Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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RAPPORTO CONDON

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2012 22:40
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-Condon come Robertson: la politica coma più della scienza. Gli squallidi retroscena che portarono alla stesura di un documento «a due facce». Penosi tentativi di celare l'evidenza, puerile speranza di risolvere i problemi negandoli.

Oggi sappiamo con certezza che la Commissione Condon analogamente al Giurì Robertson, non fu un evento scientifico ma politico. Il verdetto finale che proclamò la non significatività del fenomeno ufo a quindi la non utilità di continuare a studiarlo era stato preconcordato. Fra 1'altro, con l'espediente dell'inchiesta civile, l'Air Force perseguì lo scopo di liberarsi dell'onere del Progetto Blue Book; il quale, ormai screditato presso l'opinione pubblica, non era più in grado di assolvere la sua funzione istituzionale di indottrinamento antiufologico; una palla al piede, quindi, di cui era arrivato il momento di disfarsi.
All'atto delta sua creazione, tuttavia, il Comitato Condon fu salutato come il “deus ex machina” che avrebbe fatto finalmente sapere come stessero le cose in materia di ufo, ponendo termine all'annosa controversia tra ufologi a ufficialità. Gli squallidi retroscena delta Commissione erano infatti ancora inopinati.
Ma la verità non tardò ad emergere. I primi dubbi nacquero quando si apprese che i componenti delta Commissione erano in maggioranza psicologi; il che lasciava intendere che l'indagine mirasse a concentrarsi sui testimoni piuttosto che sui rapporti di avvistamento. Ulteriori dubbi si insinuarono quando il presidente delta Commissione, il Dr. Condon fece capire con alcune dichiarazioni pubbliche di essere pregiudizialmente scettico sugli ufo.
Ma quote fosse il vero ruolo delta Commissione emerse chiaramente net maggio 1968. Fu una bomba! Due membri del Comitato, David Sounders e Norman Levine, scoprirono casualmente un promemoria che era stato scritto prima delta firma del contratto con 1'Air Force, a che portava la firma del1'amministratore del Comitato stesso, il Dr. Robert Low. Il documento illustrava i criteri (tutt'altro che obiettivi) che la Commissione avrebbe seguito net condurre l'indagine, a anticipava le conclusioni (negative) che sarebbero state fornite. Insomma, una truffa in piena regola. Merita tradurre testualmente i passi fondamentali del «memo Low»:
«Per intraprendere un progetto del genere (l’indagine sugli ufo, ndt) si dovrebbe farlo in maniera obiettiva. Si dovrebbe cioè ammettere la possibilità che cose come gli ufo esistessero. Ma non è rispettabile dare seria considerazione ad una tale possibilità, perché credere agli ufo significherebbe restare emarginati».
Pertanto:
«Il nostro studio dovrebbe essere condotto quasi esclusivamente da non credenti i quali, pur non potendo forse fornire la prova di un risultato negativo, potrebbero però aggiungere un significativo corpo di evidenza a favore della non realtà delle osservazioni. L'espediente sarebbe, credo, quello di descrivere il progetto in modo tale che esso apparisse al pubblico uno studio assolutamente obiettivo, ma per la comunità scientifica presentasse l'immagine di un gruppo di scettici che fanno del loro meglio per essere obiettivi ma che hanno una probabilità pressoché nulla di trovare un ufo. Un modo per far questo sarebbe di focalizzare l'indagine non sui fenomeni fisici, ma piuttosto sulle persone che fanno le osservazioni, ovvero sulla psicologia degli individui a dei gruppi che asseriscono di vedere gli ufo. Se l'attenzione fosse posta qui invece che sull'esame della vecchia questione della realtà degli ufo, io credo che la comunità scientifica recepirebbe rapidamente il messaggio».
Ogni commento è superfluo.
Quando Condon seppe della scoperta del documento andò su tutte le furie a se la prese con i due responsabili. La conclusione fu che Saunders a Levine furono licenziati in tronco con 1'accusa di «incompetenza».
Ma ormai la notizia era trapelata. Il promemoria Low fu reso pubblico dal giornalista John Fuller in un articolo, «Che Flying Saucer Fiasco» (il fiasco dei dischi volanti), sulla rivista «Look» del mese di maggio 1968.
L'incidente non sortì 1'effetto di interrompere il programma della Commissione, ormai entrato nella sua fase finale. A dicembre di quello stesso anno 1968 il rapporto conclusivo fu presentato al giudizio dell'Accademia Nazionale delle Scienze. Giudizio che, in rispetto delle finalità politiche dell'intero programma, non poteva che essere, ed effettivamente fu, positivo.
Intitolato «Scientific Study of UFOs» (Studio scientifico degli UFO), il rapporto Condon è un documento voluminoso: l'edizione commerciale edita dalla «Bantam Books» comprende 965 pagine.
Di solito, i negatori degli ufo lo invocano come l'argomento decisivo a sostegno della loro tesi. Ma barano. Tutto quello che conoscono del Rapporto (spesso per averne letto solo un riassunto sui giornali) è un capitoletto di 5 pagine firmato dal London a intitolato «Conclusioni a Raccomandazioni», posto (non certo a caso) all'inizio del volume.
Le conclusioni che il Condon espone in quelle cinque paginette possono essere sintetizzate in due proposizioni: prima, che l'indagine sugli ufo non ha offerto alcun elemento utile per il progresso della scienza; seconda, che appare quindi superfluo proseguire l'indagine.
Ma gli scettici ignorano, o fingono di ignorare, che questo verdetto è in stridente contraddizione con i risultati realmente conseguiti dalla Commissione. I quali non solo non giustificano quel verdetto, bensì lo smentiscono. Infatti, chi si prende la briga di leggere il Rapporto nella sua integralità, e non fermandosi al capitoletto introduttivo (come gli estensori probabilmente si aspettavano), scopre con stupore che dei 90 casi di avvistamento esaminati (un numero oltretutto esiguo rispetto alla imponente casistica disponibile), un terzo viene esplicitamente definito «inspiegabile». Ora è lecito domandarsi: che senso ha definire «superflua ogni ulteriore indagine» su un fenomeno che per il 30%o è risultato irriducibile, nonostante la più solerte volontà «scientifica», a qualsiasi interpretazione convenzionale?
Sembra inevitabile sospettare che il Rapporto Condon sia stato volutamente concepito come un documento a due facce: la prima costituita dalle cinque pagine di «conclusioni» a destinata al grosso pubblico (nonché agli «esperti» che quel pubblico sarebbero poi stati chiamati, ogni tanto, a catechizzare; la seconda costituita invece dal corpo principale del documento a destinata a coloro che «hanno orecchi per intendere». E che le persone dotate di tali «orecchi» dovessero risultare pochissime era pressoché garantito dalle dimensioni del testo, sapientemente gonfi.ato di capitoli riempitivi aventi 1'unica funzione di scoraggiare i lettori, specie quelli che, privi di un interesse specifico per 1'argomento, avrebbero potuto esserne attratti solo per curiosità (giornalisti, scienziati ecc.).
Il fatto è che il Rapporto era stato programmato per altri fini, a cioè per convincere il pubblico delta inconsistenza del fenomeno ufo, a per scoraggiare l'interesse del mondo accademico. Uno scienziato francese del CNES (Centre National d'Etudes Spatiales), Claude Poher, ebbe a confidare a Hynek di essersi convertito all'ufologia proprio per aver letto il Rapporto Condon. «Se lo si legge senza fermarsi alle conclusioni di Condon - disse - è impossibile non rendersi conto che ci troviamo di fronte ad un problema reale».
Alla luce di questo episodio è lecito chiedersi: quanti altri sarebbero giunti alla stessa conclusione di Poher se non fossero stati dissuasi dalla lettura di un «malloppo» di quasi mille pagine?
In prospettiva storica dobbiamo constatare che l’operazione Condon produsse gli effetti sperati da chi l'aveva progettata. Il Progetto Blue Book fu chiuso net dicembre 1969 (pur lasciando irrisolti 701 casi su un totale di 12618). L'interesse della gente per gli ufo registrò un calo sensibile per almeno tre o quattro anni. L'APRO e il NICAP accusarono una crisi che li avrebbe condotti ad un notevole ridimensionamento o addirittura (nel caso del NICAP) alla estinzione. E il mondo accademico accettò acriticamente le conclusioni del Condon continuando a fare ciò che aveva sempre fatto: disinteressarsi del problema.
Quello che invece il Rapporto Condon non riuscì ad ottenere fu 1'eliminazione degli ufo; i quali, incuranti del verdetto negativo emesso a loro riguardo, non cessarono di manifestarsi in tutti i cieli del pianeta. Il che dimostra una volta di più come un problema non si risolva negandolo.
Naturalmente il Rapporto Condon non riuscì nemmeno ad arrestare la ricerca privata. Però determinò la fine di un ciclo. Fino ad allora 1'ufologia aveva focalizzato il proprio interesse, a direi anche giustificato la sua nascita a il suo stesso nome, sull'«oggetto volante non identificato», ovvero sul1'ufo-apparecchio. A livello teorico aveva inoltre privilegiato 1'ipotesi extraterrestre, che a sua volta era in qualche modo responsabile delta controversia con 1'Air Force a del contattismo. Ebbene, tutto questo sarebbe stato rimesso in discussione, a ragione o a torto, dall'ufologia del dopo-Condon. La quale inaugurò un secondo ciclo caratterizzato da una diversa valutazione del tipo di casistica da assumere come chiave principale di lettura del fenomeno, nonché da nuovi orientamenti teorici.

digilander.libero.it/mirkope...itled33.html

[Modificato da (richard) 29/09/2012 22:40]

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26/07/2012 23:11

La Commissione Condon (per essere precisi: lo UFO Project dell’Università del Colorado, diretto dal fisico Edward Condon) ha segnato uno spartiacque nella controversia ufologica. La storia è nota, e quasi tutti i libri di ufologia ne hanno fornito una versione più o meno ampia.
Fino al 1966, una delle principali battaglie degli appassionati di ufologia verteva sul fatto che non fosse mai stato condotto uno studio scientifico sul problema UFO, che era stato invece "confiscato" dai militari. Tutta l’azione di lobby dell’organizzazione storica dell’ufologia americana, il National Investigations Committee on Aerial Phenomena (NICAP), aveva puntato per anni alla costituzione di una commissione scientifica civile.
Dopo anni di inutili testate contro il muro di gomma della burocrazia militare, la grande ondata di avvistamenti della primavera 1966 portò prepotentemente alla ribalta della cronaca l’inadeguatezza delle indagini che l’U.S. Air Force demandava al Project Blue Book (all’epoca diretto dal maggiore Hector Quintanilla). I mass media misero alla berlina il consulente astronomico del Blue Book, J. Allen Hynek, che in una conferenza stampa parlò di "gas di palude" per spiegare un complesso incontro ravvicinato, e l’allora deputato del Michigan, Gerald Ford, ebbe un ruolo non secondario nello spingere il Congresso (il parlamento statunitense) ad occuparsi dell’argomento e quindi l’Aeronautica militare ad acconsentire ad appaltare (e pagare) uno studio imparziale condotto da un’università.
Il contratto venne alla fine assegnato (il 6 ottobre 1966) all’Università del Colorado, sotto la direzione di uno dei più celebri fisici americani (Condon, appunto). In poco più di due anni, il Progetto UFO costò circa mezzo milione di dollari (circa un miliardo di lire) e sfociò ai primi di gennaio del ’69 in un rapporto conclusivo di 1500 pagine (il cosiddetto Rapporto Condon, anche se in realtà si trattava di un’opera collettiva, coordinata dal giornalista Daniel Gillmor) nelle cui conclusioni, queste sì a firma di Condon, si affermava che non vi era alcuna prova che gli UFO fossero extraterrestri o che costituissero comunque una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti d’America; ma soprattutto si affermava che in 21 anni (dal 1947) lo studio degli UFO non aveva portato nessuno progresso di conoscenza e che un eventuale più ampio studio del problema sarebbe stato uno spreco di risorse.
Nel frattempo, però, alcuni degli scienziati della commissione si erano dimessi ed avevano passato agli ufologi documenti da cui sembrava risultare che fin dal principio i dirigenti del Progetto UFO avevano avuto un forte pregiudizio anti-UFO, senza alcuna intenzione di condurre uno studio veramente scientifico. Ne era seguito uno scandalo, ben presto però dimenticato da tutti, tranne dagli ufologi – per i quali è da allora rimasto sinonimo di "insabbiamento". E questo nonostante la lettura del testo integrale dello Scientific Study on Unidentified Flying Objects mostrasse che le drastiche conclusioni negative del suo direttore non erano giustificate dalle analisi condotte e riportate: basti pensare che su 90 esaminati ben 25 restavano "non identificati".
Il principale risultato immediato della Commissione Condon fu comunque che l’USAF ne approfittò per chiudere il Project Blue Book e cessare ufficialmente ogni coinvolgimento ufologico. Era realmente la fine di un’epoca, durata più di 20 anni: veniva di colpo a mancare il contraltare "ufficiale" dell’ufologia privata. Ma anche questa non ne uscì in buona salute, dato che una ricaduta indiretta del Rapporto Condon fu quella di mandare in crisi l’intero edificio dell’ufologia americana: il NICAP (che contava migliaia di iscritti e centinaia di attivisti) si sfaldò in pochi anni ed il numero degli avvistamenti crollò ad un minimo storico.
Il risultato più durevole del Progetto UFO fu però che esso tarpò per molti anni le ali ad ogni futura possibilità di uno studio ufologico da parte di scienziati. Ogni volta che qualcuno sollevava il problema, e non solo negli USA, c’era sempre chi richiamava quel precedente e le sue conclusioni.
Per una sorta di contrappasso, fu però proprio la lettura del Rapporto Condon a mettere in moto la macchina che otto anni dopo portò (non più in America, ma in Europa) alla formazione di una commissione scientifica sugli UFO: il padrino di quel GEPAN (Groupement d’Etude des Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés), che nel 1977 venne costituito in seno al Centre National d’Etudes Spatiales francese, fu l’ingegner Claude Poher, che da scettico assoluto sull’argomento divenne un fervente sostenitore dell’ufologia proprio dopo aver letto ("da cima a fondo") il rapporto della Colorado University.
Questa, in sintesi, è la vulgata che tutti i testi ufologici ci hanno presentato da sempre, sulla base di quanto contro la Commissione Condon scrissero all’epoca i suoi avversari: John Fuller, J. Allen Hynek, Donald Keyhoe, James McDonald, David Saunders.
A trent’anni di distanza dalla fine del Colorado Project, si può però guardare con occhi nuovi (ed in parte diversi) a quella vicenda. Negli ultimi anni, in particolare, dopo un lungo silenzio in proposito, la pubblicistica ufologica ha proposto parecchi interventi sulla Commissione Condon, sia sotto il profilo di un’analisi più meditata, sia sotto quello di una più completa ricostruzione storica dei fatti e dei personaggi.
Una fonte imprescindibile è il libro di memorie scritto da Roy Craig (1995), che della commissione fu un membro non di secondo piano, anche se il suo punto di vista è ovviamente di parte ed è bene riequilibrarlo con la lettura dei diari dell’epoca a firma di Jacques Vallée (1992), all’epoca assistente di Hynek. Anche i diari (inediti) del maggiore Quintanilla, dal punto di vista dell’USAF, possono essere di utilità, mentre un punto di vista del tutto opposto è quello di Richard Hall, che del NICAP era segretario, e che già nel ’78 ha raccontato alcuni retroscena. Altri retroscena inediti sono stati raccolti da Paul McCarthy per la sua tesi di dottorato dedicata a McDonald e riportati dal giornalista anti-Ufo Philip Klass.
Nell’87 il fisico Peter Sturrock ha riproposto e aggiornato la sua analisi critica del Rapporto Condon, mentre nel 1995 gli ufologi Michael Swords e Willy Smith ne hanno riesaminato i contenuti ufologici. Un panorama completo è infine quello offerto da Clark nella sua insostituibile enciclopedia ufologica.
In questa monografia, abbiamo scelto di presentare la traduzione italiana dei due (in effetti tre) articoli che – oltre dieci anni fa - hanno dato il via al nuovo dibattito su Condon. Nel primo lo scienziato-ufologo Richard Sigismond riferisce di come un suo incontro-scontro con Condon nel 1966 lo convinse a restar fuori dalla nascitura commissione (ed Hynek aggiunge alcuni particolari sulla vicenda). Nel secondo il super-scettico Philip Klass riassume i retroscena scoperti da Paul McCarthy, nel palese tentativo di riabilitare la figura di Condon.

Edoardo Russo

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