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Nearer, My God, to Thee

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2007 20:43
30/05/2007 20:43
 
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Potremmo per miracolo inciampare
con la stessa disinvoltura ed eleganza
con la quale sprofondano i piroscafi in mare,
con tutte le luci accese,
e si direbbe che a bordo c'era un ballo,
luccicando le stesse
vaghe spine, indigeste,
degli estri scritti,
tra i fitti immensi nerastri.



L'orchestra continuò a suonare fino alla fine. Nessuno dei musicisti, tutti in impeccabile frac nero, abbandonò il proprio posto. Una delle storie più suggestive sul Titanic è quella appunto sulla sua orchestra. Gli otto membri, più il loro direttore, suonarono con apparente disinvoltura nel salone di prima classe per distrarre e calmare i passeggeri. Successivamente si trasferirono nella parte anteriore della nave e continuarono a suonare anche quando era ormai evidente il prossimo affondamento. Nessuno dei componenti dell'orchestra si salvò, e si è spesso speculato su quale fosse stato il loro ultimo brano. Alcuni testimoni dissero che fu l'inno " Nearer, My God, to Thee ". In questa surreale, ma cruda cornice, con tutte le sue luci accese, il 14 aprile del 1912 affondò il Titanic. Tutte cose che rimarranno incise in modo indelebile nella nostra memoria. Immagini viste e rilette, nei libri, nel cinema, alla Tv. Non si inabissò solo una nave, affondò un'epoca, fu una sciagura che accadde lontanissima ma diventò leggenda . Fece il giro del mondo, sui giornali dell'epoca, nelle radio, tutti ne parlavano. Era considerata inaffondabile, e invece quello sfarzoso transatlantico colò a picco nel suo viaggio inaugurale. Oltre 1.600 uomini e donne perirono in quella tragedia. Le tragedie immani che i nostri posteri ci hanno tramandato, lasciano in noi un segno di sgomento e allo stesso tempo di mistero. Ma con i tempi moderni l'informazione è cambiata, ci hanno tolto il fascino ineluttabile del destino. Le catastrofi di oggi si rivivono con quella che si potrebbe definire la televisione del dolore, basata sulla sofferenza e sulla esposizione impudica delle tragedie personali. Come i fatti di cronaca nera, le immense tragedie vicine e lontane, le guerre reali, quelle trascorse, quelle possibili, quelle contemporanee...

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