Extatosoma tiaratum (PSG 9)

ORDINE: Phasmatodea
SOTTO ORDINE: Verophasmatodea
FAMIGLIA: Phasmatidae (Gray, 1835)
SOTTO FAMIGLIA: Extatosomatinae (Sellick, 1997)
GENERE: Extatosoma (Gray, 1833)
SPECIE: Extatosoma tiaratum tiaratum (Macleay, 1826)

Testi e foto: Matteo Pistore

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N.B.: E' vietata la riproduzione totale o parziale del materiale senza l'esplicito consenso dell'autore. V. Legge del 22 aprile 1941, n. 633
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Extatosma tiaratum – femmina L5
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Origine: Queensland, Australia.

Descrizione:
La femmina misura dai 13 ai 14,5 cm. Ha una colorazione che può variare dal bruno-giallastro, al marrone e al verde a seconda di alcuni fattori, come luce ed umidità, con i quali viene allevata. La sua corporatura è molto robusta ed ricoperta da spine su tutto il corpo e, sul torace, sono presenti due piccole ali vestigiali. Il suo aspetto ricorda molto una foglia secca, infatti, sui femori e sulle tibie delle zampe anteriori, medie e posteriori, sono presenti delle protuberanze (o estensioni) che hanno lo scopo di facilitarne la mimetizzazione in natura.

Extatosma tiaratum – femmina
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Il maschio misura 10cm. Ha una colorazione marrone-ramato e la sua corporatura è molto più sottile e slanciata rispetto all’esemplare femminile. A differenza della femmina, non possiede spine ed è alato( le ali gli consentono di compiere veri e propri voli). Un altro particolare che lo differenzia dalla femmina, sono le antenne molto più lunghe.

Extatosma tiaratum – maschio
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Allevamento:
Per l’allevamento di 2 o 3 coppie, si consiglia di utilizzare una teca di minimo 50cm di altezza per 30cm di larghezza e profondità con almeno due lati in rete. L’alimentazione è a base di rovo (Rubus spp.), quercia (Quercus spp.), nocciolo (Corylus spp.) ed eucalipto (Eucalyptus spp.). La temperatura potrà oscillare tra i 20 e i 25° mentre l’umidità andrà tenuta intorno al 55%.

Biologia:
La schiusa avverrà dopo 4 - 6 mesi circa ad una temperatura tra i 23 e i 25° e umidità del 60%, mentre se le uova saranno partenogeniche impiegheranno 9 - 11 mesi con gli stessi parametri.
Le neanidi appena nate misureranno circa 2 cm e avranno una colorazione nera su tutto il corpo tranne la testa, che avrà una colorazione rossastra. Questa colorazione cambierà subito dopo la prima muta, dove la neanide acquisterà una colorazione marrone omogenea su tutto il corpo.

Extatosma tiaratum - neanide L1
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Verso lo stadio L3, si potrà distinguere il sesso grazie alla presenza di piccole protuberanze spinose sull’addome dell’esemplare femminile, mentre l’esemplare maschile avrà l’addome completamente liscio.

Extatosma tiaratum – femmina (neanide L3)
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Extatosma tiaratum – maschio (neanide L3)
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Lo stadio adulto verrà raggiunto in circa di 5 mesi: i maschi vivranno poi altri 10 - 11 mesi mente le femmine altri 12 - 14 mesi.
Quando entrambi i sessi saranno diventati adulti, dovrà passare circa un mese per assistere ai primi accoppiamenti che potranno durare anche diverse ore.

Extatosma tiaratum - accoppiamento
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Dopo circa 3 - 4 settimane, la femmina sarà pronta per deporre le uova lanciandole con un rapido movimento dell’addome. Le uova, di forma quasi sferica, misureranno circa 4,5 mm di larghezza e 5 mm di lunghezza. Una femmina in media deporrà dalle 2 alle 4 uova al giorno.

Extatosma tiaratum – uova
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Etologia:
Specie attiva sia nelle ore diurne che nelle ore notturne.
La femmina, se disturbata, tende a difendersi con le zampe spinose posteriori e ad emettere allomoni, emanando un caratteristico odore con lo scopo di dissuadere eventuali predatori. Il maschio, invece, essendo privo di spine e di altri sistemi di difesa, cercherà di volare via. Anche lui ha la possibilità di rilasciare allomoni.
Una curiosità che appartiene a questo fasmide è legata al fatto del suo mimetismo che parte già dalle uova. Esse, infatti, essendo molti simili a dei semi di un’acacia australiana, vengono raccolte dalle formiche (Leptomyrmex erythrocephalus) e portate all’interno del formicaio. In questo modo il formicaio diventerà una sorta di incubatrice dal quale poi usciranno indisturbate le neanidi, molto simili alle formiche.
Ultimamente, tra gli allevatori, si sono verificate grosse morie di massa. Questo problema si pensa sia dovuto ad un eccesso di riproduzioni tra consanguinei e ad una dieta priva di eucalipto (pianta che generalmente mangiano in natura).
I sintomi che si possono verificare sono: indebolimento, disfunzione degli arti e addome molle.
Al momento non si è ancora certi delle cause che possono scatenare questa "malattia" né tantomeno come poterla evitare.
Nel caso comparissero questi sintomi, si consiglia di isolare gli esemplari colpiti dal resto dell'allevamento in modo da evitare il contagio con gli altri esemplari.