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Berlusconi: ''Vinceremo perché non siamo coglioni''

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2006 10:41
08/04/2006 14:23
 
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Napoli. "Grazie, grazie mille a tutti, forza, forza...". Dopo l'intervento di Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi riprende a sorpresa la parola per ringraziare la platea da piazza del Plebiscito a Napoli dove si è svolta la manifestazione di chiusura della campagna elettorale della Cdl. Il presidente del Consiglio ne approfitta per un'ultima battuta: "State sicuri che domenica e lunedì noi vinceremo perché non siamo coglioni!". E giù applausi a scena aperta.Tutto il comizio del premier è un continuo affondo contro l'Unione. "Saluto qui l'esercito della libertà... Siamo collegati con tutta Italia, dalle Alpi alle piramidi, dall'Adriatico al Tirreno, da Bolzano a Palermo. Siete voi che dovete dire quello che volete". Così il Cavaliere saluta la platea cominciando il suo intervento. E poi giù con le accuse contro quella sinistra legata ancora all'ideologia comunista, contro le cosiddette toghe rosse e quei magistrati che usano la giustizia per eliminare gli avversari politici. Il presidente del Consiglio dà vita a una specie di sondaggio con la platea. Berlusconi pone una serie di domande e tutti rispondono in coro. "Volete essere governati da chi ha avuto come leader Stalin, PolPot, Lenin, Mao Tse Tung e da chi ancora oggi inneggia a Fidel Castro?". "Nooo", gridano sotto il palco. "Volete essere governati da chi per tutta la vita si è sempre schierato dalla parte sbagliata, cioè un'ideologia comunista? Volete essere governati dal partito del no, dalle toghe rosse e da chi usa la magistratura per eliminare i suoi avversari politici?". "Nooo", replicano. E ancora: "Volete consegnare il Paese a Violante, a D'Alema, a Di Pietro, a Vladimir Luxuria, a Caruso, ai no global?". La platea non ha dubbi: "Nooo". Ancora applausi. E in coro: "Chi non salta comunista è..."."Domenica e lunedì scegliamo la nostra Italia - prosegue - scegliamo di non tornare indietro, scegliamo di andare avanti per la libertà". E rinnova l'appello di non votare la sinistra che rappresenta "l'Italia delle tasse, del pessimismo", ma "l'Italia del centrodestra, cioè quella del benessere e soprattutto della libertà""Il 9 aprile - dice Berlusconi - scegliamo l'Italia dei diritti, della tolleranza, del rispetto verso tutti, del benessere, un'Italia che sa anche e soprattutto amare. Questa è l'Italia della Cdl. E' una scelta di campo e di destino". "Votate - esorta il leader della Cdl - per chi vuole un Paese in cui ogni cittadino veda nelle istituzioni una sua casa e non un luogo dove ci sono dei nemici in agguato. Un Paese in cui la giustizia non venga utilizzata per cercare di eliminare gli avversari politici o per dare piena immunità a chi si schiera sotto le bandiere della sinistra. Un Paese che non colpisca con le tasse la casa e i risparmi delle famiglie. Un Paese in cui non esistono cittadini di serie A e serie B, un Paese in cui tutti possano tenere aperta la porta alla speranza". E dunque chiede alla folla che applaude entusista "un prolungamento della loro fiducia per altri cinque anni. Un tempo che ci serve - dice il premier - per costruire l'Italia che abbiamo sempre avuto in mente. Un Paese in cui nessuno debba avere il timore che al governo vadano i suoi avversari politici. Cosa che purtroppo oggi così non è". Mentre Gianfranco Fini apre il suo discorso dicendosi convinto della vittoria del centrodestra perché l'aiuto verrà dal sud. "Vinceremo le elezioni e ancora una volta il contributo determinante verrà dal Meridione d'Italia". Poi conclude: "Prodi rappresenta il passato e l'Italia di ieri. Noi insieme abbiamo governato e governeremo l'Italia. Ce l'abbiamo messa tutta, ora tocca a voi in un capillare porta a porta perché se il popolo italiano si pronuncia ancora una volta per i valori in cui crede, noi vinciamo e garantiamo che l'Italia non torni indietro".La parola poi a Pier Ferdinando Casini. "Non votiamo solo per un scontro tra persone, c'è in ballo l'idea del nostro futuro", ha ha arringato il leader dell'Udc spiegando "la legge serve per tutelare i più deboli non per sancire il diritto dei forti sui deboli. In Europa, dove governa la sinistra, succede proprio questo: in Olanda c'è l'eutanasia, in Spagna il diritto per gli omosessuali di adottare i figli. Noi diciamo di no, vogliamo difendere la nostra cultura cristiana". E ancora: "Noi non abbiamo Luxuria".

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