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L'incontro

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2011 03:05
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07/09/2011 03:05
 
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Riflessioni notturne
L'Incontro
Conoscere,conoscere,conoscere per restare in vita o meglio per mantenerti vivo,perchè uno può anche morire essendo in vita.E chi l'avrebbe mai detto che in un sabato qualsiasi decorato dalla mia faccia barbuta e dai miei capelli mai cosi disordinati e gonfi, questo verbo urlava tra le nostre mani mentre con stupore e divertimento pronunciavamo i nostri nomi con sorrisi di gioia,sorrisi di quando finalmente è arrivata una possibilità da giocare,da sfruttare fino in fondo,senza perderci di vista,senza perderci nei "come" e nei "perchè" semplicemente vivendo e tralasciando quella retorica che ormai ci sta addosso come un'offesa.
Molti minuti prima dubitavo che la serata potesse cambiare colore anzi era iniziata proprio come io non volevo o meglio come prevedevo,perchè putroppo le cose che non voglio,le prevedo e le vedo accadere forse anche più brutali di come le avevo immaginate.Noi,eravamo completamente ignari di cosa stava per accadere e mentre un mio amico s'immergeva nel fumo delle sigarette e nelle narici sensibili delle belle ragazze che dolcemente e abitualmente ci fanno compagnia in questi fine settimana di veleno,l'altro si lamentava per le sue gambe giovani e forti che starnutivano dopo una partita di calcio su un campo di patate come ha citato con una sottile rabbia e simpatia piu volte creandosi forse un alibi o facendo davvero capire le condizioni del campo.Ed io invece restavo a perdermi nei discorsi della mia mente rifiutando l'odore del tabacco,quello non serviva,e stuzzicando le teste delle due ragazze con la mia ironia non capita o con la mia simpatia intellettuale,loro non le capivano e posso dire che su questo ci godevo molto,qualcuno quella sera si doveva
pur divertire e se nn erano loro,sarei stato io.
Una volta arrivati al locale dal nome prettamente estivo "Sunrise" = "Alba" facevamo un sopraluogo come se stessimo cercando qualcuno,qualcuno anche d'importante e non lo trovavamo,io sapevo chi stessi cercando,lo sapevo molto bene,e sinceramente devo dire che mi vedevo bene in quella veste,a volte immaginavo anche di vederla,mi cullavo nei ricordi,pur sapendo che non l'avrei vista finchè non fosse arrivato settembre,infatti ripetevo ad uno dei due "non vedo l'ora che arrivi settembre" e pensavo cosa sarebbe successo a settembre confidandomi però una certa paura di quel tempo che sarebbe venuto tra un po,il mio inno a favore di settembre è molto forte,ha un forza nella mia testa che fa paura anche a me stesso,c'è da dire però che questa forza produce anche energia per cosi dire negativa in quanto mi genera paura,ansia,in modo più corretto ansia da prestazione,tutte le parole che potrei scrivere si riassumono nei "se" e nei "ma" e nei "lo sapevo" dando una buona dose di bestiemme alla fortuna che aiutati i fortunati e gli stupidi,in fondo siamo stupidi anche noi allora perchè non ci aiuta?Oltre a questi rompicapi retorici, mi faccio un'autocritica,si perchè bisogna farsi autocritiche però il tempo mi ha insegnato che non devono essere violento come degli spari di notte ma devono essere giuste considerando tutto,intendo dire tutte le situazione,le tue paure,il tuo stato d'animo,ognuno sa il perchè di ogni cosa.Mentre io mi divertivo a guardare tutte le ragazze che passavano,uno dei miei amici si avvicina con un sorriso da ingenuo,ma con polso fermo di un maresciallo che dovevo salutare la mia amica che mi stava alla spalle,la francesina,decido di salutarla con il mio modo di fare sempre festoso,e poi d'inziare a parlare di quello che ci ha legati di più ,il cinema,sembriamo tanto due esperti ma sono certo che di musica potremmo parlare anche di più,poi mi reco da un'altra amica,l'antipatica,credo che sia così per scelta ,nei miei confronti,e forse presa dalla vacanza ad ischia o forse dal troppo sole preso,compie un gesto inaspettato,a scriverlo mi si gelano le mani,inizia a presentarci a chiunque amica vede nei paraggi,facendo un'esclamazione su cui se fossi stato piu cosciente in quella situazione l'avrei risposta per bene,ma riflettendoci non ne valeva la pena stracciare una pagina solo per una macchiolina sull'ultimo rigo.I nomi delle belle ragazze passavano in me come un fiume e solo quelli particolari rimanevano impigliati nei capelli resi ancora piu disordinati e gonfi dall'umidità,prendemmo tutto come un gioco,ci presentavamo più volte,loro lo facevano per scherzo,noi lo facevamo per fissarci i nomi e non dimenticarli,ma pensandoci bene credo che ci copiarono l'idea,dopo aver regalato sorrisi sinceri a tutte quelle ragazze ed averli ricevuti,almeno spero,tornai a parlare con la francesina che mi chiedeva in maniera insistente ma sempre con un certa dolcezza che è paragonabile solo all sorriso di un bambino, un regista francese,l'antipatica spettegolava con le amiche dietro le nostre spalle e con le dita disegnava un cuore nell'aria facendoci capire,almeno a me, che la osservavo con la coda dell'occhio,di cosa stessero parlando in modo così vivace,dopo aver parlato un altro po io e la dolce francesina ci lasciamo promettendoci di rivederci tra un po li,e così non fu,del resto facciamo questo da quando ci conosciamo!.
Al ritorno una delle ragazze,precisamente la ragazza bionda m'interrogava su chi fosse e se mi piacesse, io risposi con un sorriso che ancora mi riserva confusione in questo cervello in fumo di no è una cara amica,e gli dissi come vedi parliamo di cose intelligenti se paragonate a quel chiasso che fate quando aprite bocca entrambe.
Credo che colui che godette di piu al ritorno fui io,in quanto prendevo in giro uno dei due amici sulla sua convinzione di accontetarci di quelle due, che un giorno è stato oggetto di una leggera discussione che se continuata poteva portare all'uccisione di uno dei due,mentre la ragazza bassina riceveva complimenti gonfiando come un pallone la sua convizione di piacere da ragazzi forse troppo a dieta,in noi c'èra una festa con quel tipo di tarantella russa,c'era la possibilità,questa presentatasi con un paio di nomi ci faceva avere quella speranza che da molto tempo cercavano e purtroppo non era il pagliaglio ma l'ago,ma adesso è lì,io sono lì,anzi noi siamo lì.
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