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Pedofilia, si dimettono tutti i vescovi cileni: “Chiediamo perdono, abbiamo commesso gravi errori ed omissioni”

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2018 09:41
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18/05/2018 20:18
 
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Prima di congedarli, Bergoglio ha consegnato una lettera ai 34 vescovi cileni. “Voglio ringraziarvi - ha scritto Francesco - per il fatto di aver accolto il mio invito per fare insieme un discernimento franco di fronte ai gravi fatti che hanno danneggiato la comunione ecclesiale e indebolito il lavoro della Chiesa in Cile negli ultimi anni". Le vittime avevano puntato il dito contro quattro vescovi


Dimissioni in blocco per i vescovi cileni. Dopo lo scandalo della pedofilia che ha travolto l’episcopato del Paese latinoamericano e i tre giorni di incontri con Papa Francesco in Vaticano, tutti i vescovi cileni hanno rimesso i loro mandati nelle mani di Bergoglio. Una decisione a dir poco clamorosa e che non ha precedenti nella storia recente della Chiesa cattolica perché mai prima d’ora l’episcopato di un intero paese era stato azzerato di colpo. “Vogliamo comunicare – hanno affermato i presuli cileni – che tutti noi vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso i nostri incarichi nelle mani del Santo Padre, affinché decida lui liberamente per ciascuno”.

“Ci mettiamo in cammino, – proseguono i presuli – sapendo che questi giorni di dialogo onesto hanno rappresentato una pietra miliare di un profondo processo di cambiamento guidato da Papa Francesco. In comunione con lui, vogliamo ristabilire la giustizia e contribuire alla riparazione del danno causato, per dare nuovo impulso alla missione profetica della Chiesa in Cile, il cui centro sarebbe sempre dovuto essere in Cristo. Desideriamo che il volto del Signore torni a risplendere nella nostra Chiesa e ci impegniamo per questo. Con umiltà e speranza chiediamo a tutti di aiutarci a percorrere questa strada”.

Nel comunicato finale, per la prima volta, i vescovi fanno finalmente mea culpa: “Dopo tre giorni di incontri con il Santo Padre e molte ore dedicate alla meditazione e alla preghiera, seguendo le sue indicazioni, desideriamo comunicare che anzitutto ringraziamo Papa Francesco per il suo ascolto paterno e la sua correzione fraterna. Ma soprattutto vogliamo chiedere perdono per il dolore causato alle vittime, al Papa, al popolo di Dio e al nostro Paese per i gravi errori e le omissioni da noi commessi. Ringraziamo le vittime per la loro perseveranza e il loro coraggio, nonostante le enormi difficoltà personali, spirituali, sociali e familiari che hanno dovuto affrontare, unite spesso all’incomprensione e agli attacchi della stessa comunità ecclesiale. Ancora una volta imploriamo il loro perdono e il loro aiuto per continuare ad avanzare sul cammino della guarigione delle ferite, perché possano rimarginarsi”.

Prima di congedarli, Bergoglio ha consegnato una lettera ai 34 vescovi cileni. “Voglio ringraziarvi – ha scritto Francesco – per il fatto di aver accolto il mio invito per fare insieme un discernimento franco di fronte ai gravi fatti che hanno danneggiato la comunione ecclesiale e indebolito il lavoro della Chiesa in Cile negli ultimi anni. Alla luce degli eventi dolorosi rispetto agli abusi di minorenni, di potere e di coscienza, abbiamo approfondito sulla gravità di tali fatti così come sulle tragiche conseguenze che hanno patito in particolare le vittime. Ad alcune di esse io stesso ho chiesto di cuore perdono e voi vi siete uniti in una sola volontà, con il fermo proposito di riparare i danni provocati”.

“Vi ringrazio – prosegue il Papa – per la vostra piena disponibilità, e per quella che ciascuno ha manifestato nel voler aderire e collaborare in tutti i cambiamenti e risoluzioni che dovremmo portare a compimento nel breve, medio e lungo termine, necessari per ristabilire la giustizia e la comunione ecclesiale. Dopo questi giorni di preghiera e riflessione vi invito a continuare nella costruzione di una chiesa profetica che sappia mettere al centro ciò che è importante: il servizio al suo Signore nell’affamato, nel carcerato, nel migrante e nell’abusato”.

Parole che preludono a delle decisioni concrete. Le tre vittime degli abusi sessuali di padre Fernando Karadima, in rappresentanza di tantissime altre che hanno subito la pedofilia del clero cileno, quando hanno recentemente incontrato Bergoglio hanno precisato che ciò che farà fede non saranno le parole, bensì i provvedimenti concreti che saranno presi per punire i cardinali e i vescovi che hanno coperto questi reati. Le vittime, infatti, non puntano il dito solo contro il vescovo di Osorno, monsignor Juan Barros, accusandolo di aver coperto l’abusatore seriale padre Karadima, ma anche contro altri tre vescovi.

Stesse accuse rivolte anche ai due cardinali cileni, ovvero l’arcivescovo di Santiago, Riccardo Ezzati Andrello, che ha ricevuto la berretta rossa proprio da Bergoglio, e il suo predecessore, Francisco Javier Errázuriz Ossa, nominato da Francesco nel suo “C9”, il consiglio di cardinali che lo aiuta nella riforma della Curia romana. Ora è molto probabile che la prima testa a cadere sarà quella del nunzio in Cile, monsignor Ivo Scapolo, che non ha partecipato all’incontro in Vaticano dei vescovi cileni con il Papa.

www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/18/pedofilia-si-dimettono-tutti-i-vescovi-cileni-chiediamo-perdono-abbiamo-commesso-gravi-errori-ed-omissioni/...
18/05/2018 22:05
 
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Re:
Amalia 52, 18/05/2018 20:18:



Prima di congedarli, Bergoglio ha consegnato una lettera ai 34 vescovi cileni. “Voglio ringraziarvi - ha scritto Francesco - per il fatto di aver accolto il mio invito per fare insieme un discernimento franco di fronte ai gravi fatti che hanno danneggiato la comunione ecclesiale e indebolito il lavoro della Chiesa in Cile negli ultimi anni". Le vittime avevano puntato il dito contro quattro vescovi


Dimissioni in blocco per i vescovi cileni. Dopo lo scandalo della pedofilia che ha travolto l’episcopato del Paese latinoamericano e i tre giorni di incontri con Papa Francesco in Vaticano, tutti i vescovi cileni hanno rimesso i loro mandati nelle mani di Bergoglio. Una decisione a dir poco clamorosa e che non ha precedenti nella storia recente della Chiesa cattolica perché mai prima d’ora l’episcopato di un intero paese era stato azzerato di colpo. “Vogliamo comunicare – hanno affermato i presuli cileni – che tutti noi vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso i nostri incarichi nelle mani del Santo Padre, affinché decida lui liberamente per ciascuno”. ...



Sembra un gesto spettacolare, ma anche questo è forse un segno che indica i forti sconvolgimenti in corso.

Simon
19/05/2018 00:12
 
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Che si dimetta un intero episcopato va oltre il clamoroso, un terremoto epocale...adesso la palla passa a Bergoglio , se congeda i vescovi dimissionari dimostra di volere sinceramente il cambiamento...se li "perdona" perde la faccia dopo tutti questi richiami.

Non voglio puntare il dito contro nessuno, sono fatti di cronaca ma alla fine si raccoglie ciò che si semina.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
forum Testimoni di Geova




Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
19/05/2018 07:19
 
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Piu tosto sappiamo gia che eviteranno il carcere come sempre
19/05/2018 09:26
 
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Questi che si sono dimessi, non sono i diretti responsabili degli atti incriminati...
piuttosto hanno contribuito a far si che il sistema-chiesa non trattasse i casi con la dovuta attenzione e premura.
hanno, non sta a me giudicare se in modo consapevole o involontario, coperto i responsabili di quegli atti orribili.

con la lettera di dimissione hanno voluto chiedere scusa.

"Nel comunicato finale, per la prima volta, i vescovi fanno finalmente mea culpa: “Dopo tre giorni di incontri con il Santo Padre e molte ore dedicate alla meditazione e alla preghiera, seguendo le sue indicazioni, desideriamo comunicare che anzitutto ringraziamo Papa Francesco per il suo ascolto paterno e la sua correzione fraterna. Ma soprattutto vogliamo chiedere perdono per il dolore causato alle vittime, al Papa, al popolo di Dio e al nostro Paese per i gravi errori e le omissioni da noi commessi. Ringraziamo le vittime per la loro perseveranza e il loro coraggio, nonostante le enormi difficoltà personali, spirituali, sociali e familiari che hanno dovuto affrontare, unite spesso all’incomprensione e agli attacchi della stessa comunità ecclesiale. Ancora una volta imploriamo il loro perdono e il loro aiuto per continuare ad avanzare sul cammino della guarigione delle ferite, perché possano rimarginarsi”.

Fonte
19/05/2018 09:34
 
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Staremo a vedere cosa decideranno rispetto al loro incarico..
certo che è ridicolo che si dia loro la possibilità di lavarsi la faccia con le generiche scuse e le dimissioni...
sempre che vengano accettate...

Uno dei motivi per cui si reiterano facilmente questi delitti è che non vengono puniti.

Ecclesiaste 8:11
"Poiché la sentenza contro un’opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini è in loro pienamente risoluto a fare il male."
20/05/2018 09:40
 
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Re:
Giandujotta.50, 19/05/2018 09:34:

Staremo a vedere cosa decideranno rispetto al loro incarico..
certo che è ridicolo che si dia loro la possibilità di lavarsi la faccia con le generiche scuse e le dimissioni...
sempre che vengano accettate...

Uno dei motivi per cui si reiterano facilmente questi delitti è che non vengono puniti.

Ecclesiaste 8:11
"Poiché la sentenza contro un’opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini è in loro pienamente risoluto a fare il male."



Intanto lo scandalo continua e adesso che è venuto alla luce, seguono altre denunce, un tempo insabbiate metodicamente...

Simon
20/05/2018 09:41
 
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Nuova denuncia abusi scuote Chiesa Cile
Vescovo Goic, compromesso dallo scandalo, chiede perdono

(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 20 MAG - Una nuova denuncia di abusi sessuali da parte di un gruppo di sacerdoti cileni - organizzati in una 'confraternita' di abusatori - ha scosso la Chiesa cilena e compromesso uno dei suoi vescovi più autorevoli, monsignor Alejandro Goic, appena tornato dal viaggio in Vaticano in cui tutto l'episcopato del paese sudamericano ha rassegnato le dimissioni al Pontefice. Il caso è stato sollevato da un reportage tv del programma T13. Una testimone ha raccontato di aver avuto consegnato a Goic una lista di 17 sacerdoti che hanno messo su una "confraternita", con al vertice un "nonno" e "zie" e "nipoti", al femminile, al di sotto di lui, che si dedicano ad abusi sessuali. Goic, che inizialmente aveva negato ogni addebito oggi, ha invece chiesto perdono ...

www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/05/20/nuova-denuncia-abusi-scuote-chiesa-cile_0c73d74d-54cb-4647-84d9-f1e012c7c...
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