BA-20

ciao, vista l'abbondanza di nuovi giochini e tecniche che ho acquisito, trovato in casa e sul forum, ho deciso di assemblare un modello dedicato solo a delle prove, e ho pensato di farvi cosa gradita dividendo l'esperienza passo passo.

conoscendomi, e ben sapendo che QUALSIASI modello avessi fatto sarei stato tentato di migliorarlo in fase di costruzione e dettaglio, ho scelto una ciofega totale, in modo da non cadere in tentazione e andare dritto ai colori, obiettivo di questo lavoro. quindi nessun tentativo di ricreare un modello storicamente, costruttivamente e cromaticamente corretto.

l'intenzione era quella di collaudare il nuovo iwata, e sperimentare la tecnica della luce zenitale, dei volumi, dei pastelli a olio, dei trattamenti AK, dei metallici alclad. in effetti ci vorrebbe un modello più grande, ma vabbé!

detto fatto. il modello è l'autoblinda BA-20 della alan in 1/35. perché l'avessi in soffitta non-lo-so. è un modello basico, dalla plastica vetrosa e dagli incastri approssimativi. certo, lavorandoci a lungo, ne potrebbe venire fuori un modello accurato, ha perfino una bozza di interni, volendo...
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senza indugi ho montato da istruzioni e senza farmi paranoie il tutto, lasciandolo scomposto per meglio dipingerlo:
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come detto, è proprio basico, negli accoppiamenti delle parti, ho ritenuto necessario un primo giro di primer grigio per beccare le magagne..
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comunque, con un po' di stucco la bestia prende forma..
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corretto il correggibile (e sbagliato lo sbagliabile, ho chiuso troppo i parafanghi anteriori)
sono passato al primer uretanico vallejo e in alcune zone, al primer nero alclad, necessario ai colori metallici.
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per poi dare inizio alle danze vere e proprie: alclad, due tonalità.
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gli alclad sono praticamente metallo sciolto nel diluente, perfetti per fare aerei all metal, o altre superfici tirate a lucido. il loro contro è che, oltre al loro primer dedicato, necessitano di superfici assolutamente esenti da qualsivoglia imperfezione.
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comunque, la resa è spettacolare.
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capire dalle foto, e sul modello, che i toni sono due non è facile. ho provato sul fondo a metterli vicino, ma l'unico modo per evidenziare la differenza è dipingerli con uno stacco netto. cosa che non ho fatto. contentatevi...
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un paio di scatti alla luce del sole diretta per vedere l'effetto. a me piace.
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fin qui ho usato un similbadger singola azione a miscelazione esterna, ora si passa all'iwata, corredato dell'impugnatura in plastica.
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fare l'abitudine all'impugnatura è stato relativamente facile, meno facile è gestire le regolazioni dell'ago con questa montata! mah.
prima di prendere gli acrlici, ho scarabocchiato un piano d'azione, dividendo il modello in quattro per quattro effetti differenti:
quadrante I: luci zenitali e filtro rosso
II: tecnica dei volumi e filtro giallo
III: tecnica dei volumi e velature a pastelli ad olio
IV: luci zenitali e pastelli ad olio
ovviamente poi ho parzialmente stravolto tale piano... ma l'idea d partenza questa era.
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una particolarità che è venuta fuori è il getto dell'iwata leggermente fuori asse. la cosa bizzarra è che me lo fa anche il fengda!
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a nulla serve aumentare o diminuire pressione e apertura aria e/o colore..
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ora, o sono ingannato dalla luce, o è un caso particolarmente bizzarro!
dopo i primer, ho dato una passata di lacca e poco sale qua e là per poi far emergere il metallo.
la base è questa, ho usato i verdi sovietici della lifecolor:
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ed eccolo emergere!
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ed ecco i primi filtri: giallo nel quarto posteriore, rosso in quello anteriore.
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sul fianco opposto, siena anteriore, raw umber posteriore.
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sulle superfici orizzontali ho dato un filtro con cassel
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poi sono passato ai pastelli a olio. prima provando come indicatomi da zanna, cioè sciogliendo il pastello col white spirit,
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poi applicando direttamente dei punti in vari colori, e sfumandoli sempre col white spirit e pennello.
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sul lato opposto ho usato tonalità tono su tono...
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e poi direttamente i punti.
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una volta asciutti questi, ho provato l'effetto striature della AK, cercando di non esagerare...
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dopo una pausa...d i riflessione, ho assemblato ruote e chassis e ho dato un paio di mani leggere con i dust, sempre acrlici lifecolr. che mi sono sembrati troppo chiari. tanto da lavarli via per la maggior parte con aerografo ed alcool, e poi integrarli con pochi pigmenti.
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ci sarà da amalgamare il tutto, e provare anche sul fondo gli effetti fresh mud e dark mud della AK, ora appena accennati.
ma per oggi basta, ecco qualche scatto dello stato dell'arte.
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per essere un "one day" project mi pare soddisfacente.... e sono soddisfatto delle prove, da cui ho tratto nuove esperienze, buone per i prossimi lavori, spero.
come spero di non avervi annoiato con questa lunga sessione di foto vvvvvvvverdi!!

ciao ciao, p.