Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

aborto terapeutico

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2013 09:35
daniela granero
[Non Registrato]
31/08/2013 02:23
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

senza cuore!
Buongiorno a tutti, mi chiamo Daniela, ho 52 anni, oggi ho visitato questo bel sito e ho scritto da qualche parte, ma non quella giusta la storia che voglio esporre,ora ho solo cambiato alcune parole, ma è la stessa che forse troverete da qualche altra parte del sito.
Sono da sempre una persona triste, anche quando ero piccola, ma ora lo sono per un motivo valido, si perchè so di aver sbagliato e non posso perdonarmelo, penso di avere una stella anch'io che brilla nel cielo, si chiama Elisa, ora racconto.
TUTTI QUELLI CHE SONO PER L'ABORTO SONO NATI.
Ho 3 figli maschi, il più grande, Giorgio di 33 anni che mi ha fatto nonna da 11 mesi, di Tommaso un bel maschietto,il secondo, Alberto di 31 anni e il terzo, Andrea di 20 anni, arrivo al punto.
Nel 1999 scoprimmo che mio marito Piero, era malato di una malattia, dicono i medici, molto grave e rara,per le persone giovani, come era a quel tempo lui, una malattia lunga ed invalidante.
La nostra ricchezza erano e restano i figli e la salute fino a quel momento, ma come tante persone,eravamo interessati alle cose materiali,ad ogni tipo di confort e con la vanità di costruire da noi,"mio marito ai tempi era un bravo artigiano edile e con lui i nostri 2 figli più grandi" la nostra prima casa.
Cominciammo prima che sapessimo di questa malattia.
Prima aq [SM=g7423] [SM=g6146] quistammo un terreno, non curato, lo pagammo con un mutuo bancario senza troppi problemi.
Intanto dopo il lavoro di tutti i giorni, alle domeniche e ad ogni festa, si eseguivano dei lavori,per sistemare come desideravamo, il terreno per metterlo più agibile, e nel frattempo che ci arrivavano i permessi per la costruzione della casa, ci adoperavamo nella ristrutturazione di una casetta in pietra già esistente, i lavori erano molto faticosi, sempre li a lavorare e noi abitavamo nello stesso paese, a Soldano in provincia d'Imperia in Liguria in una casa in affitto.
Io da tempo avevo problemi alla tiroide e quando la casa era quasi finita, c.ca 3 anni e mio marito sempre più grave, mi dovetti operare, mi venne asportata la tiroide, l'operazione andò bene, ma le mestruazioni tardavano ad arrivare e dopo 2 mesi il medico, mi disse che poteva essere un disordine ormonale causato dall'intervento, ma preoccupata feci la prova del test di gravidanza, prima a casa, poi per maggior sicurezza, andai in un laboratorio di analisi, e li haimé ci fu il responso, ero in cinta, aspettavo un bambino.
Scrivo haimè perchè facendo i conti, praticamente rimasi in cinta prima di operarmi, intervento rimandato per un problema del chirurgo e no mi fecero più le analisi di routine, ed io non pensai di richiederli, nuovamente, soprattutto il test di gravidanza.
Da li iniziò il mio calvario, perchè si pensò al feto, che avrebbe potuto riscontrare dei problemi, per anestesia, radiografie e cure varie.
Io non avrei voluto un altro figlio, nemmeno mio marito, visto che ne avevamo 3 e due già grandi, ma visto l'esito io lo avevo già accettato con desiderio, tanto ,come si dice , dove si mangia in 5 si mangia anche in 6 nel nostro caso.
Mio marito era contrario, già ne avrebbe voluto solo 2, infatti mi disse di abortire insistentemente, perchè non se la sentiva, visto anche, la sua malattia.
Mi precipitai dal ginecologo e ne parlai con lui di queste mie preoccupazioni, ma lui mi disse che sarebbe andato tutto bene, e poi comunque alla 22 esima settimana mi avrebbe fatto fare l'esame dell'amniocentesi, vista l'età 42 anni.
Allora io pensai felicemente e positivamente bene ed ero felice di dare la possibilità al bimbo di venire al mondo, ero io che dovevo decidere, gli altri non dovevano contare nulla.
A casa naturalmente ne parlammo e di nuovo mio marito insistette per l'aborto, vista la sua preoccupazione per la sua malattia e visto l'accumularsi dei debiti che si erano formati per via della sua ormai disabilità al lavoro e con alle spalle un mutuo che ci servì per costruire, la casa, anche i figli i più grandi e tutti quelli che erano al corrente mi dissero di abortire.
Io in preda alla paura piansi molto mi arrabbiai col mondo intero, con il chirurgo, con i sanitari che non mi fecero rifare gli esami specie il test di gravidanza, e addirittura con Dio, però prendendo in considerazione quello che mi disse il ginecologo, mi feci forza, ma dovetti promettere a mio marito e alla mia famiglia, che se il risultato dell'amniocentesi, il feto risultasse malato, sarei ricorsa " ALL'ABORTO TERAPEUTICO " così stupidamente chiamato e dissi al mio medico che comunque andassero le cose non avrei voluto sapere il sesso.
A c.ca la 21 esima settimana iniziai a sentirlo muovere, vederlo nelle varie ecografie, sempre con la paura in corpo, mi consultavo, su donne che avessero avuto dei problemi simili, stavo proprio in pena, intanto tutto andava bene, nelle varie analisi che mi faceva fare il mio medico e dalle ecografie si vedeva tutto il suo corpicino formato in movimento e il suo cuoricino che batteva forte. premetto che mio marito è sempre venuto ad accompagnarmi nelle visite delle gravidanze precedenti, ma a questa non è mai venuto, ed io non ho mai insistito, sono sempre andata da sola.
Sempre con la paura andavo avanti e dopo aver eseguito l'amniocentesi, aspettavo l'esito che sarebbe arrivato a casa per posta, dopo c.ca 15 giorni, pregavo Dio, la madonna, facevo novene di tutti i generi e mi raccomandavo ai santi che conoscevo e cercavo risposte dalle persone e soprattutto ebbi occasione di conoscere una signora di 55 anni, la quale mi raccontò che rimase in cinta, dopo aver subito, operazioni, raggi,e cure molto forti, quando lo seppe era al sesto mese e senza porsi troppi problemi portò a termine la sua gravidanza e nacque un bel maschietto sano che ho avuto la gioia di conoscere, la SIGNORA, mi fece coraggio, un coraggio che giorno dopo giorno si affievoliva.
Io speravo, ma una mattina, trascorsi proprio 15 giorni nei quali ogni giorno sia io che mio marito guardavamo turbati nella buca delle lettere, per la tanto aspettata risposta, e con noi i nostri figli, ma appunto il 31 gennaio del 2003 alle ore 11,50, squillò il telefono di casa, risposi, era il mio ginecologo, ascoltai col cuore in gola, quello che mi doveva comunicare mi disse : " signora, mi è arrivata la risposta dell'esame quì in ospedale, è una bambina dauwn, per lunedì venga in reparto alle 7,30 e chieda alle infermiere che è già d'accordo con me e che deve fare l'aborto terapeutico, io non ci sarò, ci sarà comunque un mio collega",
Ero sola in quel momento e aspettavo i miei a pranzo, piansi all'impazzata, tanto e tanti pensieri mi soffocavano e pure i miei, quando lo seppero, ci restarono di stucco, non una parolA, solo lacrime amare e poco dopo un invito da parte loro a rassegnarmi, dicendomi, non possiamo,tenerla, guarda come siamo ridotti, in quale società la vogliamo mettere e via con le scuse, trattata come un oggetto inutile!
Intanto oltre la notizia brutta ero arrabbiata col ginecologo che mi ha parlato come se dovessi andare a fare una passeggiata, e poi perchè gli dissi che qualsiasi cosa fosse successo, non desideravo sapere il sesso, lo scrissi anche sul questionario che ho compilato il giorno dell'esame.
Ora non so se qualcuno leggerà questa storia, ma al momento della notizia, vi prego non stupitevi,, il cervello mio e di mio marito andarono in tilt, mi resi conto che al momento involontariamente ci rattristammo soprattutto per il fatto che sapevamo che era la bimba che tanto desideravamo.
Ecco perchè non volevo sapere il sesso!
Quel giorno e i seguenti, avevo paura di me, di quella creatura che immaginavo malformata e che si trovava dentro di me, " cose che capitano agli altri!" avevo paura di sentirla muovere e mi ripetevo " TI DEVO UCCIDERE !" piansi e poi piansi ancora fino a vedere tutto annebbiato dagli occhi gonfi pieni di lacrime, telefonai al mondo intero, a chi aspettava notizie e forse perchè mi faceva comodo sentirmi dire che facevo bene e che era la cosa giusta da fare.
Devo dire che così fu, tutti mi dissero che vista la situazione familiare in cui ci trovavamo essendoci la malattia e i debiti di ogni genere, un bimbo dauwn non avrebbe avuto vita facile in questo mondo di geni, era meglio soprattutto per lei, solo una mia carissima cugina mi disse:"Daniela,perchè non la tieni? sai quei bambini, sono molto dolci e danno molto affetto, sai io ne conosco molti".
Allora arrabbiata, con la bava alla bocca, me la presi tanto con Dio, gli dissi di tutto!
Gli gridai: " perchè questo, lo sai quanto desideravo una bimba, a tutti i costi, si mi hai accontentato, ma me l'hai mandata malata,sapendo che non posso tenerla " e ogni giorno per anni rimasi offesa con Dio.
Parlando con le suore dove lavoravo da molto tempo e che mi vogliono un mondo di bene, ed io a loro, mi hanno aiutato in molti modi sono per loro, un'amica, una nipote, una persona fidata, ma anche loro, malgrado l'abito che indossano, mi dissero, di pensarci bene, ma era per loro la cosa più giusta da fare, per la mia situazione, ma allo stesso tempo erano preoccupate perchè sapevano che non era giusto, era un grosso peccato e non sarebbe, stata per me una passeggiata.
Però loro mi consigliarono di andare da un padre salesiano che conoscevo e parlare a lui di tutto, e farmi consigliare sulla possibilità di fare una specie di rito, non del tutto cristiano, forse più pagano, e cioè chiedere il battesimo di desiderio.
Allora alla sera, io e mio marito in intimità, dovemmo accarezzare il mio grembo, pensando di avere tra le nostre mani, la nostra bimba e pronunciare insieme queste parole:" noi Piero e Daniela, tuoi genitori, ti batezziamo col nome di Elisa" e con delle preghiere la raccomandammo alle forze celesti de chiedendo perdono a lei e a Dio.
Certo ancora oggi non sono sicura di del valore che può avere questo rito, se serve o no, certo so che è stata una magra consolazione.
Intanto dovevo trascorrere questi interminabili 4 giorni di tormento, sapendo che il lunedì 4 febbraio la portavo ad uccidere, così, molto triste e con le spalle al muro, il lunedì partimmo e mi recai in ginecologia e presentandomi dissi:" sono d'accordo col mio ginecologo per fare l'aborto terapeutico",
Le infermiere mi guardarono serie e un po perplesse, alcune, le altre come se niente fosse mi accompagnarono in camera con tutte le premure del caso, ma ad un certo punto della mattinata, passò a farmi visita un medico, mai visto prima e mi chiese bruscamente;"perchè è qua?", ed io con un filo di voce risposi:"devo fare l'aborto terapeutico!" e lui con severa risposta mi disse:" signora, non è mica un obbligo, cos'ha il bambino?" ed io:" è dauwn " e lui ribattè:" ma può anche tenerlo, sa ce ne sono tanti, e non è la fine del mondo",
Non versai una lacrime, perchè le avevo esaurite nei giorni scorsi, ma per tristezza e la vergogna non ebbi la forza di dire nulla, le infermiere rimasero ammutolite e pietrificate, per il modo in cui il medico si propose.
Ero confusa, ma non sapevo come fare e sapevo però di avere stretto un patto con mio marito che avrei abortito, per il bene nostro e della nostra piccola Elisa.
Allora iniziarono ad introdurmi in vagina degli ovuli, 3 uno ogni ora, e mi vennero dei dolori allucinanti e visto che avevo già partorito 3 volte con parti naturali, sapevo com'erano i dolori di un parto, ma vi giuro che questi erano lancinanti, insopportabili, ma poi tutto si calmò e non successe nulla, così, mandai mio marito a casa, che stava male già di suo,e tutto si fermò, niente più dolori.
Ma alle 3 del mattino di martedì 5 febbraio, iniziarono i dolori e così il tanto indesiderato e temuto travaglio arrivò al termine, mi condussero in sala parto, io avevo tanta paura e sofferenze psicologiche, soprattutto, e l'aborto fu fatto.
Il medico di turno quando vide la bambina, ricordo benissimo che ebbe un'espressione di stupore e mi disse: "vuole vederla?" io mi ero ripromessa di non vedere e così gli dissi di no! non mi sentivo e non ero degna di vedere la mia bimba, che ho ucciso, ho solo sentito che pesava 380g. e la vidi trasportare da un infermiera in un contenitore giallo di plastica, per poi gettarla nei rifiuti ospedalieri.
Mi pulirono e andai il giorno dopo a casa alle 16,30,in silenzio, pochissimi sguardi che si commentavano da soli e da quel giorno penso a lei, e la cosa più beffarda ma che mi servì come lezione di vita fu questa: subito pochi giorni dopo, accompagnai mia mamma in un ufficio, nella sala d'aspetto si trovava una SIGNORA con suo figlio di c.ca 6 anni dauwn che la strinse forte a se dicendole" MAMMA TI VOGLIO BENE!
mi vennero le lacrime agli occhi e ora quando incontro grandi o bambini con la sindrome di dauwn, provo una grande tenerezza e nello stesso tempo un senso di vergogna di me e capisco che il Signore mi ha messo alla prova e mi ha dato la possibilità di non commettere questo terribile atto, ad esempio, l'incontro con quella mamma, che ha partorito un bambino sano, dopo le cure pesanti, la telefonata del medico invece di ricevere per posta la lettera,il sesso, mia cugina che mi diede quel favoloso consiglio, il medico che mi disse che potevo anche tenerla e l'altro medico che rimase stupefatto che da quel giorno mi fa pensare: e se si fossero sbagliati? nulla avevo di scritto, se fosse stata sana? o meglio ancora perchè l'ho gettata via?
ho sbagliato., lo so e ne pago le conseguenze ora sulla terra e un giorno all'inferno.
Ora io da quel periodo entro ed esco da un centro di salute mentale e 3 anni fa ho tentato il suicidio, mentre scrivo, mio marito si trova in ospedale le molinette a Torino in dialisi prossimo alla fine della sua vita, tra non molto la banca ci metterà la casa all'asta.
Leggendo e seguendo trasmissioni ho anche capito che un bambino è dauwn già dal concepimento e l'intervento non c'entra nulla saluti a tutti da Daniela.
Ilaria
[Non Registrato]
31/08/2013 09:35
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Cara Daniela avevi messo la discussione qui, dove l'hai messa ora e io ieri ti ho risposto (ildiariodellalinda) e ho spostato la discussione nel posto giusto ovvero nel"le nostre storie" prova a vedere
[SM=j2432243]
[SM=g7430]

Ilaria
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com