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[DESCRITTIVO - FORESTA] ~ Narciso e i nomi rubati ai Fiori ~

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2014 18:06
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Sesso: Femminile
21/04/2014 18:06

RIASSUNTO



Un bambino troverà un rifugio dentro il grembo vuoto di un Antico Albero della
foresta, singhiozzerà sommessamente ma quanto basti affinché Tyana
ne oda quel sospiro di sofferenza. E' un bambino con una sola scarpetta,
l'altro piedino è ciondolante fuori dal tronco, è un bambino solo e
povero, con tanta fantasia e voglia di giocare e premiare il suo "fiore".
Lui dice di chiamarsi Reghad, ma per quanto riguarda i nomi, sceglierà
per le persone che incontra i nomi dei fiori, quelli che vede, che conosce.
Racconterà tante cose bizzarre alla spagnola, che non sarà più Tyana, ma
Narciso, Narciso per chiunque secondo Reghad, le donerà poi una cosina
davvero Straordinaria, dopo un Giuramento,
delle sfere piccole di vetro (biglie), dentro le
quali, a seconda dei momenti che ella si ritroverà a vivere, troverà
Tre Animali differenti:
un pesce rosso quando si sentirà sola,
un bianco cavallo quando fuggirà per libertà o dalle
responsabilità ed infine
due farfalle che sbattono le proprie ali quando sarà felice.
Nell'aria però qualcosa muta, ma molto lontano da Narciso.




APPROVAZIONE
-Tyana porta con sè questo sacchettino pieno di sfere di vetro, o biglie,
riuscirà, ogni tanto, a rimarcare il contorno dell'animale che è stato associato
al suo stato d'animo o momento di vita.


COMMENTO


Spero sia piaciuta e di aver fatto passare un pomeriggio curioso :)






{ FORESTA LUCE }







[QUEST START, ATTENDERE RESPONSO]


Grandi foglie verdi, grandi alberi, tronchi robusti ed antichi, sprofondano nel terreno della foresta da un immenso tempo, immenso, lungo, lontano, nessuna radice ha meno della metà del tempo stesso, nemmeno l'aria sarebbe capace di raccontare quante stagioni siano davvero passate ad accarezzare questa landa, questa sabbia e questa terra. La luce si insinua nei rami e tra questi, a catturare altra luce, fonte d'energia, di vita e, in tutto questo, un panorama speciale rimane pressoché sempre invisibile a chiunque, solo i pochi Eletti, figli stessi di quest'isola, vedranno oltre, la riconosceranno nella propria Realtà. Ma in ogni ambiente, in un qualsiasi angolo anche dell'Isola, qualcuno potrebbe anche perdersi, smarrire la via, non poter più ripercorrerla a ritroso a piedi nudi, un piede nudo, l'altro calzato da una scarpina consumata sotto la suola, un qualcuno che per ora è nascosto e celato, seduto tristemente dentro il vuoto, cavo e scuro di uno di questi tronchi maestosi, forse un lamento, un gemito di pena, un soffio di sofferenza, potrebbe anche essere rilasciato dall'Eco del tronco, nel posto che la Natura, lo Spirito della Foresta, ha saputo donare ad egli.

[GDR PLAY, VAI Tyana!]




TYANA [Folto] Non c'era posto che a Ty piacesse più della foresta per cercare piante, fiori, erbe e radici, però questa volta voleva stupire, voleva trovare qualcosa di diverso dalla solita betulla, cercando cercando però era finita in una parte della foresta che non conosceva molto bene. La spagnola le vede, quelle grandi foglie verdi, ma davvero grandi...Si avvicinerebbe ancora stando attenta a non pestare troppo del sottobosco. Alzerebbe si la testa e un * OOOOOOH* uscirebbe dalla sua bocca. Aprirebbe la mano, stendendo le dita, allargandole per misurare quella foglia..*Ma è Grandissima* Direbbe a se stessa avvicinandosi al tronco, toccandone, se potesse la superficie ruvida, la sentirebbe al tatto, e quel tatto rivelerebbe che certo non è un giovincello quell'albero. Sorriderebbe istantanea, perchè forse aveva trovato qualcosa di particolare. Come sempre quando andava a cercare erbe, aveva con se un sacchetto e un coltellino. Ma d'un tratto le parrebbe di sentire un suono che non le parrebbe che appartiene proprio alla foresta, sembra quasi il lamento che si fa quando il pancino fa male perchè uno a mangiato decisamente troppo... Si guarderebbe attorno, ma non riuscirebbe ancora a capire la direzione del suono.



[ATTENDERE RESPONSO]


Come in una Valle di verde mare, come fili d'erba smossi leggeri e lenti dal vento primaverile dell'Isola, Tyana si sentirebbe leggera nel posare il passo su un tappeto di fiori, muschio, ma anche spine, piante urticanti e petali, petali di tutta la flora che nasce, cade, morendo divenendo terra, nuovamente seme. Le mani poggia sul tronco, ma il Cerchio per lei disegnato oggi è decisamente più nascosto, un gioco, un rebus, un piccolo dettaglio della sua vita che forse avrebbe perso, semplicemente dimenticato. Il bambino esiste, ed è esattamente dalla parte opposta in cui ella ascolta e tocca quella ruvida quanto austera corteccia di un albero che non ha nome, ma ha il proprio respiro e la voce. Nella pancia vuota del legno secco provengono decisi singhiozzi, il piedino scalzo rimane fuori, l'altro poggiato su tante foglie marroni e secche. Il bambino è minuto, piccolo, avrà quasi cinque anni, non gliene darebbero di più, il viso nascosto tra le ossute ginocchia, i capelli chiari e ricci, due grandi occhi verdi, tendenti quasi all'azzurro, sono bagnati di un pianto infantile, ma timoroso, capita a tutti di perdersi, oppure è un gioco, una finzione. La spagnola continuerà a udire i gemiti piccoli, soffocati ed imprudenti. Cercherà sicuramente anche di capire che non sia l'Antico Padre a versare lacrime, crogiolarsi dentro.


[IMG]http://i62.tinypic.com/20z4dqt.jpg[/IMG]


[GDR PLAY, VAI Tyana!]



TYANA [folto]Permarrebbe la mano a toccare quel tronco, ma adesso parrebbe proprio che Ty sentirebbe meglio quello che pare un pianto, un lamento vero e proprio. Staccherebbe la mano voltandosi, cercando con gli occhi ciò che le orecchie sentirebbero nella parte opposta a quella dove lei si trova. Muoverebbe passi, il terreno è morbido, lo avvertirebbe strano sotto i piedi come se camminasse quasi sulle..nuvole? Beh non ci ha cammonato mai, ma parrebbe proprio di si, qualcosa che sarebbe fastidio alle gambe nude, qualche spina, qualche pianta che porta prurito, ma andrebbe avanti. La prima cosa che penserebbe è che sia lo stesso Padre, materializzato in antico albero, a lamentarsi per qualcosa che era stato fatto..Ma poi le parrebbe proprio di scorgere un...Un...Ma si parrebbe proprio un piede...Ty sgranerebbe gli occhioni, piedi da alberi è decisamente una cosa che non ci si aspetterebbe di vedere. Si guarderebbe attorno, come se cercasse qualcuno a cui chiedere conferma di quello che lei stessa avrebbe dinanzi. Si fermerebbe un attimo, ma poi i passi continuerebbero in quella direzione...Appoggerebbe, se fosse giunta entrambe le mani sul tronco e lascerebbe spuntare solo la testa...E si..decisamente lo vedrebbe..Un Nino, un bimbetto piccolino...Che piange...* Olà..* Riuscirebbe soltanto a dire..rimanendo a guardarlo.



[ATTENDERE RESPONSO]


Il nasino bagnato, le manine intrecciate alle ginocchia, tutta una serie di gesti e silenzi che dipingerebbero il quadro stesso dell'abbandono o, precisamente, di un orfanello, un bambinello di Avalon. Quella voce, così stranamente accentata, gli farebbe dimenticare per un momento di continuare a singhiozzare, di piagnucolare, questo gli impedirebbe di essere un -uomo grande-. La testolina si desta, poi volge verso destra lo sguardo, rimanendo però sempre rannicchiato alle sue ginocchia, il piedino, quello nudo, lo ritirerebbe lesto dentro alla casetta-buco-albero e, con le spalle lievemente tenute avanti, parlerebbe, la vocina di lui è proprio la vocina dei bambini, sonora, bassa, dolce. "Chi sei!" chiede imperante, facendo il giochetto dell'uomo di casa, quando il piedino povero, a cui manca la sua gemella, ricorderebbe a chiunque, a tutti i filosofi della vita, che spesso è l'audacia e la fortuna che fanno un uomo. Gli occhi li tiene fissi sulla spagnola, in quel momento è la sua avversaria, non cederebbe mai nemmeno di un centimetro di nobiltà lui, nemmeno di educazione o clemenza. Lui è lì solo, senza una scarpina, piagnucolante, solo perché nessuno si pensava l'avesse mai sentito né visto, con i suoi calzoni corti e marroni, la tunichetta a coprirgli il busto e niente più, non avrebbe niente di più. Anche se ha nascosto qualcosa dentro quel cavo vuoto, dicasi 'Casa'.



[GDR PLAY, VAI Tyana!]



TYANA folto]Un simpatico insieme di riccetti scuri, due occhi grandi ma umidi di pianto, una veste non ricca e una scarpetta che manca. Starà piangendo per questo? Ty ruoterebbe se stessa, uscirebbe dal tronco e se potesse gli si metterebbe innanzi, ma non resterebbe in piedi, si accovaccerebbe, cercando di portarsi quasi alla sua altezza...* Jo? Jo soy Ty...* Ecco siamo alle solite è convinta che tutti la capiscano anche se parla nella sua lingua, però all'Olà lui aveva quasi smesso di piangere, magari lo spagnolo gli piace..* Tu chi sei? Dov'è la tua scarpetta?* Domanda scema spagnola, se non è nel piede...* L'hai persa? Ti aiuto?* A raffica, piena di parole anche per quel bimbo che forse è solo perchè non ha il coraggio di tornare a casa proprio per la mancanza della calzatura... *Dov'è la tua famiglia?* Eh si Ty lo chiederebbe, per lei essere soli non è per niente bello...



[ATTENDERE RESPONSO]


Muove le dita dei piedini nervosamente, le altre, nascoste nella scarpina consunta, non potrebbe vederle Tyana, ma la frenesia di quel movimento, è dettata dal fatto che non è mai bello rimarcare i "difetti" o le "mancanze" degli altri, quando chi ti parla non sai nemmeno chi sia. "Io mi chiamo Reghad. Tu chi sei? Te l'avevo chiesto prima Io, poi perché pensi che io pianga per la mia scarpa persa, o il mio piede nudo, che ne sai tu… si piange perché si è tristi, tu non sei mai triste? Tu non piangi mai?" porta tutte e due le mani a slacciarsi dalle ginocchia e ruoterebbe il piccolo corpicino verso destra, in modo che possa tirar fuori le gambine bianche ed un po' smunte, lasciare che i piedini rimangano sospesi, mentre principierebbe a ciondolarli avanti ed indietro alternando prima uno e poi l'altro. "Perfavore, siediti lì." tende l'indice corto della mano sinistra ad indicare il tappeto morbido e verde proprio innanzi a lui, per terra. "Mio papà era al mercato, io non lo so ora dove sia." parla fingendo una sua incuranza, una maturità che Reghad ancora non ha, ma diventerà un uomo, diventerà grande anche lui. "Ho corso per inseguire una lepre, ma era più veloce di me, sono inciampato, ma ho continuato a correrle dietro, poi mi sono ritrovato così lontano dalla cittadella che quando mi sono fermato mi ero accorto che non avevo più la mia scarpa."Potrebbe anche essere la Verità, potrebbe essere una bella storiella da raccontare a qualche fanciullina incontrata per caso. Reghad ha un carattere vivace, occhi furbi e tanta vita.



[GDR PLAY, VAI Tyana!]




TYANA [folto] Ty resterebbe per un attimo interdetta, ma guarda te sto bimbetto che la metterebbe a tacere e non è certo facile con la spagnola. Lei infatti ora lo guarderebbe come se fosse presa bellamente in giro, ma quando lui le chiede se lei non piange mai, un sorriso amaro le si dipinge sul volto...Un volto che di lacrime ne ha viste parecchie...* Io sono Ty, Tyana, te lo avevo detto nella mia lingua..* Si fermerebbe però facendo con la mano un gesto simile allo scacciare delle mosche..E senza pensarci si siederebbe, non potendo evitare di guardare quel piccolo che decisamente non sembra essere nutrito e pulito....Si siederebbe incrociando le gambe, come è solita fare quando è a terra..e senza dargli troppa importanza, tirerebbe fuori dalla tasca un sacchettino e si i biscotti non mancano mai nella tasca dell'iberica...Se ne tirerebbe fuori uno, guardando il tondo biscotto..Poi fingerebbe solo ora di ricordarsi che davanti ha un bimbo..*Lo vuoi uno?* Chiede mettendoglielo davanti, mentre lui parla e racconta la sua storia, che per quel che Tyana ne sa potrebbe essere la più vera delle verità..* Anche io piango sai? E non me ne vergogno..* lo direbbe così ritirando la mano sia che lui avesse o non avesse preso il biscotto..* Ho pianto tanto, così tanto che mi basterà per tutta la vita..* Lo guarderebbe..* Ti accompagno io se vuoi?*



[ATTENDERE RESPONSO]


Gonfia le guanciotte e sbuffa sonoramente, come se la prima e seconda risposta della spagnola non l'avessero incalzato a dovere. "Ma che vuol dire Tyana, è un nome strano, mai sentito di una persona che si chiama così. " Alza le piccole spallucce e con le mani sporche di legnetti di tronco andrà a grattarsi il nasino, ma è un movimento che avrebbe però l'intento di asciugarsi il moccolo e le lacrime attaccate alle ciglia. "Va bene, allora tu per me sei Narciso." sbotta così, in tono alto, indicando i narcisi bianchi e gialli che svetterebbero come pietre immortali dietro le spalle, a pochi metri dalla spagnola. Tant'è che oltre ad indicarglieli solleverebbe il mento in direzione dei fiori, come a volerla costringere a voltarsi e guardarli. "Grazie, non mangio biscotti da molto tempo, mia mamma è morta sai, quando io sono nato, non me la ricordo, lei si chiamava Rosebel, è un bel nome no? " Allunga poi le ditina della mano ad afferrare il biscottino, se lo porterebbe alla bocca e lo divorerebbe in un baleno. "Buono." commenta senza chiederne un altro. "No, devo aspettare qui." risponde a quell'invito di essere accompagnato che non sa nemmeno dove, perché probabilmente Reghad non ha una casa, egli potrebbe anche vivere nella foresta. Scenderebbe con un saltello dal buco della pancia del tronco e quatto quatto, si avvicinerebbe a Tyana e come un gatto, felino e suadente andrebbe a piegarsi accanto a lei, in modo da poterle parlare all'orecchio, ma prima si guarderebbe in giro, per assicurarsi che nessuno possa udire quel segreto inconfessabile "Io ho una cosa Straordinaria con me… Narciso." porta la mano destra a conca sulla bocca e all'orecchio della spagnola, in un momento Tyana verrebbe catapultata a quando anch'ella era piccola, una bambina, e si facevano nelle foreste giochi da bambini.


[GDR PLAY, VAI Tyana!]



TYANA [folto]Ecco il problema non era la lingua, ma il nome, Tyana a lui non sta bene...Anzi ne appioppa un altro..* Beh nemmeno io ho mai sentto Reghad, ma non ti chiamo certo tulipanino..Comunque fa te...* Gli direbbe quando lui afferra il biscotto e gli comunica che la sua mamma è morta..* Anche la mia sai?* Lo confesserebbe, senza aggiungere che pare proprio che la spagnola sia decisamente più sola di quel bambino strano... Si volterebbe a guardare i Narcisi, sono belli, ma le ricordano quella favola del ragazzo che si era innamorato della sua immagina ed era morto annegato per questo, storcerebbe il naso a quella cosa, ma al piccolino non direbbe nulla, anche perchè a dirla tutta, tra un po' la più spaurita sarebbe proprio la spagnola.. Lui si avvicna e rivela un segreto, a quella confessione, per un attimo, Ty sorriderebbe presa dalla fantasia dei bambini, ma poi d'un tratto la dimensione stessa cambierebbe, è sempre una foresta, ma non sarebbe quella di Avalon, ma quella di Valladolid, ruoterebbe la testa, riconoscendo posti, quelli dove si nascondeva per scappare dai sui fratelli..Si, saprebbe bene, avrebbe ancora la consapevolezza di se adulta, ma forse i suoi occhi ora catturerebbero l'immagine di Ty bambina, con le ginocchia sbucciate, un legnetto in mano che nei sogni di bambini, diviene una spada, e gli occhioni grandi e sognanti, sempre gli stessi....



[ATTENDERE RESPONSO]


Qual è poi la verità e la fantasia? Quali distanze insormontabili esistono tra il Sogno e la Realtà, una cosa può essere vera solo per chi l'ha vissuta, un'altra falsa perché nessuno mai l'ha vista, ma Reghad è mistero di Avalon, custodito dalla Foresta, protetto dalla stessa, tant'è che al suo pianto, il tronco si fa grembo di Madre, i sassi diventano fiori, ogni ramo del Padre è teso e proteso ad egli, e Reghad sostiene di avere una cosa particolare, straordinaria e Tyana non potrà che lasciarsi cullare, più si lascerà andare al gioco del Sogno e della Realtà più imparerà a vedere, a guardare con gli occhi dell'incanto. "Io regalo i nomi dei fiori a chiunque incontri, una volta una ragazza era stata nomata Tulipano, ma solo perché ne aveva certi su una effige di metallo che le chiudevano il mantello, era alta come te, ma aveva occhi azzurri, è passata da qui non molto tempo fa." Anche in quell'occasione il pianto di Reghad aveva attirato ai suoi giochi, al suo piccolo spazio ritagliato nel mondo, in quello in cui solo lui vive. Si volterebbe e lascerebbe sempre che i suoi passi siano ciondolanti un pochino per via della scarpina mancante, arriverebbe poi al vuoto tronco e si allungherebbe con il busto presso l'interno, la manina destra tasta di qua e di là e solo dopo un attimo, trascinerebbe fuori un sacchettino di vellutino blu oceano. Con occhi aperti e orgogliosi del tesoro riconquistato terrebbe l'apice del sacchetto con la mano destra posando sotto quella sinistra. Un momento solenne, senza dubbio.



[GDR PLAY, VAI Tyana!]




TYANA [folto]Ty spesso è come i bambini, sogna, sbaglia, crede che tutti siano buoni, non si rende conto dei pericoli, ma è sincera, vera come pochi adulti riesco ad essere, lei conserva quell'anima bambina che è una specie di salvezza ed anche condanna. Per questo per lei non è per nulla difficile riuscire a farsi cullare dal gioco vero/fantastico del piccolo. Per questo ascoltarlo è facile, e abbattendo la barriera dell'io sono quella grande e tu il bambino, si possono scoprire tante cose... * Quindi io sono Narciso, ma qualche tempo fa c'era Tulipano?* Domanderebbe guardandolo ciondolare per via della scarpetta mancante. * perchè non levi anche l'altra, vedi..?* Direbbe indicandosi ella stessa i piedi..* Io non ne porto scarpe, mi piace il contatto con la terra...* Gli sorriderebbe dicendo quella cosa, mentre lo vedrebbe avvicinarsi al suo tronco casa e tirare via una cosa..Osserva quel sacchettino..Ma più ancora le interesserebbe quella passata prima di lei..Come mai lo aveva lasciato lì e non portato con se? * Come si chiamava?* chiederebbe, am forse sarà davvero solo Tulipano anche per Tyana...



[ATTENDERE RESPONSO]


Le ditina di Reghad rimangono strette al ricciolo in alto del sacchettino, tirato da nastrini color blu ma di una tonalità più chiara, è fiero ed orgoglioso in quel momento, sono molti giorni che attende un altro "fiore" per poter mostrare quella meraviglia a cui lui tanto tiene. Ma sarà molto generoso quest'oggi con il suo Narciso, anzi freme un po', e la cosa non gli starebbe venendo bene proprio come se lo era immaginato. Avanza di qualche passo, ma intanto l' ascolta. "Non posso rivelare le persone il cui vero nome viene da me cancellato per sempre, per me quella ragazza è Tulipano, Narciso." Lo sguardo cade come goccia obliqua da quei pochi centimetri di altezza del piccolo alla seduta sul verde prato di Tyana. "Anche Tyana è cancellato per sempre, non sarai mai più Tyana, ma Narciso, lo dovrai dire a tutte le persone che incontrerai, dovrai dire che ti chiamerai così, altrimenti i tuoi incubi diverranno Reali e perderai ciò che di più caro hai al mondo." Di frottole Reghad ne racconta a bizzeffe, ma meglio seguirla una Profezia che scansarla con fare incurante. "Ora stai attenta e non pensare ai nomi delle altre donne. Guarda." Sorride di un sorrisone quasi a ghigno divertito, c'è da confondersi con il bimbo e non è semplice capire dove sia stato posto il limite del tangibile, reale, inventato, capricci di gioco. Aprirà così il sacchettino e con voce da alto Maestro chiederà un sacrificio alla sua novizia "Dammi la mano, ma prima giura che farai una cosa per me".



[GDR PLAY, VAI Tyana!]



TYANA [folto]Si mischia quel bambino, nella mente della spagnola, diviene grande, poi di nuovo piccolo, poi addirittura vecchio, molte cose insieme, forse quello è un gioco, forse quello è lo scherzo di qualche folletto burlone, o forse Ty sta dormendo e quello è un sogno, in fondo l'effetto del veleno di Esthel dovrebbe essere quasi terminato, magari si è addormentata ma anche fosse, quella è un'avventura piacevole, ed ora lui ha quel sorrisetto che lo nasconde come bambino quando le dice che dovrà essere Narciso e non Tyana. * E tu come lo sai che io ho gli incubi?* Chiederebbe quasi spaventata, tuttavia non si muoverebbe, lo lascerebbe fare..Sta al gioo, cosa ha da perdere? Lei ha già perso tutto..Si ritroverebbe, quasi senza accorgersene con il collo all'insù e le mani puntate sul piano erboso per cogliere quello che lui potrebbe uscire dal sacchettino, ma ancora il momento sarebbe rimandato..Si ritroverebbe a sbuffare sommessamente la piccola spagnola, troppe cose per non avere almeno un piccolo monito di stizza..* Sta bien farò quello che mi chiedi..*Non deterebbe ulteriori condizioni..E' decisamente fin troppo curiosa di sapere cosa quel pomeriggio in foresta le riserva ancora..*Su chiedi pure..*



[ATTENDERE RESPONSO]


"Sta bien, Narciso" dice imitando il proferire della spagnola, così Reghad si china, piegandosi e finalmente sedendosi a terra, gambe incrociate, pochi centimetri da Tyana, ormai diventata Narciso per sempre e appoggiando la base del sacchettino sul prato, Reghad sospira come un vecchio sciamano la quale vita gli è passata innanzi tante volte fino a non percepirla più. "Narciso, amica mia per sempre, a me sempre indissolubilmente legata, giura di cercare ogni trenta giorni un fiore diverso e raccoglierlo, donandolo a tante persone, tutte diverse, tutti dovranno ricevere un fiore della foresta da te, lo potrai cogliere perché hai il mio consenso e la benedizione dell'Albero che è la mia casa." Tyana scoprirà, probabilmente quando ricercherà Reghad, che lo stesso tronco, quello che le si para davanti con il buco e il ventre svuotato, non sarà più cavo, sarà chiuso, vedrà un tronco normale, ma questo lo scoprirà poi. "Allora giura, Narciso, i fiori ogni trenta giorni, tutti devono riceverne." Poi nemmeno molto distrattamente cercherà di rovesciare il contenuto del sacchettino nelle mani di Tyana, che avrà attirato a sé in un movimento indolore, del nessun male dalla mano di un piccolo. Svuotandosi troverà sul palmo alcune biglie colorate, biglie di vetro, molto fluorescenti nei colori, decisamente bizzarre per il loro aspetto.


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[GDR PLAY, VAI Tyana!]




TYANA [folto]Sorride la spagnola, quando Reghad imita, deve ammettere anche bene, il suono della sua voce e il suo accento, sorride, perchè lei quel pomeriggio era uscita per cercare piante, non certo per imbattersi nell'immagine di un bambino che sembra ben più grande della sua età. Forse quando c'è bisogno di qualcuno, questo qualcuno si manifesta nella forma che siamo in grado di accettare Ty quindi sorriderebbe, e quel sorriso rimarrebbe quando lui comunica quello che sarà il 'pegno' da pagare...Rimane si, ma ora è velato di stupore..*Donare un fiore?* Rimarrebbe con quella domanda, qualche momento, ma in fondo un fiore non è quello sempre stato l'emblema del suo amore, insieme al nodo? Annuisce quindi con foga, farlo si non le costerà nulla direbbe si con vigore nel movimento della testa, e quando lui prenderebbe la sua mano, entrambe realmente, mettendole a coppa, Ty si ritroverebbe ad aspettare con ansia di vedere il contenuto di quel sacchettino...Biglie..*OOOOOH* Si sente lei stessa dire, un invocazione di sorpresa, non ne vedeva da quando era piccola, e di così belle non ne aveva viste mai..* Posso tenerne una?* Lo chiederebbe così, senza rendersene nemmeno conto, senza capire che con probabilità lui non si separerà mai da quel tesoro. Tuttavia lo ha chiesto, mentre lasciandole giacere su una sola mano a coppa, userebbe l'indice di quella libera per toccarle.. Lisce, forse un po' fredde, colorate..Ne afferrerebbe una, tra indice e pollice e chiuderebbe un occhi, con quello rimasto aperto guarderebbe attraverso la sfera i colori della fantasia....



[ATTENDERE RESPONSO]


Annuisce vistosamente Reghad, sorride felice e si posta un tantino avanti per tentare di darle un bacetto sulla guancia destra. "Sì, Narciso, sono tue tutte quante, ma come ti avevo detto sono ben strane, guardale bene." prende tra le dita tre biglie di vetro, tre piccolissime sfere, abbastanza pesanti per il vetro che le avrebbe create. "Ora ti svelo il loro segreto. " gliele porta davanti al viso in modo che possa realmente scrutarci dentro "Queste sfere raffigurano tre animali, non tutte, ma devi sapere tu nel tempo quali ti regaleranno il loro Segreto. Quando vedrai il pesce, vuol dire che ti senti sola, vedi è un pesce rosso, allora tutte ti mostreranno il pesce, ma quando vedrai il bianco cavallo, vuol dire che stai scappando o stai fuggendo, dipende se scappi per libertà, oppure da una responsabilità, non lo so, questo lo saprai solo tu. Ed infine, Narciso quando all'interno vedrai due farfalle colorate che librano e sbattono le ali, allora sarai felice, spero che tu possa vedere molte farfalle che volano nelle biglie, sai tutti vorrebbero vedere le ali ma tanti vedono solo pesci rossi, tante volte siamo soli per tanto tempo…" detto questo Reghad rimetterà tutte le sfere di vetro all'interno del sacchetto blu oceano e con un gesto da vero e reale principino gliele porgerà con gentilezza. "Spero tu sia stata bene, Narciso, ricorda che hai giurato." Si solleva in piedi, tiene le gambine dritte e le ginocchia sono leggermente sporche, poi si volta di scatto verso una direzione sconosciuta, con poche parole cercherà di congedarsi "Ora devo andare."


[GDR PLAY, VAI Tyana!]



TYANA [folto] Segue, attentamente la spiegazione di quelle biglie, sono particolari, di essenza è impregnata l'Isola, il loro mondo, tutto attorno, guarda le biglie, mentre Reghad spiega la loro peculiarità, Pesce, cavallo bianco, Farfalle...Annuisce..* Ho visto tanti cavalli bianchi...tanti pesci...Non vedo farfalle da un po'* lo direbbe con un sorriso che assomiglierebbe ad un misto tra amarezza e rassegnazione, una strana espressione sul volto della spagnola..Guarderebbe sparire le sfere dentro il sacchettino, bel colore anche il sacchettino...*manterrò la promessa, però aspetta..* Si alzerebbe, lascerebbe il prato e farebbe un passo verso il bambino...*sacchettino per sacchettino* Uscirebbe quindi dalla tasca quello che conteneva i biscotti e lo porgerebbe al piccolo.*Se ne vorrai altri fammelo sapere, lasciamo un messaggio...Beh dove vuoi..* Ormai lo avrebbe capito, quel piccolo è molto più di un orfenello.



[ATTENDERE RESPONSO]


Il tempo scorre, lascia dietro sé scie di polvere bianca, quel che è fatto è fatto, ormai Reghad deve lasciare il tronco Madre, le radici del Padre, lasciare a Tyana il senso della sua esistenza, tre Animali per altrettanti momenti di vita. Reghad non è un orfanello, certo che no, è un dono, una presenza, che arriva mai chiamata, che arriva dove la spuma del mare lo lascia. "Grazie, Narciso, il cuore che hai è bello, non perdere mai le Ali." le sorride ancora per un attimo, poi con il sacchettino di biscotti si allontanerà, ma nella verde valle dei fiori e dei frutti, sotto un raggio di sole dorato e splendente, Reghad prenderebbe altre forme, di un anziano uomo con una lunghissima barba bianca, ma sarà molto, molto lontano da Tyana quando questo accadrà. Nell'eco dell'aria della foresta sentirà la voce del bambino e la sostanza del Tempo farsi Materia. "Avevi ragione, meglio entrambi i piedi nudi. Il contatto è puro. Porta lontano." Tyana ritroverebbe così quella scarpina consunta, dritta lasciata lì ai piedi del tronco ove la pancia sarebbe adesso definitivamente chiusa. La scarpa è materia povera, rimarrà lì, ma probabilmente gli animali o il vento decideranno di portarsela via.


[GDR END - GRAZIE!]


~ Master Descrittivo DAIMON ~





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