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Esperimento mentale: e se vivessimo in un mondo ideale

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2020 14:59
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Utente Senior
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07/09/2011 10:08
 
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dove è possibile procurarsi liberamente ogni bene materiale?

Ieri ho proposto alla mia cerchia di Facebook un piccolo esperimento mentale, il quale mi ha portato a leggere delle conclusioni che difficilmente mi sarei aspettata. O meglio - in realtà, nessuno ha realmente risposto al mio appello, concentrandosi invece sull'aspetto generale ed in un certo senso "topico" della questione, basandosi su ipotesi ed assunti che non mi ha dimostrato varrebbero anche nel caso dell'esperimento mentale - ed anzi, io non penso Possano valere.

Lasciate stare il cappello e andiamo avanti, mi tolgo il linguaggio scientifico di bocca che forse vi ha spaventati xD


Esperimento Mentale:
Supponiamo per assurdo che fosse possibile vivere in un mondo in cui ognuno può avere ciò che desidera - e, principalmente, ciò di cui ha bisogno. Non serve che lavori, rubare non ha senso: vuoi una collana? Eccola. Vuoi un computer? Eccolo. Addirittura eliminiamo il denaro. Hai fame? Mangia, tutto quello che vuoi. Poniamo che si possa. Cosa succederebbe, secondo voi? Come vivreste? Cosa fareste?

[bisogna specificare che la cosa è ristretta ai beni puramente materiali, o meglio "tutto ciò che puoi ottenere con mastercard", che oggi puoi pagare.]


Lasciamo perdere speculazioni sul come sia possibile creare una situazione del genere: facciamo semplicemente finta di esserci dentro.

Intanto vi chiedo di pensarci: soprattutto, di pensare a cosa fareste voi, come vivreste ed impostereste la vostra vita.

Questo è un esperimento mentale che ho "imparato" a fare nei momenti di crisi, mi aiuta spesso a focalizzare su ciò che voglio realmente e ciò che invece è un mero capriccio. Sono anni che ho accumulato i soldi per la ps3 ma alla fine non l'ho comprata perchè, obbiettivamente, non mi serve e non la userei. Idem per un motorino o un'automobile o una reflex e via dicendo.
A volte, però, mi rendo conto che molti dei miei desideri non materiali sono vincolati dal denaro - chi è ricco può permettersi certe cose, chi no, no. Non necessariamente materiali, anzi.
Per esempio, a me piacerebbe poter lavorare in un museo della scienza che c'è qui in città mentre mi laureo, ma questo significherebbe sottrarre una parte di tempo all'università, dover pagare uno o più anni di tasse in più, e non necessariamente essere rallentata nel mio ingresso nel mondo del lavoro. Però al momento i soldi per permettermi gli anni fuoricorso e di mantenimento non li ho, quindi finisco con il non realizzare molti dei miei desideri vivendo lo studio come un'imposizione anzichè un piacere quale doveva essere, e il risultato è che i risultati scarseggiano e io sono spesso infelice in un meccanismo di cane che si mangia la coda.

Questo era solo un esempio, tanto per capire come volevo mettere giù il discorso.



Le risposte che ho ottenuto non hanno improntato assolutamente il discorso in questo modo, anzi: a ben pensarci, hanno tutti accuratamente evitato di fare seriamente questo esperimento mentale (che devo ammettere, speso fa un po' male fare perchè distrugge molte delle tue convinzioni. Se avessi la porche sarei più felice? ... sì, no? e se ce l'avessero tutti? allora sarebbe una cosa realmente importante? - e scopri che alcuni tuoi sogni sono semplicemente Privi di Senso).
Si sono invece tutti scapicollati per cercare un discorso generale, sulla società in sé e non su loro stessi.
Gli scenari che sono venuti fuori sono agghiaccianti.
Ma ancora più agghiacciante, secondo me, sono le convinzioni che hanno portato ad immaginare tali scenari.

• uno mi ha detto: "io mi farei la casa più figa del mondo in stile batcaverna e sarebbe veramente una gran cazzata."
Sì, infatti. Perchè dopo averla ottenuta la fisseresti e penseresti: "ok, e adesso?"
e si perderebbe interesse - soprattutto se pensiamo che tutti potrebbero farlo.

• poi mi è stato detto: "le cose più belle sono quelle che ci si guadagna faticando"
Ah, bene, quindi tu preferisci sgobbare a pulire cessi per quattro anni così da poterti permettere un computer decente invece che sfruttarne fin da subito le sue prestazioni e le possibilità che offre, a livello di calcolo, che potrebbero veramente essere portentose (si parlava con uno che fa fisica con me e quindi si parlava Per Esempio di simulazioni).
Insomma, è più importante "ottenere" l'oggetto che usarlo. Ma allora dopo che lo ottieni cosa fai, pensi Ah, Che Bello? Sì, e poi? Poi lo usi, spero. Ma allora non era meglio averlo subito? Aver perso tre anni a lavorare non ti ha privato di molte altre possibilità? Aver perso tre anni a pulire gabinetti non ti ha assolutamente dato nessuna competenza in più, ti ha solo legato affettivamente a quell'oggetto perchè "te lo sei sudato": era necessario? E se si rompe? Soffri di più?
E' un oggetto, accidenti.
E' così importante legarsi agli oggetti? Non sarebbe meglio evitarlo? Non sarebbe meglio poterlo evitare?
E non solo: quante persone possiedono, sudandosi o meno, oggetti che in realtà non gli servono? Quanti con la reflex, quanti con computer superfighi - che non sanno usare?
Se questi oggetti non fossero status symbol, lo avrebbero voluto o stesso? Se chiunque avesse potuto averlo senza fatica alcuna, loro lo avrebbero lo stesso? Gli interesserebbe realmente? A che pro, mi chiedo io? A che serve? Secondo me a niente, quindi non lo desidererebbero, in realtà: perchè non gli serve. Se ne fanno poco. Non ne hanno realmente bisogno né vogliono imparare ad usarlo propriamente... quindi, che senso ha?

• e ancora, la cosa più terrificante su cui sono convenuti tutti: "anarchia, caos, violenza".
E io mi chiedo... ma perchè?
e ancora non sono riuscita ad ottenere risposta. non dico di avere ragione, ma bisogna pensare a fondo quando si fanno gli esperimenti mentali. Stiamo parlando di un mondo in cui tutto ciò che è materiale non ha alcun valore, ha solo utilità.
Ed anzi, rincarando, è stato detto:
"in un mondo in cui la maggior parte della gente vive nel completo appagamento dei propri desideri materiali, si perderebbero di vista i valori, l'etica, il valore delle cose importanti, quelle che ti riempiono il cuore, il valore della vita e dell'altro."
... D:
non riesco bene a vedere il nesso logico, ma sono sconvolta che qualcuno pensi così. Anzi, non qualcuno, ma molti.
Ripeto, non dico di aver ragione - ma allora mi rendo conto che sto ragionando in modo molto diverso dagli altri (il che spiegherebbe un po' di cose xD). Però voglio continuare a portare avanti la mia versione: se tutti potessero avere tutto, significherebbe che nessuno deve perdere tempo e risorse per procurarsi ciò che gli serve, che è utile, di cui ha bisogno. Poniamo anche che si riempia di oggetti di lusso (un assurdo, dato che il lusso in un mondo del genere non esisterebbe, potendoselo permettere tutti), come può questo influire sull'etica? Come è possibile perdere di vista i valori nel momento in cui non hai assolutamente più bisogno di preoccuparti di nient'altro?
Non sarebbe invece il contrario?
Non sarebbe che non dovendo più scapicollarsi per ottenere i beni materiali, si smetterebbe di pestare i piedi agli altri? E non sarebbe che, non dovendo più pensare costantemente e morbosamente a "quello che non ho, quello che non possiedo ma voglio possedere" avrei più tempo e più animo da dedicare a "le cose che ti riempiono il cuore"?
Il fatto che oggi vediamo i fighetti figli di papà darsi al devasto e alla droga non significa che possedere tutto ciò che si vuole è deleterio, significa che lo è in questa società. Società che appunto privilegia tantissimo l'oggetto del desiderio, e non l'oggetto in quanto necessario.

Ma sto divagando.
Questi sono solo alcuni esempi delle cose che mi sono state dette.
Ora, non dico che un mondo del genere sarebbe un mondo perfetto - ma cerchiamo di non arroccarci su certe idee pensando che siano valide "a prescindere". Per questo vi chiedo "cosa fareste voi", e non "cosa farebbero gli altri" - perchè gli altri potrebbero reagire in modo diverso, anzi, Agire (immaginando di essere da sempre in una situazione del genere) molto diversamente, perchè moltissimi degli assunti base della società d'oggi verrebbero a cadere - come il bisogno di soddisfare i propri desideri materiali, che, invece, in un mondo del genere perderebbe completamente di significato. E se consideriamo che il mondo attuale (occidentale) è proprio fatto di questo...
chiaro chenon basterebbe ad eliminare odi e violenza - FORSE. Ma non credo potrebbe innescarne altri di nuovi. Non capisco perchè poter accedere liberamente al materiale debba distruggere lo spirito. E soprattutto non penso che, potendolo fare, TUTTI di farebbero la batcaverna: perchè? perchè perderebbe di significato.


Mi viene in mente la società elfica di Eragon: in quel mondo gli elfi sono liberi di mutare il proprio aspetto come preferiscono. Risultato: non esiste il concetto di bellezza. Ognuno è come vuole.
Se oggi tutti potessero farsi superplastiche per diventare sfrafighi, onestamente - quanto durerebbe? Dopo un primo periodo in cui tutti si uniformano, la "bellezza" così come oggi la conosciamo, la "bellezza uniformata", non perderebbe di significato? Sono tutti belli. Sono tutti uguali. Non verrebbe allora voglia di essere se stessi, e non tutti "ugualmente" belli? Diventeresti come tu vuoi essere, non come dovresti essere secondo gli altri.


Almeno secondo me, che ormai mi pare d'aver capito viaggio su tutt'altra lunghezza d'onda rispetto ai miei coetanei.





[questo enorme trip mentale vi è stato offerto da: "i momenti di profonda crisi di KimmyTamer", "i libretti tao-zen che invadono la sua camera" e "questa vignetta di mafalda:
"]


ciao e grazie a tutti u.ù
scusato lo svarione.


I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

Post: 898
Utente Senior
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07/09/2011 11:21
 
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Da persona superficiale quale sono, mi spiace doverti dare un'altra risposta superficiale.
A volte ci penso. Che accadrebbe? Le persone sarebbero tutte demotivate. Che senso ha avere dei sogni se poi basta un niente per realizzarli? non vale neppure la pena di preoccuparsi per gli altri, tu hai tutto, gli altri hanno tutto. Per me finirebbero col suicidarsi tutti per la noia, o comunque non sarebbero felici. Niente caos e anarchia, che senso avrebbe in un mondo così?

Io al momento attuale valuto molto bene come spendo i soldi. Qualche vizio me lo concedo, perchè un minimo di intrattenimento non guasta, ma prima di spendere mi chiedo: 'Sfrutterò ciò che compro?'

PS: In quanto al pulir cessi, ma che male c'è farlo come lavoro, scusa?

I'm a PLOTTER. This does means i can write well when i have already planned the whole story/fiction, and when i already know characters and settings.

I vaccini causano il cancro ai gatti. Pensaci, prima di vaccinare il tuo!
- Il Vero Conservatore si guarda bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il Vero Conservatore intende “continuare mantenendo”, e non tornare indietro e rifare esperienze fallite. (Manifesto dei Conservatori)
- Che il sultano mantenga le tradizioni nella propria terra, ma non tenti di imporle ad altri regnanti. (Vlad Țepeș)
- Non si deve giudicare ciò che non si conosce. Ma una volta acquisita la conoscenza, non siamo obbligati a giudicare in positivo. (Ali - NORDLYS - Sacco)
Post: 491
Utente Senior
OFFLINE
07/09/2011 11:28
 
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Re:
Alice Sacco, 07/09/2011 11.21:

Che senso ha avere dei sogni se poi basta un niente per realizzarli?



come dice la famosa pubbblicità, "ci sono cose che non si possono comprare. per tutto il resto c'è mastercard".
sì, gente, ma ci sono anche tantissime cose che non si possono comprare... quelle dove le mettiamo? i sogni devono essere solo sogni di "possedere qualcosa"..? e la famiglia? e l'amore? e la curiosità? il divertimento?

i nostri sogni sono solo materiali? che tristezza ._.



non vale neppure la pena di preoccuparsi per gli altri, tu hai tutto, gli altri hanno tutto.


oh, si possono dare moltissime altre cose alle persone che non siano soldi. affetto, sostegno, TEMPO. ascolto. compagnia.
è vero, l'altruismo materiale non servirebbe più.
o meglio. LA CARITA' non servirebbe più.
non sarebbe meraviglioso? saremmo legati alle persone dai sentimenti e basta. non dalla necessità. non dai sensi di colpa perchè uno ha e l'altro no, e quindi gli do' io qualcosa di materiale.


PS: In quanto al pulir cessi, ma che male c'è farlo come lavoro, scusa?


niente di male, eh, ma se dovessi scegliere fra il pulire gabinetti a fare qualcos'altro penso che sceglieresti qualcos'altro. se no va bene uguale, è il lavoro in sè che è leggermente infame (non inutile, ma infame), non certo il lavoratore che lo fa, anzi. ma non era quello il discorso.



EDIT [importante]:
fra l'altro, scusa se "pontifico", ma nemmeno tu hai risposto veramente alla mia domanda. Non ti ho chiesto cosa succederebbe agli altri, ti ho chiesto principalmente cosa faresti TU. Quindi tu ti suicideresti perchè al momento stai vivendo solo per ottenere beni materiali? Oppure ti dedicheresti ad altro?
Pensate a quello che fareste voi! Non chiudetevi nel pensare "saremmo tutti infelici" - è vero? VOI sareste infelici? E come rimediereste a tale infelicità?


[Modificato da KimmyTamer 07/09/2011 11:43]

I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

Post: 271
Utente Junior
OFFLINE
07/09/2011 22:34
 
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Se io potessi avere tutti i beni materiali del mondo... Non sarebbe certo male.

Sarò egoista o chissà altro, ma sinceramente sarebbe pure meglio: poter avere benzina, acqua, cibo e cose varie come e quando voglio, sai quante cose si risparmierebbero e quanti conflitti (non guerre, ma tra persone, ad esempio: io ti rubo tale oggetto perché io non ce l'ho)non ci sarebbero più?

L'invidia non ci sarebbe: se tu puoi avere liberamente la stessa cosa che ho io, non hai motivo per essere geloso.

Certo mancherebbe quel senso di appagamento che deriva dall'aver guadagnato qualcosa con le tue forze, però a parte quello non ci vedo nulla di male; anzi, se posso risparmiarmi sudore e fatica ancora meglio. Non è che una cosa guadagnata col sudore ha più valore di una cosa presa ad uffo: cambia solo come ci si sente una volta che ce l'hai in mano (quando te la sudi, sei appagato, quando te la danno/regalano, te ne stufi subito; tra l'altro, capita che pure quando te la sudi, ti stufi).

Quello che ho me lo godrei finché posso e via. Infondo, in questo mondo inventato, posso avere tutto: se una cosa si rompe, basta che desidero riaverla.

I valori perché mancherebbero? Certo, cose come "Fai il bene al prossimo" e "Impara a guadagnarti da vivere" non ci sarebbero più, perché in un mondo così non hanno senso. Però, se mi hanno insegnato a non usare la violenza, a non rubare, a non ferire gli altri e altri valori, il fatto che io posso avere ciò che voglio non è una garanzia del fatto che io divento un'assassina o una ladra.

Io credo che questo pensiero dell'anarchia sia una conseguenza dell'idea che si ha dei ricchi: notoriamente questi possono avere tutto, e spesso in TV e anche (purtroppo) nella realtà, sfottono quelli più poveri di loro. Però, nel mondo che descrivi tu, questa assurda discriminazione non ci sarebbe più, no?

Mha, per me, un mondo così non sarebbe poi così male.

(Oddio, avrà senso quello che ho scritto? XD)
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09/09/2011 18:41
 
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Supponiamo per assurdo che fosse possibile vivere in un mondo in cui ognuno può avere ciò che desidera - e, principalmente, ciò di cui ha bisogno. Non serve che lavori, rubare non ha senso: vuoi una collana? Eccola. Vuoi un computer? Eccolo. Addirittura eliminiamo il denaro. Hai fame? Mangia, tutto quello che vuoi. Poniamo che si possa. Cosa succederebbe, secondo voi? Come vivreste? Cosa fareste?



Interessante, ma non credo che una possibilità del genere mi cambierebbe più di tanto. Prenderei innanzitutto tutto quello che serve per una vita agiata, mia e della mia famiglia, (casa con giardino, palestra, cibo di qualità, per esempio) e poi il materiale necessario per la ricerca scientifica e l'accrescimento della cultura. Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri).

Tuttavia, cara KimmyTamer, non offenderti, ma hai le idee confuse. Hanno ragione quanti dicono che il sistema genererebbe il caos, e il motivo è purtoppo molto semplice. L'uomo è irrazionale, spesso violento, ingordo. Non sbaglio nel credere che nel tuo mondo ideale ci sarà di certo qualcuno che dirà: io desidero quello che posseggono gli altri. Cosa succederebbe a questo punto?
E poi il ragionamento circa il guadagnarsi le cose... suvvia, è infantile rispondere come hai fatto tu. Chiunque abbia faticato per ottenere qualcosa sa quale sia la differenza tra essa e un oggetto regalato. Tu hai un punto di vista esclusivamente utilitario, ma così ignori le pulsioni umane, che in ultima analisi ci dominano. Pensa ai giocatori d'azzardo, che fanno le loro scelte non in base alla logica ma in base a quello che pensano, per esempio. Perché le persone, poste di fronte alla possibilità di possedere tutti i beni materiali che vogliono, non dovrebbero prendersi anche quelli degli altri?
Post: 271
Utente Junior
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09/09/2011 22:17
 
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Re:
kospades, 09/09/2011 18.41:


Supponiamo per assurdo che fosse possibile vivere in un mondo in cui ognuno può avere ciò che desidera - e, principalmente, ciò di cui ha bisogno. Non serve che lavori, rubare non ha senso: vuoi una collana? Eccola. Vuoi un computer? Eccolo. Addirittura eliminiamo il denaro. Hai fame? Mangia, tutto quello che vuoi. Poniamo che si possa. Cosa succederebbe, secondo voi? Come vivreste? Cosa fareste?



Interessante, ma non credo che una possibilità del genere mi cambierebbe più di tanto. Prenderei innanzitutto tutto quello che serve per una vita agiata, mia e della mia famiglia, (casa con giardino, palestra, cibo di qualità, per esempio) e poi il materiale necessario per la ricerca scientifica e l'accrescimento della cultura. Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri).

Tuttavia, cara KimmyTamer, non offenderti, ma hai le idee confuse. Hanno ragione quanti dicono che il sistema genererebbe il caos, e il motivo è purtoppo molto semplice. L'uomo è irrazionale, spesso violento, ingordo. Non sbaglio nel credere che nel tuo mondo ideale ci sarà di certo qualcuno che dirà: io desidero quello che posseggono gli altri. Cosa succederebbe a questo punto?
E poi il ragionamento circa il guadagnarsi le cose... suvvia, è infantile rispondere come hai fatto tu. Chiunque abbia faticato per ottenere qualcosa sa quale sia la differenza tra essa e un oggetto regalato. Tu hai un punto di vista esclusivamente utilitario, ma così ignori le pulsioni umane, che in ultima analisi ci dominano. Pensa ai giocatori d'azzardo, che fanno le loro scelte non in base alla logica ma in base a quello che pensano, per esempio. Perché le persone, poste di fronte alla possibilità di possedere tutti i beni materiali che vogliono, non dovrebbero prendersi anche quelli degli altri?




Bep, però in un mondo come il suo, se io volessi una cosa che un'altro ha, ce l'ho e basta, è finita lì. Come ho detto, cose come l'invidia e gelosia (dal punto di vista materiale) non ci sarebbero più. In un mondo del genere, almeno.
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Post: 491
Utente Senior
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09/09/2011 23:20
 
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Re:
kospades, 09/09/2011 18.41:


Supponiamo per assurdo che fosse possibile vivere in un mondo in cui ognuno può avere ciò che desidera - e, principalmente, ciò di cui ha bisogno. Non serve che lavori, rubare non ha senso: vuoi una collana? Eccola. Vuoi un computer? Eccolo. Addirittura eliminiamo il denaro. Hai fame? Mangia, tutto quello che vuoi. Poniamo che si possa. Cosa succederebbe, secondo voi? Come vivreste? Cosa fareste?



Interessante, ma non credo che una possibilità del genere mi cambierebbe più di tanto. Prenderei innanzitutto tutto quello che serve per una vita agiata, mia e della mia famiglia, (casa con giardino, palestra, cibo di qualità, per esempio) e poi il materiale necessario per la ricerca scientifica e l'accrescimento della cultura. Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri).

Tuttavia, cara KimmyTamer, non offenderti, ma hai le idee confuse. Hanno ragione quanti dicono che il sistema genererebbe il caos, e il motivo è purtoppo molto semplice. L'uomo è irrazionale, spesso violento, ingordo. Non sbaglio nel credere che nel tuo mondo ideale ci sarà di certo qualcuno che dirà: io desidero quello che posseggono gli altri. Cosa succederebbe a questo punto?
E poi il ragionamento circa il guadagnarsi le cose... suvvia, è infantile rispondere come hai fatto tu. Chiunque abbia faticato per ottenere qualcosa sa quale sia la differenza tra essa e un oggetto regalato. Tu hai un punto di vista esclusivamente utilitario, ma così ignori le pulsioni umane, che in ultima analisi ci dominano. Pensa ai giocatori d'azzardo, che fanno le loro scelte non in base alla logica ma in base a quello che pensano, per esempio. Perché le persone, poste di fronte alla possibilità di possedere tutti i beni materiali che vogliono, non dovrebbero prendersi anche quelli degli altri?




Quello che hai detto è vero, ma solo in parte.

Intanto "chiariamo": non è che ho le idee confuse - o meglio, so di averle, per questo ho posto il quesito, per indagare e chiarire. Però, diciamo, "vorrei" che ci si ragionasse a fondo, e molte delle risposte che ho citato lamentandomi mi parevano superficiali e topiche, poco ragionate. Per quello sono rimasta perplessa.

Non sto - ribadisco - dicendo che questo mondo sia il mondo perfetto, auspicabile e da ricercare.
Sono anzi curiosa di capire cosa dovrebbe succedere, ma vorrei, appunto, fare un discorso ben approfondito, che non si fermi a schemi mentali chiaramente derivanti dal nostro mondo attuale. Per questo l'ho chiamato esperimento mentale.



Tu per primo sei inciampato già nel ragionamento: quando dici "Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri)." forse non noti che A nessuno avrebbe bisogno di nulla e B - punire i criminali sarebbe una cosa piuttosto complicata - togliendo il fatto che secondo Moore non esisterebbero, ma chiaramente quello che dice Moore non è verbo, quindi non dico che non ce ne sarebbero, Anzi.
La B è molto, troppo sofisticata da affrontare in rapidità; vedremo dopo. La A ci dice subito che concetti come la carità non hanno ragione di esistere, mentre l'altruismo si ridurrebbe solo a quello "astratto", diciamo, non fondato sui beni materiali: sostegno morale, ascolto, compagnia, fiducia. L'altruismo del tipo "faccio la donazione alla mensa dei poveri" non avrebbe senso. Ne avrebbe semmai "vado a fare psicoterapia all'ospedale psichiatrico", per esempio.

Poi: "Non sbaglio nel credere che nel tuo mondo ideale ci sarà di certo qualcuno che dirà: io desidero quello che posseggono gli altri. Cosa succederebbe a questo punto?"
Come sopra... che senso avrebbe? Io ho una jaguar, tu hai una jaguar. Perché dovrei volere la tua?
"Perché le persone, poste di fronte alla possibilità di possedere tutti i beni materiali che vogliono, non dovrebbero prendersi anche quelli degli altri?"
L'ingordigia umana non va sottovalutata, è vero. Però io non capisco. Potendo avere tutto, non avrebbe senso volere ciò che è degli altri, dato che puoi averlo in modo molto più semplice e senza urtare nessun altro. E, posto anche che esista uno schizzato che vuole avere DUE jaguar, il "ladrato" potrebbe semplicemente prenderne un'altra.
Certo sto bypassando tutta la questione del valore affettivo, è chiaro. Ma chi ruba, oggi, non pensa di "sottrarre un valore affettivoa qualcun altro per fargli del male". Pensa a procurarsi un bene IN PIU'. Se c'è una cosa che non frega al ladro è il valore affettivo, quindi mi sento in buona ragione di trascurarlo. Almeno dal punto di vista del ladro.
In tal caso, il ladro non avrebbe diritto di esistere. Almeno, a parer mio. Anche se avesse una "pulsione" al ladrocinio, entro breve si renderebbe conto di quanto è inutile. Perchè è inutile e insensato. Immagino che si stuferebbe.



Tornando poi al discorso utilitario e del sudarsi le cose:
"E poi il ragionamento circa il guadagnarsi le cose... suvvia, è infantile rispondere come hai fatto tu. Chiunque abbia faticato per ottenere qualcosa sa quale sia la differenza tra essa e un oggetto regalato. "
In parte. Forse perché personalmente non ripongo così tanta attenzione agli oggetti.
Ma un oggetto "utile" vale la pena di SUDARSELO? Voglio dire, preferisco che mi regalino una macchina subito o spaccarmi la schiena per anni ed anni per guadagnarmela? Non so, dipende. Per me la macchina è un oggetto principalmente utile. Mi ci affeziono, la curo, ma non è che se me la sudo vale di più: ci ho semplicemente impiegato più tempo per averla ed USARLA. Tempo che avrei potuto impegare in altro modo.
Sì, certo, chiaro: è una visione puramente utilitaristica. Ma gli oggetti nascono per essere utili. Almeno, gran parte di essi.
Ci sono tante, tantissime altre cose che ci si può "sudare" per ottenere, con altrettanta (e forse anche maggiore, a parer mio) gratificazione dell'ottenere un oggetto. Un oggetto che poi è soggetto al logoramento, all'invecchiamento, diventa obsoleto, rischia di rompersi - in realtà, un oggetto è anche una preoccupazione in più.
Altre cose che ci si può "guadagnare" ma che non sono materiali sono, per esempio: conoscenza, abilità, praticità. Imparare a sciare, mettiamo, o imparare una lingua. Uno sport, mantenere la forma fisica, studiare una scienza, capirla. E queste sono cose che restano, che sono sì utili, ma a cui acquisizione necessita assolutamente dell'apprendimento. Mentre per ottenere un oggetto non è che "impari" e dunque "ottieni", perchè sai destreggiarti - ma "accumuli" e poi "spendi". E poi usi.
Personalmente non riesco a percepire la differenza fra un oggetto 'comprato' o un oggetto che mi è 'arrivato'. Uno può dire "lo volevo tanto, quindi mi sono dato da fare per ottenerlo" - certo, è un ragionamento responsabilizzante - ma poi, di fatto, non cambia niente.
E' il discorso che fai a un bambino per insegnargli il valore del denaro, a non sperperare, che non tutto è dovuto. Ma nel mondo ipotizzato, il denaro non ha senso, e tutto ciò che è materiale è dovuto.

E' giustissimo dirmi: "questo mondo è impraticabile", chiaro. Non esiste modo per fare niente del genere, lo so.
Mi pareva sottointeso.
E' anche giusto dire: questo mondo va contro la morale odierna (riciclo, risparmio, sostenibilità, valore dei beni, carità, non sperperare ecc ecc) - ma non potete dirmi che cade completamente OGNI morale, perchè non è vero. Cade quella legata ad alcune necessità; amore, amicizia, compagnia, fiducia, altruismo psicologico, diritto alla vita e alla morte, libertà di parola, di pensiero, antirazzismo - non hanno nulla a che vedere con il denaro e i beni materiali.
Insomma, è un mondo strano. E' ovvio. E' diverso. Ci sarebbero dei valori diversi, che evidentemente scandalizzano facilmente (come appunto la totale mancanza di senso di denaro ed di "ottenimento" degli oggetti).

Quello che volevo approfondire (con l'ipotesi di questo mondo assurdo) è: ci insegnano tanto il valore del denaro (giusto, giustissimo, guardate che sono la prima ad avere un senso del denaro allucinante e sono stata tirata su molto bene, sotto questo punto di vista, se vedo come molti miei coetanei non hanno mai sperimentato i miei problemi - e non è che siano diventati un branco di stron*i, eh. ), ma non sarà che stiamo un pochettino esagerando? E poi: c'è chi può permettersi di non avere idea del valore del denaro, per un motivo o per l'altro: sta meglio? sta peggio? Perchè? Quanto influisce realmente la natura umana e quanto invece la società?

Personalmente preferirei non perdere tempo ad accumulare soldi per ottenere un computer nuovo, ma ottenerlo fin da subito, e, come ho già scritto, usare il tempo guadagnato per smanettarci sopra. Usarlo - nel senso coerente del termine, chiaro, non per cazzeggiarci su facebook.
Chiaro che nel "mondo reale" le dinamiche cambiano: per ottenere qualcosa gratis la devi vincere o qualcuno deve regalartela. Nel secondo caso, significa che qualcuno si è privato di denaro per darmela, e questo mi infastidisce; quindi preferisco guadagnarmela da sola.

Paradossalmente, sempre senza offesa, trovo io infantile il ragionamento del "me lo sono guadagnato, quindi vale di più". E' una gratificazione personale, una pacca sulla spalla per dirsi "guarda che bravo che sono stato" - ma vabè, ti sei fatto un mazzo tanto per un OGGETTO che entro breve, probabilmente, smetterà di funzionare - e dovrai tornare a sudare per procurartene un altro nuovo, darti una nuova pacca sulla spalla e dirti "che bravo che sono stato", again and again. Se tu invece avessi usato quel tempo per imparare mettiamo a risolvere equazioni differenziali alle derivate parziali / lavorare il legno di acero / fare kitesuf - queste cose, una volta acquisite, rimangono. Per sempre - salvo tradimenti del fisico.

Per questo [cioè il fatto che, è palese, ragiono in modo anormale rispetto a molti] domandavo cosa sarebbe successo se tutti avessero potuto possedere tutto. Tutti continuano a dire che è importante guadagnarsi le cose, ma cosa ci si deve guadagnare? Cose che servono? L'assicurazione sanitaria, pensi di dovertela guadagnare? L'università pensi che varrà di più se devi pure sbatterti per pagarti le rette da ennemila euro? La panda vale di più se la compri con un'adolescenza di soldi messi da parte piuttosto che regalata dallo zio? E quanto tempo hai perso, quante risorse hai perso, per ottenere queste cose? In che altro modo, altrimenti, avresti potuto impiegarle? [hem... non sono domande retoriche, abbiamo capito: fate finta che io sia un alieno e cercate di spiegarmi xD]
[Modificato da KimmyTamer 09/09/2011 23:46]

I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

10/09/2011 12:01
 
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Eh eh, non sono inciampato nel ragionamento. Noto bene infatti che anche nel tuo mondo ideale nasceranno persone bisognose di istruzione e cure mediche. Il mio era un pensiero concernente l'organizzazione pubblica: se scuole e ospedali esistessero già non mi darei la pena di costruirli io. Quindi non scomodiamo la carità.
Esisteranno certamente anche i criminali. Prendi, ad esempio, gli stupratori. Cosa se ne fanno loro della possiblità di possedere ogni bene materiale quando quello che vogliono è il sesso? E se desiderano fare sesso con una persona che li rifiuta?
Quando ho detto che hai le idee confuse mi riferivo alle premesse del discorso. Per congetturare sul comportamento umano in una situazione limite bisogna tenere conto del carattere di un essere umano, e mi dispiace, anche se tu non riesci a fartene una ragione, nasceranno sempre persone che desidereranno i possedimenti altrui per il semplice fatto che sono possedimenti altrui. L'uomo è irrazionale, dobbiamo accettarlo, la storia ce lo insegna.
Dove sono tutti gli schiavi del passato, dove sono gli zingari, gli ebrei, i malati mentali, gli omosessuali, gli oppositori politici del terzo reich, dove sono le vittime di tutte le guerre e gli eccidi meno noti. Per tacere delle persone ammazzate per il gusto di uccidere. I gladiatori dell'antica Roma, i cristiani dati in pasto ai leoni perché credevano in un dio differente da quello dei pagani. L'uomo ha distrutto e distruggerà milioni di suoi simili senza un motivo logico. Quante volte abbiamo sentito di giovinastri che hanno dato fuoco a un barbone perché non avevano altro da fare? Qui non si parla di possedimenti materiali.
Tu fai poi l'errore di pensare che i ladri rubino soltanto per il guadagno. Perché non dovrebbero farlo, nel tuo mondo ideale, per noia o per antipatia verso qualcuno? E il derubato? Pensi che si limiterà a prendersi un altro bene o cercherà vendetta per il torto subito?
Ci saranno bianchi increduli e indignati perché i neri avranno le stesse cose che hanno loro. Ci saranno eterosessuali arrabbiati e inorriditi perché gli omosessuali possiederanno beni che a loro detta non meritano. Sempre.
La questione del sudarsi le cose è infine marginale al nostro discorso. Ovviamente nel mondo ideale è sciocco voler lavorare per ottenere qualcosa, ma nel mondo reale, proprio come hai detto tu, ciò da soddisfazione, niente di più niente di meno. Non investiamo di signigicati superiori gli oggetti che abbiamo guadagnato, semplicemente siamo coscienti di aver fatto la cosa giusta per entrarne in possesso. Poi, per carità, non dirmi:

ti sei fatto un mazzo tanto per un OGGETTO che entro breve, probabilmente, smetterà di funzionare - e dovrai tornare a sudare per procurartene un altro nuovo, darti una nuova pacca sulla spalla e dirti "che bravo che sono stato", again and again.

Non lavoriamo per darci pacche sulle spalle autocelebrative. Lavoriamo per guadagnarci ciò che ci spetta come è giusto che sia. Lavoro per denaro, denaro per beni materiali.
Anche io farei a meno, da un punto di vista serratamente logico, di sudore e fatica per i beni se potessi, ma una società dove tutto è a portata di tutti è distruttiva almeno quanto una in cui ti fanno desiderare cose che non avrai mai.
Indolenza e noia batterebbero la possibilità di impiegare il proprio tempo in qualcosa di costruttivo, perché ci sarebbero troppe distrazioni di facile accesso. L'impegno profuso sarebbe frammentario, e comunque individuale e insufficiente per il miglioramento della società; potenzialmente foriero di scontri, perché quando l'uomo si libera dall'ansia del guadagno o della necessità, volge il suo sguardo verso gli altri uomini. Mi ricordo di un racconto di Lovecraft nel quale si tratteggiava una civiltà talmente evoluta da aver raggiunto l'immortalità e il possedimento di ogni bene necessario. Quelle persone erano diventante dei mostri che si inventavano torture ingegnose ai danni degli sfortunati che cadevano nelle loro mani per ingannare la noia. Non mi pare purtroppo un'ipotesi tanto balorda.
Per concludere voglio farti una domanda per chiarirmi i termini del discorso. Nel tuo mondo ideale gli schiavi possono essere considerati bene materiale?
[Modificato da kospades 10/09/2011 12:02]
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10/09/2011 12:49
 
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Re:
kospades, 10/09/2011 12.01:


Esisteranno certamente anche i criminali. Prendi, ad esempio, gli stupratori. Cosa se ne fanno loro della possiblità di possedere ogni bene materiale quando quello che vogliono è il sesso? E se desiderano fare sesso con una persona che li rifiuta?



Giustissima contestazione, infatti io ho parlato solo di ladri e ho detto che il discorso è troppo complesso per essere completamente ampliato.
Questo ci dà una misura del fatto che alcuni dei peggiori crimini non derivano dal bisogno del denaro, quindi si trovano al di fuori di ciò che il denaro può (direttamente) controllare.
E' anche vero che, però, a questo punto non avremmo bisogno di carceri, ma di tonnellate di ospedali psichiatrici - dato che la sessuomania è un disturbo comportamentale.
In realtà come hai detto c'è anche da considerare che pur potendo avere tutto non si possono possedere le persone contro la loro volontà: questo va a descrizione del concetto di libertà. La mia finisce dove inizia la tua.
E ripeto per l'ennesima volta: non sto dicendo che questo mondo sia idilliaco; ma è certamente un mondo in cui si ha più risorse da dedicare a concetti come questo. Ad esempio, educare le persone al concetto di libertà d'azione e di scelta.



Quando ho detto che hai le idee confuse mi riferivo alle premesse del discorso. Per congetturare sul comportamento umano in una situazione limite bisogna tenere conto del carattere di un essere umano, e mi dispiace, anche se tu non riesci a fartene una ragione, nasceranno sempre persone che desidereranno i possedimenti altrui per il semplice fatto che sono possedimenti altrui. L'uomo è irrazionale, dobbiamo accettarlo, la storia ce lo insegna.



Però la storia non si è mai trovata in una situazione del genere; quindi non trovo che sia così scontato aspettarsi comportamenti simili. In un sistema diverso le cose si comportano in modo diverso. Basta cambiare di poco le condizioni iniziali per ottenere traiettorie assurde.
Quindi io sì, mi arrocco sul "non è detto", non sono certa che l'irrazionalità dell'uomo tocchi anche questo aspetto. Ne toccherà molti altri (psiche, stupro, ecc) ma non questo.
Oppure possiamo metterla così: ammettiamo che io e te in un mondo del genere non ruberemmo (come non lo faremmo qua). Allora vediamo che in realtà nel Nostro mondo i ladri sono "divisi" in ladri per necessità, ladri per induzione e ladri per cleptomania. I primi rubano perchè se no non vivono, i secondi rubano perchè ricercano una posizione di potere, uno status, i terzi rubano perchè sono semplicemente cleptomani. I terzi sono casi psichiatrici. Quelli in mezzo, al momento, sono ben identificabili come "i furbetti del quartiere".
Allora è qui che si scontra la mia visione con la tua visione (giustamente): nella terra di mezzo.
Però rimane che in un mondo del genere non è possibile acquisire una condizione di potere sugli altri a mezzo del denaro, che, essendo in un certo senso infinito, e spettando a ciascuno in quantità infinita, non può essere un metro di giudizio quantitativo. Possedere non è un valore, perchè non è quantificabile. Quindi chiunque voglia assumere una posizione di predominio non potrebbe farlo tramite i beni materiali.



Tu fai poi l'errore di pensare che i ladri rubino soltanto per il guadagno. Perché non dovrebbero farlo, nel tuo mondo ideale, per noia o per antipatia verso qualcuno? E il derubato? Pensi che si limiterà a prendersi un altro bene o cercherà vendetta per il torto subito?



Come sopra, non avrebbe senso, perchè non provocherebbe danno.

Ci sarebbe quindi bisogno di "nuovi" metri di giudizio per chiarire la predominanza dell'uno sull'altro. Posto che tutti possono avere tutto (e quindi lo schiavismo è insensato, dato che lo schiavo può avere ciò che vuole, quindi non è vincolato in alcun modo - non ha senso; l'unica è schiavizzare tramite violenza, ecco. ) allora, appunto, il dominio deriva da altre fonti più personali: prestanza fisica o mentale.

E' chiaro che a questo punto l'imporsi dell'uno o dell'altra chiarirebbe bene la natura umana. Ma per predominare fisicamente non è necessaria la violenza, basta lo sport - la sfida, diciamo, e il concetto di onore. Che non sono assolutamente del tutto esclusi dalla mentalità umana; basti pensare al pensiero giapponese che in larga parte è fondato radicalmente su questi concetti.

Per quanto a prima occhiata le cose che vengono in mente sono ultrà e company, ci sono anche molti altri modi in cui si potrebbe giungere a compromessi non disastrosi - e non si può escludere che siano proprio quelli che potrebbero venire fuori.


E' un grande gioco di se e ma, lo so. E anche parecchio insensato; però ridursi a dire "l'uomo è violento e irrazionale" mi sembra troppo riduttivo. Non sarebbe allo stato brado, sarebbe comunque inserito in una società, con leggi e valori adatte a permetterne la conservazione - o almeno, intente a fare ciò. E' ovvio che una società di violenti irrazionale senza legge che può avere tutto si autodistrugge entro breve; penso che noi esseri umani siamo umani principalmente a causa delle nostre culture, che sono proprio ciò che ci impedisce di fare idiozie del genere.
Penso quindi che la cultura e i valori cambierebbero tantissimo, almeno per poter sperare di sopravvivere.



Ci saranno bianchi increduli e indignati perché i neri avranno le stesse cose che hanno loro. Ci saranno eterosessuali arrabbiati e inorriditi perché gli omosessuali possiederanno beni che a loro detta non meritano. Sempre.



Sempre?
Io conosco, nel Mio mondo, cerchie di persone (quini minisocietà, miniculture) in cui non esiste niente del genere. Si spera che questo andamento si estenderà sino a diventare globale.
Chiaro; senza doversi preoccupare di beni materiali, infatti, proprio come ho scritto prima, saltano all'occhio tutti i valori/disvalori ad essi non correlati. Ma i razzisti esistono perchè sono stati abituati a pensare che nero è male e gli antirazzisti esistono perchè pensano che la razza non conta e chi fa considerazioni del genere è un danno alla società.
In una società coerentemente globalizzata razzismo e antirazzismo non avrebbero significato.
NB: non è il caso del mondo da me descritto, me ne rendo conto, MA esso non pone alcun limite su queste cose, nè in positivo nè in negativo; è del tutto ininfluente. Semplicemente si avrebbe più tempo per preoccuparsi di risolvere questi problemi piuttosto che la crisi finanziaria; e molti pilastri di alcuni ragionamenti che io trovo non etici cadrebbero (es: gli immigrati ci portano via il lavoro e le risorse): non tutti, ovviamente. Non tutti.

Quindi è giusto dire che un mondo del genere non risolve molti problemi, MA non credo che li accentui.



La questione del sudarsi le cose è infine marginale al nostro discorso. Ovviamente nel mondo ideale è sciocco voler lavorare per ottenere qualcosa, ma nel mondo reale, proprio come hai detto tu, ciò da soddisfazione, niente di più niente di meno. Non investiamo di signigicati superiori gli oggetti che abbiamo guadagnato, semplicemente siamo coscienti di aver fatto la cosa giusta per entrarne in possesso. Poi, per carità, non dirmi:

ti sei fatto un mazzo tanto per un OGGETTO che entro breve, probabilmente, smetterà di funzionare - e dovrai tornare a sudare per procurartene un altro nuovo, darti una nuova pacca sulla spalla e dirti "che bravo che sono stato", again and again.

Non lavoriamo per darci pacche sulle spalle autocelebrative. Lavoriamo per guadagnarci ciò che ci spetta come è giusto che sia.



Scusa ma questa è una tautologia.
E' vero che lavoriamo per guadagnarci ciò che ci spetta, ma perchè qui funziona così. Date le regole, noi facciamo il nostro gioco.
Moltissimi NON lavorano per guadagnare ciò che NON gli spetta, e qui differenziamo fra onesti e disonesti.
Io so che in questo mondo il disonesto è un danno, perchè sottrae a chi 'merita' per tenere per sè, in modo immeritato. E' osceno e lo detesto, chiaro. Mi domando perchè lo faccia: evidentemente perchè ha dei valori diversi. Per lui non "è giusto che sia così", o pensa che questa regola si applichi solo agli sciocchi che sudano e pagano le tasse. Non solo, ma la cosa lo gratifica pure, perchè si sente anche più furbo di noi. Doppia oscenità.
Nel mondo da me ipotizzato onestà e disonestà - su questioni materiali - non esisterebbero e lui non dovrebbe poter provare alcuna gratificazione (vedi discorso sopra) perchè non è né più furbo né meno furbo degli altri.

Insomma: il nostro disonesto esiste solo perchè ha la possibilità di mettere i piedi in testa agli onesti, solo perchè esiste una società che ha bisogno del valore dell'onestà per come è stata impostata.
Questa è una forma di prevaricazione che giunge direttamente dal denaro.
Nei secoli scorsi un feudatario poteva essere considerato un tiranno, ma non un disonesto. Robinhood toglieva ai ricchi per dare ai poveri, non ai disonesti per dare agli onesti. L'onestà è un valore recente - a differenza dell'onore. Il paradosso è che sembra, contemporaneamente, che anche la disonestà sia un valore (sempre in riferimento ai furbetti del quartiere). Essere in un certo senso "parassiti" per alcuni è un valore, ma non puoi essere parassita se non hai un organismo (onesto) da aggredire. Però il parassita senza l'organismo non può vivere, mentre l'organismo può farne perfettamente a meno - anzi.

Mi sa che ho messo PARECCHIA carne al fuoco xDDDDD ops.




Lavoro per denaro, denaro per beni materiali.
Anche io farei a meno, da un punto di vista serratamente logico, di sudore e fatica per i beni se potessi, ma una società dove tutto è a portata di tutti è distruttiva almeno quanto una in cui ti fanno desiderare cose che non avrai mai.
Indolenza e noia batterebbero la possibilità di impiegare il proprio tempo in qualcosa di costruttivo, perché ci sarebbero troppe distrazioni di facile accesso. L'impegno profuso sarebbe frammentario, e comunque individuale e insufficiente per il miglioramento della società; potenzialmente foriero di scontri, perché quando l'uomo si libera dall'ansia del guadagno o della necessità, volge il suo sguardo verso gli altri uomini.



Eppure abbiamo un fior fiore di uomini di scienza, filosofi e mistici che così non fecero/fanno. Quindi anche questa generalizzazione, per quanto a primo acchito coerente, non è totalmente esatta e non so se si possa prendere a modello, data la strabiliante quantità di controesempi. Per il resto, vale il discorso della "posizione di potere" che ho fatto prima; quindi non lo escludo.



Mi ricordo di un racconto di Lovecraft nel quale si tratteggiava una civiltà talmente evoluta da aver raggiunto l'immortalità e il possedimento di ogni bene necessario. Quelle persone erano diventante dei mostri che si inventavano torture ingegnose ai danni degli sfortunati che cadevano nelle loro mani per ingannare la noia. Non mi pare purtroppo un'ipotesi tanto balorda.


Anche in matrix si accenna ad un panorama del genere; per quanto io stimi lovecraft e mi piaccia matrix non credo che sia giusto dire che un'ipotesi del genere è pienamente sensata: è solo distopica.
Come non ha senso dire che dato che Moore ipotizza che i ladri esistono solo per rubare per necessità, ciò sia vero. (e infatti non è totalmente vero).
Immaginavo che molti si rifacessero a queste idee; però sono idee insitillate - o meglio, è un'idea di lovecraft. Non è esattamente "tua". Quindi non vorrei ci si appoggiasse troppo.



PS: e a ben guardare nemmeno tu, in realtà, hai risposto alla mia domanda.
hai scritto:

Prenderei innanzitutto tutto quello che serve per una vita agiata, mia e della mia famiglia, (casa con giardino, palestra, cibo di qualità, per esempio) e poi il materiale necessario per la ricerca scientifica e l'accrescimento della cultura. Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri).



Anche qui hai fatto un discorso generico. Ma tu cosa faresti?
Non "se tu fossi il re del mondo" - inoltre, accumulare per piazzarsi bene con la famiglia non è una cosa sensata dato che tutti hanno tutto e, comunque, richiederebbe al più una settimana.
POI? Come passeresti le tue giornate?


[Modificato da KimmyTamer 10/09/2011 13:20]

I vostri mi fanno girare un po' i cosìddetti.



.:Me on EFP:.

10/09/2011 17:19
 
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E ripeto per l'ennesima volta: non sto dicendo che questo mondo sia idilliaco; ma è certamente un mondo in cui si ha più risorse da dedicare a concetti come questo. Ad esempio, educare le persone al concetto di libertà d'azione e di scelta.



Comincio a capire dove volevi arrivare. Partirò però prima col precisare alcuni punti.


E' anche vero che, però, a questo punto non avremmo bisogno di carceri, ma di tonnellate di ospedali psichiatrici - dato che la sessuomania è un disturbo comportamentale.



Opinabile. Non tutti gli stupratori sono sessuomani, e questo vale anche per altri crimini. Si cura il razzismo? Certo serve la cultura, ma su questo concetto tornerò dopo.


Però la storia non si è mai trovata in una situazione del genere; quindi non trovo che sia così scontato aspettarsi comportamenti simili. In un sistema diverso le cose si comportano in modo diverso. Basta cambiare di poco le condizioni iniziali per ottenere traiettorie assurde.
Quindi io sì, mi arrocco sul "non è detto", non sono certa che l'irrazionalità dell'uomo tocchi anche questo aspetto.



Il tuo agnosticismo mi pare francamente esagerato. Possiamo formulare una predizione abbastanza accurata basandoci sull'analisi del comportamento umano. Io sono convinto che con le giuste premesse un mondo ideale sia possibile, ma il solo accesso ai beni materiali non è sufficiente. Più in basso ho motivato le mie idee.


Però rimane che in un mondo del genere non è possibile acquisire una condizione di potere sugli altri a mezzo del denaro, che, essendo in un certo senso infinito, e spettando a ciascuno in quantità infinita, non può essere un metro di giudizio quantitativo. Possedere non è un valore, perchè non è quantificabile. Quindi chiunque voglia assumere una posizione di predominio non potrebbe farlo tramite i beni materiali.



Si potrebbe assumere una posizione di predominio con l'agire. Nel caso specifico con l'azione di sottrarre un possedimento, il che equivale a sfidare il derubato, a deriderlo, a umiliarlo. E questo passa per i beni materiali.


Ci sarebbe quindi bisogno di "nuovi" metri di giudizio per chiarire la predominanza dell'uno sull'altro. Posto che tutti possono avere tutto (e quindi lo schiavismo è insensato, dato che lo schiavo
può avere ciò che vuole, quindi non è vincolato in alcun modo - non ha senso; l'unica è schiavizzare tramite violenza, ecco. ) allora, appunto, il dominio deriva da altre fonti più personali: prestanza fisica o mentale.

E' chiaro che a questo punto l'imporsi dell'uno o dell'altra chiarirebbe bene la natura umana. Ma per predominare fisicamente non è necessaria la violenza, basta lo sport - la sfida, diciamo, e il
concetto di onore. Che non sono assolutamente del tutto esclusi dalla mentalità umana; basti pensare al pensiero giapponese che in larga parte è fondato radicalmente su questi concetti.



Che belle speranze, lo dico senza ironia. Questo sistema di pensiero potrebbe nascere in una civiltà sufficiente evoluta, quindi in popolazioni con una grande cultura. Ecco quindi la necessità di scuole. Facciamo attenzione, però. L'invidia umana potrebbe portare al discostamento da tali valori. Pensiamo ad esempio qualcuno meno dotato fisicamente e intellettualmente che perde nelle gare atletiche. Riuscirebbe a controllare la rabbia per i continui insuccessi? L'accesso a ogni bene materiale gli darebbe la possibilità di armarsi ed uccidere il proprio avversario. Poniamo allora di escludere le armi dalla scelta: il problema della sua inferiorità non si risolve. È necessario allora che egli non abbandoni mai quella forma mentale: non abbiamo bisogno quindi di cultura, ma di indottrinamento. Nemmeno curarlo psicologicamente mi sembra una piena libertà.
Infine: parlare di schiavi potrebbe essere inutile, ma non perché lo schiavo a sua volta può avere tutto: non può infatti avere la libertà, che non è un bene materiale. Questo però è soltanto un giochetto linguistico, niente di serio.


Per quanto a prima occhiata le cose che vengono in mente sono ultrà e company, ci sono anche molti altri modi in cui si potrebbe giungere a compromessi non disastrosi - e non si può escludere che
siano proprio quelli che potrebbero venire fuori.

E' un grande gioco di se e ma, lo so. E anche parecchio insensato; però ridursi a dire "l'uomo è violento e irrazionale" mi sembra troppo riduttivo. Non sarebbe allo stato brado, sarebbe comunque
inserito in una società, con leggi e valori adatte a permetterne la conservazione - o almeno, intente a fare ciò. E' ovvio che una società di violenti irrazionale senza legge che può avere tutto si
autodistrugge entro breve; penso che noi esseri umani siamo umani principalmente a causa delle nostre culture, che sono proprio ciò che ci impedisce di fare idiozie del genere.
Penso quindi che la cultura e i valori cambierebbero tantissimo, almeno per poter sperare di sopravvivere.



Qui c'è un problema, ovvero: l'uomo sarebbe in grado di costruirsi una società o fallirebbe prima di riuscire a darsi delle leggi? È un punto molto importante. Poniamo allora diversi casi.

A) Il mondo ideale, in un momento precedente al libero e illimitato accesso ai beni materiali, è retto da un'aristocrazia platonica. Ci sono quindi leggi adatte alla prossima grande trasformazione che imbriglieranno l'evoluzione sociale verso una civiltà armoniosa. L'uomo ha ottimistiche speranze di avere un futuro radioso.

B) L'aristocrazia sale al potere in un momento successivo all'accesso ai beni. Potrebbe essere necessaria la violenza per ristabilire l'ordine, se questo è andato perduto. Il breve periodo dittatoriale riesce a ristabilire l'ordine. L'uomo ha ottimistiche speranze di avere un futuro radioso.

C) L'aristocrazia sale al potere in un momento successivo all'accesso ai beni. Potrebbe essere necessaria la violenza per ristabilire l'ordine, se questo è andato perduto. Il breve periodo dittatoriale non riesce a ristabilire l'ordine. Si va verso un periodo di anarchia e incertezza.

D) Non vi è alcun governo adatto, né prima né dopo. Si va verso un periodo di anarchia e incertezza.

Dobbiamo ora individuare quali, tra i quattro casi, siano i più verosimili. Scarterei purtroppo A, a meno che non sia premessa dell'esperimento, o in qualche modo si possa prevedere l'imminente
cambiamento di disponibilità delle risorse. I governi faticherebbero comunque a trovare un accordo per la paura che qualcuno possa accaparrarsi tutto con la violenza (qui sto dando per scontato, anche se non dovrei, che il mondo ideale nasca dal nostro). Il caso B introduce un'altra variabile, ovvero la possibilità che l'ordine venga a mancare. Intendo con ordine la convivenza pacifica tra gli esseri umani. Non importa il tipo di governo coevo né se ce sia uno. L'ordine è assenza di spinte egoistiche e violenza. La costituzione di una aristocrazia (o di un altro governo) stabile che traghetti l'umanità verso la salvezza è inversamente proporzionale alla gravità del disordine, e la durezza della sua repressione direttamente proporzionale alla natura della violenza e alla sua estensione. Il caso B è possibile, anche se temo in una più probabile dittatura che potrebber realizzare le paure dei governi del caso A. Per l'irrazionalità e ingordiga umane di cui ho parlato nel post precedente, la possibilità di disordine è alta. Noi che siamo cresciuti con una certa agiatezza (lasciamo perdere gli ultimi anni e dove andremo a finire) potremmo anche essere in grado di gestire un simile onere come la disponibilità illimitata, ma non credo che chi non ha mai avuto niente possa farcela.
Il caso C è, per quanto detto nel post precedente, più probabile del caso B. Il disordine sarebbe troppo grave per estensione e violenza. Il caso D, invece, è il terzultimo per probabilità, anche se è prossimo al caso B.
Dall'anilisi di questo quadro sinottico (per carità, sono solo congetture), ecco spiegato il mio pessimismo.


Sempre?
Io conosco, nel Mio mondo, cerchie di persone (quini minisocietà, miniculture) in cui non esiste niente del genere. Si spera che questo andamento si estenderà sino a diventare globale.



Minisocietà, createsi per unità di pensiero, e non viceversa. Saprai bene come me che i razzisti e gli ignoranti sono molti di più di noi.


Quindi è giusto dire che un mondo del genere non risolve molti problemi, MA non credo che li accentui.



Neanche io ho detto che li avrebbe accentuati. Il mio pensiero, infatti, era rivolto ai casi C e D del mio esempio, che sono i più probabili.


Scusa ma questa è una tautologia.
E' vero che lavoriamo per guadagnarci ciò che ci spetta, ma perchè qui funziona così. Date le regole, noi facciamo il nostro gioco.



Veramente intendevo dire che facciamo bene a comportarci così, che si tratta di un modo onorevole di vivere. Nulla vieta di tornare alla schiavitù, o di crearci le regole che vogliamo.


Nel mondo da me ipotizzato onestà e disonestà - su questioni materiali - non esisterebbero e lui non dovrebbe poter provare alcuna gratificazione (vedi discorso sopra) perchè non è né più furbo né
meno furbo degli altri.



Conosco stupidi talmente furbi che riuscirebbero a non capire il tuo ragionamento.


Eppure abbiamo un fior fiore di uomini di scienza, filosofi e mistici che così non fecero/fanno. Quindi anche questa generalizzazione, per quanto a primo acchito coerente, non è totalmente esatta e non so se si possa prendere a modello, data la strabiliante quantità di controesempi. Per il resto, vale il discorso della "posizione di potere" che ho fatto prima; quindi non lo escludo.



Potresti portarmi degli esempi? Non sono ferrato in filosofia. Siamo nel caso di società governate con leggi adatte?


Anche in matrix si accenna ad un panorama del genere; per quanto io stimi lovecraft e mi piaccia matrix non credo che sia giusto dire che un'ipotesi del genere è pienamente sensata: è solo distopica.
Come non ha senso dire che dato che Moore ipotizza che i ladri esistono solo per rubare per necessità, ciò sia vero. (e infatti non è totalmente vero).
Immaginavo che molti si rifacessero a queste idee; però sono idee insitillate - o meglio, è un'idea di lovecraft. Non è esattamente "tua". Quindi non vorrei ci si appoggiasse troppo.



Sono idee mie, nate da considerazioni mie. Lovecraft era un esempio colorito.



PS: e a ben guardare nemmeno tu, in realtà, hai risposto alla mia domanda.
hai scritto:
Prenderei innanzitutto tutto quello che serve per una vita agiata, mia e della mia famiglia, (casa con giardino, palestra, cibo di qualità, per esempio) e poi il materiale necessario per la ricerca
scientifica e l'accrescimento della cultura. Costruirei infine delle strutture per aiutare chi ne ha bisogno (ospedali, scuole) e per punire i criminali (carceri).
Anche qui hai fatto un discorso generico. Ma tu cosa faresti?
Non "se tu fossi il re del mondo" - inoltre, accumulare per piazzarsi bene con la famiglia non è una cosa sensata dato che tutti hanno tutto e, comunque, richiederebbe al più una settimana.
POI? Come passeresti le tue giornate?



Bene, ho dato per scontato alcune cose nella mia riposta, ma ora che il discorso si è esteso ti dettaglio. Se il governo adatto al mantenimento e allo sviluppo della società esistesse, passerei il mio tempo studiando e curando il mio corpo e offrendo consiglio alle persone che mi sono care, nel rispetto delle leggi. Altrimenti potrei considerare di partecipare alla creazione di un governo stabile. Sai, non ho grande stima del genere umano. Se non ci fosse un governo ma io e miei cari fossimo nell'emisfero dei fortunati che vivono tranquillamente lo stesso non credo che mi batterei per l'umanità: ha avuto la sua possibilità, e l'ha sprecata.
Scusa, ma perché accumulare non è sensato? Tu non hai detto nella tua premessa che tutti hanno tutto, ma che tutti possono avere tutto. Perciò io me lo prendo, visto che non ne sono in possesso. È il primo passo.
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Utente Junior
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17/11/2014 22:29
 
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Io sono un'anima semplice e probabilmente mi troverei bene. Basterebbe circondarsi di persone che mi piacciono e un paio con cui litigare pesantemente ogni tanto, giusto per movimentare le cose. Sono però convinto che ci sarebbero alcune persone che, convintissime di essere migliori delle altre, si sentirebbero truffate ad avere, materialmente, quanto le altre.
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Utente Veteran
Imperatrice dei Pigri: quel che posso far domani, non farò oggi!
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25/11/2014 02:09
 
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Il fatto che oggi vediamo i fighetti figli di papà darsi al devasto e alla droga non significa che possedere tutto ciò che si vuole è deleterio, significa che lo è in questa società. Società che appunto privilegia tantissimo l'oggetto del desiderio, e non l'oggetto in quanto necessario.


Piuttosto, una domanda a te: immagina di svegliarti con la luna storta in un mondo ideale. Non puoi 'sfogare' la tua depressione deprimendoti su quello che non hai, perché hai tutto. Non puoi auto-punirti non mangiando o sognando cibi che non puoi permetterti, perché effettivamente li hai. Non puoi nemmeno invidiare qualcuno per una cosa che ha, giusto per il gusto di farlo e sfogare il quarto girato, perché è esattamente uguale a te.
Come potresti, in un mondo ideale, sfogare questi beceri istinti? Sono una parte di ogni essere umano, non si possono ignorare. Molti di questi si sfogano con sentimenti più o meno innocui: l'invidia per un oggetto, uno sguardo malevolo, auto-punendoti con piccole privazioni.
Se la parte oscura del nostro animo non riuscisse più a venire centellinata in questo modo, con queste piccole vittorie/sconfitte, i sentimenti negativi finirebbero per essere imbottigliati finquando la bottiglia esplode.
Non è una questione di materialismo - è tutto quello che ci è legato dietro. Non avrei la soddisfazione di aver guadagnato qualcosa con le mie mani, ma su quello giustamente chissene, sopravvivrei volentieri in un mondo in cui posso avere venticinque macchine.
La vera domanda è: per quanto avere tutto mi renderebbe felice? Quanto ci metterebbe la mia parte... ehm, non voglio sembrare una santona fantasy LOL, maaaa... quanto ci metterebbe la mia parte oscura a trovare altri metodi per sfogarsi? Quanto ci metterebbe il cumulo di marcio che risiede nell'anima di chiunque a trovare delle vie di fuga?
Erena "Posso avere una Proroga?"-chan
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Giudice****
Utente Senior
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26/11/2014 17:49
 
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Discussione interessante. Dato che ho voglia di mettermi in gioco, ma anche qualche perplessità, dividerò la mia risposta in due parti.

PARTE 1
Io probabilmente in un universo del genere starei parecchio male. Questo perchè riconosco di avere uno stile di vita abbastanza sedentario che, con queste prospettive, probabilmente, si accentuerebbe. Andandosi a sommare al fatto che sono TANTO golosa...insomma, sarei un'obesa, e lo dico senza ironia. Certo, poi magari sarei la persona più profonda, sensibile, e coi più alti valori del mondo...ma non starei certo bene in salute, ne con me stessa.
Come vedi, dunque, il tuo esperimento mentale non porta solo e soltanto effetti positivi...a volte avere dei limiti, delle difficoltà (anche se preferisco chiamarli stimoli) è necessario.
L'uomo è per natura egoista e tende a cercare di soddisfare i suoi desideri. Non tutti sono così maturi da imporsi un freno al momento opportuno (anzi, la maggior parte di noi, me compresa, probabilmente non lo è...). In questo senso il nostro mondo, con tutti i suoi difetti, è una coninua scuola di maturità, dato che ci impone di fare i conti con le conseguenze di ogni nostro desiderio materiale. (Es. Se mi compro cinquantamila libri, dopo dove li metto? Non posso certo comprare una casa solo per loro!) (Es. Se spendo i soldi per un computer nuovo, poi devo rinunciare a qualcos'altro...devo fare una scelta.)

PARTE 2
Al di là dei problemi di spazio (ma tutte queste cose, ad un certo punto, dove le metteremmo? xD), la mia perplessità maggiore è un'altra, e cercherò di esporla. Concordo sul fatto che, probabilmente, un mondo in cui i bisogni materiali si potessero soddisfare senza sforzo eliminerebbe alcune "distinzioni", ma ne accentuerebbe probabilmente altre. Come ti hanno fatto notare anche le altre non tutto dipende dal "mondo" in cui collochi l'uomo. Il discorso deve ruotare sull'uomo stesso. Ci sarà sempre qualcuno che vorrà distinguere il "diverso", ci sarà sempre la ricerca di un capro espiatorio ed avere mezzi illimitati per perseguitarlo farebbe vivere l'umanità in un regime di guerra perpetua. Prova a trasporre questo tuo mondo ideale nel passato, magari attorno al 1933...

Ovviamente tutto ciò che ho scritto è opinabile. Semplicemente questa è la mia opinione.
IMmatura su EFP




Innanzitutto, la storia che sembra finalmente terminata, gira e rigira, ricomincia da capo. A ricomporre tutti i frammenti, prende forma la giostra senza fine dell'eterno ritorno. Non vi è mistero di cui non vi sia soluzione e non c'è soluzione in cui non vi sia mistero...e allora, signore e signori, vi diciamo: ARRIVEDERCI.


(Paranoia Agent ep.13)




Decalogo della fangirl hetaliana:
1) I ship all ships
2) Insultare le OTP altrui non le rende peggiori
3) La GerIta è sacra
4) Non nominare Nonno Roma invano
5) Ricorda che non sarai mai magnifico/a quanto Prussia
6) Bashingare i personaggi femminili non li farà sparire
7) Sii consapevole che la scuola ti infliggerá continui spoilers
8) Tsundere è meglio
9) Il patriottismo è bello...anche per un paese diverso dal proprio.
10) Draw the damn circle!

Per tutti quelli che contestano i miei pairing, anche i più improbabili, la mia risposta è una sola...

Post: 12
Utente Junior
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07/12/2014 23:30
 
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Temo di essere un po' in ritardo con la mia risposta e, allo stesso tempo, gli unici pensieri che ho da offrire sembreranno piuttosto banali rispetto a quelle che ho letto - lo ammetto, mi sono letta parte del dibattito ma non tutto, quindi è altamente probabile che ripeta cose già dette(nel caso sei libera di ignorare questa mia risposta).
Non saprei dire come si evolverebbe una società quindi, se non altro, vorrei cominciare a rispondere da quella che mi è parsa la domanda: cosa farei io se avessi tutti i beni materiali che desidero.
A dirla tutta non credo che la mia vita cambierebbe molto. Credo di essere in uno di quei felici contesti dove, anche se non vivo in una graziosa villetta, ho più o meno tutto quello di cui ho bisogno e tutto quello che voglio (sempre a livello d'oggetti).
Ora, io voglio una moto e non me la posso permettere (ditemi che non sono l'unica idiota che a "non me la posso permettere" ha pensato a Caparezza, vi prego). Però mi conosco bene: una volta avuta la moto o me ne innamoro o me ne dimentico nel giro di due ore. Quindi, ripeto, non credo che cambierebbe molto. Sì, avrei una moto, mi ci divertirei per un po' e dopo prenderei altro. L'unica differenza è che il magazzino si riempirebbe di cose inutili. Poi ora non lavoro (ancora studente) quindi non posso dire di toccare con mano tutta la faccenda sulla gestione dei soldi. Non è un discorso che mi colpisce pienamente e non starò qui a prolungarmi su qualcosa che devo ancora sperimentare sulla mia pelle.

Quindi sì, lo ammetto, sono una persona orribile e materialmente non chiedo più di quel che ho. Perché non sto esattamente morendo di fame e le cose all'ultimo modello non mi piacciono.

Ora, non voglio stare qui a pontificare su come sarebbe la società. Ho letto il dialogo, non credo di essere affatto nelle condizioni di irrompere e\o aggiungere qualcosa. Però - non so, forse è già stato detto - vorrei porre l'accento su una questione: il tempo.
Adesso, non per giocare con i luoghi comuni, ma io vivo molto vicino ad una delle zone più industrializzate d'Italia. Mio padre lavora lì e, quando alla sera torna a casa, si lamenta sempre di una cosa: i colleghi. Perché sì, c'è qualcuno a posto, sveglio, ma una gran parte vuole fare gli straordinari (al posto di tornare a casa da moglie e bambini) per accumulare soldi e prendersi la macchinona. C'è molto questa mentalità: faccio tanto così compro - ed insisto, non sono solo scapoli single che devono fare colpo.
Quindi, in una società dove abbiamo già tutto, teoricamente avremmo anche più tempo, mi sbaglio?
E se abbiamo più tempo, forse - e dico forse - questo tempo potrebbe venire indirizzato all'informazione ed alla cultura.
Ammetto che non ne sono neppure sicura: è sempre più facile fare altro che far lavorare il cervello, è un dato di fatto - cioè, dai, in Italia abbiamo avuto un quasi secondo ventennio che ce lo dimostra perfettamente (e non per la destra in generale - è assolutamente impensabile che tutte le persone si riscoprano sinistroidi come vorrei io - ma per il soggetto in questione).
Più che altro - credo che sarebbe dannatamente utile avere quel tempo in più. Tempo che non si usa per lavorare ma che viene piuttosto indirizzato ad informarsi ed incuriosirsi sulle cose. Ma, anche qui, verrebbe davvero usato in questo modo? Ho dei dubbi, ma preferisco ritenermi ottimista e dire di sì... circa.
Quanto alla faccenda dei valori... molto superficialmente, io non me ne preoccupo: questi sono cambiati più volte nella storia dell'uomo, se ne scompare uno ne arriverà un altro... credo.
Ed anche riguardo alla gratificazione nel guadagnarsi un oggetto condivido più o meno quella che mi pare sia la tua linea di pensiero: è un oggetto. Se tutti ce l'hanno esattamente come ce l'ho io non ci si può nemmeno lamentare della disuguaglianza.

Sono un' orribile persona e traggo gratificazione ogni volta che riesco a tener testa in qualche discorso, ogni volta che prendo un bel voto in filosofia (e non succede spesso: sono una capra) ed ogni volta che nell'ora di religione me ne esco io, atea, a saperne di più dei compagni credenti. Sono un'orribile persona, lo ammetto (dipenderà dal fatto che sono una cacchina quando si viene alle cose manuali) e sono gelosa quando mi scontro con teste molto più capaci della mia e mi rendo conto che non riesco a stargli dietro. è una cosa che mi rode sempre dentro, non ci posso far niente. Quindi, di nuovo, tutta la situazione delle cose materiali non mi cambierebbe granché.
Trovo - ed insisto, non voglio sembrare quella che dà risposte, assolutamente no - che sia invece preoccupante questa visione un po' allarmata di fronte al tuo scenario. Avere tutto ci rivoluzionerebbe davvero così tanto? Perché se è così, vuol dire forse che la nostra società si basa molto, moltissimo, sulle cose materiali (e sì, forse dipende dal fatto che siamo in un sistema abbastanza capitalista). Avercele dal principio potrebbe magari aiutarci a distaccarcene.

Boh, spero di aver in qualche modo risposto alla tua domanda. O forse ho solo sparato a caso delle frasi, cosa più probabile.
Mi rendo conto che stonerà un po' rispetto ai poemi che ho letto prima (poemi che ho ingiustamente mollato a metà, chiedo scusa) ma, boh, tutto qui.
Post: 725
Utente Senior
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24/12/2014 15:51
 
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Niente, non penso che farei niente... cioé, non credo avrebbe senso fare niente, la gente fa cose per ottenere ciò che desidera o di cui ha bisogno, credo.

Sarebbe la fine di ogni evento. La mia vita sarebbe come un quadro credo.
Starei dentro a una casa bellissima oppure in un bagno termale o cose del genere...

...con le persone che desidero... e mi chiedo quindi, per le persone come ci si regola? Anche per le persone varrebbe il poter ottenere tutto quello che si desidera o di cui si ha bisogno?

Comunque, la fine di tutti gli eventi, una eternità beata in una bellissima casa con le persone giuste... ahh, ci metterei la firma... per un forum di scrittori è un pò una bestemmia ma devo dire che in effetti come indole penso di preferire la calma ed eternità di un quadro a una storia con un inizio, delle vicissitudini conflittuali e una fine...
Il racconto a cui sono più affezionato
Il Castello Oscuro
leggilo e stampalo, se ti piace sarai contento di averlo fatto, se non ti piace puoi usare la carta per "salvare la partita" :3
La mia pagina con tutti i racconti


Se a Johnny gira e va, che strane cose fa
riesce anche a pensare col pensiero... -_-'
Post: 18
Utente Junior
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24/12/2014 21:58
 
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Mi voglio cimentare, anche se in ritardo...
Non prendete la mia risposta come qualcosa di troppo serio, per favore.
Sono giovane (tredici anni compiuti oggi, yay), e sinceramente fare questi ragionamenti mi diverte :3

Passando alla domanda che mi é stata posta...
Se l'ho capita bene: mi trovo in questo mondo "utopistico" dove tutto ciò che normalmente dovrei pagare, é disponibile gratuitamente.

Che cosa farei?
...mh...

Be', man mano che so manifestano dei bisogni, li soddisferei.
Io mi comporterei esattamente come se fossi nel mondo "normale", con il vantaggio che ogni qual volta avrei bisogno di un bene materiale x lo posso ottenere con sforzo pressoché nullo.
Qui mi verrebbe da chiedere come sarebbe possibile ottenerlo, ma é una parte del ragionamento che NON mi é stato richiesto di sviluppare, perciò, limitiamoci a questo...
Ora ho tredici anni, e magari voglio un cellulare nuovo. Toh! Eccolo!
Poi arrivano i diciotto anni... Vorrei una macchina! Ah, eccola.
Forse, l'unica cosa "strana" sarebbe una stanzetta dove raccoglierei tutti i dischi dei Beatles, tutte le versioni delle loro canzoni e cose così, per poterle ascoltare quando mi oare!
Va bene che CHIUNQUE potrebbe farlo, ma perché pensare sempre agli altri? Si cade comunque nell'errore di generallizzare il discorso e di estenderlo a chi con noi ha poco a che fare.

Io sorriderei comunque per la particolarità della cosa, anche se probabilmente non sono l'unica ad averlo fatto, e non ho impiegato alcuno sforzo per realizzarla (il che é il top, per una ragazza pigra come me LOL). É quello che volevo e lo ho, mi farebbe comunque piacere aver soddisfatto il mio desiderio, anche se é stato facile da realizzare.

A questo punto, seriamente non comprendo il problema. Ok, il mio esempio sugli oggetti legati ai Beatles a molti può sembrare stupido, ma io ho questa passione, e avere tutti i loro dischi e poterli ascoltare ogni volta che voglio farebbe piacere a ME.

Non mi porrei affatto la questione esistenziale sulla futilità di ciò, perché ad applicarlo a tutto si fa crollare il mondo intero... E parlo anche di quello "normale":
Mettiamo che ho i soldi necessari per un appartamento (sono di nuovo nel mondo "normale")... Perché comprare questa abitazione, se nel momento in cui un'altra qualsiasi persona nella mia stessa situazione economica potrebbe farlo?
Ok, come esempio é un po' estremo, ma se dobbiamo ragionare in questo modo, facciamolo!

L'ossessione dell'essere unici e speciali che affligge molti spesseri umani proprio non la capisco. Non voglio dire che siamo tutti dei piccoli puntini insignificanti e uguali, ognuno ha le sue particolarità (il mio amore per la cultura musicale degli anni '60 potrà non essere condiviso da qualcuno, ed é bene così), ma perché ci si pone il problema del "lo possono fare tutti, perché dovrei farlo?"

Torniamo nel mondo utopistico: ti piacciono le macchine Fiat? E prendi una Fiat! Che ti importa se lo possono fare tutti?
E questo é il mio punto di vista.
Scusate se vi ho annoiato con le mie ecccessive divagazioni, spero di non aver commesso qualche errore nella stesura del mio ragionamento.
Post: 17
Utente Junior
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30/12/2014 14:21
 
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Domanda interessante veramente: cosa farei io? Io, senza contare il resto della popolazione?
Molto probabilmente inizierei con l'ottenere qualsiasi cosa che mi interessi, non mi preoccuperei più dei soldi, non proverei più invidia, né futili gelosie (avrei tutto ciò che voglio e anche ciò in realtà non voglio); sarei "felice" per ciò, ma.... sarebbe in un certo senso vuoto, inutile. Ora, sicuramente non mi accorgerei di esserlo finché non mi succedesse qualcosa per farmi riflettere su tutto il mio modo di vivere (se sei abituata a vivere in quel modo, perché dovresti porti domande su tutto ciò, perché dovresti provare una mancanza che non è mai esistita?) Questo, finché, appunto, non inizio a riflettere (un esempio: sono a scuola, studio i Comunisti e mi viene da pensare perché volessero essere tutti uguali, se sia giusto o meno, inizio a fare paragoni...) allora, mi verrebbe da domandarmi come sarebbe una vita in cui non posso avere tutto ciò che voglio, penserei che tutto sarebbe più "triste", ma sarebbe veramente così?

Sto in un certo delirando, ma non è esattamente facile spiegare il concetto: io ho quasi 15 anni e non vengo da una famiglia propriamente agiata, e questo mi porta a varie difficoltà, ma, nello stesso tempo, fa crescere in me una forte ambizione per il futuro che, beh, quasi nessun'altro dei miei compagni ha.
Studio molto di più, mi impegno, do il massimo, aiuto la mia famiglia e sogno, sogno tanto: mi vedo in un futuro ipotetico, dove i miei sforzi non saranno vani, finalmente realizzata, con "i soldi".... perché se qualcosa mi è stata insegnata è che i non soldi non fanno tutto, ma tanto sì.
Ora, ritornando nel tuo futuro utopistico tutto ciò non esisterebbe -né la povertà, né l'umiliazione per la diversità- ma non esisterebbe neanche l'ambizione per raggiungere uno scopo ( quale scopo si vuole raggiungere? Forse si può mirare all'amore di una persona, forse alla felicità, ma non è esattamente la stessa cosa) né la fatica per arrivare a quel che voglio (sì, è vero che un titolo di studio non si può ottenere col denaro, ma basta desiderare un impresa edile o qualsiasi cosa che non necessiti di diploma e ne sarei a capo senza fatica... anche se forse dovrei lottare per restarne, visto che in questo ipotetico futuro, se tutti possono avere ciò che vogliono, nessuno vorrà più fare lavori umili, ma fare, soprattutto, il "boss" o non lavorare affatto).
Sotto questo punto di vista, non sarei più me stessa, non avrei più l'ambizione che mi guida e che reputo essere una parte essenziale di me: cosa sarei?
Senza contare che sono una persona che si annoia facilmente e finirei per stancarmi di qualsiasi cosa possa avere... tenderei a chiedere sempre di più, ma, se il sempre di più non esiste, cosa chiederei? Cosa farei per togliere la noia?
Mi dedicherei ai sentimenti, allora, seguirei l'amore, avrei più amicizie di quante ne ho ora, sarei me stessa, forse... ma lo stupore? Riuscirei ancora a stupirmi?
Viaggerei, a quel punto, cercherei cosa che non posso avere, che non ho visto, né che ho mai provato... mi divertirei a creare nuovi legami, a spezzarli, a godermi qualsiasi cosa che credevo non fosse importante; lascerei da parte le cose materiali, a quel punto, e cercherei le cose che mi ero negata per via della mia ottusità: studierei fiori mai studiati nel centro della Foresta Pluviale, guarderei l'aureola boreale in Alaska, battendo i denti per il freddo, imparerei a sedermi su un letto appuntito da un fakiro indiano... probabilmente mi innamorerei più di quanto possa innamorarmi in questa vita, visto che cercherei passioni estreme, qualcosa che non possa competere neanche lontanamente con la ricchezza materiale.
Mi batterei per le cause più importanti, quelle morali, con una foga che in pochi possono avere: se non mi devo preoccupare dei soldi, mi preoccuperei per qualcos'altro sicuramente.
Poi, quando arriverò nella vecchiaia -dopo aver speso la mia infanzia nella ricchezza materiale e l'età adulta nella ricerca dell'irraggiungibile- mi rintanerei in una baita in montagna, dove lo stupore della vita sia ovunque, soddisfatta della mia vita, più di quanto potrei mai essere ora.

Ho finito finalmente le mie riflessioni, spero che tu abbia avuto una risposta soddisfacente ;)
Ho cercato di non soffermarmi troppo sull'umanità, quanto su me stessa.... è stato uno strano viaggio nella mia mente, lo ammetto XD
Post: 17
Utente Junior
OFFLINE
30/12/2014 14:23
 
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Domanda interessante veramente: cosa farei io? Io, senza contare il resto della popolazione?
Molto probabilmente inizierei con l'ottenere qualsiasi cosa che mi interessi, non mi preoccuperei più dei soldi, non proverei più invidia, né futili gelosie (avrei tutto ciò che voglio e anche ciò in realtà non voglio); sarei "felice" per ciò, ma.... sarebbe in un certo senso vuoto, inutile. Ora, sicuramente non mi accorgerei di esserlo finché non mi succedesse qualcosa per farmi riflettere su tutto il mio modo di vivere (se sei abituata a vivere in quel modo, perché dovresti porti domande su tutto ciò, perché dovresti provare una mancanza che non è mai esistita?) Questo, finché, appunto, non inizio a riflettere (un esempio: sono a scuola, studio i Comunisti e mi viene da pensare perché volessero essere tutti uguali, se sia giusto o meno, inizio a fare paragoni...) allora, mi verrebbe da domandarmi come sarebbe una vita in cui non posso avere tutto ciò che voglio, penserei che tutto sarebbe più "triste", ma sarebbe veramente così?

Sto in un certo delirando, ma non è esattamente facile spiegare il concetto: io ho quasi 15 anni e non vengo da una famiglia propriamente agiata, e questo mi porta a varie difficoltà, ma, nello stesso tempo, fa crescere in me una forte ambizione per il futuro che, beh, quasi nessun'altro dei miei compagni ha.
Studio molto di più, mi impegno, do il massimo, aiuto la mia famiglia e sogno, sogno tanto: mi vedo in un futuro ipotetico, dove i miei sforzi non saranno vani, finalmente realizzata, con "i soldi".... perché se qualcosa mi è stata insegnata è che i non soldi non fanno tutto, ma tanto sì.
Ora, ritornando nel tuo futuro utopistico tutto ciò non esisterebbe -né la povertà, né l'umiliazione per la diversità- ma non esisterebbe neanche l'ambizione per raggiungere uno scopo ( quale scopo si vuole raggiungere? Forse si può mirare all'amore di una persona, forse alla felicità, ma non è esattamente la stessa cosa) né la fatica per arrivare a quel che voglio (sì, è vero che un titolo di studio non si può ottenere col denaro, ma basta desiderare un impresa edile o qualsiasi cosa che non necessiti di diploma e ne sarei a capo senza fatica... anche se forse dovrei lottare per restarne, visto che in questo ipotetico futuro, se tutti possono avere ciò che vogliono, nessuno vorrà più fare lavori umili, ma fare, soprattutto, il "boss" o non lavorare affatto).
Sotto questo punto di vista, non sarei più me stessa, non avrei più l'ambizione che mi guida e che reputo essere una parte essenziale di me: cosa sarei?
Senza contare che sono una persona che si annoia facilmente e finirei per stancarmi di qualsiasi cosa possa avere... tenderei a chiedere sempre di più, ma, se il sempre di più non esiste, cosa chiederei? Cosa farei per togliere la noia?
Mi dedicherei ai sentimenti, allora, seguirei l'amore, avrei più amicizie di quante ne ho ora, sarei me stessa, forse... ma lo stupore? Riuscirei ancora a stupirmi?
Viaggerei, a quel punto, cercherei cosa che non posso avere, che non ho visto, né che ho mai provato... mi divertirei a creare nuovi legami, a spezzarli, a godermi qualsiasi cosa che credevo non fosse importante; lascerei da parte le cose materiali, a quel punto, e cercherei le cose che mi ero negata per via della mia ottusità: studierei fiori mai studiati nel centro della Foresta Pluviale, guarderei l'aureola boreale in Alaska, battendo i denti per il freddo, imparerei a sedermi su un letto appuntito da un fakiro indiano... probabilmente mi innamorerei più di quanto possa innamorarmi in questa vita, visto che cercherei passioni estreme, qualcosa che non possa competere neanche lontanamente con la ricchezza materiale.
Mi batterei per le cause più importanti, quelle morali, con una foga che in pochi possono avere: se non mi devo preoccupare dei soldi, mi preoccuperei per qualcos'altro sicuramente.
Poi, quando arriverò nella vecchiaia -dopo aver speso la mia infanzia nella ricchezza materiale e l'età adulta nella ricerca dell'irraggiungibile- mi rintanerei in una baita in montagna, dove lo stupore della vita sia ovunque, soddisfatta della mia vita, più di quanto potrei mai essere ora.

Ho finito finalmente le mie riflessioni, spero che tu abbia avuto una risposta soddisfacente ;)
Ho cercato di non soffermarmi troppo sull'umanità, quanto su me stessa.... è stato uno strano viaggio nella mia mente, lo ammetto XD
Post: 163
Utente Junior
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11/06/2015 17:22
 
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• poi mi è stato detto: "le cose più belle sono quelle che ci si guadagna faticando"
Ah, bene, quindi tu preferisci sgobbare a pulire cessi per quattro anni così da poterti permettere un computer decente invece che sfruttarne fin da subito le sue prestazioni e le possibilità che offre, a livello di calcolo, che potrebbero veramente essere portentose (si parlava con uno che fa fisica con me e quindi si parlava Per Esempio di simulazioni).
Insomma, è più importante "ottenere" l'oggetto che usarlo. Ma allora dopo che lo ottieni cosa fai, pensi Ah, Che Bello? Sì, e poi? Poi lo usi, spero. Ma allora non era meglio averlo subito? Aver perso tre anni a lavorare non ti ha privato di molte altre possibilità? Aver perso tre anni a pulire gabinetti non ti ha assolutamente dato nessuna competenza in più, ti ha solo legato affettivamente a quell'oggetto perchè "te lo sei sudato": era necessario? E se si rompe? Soffri di più?
E' un oggetto, accidenti.
E' così importante legarsi agli oggetti? Non sarebbe meglio evitarlo? Non sarebbe meglio poterlo evitare?
E non solo: quante persone possiedono, sudandosi o meno, oggetti che in realtà non gli servono? Quanti con la reflex, quanti con computer superfighi - che non sanno usare?
Se questi oggetti non fossero status symbol, lo avrebbero voluto o stesso? Se chiunque avesse potuto averlo senza fatica alcuna, loro lo avrebbero lo stesso? Gli interesserebbe realmente? A che pro, mi chiedo io? A che serve? Secondo me a niente, quindi non lo desidererebbero, in realtà: perchè non gli serve. Se ne fanno poco. Non ne hanno realmente bisogno né vogliono imparare ad usarlo propriamente... quindi, che senso ha?



Questa l'ho intesa come guadagni lavorandoci.
Non avendo problemi di cibo, riparo e riscaldamento puoi dedicarti ai tuoi hobby... uno dei quali potrebbe essere realizzare cose (crochet, knitting, falegnameria...)
Account su EFP: Dian87 (a yo-yo dal 2004)

Challenge cui partecipo:
[Multifandom e originali]. (1/200)

Contest cui partecipo:

Contest partecipati:
QUESTO è ciò in cui credo - Il Contest per gridare qualcosa al Mondo posizione: 7/9... si può migliorare! - n.c. (unica ad aver consegnato) - Of Monsters and Masters 7/7... me l'aspettavo, avendo buttato su la seconda parte ^_^ - Ad ogni avventura una storia n.c. (prima parimerito con l'unica altra che ha consegnato) - - 2a classificata ^_^ era da tanto che non scrivevo sci-fi

In attesa di giudizio:
Divinità dell'Olimpo

Contest ritirati:
The Ancient Tales - V'è un piacere nello... scrivere - Leggende Arturiane - Cavalieri di draghi
Post: 57
Utente Junior
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15/09/2020 14:59
 
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Sarebbe stupendo ma avrei bisogno di una casa più grande 😆

Perché già io sono una che spende per ciò che mi piace 😅

Io vorrei un mondo in cui posso ottenere un sacco di libri e tutti quei gadget super carini di Alice in Wonderland e di Harry Potter senza dovermi sentire dire che costano troppo...

Poi vorrei finalmente avere un sacco di cose carine giapponesi da rendere la mia camera piena di colori pastello e infine vorrei tutti quegli abiti da Lolita adoro quello stile 😍

Insomma per molti possono essere cose inutili, ma per me non le sono! Ognuno ha i propri gusti 🤗
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