Un giorno... Che non è uno qualunque
Ho freddo, tanto freddo che rimango seduta sulla poltrona, il mio cappotto fradicio e la borsa pesante buttata giù a terra. Ho solo la forza di prendere un peluche e accarezzarlo. Il tuo peluche Lorenzo, quello che 21 anni fa, doveva diventare il tuo primo giocattolo arrivato quando ancora eri un piccolo fagiolino e facesti tremare tutti i cuori della famiglia, donato dagli zii della Germania che anche da lontano tifavano per noi. Oggi mi sembra sia l'unica cosa di te che posso abbracciare. Arrivare al Cimitero con qualche piccolo senso di colpa per aver saltato il "nostro incontro prenatalizio", e trovare una buca nel terreno, vuota, bagnata, scura. La tua piccola lapide buttata lì da una parte... Un calcio al cuore che mi ha tolto il fiato. Un freddo improvviso che mi ha paralizzato mentre anche dal Cielo è venuto giù uno scroscio di pioggia che si è mescolato alle mie lacrime. Sono rimasta lì, dietro la transenna a guardare la tua buca, non so se è stata la mia volontà o semplicemente le mani che non reggevano più neanche il peso di quel mazzolino di fiori che si è lasciato cadere al tuo posto, giù nella buca profonda quanto bastava per farti da culla. Non so quanto tempo sono rimasta lì davanti, paralizzata, bagnata e con un dolore fortissimo ai reni, forse il dolore più forte era al cuore. Figlio mio... Ho ripercorso con la mente tutti i nostri 21, quasi 22 anni di incontri, tu lì e io a curare il tuo piccolo giardino. E dire che avevo sempre molta cura a non smuovere troppo la terra, per paura di disturbarti. Quanti fiori, quante macchinine, quante presepi lì, dove ora c'è una buca... Hanno tolto tutto, dalla terra smossa viene fuori qualche sassolino colorato, proprio quello a forma di cuore risalta più di tutti. Non lo so quanto ci ho messo a riprendere lucidità, forse il guardiano che mi ha scosso vedendomi lì sotto la pioggia. Mi ha detto che è successo tutto prima di Natale, e il Comune aveva affisso dei manifesti che annunciavano le esumazioni, ma che forse hanno trascurato di affiggerlo nelle frazioni più lontane; mi ha accarezzato con la sua mano ruvida e mi ha detto che tu eri talmente piccolo che non c'era più nulla ma io so che è una pietosa bugia. C'era il mio anellino, la collanina del tuo papà con lo stemma dei pompieri... C'eri tu lì. Figlio mio che dolore, continuo a dirmi con la mente che non è cambiato nulla, che tu sei al sicuro nel mio cuore, come da sempre e per sempre. Continuo a guardare l'angioletto di marmo bianco che ho avuto la forza di staccare da quella piccola lapide col tuo nome e la tua data, buttata lì in un recinto attiguo destinato a quelli che per loro, gli addetti, sono rifiuti. Mi sembra sia l'unica cosa che rimane di questi anni di lacrime e Amore... Non può essere così, Loryelory lo saremo sempre... Anche senza la tua piccola tomba anche senza quei fiorellini colorati che appassivano sempre più velocemente, anzi no, ero io che ero diventata "più grande" e venivo più raramente. Anche solo con una rosa blu tra le mani. Non ricordo bene come ho fatto oggi a tornare in macchina a casa, mi sembra che la pioggia era talmente tanta che ho incrociato due autobotti dei pompieri, forse chiamati in soccorso di chi ha temuto di affogare... Come me, in un mare di lacrime. Sapevo bene però che un po' di sollievo lo avrei avuto soltanto "scendendo in piazzetta"...E forse questo post vuole essere ancora un saluto alla tua piccola tomba che ora è solo una piccola buca nella terra. Sarà un post un po' delirante lo so, le tue zie di Cielo capiranno... Come sempre del resto. Anche se so, quasi per certo, che sono la prima di tutte a vivere questo primo attimo, giorno senza la tua croce bianca su cui chinarmi. Non ho più la tua piccola tomba dove ho pianto, sperato, raccontato questi nostri 21 anni, 7 mesi e 16 giorni... Dove ho passato interminabili ore di dolore ma anche interminabili ore di Amore. Sembra uno schiaffo ai ricordi oggi, sembra una irrispettosa chiusura di porta al nostro Amore, diverso sì, ma pur sempre Amore. E oggi fa male, tanto male Lorenzo mio e ci dovrò mettere tutta la mia Fede per superare il freddo e la profondità di quella piccola buca nella terra bagnata. Mi sembra che ci sia rimasta dentro con le scarpe e con il cuore... E mi sento sprofondare. Non ho la forza neanche di chiamare, nessuno, forse dovrei... Dovrei avvisare il tuo papà, le tue margherizie...Oggi sto qui in silenzio. Lascio andare le lacrime, scrivo e aspetto, come facevo i primi anni... La vita andrà e supereremo insieme anche questa. Come ne abbiamo superate tante, io lo so. Ora mi alzo, devo scaldarmi e asciugarmi, non è più il tempo del dolore... Tu sei nel mio cuore e con un'altra, ennesima botta di coraggio, lunedì tornerò al Cimitero e mi farò aiutare a scavalcare la rete e prendere un po' di quella terra che ti ha coperto e custodito per tanti anni e da quella buca io la metterò in un vaso e ci coltiverò dei fiori, magari una piantina, una di quelle che si chiamano "sempreverdi" perché il nostro motto è quello figlio mio: Per sempre!
Ho scritto abbastanza, e quello che non riesco ad esprimere tu lo sentirai e tanti cuori che ti amano lo capiranno. Ciao Lorenzo... La tua mamma ti ama, tanto tanto...