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I missili c/c della prima generazione in servizio nell'EI

Last Update: 4/15/2007 9:22 PM
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5/9/2006 2:24 PM
 
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Nel corso degli anni ’50, proseguendo un percorso che si era iniziato a tracciare già nella seconda guerra mondiale, si era avuto uno sviluppo inarrestabile nella qualità ed affidabilità dei carri.

Questo fatto, unito al gran numero di mezzi immessi in servizio da parte dei due blocchi contrapposti, aveva contribuito a rendere la minaccia rappresentata sul campo di battaglia da parte delle unità corazzate ancora più temibile che in passato. Questo progresso riguardò, naturalmente, anche il munizionamento e le bocche da fuoco, sia quelle impiegate sui carri sia quelle destinate a controbattere la minaccia rappresentata dai carri stessi.

La necessità di dotare i reparti di fanteria di armi anticarro leggere, maneggevoli e potenti condusse alla scelta obbligata di privilegiare il munizionamento a carica cava, impiegato principalmente da cannoni senza rinculo e da quei sistemi missilistici anticarro che allora muovevano i primi passi.
A questo punto l’analisi delle bocche da fuoco, montate sui carri o meno, esula dalla mia analisi attuale, magari ne parleremo una prossima volta. Vorrei concentrare la nostra attenzione su sistemi missilistici controcarro che, numerosi, vennero sviluppati in quegli anni e sui modelli che entrarono in servizio nel nostro esercito.

Furono i francesi della Nord Aviation a partorire il primo vero ed efficiente sistema missilistico anticarro, l’SS-10.

[IMG]http://i2.tinypic.com/xlvus9.jpg[/IMG]

[IMG]http://i1.tinypic.com/xlvx90.jpg[/IMG]

Se oggi i suoi 1500 metri di gittata non ci impressionano affatto dobbiamo pensare a cosa rappresentasse questo dato a metà degli anni ’50: portandosi appresso più o meno una quarantina di chili tra missile, bobina e sistema di guida si poteva sparare, con ragionevole probabilità di colpire nel segno, una testa a carica cava del peso di Kg. 5,5 da una postazione defilata che necessitava di pochissimi minuti per il suo approntamento, ad una distanza, 1500 metri, appunto, impensabile prima per un sistema di quell'ingombro e di quel peso che fino ad allora, semplicemente, non esisteva.

Fu un successo commerciale non indifferente, si stimano 30.000 esemplari prodotti (e venduti).
Naturalmente i nostri cugini d’oltralpe non dormirono sugli allori e perfezionarono il modello originale secondo due filoni.
Il primo portò alla realizzazione dell’ENTAC (ENgine Telèguidè AntiChar), di peso e dimensioni analoghi all’SS-10 ma con gittata e controllo migliorati.

[IMG]http://i2.tinypic.com/xlvxpc.jpg[/IMG]

il complesso di controllo, si notino il binocolo e la leva di comando.
[IMG]http://i2.tinypic.com/xlvy8g.jpg[/IMG]

[IMG]http://i1.tinypic.com/xlvzt1.jpg[/IMG]

[IMG]http://i2.tinypic.com/xlw19y.jpg[/IMG]

La seconda linea di sviluppo portò all’SS-11, sostanzialmente più grande e potente (peso al lancio raddoppiato) e con portata utile di poco superiore ai 3000 metri. L’ENTAC era ancora ampiamente utilizzabile da una squadra appiedata mentre l’SS-11 era destinato principalmente, ma non esclusivamente, ad un uso “montato” sia su veicoli che elicotteri Del primo se ne produssero 130.000 pezzi, del secondo 160.000 o, dicono alcuni, 180.000, ogni commento è superfluo.

[IMG]http://i3.tinypic.com/xlw374.jpg[/IMG]

La loro diffusione fu vastissima e fra le parecchie decine di forze armate che se ne dotarono figurò l’US Army. In attesa che l’industria statunitense producesse qualcosa di proprio all’altezza della situazione, vennero adottati dapprima l’SS-10 e, a seguire, l’ENTAC e l’SS-11 sistemi, questi, destinati ad integrarsi sul campo viste le loro diverse prestazioni e caratteristiche. Era diffusa la convinzione che in tempi brevi si sarebbe adottato un prodotto nazionale, la cosa non fu così rapida e se l’SS-10 ebbe vita breve, gli altri due rimasero in inventario fino ai primi anni ’70.
Un segnale di quanto fosse sentita, da parte dell’US Army, l’urgenza di immettere in servizio questi sistemi lo si può cogliere dal fatto che essi furono distribuiti conservando la loro designazione originale francese, fatto abbastanza inusuale.
Nel 1963 giunse, infine, per tutti la designazione ufficiale USA ed allora l’SS-10 divenne MGM-21, l’ENTAC era l’MGM-32 ed infine l’SS-11 diventò l’AGM-22 ma il danno ormai era fatto e quasi nessuno impiegò mai le designazioni ufficiali.

E da noi?

Anche il nostro esercito si dotò di una linea anticarro che prevedeva l’integrazione di missili a media e grande gittata e di cannoni s.r.
Per l’impiego alle distanze maggiori venne adottato l’SS-11 nella variante B1, ossia con sistema di guida transistorizzato (!).
Per l’impiego alle distanze minori vennero immessi in servizio i modelli “Cobra” e “Mosquito” di caratteristiche prestazioni tra loro analoghe, il primo prodotto dalla tedesca M.B.B. il secondo sviluppato dalla svizzera Oerlikon-Contraves e prodotto in Italia dalla Contraves-Italia.

Leggendo le caratteristiche dell’SS-11 B1 veniamo a sapere che ci troviamo tra le mani un missile filoguidato cioè un proietto autopropulso, stabilizzato mediante rotazione, teleguidato sul bersaglio mediante impulsi elettronici di intensità e polarità variabili, prodotti da apposito generatore e trasmessi al missile tramite due fili conduttori.

E così prosegue:
L’arma è di struttura complessa ma di impiego sicuro ed efficace contro obiettivi corazzati a distanze comprese tra i 500 ed i 3000 metri. Può essere impiegato da postazione a terra o da razziere installate su V.C.T.T. e su elicotteri.

Tra i vantaggi elencati vi sono:

- l’elevato potere distruttivo,
- la massima precisione di tiro anche a distanze elevate,
- la rapidità e l’efficacia di impiego in quanto, entro certi limiti, non è necessaria la stima della distanza e della velocità del bersaglio,
- la possibilità di lancio da posizioni defilate,
- la facilità di occultamento e mascheramento,
- la possibilità, per il tiratore, di trovarsi in posizione diversa da quella di lancio del missile.

Ecco il riepilogo dei dati salienti:

[IMG]http://i1.tinypic.com/xlw3so.jpg[/IMG]

La composizione della squadra, prevista nell’ambito delle compagnie c/c dei reggimenti di fanteria, bersaglieri e carri, era la seguente:

1 sottufficiale comandante di squadra, tiratore;
1 graduato servente;
1 graduato radiofonista;
2 soldati rifornitori;
1 pilota V.C.T.T.;
1 V.C.T.T.

Di seguito le immagini dell’area d’azione del missile (citata anche nella tavola precedente) e della sequenza di accensione dei motori di partenza e di crociera.

[IMG]http://i2.tinypic.com/xlw4dd.jpg[/IMG]

[IMG]http://i2.tinypic.com/xlw66p.jpg[/IMG]

Per il momento ho esaurito il tempo a mia disposizione.

Tornerò sull’argomento a breve proseguendo il discorso sull’SS-11 e dando qualche informazione anche su Cobra e Mosquito.
Due cose ancora. La prima, se sono noioso ditelo, la seconda, a volte mi pare di essere preda delle mie idee [SM=x75462] ed allora non c’è niente di meglio che confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri, se qualcuno ha dell’altro materiale o, meglio, esperienze personali in merito cosa aspetta? Si faccia avanti!

Saluti [SM=x75448]

[Modificato da giacomo415 09/05/2006 19.09]

Giacomo


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5/9/2006 9:25 PM
 
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Veramente interessante.
Meriterebbe di essere inviato ad una rivista o quanto meno inserito in un sito.
Eventualmente ne parliamo.
Ciao
Pierantonio
Rolleiflex SL66. Un apparecchio fotografico costruito per voi: ci congratuliamo vivamente per la vostra scelta! Ci rallegriamo sin d'ora per i successi fotografici che otterrete con la vostra SL66.
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5/9/2006 10:06 PM
 
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Quando si parla di quegli anni e dei mezzi ed armamenti allora in auge non si è mai noiosi, anzi tutt'altro!!! [SM=x75444]

Aggiungo un piccolo contributo tratto da un noto sito carrista [SM=x75478] [SM=x75478] dove si possono vedere i missili SS11 a bordo di un trasporto truppe AMX12 della compagnia controcarri del 183° reggimento fanteria "Nembo", metà anni 60:

digilander.libero.it/pmg/contributi/carlo_f/amx12fm.jpg

Spero di reperire anche delle immagini "in action" di Mosquito e Cobra, se trovo il tempo di scartabellare un po'!
**************************
... E PER RINCALZO IL CUORE!
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5/9/2006 10:20 PM
 
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Mi raccomando non fermatevi, stò scaricando da internet missili da tutti i siti e giacomo415 presenta sempre documenti da collezione decisamente rari.

Giacomo prima o poi riuscirò a darti quella benedetta risposta sul particolare dei lanciamissili Honest John, ma su tutte le foto che ho trovato fino ad ora, quel pezzo non esiste.
Ridicolo è solo sul mio lanciamissili. [SM=x75467]
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5/10/2006 1:13 PM
 
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Vi ringrazio per l'interesse mostrato.

Per Jolly - la foto che hai messo a disposizione è davvero una testimonianza rara e molto apprezzata.

Per Pierantonio - sentiamoci quando vuoi.

Per Onesto - circa quel particolare una idea me la sono fatta, non sono riuscito ancora a trovare riscontro alla mia ipotesi, pazienza, siamo gente che non dimentica.

Saluti
Giacomo


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5/10/2006 1:18 PM
 
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continua / seconda parte
Nel mio post precedente abbiamo appena fatto in tempo ad accennare le caratteristiche generali del nostro SS-11 B1, ora è arrivato il momento di approfondire un poco l’argomento.
Se il missile (uno o più) è sistemato su un veicolo lo troviamo bello e pronto, già montato sul suo supporto, che gusto c’è direte voi, a noi interessa vedere cosa accade nell’impiego a terra partendo dal complesso smontato e stivato per il trasporto.

Nel caso più semplice, lancio di un solo missile, ci troviamo di fronte tre casse, una contiene tutto il complesso dei comandi, una contiene il missile smontato ed una contiene i tamburi dei cavi di connessione. Nel caso di lanci multipli moltiplicate il numero delle casse porta missili fino ad un massimo di sei.
La cassa di imballaggio del posto di tiro

[IMG]http://i2.tinypic.com/xngjs4.jpg[/IMG]

La cassa contenente il singolo missile smontato

[IMG]http://i2.tinypic.com/xngkt5.jpg[/IMG]

Il comandante di squadra (unico tiratore), secondo gli ordini ricevuti, sceglie il luogo nel quale approntare la postazione e indica la disposizione dei missili. Il servente e i due rifornitori eseguono l’approntamento della postazione secondo le indicazioni ricevute.
Il tiratore estrae dalla cassa la scatola di controllo T10K, la monta e la controlla, testa l’efficienza dei circuiti e la carica delle batterie (dovrebbe essere tutto in ordine visto che uno specializzato elettromeccanico a livello di plotone ha già controllato tutto in precedenza).
Tre viste della T10K, prima smontata e infine pronta all’uso, il binocolo è un 10X35 con 155° di campo visivo.

[IMG]http://i2.tinypic.com/xngmja.jpg[/IMG]

Nella foto seguente il n. 1 della legenda indica la manopola del commutatore, è quella che materialmente spara il missile.

[IMG]http://i1.tinypic.com/xngmx5.jpg[/IMG]

[IMG]http://i1.tinypic.com/xngnfd.jpg[/IMG]

Anche il missile è estratto dalla cassa che lo contiene e montato sul posto, si devono assemblare la parte anteriore e quella posteriore interponendo il pacco delle batterie (senza il quale non è possibile unire gli altri due pezzi), una semplice cortocircuitazione consente di valutare la carica delle stesse.
Se il lancio è singolo basta unire la scatola di controllo al missile tramite uno dei cavi a sette poli in dotazione. Ecco come appare il complesso, il tiratore si sistemerà di lato (sopravento) rispetto al missile.

[IMG]http://i3.tinypic.com/xngpzm.jpg[/IMG]

Alcune prescrizioni sulla sistemazione ottimale della semplicissima rampa di lancio, ottenuta dallo stesso contenitore di trasporto.

[IMG]http://i3.tinypic.com/xnhfnn.jpg[/IMG]

Se si deve procedere a lanci multipli i singoli missili (fino a sei) saranno collegati, ognuno tramite il proprio cavo a sette poli, alla scatola di selezione, presidiata dal servente, la stessa scatola è poi connessa alla T10K tramite un cavo a 19 poli, attraverso questo cavo corre anche una linea telefonica che consente il collegamento del tiratore (scatola T10K) con il servente (scatola di selezione). Il cavo a sette poli è disponibile in due versioni, una lunga 15 metri ed un’altra lunga 100 metri, per lancio da posizioni defilate.
Approntamento per lanci multipli

[IMG]http://i2.tinypic.com/xngqbs.jpg[/IMG]

La scatola di selezione, il commutatore di selezione consente di scegliere il missile da far partire.

[IMG]http://i3.tinypic.com/xngqrm.jpg[/IMG]

Queste poche righe e l’illustrazione seguente riassumono la tecnica di guida del missile.

[IMG]http://i3.tinypic.com/xngrbd.jpg[/IMG]

[IMG]http://i2.tinypic.com/xngtjk.jpg[/IMG]

L’armamento della spoletta avveniva dopo il compimento in volo di una distanza variabile tra i 200 ed i 400 metri. Nelle due illustrazioni seguenti la tavola sinottica delle teste da guerra e l’illustrazione relativa

[IMG]http://i1.tinypic.com/xnheti.jpg[/IMG]

[IMG]http://i1.tinypic.com/xnhf85.jpg[/IMG]

La capacità di sfruttare appieno le potenzialità del sistema d’arma erano legate in gran parte alla bontà dell’addestramento ricevuto dal tiratore. Il mio mai dimenticato istruttore, ufficiale dei bersaglieri, durante i corsi per graduato raccontava di centri impossibili ed evoluzioni incredibili compiute dai tiratori più abili. [SM=x75444]

Interrompo nuovamente e spero di riprendere presto, sempre su questo argomento.

Saluti [SM=x75448]
Giacomo


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5/10/2006 4:40 PM
 
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Quello che colpisce un addetto all'HJ è la possibilità (del SS10/11) di occultamento e di posizionamento differente dal lancio del missile. Tenendo sempre presente le potenze e le distanze differenti, i problemi HJ erano lo sbollamento della rampa e la scia lasciata dal missile che permetteva di individuare immediatamente il lanciatore con subito la pelle a rischio.



Ho trovato un lanciamissili antecedente a quello da te postato, ma l'ho messo in banco prova motori per non rovinarti il trhead.

[Modificato da onesto46 13/05/2006 17.42]

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5/17/2006 10:19 AM
 
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terza parte, l'ultima
Per concludere questo breve panorama sui primi missili c/c entrati in servizio nelle file del nostro esercito non ci resta ora che dire qualcosa sui due sistemi a medio raggio destinati ad integrare il sistema più potente che abbiamo già esaminato in precedenza.

Abbiamo accennato al Cobra ed al Mosquito in apertura di discussione, vediamo ora di conoscerli meglio.

Qui li possiamo comparare dimensionalmente con i loro coevi occidentali.

[IMG]http://i2.tinypic.com/zvd8wj.jpg[/IMG]

I due avevano caratteristiche simili, più leggeri e maneggevoli dell’SS-11, oltre che da V.C.T.T. erano destinati all’impiego da A.R. e, naturalmente, da terra.

I missili avevano corpo cilindrico - tronco – conico. Muniti di quattro ali disposte a crociera, poste nella parte posteriore del corpo cilindrico. Ciascuna ala era munita di un intercettore che, telecomandato, esercitava le funzioni di guida del missile.

Il Cobra.

[IMG]http://i3.tinypic.com/zvdahz.jpg[/IMG]

Il Mosquito.

[IMG]http://i1.tinypic.com/zvdc2a.jpg[/IMG]

La guida era assicurata da una scatola di telecomando, il tiratore per mezzo di una leva e tramite un cavo conduttore trasmetteva al proiettile le necessarie correzioni di rotta portandolo ad allinearsi con il bersaglio. All’impatto il funzionamento della spoletta provocava la detonazione della carica contenuta nella testa.

La scatola di telecomando del Cobra.

[IMG]http://i4.tinypic.com/zwngnq.jpg[/IMG]

La propulsione era assicurata da una carica propellente solida a due stadi, uno per la partenza ed uno per il volo.

La gittata massima, in entrambi i casi, era di 2000 metri circa.

Nel caso del Cobra era possibile apprestare una postazione di lancio multipla fino ad otto missili, sono solo sei, invece, per il Mosquito.

Il necessario per approntare la postazione singola del Mosquito

[IMG]http://i1.tinypic.com/zvdi83.jpg[/IMG]

Il Cobra era normalmente dotato di testa perforante a carica cava, disponibile anche una testa inerte per addestramento al tiro.

Nella testa da guerra la spoletta era armata automaticamente dopo 3 secondi di volo (trecento metri circa).

Sul Mosquito, oltre la perforante a carica cava, poteva essere montata una testa esplosiva antipersonale, la testa inerte da addestramento era dotata di paracadute per agevolarne il recupero ed il reimpiego.

Nelle due teste da guerra l’attivazione della spoletta poteva essere automatica (3 secondi di volo) oppure controllata dal tiratore o dal servente, escluso l’automatismo prima del fuoco, il tiratore si riservava di attivare la spoletta tramite apposito comando sulla scatola di controllo prima dell’impatto con il bersaglio.

La squadra missili filoguidati era così composta:
- un sottufficiale comandante di squadra, tiratore;
- un graduato servente;
- un soldato servente;
- un soldato conduttore (radiofonista)
- una A.R. con rimorchio da ¼ di tonnellata.
Identica squadra poteva essere montata su V.C.T.T.

Un Mosquito pronto al lancio.

[IMG]http://i4.tinypic.com/zwnbsy.jpg[/IMG]

Ecco il suo profilo di volo.

[IMG]http://i4.tinypic.com/zwne4l.jpg[/IMG]

Il grafico delle prestazioni del Mosquito…….

[IMG]http://i4.tinypic.com/zwnc6t.jpg[/IMG]

……. e quello del Cobra.

[IMG]http://i4.tinypic.com/zwndp5.jpg[/IMG]

Come già detto l’efficacia di questi sistemi d’arma era legata al grado di addestramento del tiratore, alla sua capacità di governare il missile, insensibile alle manovre evasive della sua preda e alla gragnuola di proiettili che presumibilmente gli sarebbe caduta addosso non appena si fosse capito da che parte partiva il missile che necessitava di essere guidato con fermezza e precisione fino all’impatto.

Il più massiccio impiego di missili c/c filoguidati nel loro compito d’elezione si ebbe durante la guerra del Kippur. Ne fu protagonista il sovietico AT 3 Sagger, in tutto assimilabile al Mosquito se non per la gittata di circa tremila metri.

Nei primi giorni del conflitto gli egiziani ne fecero un uso vastissimo, impensabile anche per il più pessimista tra gli analisti israeliani. In capo a pochi giorni, gioca o muori, i carristi israeliani avevano messo a punto delle tecniche evasive basate sul movimento e sul fuoco delle mitragliatrici di bordo che contrastò efficacemente il lavoro dei tiratori egiziani. Il risultato fu quello di avere dei carri letteralmente drappeggiati dai cavi di guida dei missili schivati, con degli equipaggi esausti ma vivi.

Per l’epoca di quel conflitto il missile filoguidato di prima generazione poteva già essere considerato superato dai missili nel “tubo”, come spesso accade, però, quando ti tirano addosso, fosse anche un’arma obsoleta, non c’è almanacco del Jane’s che tenga. Nessuna consolazione se ci lasci la pelle per un sistema che sulle riviste specializzate era snobbato come ormai superato. [SM=x75459]

Fino a poco tempo fa era possibile consultare, sul sito della Armored School di Fort Knox, diversi interessanti articoli sugli insegnamenti tratti dalle esperienze dei carristi israeliani, ora sono andato a ricercarli senza più ritrovarli. [SM=x75467]

Con questo mi pare sia tutto, per ora. [SM=x75444]

Saluti [SM=x75448]

Giacomo


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5/19/2006 2:54 PM
 
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Domande
Doamnda: all'atto pratico, i sistemi come cobra, SS11, ecc. quando entrarono a far aprte degli organici E.I.?

A che reparti furono effettivamente assegnati? Chiedo eprche' a fine anni '80 c'erano fiore di BTg che andavano in giro ancora coi CSR da 106mm. Nei reparti che effettivamente avevano i missili CC in dotazione, coem/dove/ogni quanto si svolgeva l'addestramento? se ho capito bene, i tiratori in quanto tali erano sottufficiali?
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5/20/2006 6:56 PM
 
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Re: Domande

Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
...
Chiedo eprche' a fine anni '80 c'erano fiore di BTg che andavano in giro ancora coi CSR da 106mm.
...

Quello che posso dirti è che al mio Battaglione pur avendo ancora i cannoni da 106 sr, non venivano più usati in addestramento in quanto ormai obsoleti e sostituiti dal lanciamissili MILAN.
Venivano tirati fuori e montati sull’AR59 in occasione dell’anniversario della costituzione della Specialità dei Bersaglieri che si svolgeva presso la Comina (Pordenone). Mi viene il dubbio che devi averli visti proprio in quella occasione.



Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54...
Nei reparti che effettivamente avevano i missili CC in dotazione, coem/dove/ogni quanto si svolgeva l'addestramento?
...


Sempre per quello che riguarda la mia esperienza come ex pilota squadra controcarro, si usciva in addestramento quasi tutte le mattine sul Cellina insieme ai fucilieri-assalatatori della mia Compagnia. A volte ci si addestrava anche assieme ai Carristi del 7° Btg Carri (M-60) e Artiglieri del 19° Gruppo (M-109).
All’incirca tale tipo di addestramento sul “campo” richiedeva sei mesi.




Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
...
Se ho capito bene, i tiratori in quanto tali erano sottufficiali?

No, era comandato da un Caporale o Caporale Maggiore che fungeva anche da tiratore, poi c’era il servente e il pilota dell’AR76.
Il comandante del mio plotone controcarro era un Sergente Maggiore.


P.S.
Giacomo che dire… complimenti, proprio un bellissimo lavoro. [SM=x75444]
Attendo con impazienza qualcosa sul MILAN [SM=x75449] (e ovviamente non mi riferisco alla squadra di calcio [SM=x75466] ).
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5/22/2006 9:46 AM
 
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Re: Domande

Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
Doamnda: all'atto pratico, i sistemi come cobra, SS11, ecc. quando entrarono a far aprte degli organici E.I.?



Le pubblicazioni alla base dei miei post precedenti sono datate 1966 e non vi è indicazione che sostituiscano precedenti istruzioni sullo stesso sistema. Sembrerebbero, quindi, le prime sull’argomento.
Anche la foto che ci ha fornito Jolly46 è riferibile allo stesso periodo, per cui, in mancanza di altre informazioni………… [SM=x75467]


Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
Chiedo eprche' a fine anni '80 c'erano fiore di BTg che andavano in giro ancora coi CSR da 106mm………



I sistemi c/c filoguidati non sostituirono mai il cannone senza rinculo da 106mm M40 ed M40 A1, i diversi sistemi erano destinati ad integrarsi tra loro.



Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
Nei reparti che effettivamente avevano i missili CC in dotazione, coem/dove/ogni quanto si svolgeva l'addestramento?



Riguardo all’addestramento ricordo come a Capo Teulada (nel 1986) vaste zone fossero percorse da una miriade di cavi a testimonianza di un’attività di lancio abbastanza intensa.


Scritto da: LucaJJ 19/05/2006 14.54
……..se ho capito bene, i tiratori in quanto tali erano sottufficiali?



Per loro natura, e come già detto, i missili a guida manuale (cosiddetta prima generazione) basavano la loro efficacia interamente sull’abilità del tiratore, le cui capacità dovevano essere affinate e mantenute con un addestramento costante e costoso.

Due le conseguenze: la presenza, all’interno della squadra, di un solo tiratore ed il fatto che questi non fosse un militare di leva.

I successivi missili a guida semiautomatica (cosiddetta seconda generazione) non necessitavano di addestramento particolare, era sufficiente mantenere il bersaglio al centro del reticolo di mira, punto. In capo a trenta metri il missile era asservito al sistema di guida e viaggiava verso il bersaglio ad una velocità quasi doppia rispetto ai suoi predecessori che dovevano limitare la loro per adeguarla ai limiti imposti dai tempi di reazione dei riflessi umani.

Se da un lato era scomparsa la possibilità di allontanare il lanciatore dal tiratore dall’altro, con queste premesse, anche un graduato di leva selezionato poteva svolgere il compito di tiratore.

Già che ci siamo che ne dite di conoscere meglio, nel corso di una prossima discussione, il 106 s.r.? [SM=x75463]

[IMG]http://i4.tinypic.com/10e36yp.jpg[/IMG]

[IMG]http://i4.tinypic.com/10e372f.jpg[/IMG]

Beninteso se siete d’accordo. [SM=x75444]

Saluti [SM=x75448]
Giacomo


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certo che si.
aspetto impaziente.
ps OTTIMO LAVORO!!!!! [SM=x75484] [SM=x75484] [SM=x75480] [SM=x75464]
In omnia pericula, tasta testicula...






http://vehemenscn.blogspot.com/

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5/23/2006 9:53 PM
 
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Caro Giacomo415, quelle che tu tieni sono lezioni, non discussioni, spero solo di non dover sostenere degli esami a fine anno.
Complimenti [SM=x75444]
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5/24/2006 7:44 PM
 
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La costituzione dei plotoni missili c/c a media (Cobra e Mosquito) e grande (SS-11) gittata ha inizio dal 1 gennaio 1963 (con provvedimento sanzionatorio dell'aprile successivo).
Inizialmente tali plotoni c/c vennero organicamente costituiti presso i seguenti reparti:

sistemi a media gittata
- cp. c/c sperimentale e cp. comando del III/17° rgt.f. Acqui (battaglione dimostrativo a disposizione della Scuola di Fanteria di Cesano)
- cp. comando del btg.alp. Aosta (unità dimostrativa della Scuola Militare Alpina)
- cp. comando del battaglione paracadutisti e dei B.E.D.
- cp. controcarri dei battaglioni bersaglieri
- sq. comando dei gruppi squadroni esploranti delle divisioni corazzate

sistemi a grande gittata
- cp. c/c sperimentale della Scuola di Fanteria (vedi sopra)
- cp. comando reggimentale dei reggimenti di fanteria, bersaglieri e corazzati delle divisioni di fanteria e corazzate (provvedimento ponte in attesa della costituzione delle compagnie controcarri a livello di reggimento).
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... E PER RINCALZO IL CUORE!
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4/15/2007 9:22 PM
 
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Riprendo questa vecchia ma sempre interessante discussione per inserire (finalmente) un'immagine "operativa" del sistema c/c a media gittata Mosquito in dotazione all'Esercito Italiano.
Nella fattispecie si tratta di sistemi in dotazione ai paracadutisti della "Folgore" durante la grande esercitazione "Pantera" svoltasi alla fine del settembre 1975 sul Meduna-Cellina ed organizzata nell'ambito della divisione Ariete proprio nel momento della sua riorganizazione ed articolazione sulle tre brigate Mameli, Manin e Garibaldi.

[Modificato da jolly46 15/04/2007 21.24]

[Modificato da jolly46 15/04/2007 21.24]

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