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Test MotoGp Jerez/1: la grinta di Vale

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2006 14:30
29/11/2006 14:30
 
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La pioggia compromette la prima giornata di prove. In pista tutti i big, con Rossi più veloce e desideroso di rivincita. Ancora protagoniste le Suzuki


Sulla carena in bella mostra c’è una spada, con le iniziali VR e un numero 1 graffiato, coperto, reso illeggibile. E' il nuovo segno di Valentino, un Rossi cattivo, nero e determinato, che vuole riprendersi il mondiale. Certo, è ancora molto presto, ma lo spirito di Rossi è questo, lo conferma il casco, con predominante nera. Nero come il cielo. E la prima giornata dei test privati a Jerez si chiude sotto la pioggia che blocca dopo poco, nemmeno due ore il lavoro delle squadre.
Yamaha con Rossi e Colin Edwards, Ducati con Loris Capirossi, Casey Stoner e Vittoriano Guareschi (scivolato proprio in apertura di test) e Honda con Daniel Pedrosa al posto di Nicky Hayden che si sta rimettendo a posto la spalla, Marco Melandri e Shinya Nakano al debutto sulla 800 giapponese.
In pista anche la Suzuki, con John Hopkins e Vermeulen e la Ilmor con Pitt e McWilliams, più le nuove (per ora solo nel telaio) Honda 250 di Shuei Aoyama e Andrea Dovizioso. Con loro anche Julian Simon con la 250 del team Repsol, mentre Takahashi sta ancora recuperando dopo la frattura alla gamba rimediata a fine stagione.
Parecchie le cose interessanti da vedere. Ad esempio la Honda che, vista da vicino colpisce per due cose: l'incredibile compattezza nella parte anteriore (che contrasta con l'incredibile vuoto posteriore) e il motore che, seppur coperto da piccoli carterini in carbonio che integrano la catena, dimostra di essere un V prossimo agli 80 gradi.


I tempi di oggi non traggano in inganno: Melandri e Nakano hanno girato pochissimo, con il giapponese che ha adattato pedane e manubri alle proprie misure. Melandri invece si prepara ad un altro intervento chirurgico, quello alle corde vocali al quale si sottoporrà nel corso della prossima settimana.
In 250 la Honda ha il nuovo telaio, mentre il motore nuovo ci sarà solo a gennaio, ma così, a orecchio, sembra che quello usato da Aoyama e Dovizioso abbia più grinta del precedente. Segno che devono essere in uso pezzi evoluzione nella meccanica. In casa Ducati si fa parecchio lavoro, ecco perché c'è anche Guareschi a dare una mano. Lavoro necessario perché in questa stagione di test, cortissima, bisogna azzeccare tutte le soluzioni che poi difficilmente potranno essere cambiate in stagione, visti i tempi molto ristretti.
Ma torniamo alla spada che campeggia sulla moto di Rossi, il perché della scelta lo spiega il pilota: "Era una scelta che avevamo studiato per Valencia (in caso di vittoria), la scena nella quale io interpretavo Re Artù. Purtroppo non si è vista ma a me è piaciuta e con il numero 1 che è reso illeggibile da un effetto graffiato. Del resto l'ho dovuto fare anche gli altri numeri uno che ho addosso tra tuta e casco".
- Cosa significa?
"Che la caccia è iniziata, e che questi test sono molto importanti, non bisogna fare gli errori dello scorso anno, con il chattering a inizio stagione che ci ha imposto di cambiare telaio. In questo sport se sbagli paghi".
- Hai fatto un periodo a quattro ruote, avevi voglia di tornare in moto?
"Guidare auto da corsa è la mia passione e quando posso lo faccio molto volentieri. In moto è più dura, l'asfalto è più vicino e non c'è la carrozzeria intorno. Però la moto è il mio vero mestiere e mi mancava molto".
- Come ti sembra la nuova Yamaha M1?
"Buona, chiaro che c'è da fare e che la moto vera la vedremo solo in gennaio, però stamattina sono stato veloce, più veloce rispetto a quanto fatto in gara con la mille. Senza chattering e sfruttando la maggior agilità della moto ho scoperto di essere più veloce in curva di un decina di chilometri. Del resto questa di Jerez è una pista stretta e con le mille non si usava tutta la potenza a disposizione. penso che alla fine i tempi saranno gli stessi".
Rossi si chiude nel box e con la pista bagnata, gira solo Daniel Pedrosa, a far scuola guida: per vincere il mondiale bisogna essere forti anche sotto la pioggia e lo spagnolo lo sa.

I tempi della MotoGP

Rossi Yamaha 1’41’’745
Hopkins Suzuki 1’42’’161
Edwards Yamaha 1’42’’293
Pedrosa Honda 1’44’’030
Capirossi Ducati 1’44’’307
Vermeulen Suzuki 1’44’’394
Melandri Honda 1’44’’876
Stoner Ducati 1’45’’574
Nakano Honda 1’46’’200
McWilliams Ilmor 1’47’’216
Pitt Ilmor 1’48’’518
Guareschi Ducati 1’50’’386
Alex Barros Ducati 1’59’’078

I tempi della 250

Aoyama S. Honda 250 1’46’’342
Simon Honda 250 1’46’’063
Dovizioso Honda 250 1’48’’133
Gomez Honda 250 1’50’’653


tratto da motonline.com




:Sm1: La saponetta grattata è sempre una figata:Sm1:

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