L’aceto di mele non fa dimagrire: la bufala alimentare spiegata da una nutrizionista
Elevato ad alimento quasi miracoloso perché capace di favorire il dimagrimento, l'aceto di mele ha una nuova vita da qualche tempo, complici i social e gli spot commerciali. Eppure è tutto falso
di Antonella Dilorenzo
Da qualche anno, complici anche gli spot commerciali che girano in televisione, l’aceto di mele è stato elevato ad alimento salutista e come elemento chiave per la perdita di peso. Chiariamo subito: è solo una percezione, non è assolutamente così. L’aceto di mele non fa dimagrire. Spesso i social o i blog abbondano di consigli a riguardo: bere dell’aceto di mele la mattina sortirebbe gli stessi effetti di bere acqua e limone appena svegli. «Sono tutte bufale, come la storia dell’acqua e limone la mattina: sciamanesimo applicato. L’aceto ha un grado di acidità che può irritare le mucose in soggetti predisposti e aggravare la patologia del reflusso gastroesofageo», spiega la nutrizionista Serena Nardo.
Ma com'è nato il mito dell’aceto di mele? «La relazione fra aceto di mele e dimagrimento è una bufala totale». Come spiega la nutrizionista: «Nel 2017 è stato pubblicato uno studio, le sue conclusioni sono state utilizzate in modo sensazionalistico. Dallo studio emerse che l’aceto di mele poteva ridurre la glicemia post-prandiale, eppure non fu constatato lo stesso effetto dopo un pasto a basso indice glicemico. Fu un risultato solo di carattere sperimentale, su un campione molto piccolo e che non può essere indicativo». Insomma, non esistono riscontri scientifici sull'aceto e il dimagrimento: «Se una cosa fa bene nel piano sperimentale devi riportarlo poi a livello clinico», aggiunge Nardo.
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