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Candidatura Aliatris

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2017 23:00
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19/11/2016 14:43
 
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Salve :) Di seguito posto i vari punti richiesti per la candidatura. Ringrazio in anticipo per il tempo dedicatovi, sperando la lettura sia piacevole.

Nome Pg: Aliatris
Razza: Umana
Livello: 5

Background:
La storia ha inizio in un villaggio di banditi, avente luogo sulle pendici dei monti del Cuneo. La maggior parte della popolazione era costituita da fuorilegge della peggior specie, che si nascondeva dalla civiltà e dalla giustizia per aver salva la vita e portare avanti i propri piani senza troppi intralci. La gerarchia nel villaggio era molto semplice. Vi era una famiglia al comando, due umani, marito e moglie, mentre il resto della marmaglia, bene o male, ubbidiva a loro, seppure vi fosse libertà ed autonomia nell’agire, sempre che questo non comportasse dei problemi che potevano ricadere su tutta la “comunità”. Il capofamiglia ave nome Argus, mentre la donna, la moglie, si chiamava Efnia. Erano entrambi due guerrieri orgogliosi e sanguinari, i quali avevano preso le redini di questo agglomerato incongruente di gentaglia, dando poche e semplici regole per la convivenza.

La vita nel villaggio era tutto sommato tranquilla, se non per qualche battibecco che ogni tanto portava ad una rissa e a qualche uccisione. Eventi normali dato il tipo di popolazione. Se non che una notte, dopo una battuta di caccia, uno degli uomini della spedizione non fece ritorno. Ovviamente era improponibile iniziare le ricerche la notte stessa, dato che l'oscurità avrebbe reso impossibile ogni ritrovamento di tracce e altro. Tutti sapevano che i boschi nascondevano altri predatori, pericolosi e letali se affrontati da soli, però nessuno si sarebbe aspettato quello che il giorno seguente avrebbero scoperto. Le ricerche condussero il gruppo di ritrovamento, costituito da Argus, Efnia e altre otto persone, ad una grotta, ove varie scie di sangue ne ornavano l'ingresso. All’esterno vi erano alcune carcasse di grossi animali, quali lupi ed orsi, ricoperti da mosche e emananti odori tutt’altro che piacevoli. Tutti i banditi presenti portarono le mani alle armi, estraendole, pronti ad eliminare l'eventuale minaccia che vi fosse nascosta nelle ombre di quella caverna. Il silenzio regnò per alcuni minuti, quand'ecco che un ruggito scosse l'aria, facendo tremare il cuore di tutti i presenti. Fece la sua apparizione una creatura mastodontica, simile ad un pipistrello, seppure i tratti erano ben differenti da un normale animale selvatico. Era alto quasi tre metri, con una apertura alare pari al doppio delle sue dimensioni. Dalle fauci colava ancora del sangue, mentre la fiera era ora intenta a dare battaglia a chi aveva scoperto la sua dimora e ne minacciava l'esistenza.

Lo scontro non durò a lungo. I guerrieri furono sconfitti uno ad uno, chi preso e portato in aria per poi essere sbattuto e schiacciato al suo, chi privato del proprio cranio dopo un semplice morso della bestia. Anche il capo del villaggio e della spedizione, Argus, morì dilaniato nel tentativo di proteggere la moglie, incapace in quel momento di reagire in modo adeguato ad una minaccia come quella che avevano davanti. Efnia, però, in un modo o nell’altro, riuscì a rimanere in vita. L’ultima ancora in grado di emanare anche un semplice respiro, seppur ferita gravemente ad una gamba. L’istinto di sopravvivenza le urlava di correre, di scappare, di salvarsi, ma lo spirito da guerriera che risiedeva in lei le impediva di arrendersi, non ora che aveva perso tutto: avrebbe vendicato Argus o sarebbe morta nel tentativo. La creatura, sicura di sé, caricò l'essere inferiore, e fu in quel momento che accadde qualcosa di incredibile. La lama della donna sfregiò il volto del pipistrello, costretto, per un breve attimo, ad indietreggiare, mentre del sangue nerastro fuoriusciva dalla ferita. Erano anni che qull'essere non veniva ferito. Anni che non provava un dolore come quello. Un affronto come pochi, dato che davanti a sé aveva un comune mortale...seppur particolare. La lama di Efnia, infatti, brillava di una strana luce bluastra, segno che in lei risiedeva la magia, ora sprigionatasi per la prima volta, fosse a causa della tensione e del pericolo. Un colpo di scena che fece cambiare idea al pipistrello sul destino di quella donna. Forse aveva trovato il mezzo tramite cui poter far rinascere la sua stirpe in queste terre mortali. Lo scontrò durò a lungo, ma alla fine la resistenza e la forza maggiore dell’abominio ebbero la meglio sulla donna ormai esausta e viva per miracolo. Fu così che Efnia venne utilizzata come veicolo della sua genia. Fu ritrovata il giorno seguente, svenuta e morente nella boscaglia, poco distante dall’entrata del villaggio.

La guerriera riuscì a sopravvivere e dopo nove mesi mise al mondo Aliatris. La piccola non era la prima figlia di Efnia, in quanto 4 anni prima aveva messo al mondo Ertelia. Il controllo del villaggio era ora nelle mani della donna, la quale però era meno propensa al comando di quanto non lo fosse il marito.
Come era consuetudine in un villaggio come quello, anche le donne erano abili guerriere e, come tutti in quel gruppo, erano delle assetate macchine di morte, seppur meno abili forse delle guardie cittadine o di una milizia ben addestrata. Anche Aliatris, dunque, venne addestrata nel combattimento, nella caccia e nell'assassinio, insieme a sua sorella maggiore. Entrambe avevano i propri metodi per affrontare le difficoltà e le prove che la vita metteva loro davanti. Aliatris era più manesca e atta ad usare la forza bruta per farsi rispettare, mentre la sorella maggiore era più subdola e infida. Due sistemi differenti per ottenere gli stessi risultati.

La pace di questa gente, però, durò ben poco quando il fratello del padre delle due fanciulle decise di attuare i suoi piani per impadronirsi del potere che secondo lui gli spettava di diritto dopo la morte di Argus. Con l'aiuto di alcuni complici riuscì ad assassinare Efnia, richiamando su di sé il diritto del comando. Nessuno osò ribellarsi ad Ortex, così si chiamava, ma anzi. Molti erano ben contenti di avere un uomo a capo del villaggio ora, una persona ritenuta più atta all'azione ed al sangue. Le due sorelle vennero fatte prigioniere dallo zio, che ben seppe sedare la loro voglia di vendetta, umiliandole e sfruttandole come meglio poteva, sia psicologicamente che fisicamente.
Una notte di luna piena però, nella tenda di Ortex, dopo ciò che quasi ogni sera accadeva, Aliatris riuscì ad uccidere lo zio, in preda ad una rabbia irrazionale e quasi animalesca. La ragazzina era quasi del tutto inconscia di quello che stava facendo, ma non si fermò finchè non fu qualcuno a bloccarla. Ortex non fece nemmeno in tempo a reagire: gli venne mozzata una mano con un pugnale, per poi tagliargli la gola a morsi. Urla di dolore si levarono nella notte, fino a quando non vennero strozzate dalle azioni di Aliatris, mentre alcuni uomini accorrevano in soccorso, anche se ormai era troppo tardi. Aliatris, venne presa prigioniera in un gabbia e non uccisa, sotto ordine di sua sorella.

La mattina seguente, quando la ragazza si risvegliò, ricoperta nel sangue di Ortex, iniziò ad urlare, impaurita. Davanti ai propri occhi, oltre le sbarre della gabbia, vi era sua sorella, Ertelia, con il resto degli uomini e delle donne, o almeno quello che ne rimaneva dopo una feroce rappresaglia:"Ti ringrazio sorella. Hai tolto di mezzo l'unico nemico che rimaneva tra me ed il mio dominio." A quanto sembra, la sorellastra, aveva già programmato un attacco contro lo zio, acquisendo alleati e favore nel villaggio, tutto alle spalle di Aliatris:"Hai velocizzato e semplificato il tutto, senza che io dovessi sporcarmi le mani in alcun modo…anche se non mi aspettavo fossi così furiosa." Con un cenno del capo, Ertelia comandò ad uno degli uomini di liberare la sorella, la quale non riusciva a capire cosa fosse successo e perché era ricoperta di sangue. Le venne data un'arma e dei vestiti, insieme ad un ultimatum:"Nonostante ciò il tuo peccato deve essere punito. Per questo verrai esiliata da questo territorio." Le si avvicinò poi, sollevando per il mento il volto di Aliatris, sporcandosi a sua volta le mani di quel rosso liquido:"E se tornerai verrai uccisa a vista...sono stata chiara? Non mi importa cosa sei o cosa sai fare. Cerca dunque di sfruttare al meglio la mia offerta sorella. Perché ricorda...il sangue chiama altro sangue." Un ghigno malevolo si dipinse sul volto di Ertelia, mentre Aliatris era in preda alla rabbia ed alla confusione. Ma non c'era nulla che potesse fare, non in quel momento, anche se avrebbe voluto saltarle contro, come aveva la sera prima con Ortex. Si rialzò dunque, prendendo i "doni" lasciatele ed iniziando a correre nella foresta. Un giorno avrebbe fatto ritorno in quel luogo, per riprendere ciò che è anche suo...o per distruggere ogni cosa le è stata tolta quella notte.


Descrizione della psicologia di Aliatris Umana pre-resurgo:
Aliatris era una persona forte e decisa, che difficilmente si faceva mettere i piedi in testa da qualcuno, anche se sapeva benissimo che chi aveva davanti a lei avrebbe potuto ucciderla senza troppi problemi. Nonostante l'arroganza, la giovane non era affatto stupida. Il rispetto veniva riservato a coloro che sapevano guadagnarselo, mentre verso i nemici non vi era alcuna pietà se non quella del riposo eterno.

Descrizione della psicologia di Aliatris Umana post-resurgo (attuale):
Con la perdita dei ricordi riguardanti il suo passato precedente alla sua morte, Aliatris ha perso ogni esperienza che la avevano condotta a diventare una guerriera sanguinaria ed irascibile. Attualmente è una persona molto più “civile” rispetto a quanto non fosse prima. Ascolta i consigli e non obbietta agli ordini che le vengono dati, accettando di buon grado il lavoro di gruppo. Nonostante questo cerca ancora di isolarsi, non sentendosi completamente parte o all’altezza del ruolo che ricopre, seppure cerchi di svolgerlo al meglio.

Descrizione della psicologia di Aliatris Mannara:
Con la scoperta ed il nuovo risveglio della propria natura le cose cambierebbero molto, probabilmente con un ritorno degli atteggiamenti della vecchia Aliatris. Si sentirebbe ancor più distaccata dalle persone che la circondano, siano esse alleati o nemici, in quanto, inconsciamente, potrebbe vedere negli occhi delle persone la paura o l’odio verso ciò che può diventare, ovvero una creatura priva di alcuna pietà e razionalità. Anche lei stessa non riuscirebbe più a sentirsi una semplice e comune umana, anche se forse vorrebbe esserlo. L’istinto la farebbe da padrone, con momenti di sfogo di rabbia alle volte controllata e molto più spesso no.



Descrizione Mannaro Trasformato:
Sottorazza: Pipistrello
Immagine:
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Altezza al garrese: 2 metri
Lunghezza corpo: 2,5 metri

Descrizione:
Il Mannaro si erge su 4 zampe, tutte terminanti con cinque artigli della lunghezza di 10 cm, mentre sugli arti anteriori possiede un artiglio maggiormente sviluppato rispetto agli altri, attorno ai 25 cm. Gli arti superiori risultano molto lunghi, attorno al metro e mezzo. Le fauci presentano una dentatura affilata, soprattutto per quanto riguarda i canini, sia superiori che inferiori. Sul collo e la schiena la pelliccia è più folta, quasi rassomigliante una criniera. Il manto è tendente al nero, mentre gli occhi sono quasi completamente bianchi.
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01/12/2016 21:36
 
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Due domande:
- come si giudicherebbe la stessa Aliatris, dopo la scoperta di questa sua natura "bestiale" ? quali cambiamenti nella sua concezione di sé e ripercussioni sulla sua psiche?
- quale rapporto con gli eccessi, come raptus di rabbia o consumo di bevande alcoliche?

§§ Chi segue le orme altrui non giungerà mai primo! §§

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01/12/2016 23:56
 
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1) Prima di rispondere vorrei specificare che in passato Aliatris ha avuto il piacere di avere a che fare con varie creature particolari, prime fra tutte gli Abissali. Li ha sempre considerati degli esseri infidi ed inumani, dei veri e propri mostri. Ora, Aliatris, sapendo che ha la capacità di trasformarsi in un essere mostruoso del quale non riuscirebbe forse a mantenere il controllo, non farebbe altro che vedere se stessa come qualcosa di ancora peggio di un Abissale (dato che almeno questi riescono a controllarsi). Non si riconoscerebbe più, avrebbe paura di se stessa e, ancor di più forse, di ciò che la setta potrebbe farle se da trasformata facesse chissà cosa. Vi sarebbe quindi l'intento di cercare di nascondere e reprimere gli istinti, ovviamente peggiorando solo le cose, dato che la bestia che è in lei non avrebbe più alcuna voglia di restare sopita. Questo è ciò che probabilmente penserebbe di sè nel breve/medio tempo. Alla lunga potrebbe forse abituarsi alla cosa, vedendo la trasformazione come un'arma, non sempre affidabile, ma assai potente tanto forse da preferire la bestia alla vecchia Aliatris.

2) Già da ora gli eccessi non sono mai stati parte della vita di Aliatris, ma la trasformazione credo potrebbe far sfociare le azioni della ragazza in due direzioni: iniziare ad affondare negli eccessi, cercando di "nutrire" l'animale che è in lei, seguendo ciò che il puro istinto la anima; oppure evitare ogni cosa, cercando di evitare ogni azione, sostanza o persona che potrebbe rianimare la belva prima del dovuto. Sicuramente, in linea con la risposta precedente, all'inizio prevarrebbe la seconda tattica, ma a mano a mano che Aliatris vede se stessa e ls bestia come una unica entità, allora vi sarebbe lo sfogo verso ogni possibile eccesso suppongo.
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03/12/2016 19:33
 
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Va bene.
Ti autorizzo a giocarti (o farti seguire da un master) la prima trasformazione in mannaro.
Avvisami quando avrai fatto, così provvederò a modificarti la razza anche off-game.

§§ Chi segue le orme altrui non giungerà mai primo! §§

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05/12/2016 11:03
 
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Grazie mille dell'opportunità :) Appena farò la trasformazione avviserò qui.
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11/12/2016 20:24
 
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Cambiorazza eseguito

§§ Chi segue le orme altrui non giungerà mai primo! §§

OFFLINE
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Utente Master
30/05/2017 23:00
 
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Estrosmesso per inattività

§§ Chi segue le orme altrui non giungerà mai primo! §§

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