Barcellona (Spa) - A Barcellona comanda Aprilia, senza il minimo dubbio: cinque moto al comando, con lo scatenato Lorenzo che piazza un tempone dei suoi che si avvicina al record della pista che, casualmente ma non troppo appartiene a lui. Lo spagnolo a fine prova dichiara: "Non ho cercato la prestazione ma solo il ritmo di gara". Forse non dice il vero, visto che il secondo, De Angelis, scivolato senza danni a fine turno, è a 669 millesimi. Di sicuro il pilota di San Marino ha lavorato per la gara, visto che ha girato sempre con gomme usate e piuttosto dure (da qui la causa della caduta): "Io voglio arrivare al via della stagione con una moto che vada bene anche nella seconda metà di gara, quando c'è da essere a posto in vista del traguardo".
Sorpresa al terzo posto con il ceco Jakub Smrz che guida un' Aprilia LE (ovvero la ufficiale dello scorso anno) gestita come sempre con sapienza da Mauro Noccioli per il team Cardion (la squadra ceca del proprietario del circuito di Brno). Jakub ha dimostrato che le moto "clienti" vanno forte e che per lui finalmente ci sono possibilità di pensare in grande dopo anni di mortificazioni con la Honda kit.
Le Aprilia LE volano e lo dimostra Roberto Locatelli quinto alle spalle di Barbera. Le Honda sono più indietro: sesto Takahashi, di un soffio davanti al compagno di squadra Dovizioso e a Shuhei Aoyama, più veloce di Porto. La Honda fa pensare, sembra in crisi, ma in realtà c'è da dire una cosa: la HRC sta lavorando molto e rovescia nei box molto materiale nuovo da provare. Ma Dovizioso non si scompone: "Non vado male nel ritmo di gara, non siamo ancora al 100%, ma ci siamo vicino".
Un applauso allo spagnolo Tizon, decimo con una Honda kit che precede Simoncelli, autore dell'undicesimo crono e che ha ancora bisogno di togliersi di dosso un secondo. Il pilota però resta tranquillo: "Non male, dai, e poi, a parte Lorenzo, gli altri non sono poi così lontano. E poi devo girare con gli altri per fare i tempi, anche se preferisco imparare da solo". La sua tuta ha un buco nel gomito, cosa è successo? "Stavo cadendo e mi sono appoggiato a terra e ho raddrizzato la moto". Per una volta l'altezza in moto non è uno svantaggio!
In ombra le KTM con Hiroshi Aoyama che precede Poggiali, scivolato per un problema tecnico. Le moto arancio rispetto alla concorrenza sono ancora un po' indietro e non va dimenticato che Poggiali soffre ancora per la lussazione della clavicola riportata all'Estoril.
In fondo al gruppo Morelli e il siciliano Palumbo: il debutto in 250 non è facile! Va meglio a Danese, 21esimo.
Ragà quest'anno l'aprilia si riprende il mondiale che inizia amancare da troppo tempo! Speriamo sia così