà personale dell’entità trasferita. Insomma il Gesù uomo, se la WT fosse coerente, non è il Figlio di Dio Michele, ma una persona diversa. Non per nulla non ha con sé la natura angelica che comporterebbe avere un “corpo spirituale” invisibile!
Ahem!... per la teologia cattolica il Verbo realizzò l’incarnazione senza mai lasciare il seno del Padre. Le divine Persone sono distinte ma non separate né separabili e per giunta Dio agisce nel mondo mantenendosi sempre trascendente rispetto ad esso, sua creatura. Ma sono cose che vanno capite con apposito corso biblico-teologico di livello universitario, diverso da quello fatto dai TG.

(seguita)
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30/01/2007 09:59
 
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26.

12 La Bibbia descrive nei particolari le sofferenze che Gesù dovette sopportare prima di morire. Fu fustigato spietatamente e subì un atroce supplizio e una morte straziante su un palo di tortura. (Giovanni 19:1, 16-18, 30; Appendice, pagine 204-6)
Nossignore! Fu su una croce, fatta di stipes (palo verticale) e patibulum (asse trasversale) come era in uso presso i romani il giustiziare i malfattori. Gesù fu condannato a morte dai Romani e da loro fu eseguita la sentenza. Gli ebrei, sotto la dominazione romana, non avevano diritto di mettere a morte nessuno e, se lo avessero avuto, avrebbero usato la lapidazione. Si rimanda qui alla trattazione del tema che si trova sul libro di Don Minuti “I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia”, (Coletti, Roma, pagg. 103-112 e 176-191) ove si dimostra il tentativo della WT di nascondere che nel Dizionario greco-Italiano di Liddell-Scott, edito dalla Le Monnier, il vocabolo xýlon del NT, tradotto da pressoché tutte le Bibbie con “croce”, conteneva, tra le varie accezioni, anche quello di “croce” e con riferimento preciso ai documenti del Nuovo Testamento.


Perché era necessario che Gesù soffrisse tanto? Più avanti, in un altro capitolo, vedremo che Satana affermò che nessun servitore di Geova sarebbe rimasto fedele nelle prove. Perseverando fedelmente nonostante grandi sofferenze, Gesù diede la migliore risposta possibile alla sfida di Satana. Dimostrò che un uomo perfetto dotato di libero arbitrio può rimanere completamente leale a Dio qualunque cosa faccia il Diavolo. Geova deve essersi rallegrato moltissimo per la fedeltà del suo Figlio diletto. — Proverbi 27:11.
A parte lo scopo dichiarato di dover “dimostrare” qualcosa a Satana, di cui abbiamo già parlato mostrandone l’assurdità. Ma qui c’è una illogicità palese perché (data e non concessa la storiella della sfida satanica) Satana insinuò che l’uomo, l’uomo normale, preso tra gli imperfetti figli di Adamo tutti tarati dal peccato, non si sarebbe mantenuto leale a Dio se posto sotto prove stressanti. Quindi non è assolutamente atta a provare il contrario una dimostrazione ricavata da Gesù, uomo perfetto.
Aggiungiamo, tanto per mostrare l’abisso che ci divide dalla interpretazione fatta dal CD sulla Parola di Dio e sul fatto della Redenzione, che per noi Gesù, essendo uomo-Dio, e dovendosi attribuire le azioni da lui compiute alla sua Persona che era solo quella del Verbo, poneva azioni di valore infinito. Quindi, quanto al valore della sua sofferenza redentrice, ha senso ciò che dice del Suo sangue un celebre inno liturgico “cuius una stilla salvum facere totum mundum quit ab omni scelere”, (del quale una sola goccia di sangue poteva bastare a salvare da ogni scelleratezza tutto il mondo). Il che comporta una diversa motivazione del perché Gesù ha sofferto tanto. Non era affatto “necessario”, come sostiene la WT; si trattò di una dimostrazione alla grande (propria di Dio) di quanto Dio amasse l’umanità. Una dimostrazione consistente nel pagare moltissimo ciò che Gesù-Dio poteva avere con poco è adatta sia a convincere i cuori più ottusi, sia a spingere ad una risposta di gratitudine di massima generosità. Questa idea del gran prezzo pagato da Dio per salvarci è espressa anche in questo testo geovista al paragrafo 18, ma non viene detto che il Figlio-Gesù-Dio avrebbe potuto pagare in maniera pienamente soddisfattoria con una sola goccia di sangue e, aggiungiamo, versando una sola lacrima.



13 (…) Il terzo giorno dopo la sua morte venne risuscitato da Geova alla vita spirituale. In cielo Gesù presentò a Dio il valore della sua vita umana perfetta sacrificata come riscatto in cambio dei discendenti di Adamo. (Ebrei 9:24) Geova accettò il valore del sacrificio di Gesù, il riscatto necessario per liberare il genere umano dalla schiavitù del peccato e della morte. — Romani 3:23, 24.
Avvertenza per gli inesperti. Con la dizione “alla vita spirituale” il geovismo intende dire che non fu risuscitato il corpo storico/fisico di Gesù di Nazareth, reso “spiritualizzato” dalla risurrezione. Intende dire che il corpo storico non si sa che fine abbia fatto e che esso fu sostituito da Geova con un “corpo spirituale” (di tipo angelico); il che viene sostenuto immaginando che le apparizioni di Cristo e i suoi inviti a vedere le piaghe e toccarlo, fino al punto di mangiare con loro, furono “materializzazioni” create a bella posta, e che perciò l’affermazione “sono proprio io” deve essere capita nel senso “sono una copia conforme in sostituzione”.

Passi la strana descrizione di questa “presentazione del valore…”. Non si può però tacere che il geovismo la immagina come un viaggio fisico dalla terra al cielo (che il presidente Rutherford collocò nella costellazione delle Pleiadi). E andrà pure appuntato che il geovismo continua contraddittoriamente a chiamare “Gesù” la persona che fece questa presentazione a Dio, mentre è sostenuto in pari tempo che “l’uomo Gesù è morto, morto per sempre” (Russell), e che la morte è una nullificazione totale, e che perciò la cosiddetta risurrezione è in realtà una creazione di nuovo essere fac simile di quello distrutto, e che l’essere che fu ri-suscitato da Geova non è Gesù di Nazareth ma la copia dell’arcangelo Michele scomparso dal reame dei cieli.

(seguita)

[Modificato da berescitte 30/01/2007 10.04]

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31/01/2007 16:57
 
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27.

COSA PUÒ SIGNIFICARE IL RISCATTO PER VOI
16 Una coscienza pura davanti a Dio. I rimorsi di coscienza possono portarci alla disperazione e farci sentire indegni. Tuttavia, grazie al perdono reso possibile dal sacrificio di riscatto, Geova amorevolmente ci consente di adorarlo con coscienza pura nonostante la nostra imperfezione. (Ebrei 9:13, 14)
Altra diversità, qui non evidenziata, rispetto al perdono che, ottenuto con il battesimo, rigenera e fa rinascere come creatura nuova. La cosiddetta giustificazione geovista non consiste in un reale perdono=cancellazione della iniquità, ma in una “dichiarazione di giustizia”; resta cioè un fatto esteriore. E ciò perché – a seguito di una visuale protestantica – il geovismo ritiene che il peccato non è tanto un fatto spirituale quanto una imperfezione dell’organismo. La quale imperfezione, come sappiamo, rimane non sanata dal battesimo. Quindi la “nuova creatura” di cui parla S. Paolo è concepita come se fosse la vecchia creatura, immutata, ma sulla quale la “immeritata benignità di Geova” esprime una “dichiarazione di giustizia”, una sorta di comando di ritenerla giusta nonostante non lo sia.


17 La speranza della vita eterna su una terra paradisiaca.
Grazie, ma il sottoscritto preferisce il cielo; luogo ove il geovismo colloca i più buoni tra i suoi buoni, e quindi di sicuro ricompensa superiore che non il godimento di una terra paradisiaca di cui la Bibbia non parla.


COME POTETE MOSTRARE GRATITUDINE?19 In che modo potete dunque mostrare gratitudine per il dono divino del riscatto? Prima di tutto imparate a conoscere meglio Geova, Colui che ci ha fatto questo grande dono. (Giovanni 17:3) Studiare la Bibbia servendovi di questa pubblicazione vi aiuterà in tal senso. (…)
Sì ci aiuterà, tuo malgrado Dirigenza della Watchower. Ci aiuterà, per reazione alle deformazioni che ne fai, a conoscere davvero meglio la personalità del nostro comune Padre celeste: a partire da fatto che egli ci considera tutti suoi “figli spirituali” e non solo 144.000 tra noi; e a finire con la verità di farci capire che siamo templi di Dio in cui inabita la SS.ma Trinità al completo, creando già quella comunione con Dio a cui siamo tutti destinati. Il resto delle verità rivelate, che pure voi del CD non capite e che scopriamo dalla Bibbia con l’aiuto della Chiesa Cattolica, deputata a insegnare le verità portate da Cristo, è tutto e soltanto gradevole degno contorno.


20 Esercitate fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. Gesù stesso disse: “Chi esercita fede nel Figlio ha vita eterna”. (Giovanni 3:36) Come facciamo a esercitare fede in Gesù? Una fede del genere non si mostra solo a parole. “La fede senza opere è morta”, dice Giacomo 2:26. Sì, la vera fede si dimostra con le “opere”, cioè con le azioni. (…)
Questo è un punto in cui il geovismo prende lodevolmente le distanze dal “sola fide” tipico del protestantesimo storico. Infatti presso i TG è in onore l’esercizio, anche strenuo, delle virtù. Spiace però vedere che le opere di beneficenza verso il prossimo vengono ridotte alla sola predicazione, escludendo totalmente ogni attività caritativa, coltivata invece con grande dedizione da tutti gli altri seguaci di Gesù.


21 Assistete alla celebrazione annuale del Pasto Serale del Signore. La sera del 14 nisan del 33 E.V. Gesù istituì una celebrazione speciale che la Bibbia chiama “il pasto serale del Signore”. (1 Corinti 11:20; Matteo 26:26-28) Si chiama anche Commemorazione della morte di Cristo. Gesù la istituì per aiutare gli apostoli, e tutti i veri cristiani dopo di loro, a ricordare che morendo come essere umano perfetto diede la sua anima o vita in riscatto. A questo proposito Gesù comandò: “Continuate a far questo in ricordo di me”. (Luca 22:19 (…)
Le diversità cattoliche , riguardo a questa celebrazione, e anch’esse derivate dalla Bibbia ma interpretata diversamente, sono varie. Ne elenchiamo alcune:

- per noi non si tratta solo di un “ricordo” ma di un “memoriale”, cosa che nel linguaggio biblico comportava un rivivere l’evento passato; una sorta di trasposizione di quel fatto storico che lo renda attuale nel momento in cui se ne fa memoria. E che quell’evento possa essere reso da Dio presente in futuro (ai nostri giorni) come in passato (nella cena precedente alla passione) rispetto al momento storico in cui si è verificato (sul Calvario) è dato dal fatto che si tratta di una azione divina, che come tale trascende il tempo e lo spazio, e la cui efficacia pertanto si estende sino agli ultimi giorni del mondo così che la redenzione ha potuto beneficare i giusti dell’Antico Testamento donando loro, anche se inconsapevolmente, la grazia che sarebbe scaturita dal sacrificio di Cristo;

- la frequenza, che per i TG è annuale, non essendoci state disposizioni tassative da parte di Gesù, noi la riteniamo lasciata alla libertà della Chiesa; la quale già dai primi albori usava moltiplicarla giacché ci sono attestati scritturistici e patristici che i cristiani si riunivano spesso per la “frazione del pane” (termine tecnico per indicare l’eucaristia). Per esempio lo facevano abitualmente “nel giorno del sole” cioè la Domenica;

- le specie eucaristiche (pane e vino) che nel geovismo restano pane e vino, meri “emblemi”, cioè simboli, secondo noi vengono trasformati in reale corpo e Sangue di Cristo, come ha assicurato Gesù nella Cena e con severo ammonimento ha ricordato S. Paolo in 1Corinti 11,23- 29. L’eucaristia è insomma una realtà sacramentale, ovvero segno ma efficace, perché contiene la realtà del Cristo che comunica la sua grazia;

- i destinatari, gli aventi diritto, della assunzione degli emblemi (per noi “sacre apparenze”) che nel geovismo sono solo i rimanenti terreni dei 144.000, nel cattolicesimo (ma anche in tutta la "cristianità") sono tutti i battezzati il cui cuore non è in disarmonia con l’amore di Dio, aderendo al peccato (ovvero i battezzati che sono in grazia);

- nella comunione non viene realizzato solo un segno esterno che faccia capire agli altri che si è dei 144.000 eletti, come nel geovismo, ma si realizza una trasformazione cristica dell’essere umano che viene sempre più conformato a “Gesù” fino alla sua “statura perfetta” che si ha nella santità;

- insieme a questo l’intera azione liturgica, fatta presso i cattolici di canti, preghiere, letture, consacrazione e comunione, è da noi concepita non solo come un “rammemoratore” bensì come una “eucaristia” (rendimento di grazie) sacrificio di lode e banchetto che anticipa simbolicamente quello in cui berremo il vino nuovo nel Regno di Dio (metafora della comunione beatifica in seno alla Trinità).
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06/02/2007 13:05
 
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28.

CAPITOLO SEI (pag. 57-65)

Dove sono i morti?
Cosa accade quando si muore?
Perché si muore?
Può essere confortante conoscere la verità sulla morte?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

QUESTE sono domande che l’uomo si fa da migliaia di anni. Sono domande importanti, le cui risposte interessano a tutti noi, indipendentemente da chi siamo o da dove viviamo.(…)
3 Piangiamo quando muore una persona cara, e forse ci chiediamo: ‘Cosa le è accaduto? Sta soffrendo? Veglia su di me? Posso aiutarla? La rivedrò mai?’ Le varie religioni danno risposte diverse. Alcune insegnano che chi si comporta bene andrà in cielo e chi si comporta male brucerà in un luogo di tormento. Altre insegnano che alla morte si va a stare nel reame spirituale insieme ai propri antenati. Altre ancora insegnano che i defunti vengono giudicati nell’oltretomba e poi si reincarnano, cioè rinascono in un altro corpo.
4 Tutte queste dottrine si basano su un unico concetto, cioè che una parte di noi sopravvive alla morte del corpo.
Riprenderemo a suo tempo il discorso sul cielo/paradiso e il “luogo” di tormento/inferno (che non è un luogo) ove si “brucerebbe” alla lettera (e manco questo è vero); e lo faremo aggiungendovi il purgatorio stranamente dimenticato dagli estensori della dottrina geovista. Sarà interessante dimostrare con tutta evidenza che anche la WT crede all’esistenza dell’inferno. Ma non anticipiamo… Parliamo ora della sola sopravvivenza dell’anima, detta anche “spirito”; ma ben distinto dallo Spirito Santo e dallo spirito-attitudine-carica d’entusiasmo e dallo humour (il termine spirito non ha significato univoco).
E’ vero che secondo noi cattolici l’anima/spirito sopravvive alla morte del corpo. Ma per essere precisi, nella visuale cattolica l’anima non è “una parte” ma un “compricipio del tutto/persona umana, la quale è un composto sostanziale di anima e di corpo”. In noi cioè non esiste il dualismo platonico-buddista secondo cui l’anima/spirito è un ospite di un involucro (così che può cambiarlo in un altro) e meno che meno che tale involucro sia una “prigione” ove essa è stata relegata per punizione. Nel caso di un dualismo bisognerebbe spiegare l’interazione anima-corpo con un parallelismo sincronico: l’anima decide una cosa, e il corpo la esegue, il corpo percepisce una realtà e la trasmette all’anima. In realtà (ecco il concetto di realtà sostanziale) sarebbe più giusto pensare all’anima come al “corpo invisibile” e al corpo come “all’anima resa visibile”. Non c’è bisogno cioè del meccanismo parallelo. Stringendo una mano, dando un bacio,ecc… si tocca la persona, l’insieme. Così che è impossibile separare l’emozione creata a livello mentale dalla sua ripercussione corporea e viceversa.



Secondo quasi tutte le religioni, antiche e moderne, in qualche modo viviamo per sempre, continuando a vedere, sentire e pensare. Ma com’è possibile? I sensi, come i pensieri, dipendono tutti dall’attività del cervello. Alla morte il cervello smette di funzionare. I nostri sensi, ricordi e sentimenti non continuano misteriosamente a esistere in maniera indipendente. Non sopravvivono alla distruzione del cervello.
E’ esatto! Ma sia la realtà angelica (gli angeli sono senza corpo e quindi senza “cervello”) sia l’assicurazione rivelata che nell’aldilà gli esseri umani restano coscienti (cf la beatitudine di Abramo e la sofferenza di Epulone) ci fanno capire che Dio porrà in essere per l’anima nello stato di separazione (ovvero in attesa della risurrezione) un contatto conoscitivo in una modalità che solo Lui conosce e che si attua solo se Lui la permette. Ciò spiega anche l’affermazione biblica secondo cui i morti non sono consci di nulla; di nulla riguardo al mondo spazio-temporale che hanno lasciato, ma solo di ciò che l’azione divina permette loro di percepire. Lo stesso vale per i nostri Santi. Il modo è sconosciuto, perché si tratta di mondo sopra-naturale; il fatto sicuro perché rivelato da Gesù.
Aggiungiamo anche che qui si tocca con mano la scelta materialista operata dalla WT che riduce la mente umana (facoltà che risiede in una entità immateriale) al cervello, come le se idee e gli atti volitivi fossero un secreto, un essudato dell’attività fisico-chimica neuronale.



COSA ACCADE REALMENTE QUANDO SI MUORE?
5 Quello che accade quando si muore non è un mistero per Geova, il Creatore del cervello. Egli conosce la verità, e nella sua Parola, la Bibbia, spiega qual è la condizione dei morti. L’insegnamento biblico è chiaro: quando moriamo cessiamo di esistere. La morte è il contrario della vita. I morti non vedono, non sentono e non pensano. Non c’è una parte di noi che sopravvive alla morte del corpo. Non possediamo un’anima o spirito immortale.
Naturalmente per sentenziare così decisamente questa posizione negativa la WT ha bisogno di fare una scelta (gr. àiresis) di quei soli versetti biblici che le sembrano confermativi della sua dottrina. E di quelli che sono contrari mostrando la permanenza dell’essere umano che ne farà? Qual è la sorte loro riservata dagli esegeti obbedienti al CD di Brooklyn? Essi sono maciullati da due forme di nullificatoio: a) vengono reinterpretati simbolicamente (davvero rocambolesca l’interpretazione della parabola di Lazzaro ed Epulone, spiegata dal geovismo come se Gesù non alludesse a persone morte ma ai Farisei/Epulone e agli Apostoli/Lazzaro nella loro diversità/scontro dottrinale); b) vengono opportunamente potati per non far dire loro ciò che dicono (buffa, per non dire comica, la trovata dei due punti messi dopo “oggi” in Luca 23,43. Posizione tenuta pervicacemente sia contro la regola della Bibbia che spiega la Bibbia, sia contro la logica, sia contro l’intendimento di pressoché tutti i traduttori di Bibbia).
(seguita)

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15/02/2007 13:17
 
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29.

6 Dopo aver constatato che i viventi sanno che moriranno, Salomone scrisse: “In quanto ai morti, non sono consci di nulla”. Quindi spiegò ulteriormente questa verità fondamentale dicendo che i morti non possono amare né odiare e che “non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza [nella tomba]”. (Ecclesiaste 9:5, 6, 10)
Potremmo obiettare al CD dei TG che dicendo “non possono amare né odiare” va oltre ciò che è scritto. Non è Salomone che lo dice ma il CD a vedercelo, ricavando un senso futuro per ciò che invece la Bibbia riferisce al passato. Infatti il testo dice dei morti “5 … non c’è più salario per loro, perché il loro ricordo svanisce. 6 Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto ormai è finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole.” (CEI) Odio e invidia è chiaramente riferito alla situazione passata dei morti da quel “tutto ormai è finito” e non alla loro situazione attuale. Anche il seguente “non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole” dice esattamente che sono tagliati fuori da quel tipo di vita passata, restando impregiudicata la situazione futura, cioè attuale che, come abbiamo già detto, li esclude dai contatti con il mondo spazio-temporale ove l’essere è mediato alla conoscenza attraverso la fenomenologia sensoriale (salvo contatti eccezionali creati da Dio,). Tutto questo non allude affatto a uno stato di incoscienza. Al contrario ci sono testi che adombrano la presenza di un certo psichismo e comunque esckludono la nullificazione totale dei defunti.

Ma potremmo anche ricordare che in tal modo il CD dimentica una sua regola (che, bene intesa, è condivisa anche dalla cristianità) quella della “progressività della rivelazione”. A tal proposito, e proprio in riferimento ad Ecclesiaste/Qoèlet il catechismo degli adulti “La verità vi farà liberi” dice: “Nella Bibbia, il libro di Qoèlet, scritto prima che la divina rivelazione illuminasse pienamente il destino ultraterreno dell’uomo…” (n. [14]) Questo tipo di progressività la WT non la nega. Allora perché mai lo “Schiavo fedele e discreto” (=il rimanente terreno dei 144.000 Unti) lascia che il suo CD se la dimentichi attribuendo all’Autorità citata (la Bibbia) un insegnamento che essa non vuole indicare come definitivo in quel vecchio libro? Onestà vorrebbe che non si prenda per definitivo ciò che è provvisorio e quindi per insegnamento perenne ciò che sarebbe stato superato dalla rivelazione neotestamentaria. “Dovete usare le Scritture onestamente” tuona il CD in “Accertatevi” pag. 64, e aggiunge “L’interpretazione personale può indurre a torcere le Scritture”, pag. 63.



Similmente Salmo 146:4 dice che quando un essere umano muore “periscono in effetti i suoi pensieri”. (…)
Non pensa più quindi non esiste perché l’uomo vivo pensa; giusto? Ma anche qui si torcono le Scritture. Se infatti deve valere la promessa che posso usare la mia Bibbia perché il messaggio geovista sarebbe ben supportato anche da “qualsiasi Bibbia lei preferisca” (cf Ragioniamo, pag. 412) allora io osserverò che nella mia Bibbia della CEI c’è scritto che periscono “i suoi disegni” e in quella delle Paoline tradotta da Nardoni-Pasquero, che adoperavo prima, si parla di “progetti”. Di miei disegni e progetti alla mia veneranda età ne sono periti molti, ma questo non comporta che io abbia cessato di vivere.

COSA DISSE GESÙ
7 (…)Gesù spiegò: “Lazzaro è morto”. (Giovanni 11:11-14) Notate che Gesù paragonò la morte al riposo e al sonno.
Lazzaro non era in cielo né in un inferno ardente. Non era con gli angeli né con i suoi antenati. Non era rinato in un altro essere umano. Riposava nella morte, come in un sonno profondo senza sogni. Anche altri passi biblici paragonano la morte al sonno. Per esempio, quando il discepolo Stefano morì lapidato, la Bibbia dice che “si addormentò”. (Atti 7:60) Similmente l’apostolo Paolo scrisse di alcuni che ai suoi giorni si erano “addormentati” nella morte. — 1 Corinti 15:6.
Mah, noi lo noteremmo volentieri. Confortati dalla certezza che quando uno dorme è vivo! Forse il prendere nota su questo particolare va piuttosto consigliato al CD che intende il sonno come nullificazione totale dell’individuo.
Quanto a Lazzaro, osserveremo che Dio, in previsione della sua rivivificazione/rivitalizzazione e del suo ritorno alla vita precedente può benissimo averlo tenuto fuori dalla situazione dei morti definitivi. L’entrare nell’altra vita non è mica un fatto automatico. E’ sempre e comunque una condizione creata da Dio stesso.
E che la morte di Lazzaro (come quella di altri soggetti di cui parla la Bibbia) non era una morte definitiva, e quindi la sua una “risurrezione” tra virgolette, è assicurato dalla Bibbia che parla di Gesù come “primogenito dai morti”, cioè il primo ad essere stato risuscitato; e mostra insieme che il corpo del risuscitato non è più quello di prima: oltre ad avere facoltà nuove non può più morire. Invece Lazzaro & Co. Ri-morirono.
(seguita)
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30.

PERCHÉ SI MUORE(…)

11 “Positivamente non morirete”, replicò Satana.
Dite quello che volete ma questo “positivamente” in italiano è un rebus da interpretare, e per me anche un po’ comico..


(…) Satana voleva far credere a Eva che per lei sarebbe stato vantaggioso mangiare il frutto proibito. Secondo lui poteva decidere da sola cosa era giusto e cosa era sbagliato; aveva diritto di fare quel che voleva.
Ma che dici? Neanche Dio ha il diritto di decidere ciò che è giusto e sbagliato, ma può decidere solo per ciò che è giusto. Né può fare ciò che vuole ma è obbligato a volere sempre e solamente un’unica cosa: l’Amore. Si tratta di linguaggio metaforico. La tentazione stava tutta e sola nel rifiutare o continuare ad accogliere la comunione d’amore e di intenti con il Padre avuta fino a quel momento. Si bramava l’autodeterminazione e l’autonomia totale e non di fare il bello e il cattivo tempo in maniera scervellata.


(…) Mangiando il frutto disubbidirono deliberatamente a un comando semplice e ragionevole.
Mostrarono disprezzo per il loro Padre celeste e per la sua autorità. Una simile mancanza di rispetto per il loro amorevole Creatore era imperdonabile.
Ragionevole sì, ma semplice no. Tanto che ci caschiamo tutti nella ribellione dell’orgoglio. E se a noi Dio desse la stessa opportunità che dette loro, tempo un’ora e sulla terra avremmo sei miliardi di… peccati originali.


12 Facciamo un esempio: come vi sentireste se dopo aver cresciuto con amore un figlio o una figlia questi vi disubbidisse rivelando di non amarvi e di non avere alcun rispetto per voi? Che dolore sarebbe! Allora immaginate come dovette essere addolorato Geova quando sia Adamo che Eva si rivoltarono contro di lui.
Noticilla per i nuovi. Addolorarsi e rallegrarsi sono sentimenti che il CD attribuisce a Geova a seguito di dimenticanza che la Bibbia procede in maniera antropomorfica. Così ne ricava un Dio di umore variabile; laddove sia la metafisica che la rivelazione assicurano che l’Assoluto “non è come un uomo”, “non muta”.


È IMPORTANTE CONOSCERE LA VERITÀ SULLA MORTE
15 Quello che la Bibbia insegna sulla condizione dei morti ci conforta.
Come abbiamo imparato, i morti non soffrono in nessun modo. Non c’è motivo di averne paura, poiché non possono farci del male. Non hanno bisogno del nostro aiuto e non possono aiutarci. Noi non possiamo parlare con loro e loro non possono parlare con noi.
Chi si contenta gode! Io preferisco: primo, essere degli Unti che non passano per niente nello stato di morte; secondo, credere al “vita mutatur non tollitur” che la mia Chiesa insegna interpretando la Bibbia diversamente e, a quanto sto bereanamente verificando, più onestamente e intelligentemente di quanto si faccia a Brooklyn.

Quanto al resto: che alcuni defunti possano stare nel tormento della dannazione lo ha insegnato Gesù con estrema chiarezza e dovizia di riferimenti; perciò per quanto ci dispiaccia va accettato per fede e semmai con l’impegno a far sì che tutti si salvino. Che non ci sia motivo di avere paura dei morti ne siamo anche noi convintissimi. Invece la Bibbia (già dal libro dei Maccabei) insegna che essi possono essere aiutati da nostri sacrifici espiatori (=preghiere di suffragio). Ed è falso che non possano aiutarci: possono farlo sia i santi beati che i santi purganti intercedendo da Dio grazia per noi. E’ vero che non possiamo parlare con loro, né loro con noi, salvi fatti contatti eccezionali che sono prodotti da Dio come fenomeni sensibili (esteriori o interiori) per darci un messaggio da parte Sua, o per comunicarci una guarigione che Lui fa, grazie alla richiesta del Santo eccetera…



Molti capi religiosi sostengono falsamente di poter aiutare i defunti e così spillano denaro a quelli che ci credono. Ma conoscendo la verità non ci lasciamo ingannare da chi insegna simili menzogne.
Colpo basso eh? Anzitutto va ricordato che la Chiesa prega ogni giorno e gratuitamente per tutti i vivi e i defunti (che sono in stato di purificazione, poiché le preghiere di suffragio non servono né per i beati né per gli eventuali (speriamo nessuno) dannati.
Perciò le preghiere per singoli defunti sono decise dalla libera richiesta dei fedeli e, data la richiesta privilegiata, la Chiesa chiede un’offerta adeguata all’impegno di preghiera richiesto. Ma (attenzione!) è sempre sottinteso che l’economia divina della grazia è distribuita da Dio secondo un Suo criterio paterno di equità. Quindi nessuno può illudersi di tirare in paradiso con tutte le scarpe e di corsa un’anima che gli sta a cuore facendo una offerta superlativa (metti le Messe Gregoriane).
Il Signore in questi casi tiene conto solo della generosità e della fede dell’offerente, ma non si sente condizionato dal dono materiale. Dono che, come ci ha insegnato Gesù parlando della vedova che aveva versato degli spiccioli, verrà da Dio ritenuto più generoso in rapporto alla disposizione di cuore dell’offerente.

Posso a questo punto anch’io colpire sotto la cintura? Per contro vi sono quelli che non chiedono offerte per i defunti perché pensano che siano inesistenti e perché non hanno una liturgia pubblica ma solo attività di studio. Però spillano denaro ai propri fedeli facendo credere loro che la fine del mondo è prossima e sarà molto gradito da Geova se lo onoreranno con le loro cose di valore per l’opera di predicazione, e se lasceranno il loro lavoro scegliendone uno part time così da poter dedicare più tempo alla distribuzione degli stampati, e presteranno la loro forza-lavoro gratis per costruire sale del Regno e affini.



17 Come abbiamo già visto, alcune religioni insegnano che, alla morte, chi durante la vita si è comportato male va a soffrire per sempre in un luogo di tormento infuocato. Questo insegnamento disonora Dio.
Geova è un Dio di amore e non farebbe mai soffrire nessuno in questo modo. (1 Giovanni 4:8) Cosa pensereste di un adulto che punisse un bambino disubbidiente mettendogli le manine sul fuoco? Avreste rispetto di una persona simile? Vorreste mai conoscerla?
Sì, questo insegnamento della WT disonora Dio, perché Dio odia le menzogne. E chi ai nostri giorni parla ancora di “luogo di tormento infuocato” sa di mentire, fa un discorso infantile e da Medio Evo, perché per tutta la cristianità (adulta) si tratta di una illustrazione metaforica. L’inferno non è un luogo, non è infuocato, e non è Dio a mandarci nessuno ma è un autoallontanamento da Dio deciso dal peccatore; analogo a quello che avviene quando un figlio in famiglia rifiuta la regola sovrana dell’amore reciproco. Il Padre continuerà ad amarlo. Ma il figlio preferirà stargli lontano.
E per contro potremmo chiedere: cosa pensereste di un Dio che volesse che i bambini che hanno bisogno di una trasfusione siano lasciati morire dissanguati?



19 Conoscere la verità riguardo ai morti vi protegge da false dottrine che potrebbero sviarvi. Inoltre vi aiuta a capire altri insegnamenti biblici. Per esempio, quando scoprite che alla morte non si va nel reame spirituale, la promessa della vita eterna su una terra paradisiaca acquista vero significato per voi.
Sì il significato di una grossa bufala. Se infatti uno scopre bereanamente la verità cosa scoprirà? Scoprirà che Dio ha predestinato tutti al reame spirituale e che il paradiso sulla terra paradisiaca lo Schiavo/Rutherford se l’è inventato nel 1935 per far quadrare la teoria geovista degli eletti ristretta a 144.000 persone! E che la migliore prova che la Bibbia non parla di terra paradisiaca (se non come metafora del regno dei cieli) sta nel fatto che il CD, fatto tutto di gente “qualificata per insegnare” e al quale “Geova avrebbe trasmesso la dottrina come ad un Canale”, non è riuscito a vedere la terra paradisiaca per oltre 50 anni di “accurata conoscenza della Bibbia”. Una delle due: o non c’è nella Bibbia tale messaggio, o c’era ma gli Unti non l’hanno visto. Il che obbliga a chiedersi: ma chi ci dice che oggi ci vedono?
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31.


CAPITOLO SETTE (pag. 66-75)

Vera speranza per i nostri cari che sono morti
Come facciamo a sapere che i morti risorgeranno davvero?
Cosa indica che Geova desidera risuscitare i morti?
Chi verrà risuscitato?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

“LAZZARO, VIENI FUORI!”
(…)
9 Gesù non pretese di compiere da solo questo miracolo straordinario. Prima di chiamare Lazzaro pregò, indicando chiaramente che la risurrezione era opera di Geova. (Giovanni 11:41, 42)
Di nuovo la scelta (àiresis)? Se è vero che in questo passo Gesù ha detto al Padre “so che sempre mi ascolti”, in altri passi ha detto “Io sono la risurrezione e la vita” (Giovanni 11,25) “Io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Giovanni 6,40). Ha fatto “rapina” arrogandosi un potere e la gloria esclusiva di Geova? Se questo è impossibile perché Gesù è “la Verità”, allora vuole dire che egli ha in proprio lo stesso potere divino del Padre. Infatti ha anche detto della sua propria vita “ho il potere di donarla e di riprenderla”; passo non a caso alterato dal CD che lo ha trasformato in “autorità di riceverla di nuovo” (sic!). (Giovanni 10,18)


Quella non fu l’unica volta in cui Geova impiegò la sua potenza per risuscitare qualcuno. La risurrezione di Lazzaro è solo uno dei nove miracoli del genere menzionati nella Parola di Dio. (…).
10 Naturalmente le persone risuscitate da Gesù in seguito morirono di nuovo. Allora fu inutile risuscitarle? Niente affatto. Questi avvenimenti confermano importanti verità e ci infondono speranza.
Esatto! Confermano l’importante verità di cui ho già accennato in precedenza. Che cioè non si trattò di risurrezioni nel senso specifico della parola. Proprio perché il “primogenito dai morti” è Cristo (Colossesi 1, 18 ); perché la risurrezione avverrà “nell’ultimo giorno”; e perché quei cosiddetti risuscitati morirono di nuovo, mentre Paolo assicura che con la risurrezione Gesù “rimodellerà il nostro corpo umiliato affinché sia conforme al suo corpo glorioso secondo l’operazione del potere che egli ha, anche di sottoporre a sé tutte le cose” (Filippesi 3, 21) un corpo sul quale la morte non ha più alcun potere “Poiché sappiamo che Cristo, ora che è stato destato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più” .(Romani 6, 9)


IMPARIAMO DALLE RISURREZIONI GIÀ AVVENUTE
Come abbiamo osservato. Noi dobbiamo imparare dall’unica vera risurrezione avvenuta, che è quella di Cristo. Impariamo precisamente che siamo tutti fatti per il cielo, dove si va immediatamente alla morte del corpo se si è giusti (cf Lazzaro; S. Paolo che voleva morire per essere con Cristo); impariamo che alla fine dei tempi Gesù-Dio risusciterà il nostro povero corpo rendendolo simile al suo glorioso, ovvero spiritualizzandolo così da poter “entrare” nella dimensione spirituale chiamata “cielo/paradiso/regno/casa di Dio/terra promessa/banchetto celeste/trono di gloria”… e via metaforando.


13 È poco realistico considerare la risurrezione una realtà? No, perché Gesù insegnò che un giorno “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative” saranno risuscitati. (Giovanni 5:28)
Ma lo stomaco di un leone o di uno squalo non sono “tombe commemorative”. Che ne sarà di quelli finiti in quel modo e in modi simili?
Per i profani avvertiamo che la dizione “tomba commemorativa” è gergo geovese, per distinguerla dalla, pure geovistica, “comune tomba del genere umano” che è quella reale e che consisterebbe nella memoria di Geova. Tutti i defunti “stanno” là dentro nel senso che Geova ha memorizzato la loro composizione fisico-chimica e la riprodurrà a suo tempo in copia conforme. Quanto agli individui reali, definiti confusionariamente, comprendendo tutte le loro parti componenti, “anime”, devono essere considerati totalmente distrutti dalla morte (noi usiamo dire “nullificati” per rendere bene l’idea, ma potremmo dire con la fisica trasformati in energia). Il che significa però – e qui il geovismo cade in contraddizione – che la loro riproduzione nel millennio del post Armaghedon (eccezion fatta per gli Unti che hanno avuta una una “prima risurrezione” nel 1918 e dopo di allora quelli che muoiono vengono “mutati in un istante” al momento della morte, ricevendo un “corpo spirituale” con cui sono accolti in cielo) non è una vera risurrezione del soggetto già defunto, ma solo la riproduzione di una sua copia; e con tutti i difetti memorizzati al momento della morte così che gli Unti nel millennio possano “renderla perfetta applicandole progressivamente i meriti di Cristo” (sic).



Geova è il Creatore di ogni forma di vita. È così difficile credere che possa ricreare la vita? Naturalmente molto dipende dalla sua memoria. Geova si ricorda dei nostri cari che sono morti? Nell’universo ci sono miliardi e miliardi di stelle, eppure Geova Dio conosce il nome di tutte! (Isaia 40:26) Quindi può ricordare ogni particolare dei nostri cari, ed è pronto a riportarli in vita.
“Ricreare” è la parola giusta. In effetti se uno è stato nullificato possiamo avere non una sua ri-surrezione ma solo una nuova creazione di altra entità simile a quella distrutta. E non verrebbe ri-creata solo il suo tipo di vita ma anche il suo tipo di corpo, giacché, secondo il geovismo l’individuo/anima è composto di “corpo e forza vitale” (detta anche, e siamo ancora nella confusionarietà dei termini, “spirito”). La “forza vitale” geovista – sarà bene ricordarlo sempre! - non ha nulla di personale giacché è equiparata a quella degli animali.


14 Ma Geova desidera risuscitare i morti? La Bibbia insegna che è ansioso di farlo. Il fedele Giobbe chiese: “Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere?” Giobbe sapeva che avrebbe aspettato nella tomba fino al momento in cui Geova Dio si sarebbe ricordato di lui, e disse: “Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. — Giobbe 14:13-15.
Visto che si è citato Giobbe, e visto che il proclamatore geovista dice “sarò lieto di usare qualsiasi Bibbia lei preferisca” io preferisco che mi parli della nullificazione dell’individuo, dimostrandomela, se può, usando la mia Bibbia CEI che in Giobbe 19,26-27 dice:
“26 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne vedrò Dio.
27 Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da
straniero.”

Per la curiosità citiamo come rende quel versetto la NM 1967:
“26 E dopo la mia pelle, [che] han
Portata via, questo!
Eppure ridotto nella mia carne io guarderò Dio,
27 Che perfino guarderò da me,
E [che] i miei medesimi occhi
Per certo vedranno, ma non
Qualche estraneo.”
Non penso che occorrano commenti…



15 Pensate! Geova brama di riportare in vita i morti. Non è incoraggiante sapere che prova questi sentimenti? Che dire quindi di questa futura risurrezione? Chi verrà risuscitato, e dove?
Il Dio, da noi conosciuto sia filosoficamente sia per rivelazione come trascendente il mondo e non come pezzo all’interno di esso, che dice espressamente di Sé “io non sono un uomo… io non muto”, non si concilia con questo “provare sentimenti” che indicano variazione, mutabilità. Le riteniamo, come tutte le altre illustrazioni divine della Bibbia (per es. lo scendere per vedere, avere un volto e spalle, aspettare gli eventi per sapere ecc…), semplici “antropomorfismi” che presentano Dio alla maniera umana ma che la fede ci impone di decodificare. Ed è per questo che la nostra teologia dice che di Dio sappiamo più ciò che non è che quel che è.
(seguita)

[Modificato da berescitte 23/02/2007 11.30]

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27/02/2007 09:23
 
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32.

“TUTTI QUELLI CHE SONO NELLE TOMBE COMMEMORATIVE”
16 Le risurrezioni descritte nella Bibbia ci insegnano molto riguardo alla risurrezione avvenire. Coloro che furono riportati in vita qui sulla terra si riunirono ai loro cari. La risurrezione futura produrrà risultati simili, ma sarà di gran lunga migliore.
Non ci siamo. L’ho già detto ma questi insistono e insisto anch’io. Le risurrezioni di cui si parla non erano vere e proprie risurrezioni ma rivivificazioni, o, se si preferisce, ritivalizzazioni, quindi non ci insegnano proprio niente riguardo alla risurrezione avvenire. Riguardo ad essa ci insegna qualcosa invece la risurrezione di Gesù semplicemente perché è lui il “primogenito dai morti” e la sua è l’unica vera risurrezione biblica perché ha comportato la trasformazione del suo corpo terreno reso glorioso; con lo specifico che “la morte non ha più presa su di lui” (cosa ben diversa dalle cosiddette risurrezioni di quegli altri personaggi che sono ri-morti in seguito. E la risurrezione di coloro che “muoiono nel Signore” è garantito che segua la stessa sorte di quella di Gesù. Infatti la Bibbia assicura che Gesù risusciterà il nostro corpo rendendolo simile al suo corpo glorioso, il che comporta non solo lo spostamento con la velocità del pensiero e il passaggio attraverso i muri ma anche e soprattutto il non essere più soggetto alla morte. E questo vale per tutti: non esistono davanti a Gesù unti e pecore.


Come abbiamo imparato nel capitolo 3, è proposito di Dio che l’intera terra sia trasformata in un paradiso. Quindi i morti non saranno riportati in vita in un mondo pieno di guerre, criminalità e malattie. Avranno la possibilità di vivere per sempre su questa terra in pace e felicità.
Già ma noi, dallo studio del geovismo, abbiamo imparato che l’intera terra trasformata in paradiso è una trovata del CD avvenuta verso il 1935 e non prima. Se fosse stata nella Bibbia, e per giunta come verità del “proposito di Dio” la si sarebbe colta immediatamente e non dopo 50 anni di scrutazione delle Scritture e con occhi di gente “qualificata per insegnare” e con menti che, facendo aprte del Canale, verrebbero illuminate “teocraticamente” da Geova circa le verità da insegnare.


17 Chi verrà risuscitato? Gesù disse che “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. (Giovanni 5:28, 29) Similmente Rivelazione 20:13 dice: “Il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti che erano in essi”. Il termine “Ades” si riferisce alla comune tomba del genere umano. (Si veda l’Appendice, alle pagine 212-13). Questa tomba collettiva sarà svuotata. Tutti i miliardi di persone che vi riposano torneranno in vita. L’apostolo Paolo disse: “Ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Cosa significa?
Significa che stiamo confondendo le acque. Da un lato vi interessa aggiungere quel “commemorative” alle tombe, cosa che si riferisce solo alle tombe del cimitero che appunto “commemorano” il defunto con le loro lapidi; dall’altra siete preoccupati di non sapere come qualificare le “tombe” di gente che è finita nel mare o in pancia alle belve; infine vi interessa affermare che i morti non sono là in nessuna di questa specie di tombe, e quindi non usciranno di là. Essi sono in quella che definite ”comune tomba del genere umano” e che identificate nel “cervello di Geova” che, come un supercomputer, al momento della morte della persona prende e memorizza tutti i dati di quella personalità, per riprodurli (neanche correggendoli in memoria, altrimenti gli Unti non saprebbero poi che fare) tali e quali in un nuovo soggetto: cosa che impropriamente chiamate “risurrezione” quando, come abbiamo detto e ribadiamo, è creazione di una copia conforme all’originale perduto.


18 I “giusti” includono molte persone di cui si legge nella Bibbia, vissute prima che Gesù venisse sulla terra. Forse vi vengono in mente Noè, Abraamo, Sara, Mosè, Rut, Ester e molti altri. (…)
Giusto Abramo! E’ proprio lui che ci viene in mente. E ricordiamo anche che la Bibbia/Gesù nella parabola di Lazzaro ed Epulone lo colloca in cielo. Una imperdonabile svista da parte sua se, come il geovismo insegna, in realtà egli fosse stato nullificato in attesa che sia riprodotta una sua copia nel futuro millennio, non è vero? Come mai Gesù, il “grande Insegnante” ha escogitato una parabola così depistante dalla verità? Gli ci voleva tanto, invece di parlare di “seno di Abramo” e di realtà esistente subito dopo la morte, a dire “terra paradisiaca”? e a collocarla in un futuro lontanissimo?


19 Che dire di tutti coloro che non hanno servito Geova o non gli hanno ubbidito perché non l’hanno mai conosciuto? Quei miliardi di “ingiusti” non saranno dimenticati. Anch’essi saranno risuscitati e avranno il tempo di conoscere il vero Dio e di servirlo. In un periodo di mille anni i morti saranno risuscitati e avranno l’opportunità di unirsi ai fedeli che serviranno Geova sulla terra. Sarà un tempo meraviglioso. Questo è il periodo che la Bibbia chiama il Giorno del Giudizio.
Da appuntare il cosiddetto “Giorno del Giudizio” durerà mille anni.


20 Significa questo che tutti gli esseri umani che sono vissuti nel corso del tempo verranno risuscitati? No. La Bibbia dice che alcuni morti sono nella “Geenna”. (Luca 12:5) La parola Geenna deriva dal nome di una discarica situata fuori dell’antica Gerusalemme, dove si bruciavano cadaveri e immondizia. I morti i cui corpi venivano gettati lì erano considerati dagli ebrei indegni di sepoltura e risurrezione. Perciò la Geenna è un appropriato simbolo di distruzione eterna.
E invece la Bibbia, come sappiamo, ha molteplici riferimenti al “tormento eterno” il che comporta che i soggetti non vengano distrutti/nullificati ma restino in essere. Per questo tutta la cristianità ritiene che l’inferno sia una dottrina rivelata, e che esso conferma l’esistenza di una vera libertà di scelta. Anche se la certezza della immensa misericordia di Dio può permetterci di sperare che in quella condizione vi siano finiti solo gli angeli ribelli.


Geova è il Giudice supremo e non risusciterà mai persone che giudica malvage e non disposte a cambiare.
Qui rileviamo una forte contraddizione nella dottrina perché sappiamo che, secondo il geovismo, Geova non conosce il futuro dell’uomo se non si applica a scrutarlo e che non ha possibilità di scrutarlo se gli mancano dei segni-gesti emessi dall’uomo da studiare (cf in Ragioniamo pag. 99-100 il discorso in rapporto alla scelta di Michele, ritenuto da Geova affidabile perché ne aveva controllato a lungo il corretto comportamento in cielo).
Quindi Geova non può sapere, prima di risuscitarle, se alcune persone, risuscitate e con a disposizione una nuova opportunità, vedendo anche la brutta fine di coloro che non si allineano (i quali potranno essere distrutti sia durante il millennio sia alla fine) resteranno malvage e non disposte a cambiare. Quindi dovrebbe risuscitarli assolutamente tutti gli ingiusti per vedere poi se...
Se questo ragionamento non basta aggiungiamo l’altra contraddizione di ritenere che «alla morte l’individuo è prosciolto o assolto da tutti i peccati commessi» (pag. 175 di Potete vivere per sempre). Il che dovrebbe significare che chi muore diventa ipso facto innocente. La sua malvagità è stata riscattata e cancellata/assolta dall’atto del morire. O no?

(seguita)
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33.

LA RISURREZIONE CELESTE
21 La Bibbia descrive anche un’altra risurrezione, quella alla vita immortale in cielo. Nella Bibbia è riportato solo un esempio di risurrezione di questo tipo, quella di Gesù Cristo.
Abbiamo già chiarita la diversità della risurrezione dei corpi geovista, relativa alle “altre pecore”, che non equivale alla risurrezione come intesa nella cristianità, perché, come detto, è solo ricreazione di copia conforme e non risurrezione dello stesso individuo che morì e di cui, secondo il geovismo, non resta nulla di entitativo su cui si possa esercitare una ri-surrezione. E abbiamo anche chiarito l’equivoco di chiamare risurrezioni quelle rivitalizzazioni ( o rivivificazioni) di cui la Bibbia offre esempi sia prima della risurrezione di Cristo (es. Lazzaro) che dopo (es il bambino precipitato dalla finestra). A ben vedere non erano tali, giacché l’unica vera risurrezione è quella di Cristo e comporta una modificazione del corpo (e dell’anima) così che “non può più morire” mentre invece quelle persone di cui sopra ri-morirono.

Ora incontriamo un’altra notevole originalità della dottrina geovista in quanto si sostiene che, diversamente dalle normali “risurrezioni”, destinate a ricreare corpi che vivano sulla terra paradisiaca, esiste una risurrezione; quella “alla vita immortale in cielo” di cui, nella Bibbia, si ha “un solo esempio”, quello della risurrezione di Cristo. In tale fenomeno non sarebbe affatto il corpo di Gesù di Nazareth ad essere stato risuscitato. Russell insegna che “l’uomo Cristo Gesù è morto, morto per sempre” e il suo corpo “si è dissolto tra i gas della terra”. Invece il cosiddetto risuscitato non sarebbe altro che la riproduzione di una copia di Michele arcangelo, a cui Geova donerebbe un nuovo corpo celeste ovvero un “corpo spirituale”, perché “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”.
Ora, a parte il senso equivoco con cui viene inteso quel “carne e sangue” paolino, va osservato che se così fosse, non esisterebbe alcuna continuazione di persona tra l’uomo Gesù morto e la ricreata copia Michele; il “corpo spirituale” del quale non ha sofferto alcunché sulla croce (o palo che dir si voglia) né ha dato prova di integrità, così da realizzare il riscatto, perché queste cose le ha fatte l’uomo Cristo Gesù con il suo corpo di carne che non c’è più. E’ un punto in cui il geovismo realizza una fortissima contraddizione e non è bene passarci sopra…



22 Dopo che Gesù fu messo a morte come uomo, Geova Dio non permise che il suo fedele Figlio rimanesse nella tomba. (Salmo 16:10; Atti 13:34, 35) Lo risuscitò, ma non come essere umano. L’apostolo Pietro spiega che Cristo fu “messo a morte nella carne, ma . . . reso vivente nello spirito”. (1 Pietro 3:18) Questo fu davvero un grande miracolo. Gesù era di nuovo in vita come potente persona spirituale! (1 Corinti 15:3-6) Fu il primo a ricevere questa gloriosa risurrezione. (Giovanni 3:13) Ma non sarebbe stato l’ultimo.
Né sarà questa l’ultima volta che contestiamo decisamente questo insegnamento non biblico. Secondo la Bibbia il risorto non è Michele ma Gesù di Nazareth. Lo ha affermato lui stesso, il Santo nella cui bocca non si è trovato inganno. E lo ha fatto toccare quel corpo (“Guardate, toccate sono proprio io…mettete il dito nelle piaghe…pselafèsate me” pizzicatemi dice Luca 24,39). Come fa il CD a dire che non era vero niente, che si trattava di “materializzazioni” di fac simile? E se fossero state tali era quello il linguaggio che Cristo doveva adoperare per chiarire le cose? Geova non ha preveduto che dietro le parole di cristo si sarebbe creato l’equivoco planetario in tutta la cristianità per tutti i secoli precedenti alla “nuova grande luce” recata da Russell? Ma con queste manovre di capovolgimento delle affermazioni più evidenti è vero o no che il CD dei TG impugna la Bibbia e può farle dire quello che vuole?


23 Sapendo che presto sarebbe tornato in cielo, Gesù disse ai suoi fedeli seguaci che avrebbe ‘preparato un luogo’ per loro. (Giovanni 14:2) Definì “piccolo gregge” coloro che sarebbero andati in cielo. (Luca 12:32) Quanti faranno parte di questo gruppo relativamente piccolo di cristiani fedeli? In Rivelazione 14:1 l’apostolo Giovanni dice: “Vidi, ed ecco, l’Agnello [Gesù Cristo] stava sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti”.
Ma noi conosciamo altre esegesi che spiegano quel 144.000 come numero da non prendersi alla lettera. Infatti “con lui” con Gesù in cielo, “davanti al trono”, Apocalisse dice che c’è anche una folla immensa che nessuno può contare…


24 Questi 144.000 cristiani, inclusi i fedeli apostoli di Gesù, sono risuscitati alla vita in cielo. Quando avviene la loro risurrezione? L’apostolo Paolo scrisse che sarebbe avvenuta al tempo della presenza di Cristo. (1 Corinti 15:23) Come verrà spiegato nel capitolo 9, stiamo vivendo proprio in quel tempo. Quindi quei pochi rimasti dei 144.000 che muoiono nei nostri giorni vengono risuscitati istantaneamente alla vita in cielo. (1 Corinti 15:51-55) La grande maggioranza dell’umanità, invece, ha la prospettiva di essere risuscitata in futuro per vivere nel Paradiso sulla terra.
25 Geova sconfiggerà veramente la nostra nemica morte, che sparirà per sempre! (Isaia 25:8) Forse però vi chiedete: ‘Cosa faranno quelli risuscitati in cielo?’ Saranno parte del meraviglioso governo del Regno celeste. Nel prossimo capitolo impareremo dell’altro su questo governo.
Un momento! Calma e bereanità per favore…
In quest’ultimo paragrafo 24 io noto una strana manovra. Si propinano, come niente fosse, tre affermazioni dottrinali geoviste (quelle che ho sottolineato) che non hanno alcun riscontro con le normali conoscenze cristiane di me recettore cattolico. E invece di spiegarle e motivarle, alla fine si pone la domanda di cosa faranno i 144.000 risuscitati in cielo; quesito al quale si promette di rispondere nel capitolo immediatamente seguente.
Questo mi sa tanto di depistaggio dell’attenzione, quasi un tentativo di far sedimentare le nuove proposte dottrinali, facendole entrare… dalla finestra dicendole senza alcuna dimostrazione. Si spera forse che poi, quando saranno riprese, il soggetto se le ricordi e le confonda mescolandole alle verità certe? Lo dico perché una tale manovra mi è già capitata, precisamente a pag. 40 di Potete vivere per sempre. Lì, al paragrafo 17, si dice testualmente «In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio.» Ora la dizione “abbiamo già visto” dovrebbe significare non solo “abbiamo già detto” ma “abbiamo già detto e dimostrato”. Ma chi si prendesse la pazienza di riandare alle pagine precedenti esaminandole con cura non troverà da nessuna parte che è stata fatta tale dimostrazione. Cioè l’affermazione dottrinale geovista che lo Spirito Santo sarebbe esclusivamente una forza impersonale, è stata buttata là alla stregua di queste tre affermazioni finali che abbiamo colto e sottolineato. E’ o no legittimo sospettare che la WT proceda in tal modo sperando che la disattenzione antibereana dei lettori non se ne accorga e la loro controcatechesi possa procedere come se fossero verità acquisite?. Ma c’è di più. Procedendo in tal modo sia quella affermazione a pag. 40 di Potete sia queste che abbiamo appena incontrato in Cosa insegna fungono per il proclamatore geovista anche da test di controllo se il “pesce” catechizzando è raggirabile o no.

(seguita)
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Quindi “Berea” vuole che ci prendiamo il tempo e ci fermiamo, prima di procedere oltre, ad esaminarle una per una:

1) Anzitutto, a beneficio dei non esperti in geovismo, chiariamo che dicendo «Questi 144.000 cristiani, inclusi i fedeli apostoli di Gesù, sono risuscitati alla vita in cielo.» il geovismo non intende inserire tra i “fedeli apostoli di Gesù” né quello che definisce “Giovanni il battezzatore” né quello che noi definiamo San Giuseppe. Questi, non essendo Unti – poiché l’unzione sarebbe iniziata a Pentecoste, quando essi erano già morti – non fanno parte dei 144.000 destinati al cielo. Bontà loro vi fa invece parte Maria Vergine perché era presente nel Cenacolo e ha ricevuto l’unzione. Risultato? Né Giovanni Battista da Gesù stesso definito “il maggiore tra i nati di donna” né il buon Giuseppe sono da Geova, reputati degni di meritare il cielo, per quanto il primo fosse “pieno di spirito santo sin dal seno di sua madre” e il secondo il santo numero uno della serie cristiana. E la sacra famiglia resterà spaccata in eterno poiché S. Giuseppe sarà risuscitato e rimarrà eternamente (se non sgarra!) sulla terra paradisiaca mentre Gesù e Maria staranno in cielo.
Ed ecco l’affermazione dottrinale propinata circa gli Unti: «Quando avviene la loro risurrezione? L’apostolo Paolo scrisse che sarebbe avvenuta al tempo della presenza di Cristo. (1 Corinti 15:23)»
Manca a questa affermazione la doverosa aggiunta che dovrebbe essere formulata più o meno così: “al tempo della presenza di Cristo… secondo il nostro modo di intendere la Bibbia, il che comprende la convinzione che tale “presenza” (greco parousìa) va ben distinta dalla seconda “venuta” di Gesù sulle nubi del cielo alla fine del mondo. Nonostante che tutti gli esegeti della cristianità concordino invece nel tradurre parousìa con “venuta” e che perciò la Bibbia non parla di presenza e meno che meno databile come facciamo noi. Noi di Geova insomma vogliamo sostenere che la seconda venuta è di là da venire e invece Gesù è già presente dal 1918, quattro anni dopo che ha cacciato Satana dai cieli e ha inaugurato in cielo il Regno di Dio. E nel 1918 (ma è una cosa che sembra stiano cercando di cambiare; addì febbraio 2007) riteniamo che siano stati risuscitati, con annesso ‘corpo spirituale’, alla vita celeste tutti gli Unti, già morti e nullificati, dalla Pentecoste al 1918.” Siamo dunque nella fantabibbia gratuita, oltre che nella non risurrezione ma nella creazione di copie conformi che riguarda a questo punto non solo le altre pecore ma anche gli Unti del passato.

2) La seconda dottrina propinata gratuitamente suona «Come verrà spiegato nel capitolo 9, stiamo vivendo proprio in quel tempo.» Si sostiene cioè che i nostri giorni corrisponderebbero, a partire dal 1914, al tempo non della seconda venuta ma della “presenza” di Cristo e che i “Santi” (altra dizione equivalente ad Unti) dell’antichità – beninteso sempre e soltanto dalla Pentecoste a questa parte, quindi senza Abele, né Noè, né Abramo o Davide, i Profeti e tutti i giusti dell’AT ecc… tutta gente appunto senza unzione – sarebbero stati già risuscitati alla vita celeste. Il capitolo 9 dimostrerebbe questa tesi.
Ma chi avesse la copia cartacea e anticipasse per proprio conto la lettura del Cap 9 (che noi commenteremo a suo tempo) troverebbe soltanto, come dimostrazione, la pretesa che le situazioni di zizzania, che in realtà sono presenti in ogni tempo, permetterebbero di individuare il nostro tempo qualificandolo come il tempo degli “ultimi giorni”. Oltretutto si tratterebbe di un “ultimi giorni” che onestamente dovrebbe essere detto “ultimi anni”, o “ultimi decenni”, anzi dal 2014 in poi potremo dire “ultimi secoli”, dal momento che il tempo va avanti e la fine geovista si ostina a non venire.

3) La terza affermazione suona «Quindi quei pochi rimasti dei 144.000 che muoiono nei nostri giorni vengono risuscitati istantaneamente alla vita in cielo. (1 Corinti 15:51-55)»
Nessuno speri di trovare alcun collegamento logico che autorizzi quel “quindi” iniziale. Non c’è! Si tratta non di una deduzione ma di nuovo di una affermazione gratuita. La tesi sostiene che gli “Unti rimanenti” in vita sulla terra (che secondo il loro resoconto stampato nella Torre di Guardia del 1 Febbraio 2007, pag. 30, sarebbero 8758) “non passano per la morte” ma nell’istante del loro decesso Geova li doterebbe di un “corpo spirituale”, unico adatto al Reame celeste, e li assumerebbe subito in cielo a “coregnare con Cristo”; e questa sarebbe la “prima risurrezione” mentre quella delle “altre pecore” destinate alla terra paradisiaca sarebbe la “seconda” e avverrebbe dopo la battaglia di Armaghedon.
Ora, dalla 1Corinti citata, si ricava sì l’idea di una trasformazione istantanea e di una assunzione in cielo, ma non si ricava che ciò avvenga solo per gli Unti né che avvenga alla spicciolata nell’istante della morte dei singoli. E’ un evento che va trasferito alla fine del mondo, quando ci sarà la risurrezione della carne e riguarderà indistintamente tutti i giusti ancora viventi sulla terra e non solo i fantomatici Unti. I giusti cioè riceveranno la stessa trasformazione che con la risurrezione avverrà ai corpi di carne già sepolti. Lo abbiamo già detto: il corpo sarà trasformato alla stregua di quello di Gesù “primogenito dai morti”. Ma in quei versetti c’è anche qualcosa di molto chiaro e che contrasta con la tesi geovista perché c’è scritto, e lo citiamo dalla loro stessa Bibbia “53 Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l’incorruzione, e questo che è mortale deve rivestire l’immortalità.” E se mettiamo questa precisazione insieme a quest’altra della 2Corinti cap 5 “4 Infatti, noi che siamo in questa tenda, gemiamo, essendo aggravati; perché vogliamo non svestircene, ma rivestire l’altra, affinché ciò che è mortale sia inghiottito dalla vita” (NM), se mettiamo insieme queste idee rivelate ci accorgeremo che la Bibbia non insegna che il corpo mortale venga dismesso in favore di un “corpo spirituale” ma che è lo stesso corpo-tenda mortale che, senza che ce ne svestiamo, sarà rivestito dalla vita propria del Risorto. E sarà Gesù stesso che “… rimodellerà il nostro corpo umiliato onde sia conforme al suo corpo glorioso…” (Filippesi 3,21).
Ultima contraddizione, su cui il CD dei TG glissa non facendone parola, la cogliamo nell’affermazione che tale trasformazione istantanea di cui parla Paolo va d’accordo sì con l’idea che gli Unti non passino affatto per la morte, ma dimentica che invece proprio la quasi totalità degli Unti deceduti prima del 1918, sono proprio passati attraverso la nullificazione della morte, essendo essi stati risuscitati e tornati a vivere (sempre nel senso di creazione di copia conforme) appunto nel 1918. Del resto fino a quattro anni prima non esisteva ancora il “Regno di Dio e del suo Cristo” per ospitarli.


Ora sì che possiamo passare al capitolo successivo…

[Modificato da berescitte 06/03/2007 15.19]

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CAPITOLO OTTO (pag. 76-85)

Che cos’è il Regno di Dio?

Cosa dice la Bibbia del Regno di Dio?
Cosa farà il Regno di Dio?
Quand’è che il Regno di Dio farà compiere
la volontà di Dio sulla terra?



Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

MILIONI di persone in tutto il mondo conoscono la preghiera chiamata “Padrenostro” o Preghiera del Signore. (…)
Ma poche sanno che i Testimoni non lo recitano perché gli unici “figli di Dio” sono, secondo la dottrina della WT, solo i 144.000 Unti. Delle cosiddette “altre pecore”, cioè la normale dei circa sei milioni e mezzo di TG (anno 2007) attualmente sono definite “altre pecore” o “grande folla” e, per quando vivranno nel millennio del post Armaghedon avvenire sono già stati definiti «figli terrestri del datore di vita Cristo Gesù e sono quindi legalmente in grado di divenire “nipoti” di Dio. Nella Scrittura il nonno è spesso chiamato padre.» (Sia Dio riconosciuto verace, p. 159)
E’ la perdita più grave. Il geovismo promette di insegnare la Bibbia e invece ci priva della figliolanza divina, e quindi della connessa eredità celeste (cf Galati 4,7). Un Dio “nonno” può apparire piacevole a tutta prima. Si sa i nonni sono molto indulgenti. Ma dove va a finire la serietà?



CHE COS’È IL REGNO DI DIO?
4 Il Regno di Dio è un governo istituito da Geova Dio con un Re da lui designato. Chi è il Re? Gesù Cristo. Questo Re è superiore a tutti i governanti umani ed è definito “il Re di quelli che governano come re e il Signore di quelli che governano come signori”. (1 Timoteo 6:15) Ha il potere di fare il bene più di qualsiasi governante umano, anche del migliore.
Siamo del tutto fuori strada. Il regno di Dio nella Bibbia è solo una metafora della beatitudine celeste. Equivale a banchetto dei cieli, paradiso, salvezza, casa del Padre, gaudio del tuo Signore, gloria, visione di Dio ecc… E non sarà mai ricordato abbastanza che la WT si è inventata opportunamente questo suo tipo terrestre di Regno, diretto dai “cieli governativi”, che sarebbero Cristo e gli “Unti coregnanti”, solo verso il 1935, quando ci si rese conto che c’era una grande folla che voleva salvare la pelle e i posti degli Unti erano già tutti assegnati.


5 Da dove governerà il Regno di Dio? Riflettete, dove si trova Gesù? (…) Queste parole indicano che Gesù sarebbe stato un Re giusto e misericordioso per gli abitanti della terra. Non vorreste un governante così?
Sicuro! Se dovessimo vivere quaggiù. Ma, come detto, ci aspetta di meglio, “la nostra casa è nei cieli” (cf 2Cor 5,1; Lc 18,22), la nostra, di chiunque ha fede in Gesù e gli obbedisce (cf Ebrei 5,9), unto o meno che sia.


8 C’è poi un’altra verità riguardo al Regno di Dio: Gesù non regnerà da solo; altri regneranno con lui. (…)
Lo abbiamo già anticipato; sarebbero i 144.000. Ma è tutto da dimostrare, perché appunto non si tratta di un regno vero e proprio e il numero di 144.000 è simbolico, sta a indicare la totalità del popolo di Dio che infatti poi è specificato come una “folla immensa che non si può contare” tutta “davanti al trono”, cioè in cielo (Rivelazione 20,12 piazza tutti i morti davanti al trono. Non ne esclude nessuno per previa distruzione).


9 Come si è notato nel capitolo precedente, l’apostolo Giovanni ebbe una visione in cui vide che “l’Agnello [Gesù Cristo] stava sul monte Sion [il suo trono celeste], e con lui centoquarantaquattromila (…) Dai giorni degli apostoli, Dio ha scelto cristiani fedeli in modo da raggiungere il numero di 144.000.
Per informazione. Non fanno parte dei 144.000 i santi e i giusti dell’Antico testamento. Anzi neanche S. Giovanni Battista e S. Giuseppe. Perché l’unzione dei 144.000 sarebbe iniziata alla Pentecoste. La prova migliore che il numero 144.000 è simbolico, oltre al consenso di tutti gli esegeti del mondo, è data dalla incongruenza di ritenere “reale” un numero che deriva da altri numeri “simbolici”. Infatti il totale di 144.000 è dato dalla scelta di 12.000 persone dalle 12 tribù di Israele, e non si tratta invece di tribù perché la WT è costretta a interpretare “Stati”; né ve ne sono 12.000 da ogni Stato, giacché gli USA fanno la parte del leone avendo più unti che altri Stati; inoltre il 144 viene appunto dalla moltiplicazione puramente matematica di 12 x 12 il che è solo simbolo della perfezione (cosa ammessa dalla WT), e dal moltiplicarlo per 1000 che è simbolo di infinità.


10 È stato molto amorevole disporre che siano Gesù e i 144.000 a regnare sull’umanità. Per cominciare, Gesù sa cosa vuol dire essere un uomo e soffrire. Paolo disse che Gesù non è “uno che non possa compatire le nostre debolezze, ma uno che è stato provato sotto ogni aspetto come noi, ma senza peccato”. (Ebrei 4:15; 5:8) Coloro che regneranno con lui sono stati esseri umani e come tali hanno sofferto e perseverato. Inoltre hanno lottato con l’imperfezione e hanno sopportato ogni genere di malattie. Sicuramente capiranno i problemi che affrontano gli esseri umani.
Oltre alla prospettiva - del tutto apocalittica per la sua inadeguatezza a soddisfare il bisogno dell’uomo di “vedere Dio” -, di una vita eterna sulla terra a ripetere indefinitamente le stesse cose e senza più nascita di bambini dopo qualche anno che è iniziato il millennio; fa realmente tenerezza questa fiducia che esseri umani possano governare bene su questa base della propria esperienza.

Dato e non concesso che si debba intendere così il Regno che cosa manca a Gesù per fare tutto da solo? Di sicuro, di fronte agli altri Unti, Lui sarebbe la perfezione assoluta e perciò qualsiasi forma di governo fosse impartita da qualche Unto:
- o farebbe capo direttamente a Lui per essere perfetta; e allora non serve a nulla l’esperienza acquisita dagli Unti bastando la loro perfetta obbedienza a Cristo per governare bene;
- o non farebbe capo a Lui ma deriverebbe direttamente dall’Unto addetto; e allora possiamo aspettarci lamentele perché… c’era di sicuro il modo di far meglio.
Senza contare che poi è stato scritto anche che, alla fine del millennio, Gesù consegnerà questo mondo al Padre il quale verrebbe a governarlo direttamente. Il che rende le cose un po’ confuse…

(seguita)
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13/03/2007 08:46
 
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COSA FARÀ IL REGNO DI DIO?
11 (…) A Satana e agli angeli che decisero di seguirlo, chiamati demoni, fu permesso di rimanere in cielo per un certo periodo. A quel tempo, quindi, in cielo non tutti facevano la volontà di Dio. Quando il Regno di Dio avrebbe cominciato a governare, la situazione sarebbe cambiata. Appena intronizzato, il Re Gesù Cristo avrebbe fatto guerra a Satana. — Rivelazione 12:7-9.
Invece noi pensiamo che “essere in cielo” equivale a dire “essere nell’amore di Dio, compartecipi della gloria divina, beati, santi” perché appunto il cielo non è un luogo ma il modo di esistere di Dio che vuole le sue creature con sé, come un Padre che tiene stretti in braccio tutti i figli, perché non cadano nel nulla. Ma lo fa solo con quelli che Lo amano, cioè che vogliono questa comunione d’amore. Satana & Co., avendola rifiutata sin dall’inizio dei tempi, furono dal momento della loro colpa immediatamente fuori della “condizione celeste” e si trovarono ad essere in quella che la Bibbia chiama “dannazione”. E anche il riferimento a “un certo periodo” è inaccettabile, perché questa colpa degli angeli ribelli avvenne prima che furono creati “il cielo e la terra”, cioè fuori del tempo che ha cominciato ad essere con la creazione del cosmo.


12 Le seguenti parole profetiche descrivono cosa sarebbe accaduto: “Udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù [Satana] l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte dinanzi al nostro Dio!’” (Rivelazione 12:10) Avete notato i due importantissimi avvenimenti descritti in questo versetto biblico? Primo, il Regno retto da Gesù Cristo comincia a governare. Secondo, Satana viene scacciato dal cielo sulla terra.
Immaginarsi quindi Satana & Co. che scorrazzano per il reame dei cieli, e poi nel 1914 vengono scaraventati da Gesù sulla terra o, come dicono altrove “nelle vicinanze della terra” (che poi ci dovranno spiegare perché mai Michele, il buon Gesù, non scelse di scaraventarli su Saturno o nel profondo vuoto cosmico) è proprio un modo riduttivo di intendere la profondità che si cela dietro le metafore bibliche. Si è condizionati dal fondamentalismo. Non per nulla il libro di Rivelazione-Apocalisse, prestandosi agli equivoci più disparati, è il cavallo di battaglia di tutte le Sette e Nuovi Movimenti Religiosi che dicono di basarsi sulla Sacra Scrittura.


13 Qual è stato il risultato di quei due avvenimenti? A proposito di quanto accadde in cielo leggiamo: “Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi!” (Rivelazione 12:12) Certo gli angeli fedeli si rallegrano perché, con la cacciata di Satana e dei demoni, in cielo tutti sono fedeli a Geova Dio. Lì esistono pace e armonia complete, totali. In cielo ora viene fatta la volontà di Dio.
14 Che dire però della terra? La Bibbia dice: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Rivelazione 12:12) Satana è adirato perché è stato scacciato dal cielo e gli è rimasto solo poco tempo. Nella sua ira causa afflizioni, o “guai”, sulla terra.
E noi siamo adirati più di Lui, ma non nei suoi confronti ma nei confronti di chi lo ha spedito quaggiù a romperci le scatole. Ma non si era detto che Geova aveva permesso a Satana di fare il bello e il cattivo tempo per tutti i seimila anni di storia umana, a partire da Adamo ed Eva e a finire nel 1914? E dopo il 1914 che ti fa Geova? Inaugura il regno dei cieli beato, ma solo per gli Angeli e gli Unti che vi sarebbero entrati nel 1918, e permette a Satana & Co. di scatenare la prima guerra mondiale, tanto per cominciare? Il che richiama dal vivo l’altra trovata incoerente, sempre di Geova e insegnata dal geovismo, di punire, ammazzandole col diluvio le “belle figlie degli uomini” che furono sedotte dagli angeli materializzatisi per avere rapporti sessuali con loro, e riaccogliere invece tranquillamente quei gaglioffi in cielo a far danno e disturbo fino al 1914.

Non si sa se ridere o piangere… Facciamo così, invitiamo chi ne ha interesse a procurarsi qualche buon commento cattolico sul libro dell’Apocalisse. Chissà che non si convinca che, in questo caso, la Bibbia non parla del passato ma del definitivo trionfo del bene sul male alla fine del mondo.

(seguita)
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15/03/2007 10:25
 
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Nel prossimo capitolo impareremo dell’altro su questi “guai”. Ma conoscendo i fatti potremmo chiederci: in che modo il Regno farà compiere la volontà di Dio sulla terra?
Ma lo sta già facendo! Lo fa penetrando lentamente nel cuore e nella mente di coloro che accolgono il Vangelo. Processo che durerà fino alla fine dei tempi. Se si vuole è una forma di “governo”, sì, ma governo dello Spirito Santo che misteriosamente lavora dal di dentro, attraverso l’accoglienza del messaggio, e dei mezzi di grazia che la Chiesa diffonde dal di fuori.


15 Ricorderete qual è la volontà di Dio per la terra. L’abbiamo studiato nel capitolo 3. In Eden Dio indicò che la terra doveva diventare un paradiso abitato da esseri umani giusti, non soggetti alla morte. Satana indusse Adamo ed Eva a peccare, e ciò ha posticipato l’adempimento della volontà di Dio per la terra, ma questa volontà non è cambiata. Geova desidera ancora che ‘i giusti stessi possiedano la terra, e risiedano su di essa per sempre’. (Salmo 37:29) E il Regno di Dio realizzerà tutto questo. In che modo?
Visto che si insiste come nulla fosse e si dà per buono ciò che è inaccettabile, anche noi ricorderemo che abbiamo contestato questo modo di interpretare la Bibbia. Abbiamo soprattutto sottolineato che nei primi cinquant’anni di geovismo la WT non parlava di terra paradisiaca, perché non ce la vedeva proprio nella Bibbia.


16 (…) Inoltre vediamo che il Regno di Dio farà guerra ai regni di questo mondo e vincerà. Alla fine sarà l’unico governo. Allora l’uomo vivrà sotto il miglior governo che abbia mai avuto.
Per chi non avesse ancora letto nulla su questa “guerra” anticipiamo soltanto (perché se ne parlerà più difusamente) che si immagina Gesù “Feldmaresciallo di Geova” e i 144.000, a cavallo, con tanto di spada e mazza per fracassare, che farebbero guerra ai governanti terreni coalizzati contro il Regno di Dio. E dietro di loro ci sarebbero le “miriadi di angeli” sterminatori e Geova che da sopra manda chicchi di grandine da mezzo quintale e fulmini e qualcosa di orripilante e misterioso chiamato “flagello”. Tenetevi forte non faremo che leggere ciò che è stato stampato dalla WT dietro le indicazioni dei… pacifici Unti “qualificati per insegnare”.


18 La Bibbia ha molto da dire su quella guerra finale tra il Regno di Dio e i governi di questo mondo. Per esempio insegna che, mentre si avvicina la fine, spiriti malvagi diffonderanno menzogne per ingannare i “re dell’intera terra abitata”. A che scopo? “Per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. I re della terra saranno radunati “nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon”. (Rivelazione 16:14, 16) A motivo di quanto viene detto in questi due versetti, il conflitto finale tra i governi umani e il Regno di Dio è chiamato la guerra di Har-Maghedon, o Armaghedon.
Noticilla. Passando gli anni il “luogo” dapprima, in omaggio alla lettura fondamentalista, individuato come la pianura a NORD-EST della Palestina, luogo di antiche battaglie dove c’è un monticello (ebr. Har) chiamato Meghiddo che ha perso nome dalla località (Har-Maghedon significa Monte di Megiddo), è stato poi metaforizzato dalla WT come situazione mondiale. Forse perché a Brooklyn, col passare degli anni, si sono resi conto che i governanti terreni farebbero guerra dal cielo con gli aerei e dal mare con i sottomarini trident? Ma chi è che dice che i TG sono sempre fondamentalisti? Se n'è mai visto qualcuno, sia dirigente sia semplice proclamatore, che va in giro con una mano o un occhio di meno perché, - in obbedienza alla Bibbia! - se la sono tagliata e cavato?... In realtà nel geovismo, oltre al fondamentalismo, si usa il "figurativamente" e le "illustrazioni" per far capire altro da come suona la "lettera".


19 (…) Coloro che compiono azioni malvage saranno distrutti durante la guerra di Dio,
No, nessun essere umano sarà mai distrutto. Gesù parla di allontanamento da Dio. Situazione di perdizione metaforizzata con immagini (Geenna, lago di fuoco, inferno).


21 Dopo Armaghedon il genere umano sarà sotto un solo governo, il Regno di Dio. Quel Regno farà la volontà di Dio e compirà cose meravigliose. Per esempio toglierà di mezzo Satana e i demoni. (Rivelazione 20:1-3)
Diciamola tutta. Non lo toglierà di mezzo subito dopo Armaghedon ma, “lo legherà per mille anni”. Ma poi, dopo il millennio, dopo che i sudditi saranno “divenuti fisicamente e mentalmente perfetti” e “avranno dimostrato per l’intero millennio di “aver mantenuto l’integrità”, insomma nel momento che sarebbero degni della promozione, Geova libererà Satana dalla prigione per sottoporre tale benemerita umanità ad una tremenda prova finale. Prova che vedrà “bocciata” tanta gente quanta è la rena del mare”. Curioso no? Questo lo dice la Bibbia, anche se – come appunto fa ogni volta che si trova in imbarazzo – la WT in questo caso abbandona il letteralismo e si affretta a dire che “come la rena del mare” vuole dire che si tratta di un numero non definito, che non saranno tanti ma solo “alcuni”. «La Bibbia mostra che Satana riuscirà a distogliere alcuni dal servire Geova. Questi saranno “come la sabbia del mare”, nel senso che il loro numero è indeterminato.» (Potete, p. 183)


Verrà applicato il valore del sacrificio di Gesù, così gli esseri umani fedeli non si ammaleranno né moriranno più. Infatti sotto il governo del Regno potranno vivere per sempre. (Rivelazione 22:1-3) La terra sarà trasformata in un paradiso. Quindi il Regno farà compiere la volontà di Dio sulla terra e santificherà il suo nome. Cosa significa? Che finalmente sotto il Regno di Dio tutti i viventi onoreranno il nome di Geova.
Questa “applicazione del valore del sacrificio di Gesù” è uno dei grandi misteri del geovismo, soprattutto perché da quanto è dato di capire verrebbe fatta con applicazioni rateali e perché sembra sia trattata a modo di infusione di pozione magica di ciò che invece è un valore spirituale.
Quanto al “finalmente” finale, non la raccontano tutta. Le “applicazioni” avverranno solo durante il millennio, e nel millennio si darà anche il caso che… «Ma anche nelle migliori circostanze [ovvero ringiovaniti e rimessi a nuovo in perfetta salute – ndr] alcuni rifiuteranno di servire Dio. (…) Quindi dopo aver ricevuto ogni opportunità di cambiar vita e di imparare la giustizia, quei malvagi saranno distrutti. Alcuni saranno messi a morte anche prima della fine del Giorno del Giudizio.» (Potete, p. 178) Per “Giorno del Giudizio” si intende l’intero periodo del millennio.
Ma c’è da chiedersi: e dopo? Dopo averla spuntata anche sull’ultima prova di Satana dopo il millennio? Saremo tranquilli? Non ci saranno più pericoli? Ahimé nulla di tutto questo! “Geova potrà sempre comminare la pena di morte a possibili ribelli” (Rutherford). E si torna daccapo, come in una sorta di storia infinita.
Sinceramente il geovismo non finisce di stupire…

(seguita)
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38.

QUANDO INTERVERRÀ IL REGNO DI DIO?
22 Quando Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare “venga il tuo regno”, era chiaro che il Regno non era ancora venuto. Venne forse quando Gesù ascese al cielo? No, perché sia Pietro che Paolo dissero che dopo la sua risurrezione in lui si era adempiuta la profezia di Salmo 110:1: “Espressione di Geova al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’”. (Atti 2:32-35; Ebrei 10:12, 13) Ci fu un periodo di attesa.
E qui abbiamo la strabiliante trovata che Gesù sarebbe diventato re e il regno sarebbe stato costituito nel 1914. Naturalmente per sostenere questo, oltre che leggere la Bibbia letteralizzando, la WT è costretta a dimenticare i passi da dove si evince che Gesù fu immediatamente “Innalzato alla destra di Dio” (Atti 2,33) ovvero insignito di potenza regale e fatto Signore (Kyrios) titolo che lo equipara al Padre (lo Adon del VT). (Atti 2,36)


23 Quanto sarebbe durato il periodo di attesa? Nel XIX secolo sinceri studenti biblici calcolarono che sarebbe finito nel 1914.
A parte che la sincerità ci interessa poco. In materia di dottrina ci interessa la competenza. Semmai ci interessa la sincerità nel riferire gli eventi passati da parte del CD che pare abbia il vizio di riscrivere la storia. Infatti non furono i “sinceri studenti biblici” ma Russell, che impersonava da solo lo “Schiavo fedele e discreto” a calcolare quella data prima che Rutherford, dopo la morte di Russell avvenuta nel 1916, spostasse la data della fine al 1925 e nel 1931 fondasse i “Testimoni di Geova”.


(A proposito di questa data, si veda l’Appendice, alle pagine 215-18). Gli avvenimenti mondiali che iniziarono nel 1914 confermano che quel calcolo era corretto. L’adempimento delle profezie bibliche indica che nel 1914 Cristo diventò Re e il celeste Regno di Dio cominciò a governare.
E qui si mente a occhi aperti perché Russell per il 1914 non solo calcolò - cambiando parere dalla “fede” precedentemente tenuta che vedeva la fondazione del Regno anticipata 40 anni prima -, che iniziava il regno “in cielo” ma anche che esso si sarebbe subito manifestato “sulla terra” con la distruzione di “Babilonia la grande “ (l’impero mondiale della falsa religione) e l’assunzione in cielo degli Unti (cioè di tutti i TG perché le altre pecore erano ancora di là da venire) e l’inizio della Battaglia di Armaghedon. Era talmente “corretto” quel calcolo che Russell lo spostò al 1918 e poi Rutherford al 1925 e Knorr al 1975 e…


Quindi viviamo nel “breve periodo di tempo” che è rimasto a Satana. (Rivelazione 12:12; Salmo 110:2) Inoltre possiamo affermare con certezza che presto il Regno interverrà per far compiere la volontà di Dio sulla terra. Non è una notizia meravigliosa? Credete che sia la verità? Il prossimo capitolo vi aiuterà a capire che la Bibbia insegna realmente queste cose.
Rispondo parola per parola:
Quindi?
Il quindi dovrebbe essere una deduzione da premesse certe, non da fantasie.
Con certezza?
Ma lo chiedete riservandovi di dire che non siete infallibili e perciò di poterla cambiare in “dubbiezza”?
Presto?
Ma riservandovi all’occorrenza, quando aspetta aspetta non viene mai, di precisare che si tratta di “giorni secondo la mente di Geova” e che perciò “un giorno per Geova vale mille anni”?
Credete che sia la verità?
Mah! Prima dovreste rispondere voi a questa domanda: Quid est veritas in quel di Brooklyn?
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20/03/2007 17:06
 
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39.


CAPITOLO NOVE (pag. 86-95)

Siamo negli “ultimi giorni”?

Quali avvenimenti odierni erano predetti nella Bibbia?
Secondo la Parola di Dio come sarebbe stata la gente negli “ultimi giorni”?
Quali cose positive predice la Bibbia riguardo agli “ultimi giorni”?



Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

(…) Gesù disse loro che solo Geova Dio sapeva esattamente quando sarebbe venuta la fine di questo sistema di cose. (Matteo 24:36) Però predisse quello che sarebbe accaduto sulla terra poco prima che il Regno recasse vera pace e sicurezza all’umanità. Ciò che profetizzò ora si sta avverando. (…)
Ma che dire se chi ci sta – dice lui! – insegnando la Bibbia, ci rivelasse che diceva “poco prima” e “ora si sta” anche la bellezza di cento anni fa? Non sarebbe da chiedergli che senso dà alle parole del vocabolario? E se gli dà un senso tutto elastico, perché non ce lo dice prima? Perché per farci aderire in fretta al geovismo ci dice che quegli avverbi di tempo significano quello che tutti capiscono, comunicando un senso di urgenza non procrastinabile? Modificando in seguito lo ora-adesso-incombe-a momenti-tra poco ecc… in “campa cavallo che l’erba cresce” non si adopera “doppio peso e doppia misura”, cosa che è “detestabile a Geova”? (cf Proverbi 20,10 e 20,23) E se, a conti fatti questi avverbi usati con urgenza, anche qui in questo scritto, sono una menzogna, perché si continua a stamparli?


UNA GUERRA IN CIELO
4 Nel capitolo precedente abbiamo detto che Gesù Cristo divenne Re in cielo nel 1914. (Daniele 7:13, 14) Poco dopo aver ricevuto il potere regale, passò all’azione. “Scoppiò la guerra in cielo”, dice la Bibbia. “Michele [altro nome di Gesù] e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone [Satana il Diavolo], e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono”. Satana e i suoi angeli malvagi, i demoni, persero la guerra e furono scacciati dal cielo sulla terra. I fedeli figli spirituali di Dio si rallegrarono che Satana e i demoni fossero stati allontanati dal cielo. Gli esseri umani, invece, non avrebbero avuto nulla di cui rallegrarsi. Anzi, la Bibbia prediceva: “Guai alla terra . . . perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. — Rivelazione 12:7, 9, 12.
Abbiamo già riflettuto su questa bella trovata di spedire Satana & Co. Sulla terra o sulle sue vicinanze (cosa tollerabile solo se avesse senso metaforico indicante altro). Ma vale la pena a questo punto notare come il CD dà ormai per acquisito ciò che non ha mai dimostrato ma solo “detto”: che Cristo divenne Re in cielo nel 1914. Che Cristo sarebbe Michele. Che Satana e demoni annessi stavano in cielo. Che il cielo vada concepito come un luogo fisico da cui potersi allontanare spazialmente. Che gli angeli siano da concepirsi come inseriti nello spazio-tempo del nostro mondo umano, ovvero che la dimensione puramente spirituale non sia trascendente il cosmo. Il che rende il cosmo coeterno a Geova e non realtà da lui creata eccetera… Tutte cose discutibili perché derivanti da lettura storicizzante e fondamentalista della Bibbia.


5 Notate quale sarebbe stato l’esito della guerra in cielo. Infuriato, Satana avrebbe causato guai, o difficoltà, agli abitanti della terra. Come vedremo, ci troviamo proprio in quel tempo di guai. Ma non durerà molto, sarà solo “un breve periodo di tempo”.
Breve eh? Appuntare: lunghissimo, forse migliaia, forse milioni di anni ancora.


(…) La Bibbia definisce questo periodo ‘gli ultimi giorni’. (2 Timoteo 3:1) Possiamo davvero rallegrarci che Dio libererà presto la terra dall’influenza del Diavolo. Riflettiamo su alcune delle cose predette nella Bibbia che stanno accadendo proprio ora. Queste dimostrano che siamo negli ultimi giorni e che presto il Regno riverserà benedizioni eterne su coloro che amano Geova. (…)
Ma Pietro, infarcito di Spirito Santo, alla Pentecoste ha detto che gli ultimi giorni erano quelli che stavano vivendo gli Apostoli e i loro uditori (cf Atti 2,16ss) Le cose che il CD vorrebbe che siano dimostrative che gli ultimi giorni invece sarebbero cosa dei nostri giorni, appunto dal 1914 ad oggi, sono tutte situazioni che sono esistite in ogni momento della storia. Al massimo si può riconoscere che ci sono stati periodi di particolare recrudescenza di cattiverie. Ma, appunto, non erano mai gli “ultimi giorni” intesi al modo geovista, come prodromi cioè della fine del mondo (o sistema di cose che dir si voglia). E la conferma migliore di tale abbaglio/errore interpretativo è dato proprio dall’aver cercato la WT di strumentalizzare tali situazioni periodiche per lanciare l’allarme prevedendo una fine prossima (nel 1914, nel 1925, nel 1975, nel 2000 per indicare le più reclamizzate). Un allarme funzionale a mettere il sale sulla coda, cioè a persuadere la gente ad aderire di corsa al movimento, ma del tutto inconsistente, come appunto il non sopraggiungere della fine ha dimostrato a iosa.


(…) 7 ‘Ci sarà penuria di viveri’. (Matteo 24:7) Le stime indicano che negli ultimi 30 anni la produzione alimentare è aumentata enormemente. Eppure molti soffrono la fame perché non hanno denaro per comprarsi da mangiare, né terreno da coltivare. (…)
Ma mica è la stessa cosa! Per essere vera la profezia, la Bibbia non avrebbe dovuto dire “Ci sarà sperequazione nella distribuzione delle risorse alimentari”?


8 “Ci saranno grandi terremoti”. (Luca 21:11) Stando alla U.S. Geological Survey, solo dal 1990 in media si sono verificati ogni anno 17 terremoti di magnitudo sufficiente a danneggiare edifici e causare spaccature nel terreno. E praticamente ogni anno ci sono stati terremoti abbastanza forti da causare la distruzione totale di edifici.(…)
L’hai detto. Ci sono stati ogni anno, e non solo dal 1914 ad oggi. E lo stesso vale per le “pestilenze” elencate appresso.
(seguita)

[Modificato da berescitte 23/03/2007 3.41]

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