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La distruzione da parte di Dio è sempre irreversibile?

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2021 08:48
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20/02/2021 12:56
 
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Leggendo Giosuè 6:21 in cui si dice che gli Israeliti "destinarono alla distruzione" tutto ciò che era nella citta di Gerico "uccidendo con la spada uomo e donna, giovane e vecchio, toro, pecora e asino" mi sono chiesto se il termine distruzione indica una fine irreversibile.

Il libro perspicacia alla voce "distruzione" risponde in un paragrafo proprio a questa domanda: "Tutti quelli che furono distrutti in passato da Dio sono morti per sempre?" Nella risposta si evidenzia che "La Bibbia indica che...non sempre la distruzione — neanche la distruzione per mano di Dio — è eterna."

Considero importante questo concetto perché mi fa intravedere anche nelle distruzioni motivate dai suoi stessi giudizi la qualità della sua giustizia , il valore che lui attribuisce alla vita umana e la sua capacità di diversificare i destini a livello individuale

C'è quindi qualche base per attribuire carattere irreversibile a una distruzione rispetto ad un'altra o per stabilire che tutti i morti in una data distruzione abbiano subíto una distruzione eterna e non riceveranno risurrezione?

Da quanto dice lo SFS mi pare che non ci sia questa base
[Modificato da claudio2018 20/02/2021 13:01]
20/02/2021 13:27
 
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Ho trovato molto interessante questo articolo di studio,anche se di molti anni fa.

In un’occasione dell’anno 31 dell’Èra Volgare questo profeta più grande di Mosè menzionò antichi popoli e abitanti di antiche città e indicò qualcosa circa il loro futuro. Parlò delle città di Tiro, Sidone e Sodoma. A questo proposito leggiamo:

3 “Quindi egli cominciò a biasimare le città nelle quali era stata fatta la maggioranza delle sue opere potenti, perché non si erano pentite: ‘Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte in Tiro e Sidone, si sarebbero da tempo pentite in sacco e cenere. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Tu scenderai nell’Ades; perché se le opere potenti che sono state fatte in te, fossero state fatte in Sodoma, sarebbe rimasta fino a questo giorno. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te’”. — Matt. 11:20-24; Luca 10:11-15.

4, 5. (a) Con queste parole sosteneva Gesù che le pagane Tiro e Sidone non avranno la risurrezione dai morti? (b) Che cosa indica Ezechiele 32:21-30 per gli abitanti di Tiro e Sidone?

4 Ora sorge la domanda: Gli abitanti di quelle antiche città avranno la risurrezione dai morti? Dobbiamo forse intendere che Gesù volesse dire che nel Giorno del Giudizio non sarà affatto sopportabile per gli abitanti delle pagane Tiro e Sidone solo perché erano pagani e quindi non avranno affatto la risurrezione? Ma supponiamo che gli abitanti di Tiro e Sidone siano risuscitati e che nel Giorno del Giudizio sia più sopportabile per loro che per le giudaiche Corazin e Betsaida. Poiché i Giudei di Corazin e Betsaida nel Giorno del Giudizio avranno una prospettiva ancora meno favorevole, significa ciò che non avranno affatto nessuna opportunità e che quindi non avranno risurrezione?

5 In altre parole, dovremmo intendere che le parole di Gesù significhino che gli abitanti delle giudaiche Corazin e Betsaida non avranno la risurrezione dai morti più di quanto non l’avranno gli abitanti delle pagane Tiro e Sidone? No! Al contrario, Ezechiele 32:21-30 ci dice chiaramente che gli abitanti pagani di Sidone sono nello Sceol o Ades, non nella Geenna. Quindi hanno la prospettiva della risurrezione quando la morte e l’Ades daranno i morti nel Giorno del Giudizio. (Riv. 20:11-15) La città di Tiro era una colonia di Sidone. Anche i suoi cittadini morti sono nell’Ades.

6. Perché è ragionevole che gli abitanti di Tiro e Sidone tornino in vita mediante la risurrezione?

6 È solo ragionevole che gli abitanti di Tiro e Sidone siano nello Sceol o Ades e debbano tornare in vita mediante la risurrezione. Perché? Perché Gesù mostra chiaramente che essi non erano arrivati alla condizione religiosa dove non fosse possibile pentirsi e volgersi alla giustizia di Dio. Non hanno ancora ricevuto la piena testimonianza riguardo a Geova Dio e al suo regno di salvezza. Se avessero ricevuto l’opportunità che ricevettero Corazin e Betsaida, ‘si sarebbero da tempo pentiti in sacco e cenere’. Non sono arrivati alla condizione religiosa descritta in Ebrei 6:4-6, dove “è impossibile . . . [che] siano di nuovo ravvivati a pentimento”.

7. Quale opportunità darà la risurrezione agli abitanti delle antiche Tiro e Sidone?

7 La risurrezione degli abitanti di Sidone e Tiro nel Giorno del Giudizio darà loro l’opportunità di ricevere piena testimonianza mediante il regno di Dio retto da Cristo Gesù. Allora potranno pentirsi sinceramente, per così dire “in sacco e cenere”, non con la speranza della vita nel celeste regno di Dio ma con la speranza della vita eterna sulla terra trasformata ovunque in Paradiso.

8. Per quanto tempo esistette Sodoma, e perché non dovremmo sostenere che non vi sia risurrezione per Capernaum più di quanto vi sia per Sodoma?

8 Che diremo dunque degli abitanti dell’antica Sodoma, la quale, con la vicina città di Gomorra, esistette solo fino al tempo in cui Dio fece piovere fuoco e zolfo dal cielo e distrusse Sodoma e le città vicine? Sosterremo forse che nel Giorno del Giudizio non sarà affatto sopportabile per Sodoma e quindi nel Giorno del Giudizio non sarà sopportabile per la città di Capernaum ancora più responsabile, e che quindi non vi sarà risurrezione per Capernaum più di quanto non vi sia per Sodoma? No! Perché no? Perché Gesù pose Sodoma sullo stesso piano di Tiro e Sidone o parallelamente ad esse.

9. (a) Come sappiamo se gli abitanti di Sodoma avevano oltrepassato la condizione spirituale di pentimento? (b) Come parla Ezechiele 16:46-61 riguardo a Sodoma?

9 Come nel caso di Tiro e Sidone, Gesù mostrò che Sodoma, per quanto malvagia fosse, non era arrivata al punto di non potersi pentire. Per questo Gesù disse che, se le opere potenti che erano state fatte a Capernaum fossero state fatte a Sodoma, essa “sarebbe rimasta” fino ai giorni di Gesù. E a questo proposito Gesù disse che Capernaum, la quale era stata esaltata in senso spirituale fino al cielo, sarebbe stata abbassata nell’Ades, non nella Geenna. Il cielo rappresenta l’altezza e l’Ades o Sceol la profondità; e facendo questo contrasto Gesù volle dire che Capernaum avrebbe subìto la più bassa degradazione. Benché fosse altamente favorita da Gesù, oggi quella città non esiste più di quanto esista Sodoma. Ma se Sodoma avesse avuto l’opportunità di Capernaum, a Sodoma vi sarebbero state dieci o più persone giuste ed essa avrebbe continuato ad esistere per millenovecento anni fino ai giorni di Gesù e oltre. Pertanto la guarigione spirituale dei morti di Sodoma non è senza speranza. (Gen. 18:22-32) Ezechiele 16:46-61 parla con speranza di persone paragonate agli antichi Sodomiti.

Fonte

E anche questa!

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1952369?q=Distruzione+eter...
[Modificato da Amalia 52 20/02/2021 13:41]
20/02/2021 14:03
 
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Amalia 52, 20/02/2021 13:27:

Ho trovato molto interessante questo articolo di studio,anche se di molti anni fa.

In un’occasione dell’anno 31 dell’Èra Volgare questo profeta più grande di Mosè menzionò antichi popoli e abitanti di antiche città e indicò qualcosa circa il loro futuro. Parlò delle città di Tiro, Sidone e Sodoma. A questo proposito leggiamo:

3 “Quindi egli cominciò a biasimare le città nelle quali era stata fatta la maggioranza delle sue opere potenti, perché non si erano pentite: ‘Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte in Tiro e Sidone, si sarebbero da tempo pentite in sacco e cenere. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Tu scenderai nell’Ades; perché se le opere potenti che sono state fatte in te, fossero state fatte in Sodoma, sarebbe rimasta fino a questo giorno. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te’”. — Matt. 11:20-24; Luca 10:11-15.

4, 5. (a) Con queste parole sosteneva Gesù che le pagane Tiro e Sidone non avranno la risurrezione dai morti? (b) Che cosa indica Ezechiele 32:21-30 per gli abitanti di Tiro e Sidone?

4 Ora sorge la domanda: Gli abitanti di quelle antiche città avranno la risurrezione dai morti? Dobbiamo forse intendere che Gesù volesse dire che nel Giorno del Giudizio non sarà affatto sopportabile per gli abitanti delle pagane Tiro e Sidone solo perché erano pagani e quindi non avranno affatto la risurrezione? Ma supponiamo che gli abitanti di Tiro e Sidone siano risuscitati e che nel Giorno del Giudizio sia più sopportabile per loro che per le giudaiche Corazin e Betsaida. Poiché i Giudei di Corazin e Betsaida nel Giorno del Giudizio avranno una prospettiva ancora meno favorevole, significa ciò che non avranno affatto nessuna opportunità e che quindi non avranno risurrezione?

5 In altre parole, dovremmo intendere che le parole di Gesù significhino che gli abitanti delle giudaiche Corazin e Betsaida non avranno la risurrezione dai morti più di quanto non l’avranno gli abitanti delle pagane Tiro e Sidone? No! Al contrario, Ezechiele 32:21-30 ci dice chiaramente che gli abitanti pagani di Sidone sono nello Sceol o Ades, non nella Geenna. Quindi hanno la prospettiva della risurrezione quando la morte e l’Ades daranno i morti nel Giorno del Giudizio. (Riv. 20:11-15) La città di Tiro era una colonia di Sidone. Anche i suoi cittadini morti sono nell’Ades.

6. Perché è ragionevole che gli abitanti di Tiro e Sidone tornino in vita mediante la risurrezione?

6 È solo ragionevole che gli abitanti di Tiro e Sidone siano nello Sceol o Ades e debbano tornare in vita mediante la risurrezione. Perché? Perché Gesù mostra chiaramente che essi non erano arrivati alla condizione religiosa dove non fosse possibile pentirsi e volgersi alla giustizia di Dio. Non hanno ancora ricevuto la piena testimonianza riguardo a Geova Dio e al suo regno di salvezza. Se avessero ricevuto l’opportunità che ricevettero Corazin e Betsaida, ‘si sarebbero da tempo pentiti in sacco e cenere’. Non sono arrivati alla condizione religiosa descritta in Ebrei 6:4-6, dove “è impossibile . . . [che] siano di nuovo ravvivati a pentimento”.

7. Quale opportunità darà la risurrezione agli abitanti delle antiche Tiro e Sidone?

7 La risurrezione degli abitanti di Sidone e Tiro nel Giorno del Giudizio darà loro l’opportunità di ricevere piena testimonianza mediante il regno di Dio retto da Cristo Gesù. Allora potranno pentirsi sinceramente, per così dire “in sacco e cenere”, non con la speranza della vita nel celeste regno di Dio ma con la speranza della vita eterna sulla terra trasformata ovunque in Paradiso.

8. Per quanto tempo esistette Sodoma, e perché non dovremmo sostenere che non vi sia risurrezione per Capernaum più di quanto vi sia per Sodoma?

8 Che diremo dunque degli abitanti dell’antica Sodoma, la quale, con la vicina città di Gomorra, esistette solo fino al tempo in cui Dio fece piovere fuoco e zolfo dal cielo e distrusse Sodoma e le città vicine? Sosterremo forse che nel Giorno del Giudizio non sarà affatto sopportabile per Sodoma e quindi nel Giorno del Giudizio non sarà sopportabile per la città di Capernaum ancora più responsabile, e che quindi non vi sarà risurrezione per Capernaum più di quanto non vi sia per Sodoma? No! Perché no? Perché Gesù pose Sodoma sullo stesso piano di Tiro e Sidone o parallelamente ad esse.

9. (a) Come sappiamo se gli abitanti di Sodoma avevano oltrepassato la condizione spirituale di pentimento? (b) Come parla Ezechiele 16:46-61 riguardo a Sodoma?

9 Come nel caso di Tiro e Sidone, Gesù mostrò che Sodoma, per quanto malvagia fosse, non era arrivata al punto di non potersi pentire. Per questo Gesù disse che, se le opere potenti che erano state fatte a Capernaum fossero state fatte a Sodoma, essa “sarebbe rimasta” fino ai giorni di Gesù. E a questo proposito Gesù disse che Capernaum, la quale era stata esaltata in senso spirituale fino al cielo, sarebbe stata abbassata nell’Ades, non nella Geenna. Il cielo rappresenta l’altezza e l’Ades o Sceol la profondità; e facendo questo contrasto Gesù volle dire che Capernaum avrebbe subìto la più bassa degradazione. Benché fosse altamente favorita da Gesù, oggi quella città non esiste più di quanto esista Sodoma. Ma se Sodoma avesse avuto l’opportunità di Capernaum, a Sodoma vi sarebbero state dieci o più persone giuste ed essa avrebbe continuato ad esistere per millenovecento anni fino ai giorni di Gesù e oltre. Pertanto la guarigione spirituale dei morti di Sodoma non è senza speranza. (Gen. 18:22-32) Ezechiele 16:46-61 parla con speranza di persone paragonate agli antichi Sodomiti.

Fonte

E anche questa!

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1952369?q=Distruzione+eter...

I riferimenti sono interessanti ma il problema è che i riferimenti biblici alle distruzioni sono spesso generalizzati : classi, città, mondi, nazioni ecc..

Non si può pensare che Dio non abbia il potere di diversificare i destini a livello individuale.

Ciò non rende meno serio l'avvertimento di pentirsi perché la realtà è che essere distrutti da Dio significa con tutta probabilità non essere risuscitati in futuro.

Ma non si può non notare l'eterogeneità delle masse di persone a cui viene tolta la vita, molte delle quali non sono né coscienti, né responsabili. Di questo non si può non tener conto e ragionare solo in termini di città, nazioni, classi, mondi...

Il problema è più complesso di quanto lo si voglia presentare facendo semplicistici accostamenti del tipo "TUTTI quelli morti in quella distruzione sono stati distrutti per sempre... TUTTI quegli altri morti in quell'altra distruzione DEVONO aver subito la condanna eterna...

Eh no il problema non'è così banale...
[Modificato da claudio2018 20/02/2021 14:04]
20/02/2021 14:18
 
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Sotto questo aspetto dobbiamo avere fiducia nella rettitudine dei giudizi di Dio.

Se la Bibbia stessa non dice specificamente che alla morte una certa persona andò nell’Ades o che è stata riservata alla distruzione eterna, non possiamo proprio dire in modo dogmatico ciò che accadrà. Non conosciamo tutti i fatti sulla vita di quell’individuo. Inoltre, possiamo leggergli il cuore? No. Ma Geova conosce tutti i fatti e può leggere i cuori. Leggiamo: “Io, Geova, scruto il cuore, . . . per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni”. (Ger. 17:9, 10; 1 Sam. 16:7) Quindi anziché cercar di determinare noi stessi chi sarà e chi non sarà risuscitato, abbiamo buone ragioni per confidare che Geova e Gesù faranno ciò che è giusto e retto. — Giov. 5:30; Rom. 9:14.
20/02/2021 14:35
 
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Amalia 52, 20/02/2021 14:18:

Sotto questo aspetto dobbiamo avere fiducia nella rettitudine dei giudizi di Dio.

Se la Bibbia stessa non dice specificamente che alla morte una certa persona andò nell’Ades o che è stata riservata alla distruzione eterna, non possiamo proprio dire in modo dogmatico ciò che accadrà. Non conosciamo tutti i fatti sulla vita di quell’individuo. Inoltre, possiamo leggergli il cuore? No. Ma Geova conosce tutti i fatti e può leggere i cuori. Leggiamo: “Io, Geova, scruto il cuore, . . . per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni”. (Ger. 17:9, 10; 1 Sam. 16:7) Quindi anziché cercar di determinare noi stessi chi sarà e chi non sarà risuscitato, abbiamo buone ragioni per confidare che Geova e Gesù faranno ciò che è giusto e retto. — Giov. 5:30; Rom. 9:14.

Questa è una posizione ragionevole che associata a quanto dice perspicacia alla voce distruzione non autorizza nessun essere umano a stabilire chi riceverà una risurrezione e chi no. Spesso invece si sentono commenti come quelli che ho riportato sopra.

Per quanto possiamo capire è che ci sono individui che sono stati posti nel lago di fuoco, o geenna che per come noi l'intendiamo rappresentano condizioni di un non ritorno alla vita. Ma puntare il dito su quel personaggio biblico o non biblico dicendo che non verrà risuscitato oppure indicare una data città , nazione o mondo inglobando ogni vita che ne faceva parte nella geenna o lago di fuoco va oltre i nostri limiti di giudizio, significa emettere noi un giudizio quando a quanto ricordo la Bibbia non dice mai esplicitamente : "quello riceverà una risurrezione e quello no"

21/02/2021 08:34
 
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Interessante quello che scrivi.

Claudio2018:

Il libro perspicacia alla voce "distruzione" risponde in un paragrafo proprio a questa domanda: "Tutti quelli che furono distrutti in passato da Dio sono morti per sempre?" Nella risposta si evidenzia che "La Bibbia indica che...non sempre la distruzione — neanche la distruzione per mano di Dio — è eterna."

Considero importante questo concetto perché mi fa intravedere anche nelle distruzioni motivate dai suoi stessi giudizi la qualità della sua giustizia , il valore che lui attribuisce alla vita umana e la sua capacità di diversificare i destini a livello individuale



Lo stesso Perspicacia, al paragrafo successivo, parla di distruzione eterna, ovvero di giudizio irreversibile verso i singoli individui:

La Bibbia indica che singole persone, organizzazioni e altre cose saranno distrutte per sempre. Gesù chiamò Giuda “il figlio della distruzione”. (Gv 17:12) Il premeditato tradimento del Figlio di Dio significò per Giuda la distruzione eterna. Lo stesso dicasi di chi bestemmia lo spirito santo. Costoro sono colpevoli di “peccato eterno” e non vengono perdonati “né in questo sistema di cose né in quello avvenire”. La distruzione eterna attende anche quanti preferiscono ‘non conoscere Dio e non ubbidire alla buona notizia’. (2Ts 1:8, 9) Il composito apostata “uomo dell’illegalità” è definito anche “il figlio della distruzione”. (2Ts 2:3; vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ). Una condanna alla distruzione eterna è stata emessa per Satana, i demoni, la simbolica “bestia selvaggia” e il “falso profeta”, e anche per la morte e l’Ades. (Mt 25:41; Ri 20:10, 14, 15; 21:8) Tutti questi sono destinati al “lago di fuoco”, cioè saranno distrutti per sempre.

Difficile sostenere che coloro che periranno ad Harmagedon per mano divina abbiano la prospettiva della risurrezione, ma non siamo nella posizione di poter esprimere giudizi dogmatici.
21/02/2021 08:48
 
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M71, 21/02/2021 08:34:

Interessante quello che scrivi.

Claudio2018:

Il libro perspicacia alla voce "distruzione" risponde in un paragrafo proprio a questa domanda: "Tutti quelli che furono distrutti in passato da Dio sono morti per sempre?" Nella risposta si evidenzia che "La Bibbia indica che...non sempre la distruzione — neanche la distruzione per mano di Dio — è eterna."

Considero importante questo concetto perché mi fa intravedere anche nelle distruzioni motivate dai suoi stessi giudizi la qualità della sua giustizia , il valore che lui attribuisce alla vita umana e la sua capacità di diversificare i destini a livello individuale



Lo stesso Perspicacia, al paragrafo successivo, parla di distruzione eterna, ovvero di giudizio irreversibile verso i singoli individui:

La Bibbia indica che singole persone, organizzazioni e altre cose saranno distrutte per sempre. Gesù chiamò Giuda “il figlio della distruzione”. (Gv 17:12) Il premeditato tradimento del Figlio di Dio significò per Giuda la distruzione eterna. Lo stesso dicasi di chi bestemmia lo spirito santo. Costoro sono colpevoli di “peccato eterno” e non vengono perdonati “né in questo sistema di cose né in quello avvenire”. La distruzione eterna attende anche quanti preferiscono ‘non conoscere Dio e non ubbidire alla buona notizia’. (2Ts 1:8, 9) Il composito apostata “uomo dell’illegalità” è definito anche “il figlio della distruzione”. (2Ts 2:3; vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ). Una condanna alla distruzione eterna è stata emessa per Satana, i demoni, la simbolica “bestia selvaggia” e il “falso profeta”, e anche per la morte e l’Ades. (Mt 25:41; Ri 20:10, 14, 15; 21:8) Tutti questi sono destinati al “lago di fuoco”, cioè saranno distrutti per sempre.

Difficile sostenere che coloro che periranno ad Harmagedon per mano divina abbiano la prospettiva della risurrezione, ma non siamo nella posizione di poter esprimere giudizi dogmatici.

Appunto e non siamo nemmeno nella posizione di generalizzare anche perché le categorie di persone a cui fa riferimento il paragrafo da te citato sono persone adulte e consapevoli meritevoli di una condanna eterna sulla base di azioni volontarie e specifiche e su questo niente da eccepire ma non si può non tener conto che nelle distruzioni di massa avvenute nel passato vi erano incluse vite umane che non potevano rientrare in tale categorie.

Il libro di Numeri indica che Geova fece pagare un prezzo a Israele per i primogeniti che Lui aveva ucciso per liberare il suo popolo dalla schiavitù egiziana segno che per Geova quelle vite avevano conunque un valore
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