.. da un vecchio post di Tinity...
Trinity
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Inviato: Lun Lug 21, 2003 3:05 pm Soggetto:
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Questa notizia dovrebbe esserti utile
INFERMIERE SBAGLIA INIEZIONE, BIMBA RISCHIA DANNI AL CERVELLO MANTOVA, 27 OTTOBRE
Una bambina di due anni rischia lesioni permanenti al cervello a causa dell'errore di un infermiere che, prima di un intervento chirurgico a cui doveva essere sottoposta, le avrebbe iniettato in vena del bicarbonato di sodio al posto della soluzione fisiologica a base di acqua, sale e zucchero.
I familiari della piccola hanno denunciato l'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto (Trento). La bimba, dopo 12 giorni di terapia intensiva all'ospedale di Padova, dove era stata trasferita dopo 'intervento, si trova nel reparto di pediatria dove ancora i medici non si pronunciano circa la completa ripresa.
Il fatto si è verificato il 6 ottobre 1999 all'ospedale di Rovereto, nel reparto
di oculistica. La bimba, che risiede a Virgilio, in provincia di Mantova, soffre di una grave forma di strabismo che deve essere corretta chirurgicamente.
Prima dell' anestesia vera e propria, secondo l'accusa l'infermiere avrebbe
preso per sbaglio da un armadietto un flaconcino di bicarbonato e ne avrebbe iniettato alla piccola il contenuto. L'intervento chirurgico ha avuto
esito positivo ma, dopo un'ora, la piccola è stata colta da un attacco epilettico che ha costretto i medici a ricoverarla nel reparto di terapie
intensive dell' ospedale di Padova, dove è tenuta in coma con appositi farmaci.
Il direttore dell'ospedale, Enzo Mazzini, ammette l'errore del proprio infermiere: «Sono fatti drammatici che non dovrebbero succedere - ha detto-. Adesso stiamo valutando il da farsi, sentiremo ancora l'infermiere e poi decideremo quali provvedimenti prendere. Mi auguro tanto che quanto accaduto alla piccola non vada a compromettere definitivamente la sua salute».
Quello che segue, invece è un comunicato di un sindacato medico del 2001, utile per inquadrare alcuni errori che commettono medici e infermieri...non tutti sono di semplice malpractice...
9/01/2001
Da mesi è ripreso il bombardamento contro la Sanità italiana e contro i medici italiani.
Ancora una volta si fa di tutta l'erba un fascio:
a) "sprechi, attese, inefficienze di una sistema malato" (Il Sole-24 Ore, 7/11/2000, pag.7);
b) "attesa di 7 mesi per una mammografia" (Corriere della Sera, 7/1/2000, pag.17);
c) "per le liste di attesa siamo ultimi in Europa" (Il Giornale, 7/11/2000, pag.1);
d) "le ASL ne hanno ammazzati 247.000" (Libero, 8/11/2000, pag.1);
e) "quei martiri senza nome della mutua" (Ibidem, articolo di fondo);
f) "malasanità: 15 decessi su 100 potrebbero essere evitati" (Il Giornale, 8/11/2000, pag.16);
g) "evitabile il 15% dei decessi se il SSN funzionasse meglio" (Il Sole-24 Ore, 8/11/2000, pag.27);
h) "evitabile una morte su 7 ogni anno" (Il Corriere della Sera, 8/11/2000, pag.16)…esami e visite gratis per cuore e tumori …. dal 2001 per chi ha più di 45 anni…..
A forza di titoli, potremmo proseguire. Eppure c'è qualcosa che non quadra:
1. pochi mesi fa l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha affermato che il SSN (Servizio Sanitario Nazionale Italiano) è al secondo posto al mondo nella qualità dei servizi sanitari erogati , della soddisfazione dei pazienti e delle risorse impiegate.
Eppure la spesa sanitaria italiana è la più bassa tra i paesi OCSE (inferiore all'8% del PIL, con un 5,2 - 5,5% di spesa pubblica ed una valore di 2,5-2,7% di spesa privata).
Eppure dal 1990 in poi (soprattutto dal 1995 in poi) lo stato italiano ha realizzato un drastico contenimento della spesa sanitaria, che si è ridotta, rispetto all'aumento del PIL e che si è ridotta all'interno della "spesa sociale complessiva".
Sono affermazioni documentabili e non discutibili. Negli altri Paesi la percentuale di spesa sanitaria sul PIL è invece aumentata.
Eppure (lo dice Veronesi) almeno il 40% degli edifici ospedalieri ha più di 50 anni ed almeno il 20% non è in regola con la sicurezza.
Eppure lo STATO non ha saputo e voluto spendere i 3000 miliardi del 1988 ed i 30.000 miliardi della Finanziaria '98 destinati alle strutture ospedaliere …..
Eppure il Centro-sinistra ha voluto una Legge (D.Lgs.229/99) che affida al Ministero la reale gestione della Sanità e che non mette al centro del sistema né il paziente né chi lo cura .
Eppure il sistema sanitario italiano funziona a scartamento ridotto perché i politici hanno evitato scelte traumatiche ma doverose, in presenza di risorse scarse. Hanno evitato di tutelare integralmente le patologie croniche ed "i poveri".
Eppure i politici hanno preferito politicizzare la sanità, aumentare il personale amministrativo, aumentare i carichi burocratici, risparmiando sul personale sanitario tutto.
Eppure il PARLAMENTO non ha varato il TESTO SANITARIO UNICO (mantenendo l'attuale caos normativo) né un TESTO UNICO sul PERSONALE SANITARIO: organici tipo, strutture tipo, organizzazione minimale, riassetto ospedale/territorio.
2. In un Paese civile la SPESA SANITARIA non è un peso, ma un investimento (Micossi, Borgonovi) perché senza salute non c'è PIL …..
3. In un Paese civile occorre MOTIVARE LE PERSONE, ORGANIZZARE LE ATTIVITA', VERIFICARE LE PROFESSIONALITA', RICOMPENSARE LE COMPETENZE, SEMPLIFICARE LA GESTIONE, FAVORIRE IL COLLOQUIO MEDICO-PAZIENTE.
Eppure, i Governi di Centro-sinistra hanno scelto un'altra strada: l'appiattimento della carriera medica, l'invasione della politica nei concorsi, la penalizzazione dell'autonomia e del ruolo medico, la castrazione della libera professione (odiata, svilita, criminalizzata).
4. L'OMS piazza la Sanità italiana al secondo posto, eppure le LISTE di ATTESA per le VISITE/INDAGINI AMBULATORIALI SI ALLUNGANO ("siamo ultimi in Europa.") 210 giorni per una mammografia contro 200 in Spagna, 60 in Francia e 45 in Svezia. 60 giorni per una visita oculistica e 45 giorni per una visita cardiologica…150 giorni per una TAC addominale….
Eppure chi denuncia (per l'ennesima volta: il Tribunale del malato, Veronesi, Ciampi) non si chiede il perché di queste liste. La richiesta di prestazioni sanitarie è in continuo aumento e pressoché illimitata. Come contenerla ? Come - soprattutto - garantire accertamenti "corretti" alle persone "giuste" ?
Creando delle LINEE GUIDA condivise, depenalizzando l'atto medico (responsabilità civile e non penale, tranne in caso di dolo), adeguando gli organici medici e le strutture ambulatoriali, imponendo il rimborso all'indiretta ai soggetti in attività lavorativa e non esenti per patologia cronica invalidante.
Occorre concretezza: un medico ospedaliero lavora 40 settimane/anno (= da 1520 ore/anno in su, se non si aggiorna) e, con gli attuali carichi di lavoro, l'attività sui ricoverati è l'attività "preminente" ("ci è stato chiesto di ridurre le degenze medie…") mentre quella ambulatoriale è comunque "residuale". Guardie, consulenze e corsia sono prioritarie rispetto all'ambulatorio ! Mancano strutture , mancano organici, manca la volontà politica di risolvere il problema. Per risolverlo, occorre tornare indietro: agli anni 1970-1980 ed al sistema delle cosiddette "compartecipazioni".
5. Le LISTE di ATTESA si ALLUNGANO. Lo dice il Tribunale del malato e sarà pur vero. Ma, perché le statistiche sanitarie non vengano fatte (ed ufficializzate) dal Ministero e dalle Regioni ? Perché non si forniscono dati analitici e non si analizza la produttività - anche ambulatoriale - per Regione, per Specialità e per Unità Operativa ?
Grazie al TdM, i medici sembrano tutti ,sempre e comunque, fannulloni e colpevoli.
6. Colpevoli, si! Perché “la mutua ha ucciso 247.000 persone in 3 anni” (Libero); anzi, “sono 336.000 su 2.200.000” (Corriere della Sera)! Si tratta dell’11,2-15,2% delle morti totali.
Le cifre (ISTAT, Prometeo, Tor Vergata, Farmindustria) ballano…. Ma poi (se dai titoloni si passa alle tabelle, ma quanti lettori lo fanno ??) si scopre che su 336.000 morti evitabili in 3 anni:a) 143.318 (=6,5%) sono dovute a poca prevenzione primaria. Colpa del cittadino ? Colpa del SSN ? Colpa dei sanitari ? E quali sono queste “tipologie preventive”?
b) 79.005 (=3,6% sono dovute a CARENZE IGIENICHE (personali ?) e disfunzioni della Sanità (quali ? E come individuate ?)
c) 25.332 (=1,15%) sarebbero dovute a mancanza di una diagnosi precoce (colpa di un medico o del sistema ? ) Od a tardivi interventi medici (colpa di un medico o del sistema ?)
Sono cifre traumatiche ? Sembrano cifre certe ? Le responsabilità sono chiare ?
Anche ammettendo che queste cifre siano vere, occorrerebbe chiarire almeno questi punti:
1. qual è stato il rapporto tra ricoveri e decessi, nel triennio 1994-1997;
2. qual è il valore medio di questo rapporto nei paesi dell’OCSE ;
3. qual è l’età media e la patologia dei deceduti;
4. qual è la mortalità “media” per singola patologia, nei paesi OCSE.
La statistica va fatta in modo serio ( e probabilmente così è stato) e va interpretata in modo completo (e così probabilmente non è stato, alla luce delle conclusioni apparse sui giornali).
7. Ancora una volta, perché queste statistiche non escono da fonti ufficiali (Ministero Sanità e Regioni) ma da soggetti terzi ?
8. La stessa statistica dice che – senza disfunzioni – si sarebbero evitate (??) 105.892 morti per tumore (quale ?), 84.232 morti per cause cardiache (trapiantando tutti?), 41.872 morti per traumi (con l’attuale rete stradale e l'attuale prevenzione infortunistica sul lavoro?) e 15.659 morti da altre cause (parto, vecchiaia, droga, HIV, epatite B e C o quali altra ?). Secondo il Corriere ogni anno si potrebbe evitare una morte su sette.
No, occorrerebbe evitare ogni morte ingiustificata, occorrerebbe combattere ogni causa o concausa di morte : la patologia di base, l’ambiente, le abitudini di vita, l’invecchiamento, l’abuso di farmaci, l’uso di alcool, sigarette e droghe.
L’uomo è mortale e la medicina non garantisce l’immortalità. L’uomo è imperfetto ed il medico non è infallibile; le strutture sono quello che sono, le risorse sono scarse e mal distribuite, i politici non sanno scegliere e programmare, i tecnici non vengono ascoltati.
In definitiva, la seconda sanità al mondo è “responsabile” (molto parzialmente) dell’11% dei decessi. Di quale percentuale di decessi sono responsabili le Sanità che si sono classificate dopo di noi (dati OMS) ?
Ed infine, il cittadino italiano vuole o non vuole cambiare questa sanità?
Chiediamoglielo , ma chiediamogli anche se è disposto a pagare di più per una sanità da 1° posto, in cui – purtroppo – la morte sarà sempre presente. Perché “siamo polvere e polvere torneremo ad essere”. Memento homo ……
Dott. Stefano BIASIOLI
Presidente Nazionale CIMO-ASMD
Vicenza, 9 gennaio 2001
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