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LA DIREZIONE SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2019 21:14
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10/08/2012 17:12
 
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LA DIREZIONE SPIRITUALE

sentieriCosa possiamo normalmente pretendere dalla direzione spirituale? 

Essa è certamente molto utile, ma non dobbiamo aspettarci che operi dei miracoli. 
Alcune persone e soprattutto alcuni religiosi che non dovrebbero essere così ingenui, credono di poter trovare un direttore spirituale capace, con una parola, di risolvere tutti i loro problemi. 
Essi non cercano un direttore, ma un taumaturgo. 
Infatti, noi spesso pretendiamo che altri risolvano i problemi che dovremmo essere in grado di risolvere noi stessi, non in virtù della nostra sapienza, ma affrontando generosamente quelle difficoltà e quegli obblighi che per noi rappresentano la volontà di Dio. 
Ma poiché la natura umana è debole, l'appoggio benevolo e i saggi consigli di qualcuno in cui abbiamo fiducia ci permettono spesso di accettare in maniera più perfetta quel che già oscuramente conosciamo e percepiamo.
Può darsi che il direttore non ci riveli nulla che già non sappiamo, ma è gran cosa se ci aiuta a vincere le nostre perplessità e se rinvigorisce la nostra generosità nel servire il Signore. Tuttavia, in molte circostanze, il direttore ci rivelerà cose che prima non eravamo riusciti a percepire, nonostante fossero chiare e lampanti. Anche questa è senza dubbio una grande grazia di cui dovremmo essere riconoscenti. 

Thomas Merton

[Modificato da Credente 10/08/2012 17:19]
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10/08/2012 17:21
 
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IL DIRETTORE SPIRITUALE È UN FRATELLO MAGGIORE CHE

CONDIVIDE CON IL DIRETTO UN TRATTO DI STRADA PERCHÉ POSSA DISCERNERE

L'AZIONE DELLO SPIRITO E DECIDERE DI

RISPONDERVI IN LIBERTÀ PER LA PROPRIA TRASCENDENZA

NELLA MATURAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITÀ.



Il Direttore Spirituale: caratteristiche generali


Si può prendere l'esempio di Mosè con tutte le sue caratteristiche per capire come dev'essre un direttore spirituale:

    1 - Deve essere inviato da Dio, cioè incaricato ufficialmente di questa missione da parte della Chiesa (sacerdote o laico)

    2 - Per quanto riguarda la sua missione particolare, deve farla per obbedire a Dio e non per gratificazione personale: deve essere riluttante piuttosto che eccessivamente desideroso di assumersi questa responsabi­lità, lo deve fare come una croce sopportata e accettata per amore. 
Diffidare di quelli che si propongono con entusiasmo come direttori spirituali.

    3 - Così come Mosè, non sa dove Dio ti vuole portare, il suo compito è di discernimento e annuncio della volontà di Dio nei tuoi confronti. Più che una guida è uno strumento, un tramite. Un servo dello Spirito Santo.

    4 - Deve essere anche duro e non transigere su certi punti fondamentali per paura di perderti. Ci devono essere momenti in cui ti viene voglia di lasciarlo perdere: chi ti da' sempre ragione non ti ama. Davanti a Dio intercede per te, ma davanti a te sa essere fermo.

    5 - Deve dare i segni del vero profeta, cioè le cose che dice funzionano e accadono sul serio, anche se certo non è un mago e si può anche sbagliare su alcuni punti.

    6 - Deve essere in consonanza con ciò che dice la Chiesa, ti deve annunciare la Parola di Dio così come la Chiesa la comprende e non come lui la pensa soggettivamente. Deve amare la Chiesa anche nella sua componente gerarchica, non deve essere polemico verso di essa o porsi in alternativa.

    7 - Deve essere come Giovanni Battista: Cristo deve crescere e lui diminuire, non deve tendere a legarti a sé ma a renderti anzi sempre più libero da lui. Non ci devono essere gelosie di nessun tipo, tu ti devi sentire totalmente libero e libero di andare da qualcun altro senza bronci suoi o reazioni infantili.

    8 - Deve fare questo servizio gratis, senza volere niente da te, non deve avere alcun interesse. Il fatto che tu gli possa essere utile in qualche modo (catechismo, vocazione...) non deve assolutamente influire su quello che ti consiglia. Deve cercare sinceramente la volontà di Dio su di te (anche se il seguire questa può portarti ad allontanarti da lui e a non essergli più utile) e non perseguire qualche suo fine, fosse anche il migliore e il più santo.

 

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10/08/2012 17:21
 
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Credo che nella direzione spirituale si possa andare incontro a due eccessi: 

- quando uno è eccessivamente desideroso questo può venire da un desiderio di gratificazione personale.

- si può anche andare incontro al rischio opposto, cioè quando uno è eccessivamente riluttante perché in questo caso può non venire da umiltà autentica ma dal non volersi assumere responsabilità nei confronti di nessuno, cioè da una fuga e da una immaturità con un fondamentale egoismo. 

I figli portano sempre scocciature e preoccupazioni, sconvolgono la vita e i programmi. Non si può pretendere di essere padre senza voler lasciarsi disturbare nei propri programmi, come se una madre volesse limitare il proprio impegno solo a certi momenti della giornata.

I figli legano e chi non vuole lasciarsi legare non cresce nella vita.

 

Inizio

Come dice giustamente dice la sapienza della Chiesa, credo che il primo passo sia verificare se è nata la fede. 
Per questo prima di qualsiasi inizio di accompagnamento la persona deve avere almeno udito qualcosa, un corso, una catechesi od una omelia. Deve essere stata toccata nel cuore. Questo punto non ha nulla a che vedere con il catechismo o la vita di parrocchia. Non è detto che poiché uno faccia catechismo o frequenta la parrocchia, abbia fede. Dovrebbe. Ma non sempre è così. Magari fa molte cose per la parrocchia e per il parroco, ma non è detto che abbia la fede.

La fede va dunque ri-annunciata.

L'annuncio di fede spalanca la porta sull'orizzonte di Dio, ma ancora non da' la fede vera e propria. E' un'inizio, è la parte che fa Dio, ma perché nasca la fede ci vuole la ratifica dell'uomo con un atto concreto di obbedienza a Dio che viene percepito come un adulto rinnegamento di sé.

Lc 5. La pesca miracolosa. Solo dopo che ha obbedito sulla fiducia Pietro acquista veramente la fede. Non è nata la fede se uno non ha sperimentato chiaramente l'opposizione tra carne e spirito. Tra l'uomo vecchio e l'uomo nuovo.

Rm 7. 1 Gv 1. Appena arriva la luce di Cristo si scopre l'uomo vecchio che si rivolta. Bisogna aver sentito il ruggito della carne, aver cercato di rinnegare sé stessi cercando di vincerla e aver sperimentato la salvezza di Cristo. Noi sappiamo di essere passati da morte a vita perché amiamo i fratelli. Uno deve avere vissuto coscientemente il movimento. Se le due letture non risuonano vuol dire che la persona anche se agisce bene, agisce ancora secondo la carne, per indole buona o per abitudine. 

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10/08/2012 17:22
 
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La differenza tra aiuto psicologico e Confessione


AIUTO PSICOLOGICO O CONFESSIONE?

Non è possibile una separazione assoluta dei due ambiti, è realistico parlare di distinzione. Serve avere una idea chiara delle rispettive competenze,per poter offrire il perdono di Dio in modo efficace nel rispetto dei dinamismi interni alla persona.

Aiuto psicologico e/o Psico terapia

Confessione

 

Obiettivo: la guarigione psichica, la risoluzione dei sintomi, la conoscenza di sé, a volte la ristrutturazione della personalità.


Effetti: alleviamento delle tensioni, la guarigione psicologica, il benessere psichico, la capacità di adattamento alla realtà.


Metodo: ascolto (più o meno empatico) senza nessun giudizio su quanto viene detto. Offerta di una interpretazione e di una tecnica per trattare eventuali conflitti.


Contenuto: tutto il materiale psichico che la persona riconosce in sè (fatti, sogni, ricordi, desideri etc...)


Ruoli: medico-paziente, psicologo-cliente, psicoterapeuta-cliente. Lo psicoterapeuta non giudica la moralità, ma la normalità-maturità di un atto.


Relazione: la relazione da uomo a uomo, in essa intervengono fattori emotivi, percettivi (relazione trasferenziale).

 

 
Obiettivo: la riconciliazione con il Padre, il ristabilirsi dello stato di grazia, la ri-creazione nella libertà dei figli di Dio.

 

Effetti: il perdono di Dio (assoluzione), questo è indipendente dalle risonanze psicologiche, si realizza sul piano della grazia.
 

Metodo: ascolto per conoscere e giudicare secondo la verità di Dio. Il sacerdote è giudice e medico. 

 


Contenuto: il peccato che intralcia la relazione con Dio.

 

 Ruoli: fedele e sacerdote (che opera in persona Christi) il sacerdote è giudice-medico della misericordia di Dio. Giudizio sulla moralità.


 Relazione: la relazione è tra penitente e Dio, essa viene mediata dalla Chiesa (nella persona del sacerdote).Questa mediazione comporta il verificarsi di dinamismi psicologici simili a quelli della relazione psico-terapeutica (relazioni trasferenziali).

 

Assoluzione: essa è essenziale al sacramento, il sacerdote la impartisce in virtù di un potere che Cristo ha dato alla chiesa, è un dono gratuito, non è conseguita dagli sforzi umani, tantomeno dipende dalla personalità (virtuosa o meno) del sacerdote.

  

Cambiamento: è nell'ordine della grazia, inafferrabile psicologicamente, anche se normalmente il penitente perdonato si sente sollevato.

 

  

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10/08/2012 17:23
 
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La Direzione spirituale si pone al confine tra questi due ambiti. A volte si può servire di supporti psicologici e psico-terapici primari ma il suo terreno e il suo fine è il miglioramento della persona nell'ambito della grazia e dunque, come punto di partenza e di arrivo ha la conversione della persona. Per questo motivo è legata spesso al Sacramento della Riconciliazione.
Ciò detto, poiché la "grazia suppone la natura" la Direzione Spirituale volgerà comunque a migliorare e a correggere quegli aspetti umani, le inconsistenze, ecc. che frenano umanamente l'azione della grazia dello Spirito.

Nessuno oggi può fare DS senza un minimo di conoscenza delle scienze umane, soprattutto psicologiche e pedagogiche. 

Per iniziare il nostro discorso ci serviremo dell'ormai conosciuto schema di Johari:

Area PubblicaArea Privata
Area CiecaArea Inconscia


* l'area pubblica è conosciuta  da se stessi e da gli altri            * l'area privata è conosciuta da se ma non da altri

 * l'area cieca sconosciuta da se, ma nota agli altri

 * l'area subconscia sconosciuta a se a agli altri ma raggiungibile con una analisi psico‑analitica e una direzione spirituale approfondita e sistematica

Mentre le prime tre aree sono raggiungibili con una normale direzione spirituale, l'area subconscia non viene facilmente raggiunta, ma come sappiamo essa potrebbe limitare la risposta a Dio del soggetto... in questa area ci sono quelle tendenze emotive inconsce (come una parte dei bisogni e delle difese psicologiche, certe emozioni, certi tratti o stili psicologici) che la persona porta dentro di sè, ma ne è inconsapevole. 
Esse influenzano e possono limitare la sua risposta alla grazia alla Parola di Dio (parabola del seme), e si oppongono ai desideri dello Spirito (Gal 5,13‑26), sicché la santità oggettiva (la capacità oggettiva di vivere e testimoniare i valori di Cristo nella propria vocazione) ne viene limitata, perché la libertà effettiva della persona è limitata.

 

La Direzione Spirituale: un itinerario per la conversione


La D.S. è un particolare servizio offerto per la crescita umano‑cri­stiana dell'individuo. 
Tale strumento aiuta il cristiano a internalizzare i valori per passare dal conosciuto al vissuto; infatti questo è l'indice che una persona sta crescendo cioè che i valori proclamati li fa passare attraverso  il cuore:                  
chi ascolta le mie parole e le mette in pratica.."  questo è un attaccare il cuore alla verità,  dall'intelletto alla passione.

Inoltre la direzione spirituale aiuta la persona a superare le inconsistenze psichiche e a superare le nevrosi: a volte si pensa di essere ciò che si desidera di essere!
  La persona chiudendosi progressivamente si assolutizza e si deforma nel modo di pensare e di volere‑‑tipico dell'adolescente.
Di fatto spesso l'età cronologica non corrisponde all'età psichica e c'è chi vive una perenne adolescenza. 
Dunque  nella direzione spirituale non è importante vendere i contenuti da parte del direttore o assumere contenuti da parte del diretto ma, piuttosto,
vedere l'indice di internalizzazione della persona;

   * prima si guardava:

                   ‑pietà, comportamenti, contenuti;

   *ora:

                   ‑valori, atteggiamenti, vita;

  Le acquisizioni pedagogiche e pastorali odierne tuttavia non devono fare a meno o presumere dalla Pietà, i comportamenti e i contenuti, solo che bisogna andare più a fondo e vedere il grado di internalizzazione del valore evangelico.

Il giovane vive le inconsistenze in un atteggiamento di conflitto tra bisogni e valori, il cammino di direzione spirituale non vende ricette facili che eludano la fatica!

 Altro concetto estremamente importante da sottolineare è che il sistema psico‑analitico cristiano crede nella possibilità di trascendenza del soggetto; mentre per Freud si rimaneva così come si era: o ti sfoghi o ti reprimi - non c'è trascendenza.
Questa concezione antropologica ha inquinato molti aspetti e prospettive della moderna psicanalisi che pone come assoluto sempre il soggetto come "sé" e non come "sé" in "relazione per" e aperto al "trascendente".
Invece nell'autotrascendenza cristiana c'è il superamento di sé e ci si apre ad una relazione sana (pensa per esempio alla desatellizzazione);

             l'IO comincia a cambiare secondo una:

            ‑ ortodossia

            ‑ ortopatia

            ‑ ortoprassi

 Come si vede c'è uno scarto tra il cosciente e l'inconscio; a volte ci sono mancanze o dissonanze che non son vere e proprie colpe ma fuoriuscita illecita di energia inconscia... accade che uno se la prende con l'altro usando varie scuse e difese... alcune difese appaiono in tutta la loro goffaggine.

La maturità, nell'antropologia di Gesù, si ha quando ci si assume l'aggressività dell'altro cioè si vive per Amore, ad immagine e somiglianza di Dio.

  La psicologia, con i vari approcci (del profondo, junghiana, sistemica, ecc) ha per tanto la funzione di aiutare a crescere la persona perché l'uomo possa:

    ‑ conoscersi (io attuale ed io ideale);

    ‑ accettarsi;

    ‑ crescere e cambiare.

    la direzione spirituale non può assolutamente fermarsi ai primi due punti proprio perché non svolge una funzione politicamente corretta ma di stimolo del soggetto verso il potenziale divino che gli è stato messo nel cuore dallo Spirito Santo. Nè si può presumere, in assoluto o per scontato, che il soggetto conoscendosi e accettandosi necessariamente migliori. Piuttosto raggiungerà un punto verso cui occorerà uno slancio della grazia tipico della "violenza evangelica". Trascendersi infatti è un'arte ed un allenamento spirituale.

- Nel discernimento vocazionale non è lecito né rispettoso accogliere chi non ha chiarito la propria identità, si gratifica di una falsa identità o comunque fugge il suo vero volto...l'atteggiamento maturo è dire senza dissonanze patologiche: 
Signore che cosa vuoi che io faccia?


    * nei casi palesi di dissonanze la miglior carità è la verità


- L'effetto TUNNEL:

in questa dinamica il soggetto entra in un circolo chiuso di dissonanze psichiche che lo portano a non maturare la pienezza della sua vocazione e a non utilizzare a pieno tutta la sua energia inconscia affettiva a servizio del Regno di Dio. 
In tali casi la terapia psicologica e l'Obbedienza di Fede danno ottimi risultati.


       - la persona è per tanto chiamata a conoscersi da quello che essa è a quello che è chiamata a diventare.

 

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10/08/2012 17:24
 
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Difficoltà nella Direzione Spirituale


Tra le difficoltà della direzione spirituale c'è l'IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA:

questo atteggiamento è classico dell'adolescente:

Vado dal direttore perché la pensi come me - coscientemente o inconsciamente è questo il tentativo di controllo da parte del giovane (ma anche gli "adulti" fanno così); inoltre ciascuno di noi tende a PROIETTARE nell'altro il proprio PESO psichico.. ciò è normale perché l'organismo tende a difendersi.

    In base a queste dinamiche proiettive uno cerca un direttore spirituale a propria immagine e somiglianza.. e questo com'è normale, tende a non far crescere la persona ma farla cristallizzare nelle sue problematiche.
 

La PROIEZIONE può essere di due tipi:

        ‑ supplementare

        ‑ complementare


  dunque la proiezione distorce la realtà e blocca la comunicazione e la crescita; volendo fare un es. di meccanismo di identificazione proiettiva:

        suora super‑ impegnata con i poveri contro i superiori che non la capiscono (inconsciamente lei si identifica con i poveri)

In tal caso bisogna aiutare la persona a tirar fuori tutto il suo io evitando ogni fuga o sterile difesa... per fare alcuni es. di persone che fuggono:

           ‑ i super‑sicuri che non hanno mai problemi          

           ‑ i tranquilli

           ‑ i troppo pii e troppo casti

           - i neo convertiti

           - i super-entusiasti


questi soggetti davanti ad una seria direzione spirituale tendono ad essere aggressivi, oppure a fuggire, tendono ad obbedire solo a se stessi oppure cercano la compiacenza della guida. Se la guida cerca le lodi ci casca e ha confermato l'isteria del diretto.


Altra problematica che troviamo a livello psicologico è la TRASFERENZA:

          la trasferenza è dovuta ad un rapporto che alla persona gli è stato affidato dall'infanzia; per esempio con la figura del padre... se la desatellizzazione non è stata superata il diretto trasferirà tutta l'energia di non-amore che ha verso la figura paterna verso il direttore, aggredendo, mancando di rispetto, "scalpitando" come fanno i figli in eta immatura ed adolescenziale verso il proprio genitore...

il diretto cerca nel direttore questa dinamica, sviando così da una seria ricerca della volontà di Dio..di gratificazione in gratificazione... 

in realtà il rapporto diretto direttore non è di tipo amicale ma è per la crescita e la promozione trascendente del soggetto.

 

Le aspettative irrealistiche della guida sulla Direzione Spirituale


Una delle aspettative irrealistiche della DS è quella di immaginarla come un sistema magico per vivere la vita e magari fuggirla;

 . un'altra è quella di guardare il cammino  della DS come uno schema che si ripete;

 . c'è chi immagina la DS come una specie di decollo obbligatorio ed una crescita progressiva;

 . c'è chi la immagina come un sacramento ex‑opere‑operato indipendente dai difetti e dagli errori di chi guida o è guidato;



Chi è la persona che richiede la D.S.?

E' una persona innanzitutto, non è pertanto un caso da studiare, come dice la Redemptor Hominis al nø 14 "...quest'uomo è la 1a strada che percorre la Chiesa...".

Nella storia della persona vanno colte le realtà che non la umanizzano alla statura di Gesù Cristo; và aiutata pertanto a diversi livelli perché raggiunga l'obiettivo della sua vocazione in un dialogo costante con Dio.

In effetti la persona vive in sé diverse lotte ma l'unica lotta lecita che è chiamata ad avere è quella contro il Dio vivente (G.S. 10, Rm.7 - la persona infatti è un dinamismo ma è anche entropia psichico-spirituale)

 

 

Le aspettative errate da parte di chi si avvicina alla DS:

         . l'approccio immaturo alla DS è dovuto all'assolutizzazione di queste dinamiche:

           * c'è chi cerca solo un sollievo temporaneo da un problema immediato;

           * c'è chi cerca solo sicurezza per la decisione vocazionale che deve  prendere rinunciando alla sua autonomia proprio perché il direttore è un tipo sicuro e decisionista;

           * c'è chi cerca solo dipendenza affettiva o operativa mascherata con la sottomissione spirituale e la venerazione del direttore... tale dipendenza può essere cosciente o incosciente;

           * c'è chi cerca garanzie anziché rischi... una vita tranquilla con punti fermi senza particolari difficoltà, fallimenti o frustrazioni;

           * c'è chi cerca conoscenza e non cambiamento, vuole conoscersi ma non cambiare;

 

           queste sono tutte aspettative da chiarire subito, perché diventano delle resistenze al cambiamento; il rischio è che si lavori a vuoto e non si cammini.

 


Alcuni elementi che possono predire una buona riuscita della DS:            

         * perché il cammino progredisca la persona deve avere un minimo di consistenza interna: la aree di incoerenza tra i bisogni psicologici inconsci  dissonanti;

         * la persona deve avere la seria intenzione di voler lavorare su di se, non perder tempo a giudicare gli altri o a preoccuparsi di problemi istituzionali ed ecclesiali;

         * il desiderio di lavorare su di se deve essere maggiore della paura di confidarsi;

         * è necessaria dell'energia per poter lavorare con sistematicità e metodo su se stessi;

         * è necessaria la capacità di sacrificio che permetta di resistere alle frustrazioni di fronte alla scoperte in se stessi o all'abbandono di atteggiamenti e pregiudizi a cui si è attaccati;

         * è necessario saper guardare lontano, credere negli ideali,  essere capaci di rischio per riuscire ad uscire da se stessi

        e per donarsi agli altri;

         * una buona alleanza con la persona che guida è la condizione migliore per progredire lungo le vie dello Spirito.

 

  

La visione dell'uomo della guida spirituale e le conseguenze pedagogiche:

        * c'è la guida spirituale pessimista, la quale pensa che il giovane sia guidato dalle passioni negative, quindi fragile, debole.. per tanto il direttore fa la chioccia, è paternale e autoritaria,

        * c'è la guida spirituale ottimista.. essa pensa che il giovane sia libero da tutto, con tante capacità, tendente naturalmente al bene, responsabile, in crescita spontanea; non lo deve quindi limitare nelle scelte, in ciò che lui sente e decide.. come se nel giovane sia presente una innata e sana spinta alla autorealizzazione...se in lui sono presenti dei valori umani ci si aspetta che automaticamente si apra al radicalismo evangelico;

        * c'è la guida spirituale comportamentista...essa pensa che il giovane in partenza sia tabula‑rasa, quindi basta istruirlo, fargli eseguire i compiti ripetutamente ed egli apprenderà le risposte positive da dare... tale guida si accontenta del conformismo esterno, non guarda alla internalizzazione dei valori da parte del giovane... non si preoccupa della mancanza di autonomia, ma gli basta una buona obbedienza;

        * c'è infine la guida spirituale animata da un sano realismo cristiano frutto di una antropologia cristiana integrale...essa sa che il giovane è fragile, ma ha anche potenzialità innate che possono divenire forza per lo sviluppo umano e cristiano della personalità, ha tendenze emotive dissonanti ma anche neutrali, consce e inconsce... è preoccupato che ci sia la ricerca di un bene reale non apparente.

 

 

 Direzione spirituale con libertà, per imparare la libertà

         * ogni vocazione è il dialogo di due libertà quella del Signore che chiama e quella dell'uomo che risponde..la DS deve facilitare questo incontro di libertà;

        * se si scopre che il nostro rapporto blocca il giovane avere l'umiltà di indirizzarlo da un altro direttore;

       * il direttore deve essere libero di interrompere, se ci si accorge che si sta girando a vuoto o si stanno utilizzando metodi poco efficaci;

        * il direttore deve essere libero di dire ciò che è importante vocazionalmente al giovane spiacevole o piacevole che sia;

       * liberi perfino dal legame di mutua fiducia che si è venuto a creare, solo un contesto di amore gratuito e distaccato fa capire alla persona la sua identità... solo in questo contesto si matura una libera risposta all'Amore; l'obbedienza deve favorire un'interna disposizione alla libertà;

 

                      in pratica:

             

  •  si sta al calendario prefissato e non agli umori personali;
  •  si è puntuali;
  •  ci si impegna reciprocamente al segreto e alla confidenzialità assoluta;
  •  si rifiutano regali o offerte;
  •  non si fa Direzione Spirituale per telefono;
  •  non si parla mai per mezzo di altri.
  •  c'è vita di preghiera del Diretto e del Direttore
  •  gradualità nei problemi usuali e particolari
  •  riservatezza
  •  portare alla rinuncia valoriale per Gesù Cristo
  •  fare il punto della situazione
  •  la preghiera del Direttore e del Diretto
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10/08/2012 17:25
 
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Le tre fasi della Direzione spirituale


La guida per tanto a volte deve stuzzicare e pungolare i soggetti, provarli nell'obbedienza secondo questa dinamica:

1‑accoglienza; 2‑destrutturazionela persona va in crisi; 3‑ristrutturazione

in cui abbattute le difese più grosse la persona cerca di centrare 

                            LA STIMA DI SE' nel Signore Gesù

           arrivati a questo punto l'accompagnamento prende un altro volto e un'altra scadenza negli incontri che si faranno meno spesso

. Certamente il metodo non potrà essere deduttivo e a servizio dell'estrinsecismo morale, per cui il soggetto dovrebbe conformarsi a valori esterni oggettivi a cui dovrebbe conformarsi con uno sforzo volontaristico. Questo modo di agire che può avere avuto la sua valenza in passato con altri sistemi relazionali, societari e familiari ora risulterebbe non limitato ma nache dannoso. Quanti danni sono stati fatti da persone "sante" e non cariche di equilibrio teologico, pastorale ed umano!

A volte danni vocazionalmente permanenti!

 Il metodo della DS dovrebbe essere invece INDUTTIVO. I valori infatti, l'unione con Dio sommamente amato, la sequela di Cristo povero e crocifisso, casto e obbediente, la venuta del Regno ‑ sono sì una realtà oggettiva e al di sopra dell'uomo, ma non gli sono estranei, anzi vengono a soddisfare una precedente attesa a‑specifica (per creazione ed elezione).

La vocazione è realizzazione progressiva dei valori dell'Io‑ideale, non solo delle doti o tendenze innate dell'Io‑attuale...l'attesa specifica e una predisposizione, non una predeterminazione...si aiuta così il chiamato a scoprire i suoi desideri più profondi e autentici per poi innestarli con i rispettivi valori evangelici, che sono poi interiorizzati e diventano la sua identità personale e vocazionale.

In concreto si parte dalla presentazione dei valori in modo indiretto partendo dal vissuto del giovane:

       + come usa i soldi,

       + cosa fa quando si arrabbia con un amico,

       + la desatellizzazione,

       + come gestisce la vita affettiva,

       + come tratta le tendenze all'orgoglio, alla vanità, alla sensualità, all'esibizionismo, alla ricerca di dipendenza affettiva,

       + come usa il tempo libero,

       + come affronta le tentazioni e le prove della vita, etc.

       .....e man mano lo si introduce sempre più nella 

CONOSCENZA DI CRISTO! 

1) Nella prima fase si mette in discussione il livello di vita cristiana;

perciò è necessario formare all'attenzione, cioè a cercare di vedere, al di là delle distorsioni spesso inconsce e involontarie, cosa c'è e succede nella persona, in positivo e negativo, nel mondo intorno a lei, nella storia vissuta sempre come luogo dove agisce Dio come partner dell'uomo. Si dovrebbe arrivare a scoprire i principali bisogni psicologici ( sia quelli orientabili ai valori, sia quelli dissonanti), gli stati d'animo più frequenti, gli atteggiamenti principali, i valori proclamati e quelli vissuti;

 

2) Poi formare all'invocazione..la via maestra della preghiera e della Parola di Dio..favorire il processo di autotrascendenza verso Dio;

 

3) Si tratta di favorire la libertà dagli stati emotivi per accettarli e affrontarli senza lasciarsi dominare.. anche qui si parte da fatti quotidiani...

cercando di impedire il laccio MI PIACE LO FACCIO...per arrivare a questo punto occorre molta pazienza, fermezza, comprensione, preghiera...per arrivare ad insegnare la tensione alla rinuncia, motivandola con il desiderio di essere sempre più come Cristo;

 

4) In questa fase si tratterrà di formare all LIBERTA' ‑ Gal 5.13 ‑vissuta quotidianamente nella propria carne per poter scegliere la vita nello Spirito fondando così la STIMA DI SE' del soggetto sulla compagnia di Gesù Cristo!

 

5) Nessuno ha certezze assolute: ne l'educatore, ne i pastori della chiesa, ne i superiori, che fanno discernimento.. nessuno può sostituirsi ai passi vocazionali della persona.

 

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10/08/2012 17:26
 
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Direzione spirituale: proposte di metodo


a-  Sguardo avvolgente 

1§ avvicinare la persona con una certa sensibilità...cosa fa' lo Spirito Santo nella vita di quella persona?  Occhio alla situazione. La Pastorale vocazionale è precisare la propria identità davanti a Dio.


b- Azzittire satana il menzognero:

*ti parla sotto le complicazioni mentali

*il peccato

*il disordine affettivo

*bisogna far camminare sui binari della Parola di Dio

*la sofferenza

*se non azzittti satana non sai da dove partire

*screditare i maghi

*su tutte le situazioni umane Gesù è buona notizia


c- Il fratello ti aiuta a decodificare i fatti alla luce della Parola di Dio

il direttore è chiamato ad amare la libertà del diretto così come la ama Dio;

la meta è questa : "Signore che cosa vuoi che io faccia?"...nessuno si pone questa domanda se non c'è la fede! Abbattere le proiezioni di Dio che non ti salvano e ti precludono il cammino verso l'unico vero Dio che è quello del 3§ giorno!


d- Il Venerdì santo: Agonia-Angoscia:  il servo di YHWH entra dove c'è agonia Mc.14,32-36; Dio entra nelle grandi acque della prova!


e- Sabato santo: Silenzio di Dio: è il momento della macerazione (sana) interiore, è il momento della discesa agli inferi;


f- Domenica di Resurrezione: risposta più grande e più ampia di ciò che speravi!

E' vero che occorre vedere se il giovane è amico o nemico della croce di Cristo..se essenzialmente la persona vuole crescere!


A questo punto coloro si può maturare la perla della vocazione.

 

Occorre fare una verifica della base innanzitutto: 

        guarire la memoria;

        amore a sé;

        relazioni;

        affettività; 

        precisare la persona davanti a Dio; 

        a Dio non gli si chiede tutto ma le cose in ordine alla salvezza;

 

a questo punto bisogna dire che nella Bibbia ci sono tutte le risposte in ordine alla Salvezza che può fare una persona; per esempio si veda le figure cardine della vocazione profetica e/o pastorale del popolo di Dio.

 



1a tappa - Salomone:  

          *diventa Re perchè chiede la Sapienza Gc. 1,5-8; 1Re. 3,4-15

          *la rela zione con Dio (guardare la vita dei santi)

          *sono giovane: umiltà

          *orecchio docile: vincere il demonio sordo e muto

          *gestire bene i doni: tu hai un dono

          *bravo..:ora sei un uomo che cammina con la sua testa

 

(su ogni Parola la persona deve fare Lectio/Meditatio/Oratio/Operatio..

la Parola si deve fare Carne)

2a tappa - Isaia: 

*il desiderio di essere mandato

*Is. 7,10-14 (Vergine Emmanuele); Is 54,1-5; Is62,1-5; 1Cor 7,26-36 (pensare alle cose del Signore; il tempo è breve); Gn 18,16-55; Es 32,7-14 (riattualizzare la Misericordia di Dio); Es 22,30 (l'uomo o la donna che fa un muro è Gesù Cristo..qui passa la salvezza di tutti assieme alla tua collaborazione..salva il mondo perchè dai la vita)


3a tappa - La Vergine Maria:

*inventarsi una pazzia d'Amore e pungere il cuore di Dio

*annunciazione

*visita a S. Elisabetta

*Lc. 7,36-50 qui ci sono tutte le pazzie di Dio per te; anche tu sei chiamato/a a fare una pazzia

*Giuditta 8,24

*Ester 4

*1a Cor. 13,1-8 (ricerca sull'Agape)


4a tappa - Dio mise alla prova Abramo - Gn. 22,1-19:

*Il Signore ti chiama per nome

*prendi il tuo unico figlio (primogenito)= la tua libertà; i tuoi progetti sei tu

*inizia per te la Pasqua

*chi ti ha accompagnato (il direttore) si ferma alle pendici del monte: tu ti devi giocare la vita.

*Ti uomini sei solo tu e il tuo Isacco; dialogo con se stesso è proprio vero? Richiamo dell'affettività!

(qui cadono tutti i cammini vocazionali la persona viene risucchiata dalle esigenze di Isacco)

*sei chiamato ad essere (sul monte) altare/vittima/sacerdote

*sul monte il Signore provvede: Dio diventa tuo servitore

*ora diventerai padre di una moltitudine "perchè hai obbedito alla mia voce..saranno benedette tutte le genti.."
 

5a tappa - Il coraggio della fede

Gs. 1,1-9

*sei un anello generazionale chiamato a salvare "tu e tutto questo popolo"

coraggio è pensare nella fede come pensa Dio/la persona deve avere paura ma il Signore è con Te/dilata gli orizzonti del tuo cuore

*vivere alla luce della Parola Dt.8

*Dt. 30,15-20  scegli la vita...la tua vita perchè gli altri possano vivere

*Gdc. 14,1-4 "non sapevano che..." quello che Dio fa con te gli altri non lo sanno...il segreto del Re

*Lc. 2,50 "non compresero"

*Mc. 3,21 "fuori di sé"

*occorre dunque la legge del seme, il segreto più assoluto


6a tappa - La Passione Mc. 14-16

*Una solenne dichiarazione d'Amore a Gesù: l'hai fatto per me (scritta)

*il Tuo destino Gesù, il mio destino; il Tuo stile, il mio stile; per me il vivere è Cristo..attualizzare il mistero di Gesù sofferente

*Capacità attualizzante i misteri di Cristo e la mia vita (lo Spirito Santo lavora ed evangelizza)

*Per sinossi confronta e cattura le altre passioni (porare la persona acollaborare con Dio)


7a tappa - la Vita nello Spirito Santo:

*coscientizzare l'azione dello Spirito nel quotidiano

*la preghiera di lode affettiva ed effettiva

*è lo Spirito che ha reso possibili le tappe precedenti e consente di vivere un cammino futuro

*è lo Spirito che porta continuamente nel deserto

*è lo Spirito che alimenta il grido

*è lo Spirito che è fautore di bellezza (crocifissa)

*è lo Spirito che fa'scoprire il volto dolce, tenero e maestoso della paternità del Padre (ci fa' figli)

 

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10/08/2012 17:27
 
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Itinerario standard per accompagnamento personale

1 - Accoglienza affettiva (Sentirsi amati/Ama te stesso/altro stimolo che valorizzi la dimensione di affabilità nella relazione)

2 - Fede o religiosità (Con tutta l'anima/Amerai/Ipotesi su Gesù/Testo sulla Chiesa/o altro stimolo che verifichi il livello di Fede in Gesù e nella Chiesa)

3 - Obbedienza e ruoli (Con tutta l'anima/Generati dallo Spirito/o altro stimolo che valorizzi  e chiarifichi l'assestarsi e la dinamicità tra direttore e Diretto nella trasparenza e nella Verità)

4 - Preghiera - Lectio (Adorazione e preghiera di semplice presenza a/in Dio; Testi per la Lectio di S. Fausti/testi scelti ad personam)

5 - Analisi (Analisi Psico-spirituale usando come sussidio "Amerai il signore Dio tuo" di A. Cencini) - in seguito si possono utilizzare i seguenti testi per continuare l'analisi: "Vivere riconciliati" di A. Cencini e "Vivere insieme" di A. Manenti.

Nel cammino si tenga conto di una frequenza differenziata degli incontri per tipologia del diretto/per tempi iniziali/per situazioni particolari/ecc. in un cammino di Verità di sé affettiva - relazionale - spirituale.


 

Itinerario standard per accompagnamento di coppia

1 - Accoglienza affettiva (ascolto della coppia/distanza da entrambi/educare alla visione positiva del partner/valorizzare il fatto che si è presenti nella gioia e nel dolore come padre-fratello in cammino, come terzo punto) (molto ascolto/sessualità di P. A. Gasparino/Dare e ricevere..)

2 - Fede o religiosità (verifica se nella coppia e prima nei singoli c'è la fede/se sono consapevoli della presenza di Gesù/se sono consapevoli di essere una piccola Chiesa) (Chiamati all'Amore../Scoprire l'Amore)

3 - Obbedienza e ruoli (fare chiarezza sul proprio ruolo sacerdotale-sacramentale/ruoli all'interno della coppia/favorire lo scambio dialogico) (Direttorio di Pastorale Familiare/Genarti dallo Spirito/Con tutta l'anima/Con passione e con rispetto)

4 - Preghiera - Lectio (favorire il dialogo orante nella coppia con metodo e in alcune occasioni particolari/risonanza di coppia sulla Parola/adorazione di coppia con invocazione della Sapienza) (Bereshit/preghiera familiare anche con un presbitero/preghiera sul Partner)

5 - Analisi (favorire l'analisi relazionale e lo smascheramento delle dinamiche trasferenziali) (nuclei di morte nella vita di coppia/Coppia e famiglia...di A. Manenti/Ben-Essere in famiglia)

Nel cammino si tenga conto di una frequenza differenziata degli incontri per tipologia della coppia/per tempi iniziali/per situazioni particolari/ecc. in un cammino di Verità di coppia affettiva - relazionale - spirituale; attenzione all'effetto paziente-designato; ricordarsi di essere Gesù tra la coppia; distanza.
 

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10/08/2012 17:27
 
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 Le cinque difese da scardinare con la Direzione Spirituale:


1.   Legalismo (struttura del salvatore) mi difendo con un codice

2.   Perfezionismo (struttura del salvatore)

3.   Scrupoli (struttura della vittima) mi difendo punendomi

4.   Rimorso (struttura della vittima)

5.   Ribellione (struttura della vittima) mi difendo attaccando

Si osservi che questi cinque pur facendo parte di una coscienza religiosa già avviata sono in realtà meccanismi tipici dell'uomo in quanto tale anche se non ha una specifica sensibilità religiosa, è ateo, o agnostico.

Sono meccanismi difensivi che si adoperano per sopportare la tensione che nasce dall'incapacità di sapersi perdonare.

Infatti nessuno può perdonar-si; ci si può giustificare; si può rimuovere ma non perdonarsi radicalmente. Solo Dio può farlo! Qui subentra la necessità di un cammino nella vita della Grazia. 

 

TAVOLA DEI BISOGNI

    bisogni neutrali

            -eterocentrati-

            * affiliazione

            * successo

            * aiutare gli altri

            * conoscenza

            *dominazione

            *ordine  

            * reazione
    bisogni dissonanti

          * aggressività

          * dipendenza affettiva

          * esibizionismo

           * evitare il pericolo

           * evitare l'inferiorità e difendersi

           * gratificazione erotica

            * umiliazione

 

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10/08/2012 17:28
 
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Come dev'essere la guida spirituale?

  
La guida non è il protagonista, protagonista è lo Spirito Santo. Tuttavia la guida non deve assumere un atteggiamento paritario con il diretto. E' la stessa incarnazione che lo richiede; è la struttura umana più profonda che lo esige.. altrimenti si cade in una pedagogia immanente che svilisce se stessa e smette di essere aiuto. Tutte le forme inquinate di cristianesimo dal manicheismo rifuggono da un'azione divina così forte nell'umano. Non basta la sola fede, non basta la sola vita sacramentale... ma è indispensabile il confronto in una direzione spirituale comunitaria (la comunità, la parrocchia, ecc) ed una personale.


La guida è chiamata ad essere: 

* più prudente che santa (S. Teresa ricordava: "preferisco per guida un teologo piuttosto che un santo")

* Gioiosa (maturità vocazionale)

* deve interpretare alla Luce dello Spirito

* deve pregare

* deve avere una forte competenza umano-spirituale

* deve voler bene al diretto con un rapporto paterno e gratuito

* deve essere sana Psichicamente/religiosamente/moralmente

* dev'essere prevalentemente un sacerdote; potrebbe anche essere un laico o una suora purché abbia un mandato dall'ordinario del luogo. A tal proposito diciamo che la direzione spirituale è spesso legata al sacramento della confessione anche se ne è distinta per natura, importanza e metodo. Basti accennare che ciò che viene detto nella confessione non può essere "materiale" per la direzione spirituale.. neanche se il direttore ed il sacerdote sono la stessa persona. Solo il diretto può sciogliere questo vincolo e chiedere di "utilizzare" ciò che viene detto nella confessione per la direzione spirituale.

  Si faccia particolare attenzione tra foro interno e foro esterno.

La sapienza della Chiesa ha sempre distinto i due ruoli per almeno due motivi; da una parte non mettere troppo "potere" nelle mani di una sola persona, dall'altra per suscitare la fede del diretto.

Per quanto riguarda il primo aspetto è ovvio. Di solito, per esempio, nei seminari di formazione sacerdotale o religiosa il rettore, oppure il superiore non è mai direttore di un candidato alla vita religiosa o sacerdotale.

Allo stesso modo raramente un parroco, che già svolge la direzione spirituale pubblica della comunità, svolge anche il ministero specifico di accompagnatore. Troppo potere nelle mani di una sola persona può diventare fuorviante per il direttore e per il diretto... a meno che, e qui sta il punto, il direttore sia persona di provato equilibrio e rispetto ma soprattutto che sia il diretto a chiedere, per fede, una direzione più completa.

Spesso infatti ciò che manca a chi inizia la direzione spirituale è proprio la fede... c'è piuttosto un misto di ricerca di sé, di autoanalisi, di voglia di possedersi, di garantire un supporto affettivo, ecc.. 
Desideri importanti ma che possono essere dissonanti (e spesso lo sono) con un cammino di fede vero e proprio.


La sapienza del direttore sta proprio nello "stanare" pian piano questi meccanismi e "commutare" il cammino in un cammino di fede.


In questo breve excursus sulla Direzione Spirituale nulla abbiamo detto della Paternità Spirituale. 
Infatti questo è un carisma ben specifico che merita un particolare approfondimento. 
La paternità come la maternità spirituale possono essere legati alla direzione spirituale ma anche essere svincolati da questo rapporto di guida. Basti dire che nel proprio cammino spirituale può succedere, nell'arco di una vita, di avere due o tre direttori spirituali, ma, per chi ha questo dono da Dio, potrà avere un solo Padre e una sola Madre nello Spirito.

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12/01/2019 21:08
 
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Ro 10,17 La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo.
 
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