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| Registrato il: 04/04/2006
| Utente Junior | | OFFLINE |
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15/07/2011 20:55 | |
Oggi ho ricevuto la bolletta dell'elettricità. Come ogni cittadino consapevole dei propri diritti, ho cercato di capirci qualcosa, anche con l'aiuto gentilmente fornito dal sito dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (http://www.autorita.energia.it/it/costi_ele.htm#vendita).
Il risultato è stato una alternanza di stati d'animo opposti: ilarità e depressione. Qualcosa di simile a quello che gli psicologi chiamano "disturbo bipolare".
Il primo motivo di ilarità deriva dalla lettura delle prime due righe del sito:
"Grazie alla liberalizzazione dell'attività di vendita dell'energia elettrica i clienti possono scegliere liberamente da quale venditore, e a quali condizioni, comprare l'elettricità."
Siamo naturalmente molto grati al governo per le liberalizzazioni (che sono cosa buona e giusta) a patto che qualcuno ci spieghi come si fa a scegliere "liberamente" il venditore sull'isola di Capri, dove da decenni esiste un unico fornitore.
Ma lasciamo perdere il lato umoristico e veniamo alla parte tecnico-depressiva.
La bolletta elettrica è suddivisa in varie voci: servizio di vendita, servizio di rete, oneri generali e imposte.
Il servizio di vendita comprende a sua volta diverse voci:
Prezzo energia (PE)
Prezzo dispacciamento (PD)
Prezzo commercializzazione vendita (PCV)
Componente di dispacciamento (DISPbt)
Componente di perequazione (UC1)
Prezzo perequazione energia (PPE)
Il servizio di rete al confronto è di una semplicità disarmante:
Quota fissa
Quota potenza
Quota energia
Passiamo ora agli "oneri generali":
Promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate
Finanziamento dei regimi tariffari speciali
Finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo
Copertura dei costi già sostenuti dalle imprese e non recuperabili in seguito alla liberalizzazione del mercato elettrico
Copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese elettriche minori
smantellamento delle centrali nucleari e misure di compensazione territoriale
E, per finire in allegria, le imposte:
Imposta erariale di consumo (accisa) e Addizionale erariale.
Imposta sul valore aggiunto (Iva)
Al termine di questa edificante lettura mi chiedo: quale contorsione mentale, quale mostruoso corto circuito burocratico-neuronale, quale macerazione intellettuale possono generare questi mostri?
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"La burocrazia: un gigantesco meccanismo azionato da pigmei"
Honoré de Balzac
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