Whester Molteni atteso protagonista.
(AGOSTA TI-PRESS/REGUZZI)
Sam-Sav, un derby per il riscatto.
Domani pomeriggio alle 16.00 al Palamondo Massagno e Vacallo in campo per due punti pesanti.
Entrambe le squadre arrivano al dunque dopo un inizio di torneo in salita.
A riposo Tigers e Riva.
di Dario Bernasconi
Il basket ticinese di serie A oggi non scende in campo: Lugano e Riva sono a riposo mentre SAM e SAV si affronteranno domani nel derby, alle 16.00 al Palamondo di Cadempino. Le due compagini hanno disputato sinora tre, rispettivamente due gare: zero nella casellina vittorie per la SAM, 1 in quella dei momo. Il derby viene così visto come un momento di riscatto per i padroni di casa e come una conferma del potenziale per Vacallo, decisamente più alto rispetto a quello dei cugini luganesi. Ma tutto ciò potrebbe significare nulla, proprio perché il derby fa sempre capitolo a sé. Infatti, negli anni, le sorprese non sono mai mancate, anche se la forza del collettivo e le qualità tecniche, difficilmente nel basket non hanno peso. E da questi punti di vista, la SAV è certamente messa meglio: vuoi per la maggiore esperienza dei suoi giocatori, vuoi per il gioco di squadra che i gialloverdi hanno costruito negli anni, con la capacità di inserimento dei nuovi. Sul fronte Massagno saranno in campo due temibili ex come Smiljanic e Molteni, anche se i due sono usciti con uno zero nel tabellino nella sconfitta di sabato a Ginevra. Ma sia l’uno che l’altro avranno certamente voglia di dimostrare di essere ancora dei validi antagonisti, in particolare Smiljanic che da Vacallo è stato escluso nella scorsa estate. Per la SAM, il problema maggiore emerso in queste prime gare è certamente legato al play. Il solo Murati per ora non basta a condurre il gioco per 40 minuti e quindi il riciclo di ruolo diventa una coperta corta. Senza dimenticare che la squadra è completamente nuova e che l’impatto di alcuni, stranieri in primis, con il nostro campionato non è mai dei più semplici. Sentiamo come Nikolic vede i progressi dei suoi.
«Stevanovic fa il play o la guardia ma è giovane e deve fare esperienza: Kaba fa anche la guardia ma poi non fa l’esterno e quindi non ci sono molte alternative» .
Un problema di crescita. «Direi di sì, anche se io mi aspetto delle reazioni diverse. Dagli americani una maggior sostanza anche in difesa, devono capire che la squadra e il suo gioco sono fondamentali per una compagine come la nostra. Da Smiljanic e Molteni vorrei vederli prendersi maggiori responsabilità, giocare con la consapevolezza di non aspettare ma di decidere. So che non è facile, ma loro hanno esperienza e assieme devono poter mettere una ventina di punti» .
A Ginevra solo americani, a parte Murati. «Un segnale di quanto dobbiamo crescere come squadra: non abbiamo una panchina esperta e quindi è giusto che chi va in campo molti minuti porti contributi sia in difesa che in attacco» .
Anche in casa SAV il cartello “lavori in corso” è presente. Si continua ad aspettare una risposta per il caso Pape (come si sa la SAV punta ad averlo come svizzero) per cui coach Pastore dovrà risolvere il dubbio Connolly.
«Pape è un lungo e abbiamo costruito la squadra pensando a lui come svizzero. Ora è chiaro che non possiamo forzare la mano, anche se ci aspettiamo una risposta a breve da chi ha in mano il dossier. Contro la SAM dovrò scegliere se mettere in campo Uzas, che non si è allenato al meglio per una botta, o Connelly» .
Una SAV che ha avuto quindici giorni per rimettersi in gioco.
«In queste due settimane abbiamo lavorato molto, perché i nuovi devono integrarsi al meglio nel nostro gioco. Sloan? Lui si allena sempre con grande intensità e comincia a capire quello che vogliamo da lui anche in fatto di realizzazioni» .
Un passato diverso alle spalle?
«Sì e questo vale anche per Ramseier, lo stesso Uzas e appunto Sloan. Giocatori che, come i primi due, hanno fatto molta panchina in attacco e io chiedo loro di prendersi responsabilità nei molti minuti che stanno in campo. Sloan era abituato con squadre di tiratori e lui doveva essere una presenza soprattutto ai rimbalzi. Bisogna quindi avere pazienza perché si integrino in questa nuova realtà» .
Insomma è un derby che potrebbe portare interessanti spunti di riflessione sugli effettivi valori delle due squadre. In un campionato senza retrocessioni non c’è nemmeno una paura in più da gestire. Il fatto che le società possano lavorare con progetti non necessariamente a breve scadenza, non può che favorire l’insieme. Anche se tutti sanno che le sconfitte non sono mai state propedeutiche se cominciano ad essere una consuetudine. Un derby che ci auguriamo venga seguito con interesse e che il pubblico ne sia una degna cornice perché il basket ha bisogno di tornare ad essere seguito ed amato.
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