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A Cuba non bastano i palliativi

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2011 13:13
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29/07/2011 13:13
 
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di Ettore Bianchi - venerdì, 29 luglio 2011 - 0:00
A Cuba i gruppi di opposizione uniscono le forze e chiedono a gran voce la democrazia. Schierandosi contro le recenti iniziative del governo, guidato da Raul Castro, fratello del Lider Maximo, che ha avviato una vasta riforma dell'economia.
Secondo gli oppositori Raul Castro vuole assicurare la continuità del gruppo al potere da 52 anni.

Dopo aver gestito Cuba come un'azienda privata, i due fratelli ora la mettono all'asta come se fosse un regalo da dividere. Invece i cittadini, dice uno degli avversari, uno studente universitario, non vogliono le privatizzazioni né gli investimenti stranieri senza il loro consenso.

La dichiarazione comune chiede modifiche legislative per garantire la libertà di espressione, di associazione, di manifestazione e circolazione, sia all'interno sia all'esterno dell'isola, oltre all'accesso ai media e a Internet, elezioni aperte a tutti i livelli della società e la convocazione di un'assemblea costituente. Gli oppositori difendono la gratuità dell'educazione e della sanità, il rispetto delle abitazioni attribuite o occupate, ma rivendicano diritti universali. Diversamente le misure volute dall'esecutivo aggraveranno le disuguaglianze e i rischi di scontro sociale.

Questo appello a una transizione pacifica, seguendo la via del dialogo fra tutti i cubani, è stato sottoscritto da gruppi che vanno dalla destra liberale di Martha Beatriz Roque alla sinistra socialdemocratica rappresentata da Manuel Cuesta Morua, passando per vecchi prigionieri politici come Hector Maceda e l'attivista Guillermo Farinas, conosciuto per i suoi scioperi della fame.

I telegrammi diplomatici americani svelati da WikiLeaks e da alcuni giornali mostrano che Washington e l'Avana sono d'accordo sull'importanza accordata ai giovani blogger critici, a scapito di una dissidenza frammentata. Cuesta Morua sottolinea che i blog non costituiscono un pericolo per il potere, perché essi non generano un'alternativa politica. Nel momento in cui si chiede il libero accesso al web per tutti, si diventa portavoce di chi non ha un blog. Le opposizioni reclamano anche la fine dell'embargo americano, anche se non tutti condividono questo appello.

Ma le diverse forze in campo hanno deciso di mettere da parte le vecchie animosità e i vecchi punti di attrito come questo. Secondo Cuesta Morua le attese suscitate dalle misure economiche di Raul Castro vengono soprattutto dall'estero: i cubani, invece, sanno che l'isola ha bisogno di un cambiamento politico e non di un semplice aggiustamento dell'economia.



LAS PROSTITUTAS CUBANAS SON LAS MÁS CULTAS DEL MUNDO" Fidel Castro.
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