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Dylan Dog - vol. 4 Baraldi e Lanzoni

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2024 23:14
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13/05/2023 12:34
 
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Lascio aperto l'altro topic: gli albi che escono sul mensile, oltre ad esser scadenti e talvolta imbarazzanti, non rispecchiano il personaggio.

Colgo però l'occasione del nuovo Dylan Dog Old Boy 18 per aprire un nuovo topic dylaniato.
L'albo non contiene solo due storie valide come ci diceva Matte, ma sono proprio qualcosa di più.
Già in passato avevo rilevato quanto Franco Busatta stesse coprendo il ruolo di curatore in modo efficace: mi piace il suo stile sobrio, mi piacciono le interviste introduttive e le storie, anche quelle non riuscite, mi sono sempre sembrate quanto meno corrette.
Questo albo però va oltre e segna un ritorno di Dylan ad una qualità che mancava da anni.
Terre desolate, vanta una storia solida, orrorifica e inquietante di Cavaletto e gli ottimi disegni di un Freghieri in grandissimo spolvero. Basti osservare le ombreggiature della camicia disegnata a pagina sei e otto per averne un'idea. Le storie con la pioggia nascono per esser disegnate da Giovanni Freghieri, poi, quindi a mio giudizio devo dire che ho trovato perfetta la scelta del disegnatore, un aspetto troppo spesso sottovalutato. I personaggi sono validamente delineati, i dialoghi coerenti e interessanti, la trama si dipana in quel confine incerto tra realtà, sogno e incubo in cui spesso il miglior Dylan si è mosso. Ho gradito anche il finale.
Il diavolo in Paradiso, di Alessandro Russo e Paolo Bacilieri è invece la storia che fa la differenza in un'intera stagione: commovente come poche altre storie dylaniate, toccante, sentimentale, delicata, presenta amore e morte, un Dylan fragile e intenso, Groucho e Bloch perfettamente calati nei panni, personaggi ben scritti e un Cagliostro che la fa da padrone. Da rileggere più e più volte, secondo me.
Alessandro Russo non lo ricordo, come autore. Sono andato a sbirciare e sembra molto poco prolifico, in effetti.
Beh, grazie per questa gemma allora!
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Re:
Carlo Maria, 13/05/2023 12:34:

Alessandro Russo non lo ricordo, come autore. Sono andato a sbirciare e sembra molto poco prolifico, in effetti.
Beh, grazie per questa gemma allora!



Una curiosità: anch'io identificavo Russo come autore relativamente "nuovo" (e in effetti, in ambito dylaniano, lo è), ma dopo una rapida ricerca mi sono reso conto che lavora in Bonelli da trent'anni, e che alcuni Martin Mystère dei primi anni Novanta sono in effetti scritti da lui.


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Re: Re:
rimatt1, 14/05/2023 10:32:



Una curiosità: anch'io identificavo Russo come autore relativamente "nuovo" (e in effetti, in ambito dylaniano, lo è), ma dopo una rapida ricerca mi sono reso conto che lavora in Bonelli da trent'anni, e che alcuni Martin Mystère dei primi anni Novanta sono in effetti scritti da lui.






Sì, avevo letto anche io. Di suo ho letto sicuramente solo un Nick Raider. Sono andato a riguardare il mio giudizio e fu di storia "dimenticabile", priva di mordente.
Il suo Nathan Never in collaborazione ai testi con Medda non lo ricordo proprio e me lo andrò a cercare, visto che ce l'ho come ogni altro albo della testata (qua e là mi è sfuggita la lettura di qualche numero e sono indietro di sei mesi).
I suoi MM me li sono persi senza dubbio come qualunque altra roba non scritta da Morales.
Zagor non lo considero neanche perché non l'ho mai seguito.
Nel complesso, però, ha operato in redazione, mi pare di capire, quindi la sua produzione è limitata, mi sembra.
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Re: Re: Re:
Carlo Maria, 14/05/2023 21:24:


Zagor non lo considero neanche perché non l'ho mai seguito.



Giusto per informazione, di recente è stato pubblicato un suo Maxi Zagor (disegnato dagli Esposito Bros) piuttosto buono, una storia dalle tinte horror che per tematiche è quasi dylaniana. Nulla di memorabile (per dire, ritengo questo Dylan superiore) ma ampiamente godibile, il che per Zagor è già qualcosa.
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Chiuso l'altro topic, proseguiamo qui.
Anche se il Dylan Dog Old Boy è un'idea di Recchioni e la supervisione è di Busatta (che rimarrà come coordinatore) prendiamo questi primi post come buon auspicio.



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Ho letto Dylan Dog 442 - Frammenti, di Barbato e Piccatto.
La presenza ai pennelli del compianto Piccatto mi ha toccato. La morte aveva già toccato la serie: Tacconi, Micheluzzi e Trigo sono quelli che mi vengono in mente, tuttavia nessuno dei tre era una colonna della serie: Tacconi e Trigo hanno fatto in tempo a disegnare solo poche storie; Micheluzzi fu solo un grande ospite.
Framm😍enti riprende la più bella storia della Barbato, ossia Sciarada, e le dà un prosieguo. L'ho trovata suggestiva e interessante, ma presenta il vizio grave di essere una storia CON Dylan Dog anziché essere una storia DI Dylan Dog. Il protagonista, infatti, è tutto un altro e ruba completamente la scena.
Accontentiamoci di questo: per quanto non riuscita, ha buoni spunti e non presenta residui della gestione recchioniana.
Una specifica, in merito: la Baraldi interviene e firma per la prima volta la rubrica proprio a causa della presenza di Piccatto ai pennelli perché mi pare di aver capito che l'inizio reale della sua gestione sarà poi a novembre. Vedremo.
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Dylan Dog 442 BIS - L'isola dai due soli, di La Rosa e Saudelli è un albo nettamente insufficiente pur non presentando gli orrori divenuti marchi di fabbrica della precedente gestione.
C'è un Dylan che indaga, c'è mistero, c'è orrore, c'è un'ambientazione dylaniata.
E quindi? Il problema consiste in due aspetti: un Saudelli ormai ben al di sotto degli standard minimi e davvero respingente, con un Dylan diverso in ogni vignetta e spesso irriconoscibile, e un La Rosa che imbastisce una sceneggiatura davvero scialba, banale. La trama è troppo lineare, non c'è pathos e si arriva alla conclusione in linea retta, senza un sussulto vero e con eccessiva semplicità. Il disegnatore non riesce a imprimerle una svolta: alcune tavole vorrebbero calare il protagonista nel delirio: colgo con piacere alcuni riferimenti (e quando le storie hanno un'ambientazione casalinga, il primo tra i riferimenti è sempre "La casa degli uomini perduti"), ma la resa grafica non sostiene gli intenti dell'autore.
In sostanza, l'ho trovato un Dylan brutto, ma corretto. Per questo motivo, lo vedo lo stesso come un passo avanti rispetto al medioevo precedente, ma tutto lì.
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È tempo di OldBoy, il numero 19, ma qui non siamo fortunati quanto lo siamo stati col numero precedente.
Si tratta dell'albo annuale disegnato da Montanari e Grassani, che per fortuna torneranno sulla serie mensile, da quanto hanno annunciato nell'intervista. 😊👍🏻
Entrambe le storie sono brutte, in effetti, ma la prima, firmata dalla neo curatrice Baraldi, è di parecchio peggiore perfino della seconda, scritta da Mignacco.
Si confermano tutti i diretti dell'autrice, che non è in grado di consentire a Dylan di fare una figura meno che barbina ogni volta. Questo mese SPOILER tocca un serial killer di dieci anni finire ammazzato davanti agli occhi del protagonista senza che quest'ultimo muova un dito per salvarlo. È una costante, direi un marchio di fabbrica, ormai: Dylan osservatore di omicidi, suicidi, torture; Dylan sconfitto da ciechi, da donne, da mostriciattoli, da bambini; Dylan sempre fragile e sensibile all'eccesso; Dylan che confonde i destinatari della propria empatia.
Oltre a ciò, personaggi imbarazzanti, dialoghi di bassissimo livello e una trama infarcita di insensatezze che oltretutto è basata su un film che ho visto la settimana scorsa e che l'amanuense di turno non ha neanche modificato granché.
Quanto al lavoro di M&G, risente del giudizio della storia: il celebre duo presenta un paio di vignette in cui giocano a sorpresa coi chiaroscuri, un esercizio che si discosta dai loro standard.
Per il resto, vedo che molte vignette sono imprecise nei dettagli, nelle proporzioni, nelle simmetrie. Quanto meno, l'ambientazione era indubbiamente idonea al loro stile (rimanda alla doppia 16-17, ad esempio), segno che la Baraldi ha presente quali siano le caratteristiche del loro tratto e come valorizzarlo. Hanno anche una certa età, però, ormai. Di recente li ho visti affiancati ad altri autori, può essere che stiano collaudando collaborazioni di supporto, non so.

La seconda storia è scritta da Mignacco, dicevamo, e ne ho un giudizio ambivalente. Ciò mi capita perché nonostante la sorpresa fosse prevedibile e anche abusata... in effetti non me l'aspettavo comunque.
La trama presenta un lavoro di fondo da parte di Bisarca: questo si percepisce dalle tavole, ma filtra anche dalle parole del curatore della testata (che avrei messo al posto di Recchioni, visto il buon lavoro che sta facendo qui) ove, nell'intervista pre-avventura, afferma: "Per mettere a punto questa storia, siamo partiti da un film che ho molto amato". Il risultato è una storia disegnata maluccio assai, ma che risulta scorrevole nonostante di fatto...
SPOILER

Storia parlata, storia che avrei dovuto trovare noiosa, ma che in realtà tale non ho percepito.
Storia imperfetta, improbabile, con personaggi tagliati con l'accetta, ma che ha catturato la mia attenzione nonostante una certa mediocrità nei dialoghi.

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Speriamo almeno che essendo curatrice, la Baraldi scrivi meno, molto meno per la regolare.



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Dylan 443: 😢 ❤
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Re:
Carlo Maria, 30/07/2023 23:20:

Dylan 443: 😢 ❤



Che succede, Carlo? [SM=x74932]



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Sembra svenuto!

Presto, portategli dei sali spoileranti!

"il colpevole è il maggiordomo..."

(sniff)

"Bloch è il figlio segreto di Jenkins..."

(sniff sniff)

"Dylan divorzierà da Groucho..."

AAAAAAAAAARGH!!!!


Ecco, si è ripreso!

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Carlo Maria, 30/07/2023 23:20:

Dylan 443: 😢 ❤

L'hai letto?



V.

http://olivavincenzo.blogspot.com/
http://vincenzooliva.blogspot.com/
http://vincenzooliva2.blogspot.com/

"Ahi serva Italia, di dolori ostello
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie ma bordello"

Settecento anni e non è cambiato un ca**o
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Re:
Sashimi, 31/07/2023 15:16:

Sembra svenuto!

Presto, portategli dei sali spoileranti!

"il colpevole è il maggiordomo..."

(sniff)

"Bloch è il figlio segreto di Jenkins..."

(sniff sniff)

"Dylan divorzierà da Groucho..."

AAAAAAAAAARGH!!!!


Ecco, si è ripreso!

Sash



[SM=x74934]

(sì, però la prossima volta mettile sotto spoiler queste informazioni)

[SPOILER [SM=x74935] /SPOILER]
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31/07/2023 22:00
 
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Carlo Maria, 30/07/2023 23:20:

Dylan 443: 😢 ❤

Ho scoperto cosa significa il messaggio.
Dovresti essere meno stringato nei commenti che se non era per Vince me lo perdevo... [SM=x74950]
[Modificato da BertAdams 31/07/2023 22:00]
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Mettiamo la rece anche qua.


Blowups happen - Esplosioni che capitano - è il titolo di un grande classico della fantascienza, un grande racconto di Robert Heinlein. E a volte, capita ancora che una storia di Dylan Dog letteralmente deflagri.

"Gli indifferenti" è una storia di una semplicità assurda, una linearità essenziale; ed è questo a renderla una storia esplosiva: nessun effetto speciale, nessuna divagazione metanarrativa, nessuna seduzione postmoderna o compiacimento da e per nerd; nessuna continuity del cazzo. Vi è solo tutto, e intero, l'urto di una storia impattante, lo schiaffo di un racconto che non fa sconti e non civetta con il lettore: c'è una storia, e viene raccontata per filo e per segno, al punto che perfino l'inevitabile"spiegone" è così ben inserito nel racconto da rappresentarne un arricchimento. È una metafora brutale di quel tritacarne che con impudica ipocrisia chiamiamo "società occidentale" invece che "lager dell'anima". Il sottile ed elegante velo letterario con il quale le autrici, Rita Porretta e Silvia Mericone, rivestono la crudezza della loro esposizione, spoglia la narrazione dalla tentazione del moralismo a tesi e fa dell'albo un quadro realistico, eppure artistico, della tabe spirituale che pervade la nostra società; e che più che l'indifferenza richiamata dal titolo - e praticata dai personaggi esterni all'incubo di Dylan - è un'apatia sopravvenuta e remissivamente subita da tutti noi: l'acquiescenza allo status quo; il perseguimento irriflessivo delle azioni che quotidianamente ci si attende da parte nostra. Una tabe che annienta nella perdita di sé, variamente declinata secondo le opzioni che il lager - pardon, la società occidentale - offre a coloro che non riescono a silenziare il dolore della propria anima subendo in silenzio. Dylan si ribellerà, ma la sua ribellione, individuale, al massimo potrà salvare lui, essendo una ribellione dell'individuo e della volontà individuale e non una rivoluzione delle coscienze della società: per quello non basta un indagatore dell'incubo, che pur fa affiorare il mostro che si nutre dell'incubo, ci vuole un risveglio collettivo - dei dispersi e degli apatici.

Certo mancano la levità e la malinconia del creatore di Dylan - Sclavi poteva essere altrettanto efferato, ma quasi mai era brutale. Non è però un difetto o una mancanza da parte delle autrici, che risultano anzi fedeli al personaggio senza essere pedisseque imitatrici. Un atteggiamento banale per chi scriva di un personaggio inventato da altri, ma che oggi non si ritrova in nessuna testata bonelliana.

A ben pensare, non è del tutto corretto quanto scrivevo prima, degli effetti speciali ci sono: i disegni di Armitano. Quegli straordinari guizzi di nero e di bianco; quei corpi e volti nervosi e contorti, distorti; quelle linee continuamente fratte; quegli sfumati che si perdono e improvvisamente si ritrovano raggrumati altrove; queste tavole che si schiudono sull'orrore della malattia descritta da Porretta e Mericone moltiplicandone in echi infiniti le suggestioni. Il lavoro di Armitano non è solo graficamente straordinario in sé, ma soprattutto funzionale al racconto: praticamente è impossibile immaginare una descrizione più puntuale, precisa, inesorabile dello sfacelo degli indifferenti e apatici del nostro tempo.

Probabilmente storie così se ne vedrà una ogni tot anni, ormai, per cui quando capitano - quando anzi esplodono - è doveroso goderne.



V.

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01/08/2023 08:45
 
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Mi è capitato spesso con DD di valutare la bontà di una storia dai contorcimenti cui costringeva le viscere e qui non si è lesinato.
Perché? Perché si fa fatica a non riconoscersi tra gli indifferenti...
DD invece ha fede nell'umanità e non ha rinunciato a lottare.
Quindi nonostante tutto non è uno sconfitto e le lacrime del finale sono sincere.

La speranza è il senso di tutto. Finché c'è un uomo (nel senso di rappresentare del genere umano) che non si arrende, c'è un futuro.
A patto che non sia del tutto solo. Infatti DD si salva grazie a Bloch e Groucho che non si scordano di lui a differenza degli altri dimenticati.

Beh, io ci ho visto questo.

Disegni molto particolari. Spesso sfocati, come sfocate erano le anime dei viaggiatori. Ma anche ciò che è in apparenza chiaro ha qualcosa di incerto e sfuggente.
Direi perfetto per l'occasione.

Che piacere per una volta non avere nulla da contestare alle autrici/all'autore.
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01/08/2023 17:01
 
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Re: Re:
LucaL@, 7/31/2023 9:37 PM:



(sì, però la prossima volta mettile sotto spoiler queste informazioni)

[SPOILER [SM=x74935] /SPOILER]



Il sale spoilerante è di natura esplicita, altrimenti non potrebbe funzionare: solo così riesce a far rinvenire un esemplare adulto di carlomaria (una specie molto rara e sensibile).

Comunque, erano spoiler falsi [SM=x74933]

Sash


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01/08/2023 20:04
 
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Re: Re: Re:
Sashimi, 01/08/2023 17:01:



Comunque, erano spoiler falsi [SM=x74933]

Sash






C'ero arrivato. [SM=x74931]
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Re: Re: Re: Re:
LucaL@, 01/08/2023 20:04:




C'ero arrivato. [SM=x74931]


Forza, Luca! [SM=x74932]




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