Ho scelto questa sezione del forum per inserire l'argomento, perchè a mio avviso la strage avvenuta in Norvegia qualche giorno fa richiede un approfondimento, partendo dalla mente dell'autore dell'inqualificabile gesto.
La Norvegia, da sempre considerata una delle Nazioni più tranquille e socialmente avanzate d'Europa (se non del Mondo), ha avuto negli ultimi 100 anni un'impostazione socio-culturale e politica votata all'inclusione, alla solidarietà, all'uguaglianza. Questo fatto sconvolgente appare quindi ancor più grave e inaspettato, considerando anche che il sistema giudiziario norvegese prevede come pena massima di reclusione 21 anni, visto che di crimini di una certa gravità non se ne verificano spesso.
L'autore della strage (al momento accertati 76 morti, di cui 68 giovanissimi entro i 25 anni) viene identificato in un presunto psicopatico delirante, che si autodefinisce estremista cristiano, conservatore, appartenente all'estrema destra politica e anti-marxista. Egli sostiene in primo luogo di aver agito da solo, poi cambia versione e dice di essere stato aiutato da altri.
Il movente sarebbe, secondo il reo confesso, politico e culturale.
Il pluriomicida sostiene infatti che il suo Paese sia stato affossato dalle politiche socialiste della maggior parte dei governi che si sono succeduti, ed egli, propugnando ideali opposti a quelli del governo, voleva dare un segnale alla politica ed alla società, colpendo le sedi governative e il ritrovo dei giovani socialisti.
Si dice anche che però uno dei veri obiettivi del killer fosse l'ex-premier socialista Brundtland (al governo dal 1981 al 1996 e leader storica dei socialisti norvegesi), che al mattino del giorno della strage si trovava proprio sull'isola oggetto della follia omicida qualche ora più tardi.
Tutto ciò sembrerebbe far pensare ad un atto ben premeditato e con movente preciso, aldilà che il colpevole abbia agito da solo o con l'aiuto di altri. Però la mia domanda è: come può una persona iniziare a sparare all'impazzata contro decine di giovani come fosse parte di un'operazione militare? Com'è possibile che la mente umana possa generare questa follia, con il killer che ben sapeva che quel gesto avrebbe portato alla conseguenza del suo arresto o anche al possibile assassinio dell'omicida stesso da parte della polizia?
Siamo di fronte allo scempio di un vile premeditatore oppure alla follia di uno psicopatico?
Indipendentemente dalla risposta, resta comunque il fatto che questo crimine, di una gravità al di fuori di ogni logica, dovrà essere punito in modo esemplare, perchè ora in Norvegia (e non solo) tutto può cambiare, ma in senso negativo purtroppo, con una società civile condizionata dalla paura e dall'incertezza, ma spero vivamente che ciò non accada, altrimenti l'avrebbe vinta lui, l'autore delle stragi.
Grazie,
Demètrios