16/04/2007 21:03 |
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Sappiamo tutti che la letteratura, nel suo complesso tra romanzi e saggi, abbia offerto miriadi di spunti per interessanti intrattenimenti sul mondo legato al mistero è indubbio, e lo è ancor più se si pensa che i grandi scrittori dei secoli passati, tra cui indubbi esperti di narrativa o saggistica a sfondo sociologico o psicologico, traevano spesso ispirazione per creare i loro capolavori da un qualche fattore legato all'irrazionale o a tenebroso e penso per esempio a Gide nel suo "I Sotterranei del Vaticano".
Insomma a mio giudizio c'è di che divertirsi a creare tutti quanti una specie di lista, magari anche commentata, su ciò che di particolare avete trovato e letto sui libri di scrittori considerati "seri" eufemismo naturale per non dire "pesanti". |
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17/04/2007 14:26 |
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caro Sargon, sono però talmente tanti, anche nei classici latini, che...
va be' comincerò coN il SOMNIUM SCIPIONIS, tanto per citare
e passare subito a..GIULIO VERNE
ciao
mauro
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17/04/2007 20:42 |
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E proprio questo il divertente, sono tanti, ma mai nessuno ha tentato di creare una lista, una bibliografia, magari con delle note, perchè non provarci, tanto non costa nulla, sono le nostre conoscenze dirette, le conoscenze di tutti, non c'è difficoltà di ragionamento, non c'è ideologia che tenga, diciamo che proviamo a fare come gli "Annalisti", riportiamo...
Il Romanzo della Mummia, così facciamo felice la Marisa Admin, fu scritto da Thophile Gautier, "mago perfetto delle lettere e pittore nel pieno del periodo romanticistico, amico di Hugo e Nerval.
Il romanzo fu scritto in un momento in cui esisteva una specie di passaggio di consegne tra la cultura fantastica a quella più propriamente visionaria e viene vissuto dopo il ritrovamento d'un papiro in una mummia e da qui parte una rievocazione storico del periodo egizio tra mille sfaccettature che fu di buon auspicio per il successivo ritrovamento reale della tomba di Tutankhamen.
L'affresco d'una civiltà e del suo mistero.
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18/04/2007 14:45 |
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caro Sargon,
--traevano spesso ispirazione per creare i loro capolavori da un qualche fattore legato all'irrazionale o a tenebroso --
oppure,altra ipotesi, verificando la loro biografia, si evidenzia a volte, una loro appartenenza a società segrete ermetiche,depositarie(forse) di conoscenze non comuni(o andate perse)
In più, concordando con te che l'elenco si possa sempre fare, ma occorrerebbe anche "poter-saper"leggere gli eventuali romanzi o saggi di coloro che ,magari attualmente, sono considerati "da poco" per poi scoprire " cosa c'è dietro" solo in seguito.
Mi viene in mente Enzo Braschi il "paninaro" di Drive-in
che molti considerano ancora solo tale, ma...
http://www.bol.it/remainders/autore;jsessionid=C854A129C5BE0EA6011F3DC383E13D32?tipoContrib=AU&codPers=0006560
ciao
mauro |
18/04/2007 19:56 |
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A questo proposito citerei D.H. Lawrence che se da un parte scrisse L'amante di Lady Chatterley dall'altra fu protagonista d scritti quali la "Fantasia dell'Inconscio" la "Psicanalisi dell'Inconscio", redatti durante un suo stimolante soggiorno in quel di Taormina, dove egli appurò le dinamiche dei comportamnti delle persone, cosa che non aveva mai avuto modo di fare in precedenza.
Comprendere come Taormina abbia potuto stimolarlo così tanto è difficile da comprendere, sviluppare in lui quel senso di intuizione razionale è già un mistero per sè stesso.
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25/04/2007 11:48 |
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Edward Frederik Benson, noto scrittore, biografo, saggista inglese vissuto a cavallo tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX , ebbe la miglior fama soprattutto per aver scritto la sua imperdibile serie sui Fantasmi e sul soprannaturale, strano destino per chi come lui ha sempre amato la filosofia...
Come per molti scrittori legati al soprannaturale, egli trovò spunto per stendere dei romanzi incredibili dai suoi soggiorni italiani (sembra che la nostra nazione sia seconda solo al Regno Unito in questo) ed egiziani ltre che inglesi ovviamente.
Teniamo presente che egli faceva viaggiare la mente cercando il pssaggio tra inquietudine e terrore, mantenendo uno stato permanente di tensione nel lettore, anche se spesso usava un tono portato all'ironia giusta miscela per evitare pesantezze.
[Modificato da Sargon I 25/04/2007 11.48] |
25/04/2007 19:34 |
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come non citare
Howard Phillips Lovecraft,e soprattutto il Necronomicon
ciao
mauro |
26/04/2007 17:58 |
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Guy de Maupassant, allievo di Flaubert, scrisse una miriade di racconti dedicato all'inconscio, spesso dal sapore crudele ed irreale, volutamente s'intende, perchè egl legava ogni suo scritto al sistematico dettaglio dell'esistenza umana, per lui forse il racconto più "fantastico" e "misterioso" che esista. |
29/04/2007 21:32 |
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Montague Rhodes James (inglese ovviamente dal nome...), eccellente romanziere e magnifico rettore del King's College a Eton ha legato molte dei suoi lavori ad ambientazioni ricche di culto degli spiriti ed in genere a quello dei morti,mischiando l'irreale con il reale,preparando appositamente dei racconti per gli amici e poi per il pubblico nell'imminenza della festa del Natale. |
03/05/2007 21:06 |
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Sir Arthur Conan Doyle fu uno degli scrittori più prolifici dal punto di vista del fantastico, dello spiritismo e del paranormale, ma soprattutto di ciò che sembra strano agli occhi della gente normale: egli infatti riuscì ad unire indissolubilmente la preistoria al mondo moderno, o meglio egli fa vivere la preistoria nel mondo moderno.
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30/05/2007 20:46 |
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Ambrose Pierce,forse uno degli scrittori più famosi degli Stati Uniti nel XIX secolo, valente militare durante la guerra di Secessione decise di darsi alla letteratura fantastica dalle pagine di diversi quotidiani americani,secondo una tradizione consolidata nei paesi anglo-sassoni. Egli scomparì misteriosamente durante una gita in Messico nel 1913 e nessuno riuscì ad appurare alcuna notizia riguardo alla sua persona.
I suoi lavori riguardoa al fantastico traggono origine da fatti realmente accaduti durante il conflitto che egli seguì scrupolosamente, alle volte sconfinano nel terrore, ma spesso s'adagiano anche intorno al soprananturale, come "La Veglia al Morto" o "La Valle degli Spiriti" oppure di pura stasi incoscia come "La Difficoltà d'Attraversare un Campo".
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07/06/2007 18:52 |
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Poteva mancare Joseph Conrad.....no, certamente !
Il suo "Tifone" è l'emblemna della valenza metafisica, gli emblemi naturali contrapposti alla forza degli uomini. Il titanismo che permea l'intero romanzo a tratti sfiora il fantastico per entrare nell'irreale, già del resto il nome del
piroscafo ch affronta l'ignoto, Nan-Shan (la catena montuosa cinese lungo la Via della Seta), la dice lunga sulle intenzioni dello scrittore in questo senso. Esotismo, avventura, fantastico, ricerca
dell'io interiore, tutto questo Conrad cerca di mostrarlo attraverso il suo splendido ed insuperato romanzo.
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19/06/2007 20:35 |
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Un grande scrittore, molto particolare, e ancora da scoprire nella sua intierezza dal punto di vista del fantastico è sicuramente Ayguste de Villiers de l'Isle-Adam, vissuto nel XIX secolo, francese, un romantico (visto il tempo)che però sapeva guardare "oltre". Tra le sue opere, l'Eve Future e i Contes Cruels, entrambi dal gusto raffinato ed esigente, per palati sopraffine a livello di sovrannaturale, ma soprattutto scritti con un'impstazione grammaticale da favola: insomma potrebbero a prima vista sembrare dei racconti per snob di quell'epoca: forse lo erano.
Molti degli scrittori del tardo ottocento ed inizio novencento appresero dalle sue pagine l'arte del racconto fantastico, egli rimase un capostipite di una letteratura volta al racconto breve, ambigua e delicata la tempo stesso,egli intreccia esoterismo ed idealismo hegeliano, le dottrine filosofiche orientali ed il wagnerismo: era chiaro che il suoi scritti non sarebbero stati dpreda di un facile mercato.
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20/06/2007 21:49 |
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24/06/2007 14:03 |
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Beh, non possiamo certo dimenticare Francis Bacon, Bacone ed il suo
"La Nuova Atlantide" del 1624, in cui i soliti viaggiatori (ovviamente inglesi)vengono sospinti da venti contrari e strani verso una terra sconosciuta, ed attraccano sull'isola di Bensalem.
Qui trovano una omunità esemplare retta da degli scienziati un collegio praticamente soprannominato "La Casa di Salomone".
Qui vige uno stato ideale basato sull'assunto di scoprire sempre nuove verità.
Purtroppo il testo è rimasto incompleto, tra l'altro pubblicato dopo la morte di Bacone. |
24/06/2007 17:03 |
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30/06/2007 08:31 |
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Figlio del Primo Ministro Inglese Walpole, Horace Walpole fu senza dubbio colui che per primo delineò, intorno al 1740, i confini precisi del racconto fantastico, confini redatti dopo la sua esperienza nell'Europa continentale e grazie alla sua sensibilità nel raccontare ciò che aveva visto: "ho visto precipizi, motagne, torrenti, lupi, valanghe,....".
Egli inaugurò quello che ogi noi chiamiamo comunemente stile gotico ed il suo "Castello d'Otranto" si può ben definire la pietra miliare de questo genere di letteratura.
Nel suo romanzo s'incontrano in una sorta atmosfera del Miracoloso, visioni, magie, sogni, eventi soprannaturali e miracoli tanto da non allentare mai la tensione nel lettore. |
08/07/2007 08:28 |
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Charles Robert Maturin, irlandese, scrive forse uno dei romanzi tra il fantastico e l'inconscio tra i più belli e senz'altro tra i più nteressanti e parlo ovviamente di Melmoth, l'Uomo Errante.
In qualche maniera egli anticipa Poe perchè la sua capacità di penetrare profondamente tra i vari tipi d terrore che atterriscono e si nascondono nell'anima, aiutato anche dal fatto che che egli aveva svolto precedentemente l'attività di curato, quindi era un ecclesiastico.
Egli grazie ai suoi studi mette a fuoco in maniera tragica e quasi perfetta il Male in ogni sua essenza, in pratica Melmoth diventa la coscienza sporca del mondo e ne giustifica la malvagità, morte compresa ch appare non come una liberazione, ma come un proseguimento dei fini a cui s'è preposti. |
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