L'ALLEVAMENTO E' PASSIONE, LA SELEZIONE E' ARTE, solo la conoscenza e l'esperienza fanno i veri campioni
 
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STANDARD O PEDIGREE

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2014 18:42
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27/07/2011 10:19
 
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Ciao a tutti, volevo aprire questa discussione già da un po’ di tempo e mi piacerebbe leggere le Vs. opinioni.

La mia domanda è: “Secondo Voi è più importante lo standard o sarebbe meglio pretendere il pedigree degli animali?” Mi spiego meglio e faccio una premessa.

Sono ormai più di 30 anni che allevo avicoli (polli, faraone, tacchini, anatre etc.) e negli ultimi quattro anni ho iniziato a frequentare il mondo delle mostre, a conoscere molti più allevatori e non da meno a rapportarmi con lo standard delle razze. Ho sempre allevato in purezza i miei animali ma la selezione avveniva e avviene come natura vorrebbe: i soggetti più sani e robusti saranno sicuramente ottimi riproduttori. Selezionavo e seleziono ancora per alcune caratteristiche quali buona deposizione, indole tranquilla specie nei maschi etc. In questi ultimi anni ci ho aggiunto anche lo standard.

Una delle razze più amate è la Sebright, che allevo da quasi cinque anni e dalla quale ho avuto molte soddisfazioni ma solo nella colorazione oro orlato nero. Alcuni numeri: 80% di uova feconde, 90% di nati e nessun morto per cause “inspiegabili”.

Da un paio di anni ho iniziato la costituzione di un gruppo di riproduttori nella colorazione argento orlato nero ma con risultanti assai deludenti, al punto che nonostante i vari soggetti e le numerose uova acquistati da vari allevatori mi ritrovo a distanza di ormai due anni solo con un maschio.
Ho avuto contatti con più di un allevatore della razza: da uno ho preso uova (dalle quali ho selezionato il gallo che ho ora), da un’altro ho preso una coppia che ha rivelato da subito problemi di salute. Messi in quarantena alla fine sono morti. Da un altro allevatore ho acquistato uova senza ottenere alcun risultato. Leggendo poi molti post nei vari siti di avicoltura leggo spesso:”Cerco gallo Sebright argento orlo nero perché il mio è morto”. Altri mostrano le foto di alcuni soggetti che si contano sulle dita di una mano nonostante le molte più uova incubate e gli altrettanti pulcini nati. Ma i superstiti sono pochissimi!!!

Mi chiedo: ma è proprio la colorazione che è difficile oppure c’è un altro motivo?

Sarei curioso di fare il DNA ai vari soggetti che sono allevati in Italia e mi sa che avremo delle sorprese!!!!
NON E’ CHE IN NOME DEL “DIO” STANDARD CI RITROVIAMO ORMAI SOGGETTI CHE DI SANO HANNO GRAN POCO, TROPPO CONSANGUINEI TRA LORO E MAGARI CHE HANNO UN’UNICA ORIGINE?

Vedete, io ci ho creduto molto nella strada intrapresa con questa colorazione e anche, non da meno, ho investito non pochi soldi e i risultati sono stati davvero deludenti!!

Attendo le Vs. osservazioni e ringrazio in anticipo.
Renato
27/07/2011 11:04
 
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Renato, hai fatto bene a selezionare guardando in primis la salute, fertilità, vegore e poi, se c'è tempo, guardando lo standard.
Ti sei creato un ceppo vigoroso.
Ma per fare come te, ci vogliono molti anni, forse altri preferiscono fare in fretta.
Sarà come tu dici che le origini sono comuni, ma in genetica, dopo 5 generazioni, non si considera più la parentela, e non è una considerazione "sulla carta", quindi escluderei la parentela. Metterei come prima causa il far riprodurre a tutti i costi il più bello con la più bella... a costo di fare una inseminazione artificiale...

Saluti.
27/07/2011 11:43
 
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ciao renato,
io confronto a te sono un pivellino, nel senso che mi dedico all'avicoltura da una quindicina di anni.. Ho condiviso questa passione sin dall'inizio con un caro amico che alleva sebrigth da non meno di 10 anni con risultati soddisfacenti solo negli ultimi 3 anni (campione di razza Nazionali 2010) questo perchè la qualità in giro non era granchè e ha dovuto prima tirar fuori il meglio che aveva dal suo vecchio ceppo e poi inserire "sangue nuovo" tedesco... passato qualche altro anno di selezione ecco uscire dei soggetti a mio modesto parere davvero buoni... Nonostante però abbia dovuto lavorare spesso in consanguineità non ha mai avuto grossi problemi di salute con i suoi animali tanto che l'anno scorso da due gruppi distinti a tirato fuori più di 50 soggetti di cui un buon 50% più che buoni e perdite pari a zero. Da quello che ho potuto vedere è una razza un pò delicata, molto soggetta ai bruschi sbalzi di temperatura ma comunque con i giusti accorgimenti la mortalità (almeno nel suo caso) è molto bassa.
Anchio credo che il tuo modo di allevare sia quello giusto, forse a volte come dice Lupaccio la smania di tutto e subito tende a selezionare soggetti belli ma fragili e di conseguenza poi chi compra se non taglia con altri soggetti finisce per ricavare poco o nulla... Io credo che lo standard sia inportante se si vuole intraprendere la strada delle mostre altrimenti come ribadisce spesso Rachele è più giusto che si allevi ciò che piace come più piace, anche se credo che le due cose possano difficilmente andare di pari passo... a meno che non si abbiano gusti "standardizzati" :-)))))



"...Memento audere semper..."
27/07/2011 14:45
 
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Io penso e ritengo che lo standard vada interpretato come un quaderno di lavoro. Su questo quaderno sono annotate tutte le caratteristiche estetiche ricercate .
Quando si seleziona si segue la razza tramite il pedigree cercando di fare abbinamenti compatibili con una comprensibile limitazione della consanguineità troppo stretta.

In allevamento fra i riproduttori che si possiede esistono comprensibilmente animali belli o meno belli secondo lo standard che vengono mantenuti per i più svariati motivi.
fertilità
frugalità
resistenza ai patogeni
forma
struttura scheletrica
tipo di cresta
Ecc.
Dall'abbinamento e dal sapiente uso di questi riproduttori fidati si producono diversi soggetti di cui i più meritevoli morfologicamente vengono sottoposti ad un giudizio morfologico per avere un parere esterno al proprio.
Finito questo consulto è chiaro che ogni singola stirpe pur essendo morfologicamente molto affine presenta alcuni caratteri leggermente diversi dovuti al gusto personale dell'allevatore .
Modifiche minime e che non compromettono il rispetto dei fondamentali caratteri di cui lo standard fa cenno.
Un conto è avere una cresta ed un bargiglio leggermente abbondante e grossolano rispetto allo standard , diverso è deviare ed uscire dalla tipologia prescritta da questo ( es . se la razza deve avere cresta a rosa allevarlo con la cresta semplice esula dall'allevare la razza prescelta . Stesso dicasi per altre caratteristiche essenziali etniche come il colore delle zampe, colore della pelle, colore delle uova , ecc.)

Dire che si alleva secondo lo standard non presuppone affatto che tutto sia uniforme e indistinguibile.
Lo standard rappresenta solo un modello ideale a cui si aspira e che per forza di cose abbraccia un vasto numero di animali che si collocano secondo gli estremi della media di popolazione.

Fuori da questa campana si collocano i soggetti che differiscono in modo troppo spiccato e che sono destinati o ad essere scartati o a creare nuove stirpi e nuove sottorazze fino a giungere a nuove razze, se la fantasia e la costanza selettiva degli allevatori non si arrenderà ma procederà nel tempo.
[SM=x1650010]
Questa oltre ad essere l'idea di standard che condivido è la metodica universalmente addottata nel mondo selettivo degli animali domestici.

Trovate questi concetti in qualsiasi libro di zootecnica e miglioramento genetico animale.
[Modificato da Crestillo 27/07/2011 14:59]
28/07/2011 14:11
 
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Re:
Crestillo, 27/07/2011 14.45:

Io penso e ritengo che lo standard vada interpretato come un quaderno di lavoro. Su questo quaderno sono annotate tutte le caratteristiche estetiche ricercate .
Quando si seleziona si segue la razza tramite il pedigree cercando di fare abbinamenti compatibili con una comprensibile limitazione della consanguineità troppo stretta.

In allevamento fra i riproduttori che si possiede esistono comprensibilmente animali belli o meno belli secondo lo standard che vengono mantenuti per i più svariati motivi.
fertilità
frugalità
resistenza ai patogeni
forma
struttura scheletrica
tipo di cresta
Ecc.
Dall'abbinamento e dal sapiente uso di questi riproduttori fidati si producono diversi soggetti di cui i più meritevoli morfologicamente vengono sottoposti ad un giudizio morfologico per avere un parere esterno al proprio.
Finito questo consulto è chiaro che ogni singola stirpe pur essendo morfologicamente molto affine presenta alcuni caratteri leggermente diversi dovuti al gusto personale dell'allevatore .
Modifiche minime e che non compromettono il rispetto dei fondamentali caratteri di cui lo standard fa cenno.
Un conto è avere una cresta ed un bargiglio leggermente abbondante e grossolano rispetto allo standard , diverso è deviare ed uscire dalla tipologia prescritta da questo ( es . se la razza deve avere cresta a rosa allevarlo con la cresta semplice esula dall'allevare la razza prescelta . Stesso dicasi per altre caratteristiche essenziali etniche come il colore delle zampe, colore della pelle, colore delle uova , ecc.)

Dire che si alleva secondo lo standard non presuppone affatto che tutto sia uniforme e indistinguibile.
Lo standard rappresenta solo un modello ideale a cui si aspira e che per forza di cose abbraccia un vasto numero di animali che si collocano secondo gli estremi della media di popolazione.

Fuori da questa campana si collocano i soggetti che differiscono in modo troppo spiccato e che sono destinati o ad essere scartati o a creare nuove stirpi e nuove sottorazze fino a giungere a nuove razze, se la fantasia e la costanza selettiva degli allevatori non si arrenderà ma procederà nel tempo.
[SM=x1650010]
Questa oltre ad essere l'idea di standard che condivido è la metodica universalmente addottata nel mondo selettivo degli animali domestici.

Trovate questi concetti in qualsiasi libro di zootecnica e miglioramento genetico animale.




Io vedo la questione sotto un’ottica più complessa.
Quando scrivo “purezza” do per scontato che si accoppiano soggetti che abbiano come minimo le caratteristiche principali della razza; per cui se una razza deve avere i tarsi gialli tutti i riproduttori devono avere i tarsi gialli e così per la cresta che se deve essere a rosa vale la stessa cosa dei tarsi.

Il problema è quando si acquistano soggetti o uova da terzi. Le notizie che puoi ricevere dalla maggior parte degli allevatori sono molto sommarie, al limite ti dicono che i riproduttori li hanno avuti da un amico oppure che vengono dalla Germania ma non ti dicono come hanno allevato, la consanguineità dei soggetti etc.….

Ci si rende conto poi della eventuale debolezza del ceppo (per esempio sviluppo di malattie con facilità, difficoltà dei soggetti a reagire alle varie terapie antibiotiche, morte senza motivo dei pulcini etc…) o della loro troppa consanguineità (troppe uova chiare, troppi pulcini morti nell’uovo prematuramente etc..).

Allora si decide di introdurre nuovo sangue e ti rivolgi ad un altro allevatore e anche qui vale tutto il discorso di prima e magari poi i problemi sono raddoppiati e non è escluso che le origini dei due ceppi siano le stesse e quindi più che introdurre sangue nuovo accoppi fratelli con altri fratelli…..

A me non sembra una questione da poco…..

Aggiungo una considerazione ulteriore: se io dovessi scegliere tra due galli per tirar fuori il mio riproduttore futuro e debbo scegliere tra un gallo che rispecchi maggiormente lo standard rispetto ad un secondo gallo meno in standard ma se il primo purtroppo ha avuto più problemi di salute del secondo che invece è cresciuto sano e forte, io senza se e senza ma scelgo il secondo.
In seconda valutazione poi se i difetti sono troppo evidenti da compromettermi una riproduzione secondo standard, allora cerco un altro gallo in altra direzione!!

Ecco perché ho scritto “..pretendere il pedigree...”
Considerate che si può arrivare anche a spendere fino a qualche centinaio di euro per costituire o spesso tentare di costituire un gruppo di riproduttori…..
Renato
25/03/2014 22:07
 
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A parer mio la questione di istituire un libro genealogico avicolo è di importanza primaria per il selezionatore,che può studiare la derivazione degli animali o valutare cosa ha dato in riproduzione tale gallo e con quali femmine,ecc.
Ho inoltrato questo mio pensiero ad un gruppo di amatori,sicuramente più addentrati di me,e la risposta più chiara diceva che essendo animali abbastanza economici,i polli,sarebbe stata una fatica immane incongruente con il giro economico che ne scaturisce,per niente accostabile con quanto succede in cinofilia o ancora più nel mondo equino...
Dato che è un pensiero sentito,avverto lo stimolo di scrivere quanto subito,ma in fretta e furia per via di impegni;per questo spero di essere riuscito a spiegarmi...
Attendo considerazioni




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meglio un cane per amico,che un amico cane!
26/03/2014 15:05
 
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Più che istituzionalizzare la faccenda attraverso un pedigree o un albero genealogico, secondo me, gli allevatori che cedono qualche capo per recupero spese, dovrebbero sentire il dovere morale di raccontare l'autentica origine del proprio ceppo. A volte mi è capitato di incontrare allevatori assai reticenti, come se la richiesta di informazioni sulle origini, mettesse in discussione la bontà degli animali allevati.

Le modalità di allevamento di RENATOVR sono le basi su cui si posa un allevare per la continuità della razza, altrimenti ci ritroveremo ( già succede) con animali costantemente aiutati dalla chimica farmaceutica, tecnicamente dei malati alla deriva genetica.
26/03/2014 18:42
 
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Ciao Pasquale,come hai scritto tu ed io do conferma; non sempre la gente che detiene i nostri animali sente il dovere di divulgazione,trasparenza,ecc.di un lavoro effettuato da loro o da altri prima di loro,che l'etica allevatoriale impone.
Dalle mie parti ci si disinteressa completamente da tutto ciò. Al limite,i più ti dicono che tale soggetto viene dal migliore e noto allevamento x. Mi è capitato di rintracciare detto allevatore,che ha risposto alle mie richieste di informazioni con un:- perché queste domande?- ed alla mia spiegazione con un 'boh'...
Quindi non sarebbe interessante,per chi interessato,basare una selezione appoggiandosi su un libro genealogico,che a prescindere dalle informazioni verbali reperibili o no,dica tutto passo passo il lavoro che c'è stato dietro un ceppo od un animale specifico?
Pensi anche tu che il volume di lavoro che serve non possa dare un riscontro economico, per il basso valore dei nostri animali?
Penso di no;dato che alleviano per passione e non per lucro. Che poi se si riesce a guadagnare qualcosa si reinveste sempre per loro,tra acquisto attrezzature,alimentazione e nuovi soggetti ecc.
Io penso che ogni uno di noi ,o comunque una parte, sia in grado non tanto di sapere da dove derivano i propri animali,ma quantomeno come ci ha lavorato sopra generazione dopo generazione.
Da qui,tutto su carta,sarebbe interessante unire le informazioni sin dove sia possibile risalire,in un libro privato ma consultabile da tutti.
Potrebbe essere un buon punto di partenza?

Il lavoro effettuato da Renato è giusto,solo che non dovrebbe essere un'eccezione(quindi degno di elogio smodato) ma la regola.
Come succede nel mio mondo di derivazione,i cani;c'è chi si accontenta del bastardino,chi dell'incrocio,chi del cane di razza senza sentire il bisogno di avere tracciato il percorso selettivo che ha portato al soggetto che si trova davanti, e chi pensa e può scegliere differentemente. Cosa che nel mondo avicolo al momento non è possibile.
...tra l'altro,animali come le cavie,che penso, smuovano capitali irrisori rispetto gli avicoli,hanno selezioni trascritte in documenti. Ed anche se non so se fanno capo ad un'associazione, riconosciuta o meno; è a parer mio fonte di maggiore serietà.
In cinofilia,vi sono dei registri nazionali riconosciuti da enti che fanno capo ad un organizzazione internazionale,a questi si aggiungono altri registri che iscrivono razze non riconosciute dagli enti ufficiali,ma nate per la passione che la gente ha riservato a queste,a volte anche piccole,realtà zootecniche. E che oggi,vantano organismi che riescono a far impallidire le orgazzazioni ufficialmente riconosciute,per numero iscrizioni,serietà, (in quanto spinti da passione e non dal mero valore economico),attività, e penso possa bastare...




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Ciao Pasquale,come hai scritto tu ed io do conferma; non sempre la gente che detiene i nostri animali sente il dovere di divulgazione,trasparenza,ecc.di un lavoro effettuato da loro o da altri prima di loro,che l'etica allevatoriale impone.
Dalle mie parti ci si disinteressa completamente da tutto ciò. Al limite,i più ti dicono che tale soggetto viene dal migliore e noto allevamento x. Mi è capitato di rintracciare detto allevatore,che ha risposto alle mie richieste di informazioni con un:- perché queste domande?- ed alla mia spiegazione con un 'boh'...
Quindi non sarebbe interessante,per chi interessato,basare una selezione appoggiandosi su un libro genealogico,che a prescindere dalle informazioni verbali reperibili o no,dica tutto passo passo il lavoro che c'è stato dietro un ceppo od un animale specifico?
Pensi anche tu che il volume di lavoro che serve non possa dare un riscontro economico, per il basso valore dei nostri animali?
Penso di no;dato che alleviano per passione e non per lucro. Che poi se si riesce a guadagnare qualcosa si reinveste sempre per loro,tra acquisto attrezzature,alimentazione e nuovi soggetti ecc.
Io penso che ogni uno di noi ,o comunque una parte, sia in grado non tanto di sapere da dove derivano i propri animali,ma quantomeno come ci ha lavorato sopra generazione dopo generazione.
Da qui,tutto su carta,sarebbe interessante unire le informazioni sin dove sia possibile risalire,in un libro privato ma consultabile da tutti.
Potrebbe essere un buon punto di partenza?

Il lavoro effettuato da Renato è giusto,solo che non dovrebbe essere un'eccezione(quindi degno di elogio smodato) ma la regola.
Come succede nel mio mondo di derivazione,i cani;c'è chi si accontenta del bastardino,chi dell'incrocio,chi del cane di razza senza sentire il bisogno di avere tracciato il percorso selettivo che ha portato al soggetto che si trova davanti, e chi pensa e può scegliere differentemente. Cosa che nel mondo avicolo al momento non è possibile.
...tra l'altro,animali come le cavie,che penso, smuovano capitali irrisori rispetto gli avicoli,hanno selezioni trascritte in documenti. Ed anche se non so se fanno capo ad un'associazione, riconosciuta o meno; è a parer mio fonte di maggiore serietà.
In cinofilia,vi sono dei registri nazionali riconosciuti da enti che fanno capo ad un organizzazione internazionale,a questi si aggiungono altri registri che iscrivono razze non riconosciute dagli enti ufficiali,ma nate per la passione che la gente ha riservato a queste,a volte anche piccole,realtà zootecniche. E che oggi,vantano organismi che riescono a far impallidire le orgazzazioni ufficialmente riconosciute,per numero iscrizioni,serietà, (in quanto spinti da passione e non dal mero valore economico),attività, e penso possa bastare...




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