Benvenuti in "Fiat Seicento & Company"!!!

Benvenuti in “Fiat Seicento & Company”,
il forum dedicato alla Fiat Seicento e alle altre piccole auto di ogni epoca!!!

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Chi ha avuto l’occasione (e la pazienza) di leggermi altrove, ed in particolare nello “storico” forum “Cinquecento Volte Passione” di cui sono Vice Amministratore, già conosce la mia insana passione per le piccole Cento e le piccole auto in generale.

Attualmente le mie “piccine” sono:

- Fiat Seicento Sporting “Michael Schumacher Limited Edition” (2001), detta “La Rossa”;
- Fiat Cinquecento Suite “Car Fashion” (1995), detta “Soldina”;
- Autobianchi A112 Abarth 70 HP 5a serie (1981), detta “Gelsomina”;
- Fiat 500L (1972), detta "Peppinella" (un relitto su cui ho iniziato da poco a mettere le mani... un'impresa titanica, ma devo onorare il mio avatar!);
- Rover Mini British Open Classic (1992), detta "Her Majesty": l'ultimo, inaspettato arrivo, ma davvero Sua Maestà delle piccole auto.

A queste si aggiunge “Trudy”, una Opel Meriva (2005), che tanto piccola non è, anzi per i miei gusti è una specie di incrociatore cui mi sono dovuto piegare per necessità di trasporto familiare; ma nell’ambito delle monovolume passa per piccola ed in effetti è quella che abbina al meglio lo sfruttamento dello spazio interno con la compattezza delle dimensioni esterne, criterio principe che ha guidato la mia scelta. In effetti la "storica" rivista City Car, dedicata al "grande mondo delle piccole auto", la include nel listino delle "piccole". Così almeno mi sento la coscienza a posto.

A questo punto avrete capito che il mio sogno nel cassetto è un garage pieno zeppo di nanerottole di ogni epoca. Vivrò abbastanza a lungo per vederlo realizzato? Intanto, in attesa degli eventi, costruisco questo garage virtuale e lo metto a disposizione di tutti gli appassionati che come me sanno apprezzare il massimo nel minimo di quella grandiosa opera dell’uomo che è l’automobile.

Qui troverete documentazione di ogni tipo sulla Fiat Seicento e le altre piccole, da reportages fotografici originali ad articoli giornalistici, da idee per il tuning a brochures e gadgets. Ma soprattutto tanto spazio per inserire i vostri messaggi ed il vostro materiale e per discutere in amicizia! Nell’ampia sezione “Problemi & Lavori”, articolata per argomenti, potrete esporre i vostri dubbi ed offrire le vostre esperienze a beneficio degli altri utenti, in modo che col tempo si andrà configurando una sorta di “manuale d’officina” tutto nostro!

Da questo punto di vista “Fiat Seicento & Company” è anche meglio di un garage vero, dove le auto si limitano a sonnecchiare nel buio e nel silenzio… in attesa che qualcuno le riporti magicamente in vita girando la chiave di accensione! Il Forum è tutto da sviluppare, il materiale che devo inserire è ancora tanto, ma lo potete gia animare ed arricchire con i vostri contributi. Sì, la vostra partecipazione è proprio l’aspetto fondamentale per cui ho scelto di assemblare un Forum piuttosto che un sito “statico” di pura consultazione. Con l’esperienza già fatta frequentando “Cinquecento Volte Passione”, mi sono reso conto che un elemento che rende particolarmente gradevole la navigazione di un sito web è un’interattività tale da consentire a tutti gli utenti di svilupparlo, un po’ come avviene con i siti “wiki” ed in particolare con l’interessante enciclopedia on-line Wikipedia. Nei Forum l’interattività è ovviamente massima, ma per assumere l’impronta di siti oltre che di chat necessitano di una struttura articolata che incanali adeguatamente la ricchezza di contributi per renderli di facile reperibilità e consultazione. Io ho provato a strutturare “Fiat Seicento & Company” in modo che svolga questo compito, ma ovviamente potete darmi suggerimenti e proposte per migliorarlo, ho previsto una cartella apposita! Per arricchire questo patrimonio di tutti non c’è bisogno di postare chissà quali reperti, bastano poche parole. Se poi avete anche materiale iconografico interessante, tanto meglio: più avanti trovate qualche consiglio per inserirlo.

Vogliamo dunque costruire tutti una Wikipedia della Seicento e delle altre piccole? Vogliamo che, oltre ad intrattenerci simpaticamente, questo Forum possa dare un piccolo contributo a riportare alla luce quella cultura della “piccola auto”, di cui una volta noi Italiani eravamo maestri ma che oggi sembra assopita?

In Giappone, per arginare l'allarmante sovrappopolazione automobilistica, sono stati stabiliti per legge requisiti dimensionali massimi di carrozzeria e motore, sotto i quali è possibile accedere ad agevolazioni di vario genere ed evitare le penalizzazioni che colpiscono tutte le auto più grandi: lunghezza cm 340, larghezza cm 148 e cilindrata cc 660. In passato le misure delle cosiddette "k-cars" erano ancora più restrittive (all'inizio davvero microscopiche!), poi anche lì si sono progressivamente gonfiate ma restano entro limiti certamente contenuti.

Qui invece non abbiamo evidentemente di che preoccuparci: le città hanno una viabilità esuberante, i parcheggi abbondano, le autostrade sono larghe quanto la Piazza Rossa (ovviamente per ogni senso di marcia), l’aria è pura e cristallina, la benzina costa meno dell’acqua corrente, le compagnie assicurative sono ONLUS e lo Stato non si sognerebbe mai di spremere gli automobilisti come limoni per raccattare soldi, che comunque reinvestirebbe prontamente in servizi per gli automobilisti stessi. E allora, vai con la SUV da 5 metri per 2 tonnellate e mezza (a vuoto), vai con la monovolume-Jumbo Jet, vai col pick up da trasporti eccezionali, vai col fuoristrada-autoblindo da Guerra nel Golfo!

Ehi, se qualcuno non l’avesse capito stavo scherzando, qui somigliamo più al Giappone che all’America… e probabilmente anche i giapponesi ci compatiscono, quando vedono le condizioni pietose della nostra viabilità. Per fortuna ci sono i monumenti a distrarli.

Purtroppo, almeno da noi, l’automobile “piccola veramente” è una specie in via di estinzione. Ormai qui spacciano per utilitarie incrociatori di quattro metri con stazza di almeno una dozzina di quintali. Forse non è fuori luogo chiarire cosa intendo per “auto piccole”, e volendo dare un’impostazione “scientifica” al problema, se ne potrebbero individuare alcune categorie. Queste naturalmente si basano su criteri dimensionali, ed in particolare vorrei attribuire primaria importanza alla larghezza: bastano pochissimi centimetri di troppo sui fianchi per trasformare un passaggio a filo in una drammatica strusciata, o per costringerci ad usare il portellone come via di scampo quando abbiamo l’incredibile fortuna di trovare un parcheggio. Credo che 150 cm di larghezza, qualcosina in più della larghezza canonica delle k-cars giapponesi, possano essere assunti come un valido spartiacque tra le piccole “vere” e le altre, rappresentando il migliore compromesso tra un’abitabilità interna non troppo risicata ed il massimo contenimento dell’ingombro trasversale.

- Piccole “vere”: larghezza contenuta entro i 150 cm, lunghezza entro i 350 cm. Esempi: Fiat Seicento, Daewoo/Chevrolet Matiz, Daihatsu Trevis/Cuore/Copen, Hyundai Atos, Smart Fortwo. Più ampia la scelta in un recente passato: Autobianchi Bianchina/A112/Y10, Mini “the original”, Fiat 500/126/Panda (old)/Cinquecento, Seat Marbella, Innocenti Small, Subaru M80/Vivio, Suzuki Maruti 800/Alto, eccetera. Le piccole “vere” che riescono anche ad offrire l’omologazione per 5 posti meritano una categoria “Premium”: attualmente solo la Chevrolet Matiz, in passato anche la Seicento, la Atos ed ancora un po’ più indietro nel tempo la Y10, la Cinquecento, la Panda/Marbella, la Small e la vecchia Alto.

- Piccole “di seconda scelta”: riescono a mantenersi suppergiù entro i 350 cm di lunghezza, ma sforano abbondantemente i 150 di larghezza. Esempi: il trio C2-107-Aygo, Renault Twingo, Kia Picanto, Fiat New Panda, Opel Agila, Volkswagen Lupo, Seat Arosa. Con queste dimensioni l’omologazione per 5 posti dovrebbe essere d’obbligo e non fa acquistare particolari meriti, semmai vanno segnalate in negativo quelle auto che non la offrono neppure a richiesta, come il magnifico trio, la Twingo e l’Arosa. La Picanto e la Agila si sono ravvedute per tempo.

- “False piccole”: vengono comunemente classificate tra le citycars, ma debordano abbondantemente da entrambe le misure “canoniche”. Esempi: Ford Ka, Volkswagen Fox, Daihatsu Sirion. E le mastodontiche Mini BMW e Fiat New 500, un vero schiaffo alle dimensioni llllipuziane delle loro progenitrici. Sirion a parte, l’omologazione per soli 4 posti delle altre vetture menzionate ha del pazzesco.

- “Microvetture”: sono quelle che si possono guidare a 14 o 16 anni. Dimensionalmente sono il non plus ultra della piccolezza e stornano gli adolescenti dai pericolosissimi motorini, avviandoli verso le più sicure e protettive quattro ruote. Purtroppo costano ancora un botto e sono soggette a divieti di circolazione su autostrade e tangenziali, e questo fa venire un po’ meno lo spirito di libertà che un’auto vera e propria dovrebbe evocare.

E poi nei vari “dossier citycar” di tante riviste specializzate troverete pure auto della stazza di Punto, Corsa e Fiesta: dimensioni di una buona “media” di pochi anni fa e neppure meritevoli di una categoria tra le piccole. Eccezioni possono essere fatte solo per auto grassottelle come loro che però sono le più piccole in segmenti tradizionalmente megalitici, come le fuoristrada (es. Suzuki Jimny, Daihatsu Terios), le SUV (es. Suzuki Ignis, Subaru Justy) e le monovolume (es. Lancia Musa, Opel Meriva), nonchè per allestimenti e tuning specifici.

Mi piacerebbe poter limitare il forum alle piccole “vere”, ma rischierebbe di fossilizzarsi su auto che furono o su utopistiche k-cars giapponesi che in Italia arrivano col contagocce e con allestimenti tristanzuoli. Tra poco se ne va pure la Seicento… E sicuramente è meglio che chi vuole distinguersi giri in Forfour Brabus piuttosto che in Cayenne.

E non voglio neppure trascurare una piccola fuoriserie come la Lotus Elise che, dal basso del suoi 379 cm per 860 kg, con un tranquillo milleotto da famiglia è in grado di dare del filo da torcere a dreamcars di ben altra cilindrata e fascia di prezzo, consumando… quanto un tranquillo milleotto da famiglia. Questo tanto per sottolineare l’importanza che attribuisco al contenimento dei pesi, in controtendenza col malcostume della corsa all’ingrasso che imperversa tra le case automobilistiche in nome di una presunta sicurezza. Ma secondo voi, un’auto che va malauguratamente a sbattere fa più danni se pesa 700 Kg o 2 tonnellate?

Forse esagererei affermando che se tutti girassimo per le strade con automobili piccole e leggere, magari “up-to-date” ed accessoriate come grandi, vivremmo in un mondo migliore. Ma senza dubbio ci guadagneremmo qualcosa in qualità di vita sotto l’aspetto sia fisico e psichico, oltre che in piacere di guida.


Postate un messaggio in questa cartella e buon divertimento con “Fiat Seicento & Company”!!!