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> Lo scienziato: “Pensavo che Dio fosse un’invenzione umana” <

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2021 09:29
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24/02/2021 09:29
 
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LO SCIENZIATO - FRANTIŠEK VYSKOČIL
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“PENSAVO CHE DIO FOSSE UN’INVENZIONE UMANA”
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Il professor František Vyskočil, docente presso l’Università Carolina di Praga, è noto a livello internazionale per le sue ricerche nel campo della neurofisiologia. In passato era ateo, ma ora crede fermamente in Dio. il professor Vyskočil spiega perché ha cambiato idea.

Cosa pensava della religione prima di intraprendere la carriera nel campo scientifico?

Mi avevano insegnato l’ateismo, e mio padre spesso si faceva beffe degli ecclesiastici. Nel 1963 mi laureai in biologia e chimica. Durante gli studi ritenevo che la teoria dell’evoluzione spiegasse la biodiversità.

Ci dica qualcosa della sua carriera di scienziato.

Da ricercatore ho studiato le proprietà chimiche ed elettriche delle sinapsi. Ho anche condotto studi sui neuroni e sulle pompe di membrana, nonché studi di trapiantologia e desensibilizzazione ai farmaci. Molti miei lavori sono stati pubblicati e alcuni articoli sono diventati studi di riferimento. A suo tempo sono entrato a far parte della Società Scientifica della Repubblica Ceca, una comunità di scienziati scelti dalla Società stessa. Dopo la “rivoluzione di velluto” (novembre-dicembre 1989) ottenni una cattedra presso l’Università Carolina ed ebbi il permesso di recarmi nel mondo occidentale per conoscere altri colleghi, alcuni dei quali premi Nobel.

Pensava mai a Dio?

In un certo senso sì. A volte mi chiedevo perché tante persone molto istruite, tra cui alcuni miei professori, credessero in Dio, anche se non si esponevano più di tanto per via del regime comunista. Ero dell’avviso che Dio fosse un’invenzione umana, e mi indignavo per le atrocità commesse in nome della religione.

Cosa l’ha indotta a cambiare idea sull’evoluzione?

Cominciai a nutrire dubbi sull’evoluzione durante i miei studi sulle sinapsi. Ero affascinato dalla strabiliante complessità di queste connessioni tra cellule nervose, semplici solo in apparenza. ‘Com’è possibile’, mi chiedevo, ‘che le sinapsi e le informazioni genetiche che le riguardano siano semplicemente il prodotto del cieco caso?’ Non riuscivo a trovare una risposta sensata.

Poi, agli inizi degli anni ’70, assistei a una conferenza di un famoso scienziato e docente russo, il quale affermò che gli organismi viventi non possono essere il risultato di mutazioni casuali e selezione naturale. Uno dei presenti allora gli chiese dove si potessero trovare delle risposte. Il professore tirò fuori dalla giacca una piccola Bibbia in russo, la mostrò all’uditorio e disse: “Leggete la Bibbia, specialmente il resoconto della creazione contenuto nella Genesi”.

Più tardi incontrai il professore e gli chiesi se diceva sul serio a proposito della Bibbia. In sostanza la sua risposta fu: “I semplici batteri si dividono ogni 20 minuti circa e hanno centinaia e centinaia di proteine diverse, ognuna delle quali è costituita da 20 tipi di amminoacidi disposti in catene che possono contenerne parecchie centinaia. Per evolversi attraverso singole mutazioni vantaggiose, i batteri avrebbero impiegato molto più dei tre o quattro miliardi di anni da che, stando a molti scienziati, la vita ebbe origine sulla terra”. A suo avviso era molto più sensato il libro biblico della Genesi.

Come influirono su di lei le parole del professore?

Le sue osservazioni, oltre ai miei dubbi assillanti, mi indussero a intavolare l’argomento con diversi colleghi e amici credenti, ma le loro idee non mi convincevano. Poi parlai con un farmacologo che era Testimone di Geova. Per tre anni diede a me e a mia moglie Ema ampie spiegazioni sulla Bibbia. Due cose ci colpirono. Primo che il “cristianesimo” tradizionale ha ben poco a che fare con la Bibbia. Secondo che la Bibbia, pur non essendo un libro di scienza, è in armonia con la vera scienza.

Il fatto di aver cambiato idea ha interferito con la sua ricerca scientifica?

Tutt’altro. Un bravo scienziato deve essere il più obiettivo possibile, a prescindere dalle sue convinzioni. Ma la mia fede ha cambiato me. Anziché essere troppo sicuro di me, altamente competitivo e indebitamente orgoglioso delle mie capacità in campo scientifico, ora sono molto grato a Dio per qualsiasi dote io possa avere. Inoltre, invece di attribuire ingiustamente al cieco caso gli straordinari progetti evidenti nella creazione, io e non pochi altri scienziati ci chiediamo: ‘Come ha fatto Dio a ideare tutto questo?’

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Fonte:
*** g 11/10 pp. 8-9 “Mi avevano insegnato l’ateismo” ***
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