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MERAVIGLIOSA PROGETTAZIONE DEGLI ORGANISMI VIVENTI

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 16:14
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28/12/2013 01:54
 
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LA PERFEZIONE DELLA PUPILLA
di N. Nobile Migliore

La pupilla dell'occhio, il foro da cui passa la luce per poi andare a colpire i fotoricettori della retina è circondato dall'iride, un tessuto di colore variabile in cui sono presenti dei muscoli e precisamene il muscolo dilatatore della pupilla, disposto a raggera e il muscolo costrittore della pupilla disposto circolarmente.Questi muscoli fanno parte di un sistema altamente integrato di adattamento della pupilla alla luce.

Quando cè scarsa luce un numero limitato di fotoni può entrare nell'occhio e colpire la retina; scatta quindi un meccanismo neuro-muscolare per cui , attraverso il terzo paio dei nervi cranici, il ganglio parasimpatico ed il nervo cigliare post gangliare, vengono stimolati i muscoli dilatatori della pupilla e la pupilla così si dilata facendo passare più fotoni possibile in modo da poter vedere anche nell'oscurità.

Viceversa quando l'occhio è a contatto di una forte sorgente luminosa e una quantità molto elevata di fotoni possono colpire i fotoricettori della retina col rischio di un danno grave per la loro funzione, ecco che scatta nell altro arco riflesso che con un altro tipo di nervi ciliari, questa volta di tipo simpatico, eccita il muscolo costrittore della pupilla restringendola e facendo quindi passare una minor quantità di luce.

Questo meccanismo che ho appena descritto è irriducibilmente complesso, non si è potuto formare con piccoli passi casuali a poco a poco perchè essi non avrebbero potuto dare chiaramente alcun vantaggio. Il vantaggio viene dato solo quando sono presenti e ben funzionanti tutti i componenti dell'arco riflesso, nervi e muscoli. Inoltre i muscoli devono essere presenti nel giusto posto e nella giusta forma, raggiata per i dilatatori, circolare per i costrittori. Ci deve essere quindi la giusta informazione per la forma e posizione di questi muscoli. In conclusione, questo sistema altamente adattivo deve essere stato creato tutto in una volta da una intelligenza.
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28/12/2013 02:03
 
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LO SPERMATOZOO: CELLULA ALTAMENTE PROGETTATA

di N. Nobile Migliore -


Lo spermatozoo è una cellula altamente modificata per un solo scopo che è quello di viaggiare attraverso le vie genitali femminili ,incontrare l'ovocellula femminile ,penetrarvi e fecondarla unendo i suoi cromosomi con quelli femminili. Per fare questo ha subito già nei tubuli seminiferi dei testicoli delle modificazioni della sua struttura altamente integrate per cui mancando una sola di queste tutta la struttura non può funzionare.

Anzitutto è formato da una testa e da una coda. La testa è formata quasi completamente dal nucleo che contiene i cromosomi dimezzati dal meccanismo meiotico; attorno al nucleo esiste un citoplasma estremamente ridotto e attorno a tre quarti del nucleo esiste un'altra struttura chiamata acrosoma che è un lisosoma modificato contenente degli enzimi idrolitici e proteolitici. Una volta che lo spermatozoo è giunto nell'epididimo gli viene aggiunta la coda che contiene un vero e proprio flagello simile a quello dei batteri formato dalle proteine motrici ,da un vero e proprio motore circondato da una serie di mitocondri che danno energia e gli enzimi necessari ,alla sintesi e alla degradazione dell'atp come l'atp sintetasi e l'atpasi. Gli spermatozoi in questo modo diventano mobili e una volta eiaculati in vagina nell'atto sessuale incominciano il loro viaggio lungo le vie genitali femminili ,collo dell'utero ,utero e infine le tube di falloppio dove incontreranno l'uovo femminile.

Il viaggio è molto difficoltoso e dei milioni di spermatozoi eiaculati solo 10 su novanta riusciranno a raggiunger le tube e di tutti solo uno riuscirà a raggiungere l'ovulo femminile e non necessariamente il migliore e più forte ma solo il più "fortunato" che si è trovato al posto giusto e al momento giusto.

In tutto questo aspro percorso gli spermatozoi sono aiutati dalle contrazioni uterine e delle tube e anche da particolari sostanze emesse dall'ovocellula femminile che determinano una azione chemiotattica nei confronti degli spermatozoi ed anche una azione di incremento della motilità degli spermatozoi che diventa iper-veloce e cambiadirezione passando da motilità lineare a iper-motilità a zig-zag in modo che la probabilità di raggiungere l'uovo aumenta notevolmente.

Inoltre l'uovo femminile invia altre proteine e forma una cascata di reazioni enzimatiche che determinano la cosiddetta capacità degli spermatozoi, cioè l'acrosoma si modifica profondamente ,diventa più fluido e diventa capace dirilasciare gli enzimi proteolitici ed idrolitici che creano una distruzione in una zona del setto pellucido dell'uovo femminile che è una membrana spessa che protegge l'uovo.

Attraverso il varco formato nel setto pellucido passa lo spermatozoo che entra dentro la cellula uovo femminile molto più grande di lui e li dentro inizia il processo di fecondazione cioè l'unione dei gameti maschili con quelli femminile.

Quest’ultimo processo è molto complesso e richiede la fusione dei cromosomi maschili con quelli femminili e per far questo vengono innescate ancora una volta delle vere e proprie cascate enzimatiche molto complesse. Come si può constare tutti questi processi che ho appena descritto sono altamente integrati e
irriducibilmente complessi e ancora una volta mettono in grave crisi il paradigma darwiniano.

Infatti per esempio se non ci fosse la coda mobile gli spermatozoi non potrebbero muoversi, se non ci fosse l'acrosoma non ci potrebbero essere gli enzimi litici che fanno passare lo spermatozoo dentro l'uovo cellula. Se non ci fossero gli enzimi che fluidificano le membrane non ci potrebbe essere la fusione delle membrane e la fuoruscita degli enzimi litici. Se non ci fosse la cascata enzimatica della fusione di gameti non potrebbe avvenire la fecondazione ,se non ci fossero i segnali chimici peptidici da parte dell'ovulo femminile gli spermatozoi non otterrebbero trovare l'ovulo femminile ecc. ecc.

Tutta questa struttura integrata deve essere sorta tutta in una volta per un atto creativo di una Intelligenza.
[Modificato da Credente 28/12/2013 02:04]
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28/12/2013 02:08
 
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IL COLLAGENO:PROTEINA SPECIALE
a cura di N. Nobile Migliore -

Il collageno è la più abbondante proteina presente negli animali. Nei mammiferi il 26% della massa proteica totale è composta dal collageno. Nell'uomo il collageno partecipa col 6% di tutto il peso corporeo totale dell'individuo.

L'importanza di questa proteina è fondamentale per il mantenimento della struttura corporea perchè da consistenza e resistenza ai tessuti .La resistenza del collageno alla trazione è superiore a quella dell'acciaio! Inoltre una sua variante ,l'elastina dà una notevole elasticità ai tessuti che devono essere elastici come per esempio le pareti delle arterie e delle vene. I tendini, i legamenti ,le ossa ,gli interstizi tra le fibre muscolari ,i vasi sanguini le membrane vasali delle cellule epiteliali, la cornea, il cristallino, l'epidermide sono formati in gran parte da fibre collagene.

Ma il collagene è una proteina speciale perchè è formata da una sequenza di aminoacidi ripetitiva in cui per ogni tre residui aminoacidici c'è una glicina seguita molto spesso da una prolina e una idrossiprolina oppure da una lisina od idrossilisina.
Esistono ben 42 tipi diversi di collageno che hanno diverse funzioni a seconda del tipo di tessuto in cui sono messi e la diversa funzione dipende da una differente sequenza ,anche leggera degli aminoacidi nella struttura primaria della proteina che è composta comunque di 1200 aminoacidi .questi aminoacidi colla loro sequenza altamente specifica determinano la struttura fibrosa ad elica del collagene, eccezion fatta per 300 aminoacidi dell'estremità c-terminale della molecola e 100 aminoacidi dell'estremità n-terminale che danno invece una struttura globulare alle estrermità.

Che funzioni hanno queste estremità globulari? ne hanno due sostanzialmente :facilitano l'aggregazione delle eliche a tre a tre avvolte su se stesse formando cosi una molecola di protocollageno e impedendo nello stesso tempo l'aggregazione del protocollageno in fibrille e in fibre più grossolane; infatti il
collageno colle estremità globulari è mille volte più solubile di quello non globulare. Si chiama procollageno ed è mille volte più solubile in acqua del
colla geno definitivo e per questo è presente solo nelle cellule che lo producono perchè se fosse insolubile danneggerebbe gravemente la cellula.

Ci sono molte cellule destinate a produrre il collageno, le principali sono i fibroblasti e gli osteoblasti. Una volta prodotto dai ribosomi che leggono l'informazione genetica il collageno si chiama procollageno perchè è ancora immaturo e deve essere processato: anzitutto viene prodotto dai ribosomi che
sono accanto al reticolo endoplasmatico: nella membrana del reticolo ci sono degli enzimi speciali che riconoscono un peptide segnale presente nella molecola del procollageno e fanno entrare dentro il reticolo ED la proteina non ripiegata ,Una volta entrata nel reticolo e quindi dentro l'apparato
vescicolare del Golgi il peptide segnale viene rimosso da una peptidasi specifica.

Inoltre molte lisine e proline vengono ossidate da enzimi specifici e si formano cosi le ossiproline ed ossilisine che hanno la funzione si formare molti legami chimici a idrogeno tra le eliche facilitando la formazione della tripla elica. Inoltre molti altri aminoacidi vengono glicosilati cioè viene aggiunto uno zucchero a vari aminoacidi da altri enzimi specifici e questo determina una maggiore stabilità della molecola ed anche il riconoscimento della molecola da parte delle vescicole di secrezione dell'apparato del Golgi. Infatti la molecola del procollageno viene impacchettata da speciali vescicole dell'apparato che vengono trasportate da speciali proteine motrici verso la superficie della cellula .

Una volta che le vescicole contenenti il procollageno si fondono colla membrana cellulare il procollagene fuoriesce dalla cellula dove esistono delle proteasi specifiche che staccano dalla molecola gli avvolgimenti globulari posti ai due estremi della molecola. In tutto vengono scissi 300 aminoacidi dalla parte carbossiterminale e 100 aminoacidi dalla parte aminoterminale; si forma cosi la molecola definitiva ,il protocollagene con le tre eliche avvolta di 800 aminoacidi ciascuna. La molecola in tal modo è diventata insolubile in acqua modificandosi profondamente. Intervengono poi altri enzimi che tolgono i residui glicosidici attaccati a varie molecole aminoacidiche. Il protocollagene in tal modo si può poi riunire in fasci fibrillari ,questi poi si riuniscono in più grossi fasci fibrosi formando poi veri e propri cordoni formando per esempio i legamenti, i tendini ecc. a seconda del tipo di tessuto e del tipo di collageno.

Ma la cosa notevole ed evidente è questa: tutte le proprietà del collageno dipendono strettamente dall'esatta sequenza degli aminoacidi nella molecola e soprattutto la serie ripetitiva glicina-prolina-idrossiprolina che ricorre molto frequentemente nella molecola. Questi aminoacidi sono idrofobi e rendono possibile l'insolubilità delle fibre di collageno e la possibilità di riunirsi in fasci e cordoni che sono anche molto resistenti alla trazione peri numerosi legami idrogeno tra le idrossiproline ed idtossilisine che sono presenti nella molecole. Io credo che la struttura del collageno che ho descritto e tutti i processi complicati che si svolgono nelle cellule specifiche e che portano alla formazione del collageno definitivo danno un colpo mortale alla concezione darwiniana evolutiva dei piccoli passi cumulativi selezionati dalla selezione naturale. La struttura della proteina del collageno non può essere una struttura casuale ;il caso cieco per costruire questa molecola con la ripetitività regolare degli aminoacidi specifici avrebbe dovuto vagliare ben 20^800 possibilità diverse ,un numero enormemente grande per le possibilità del caso.

Inoltre tutto il processo di formazione del collageno è un processo funzionale integrato irriducibilmente complesso :se manca un solo componente, un solo enzima un solo singolo processo il collageno non si forma e non può svolgere la sua funzione importantissima che è quella di dare resistenza agli organismi. Le considerazioni che io faccio periodicamente in questo sito creazionista sono sempre determinate da fatti scientificamente accertati e indicano che dietro i fenomeni complessi dellavita esiste un disegno intelligente. Gli argomenti per l'intelligenza che c'è dietro la vita ,lo ribadisco ancora una volta ,non sono dovuti all'ignoranza ma perchè invece sappiamo tantissime cose sui meccanismi della vita.
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28/12/2013 02:13
 
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IL CRISTALLINO
DI N. Nobile Migliore

Un'altra meraviglia dell'occhio è il cristallino ,una lente biconvessa posta dietro la cornea di cui ho parlato in precedenza ,anch'essa trasparente che ha il compito di far convergere i raggi luminosi focalizzandoli sulla retina .Se si vede un oggetto ad una distanza inferiore a sei metri il cristallino attua il processo di accomodazione ,cioè aumenta la sua curvatura per far concentrare i raggi luminosi che arrivano paralleli ,data la piccola distanza, sulla retina rendendo così nitide le immagini.Come avviene questa accomodazione?Attraverso un arco riflesso nervoso che parte dal nervo ottico vengono attivati i nervi ciliari che determinano la contrazione dei muscoli cilari posti a lato del cristallino.

La contrazione di questi muscoli fa rilasciare le fibre ciliari ad essi collegate e questo rilasciamento fa aumentare la convessità del cristallino.E' un meccanismo molto preciso e fine ,senza di esso noi non potremmo nè leggere nè scrivere.Ma perchè è trasparente il cristallino?é una domanda che ho già fatto per la cornea.In questo caso ,come in quello della cornea è importante anche l'assenza dei vasi,ma soprattutto nel cristallino sono presenti speciali proteine chiamate cristalline che durante lo sviluppo sono prodotte da speciali cellule che dopo averle prodotte muoiono eliminando il nucleo e i mitocondri e rilasciando queste cristalline .

Di queste proteine ce ne sono di vari tipi,i principali sono le alfa e le beta e sono disposte in modo ordinato in circa 20.000 strati omogenei ,inoltre queste proteine hanno la caratteristica di non cristallizzare,anche se si chiamano impropriamente cristalline e di associarsi tra loro formando uno strato omogeneo come il vetro creando così la trasparenza tipica del cristallino .

Naturalmente l'informazione per questo compattamento omogeneo è presente nella particolare sequenza degli aminoacidi nella catena proteica di queste cristalline.Ora è veramente improbabile che il caso cieco come vogliono i darwinisti abbia potuto produrre queste strutture complesse che ho appena descritto.Quindi non può essere vero che l'occhio in ogni sua struttura si è formato con piccole mutazioni casuali ma è frutto di un meraviglioso disegno.
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28/12/2013 02:15
 
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PERCHE' LA CORNEA E' TRASPARENTE?
di N. Nobile Migliore

Perchè la cornea è trasparente? Sembra una domanda banale ,si può rispondere :la cornea è trasparente perchè deve far passare la luce perchè colpisca la retina. Ma non è affatto facile che un tessuto possa essere trasparente ,infatti la continuazione della cornea che è la sclera è di colore bianco -opaco e non fa passare la luce e cosi sono gli altri tessuti dell'organismo. Quali sono allora i motivi per cui la cornea è trasparente? sono tre
1) La cornea non possiede vasi sanguigni, il motivo è stato scoperto recentemente: esiste nella cornea come negli altri tessuti il vascolar factor ,il fattore di crescita vascolare che si lega a due proteine tra cui una chiamata FLI che esiste in due versioni ,una attaccata alla membrana delle cellule ,l' altra solubile. Solo se il fattore di crescita vascolare si combina colla proteina legata alla membrana avviene una reazione a cascata che determina la proliferazione dei vasi. Ora nella cornea esiste solo la forma solubile della proteina e il fattore vascolare non può quindi agire. evidentemente il gene per la fli attaccata alla membrana nella cornea e solo nella cornea è stato bloccato, silenziato.

2) Le cellule epiteliali della cornea sono disposte in otto strati e sono disposte in modo particolare su vari piani in modo da permettere il passaggio dei fotoni.

3)Lo stroma connettivale della cornea è formata da collagene ,disperso in una sostanza amorfa .
Il collageno è una proteina presente in vari tessuti, nei tendini, nei muscoli nella pelle ecc., ma nella cornea e solo nella cornea è formata da fasci disposti in modo regolare ,parallelo ,e questo consente il passaggio dei fotoni attraverso la cornea.

Negli altri tessuti i fasci di collagene sono disposti in modo irregolare ,intrecciati. Queste sono le tre cause principali che consentono la trasparenza della cornea. Come si può constatare esiste un alto grado di informazione che consente alla cornea di essere trasparente. Ma questa informazione non basta ,deve esistere una informazione aggiuntiva ,una metainformazione che consente che solo nella cornea queste strutture siano presenti ,c'è quindi un gioco molto preciso di accensione e spegnimento di geni che consente tutto ciò. E' molto, molto improbabile che il caso e la necessità abbia prodotto tutto questo. Anche in questo caso è più probabile il paradigma del Design.
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28/12/2013 02:17
 
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PROGETTO ENCODE
di N. Nobile Migliore

Recentemente è uscito un importante lavoro scientifico ,il progetto ENCODE ,pubblicato su Nature a settembre in cui viene fatta un'enciclopedia di tutti gli elementi di dna presenti nel genoma umano,sia quelli codificanti proteine che sono solo il 2% ,sia quelli non codificanti e come conclusione del lavoro fatto da centinaia di ricercatori si è trovato che almeno l'80,4% di tutto il genoma è fatto da elementi funzionali ;anzi si arriva a dire che quasi ogni base nucleotidica ha una funzione nell'organismo,molti elementi ,soprattutto rna sono regolatori di geni ,altri sono degli interruttori che accendono o spengono i geni nei vari tessuti dell'organismo ,altri elementi sono modificatori degli istoni ,le proteine che avvolgono il dna ,altri elementi determinano l'architettura dell'organismo.

E sono funzionali non solo gli elementi conservati in tutte le specie ma anche quelli varibili da specie a specie .Si pensa ora che gli elementi non codificanti siano addirittura più importanti di quelli codificanti,sembra infatti che molte malattie complesse tra cui il cancro siano causate da variazioni di questi elementi la cui alterazione provoca gravi guasti in vari organi .

Si pensa anche che l'altro 20% di dna di cui ancora non siconosce la funzione possa avere anch'esso una utilità ,è solo una questione di tempo trovarla.Quindi il mito del dna spazzatura ,molto caro ai darwinisti sta per tramontare e sta per diventare un reperto storico.
Daltronde è anche logico che sia cosi" perchè è improbabile che un essere vivente possa consumare tanta energia per mantenere in se stesso tante cose inutili.Comunque lo studio ha dimostrato ancora una volta l'incredibile complessità dei meccanismi della vita e che alla base di essa ci sia un progetto intelligente.
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28/12/2013 02:20
 
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MORTE CELLULARE PROGRAMMATA
Di N. Nobile Migliore-

Le cellule,negli organismi pluricellulari sono destinate a morire.Ci sono però due tipi di morte cellulare;una è la necrosi ed è causata da cause esterne tossiche,infettive, traumatiche e ischemiche che causano trombosi in una arteria ,con assente afflusso di sangue in un determinato tessuto.Qualsiasi sia la causa comunque la cellula degenera e muore e questo fenomeno è accompagnato da un processo infiammatorio con un aumento dei globuli bianchi in loco i quali spazzano via i frammenti della cellula necrotica e inducono ,dove è possibile la riproduzione di nuove cellule e dove non è possibile la formazione di un tessuto cicatriziale.

Ma c'è un altro tipo di morte cellulare che è chiamato apoptosi o morte cellulare programmata.Questo ultimo fenomeno è stato scoperto recentemente ,negli ultimi anni del secolo scorso ed è geneticamente programmato ed è inoltre comune a tutti gli organismi pluricellulari.La cellula cioè si " suicida" da sola ma lo fa in modo "altruistico" per il bene dell'organismo.Cito tre casi di apoptosi,uno avviene durante lo sviluppo embrionale , in primo tempo le dita delle mani sono unite tra loro da una membrana ,ad un certo punto scatta il processo di apoptosi e tutte le cellule presenti nelle membrane interdigitali vengono eliminate per apoptosi consentendo la separazione delle cinque dita della mano,parimenti il tessuto presente tra il radio e l'ulna viene eliminato consentendo la separazione delle due ossa,similmente ,ad esempio la coda del girino viene eliminata consentendo la trasformazione del girino in rana.Un secondo tipo di apoptosi avviene durante lo sviluppo del sistema nervoso,in alcune aree molte cellule nervose,non riuscendo a prendere un sufficiente fattore di crescita del sistema nervoso,la proteina scoperta da Rita Levi Montalcini,non riescono a raggiungere con i loro prolungamenti la loro destinazione finale che può essere la sinapsi con un'altra cellula nervosa o un organo effettore come il muscolo o un organo sensoriale.Per queste cellule che hanno perso la loro competizione con le altre scatta l'apoptosi e vengono eliminate ,consentendo cosi una raffinata opera di cesello del sistema nervoso.Un terzo caso avviene per le cellule immunitarie ,i linfociti T ;solo il 2 o 3 % di essi sopravvive ,se ne formano infatti ogni giorno di nuove e vengono eliminate quelle che producono anticorpi contro i propri tessuti salvando dalla distruzione l'intero organismo.Inoltre lo stimolo allapoptosi può avvenire per danni al dna non riparabili con i meccanismi normali .Comunque sia ,una volta avvenuto lo stimolo alla apoptosi si attivano i geni di proteine proteolitiche specifiche chiamate caspasi , in tutto quattordici e si verifica una reazione a cascata ,dapprima vengono attivate le caspasi cosiddette iniziatrici che tagliano in modo specifico un pezzo delle caspasi effettrici attivandole aduna ad una ;le caspasi effettrici si attivano tra loro tagliando un pezzettino della molecola e una volta attivate da una parte tagliano e decompongono tutte le proteine che formano l'impalcatura della cellula e d'altra parte attivano una endonucleasi specifica cioè un enzima che recide il dna in centinaia di pezzi più piccoli ;la cellula cosi" ridotta si presenta spezzettata in piccoli corpiccioli chiamati corpi apoptosici che vengono fagocitati dalle cellule spazzino chiamati macrofagi.Ma la cosa notevole nella vita della cellula è il controllo ,come ha detto bene Michel Behhe nel suo libro "la scatolanera di Darwin.
Non basta che la cellula sia dotata dei necessari enzimi per una determinata funzione ma questi enzimi devono essere inattivi per non danneggiare la cellula al momento sbagliato e attivati al momento giusto quando serve.

Nel caso della morte programmata gli enzimi deputati a questo compito devono essere attivati al momento giusto ,nei modi giusti e nelle dosi giuste:Altrimenti si possono verificare gravi inconvenienti come come gravi malattie degenerative come l'alzeimer ,il Parkinson ,la sclerosi laterale amiotrofica ecc.
ecc. perchè in questo caso l'apoptosi ,acausa di mutazioni genetiche o altre cause viene attivata troppo e un numero troppo elevato di cellule viene eliminata;ma si ferifica anche il caso contrario,perchè a causa di altre mutazioni non viene mai attivato il meccanismo dell'apoptosi e le cellule allora non muoiono mai ,diventano ,per cosi dire immortali come avviene perle cellule del cancro .

Come si vede questi meccanismi sono finemente modulati e programmati e si vede chiaramente che il meccanismi darwiniano con le piccole mutazioni casuali cumulative non spiega la straordinaria raffinatezza e precisione di questi fenomeni,il paradigma del Design li spiega molto meglio
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28/12/2013 02:23
 
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IL CUORE: ESEMPIO DI ORGANO CHIARAMENTE PROGETTATO
di N. Nobile Migliore-

Il cuore è un esempio di organo chiaramente progettato .Lo descrivo in modo breve.Esso nell'uomo e nei mammiferi è formato da quattro cavità al suo interno ,atrio destro ,atrio sinistro in alto e ventricolo destro e ventricolo sinistro in basso.Tra le cavità superiori ed inferiori esistono dei sistemi valvolari che si chiudono quando il cuore si contrae e si riaprono quando il cuore si dilata e questo per l'evidente scopo di impedire che il sangue durante la contrazione rigurgiti in alto all'indietro.

Similmente esistono delle altre valvole all'inizio delle grandi arterie ,aorta e polmonare che viceversa si aprono durante la contrazione e si chiudono durante la dilatazione in modo da impedire che il sangue dalle arterie rifluisca nel cuore.L'insufficienza delle valvole sopraddette provoca infatti ben presto delle gravi alterazioni del cuore con insufficienza che conduce presto alla morte del paziente.Anche il tessuto muscolare del cuore chiamato miocardio ha una struttura unica.

Anzitutto l'1% delle cellule miocardiche sono cellule cosiddette pace-maker le quali hanno la caratteristica di depolarizzarsi elettricamente in modo ritmico perchè contengono delle proteine canali che si eccitano in modo periodico.Inoltre le cellule muscolari che sono simili alle miofibrille dei muscoli scheletrici non sono autonome ma sonolegate le une alle altre con dei legami di fusione chiamate gap-junction formando un reticolo continuo in modo che quando l'eccitazione contrattile avviene in una cellula avviene di botto,contemporaneamente in tutto il miocardio in modo che non ci sia sfasatura tra le varie miofibrille.E' come se tutto il miocardio si comportasse come un'unica cellula ! Senza una sola delle strutture testè descritte il cuore non può funzionare e quindi mette in crisi la teoria darwiniana delle piccole mutazioni cumulative casuali.Tutta la struttura essenziale del cuore deve essere stata creata contemporanemente con un atto di intelligenza progettuale,questo è quello che i dati scientifici obiettivi possono constatare.
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28/12/2013 02:25
 
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ATPasi STUPENDA MACCHINA MOLECOLARE
di N. Nobile Migliore

Il complesso proteico ATPasi è una stupenda macchina molecolare.E' diffuso in tutti i sistemi viventi ,eucarioti e procarioti e ha il compito di sintetizzare l'atp ,a partire da adp + ac.fosforico.L'atp è una molecola altamente energetica che è usata da tutte le cellule per poter avere energia rapidamente per tutte le funzioni che avvengono,contrazione muscolare ,trasmissione nervosa ecc..

L'ATPasi è un complesso proteico formato da ben 16 subunità proteiche negli eucarioti ed è diviso in due parti fondamentali;una prima parte è un canale ionico infilato all'interno della membrana cellulare,si chiama FO ;questo canale ionico di forma circolare e cilindrica ha il compito di pompare ioni idrogeno dall'esterno all'interno della cellula creando così un gradiente elettrolitico che dà energia utilizzata dalla seconda parte del complesso presente nel citoplasma chiamato F1 che è la vera parte catalitica del complesso che utilizza l'energia ottenuta per costruire atp da adp + ac.fosforico.In parole povere questa struttura è altamente integrata.

Tutti i complessi subproteici presenti hanno una loro funzione specifica ed è ovvio che questa funzione ,come tutte le funzioni proteiche è determinata strettamente dalla precisa
sequenza degli aminoacidi nelle catene.Da questo si deduce che la formazione casuale di questa struttura col meccanismo darwiniano è impossibile.

Questa struttura possiede una informazione assolutamente specifica.Una mutazione in una zona qualunque di questo sistema renderebbe il sistema non funzionale.Dietro questa struttura è chiara una progettazione e quindi una conoscenza precisa del fine che si vuole ottenere che è quello di sintetizzare una sostanza altamente energetica.esiste una mente dietro di essa ,esiste un atto di creazione.La vera scienza ancora una volta arriva inevitabilmente a questa conclusione anche se non viene ammessa per ragioni filosofiche .
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28/12/2013 02:27
 
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RNA POLIMERASI BATTERICA
di N. Nobile Migliore

La RNA polimerasi batterica, ennesima prova di disegno intelligente.

La RNA polimerasi batterica è uno di quei complessi proteici che deve essere sorto sin dai primordi della vita perchè ha la funzione di trascrivere il messaggio genetico contenuto nel DNA in una molecola chiamata RNA messaggero, traducendo poi il messaggio nel ribosoma in una proteina funzionale. Senza RNA polimerasi niente trascrizione e quindi niente proteine. La vita come oggi la conosciamo non sarebbe nemmeno nata. Si tratta di una complessa struttura proteica formata da varie sub-unità.

Ci sono anzitutto le sub-unità chiamate sigma ;esse hanno il compito di riconoscere i promotori che sono specifiche sequenze poste a monte del gene da trascrivere; una volta riconosciute queste sequenze scatta come un "interruttore" e la RNA polimerasi si attacca in maniera molto forte al DNA proprio all'inizio del gene che deve trascrivere.

Questo attacco deve essere molto preciso perché se l'attacco avvenisse anche un solo nucleotide prima o un nucleotide dopo l'inizio del gene si otterrebbe una trascrizione sfalsata e quindi anche una proteina sfalsata e non funzionale. Una volta che la proteina si è attaccata fortemente al DNA iniziano l'azione enzimatica le sub-unità chiamate beta; esse staccano le due eliche del DNA e riconoscono i nucleotidi presenti all'interno dell'elica, appena avviene questo riconoscimento scatta un altro
interruttore e inizia la sintesi dei vari nucleotidi del RNA messaggero presi dal citoplasma della cellula nello stesso ordine che era presente nel DNA; la RNA polimerasi scorre lungo tutto il gene facendo questo lavoro complesso di copiatura ,alla fine del gene l'enzima riconosce un'altra sequenza specifica che dà il segnale di fine del gene; a questo punto scatta un altro interruttore e la RNA polimerasi si blocca, a questo punto intervengono altre proteine nel processo; anzitutto intervengono le proteine chiamate RHO che scorrono lungo tutta il RNA messaggero appena costruito e giunte al punto in cui il RNA messaggero è ancora attaccato alla polimerasi rompono il legame del RNA messaggero colla polimerasi e quindi il RNA messaggero può fluttuare libero nel citoplasma batterico. Intervengono poi altri tipi di proteine chiamate proteine NUS le quali hanno il compito di staccare la RNA polimerasi dal DNA. Per completezza aggiungo poi che all'inizio della trascrizione interviene un'altra proteina chiamata topoisomerasi che taglia le eliche del DNA in due punti e questo crea un rilasciamento della doppia elica che normalmente è molto tesa facilitando cosi di molto il compito della RNA polimerasi. La trascrizione di un gene medio fatto di circa 900 basi nucleotidiche avviene in pochi secondi, quindi con una rapidità e una efficienza straordinarie. Dimenticavo di dire che esistono altre due sub-unità chiamate alfa che hanno il compito di assemblare tutto il complesso appena descritto.

Penso che sia chiaro a tutti che siamo di fronte a una struttura fortemente integrata a complessità irriducibile, se manca un solo componente il tutto non può funzionare. Supporre che questa struttura si sia potuta formare attraverso piccoli passi casuali ciechi più selezione naturale anch'essa cieca è pura follia. Siamo di fronte ad una struttura con un alto grado di ingegneria miniaturizzata, tutte le macchine costruite dall'uomo non sono paragonabili a questo.Una ennesima prova di disegno intelligente.
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28/12/2013 02:30
 
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LA MIELINA E LA FIBRA NERVOSA
di N. Nobile Migliore

La fibra nervosa chiamata assone ,sia nel sistema nervoso centrale che in periferia è avvolta da una sostanza formata da una grande quantità di grassi e proteine chiamata mielina;la sua perdita provoca quella malattia grave del sistema nervoso chiamata sclerosi multipla che provoca paralisi progressiva.La funzione della mielina è quella di isolare le fibre nervose le une dalle altre impedendo la dispersione dell'impulso nervoso ed è anche quella diaccelerare la velocità dell'impulso nervoso al massimo .

Ma come si forma la mielina ? Essa è presente nella membrana di speciali cellule chiamate cellule di Swann nel nervo periferico e oligodentrociti nel sistema nervoso centrale;esse contengono nella loro membrana citoplasmatica la mielina e avviene una cosa stupefacente ,esse incominciano ad avvolgersi colla loro membrana attorno alla fibra nervosa producendo numerosi giri attorno ad essa ,circa 250 ,avvolgendosi attorno alla fibra come un manicotto,avviene come se ci fosse un elettricista invisibile che avvolge un nastro isolante varie volte attorno ad un filo elettrico e la funzione in fondo è la stessa :isolare il filo dagli altri fili.La cosa notevole è questa :da dove viene l'informazione a questa cellula di comportarsi in questo modo?Non lo sappiamo ,forse nel DNA ,ma in quale parte del DNA?forse nel citoplasma ma in quale parte nel citoplasma?Chissà ,quello che è certo siamo di fronte ad un comportamento intelligente chiaramente progettato che mette in crisi la teoria darwinista del caso e della necessità.
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28/12/2013 02:32
 
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LA SORPRENDENTE COMPLESSITA' DELLA VITA
Tratto da: C'era una volta il Darwinismo


Il concetto iniziale più importante, che ha fatto sì che la realtà della Creazione sia ben conosciuta da ognuno, è la complessità della vita, che non poteva neanche essere immaginata ai tempi di Darwin. Nel suo libro del 1996, Darwin's Black Box [La scatola nera di Darwin], Michael Behe, professore di biochimica alla Lehigh University, scrive a proposito della scoperta della complessità delle cose viventi:

Sin dalla metà degli anni ’50 la biochimica ha spiegato, con estrema accuratezza, i procedimenti della vita a livello molecolare […] La scienza del XIX secolo non poteva neanche immaginare i meccanismi della vista, dell’immunità, o del movimento, ma la moderna biochimica ha identificato le molecole che permettono queste e altre funzioni. Una volta ci si aspettava che la base della vita fosse oltremisura semplice. Questa aspettativa si è incrinata. Si è constatato che la vista, il moto e le altre funzioni biologiche non sono meno sofisticate delle telecamere o delle automobili. La scienza ha fatto enormi progressi nella comprensione del funzionamento della chimica della vita, ma l’eleganza e la complessità dei sistemi biologici a livello molecolare hanno paralizzato il tentativo della scienza di spiegare le loro origini. […] Molti scienziati hanno temerariamente asserito che le spiegazioni erano già in loro possesso, o che prima o poi lo sarebbero state , tuttavia non si può trovare nessun argomento a favore di tale asserzione nella letteratura scientifica autorevole. Ancora più importante è il fatto che vi sono ragioni inoppugnabili, basate sulla struttura dei sistemi stessi, per arrivare alla conclusione che una spiegazione darwiniana dei meccanismi della vita sarà sempre evasiva.13

Dunque cosa c’è di così complesso in una cellula? Behe risponde:

Poco dopo il 1950, la scienza progredì fino al punto che fu possibile determinare le forme e le proprietà di alcune molecole che costituiscono gli organismi viventi. Un po’ alla volta, e con estrema cura, furono rivelate le strutture di un numero sempre maggiore di molecole biologiche, e come queste funzionassero, desumendolo da un incalcolabile numero di esperimenti. I risultati complessivi hanno poi dimostrato, con assoluta chiarezza, che la vita è basata su delle macchine – macchine composte da molecole! Macchine molecolari che trasportano il carico da un posto all’altro nelle cellule, procedendo in “autostrade” fatte di altre molecole, mentre altre ancora funzionano da cavi, funi e pulegge per mantenere la cellula nella giusta forma. Macchine che spengono e accendono gli interruttori cellulari, a volte uccidendo la cellula, e altre volte facendola crescere di dimensioni. Macchine funzionanti a energia solare che catturano l’energia dei fotoni e la conservano sotto forma di sostanze chimiche. Macchine elettriche che permettono alla corrente di fluire attraverso i nervi. Macchine che fabbricano sia sé stesse che altre macchine molecolari. Le cellule nuotano usando le macchine, si copiano con il macchinario e con questo ingeriscono il cibo. In breve, macchine molecolari altamente sofisticate controllano ogni processo cellulare. Perciò i dettagli della vita vengono finemente calibrati, e il macchinario della vita è enormemente complesso.14

Gerald Schroeder, fisico e biologo molecolare, mette in evidenza questa straordinaria complessità:

[…] In media, ogni cellula del vostro corpo, in questo preciso istante ed in ogni secondo, sta formando duemila proteine. Ogni secondo! In ogni cellula. Continuamente. E lo fanno con una tale semplicità. Noi, di tutta questa attività, non ce ne accorgiamo neanche. Una proteina è una fila di diverse centinaia di aminoacidi, e un aminoacido è una molecola che ha circa venti atomi. Ognuna di tutte le cellule del vostro corpo sta selezionando, proprio adesso, circa cinquecentomila aminoacidi, costituite da circa dieci milioni di atomi, organizzandoli in stringhe preselezionate, unendoli insieme, controllando che ogni stringa sia ripiegata in forme specifiche, e infine inviando ogni proteina verso il luogo giusto, qualcuna all’interno della cellula, qualcuna fuori, luoghi che hanno segnalato la necessità di queste proteine specifiche. Ogni secondo. Ogni cellula. Il tuo corpo, e anche il mio, è una meraviglia vivente.15

Come scrisse Paul Davies , affermare che questo sistema straordinariamente complesso è un prodotto del caso o di leggi naturali è come asserire che una casa può essere costruita facendo saltare in aria i mattoni con della dinamite. Ed è per questa ragione che la complessità della vita disarma i darwinisti. Secondo Behe nessuna delle loro pubblicazioni scientifiche dà una spiegazione evoluzionista delle origini della vita:

Se si cerca nella letteratura scientifica sull’evoluzione, e si concentra la propria ricerca sulla questione di come le macchine molecolari - la base della vita – si sono sviluppate, si troverà un innaturale e completo silenzio. La complessità della fondazione della vita ha paralizzato il tentativo della scienza di darne conto; le macchine molecolari si innalzano come una barriera finora impenetrabile e irraggiungibile per il darwinismo.16

In breve, le indagini sulle origini della vita sono state un importante sviluppo che ha contribuito al crollo della teoria dell’evoluzione. Allora perché gli evoluzionisti ancora si aggrappano al darwinismo?

Harold Urey, uno degli autori dell’esperimento di Miller, ammette:

Tutti noi che studiamo l’origine della vita troviamo che più vi guardiamo dentro, più abbiamo l’impressione che la vita sia troppo complessa perché si sia evoluta da qualche parte. Tutti noi crediamo, come un atto di fede, nell’evoluzione della vita dalla materia inerte di questo pianeta. Ma è proprio il fatto che la sua complessità sia così grande, che ci rende difficile immaginare che sia stata davvero così.

Urey dichiara che lui e molti dei suoi colleghi “credono” che l’origine della vita sia un evento del caso. Pertanto, in effetti, non fu la scienza la base di questo esperimento, ma la fede. E l’idea che niente esista oltre alla materia, che tutto debba essere spiegato in termini di effetti fisici, è filosofia materialista.

Il darwinismo è scientificamente crollato, solo una fede cieca nella sua filosofia lo mantiene ancora in vita, ma non potrà mai farlo rivivere in quanto teoria.
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03/02/2014 19:09
 
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COMPLESSITA' DEL CIGLIO

di N. Nobile Migliore - 31/01/14 -


L'80% delle cellule di tutto l'apparato respiratorio sono ciliate, cioè presentano alle loro estremità rivolte verso il lume della cavità tracheo-bronchiale delle ciglia in numero di circa 250 per ogni cellula.
Queste ciglia hanno una funzione molto importante nell'albero respiratorio perchè col loro movimento trascinano verso l'esterno dal basso in alto il muco o gli altri corpiccioli microscopici come bacteri ecc. contribuendo cosi alla detersione dell'albero respiratorio. Le ciglia si muovono con movimenti sincronici e unidirezionali; cioè i loro movimenti sono rivolti contemporaneamente verso un'unica direzione e per ogni fila tutte le ciglia si muovono insieme contemporaneamente senza sfasature di tempo. Per questi motivi le ciglia sono molto complesse.

Oltre ad essere dotate di nove paia di microtubuli formati dalla proteina tubulina ,e dalle proteine dineina e nexina che sono fondamentali per il movimento, sono formate da ben 650 parti distinte ,e ciò significa che sono formate da 650 proteine diverse che collaborano tutte al loro movimento ,alla loro sincronizzazione e alla loro unidirezionalità e quindi alla funzionalità del ciglio.
Tutto questo secondo le ultime scoperte dei ricercatori della Brandeis University Boston Quindi la complessità del ciglio è molto maggiore di quanto si riteneva prima. Se si calcola che una proteina media possiede 300 aminoacidi ,ed essendo 20 i diversi aminoacidi presenti nelle cellule viventi secondo un facile calcolo presupponendo che sia vero il darwinismo il caso cieco avrebbe dovuto vagliare 20^195000 possibilità diverse per costruire tutte le proteine presenti nel ciglio ,e quindi in ultima analisi per fabbricare il ciglio.

Questo numero è enormemente grande che rende impossibile che il solo caso abbia potuto costruire la macchina molecolare del ciglio o in modo analogo anche del flagello ,per esempio dello spermatozoo. Anche questi fatti accertati dicono chiaramente che c'è stato un progetto ma il progetto è sempre determinato da un progettista.
[Modificato da Credente 03/02/2014 19:10]
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03/02/2014 19:15
 
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RESPIRAZIONE CELLULARE: PROCESSO ALTAMENTE INTEGRATO
di N. Nobile Migliore -

La respirazione è un processo assolutamente necessario a tutte le cellule eucariote e procariote e ha lo scopo di degradare molecole semplici come il glucosio o gli acidi grassi traendo da esse l'energia necessaria a tutte le funzioni della cellula. Il processo biochimico della respirazione si svolge in ogni cellula; negli organismi pluricellulari e soprattutto in quegli superiori come i mammiferi e l'uomo esistono degli organi e degli apparati che hanno la finalità di trasportare l'ossigeno ,essenziale per la respirazione aerobia in ogni cellula.

Questi due meccanismi molecolari da una parte e macroscopici dall'altra sono altamente integrati ed indissolubili. In questo scritto di oggi parlo brevemente del meccanismo molecolare presente in ogni cellula e parto dal glucosio che è la molecola più importante e frequente che agisce da produttore di energia. Il glucosio incomincia ad essere degradato attraverso la glicolisi anaerobica ,cioè fatta senza la presenza di ossigeno; esso è un processo antichissimo esistente sin dai primordi della vita secondo la teoria evolutiva, e consiste nella degradazione enzimatica della molecola di glucosio a sei atomi di carbonio C6H12O6 in prodotti più semplici a tre atomi di carbonio come l'ac.piruvico; per fare questa operazione chimica intervengono ben nove enzimi che lavorano in serie ,a cascata. L'energia che si libera dalla scissione non viene dispersa ma inglobata in due molecole di atp attraverso la reazione di adp+ ac.fosforico =atp che è una molecola altamente energetica e che è la moneta di scambio energetica di tutta la cellula. Questo processo non ha molto rendimento perchè da una molecola di glucosio si ottiene solo due molecole di atp utilizzabili dalla cellula.

Il resto dell'energia non viene impiegato e verrebbe a essere inutilizzato se il processo non proseguisse nella glicolisi aerobica. Con un altro processo enzimatico l'acido piruvico viene trasformato in una molecola a due atomi di carbonio che è l'acetil coenzima A e quest' ultimo entra nel così detto ciclo di Krebs che è composto di multiple reazioni enzimatiche circolari che hanno lo scopo di trasformare l'acetil coenzima in altri composti con cessione di protoni H+ ad una molecola chiamata ND che si riduca ad NDH.
In questo ciclo se ne formano parecchie di queste molecole che generano energia protonica ad altre molecole di adp che si trasforma in atp attraverso l'enzima atpsintetasi presente nelle membrane deimitocontri la struttura energetica della cellula. Finito il ciclo di Krebs inizia l'ultimo processo la cosiddetta fosforilazione ossidativa che attraverso la catena dei citocromi, enzimi trasportatori di elettroni arriva all'ossigeno che è l'ultimo accettore di elettroni formandosi la reazione finale H2+O2 =h20 :In quest'ultimo passaggio di reazioni dei citocromi c'è passaggio di energia sotto forma di protoni attraverso l'atpsintetasi con formazione di altro atp. In ultima analisi attraverso la glicolisierobia si formano da una molecola di glucosio ben 38 molecole di atp che è la moneta di scambio energetico rapido per tutte le attività della cellula.
In tutta questa sommaria descrizione vorrei soffermarmi ancora sulla atp sintetasi che è una macchina molecolare complessa formata da due parti fondamentali, la F0 ela F1-La f0 è un canale inserito nella membrana mitocondriale interna in cui passano i protoni che danno energia ad un'altra sub-unità chiamata gamma che è un vero e proprio motore rotatorio che, è collegato alla struttura F1 formata da due sub-unità alfa e beta ripetute 3 volte e disposte come lo spicchio di un arancia ;La sub-unità gamma ruotando fa cambiare di conformazione le tre sub-unità alfa-beta; la alfa-beta vuota si trasforma in alfa beta adp+ ac.fosforico che si può combinare con l'adp ed ac.fosforico e poi si trasforma in alfabeta-atp in cui avviene la reazione adp+ ac.fosforico=atp. L'atp sintetasi è un vero e proprio motore protonico e per la sua struttura estremamente complessa è chiaramente progettata non potendo il caso formare assolutamente questo complesso.
Tutte le reazioni a cascata dell’intero processo della glicolisi anaerobica e aerobica sono irriducibilmente complesse :se manca uno solo dei numerosi passaggi enzimatici presenti la glicolisi non può avvenire: tutti gli enzimi della glicolisi anaerobia ,del ciclo di Kebs, dei citocromi e infine l'atp sintetasi devono essere presenti perchè altrimenti niente può avvenire. Tutto deve essere sorto rapidamente e improvvisamente con un atto creativo di un'intelligenza.

Ricapitolando, la glicosi aerobica si può schematizzare nella seguente formula: C6h12O6 (glucosio)+6O2(ossigeno)=6H2O+6HO2 (anidride carbonica).

L'anidride carbonica è il prodotto di scarto della respirazione glicotica e viene eliminata nei polmoni attraverso la respirazione. A questo punto ci si potrebbe chiedere come mai sono necessarie così tante reazioni chimiche catalizzate da enzimi, non si sarebbe potuta prendere tutta l'energia contenuta nel glucosio in una sola volta, in un solo passaggio, evitando tanti sprechi?

In realtà se fosse accaduto questo sarebbe stato devastante per la cellula per due motivi: si sarebbe prodotta in una sola volta una tale quantità di energia che la cellula sarebbe bruciata come una candela, inoltre il rendimento della reazione sarebbe stato molto basso. Si pensi che nelle macchine costruite dall'uomo l'energia utile che produce lavoro sul 10-20% del totale, il resto si disperde in calore; nelle cellule invece l'energia utile che produce lavoro è di oltre il 50% del totale e questo perchéi piccoli passi successivi che impacchettano l'energia catalizzati dagli enzimi specifici producono una notevole quantità di energia utile che è necessaria per tutte le funzioni della cellula e ciò senza produrre danni.

Ma ora è giunto il momento di considerare l'altra struttura deputata negli organismo superiori pluricellulari a captare l'ossigeno e trasportarlo in ogni cellula consentendo la respirazione aerobica. Nei mammiferi e quindi anche nell'uomo l'aria contenente ossigeno viene introdotta attraverso la cavità orale e nasale in laringe e poi nella trachea che si dirama poi bilateralmente nei bronchi, poi nei bronchioli, poi nei lobuli polmonari ed infine negli alveoli polmonari. . Gli alveoli sono il vero organo degli scambi respiratori ossigeno-anidride carbonica: l'alveolo è rivestito da due tipi cellule, i pneumociti di tipo 1 e i pneumociti di tipo 2.

I pneumociti di tipo 1 sono le cellule dello scambio respiratorio e sono il 90% di tutte le cellule alveolari. Sono in forma piatta col solo nucleo e con pochissimi altri corpuscoli interni in modo da creare ampi spazi per la diffusione dell'ossigeno in entrata e dell'anidride carbonica in uscita. Sono inoltre attaccati lateralmente ai capillari polmonari in modo da facilitare al massimo la penetrazione dell'ossigeno ai capillari, ossigeno che ha una altissima affinità con l'emoglobina, una molecola proteica molto complessa che ha un gruppo chimico contenente ferro e che è presente nei globuli rossi, cellule modificate senza nucleo che contengono solo emoglobina che trasporta l'ossigeno nella circolazione generale portandolo a tutte le cellule.

I pneumotici di tipo due (10% del totale) sono invece delle cellule secretive , ricche d ribosomi, di apparato del Golgi e mitocondri e sono deputati alla secrezione del surfactante che è una sostanza di cui mescolati insieme fosfolipidi complessi e proteine la quale, una volta secreta si attacca come una pellicola ai pneumatici respiratori e ha lo scopo di di abbassare la tensione superficiale aria-acqua degli alveoli in modo da evitare il collasso degli alveoli durante l'espirazione e determinare il loro rigonfiamento durante l'inspirazione. Senza il surfactante si ha una gravissima sindrome neonatale , il distress respiratorio, che può condurre a morte il neonato prematuro che ha ancora un deficit di secrezione di surfactan.
Il surfactante possiede inoltre tre tipi di proteine: la PAD B, la PAD C e la PAD AB; mutazioni di queste proteine provocano grave distress respiratorio congenito del neonato a termine, con grave insufficienza respiratoria. Il surfactante è quindi una sostanza di capitale importanza per una respirazione normale. Infine la respirazione è anche determinata dai muscoli intercostali, dal diaframma e dai muscoli del cingolo scapolare. La paralisi di questi muscoli determina, nelle distrofie muscolari progressive e altre analoghe malattie genetiche neuromuscolari, la morte per insufficienza respiratoria.

I muscoli respiratori, contraendosi dilatano la cavità toracica creando una pressione negativa in cavità pleurica tra il polmone e la parete toracica, pressione che fa dilatare gli alveoli polmonari. Il movimento dei muscoli respiratori è in parte volontario e in parte involontario, avviene infatti anche durante il sonno ed è comandato in modo automatico dal centro bulbare della respirazione. In conclusione di questa esposizione si può dire che i meccanismi macroscopici e molecolari sono straordinariamente integrati e irriducibilmente complessi, l'uno non può fare a meno dell'altro e anche in ogni singolo comparto ci sono strutture altamente integrate. tutto ciò grida progetto da tutte le parti e mette in crisi grave la teoria del caso e della necessità. La conoscenza scientifica attuale rimanda ad un progettista intelligente che deve aver fatto tutte queste meraviglie in tempi rapidi pena l'assenza di funzionalità di queste strutture.
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03/02/2014 19:25
 
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NUOVA SINTESI NON DARWINIANA DELL'ANTIEVOLUZIONE
Di Nunzio Nobile Migliore -


Due ricercatori statunitensi Pugh e Venter hanno fatto una scoperta molto importante :si tratta in sintesi di questo: nel genoma umano esistono circa 30000 geni ed esistono pertanto circa 10.000 macchine molecolari di iniziazione della trascrizione dei geni in RNA messaggero che poi sarà tradotto in proteine.
Esistono 10000 macchine molecolari e non 30000 perché in ogni cellula del corpo umano non tutti i 30000 geni vengono espressi ,anzi la maggioranza non viene tradotta in proteine ogni cellula specializzata traduce solo i geni che le servono .Le 10000 macchine molecolari di iniziazione si uniscono a specifiche sequenze del DNA provocando in questo modo la trascrizione del gene attraverso la RNA polimerasi.
Ora i ricercatori sopramenzionati hanno scoperto che esistono in ogni cellula ben 160.000 macchine molecolari di iniziazione che agiscono allo stesso modo presso i siti non codificanti proteine del DNA ;in altri termini tantissimi altri siti del DNA non codificante vengono trascritti
allo stesso modo dei siti codificanti le proteine. Quindi è evidente che anche moltissimi siti del DNA non codificante devono avere una funzione perchè altrimenti la cellula non sprecherebbe cosi' tanta energia per trascrivere DNA inutile, che non serve alla cellula.
Gli studiosi si sono molto meravigliati di questa scoperta, perchè non era prevista dalla concezione del DNA spazzatura ed ora si accingono a scoprire le funzioni nascoste di tutti questi trascritti. Quindi sembra che esista sempre meno DNA inutile.

E' evidente che i maggiori critici dell'evoluzione col meccanismo darwiniano sono i matematici e gli informatici e non i biologi. Il motivo è che probabilmente i matematici fanno quattro conti e si accorgono molto facilmente dell'estrema improbabilità che accada un aumento della complessità con la formazione dei sofisticati macchinari per il funzionamento della vita come noi la conosciamo attraverso il caso e la necessità.
Infatti come ho già detto altre volte anche la formazione di una sola molecola proteica funzionale è terribilmente improbabile.
Essendo una proteina media formata da 300 aminoacidi e dipendendo la sua funzionalità dall'esatta sequenza degli aminoacidi il cieco caso deve vagliare 20^300 possibilità diverse per trovare la giusta sequenza. In altri termini lo spazio sequenza funzionale è molto basso rispetto allo spazio sequenza non funzionale .
Ci vorrebbe un tempo enormemente lungo ,forse più dell'età dell'intero universo per arrivare ad avere un minimo di funzionalità in una proteina. Per non parlare poi che esistono delle sequenze di DNA non codificante che devono essere molto precise per far si che possano esistere tutti i sofisticati sistemi di regolazione e controllo delle funzioni del vivente ;inoltre si pensi che le proteine funzionali nell'uomo sono circa 30.000!.
L'organismo sembra pertanto un enorme software informatico ed è per questo che anche gli informatici sono critici della teoria darwiniana. E' sempre più evidente che solo un'
intelligenza può essere alla base della vita .
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05/02/2014 14:46
 
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di N.Migliore

Cerco di rispondere brevemente all'autore anonimo di alcune obiezioni...

Il guaio è questo, in quell'articolo sulla struttura e funzione neuronale ho espresso due "eresie" non accettabili dalla scienza attuale: la prima è che il neurone e il sistema nervoso in generale è stato progettato: il progetto è bandito dalla maggior parte degli scienziati che sostengono che la natura non ha cause finali e quindi dire che una struttura è stata progettata è immettere
la teologia nella scienza ed è in fondo quello che dice l'autore di
satiricon. Ma dire che la cellula nervosa e il sistema nervoso in genere è stato progettato non è fare teologia ma usare la ragione; infatti il cervello può essere paragonato ad un computer molto perfezionato, in molti aspetti migliore dei migliori computer meccanici perchè dotato di flessibilità, di adattabilità e di apprendimento che è carente nei moderni computer; ora se è
impossibile pensare che i computer meccanici possano formarsi attraverso tentativi ed errori ,ma solo per opera di una intelligenza umana, a maggior ragione si può pensare che il computer cervello debba essere stato in qualche modo progettato. Questo lo dice la ragione e il buon senso prima che la scienza, ed infatti esiste oggi un movimento scientifico l'intelligent design che afferma proprio questo: ci sono prove scientifiche eclatanti di disegno in tutte le strutture viventi: queste affermazioni vengono fatte attraverso il metodo scientifico e non attraverso i dogmi religiosi.

L'altra 'eresia' che ho detto in quello scritto è che il pensiero e la coscienza non possono essere ridotti a puro prodotto dell'attività elettro-chimica neuronale ed interneuronale: i neuroni sono il veicolo del pensiero ma non sono il pensiero, altrimenti si potrebbe pensare che ogni macchina di tipo meccanico che possiede un'attività elettro-chimica è dotata di coscienza e di pensiero. Del resto sono esistiti ed esistono scienziati di grande valore anche attualmente che hanno difficoltà a ridurre il pensiero ma da una semplice attività elettrochimica neuronale. Come si può vedere le mie considerazioni si basano su argomenti ragionevoli e non sono frutto semplicemente di ignoranza del problema come sembra sostenere l'autore di satyricon.

Cari saluti Nobile Migliore Nunzio
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28/04/2014 18:51
 
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Sebbene ogni singolo passaggio del processo evolutivo è un evento probabilisticamente improbabile, l'evento più probabilisticamente difficile si è sicuramente verificato quando si è formato il primo essere vivente: infatti "dal punto di vista evolutivo, sembra senz'altro più facile che una primissima cellula vivente abbia potuto evolversi gradatamente nelle piante e negli animali oggi esistenti sulla Terra, di quanto un gruppo di molecole abbia potuto raggrupparsi sino a formare quella cellula" (John Tyler Bonner prof. all'Università di Princeton)(1).


 


Questa doveva infatti essere come una cellula vivente - anche se estremamente semplificata - con capacità di nutrirsi, di crescere e soprattutto di duplicarsi; tutto ciò presuppone una complessità di struttura con un ordine, con una resistenza e con un fine, tutte qualità non raggiungibili con una semplice aggregazione di composti di base.


"Ammesso che in lunghi intervalli di tempo potessero formarsi spontaneamente, ora una molecola di zucchero, ora un grasso, ora persino una proteina, ognuna di queste molecole avrebbe avuto soltanto un'esistenza effimera. Come avrebbero potuto accumularsi? E se non si potevano accumulare, come avrebbero potuto formare un organismo?" (premio Nobel prof. George Wald) (2).


Ma anche se si fossero potute accumulare e legarsi in qualche modo fra di loro, questo non è certo la vita: risulta impossibile comprendere come centinaia di migliaia di - ad esempio - proteine si siano organizzate a formare le parti funzionali di un primo - seppur semplice - organismo vivente.


Infatti anche il più concettualmente semplificabile degli organismi necessita di proteine di una certa complessità e specificità (un carrier proteico di membrana necessario per il trasporto di qualche sostanza ad es. nutritiva con qualche aa. diverso non è più attivo per il suo scopo); ora la loro aggregazione - necessaria per creare questa protocellula - deve essere avvenuta in un modo specifico, ma ciò presuppone una specializzazione che non poteva essere raggiunta se non in funzione dello scopo.


Questo singolo evento richiede cioè una progettualità a monte non raggiungibile con l'ipotesi di semplici eventi statistici.


La conclusione di tutto quanto analizzato in questa sezione è che l'evoluzione chimica è un fenomeno estremamente improbabile (3). Uso il termine estremamente improbabile perché il termine impossibile, fra le categorie scientifiche, non esiste.


Come ebbe a dire lo stesso Alexander I. Oparin, nel suo già citato libro L'origine della vita: "Sfortunatamente, l'origine della cellula rimane il punto più oscuro dell'intera teoria evoluzionista" (4).


***
(1) Le idee della biologia, Mondadori, 1964.
(2) L'origine della vita, Zanichelli, 1968.
(3) G. Sermonti e R. Fondi, Dopo Darwin, Critica all'evoluzionismo, Rusconi 1980, p. 161.
(4) Alexander I. Oparin, Origin of Life, (1936) New York: Dover Publications, 1953 (ristampa), p. 196.


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28/04/2014 18:57
 
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I globuli rossi sono delle cellule fondamentali per la vita nei vertebrati senza di essi non ci può essere vita perchè veicolano l'emoglobina la molecola che capta l'ossigeno dai polmoni e lo trasporta a tutte le cellule dell'organismo attraverso il circolo sanguigno. Senza ossigeno non ci può essere vita complessa e quindi la vita è legata strettamente a queste cellule del sangue. Ma come si formano e qual'è la loro struttura?


Tutto inizia a livello renale dove la carenza di ossigeno stimola un sensore che è in altri termini un recettore di membrana sensibile alla carenza di ossigeno: Il recettore ,in caso di ipossia lancia segnali alla cellula renale inducendola a secernere l'eritropoietina, un polipeptide che viene messo in circolo ,arriva al midollo osseo dove trova le cellule emopoietiche e in particolare gli eritroblasti immaturi che sono destinati a produrre i globuli rossi. Ciò induce l'eritroblasto a dividersi e a produrre in grandi quantità la molecola fondamentale del globulo rosso, l'emoglobina. L'eritroblasto ,dividendosi si trasforma progressivamente ,perde il nucleo e gli altri organelli tipici della cellula e produce sempre di più l'emoglobina diventando eritrocita maturo che passa in circolo. 'eritrocita maturo è una cellula che contiene al suo interno per il 70% solo emoglobina ,ha forma biconcava e ciò allo scopo di ampliare la sua superficie aumentando cosi di molto il suo contatto con l'ossigeno che ha cosi maggiori possibilità di legarsi all'emoglobina. Per assumere questa forma il globulo rosso possiede nella sua membrana altre proteine che si legano ai microfilamenti fissando l'emoglobina ad essi ;ci sono altre proteine di membrana che rendono flessibile la membrana in modo che possa deformarsi per passare nei capillari più piccoli e stretti. Tutto questo processo è una meraviglia di programmazione e di irriducibile complessità. Il globulo rosso è proprio programmato per fare l'unico compito che gli è affidato, trasportare l'ossigeno. La prossima volta descriveremo la molecola del trasporto dell'ossigeno: l'emoglobina.


globuli-rossi-alti 640x480Come gia' dissi nella prima parte del mio scritto i globuli rossi sono il contenitore di una molecola altamente specifica per la captazione dell'ossigeno, l'emoglobina. L'emoglobina a sua volta è formata dall'eme ,parte non proteica e dalla globina ,la parte proteica. Consideriamo per ora solo l'eme; essa è la molecola contenente un atomo di ferro legato a 4 atomi di azoto ;si chiama anche protoporfirina IX ,ha una forte affinità per l'ossigeno ed è il prodotto finale di una serie di reazioni chimiche .Si parte dall'aminoacido glicina che si combina col succinil coenzima A formando ac.deltaaminolevolunico ;questa reazione è catalizzata da un enzima molto importante chiamato ALA sintetasi ed è un enzima che è sensibile ad un feedback positivo e negativo nel senso che diminuisce la sua attività quando c'è troppo eme in giro per la cellula e aumenta la sua attività se c'è un eccesso di ferro nella cellula .Questo enzima sembra' intelligente 'nel senso che si modifica e cambia la sua attività a seconda della necessità della cellula. In realtà credo che non è lui ad essere intelligente ma Colui che l'ha creato in questo modo. .

Poi si ha una serie di altri sette enzimi , che attraverso composti intermedi arrivano alla formazione della protoporfirina IX. Questi enzimi sono molto conservati tra le varie specie e questo indica che sono essenziali per la vita. In mancanza di uno solodi essi si accumulano i prodotti intermedi a monte che sono tossici e portano alle cosi dette porfirie ereditarie con sintomi molto gravi cutanei, nervosi e addominali oltre che ad anemia eritroblastica. Parrebbe un gioco da ragazzi fare otto passaggi intermedi tra sostanze chimiche ma non è cosi: senza gli enzimi questi passaggi intermedi non possono avvenire o comunque avvengono in periodi lunghissimi incompatibili con la vita. Gli enzimi sono però proteine e funzionano solo se hanno la giusta sequenza aminoacidica. E' estremamente difficile ,praticamente impossibile che possa sorgere un solo enzima attraverso mutazioni casuali del DNA. In questo caso per creare l'eme ce ne vogliono ben otto. Senza di essi l'eme non si può creare. L'eme è una molecola di grande importanza ed è presente nell'emoglobina ,nella mioglobina dei muscoli e nei citocromi trasportatori di ossigeno. Ma non è finita qui ;infatti i globuli rossi hanno una vita di 120 giorni dopo invecchiano, si deteriorano e vengono distrutti da speciali cellule che fanno parte del sistema reticolo-endoteliale presente nella milza e nel fegato ;la componente globinica viene degradata ad aminoacidi e l'eme non può sopravvivere integro ed isolato dalla globina perchè per la sua affinità per l'ossigeno è molto tossico per le cellule. Allora è presente un altro enzima che lo degrada a biliverdina ed infine un altro enzima lo degrada a bilirubina ,il pigmento biliare del fegato che viene eliminato attraverso la bile nell'intestino. .Nel prossimo scritto parlerò della parte proteica dell'emoglobina , la globina.

Oltre all'emoglobina normale dell'adulto esistono altri tipi di emoglobine e in particolare quella fetale,formata da due catene alfa e due catene gamma al posto di quelle beta.Questo tipo di emoglobina possiede una maggiore affinità e ciò è in armonia con il fatto che il feto ha maggior bisogno di ossigeno per il suo metabolismo e il suo maggior accrescimento e per il fatto che gli scambi respiratori avvengono attraverso la placenta.Dall'inizio della vita extrauterina questo tipo di emoglobina viene sostituita con quella definitiva dell'adulto.UN'altra caratteristica dell'emoglobina è quella di essere cooperativa,in altri termini una volta che una delle quattro subunità si combina coll'ossigeno ,l'affinità con questo gas cresce notevolmente nelle altre tre subunità e ciò dipende da come è strutturata l'emoglobina nel suo complesso.Gli studiosi ritengono che sia l'emoglobina beta che quella gamma ,sia gli altri tipi che esistono si siano formati a partire da quella alfa per duplicazione genica nel corso dell'evoluzione e quindi tutte le emoglobine derivano da una molecola ancestrale,che solo in un secondo tempo si sarebbe unita alle altre aumentando l'affinità coll'ossigeno.Questo potrebbe anche essere accaduto anche se nulla è veramente dimostrato ma il problema ,soprattutto per il darwinismo è sempre il solito:come si è potuta formare per caso la prima molecola ,quella alfa.Ci sono troppi elementi strutturali interdipendenti ,la combinazione coll'ossigeno reversibile ,la maggiore o minore affinità con questo gas a secondo della situazione ambientale,la combinazione dell'eme col ferro bivalente e mantenerlo bivalente ;coll'eme isolato infatti il ferro diventa subito trivalente e non si può più combinare coll'ossigeno.Per avere tutte queste proprietà la molecola proteica deve avere una composizione precisa degli aminoacidi ,una conformazione secondaria ad alfa elica ,ed esattamente sette alfa eliche e una conformazione terziaria precisa e specifica di tipo globulare con una tasca centrale circondata da aminoacidi idrofobi tutti messi attorno all'eme.Senza questa struttura non può esistere la funzionalità emoglobinica,ed infatti esistono numerose malattie genetiche che sono determinate da mutazioni o delezioni di parte dei geni che codificano per la molecola,come le talassiemie ,le più frequenti malattie genetiche,le anemie falciformi causate da mutazioni puntiformi che sostituiscono aminoacidi con altri in punti cruciali della molecola.Per tutte queste mutazioni i globuli rossi diventano molto fragili e vengono distrutti precocemente oppure nell'anemia falciforme essi assumono una forma a falce che occludono facilmente i capillari.In conclusione di questo discorso esiste una struttura funzionale integrata tra globuli rossi,eme e proteina globulinica.Senza i globuli rossi che la contengono l'emoglobina non può fare niente e l'eme senza la globina è tossico per le cellule e diventa subito incapace di legare l'ossigeno.Questa struttura altamente integrata è indice evidente di progetto e non si è potuta formare a caso attraverso tentativi ed errori.Se c'è un progetto è evidente che esiste un progettista.A questo punto mi si permetta di andare oltre la scienza e di parlare con la fede cristiana e la ragione filodofica.Io credo che questo progettista ,che ha fatto le meraviglie della vita sia Dio,il Dio biblico ,il Dio di Gesù e permettetemi ,dopo sessan'anni di studi appassionati delle strutture viventi di esprimere una lode e un ringraziamento perenne a Colui che ha fatto tutte queste meraviglie.L'universo è pieno della Sua gloria.Ho fatto questa divagazione non strettamente 'scientifica' ma chi l'ha detto che la scienza deve essere solo materialistica e rendere anch'essa lode a Colui che è ?




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24/05/2014 13:52
 
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Il calcio è un elemento estremamente importante in tutti gli organismi e cellule.Anzitutto entra a far parte ,come fosfato di calcio (idrossiapatite) della struttura dura dell'osso con funzione di sostegno e di movimento passivo.Inoltre interviene in molti processi biochimici complessi come la coagulazione del sangue,la contrazione muscolare,l'attività cardiaca nonchè la trasmissione dell'impulso nervoso.Per la sua grande importanza nei processi vitali è finemente regolato e nelcircolo ematico ha un range molto piccolo tra minimo e massimo valore tollerato.La sua quantità è regolata da due ormoni antagonisti,il paratormone (PTH) e la calcitonina.Il paratormone è secreto dalle ghiandole paratiroidi poste dietro la tiroide e la calcitonina è secreta dalle cellule C della tiroide.Il paratormone aumenta la calcemia ematica e l'ipercalcemia inibisce la produzione di paratormone.Come avviene ciò?


Le cellule delle paratiroidi possiedono molti recettori per il calcio nella loro membrana .Il calcio ,combinandosi con essi attiva una proteina specifica chiamata proteina G che ,una volta attivata sintetizza inositolo trifosfato ,una sostanza che provoca la fuoriuscita di ioni calcio dalla cellula che inibiscono la produzione di PTH .La calcitonina invece ,un polipeptide di 32 aminoacidi abbassa la calcemia inibendo anch'essa il rilascio del paratormone.Quando invece esiste una ipocalcemia ematica il paratormone è liberamente secreto dalle paratiroidi provocando un aumento della calcemia.Il paratormone che è anch'esso un polipeptide di 87 aminoacidi agisce anche a livello renale favorendo l'assorbimento di calcio nel tubulo renale ,inoltre trasforma ,sempre a livello renale la vit.D inattiva in vitamina D attiva la quale a sua volta a livello intestinale favorisce l'assorbimento del calcio.Come si vede esiste un meccanismo raffinato di feedbak positivo e negativo tra i due ormoni e il calcio:Quando esiste un feedbak in una struttura ,anche meccanica è evidente che interviene l'intelligenza perchè è molto problematico che il caso possa 'inventare' tali strutture retroattive .Queste strutture sono numerose nelle macchine costruite dall'uomo e sono anche numerose nelle strutture viventi:è evidente quindi che è molto probabile che esista dietro una intelligenza dietro le strutture del mondo vivente.Nella seconda parte del mio scritto descriverò con maggiori dettagli le raffinate strutture del tessuto osseo.


Il tessuto osseo sembra apparentemente una struttura inerte,inattiva dimostrato dal fatto che l'unica struttura che sopravvive dopo la morte dell'organismo è lo scheletro.In realtà non è cosi',il tessuto osseo è un tessuto vivo,ricco di interazioni vitali,di scambi metabolici ed anche di ricambio.Si calcola infatti che il 10% dello scheletro si rinnova ogni anno e quindi in 10 anni esiste uno scheletro completamente rinnovato.Ma come funziona?La cellula fondamentale che crea la matrice ossea è l'osteoblasto,cellula embrionale che deriva da un precursore il preosteoblasto.E' una cellula ricca di reticolo endoplasmatico e di apparato del Golgi e questo indica che la cellula elabora moltissime proteine destinate ad essere secrete tramite esocitosi nella matrice extracellulare.

Le principali di queste proteine sono il collagene di tipo 1,molte glicoproteine,la fosfatasi alcalina,ed infine la procollagenasi che verrà trasformata a tempo debito nella collagenasi attiva con una serie di passaggi enzimatici:Nella matrice molle formata dal collageno si deposita il fosfato e il calcio formando il fosfato tricalcico o idrossiapatite ,la componente dura dell'osso. L'osteoblasto dirige la formazione delle lamelle ossee che si dispongono secondo linee di forza variabili nella direzione a seconda dei vari tipi di osso e disposte in modo da dare una resistenza ottimale all'osso rispetto al carico.Si possono vedere per esempio le linee di forza del collo e della testa del femore che obbediscono nella loro disposizione geometrica a criteri matematici per la resistenza al carico durante la stazione eretta dell'uomo.L'osteoblasto rimane imprigionato ,per cosi dire nella matrice che lui stesso ha creato e si trasforma in osteocita con vari prolungamenti cellulari che pescano in spazi particolari ,i canali di Havers che servono per collegare al circolo ematico le cellule.Gli osteociti ,in caso di necessità ,possono ridiventare osteoblasti,soprattutto alla periferia dell'osso ,per formare nuova matrice ossea(turnover osseo).Il turnover osseo che si ricollega al turnover del calcio,è assicurato da un altro tipo di cellule,gli osteoclasti.Gli osteoclasti sono cellule di derivazione emopoietica ,di tipo monocitico,;sono cellule grandi ,plurinucleate,e nel loro versante adeso alla matrice ossea sono munite di microvilli nella loro membrana che si chiama orletto a spazzola che si fonde alla matrice ossea per mezzo di speciali proteine ,le integrine.E qui interviene nuovamente il paratormone ;infatti quando c'è carenza di calcio nel sangue il paratormone comincia ad agire e per prima cosa stimola gli osteoblasti a produrre e a secernere una citochina ,chiamata M-CSF per la quale i monociti possiedono un recettore specifico il c-fms.Inoltre gli osteoblasti secernono un'altra proteina chiamtaRANKL per la quale i monociti possiedono un recettore chiamatp RANK .Queste proteine interagiscono con i monociti inducendoli a trasformarsi in osteoclasti.Gli osteoblasti secernono anche un finto recettore solubile ,cioè non legato alla membrana simile al RANK chiamato osteoprotegerina (OPG) che ,legandosi alla proteina RANKL ne impedisce l'interazione col vero recettore RANK.E cosi' viene regolato finemente l'equilibrio tra RANKL,M-CSF eOPG .Una volta che i monociti sono diventati osteoclasti iniziano ad erodere l'osso:aderiscono alla matrice tramite le integrine,formano inoltre delle strutture di adesione chiamate podosomi che isolano le zone da assorbire dalle altre che devono rimanere integre.Inoltre gli osteoclasti secernono attraverso una pompa protonica degli acidi nella matrice creando un ph di 4,5 che rende solubili i sali minerali.A questo punto vengono riversati nella matrice gli enzimi lisosomiali proteolitici che degradano tutte le proteine presenti nella matrice.I prodotti degradati vengono fagocitati dallìosteoclasto tramite endocitosi e questi stessi prodotti vengono esocitati nell'altro versante della cellula nel torrente circolatorio.Concludendo questa esposizione si vede molto chiaramente che esiste nel metabolismo del calcio e dell'osso una straordinaria struttura funzionale integrata ad irriducibile complessità .Tutti i prodotti proteici ed ormonali di cui ho parlato devono essere presenti contemporaneamente se si vuole che tutta la struttura funzioni bene.E si deve notare che questa struttura è essenziale per la vita giacchè una carenza o un eccesso di calcio in qualsiasi distretto porta ad alterazioni incompatibili colla vita.Da questi fatti si deduce ancora una volta la grandissima complessità delle strutture del vivente e ciò mette in gravissima crisi ancora una volta il paradigma daewiniano dell'evoluzione a piccoli passi casuali.Tutto questo reclama che è avvenuta una creazione totale e improvvisa di queste strutture.I fatti che noi oggi conosciamo portano inevitabilmente a questa conclusione.




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24/05/2014 13:57
 
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Esiste nei mammiferi una struttura funzionale integrata di alto livello che è chiaramente progettata per lo scopo di fornire l'elemento essenziale al neonato il latte. Questo sistema ha inizio con un ormone specifico, la prolattina, secreto dalla regione anteriore dell'ipofisi, la più importante ghiandola endocrina dell'organismo. La prolattina è un polipeptide composto da 199 aminoacidi la cui porzione N-terminale ,rende inattiva la molecola e serve come peptide segnale per indirizzare la proteina verso l'apparato del Golgi. Prima che arrivi all'apparato del Golgi è anche glicosilata; quando entra nell'apparato del Golgi viene deglosilata e diventa atta ad essere immagazzinata nei granuli di secrezione pronta ad essere secreta per la sua azione biologica che verrà effettuata quando sarà rimosso il peptide n-terminale. Normalmente però l'ipotalamo, una struttura cerebrale posta vicina all'ipofisi e che instaura con essa un piccolo circolo venoso di tipo portale, inibisce la secrezione di prolattina che è l'unico ormone dell'pofisi che viene inibito dall'ipotalamo' .tutti gli altri ormoni dell'ipofisi vengono invece attivati dall'ipotalamo.


La sostanza principale che è prodotta dall'ipotalamo e che disattiva la prolattina è la dopamina che possiede una forte azione inibente la produzione della prolattina. Tutto questo ha evidentemente una logica finalistica giacchè la prolattina ha una azione sulla produzione del latte e deve essere attiva e presente in forte quantità solo durante l'allattamento. Ed infatti il principale stimolo capace di attivare la prolattina è la suzione della mammella da parte del bambino. Quando avviene questo si attiva un circuito nervoso che a partire dal capezzolo della mammella arriva al nucleo paraventricolare dell'ipotalamo: quivi viene secreta una forte quantità di serotonina (5-idrossi triptammina) che induce le cellule lattotrofe dell'ipofisi a secernere prolattina ma non in via diretta ma tramite l'attivazione da parte della serotonina del Vip,(peptide vasoattivo intestinale); è quest'ultimo attivato che scatena la secrezione dell'ormone lattoforo. La prolattina possiede anche un'azione feedbak negativa verso se stessa in quanto valori alti di prolattina nel sangue inibiscono la sua secrezione. I recettori della prolattina sono presenti
soprattutto nelle cellule ghiandolari della mammella. La prolattina nella mammella si lega a due recettori che ,appena legatasi ad essa si accoppiano formando un dimero. Il dimero formatosi attiva la proteina Jak che è una tirosina chinasi, in grado cioè di fosforilare residui di tirosina da altre proteine. Le proteine Jak fosforilano alcuni residui di tirosina dei dimeri dei recettori della prolattina. Un altro tipo di proteine chiamate STAT sono
capaci di legarsi ai dimeri del recettore fosforilati dopodi che sono fosforilate anch'esse dalle proteine Jak. La fosforilazione delle proteine STAT promuove la loro dimerizzazione e i dimeri delle proteine stat sono capaci di arrivare al nucleo cellulare dove si legano ai promotori dei geni delle proteine del latte attivando questi geni. Questi geni producono le principali proteine del latte, come la caseina, la lattoalbumina, la lattoglobulina gli enzimi che producono lattosio o igrassi del latte. Come si vede esiste un meccanismo straordinariamente complicato che grida progetto da tutte le parti. Il meccanismo è anche irriducibilmente complesso perchè
mancando anche uno solo dei componenti, come si può vedere da questa breve descrizione il sistema non può funzionare e l'allattamento del bambino sarebbe impedito. 


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24/05/2014 14:03
 
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I movimenti del corpo ,come anche il mantenimento della stazione eretta non richiedono soltanto l'attivazione dei muscoli volontari ,ma anche il controllo di questi movimenti, in modo da evitare che questi movimenti siano fuori misura, irregolari e scoordinati. A questo compito provvede un organo speciale del cervello, il cervelletto situato nella parte posteriore della scatola cranica, a ridosso del lobo occipitale. E' un organo molto complicato formato da molti strati cellulari, e in particolare dallo strato molecolare, da quello granulare e dalle cellule di Purkinie.
 
A queste cellule arrivano dei fasci nervosi che instaurano delle sinapsi, e in particolare il fascio spino-cerebellare che porta impulsi nervosi dal midollo spinale e conduce tutte le afferenze sensoriali da tutte le parti del corpo e in particolare dei muscoli e il fascio cortico-cerebellare che porta afferenza dai centri motori della corteccia cerebrale.
 
Dalle cellule di Purkinie partono invece dei fasci nervosi efferenti che vanno dal cervelletto alla corteccia cerebrale motoria e al midollo spinale, cioè a tutti i muscoli periferici. Attraverso vari sistemi di modulazione il cervelletto regola l'attività motoria. Quando infatti facciamo un movimento muscolare come per esempio la flessione del gomito entrano in azione i muscoli agonisti flessori ma allo stesso tempo vengono rilasciati i muscoli estensori antagonisti e il loro rilassamento precede di un tempuscolo la  contrattura dei muscoli agonisti flessori. Questo rilasciamento dei muscoli estensori antagonisti è determinato dal cervelletto che lancia impulsi inibitori a questi stessi muscoli avendo ricevuto segnali sensoriali propriocettivi dagli stessi muscoli flessori. Il cervelletto lancia allora impulsi inibitori ai muscoli estensori qualche millisecondo prima dell'entrata in azione dei muscoli flessori. Il movimento cosi è armonico ed ordinato e poco difficoltoso ed avviene con grande agilità. Le lesioni cerebellari danno luogo alla cosiddetta dismetria ,cioè i movimenti diventano goffi e fuori misura e anche il cammino diventa un cammino come da ubriaco con cambio continuo di direzione non essendoci la coordinazione dei movimenti. La stessa posizione eretta è mantenuta con difficoltà perchè per mantenerla è necessaria l'azione coordinata della contrattura di molti muscoli accompagnata dal rilasciamento di altri. Tutti i movimenti complessi non si potrebbero avere, per esempio il movimento di coordinazione del capo e degli occhi nella lettura. Infatti durante la lettura il capo ruota da sinistra a destra nello scorrere le lettere di un libro e gli occhi invece scorrono da destra a sinistra in modo armonico in modo da non perdere la visione focale nella retina. Nelle lesioni cerebellari si ha invece la dislessia ed anche difficoltà nella scrittura. Come si può vedere da queste brevi note è importante negli esseri viventi non soltanto le attività funzionali ma anche il loro controllo in modo da evitare che siano esagerate, oppure scarse e che siano anche coordinate le une con le altre. Il cervelletto è l'organo più importante per il controllo motorio e per la correzione degli errori delle attività muscolari .  Per la sua complessità e sofisticazione di cui ho fatto pochi cenni è un organo altamente progettato e mette in crisi il darwinismo e l'evoluzione casuale.

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04/08/2014 21:35
 
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Il piumaggio degli uccelli: un capolavoro di progettazione


Con un colpo d’ali il gabbiano si alza verso il cielo; poi, volteggiando, si fa portare senza sforzo dal vento sempre più in alto. Quindi, muovendo impercettibilmente le ali, rimane sospeso nell’aria, quasi immobile. Cosa gli permette di fare tutto questo con tanta eleganza e perfezione? In gran parte il merito è delle sue penne.
Oggi gli uccelli sono gli unici animali dotati di penne, e la maggioranza di loro ha penne di diversi tipi. Le più visibili sono le penne del contorno, che determinano il profilo liscio e aerodinamico del corpo degli uccelli. Alcune penne del contorno sono essenziali per il volo: quelle delle ali, dette remiganti, e quelle della coda, chiamate timoniere. Un colibrì può averne meno di 1.000 mentre un cigno più di 25.000.
Le penne sono un capolavoro di progettazione. La rachide, o asse della penna, è flessibile e allo stesso tempo molto forte. Da essa si dipartono file di barbe unite fra loro, il cui insieme costituisce il vessillo, la parte liscia della penna. Le barbe sono connesse fra loro da diverse centinaia di minuscole barbule che si agganciano l’una all’altra formando una specie di cerniera. Quando le barbule si sganciano, l’uccello le risistema lisciandosi. Anche voi potete fare la stessa cosa facendo passare delicatamente una penna fra le dita.
Le penne remiganti, in particolare, sono asimmetriche: il vessillo è più stretto sul lato della penna che fende l’aria che su quello posteriore. Questa caratteristica permette a ciascuna penna remigante di comportarsi, dal punto di vista aerodinamico, come se fosse un’ala in miniatura. Inoltre, se si dà un’occhiata più da vicino a una penna remigante più grande, si noterà un solco longitudinale lungo il lato inferiore della rachide. Questo è sufficiente a rinforzare la rachide, permettendole di piegarsi senza deformarsi.
Utili non solo per volare
Molti uccelli hanno, nascoste fra le penne del contorno, penne lunghe e sottili chiamate filopiume nonché le pulvipiume. Alla radice delle filopiume ci sono sensori che si ritiene permettano all’uccello di percepire ogni movimento delle altre penne, e possono persino aiutarlo a stimare la sua velocità in volo. Le barbe delle pulvipiume, le uniche penne che crescono in continuazione e non vengono mai rinnovate, si disintegrano formando una polvere fine che servirebbe a rendere impermeabile il piumaggio.
Oltre alle altre funzioni, le penne proteggono gli uccelli dal caldo, dal freddo e dai raggi ultravioletti. Per esempio sembra che le anatre selvatiche non siano minimamente turbate dai gelidi venti oceanici. Come mai? Sotto le penne del contorno che formano un manto quasi impenetrabile hanno uno strato denso e soffice di piumino, che può essere spesso quasi due centimetri e ricopre la maggior parte del corpo. Il piumino isola così bene che non esiste ancora un materiale sintetico equivalente.
Le penne col tempo si usurano, e vengono rinnovate con la muta: le vecchie penne cadono e ne crescono di nuove. Nella maggioranza degli uccelli la muta delle penne remiganti e timoniere avviene con un ordine preciso ed equilibrato così che essi sono sempre in grado di volare.
“Un po’ troppo perfette”
Per rendere sicuri gli aeroplani ci vuole molto lavoro di progettazione e di ingegneria e molta capacità tecnica. Che dire degli uccelli e delle penne? In assenza di una documentazione fossile convincente, non mancano fra gli evoluzionisti polemiche infuocate sull’origine delle penne. “Fervore fondamentalista”, “ardore paleontologico” e “parole caustiche” pervadono i dibattiti, afferma la rivista Science News. Un biologo evoluzionista, che organizzò un convegno sull’evoluzione delle penne, ammise: “Non avrei mai immaginato che un argomento scientifico potesse generare una tale maleducazione e un tale accanimento”. Se ci fossero chiare prove dell’evoluzione delle penne, perché i dibattiti sull’argomento dovrebbero diventare così caustici?

“Le penne sono un po’ troppo perfette, questo è il problema”, fa notare un manuale di ornitologia della Yale University. (Manual of Ornithology—Avian Structure and Function) Non c’è nulla che faccia pensare che le penne abbiano mai avuto bisogno di migliorie. Anzi, “la penna fossile più antica che si conosca ha un aspetto così moderno che è quasi indistinguibile dalle penne degli uccelli attuali”.* Eppure la teoria evoluzionistica insegna che le penne devono essere il risultato dell’effetto cumulativo di cambiamenti graduali avvenuti in appendici cutanee precedenti. Inoltre “le penne non possono essersi evolute senza che in tutti gli stadi intermedi ci sia stato qualche plausibile vantaggio adattivo”, dice il manuale già citato.
In altre parole, anche se ci fosse stata un’evoluzione, questa non avrebbe potuto produrre una penna a meno che ogni stadio di una lunga serie di cambiamenti casuali ed ereditari nella struttura delle penne non migliorasse significativamente le probabilità di sopravvivenza dell’animale. Anche molti evoluzionisti considerano un volo di fantasia che qualcosa di così complesso e perfetto dal punto di vista funzionale come una penna potesse comparire in questo modo.
Inoltre se le penne si fossero sviluppate progressivamente in un lungo periodo di tempo dovrebbero esserci fossili delle forme intermedie. Ma non è mai stato trovato nessun fossile di questo tipo, solo tracce di penne pienamente formate. “Disgraziatamente per la teoria dell’evoluzione, le penne sono molto complicate”, dice il manuale di ornitologia citato in precedenza.
Per volare non basta avere le penne
La perfezione delle penne è solo uno dei problemi degli evoluzionisti, dato che praticamente ogni parte del corpo degli uccelli è progettata per il volo. Per esempio gli uccelli hanno ossa leggere e cave, un sistema respiratorio eccezionalmente efficiente e muscoli specializzati per battere e controllare le ali. Hanno persino diversi muscoli che controllano la posizione delle singole penne. E hanno nervi che collegano ogni muscolo al piccolissimo ma sorprendente cervello, programmato per controllare tutti questi sistemi simultaneamente, automaticamente e con precisione. Per volare è necessario questo insieme straordinario di elementi, non basta avere le penne!
Bisogna anche ricordare che ogni uccello si sviluppa da una singola cellula che contiene le istruzioni complete per la crescita e per lo sviluppo di quelle capacità istintive che un giorno gli permetteranno di prendere il volo. Tutto questo avrebbe potuto svilupparsi da una lunga serie di coincidenze vantaggiose? Oppure la spiegazione più semplice è anche la più ragionevole e scientifica, ovvero che gli uccelli e le loro penne sono il capolavoro di un Progettista estremamente intelligente? I fatti parlano da soli. — Romani 1:20.
[Nota in calce]
La penna fossile è quella dell’Archaeopteryx, un animale estinto che a volte è stato presentato come “anello mancante” nella linea di discendenza che porterebbe agli uccelli. La maggioranza dei paleontologi, però, non lo considera più un antenato degli uccelli attuali.

UNA TRUFFA
Alcuni reperti fossili che in passato erano acclamati come la prova che gli uccelli si sono evoluti da altri animali si sono rivelati delle contraffazioni. Per esempio, nel 1999 il National Geographic pubblicò un articolo sul ritrovamento del fossile di un animale pennuto che aveva la coda da dinosauro. La rivista disse che si trattava di “un anello mancante della catena che lega i dinosauri agli uccelli”. (Novembre 1999) Si scoprì però che il reperto era stato contraffatto, assemblando parti di animali diversi. In effetti non è mai stato trovato un tale “anello mancante”.
[Fonte]
O. Louis Mazzatenta/National Geographic Image Collection


L’OCCHIO DEGLI UCCELLI
I colori vividi e spesso iridescenti delle penne affascinano gli esseri umani. Ma agli uccelli le penne dei loro simili possono apparire ancora più belle. L’occhio di alcuni uccelli ha quattro tipi di coni, le cellule responsabili della percezione del colore, mentre l’occhio umano ne ha solo tre tipi. Il cono extra permette agli uccelli di vedere l’ultravioletto, che ai nostri occhi è invisibile. A un osservatore umano i maschi e le femmine di alcune specie di uccelli sembrano uguali; in realtà, però, il piumaggio dei maschi riflette l’ultravioletto in modo diverso da quello delle femmine. Gli uccelli sono in grado di vedere la differenza, cosa che può servire loro ai fini dell’accoppiamento.
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19/09/2014 17:43
 
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Inoltre regola l'equilibrio acido-basico mantenendo costante il ph ematico; elimina varie sostanze tossiche per l'organismo come l'urea, l'acido urico e la creatinina; ha una funzione ormonale perchè secerne gli ormoni che regolano la pressione arteriosa e l'eritropoietina che induce il midollo osseo a produrre i globuli rossi; inoltre produce il calcitriolo ,la forma attiva della vit.D e regola quindi il metabolismo fosfo-calcico. Dal punto di vista strutturale è formato da una porzione più esterna ,la corticale e una porzione più interna la midollare. L'unità strutturale fondamentale del rene è il nefrone: ogni rene possiede un milione di nefroni. Il nefrone è formato da due parti fondamentali :il corpuscolo di Malpighi e i tubuli. Il corpuscolo di Malpighi è situato completamente nella corticale ed è formato dal glomerulo e dalla capsula di Bowman. Il glomerulo è formato da un intreccio di capillari sanguigni provenienti dall'arteria afferente al glomerulo il quale è rivestito dalla membrana basale la quale è rivestita dall'epitelio viscerale della capsula di Bowman che si continua al polo vascolare coll'epitelio parietale della capsula stessa, il quale epitelio parietale è in continuità col polo urinario e quindi colla parte tubulare del nefrone. Dal polo vascolare parte poi l'arteria efferente che circonda tutta la parte tubulare del rene.


All'interno del glomerulo esiste il mesangio formato da cellule e matrice; le cellule sono ricche di actina e miosina ,quindi sono cellule contrattili che ,contraendosi regolano il lume dei capillari glomerulari regolando l'afflusso di sangue nei capillari glomerulari. I capillari sono fenestrati con varchi di 100 millimicron e quindi essi sono poco selettivi. I capillari sono rivestiti dalla membrana basale che ha carica negativa determinati dal fosfolipide ac.sialicoe ed è la più selettiva ;oltre la membrana basale si trova l'epitelio viscerale della capsula di bowman con cellule che hanno dei prolungamenti chiamati podociti che terminano in altri prolungamenti più sottili ,i pedicelli che si attaccano ai capillari glomerulari.I podociti sono rivestiti da mucopolisaccaridi composti da ac.sialico che rendono carica negativamente la superficie dei podociti e cioè è essenziale per la filtrazione :inoltre i podociti hanno la funzione di rinnovare continuamente la membrana basale .

La pressione idrostatica dei capillari glomerulari è di 25 mm.di mercurio al netto della pressione oncotica delle grosse molecole proteiche circolanti e della pressione idrostatica vigente nella capsula di Bowman. Questa pressione di 25 mm.di mercurio serve a filtrare dal plasma dei capillari la preurina che si raccoglie nella caplula dove esiste uno spazio tra la parete viscerale e la lo strato parietale. La preurina ha una composizione simile a quella del plasma ad eccezione delle grosse molecole proteiche che vengono trattenute in parte nei capillari glomerulari. La seconda parte del nefrone è costituita dai tubuli,che si dividono in tubulo prossimale contorto, ansa di henle ,con una parte ascendente e discendente e il tubulo contorto distale ;nel tubulo contorto distale si ha un ispessimento di cellule ,la macula densa ;queste cellule sono sensibili alla concentrazione di sodio nel tubulo ;se la concentrazione si abbassa queste cellule vengono stimolate e mandano segnali all'apparato iuxtaglomerulare presente a ridosso del glomerulo; l'appararato iuxtaglomrulare è formato da cellule speciali che secernono renina che favorisce l'assorbimento di sodio nel tubulo distale; esiste quindi un collegamento a feedback tra il tubulo distale e l'apparato iuxtaglomerulare per regolare l'assorbimento di sodio. Il tubulo contorto prossimale invece è deputato all'assorbimento della maggior parte dell'acqua ,circa il 60%,creando cosi' urine più concentrate.

Il rene filtra ogni giorno attraverso il glomerulo circa 160 litri di acqua ;noi però ogni giorno eliminiamo un litro ,un litro e mezzo di acqua attraverso l'urina. E' facile capire quanto lavoro di assorbimento facciano i tubuli renali ogni giorno. Questo assorbimento è regolato finemente con assorbimento passivo per l'acqua ,ma anche assorbimento attivo per i soluti come il sodio ,il potassio ,il cloro ,i bicarbonati e l'idrogeno ,oltre a molecole come il glucosio ,e l'eliminazione di sostanze tossiche attraverso speciali pompe poste nelle cellule dei tubuli: la pompa sodio atpasi, la potassio-atpasi, la pompa idrogeno ecc. Il rene è anche un organo endocrino perchè secerne alcune sostanze importantissime. Incominciamo dalla renina.

La renina è un enzima proteolitico secreto , come abbiamo già detto dalle cellule iuxtaglmerulari. La renina entra nel circolo ematico e incontra un glicopeptide prodotto dal fegato l'angiotensinogeno scindendolo e formando l'angiotensina I che viene scissa da un altro enzima e trasformata in angiotensina II la quale esercita una azione ipertensiva cioè vasocostrittice sia a livello generale che a livello renale mantenendo quindi costante la pressione dei capillari a livello renale ,essenziale questo per la costanza della filtrazione e assorbimento dei soluti. Il rene secerne anche, forse a livello del tubulo contorto distale l'eritropoietina ,un polipeptide che possiede un'azione specifica nel midollo osseo provocando la maturazione dei globuli rossi e la loro messa in circolo sotto forma di reticolociti ;questo avviene soprattutto con un meccanismo di feedback quando vi è una perdita di sangue o un anemia. Ancora il rene trasforma la vit.D inattiva nel calcitriolo che è la sua forma attiva e contribuisce pertanto al metabolismo osseo e al ricambio del calcio e del fosforo. Questa breve e sintetica rassegna dimostra che il rene è un organo altamente progettato e ingegnerizzato ed anche irriducibilmente complesso. E ' chiaramente impossibile che si sia formato per caso ;dietro alla sua costruzione c'è una grande intelligenza ,d'altronde gli ingegneri hanno progettato il rene artificiale che salva tante vite attraverso la dialisi quando il rene non funziona più .Il rene artificiale imita le funzioni del rene naturale ,anche se in modo più imperfetto ed è stato progettato dall'intelligenza umana. Secondo invece certa pseudoscienza darwiniana il rene naturale sarebbe frutto del caso! Sia invece lode all'Intelligenza che l'ha creato.

Nobile Migliore Nunzio


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26/09/2014 23:11
 
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cuteApparentemente e macroscopicamente la cute, in particolare quella dell'uomo sembra semplice, compatta, in realtà non è cosi: essa è una realtà molto dinamica, è un tessuto formato da vari strati e da vari annessi che hanno l'evidente scopo di proteggete l'organismo dai traumi esterni, o da pericoli infettivi come batteri, virus, parassiti e sostanze estranee che possono penetrare facilmente nell'organismo; essa è formata da vari strati di cellule: il più profondo è lo strato basale formato da cellule cilindriche che facilmente si moltiplicano: la loro moltiplicazione è caratteristica e finemente progettata: infatti le due cellule figlie che derivano da un ciclo moltiplicativo si dividono i compiti: una resta cellula staminale indifferenziata , quindi diventa una cellula di riserva, l'altra invece non si moltiplica ed è destinata alla differenziazione in cheratinocita che è la cellula matura della cute produttrice della cheratina.


Il secondo strato più profondo è lo strato spinoso caratterizzato da prolungamenti detti desmosomi che collegano le cellule tra loro. Le cellule spinose sono le cellule che iniziano a produrre la cheratina che verrà completata nello strato successivo, lo strato granuloso e poi lo strato lucido presente però soltanto nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi; in quest'ultimo strato le cellule si appiattiscono, perdono il nucleo ed infine muoiono producendo l'ultimo strato, lo strato corneo fatto di cheratina e di cellule morte che vengono poi eliminate. Le cellule degli strati più profondi tendono a salire verso gli strati più superficiali e si trasformano diventando cellule produttrici di cheratina che si deposita nello strato superficiale della cute e ricopre anche gli annessi della cute come i peli e le unghie. Ho già detto che le cellule dello strato spinoso possiedono i desmosomi che sono prolungamenti che si attaccano alle altre cellule vicine per mezzo di proteine specifiche che sono le intregrine, grosse proteine transmembrana che si attaccano dal lato citoplasmatico ai microtubuli intra citoplasmatici e dal lato esterno alle integrine delle cellule vicine o alla matrice del collageno extracellulare. Senza le integrine non si potrebbe avere la compattezza della e la saldatura della cute alle altre componenti dell'organismo pluricellulare: si può senz'altro dire che senza le integrine non si potrebbero avere gli organismi pluricellulari! La caratteristica della cute è la produzione della cheratina, una proteina fibrosa che consiste in un monomero ad alfa elica che contiene moltissimi residui di cistina, un aminoacido contenente zolfo che crea ponti disolfuro S-H tra un monomero e un altro omologo formando un dimero; il dimero poi ,unendosi ad un altro dimero forma una protofibrilla di cheratina ,le protofibrille, unendosi tra loro ,sempre attraverso ponti disolfuro formano ulteriori filamenti più grossi determinando cosi' la consistenza e la durezza della cheratina che determina la caratteristica anatomica della cute, ma anche dei peli e delle unghie. La pelle inoltre ,oltre agli annessi piliferi contiene le ghiandole sebacee che secernono il sebo, una sostanza grassa che serve da lubrificante per la pelle. Questa breve descrizione del tessuto cutaneo dimostra una cosa: che esso è stato chiaramente progettato per la funzione che deve avere ;in particolare la cheratina possiede un informazione complessa, specifica e di tipo sintattico, cioè la sua funzione è determinata dalla particolare e specifica posizione degli aminoacidi nella molecola ed anche dalla qualità del tipo di aminoacidi che esistono nella molecola. Senza infatti una quantità notevole di cistina non si potrebbero formare i ponti disolfuro che danno consistenza e resistenza alla cute cheratinizzata. Siamo quindi di fronte ad un grande e meraviglioso progetto dipende da proteine costruite con accuratezza sbalorditiva.




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08/04/2015 18:58
 
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 In ingegneria ,per costruire le molte macchine che servono all'uomo ,soprattutto quelle costruite in serie, esiste il controllo di qualità ,cioè sono costruiti speciali dispositivi che controllano l'efficienza e il buon funzionamento di tutti i macchinari che escono dalle fabbriche e vengono scartate quelle macchine difettose e che non si confanno ai criteri di efficienza e funzionalità. La cosa straordinaria è che questo controllo avviene anche negli organismi viventi. Un articolo recente in Evolution news cita vari esempi di questi controlli di qualità. Un esempio importante  è per esempio la scoperta recente della funzione di due proteine Hey 1 ed hey2 che agiscono sulle cellule madri che danno luogo alle cellule ciliate della coclea dell'0recchio interno. In questa sede l'esatta configurazione ed allineamento delle cellule ciliate che partono dalla base della coclea al suo apice determina l'allineamento ordinato a dimensione crescente delle ciglia che devono essere mosse dalla vibrazione del liquido dell'endolinfa che a sua volta è mossa dalle vibrazioni della finestra ovale .L'esatto allineamento di queste cellule vibratili determinano la trasduzione esatta del segnale sonoro in segnale elettrico che viene trasmesso al cervello per la percezione del suono.


Se queste cellule sono allineate male ,in direzione sbagliata , piantate nella coclea in modo sbagliato il suono viene percepito male e si presenta una grave sordità. ebbene esperimenti sui topi hanno dimostrato che le proteine hei1 e hei2 determinano strettamente il modo ,i tempi e le modalità del preciso allineamento di queste cellule. La loro mancanza infatti determina una crescita disordinata di queste cellule ,una irregolarità nelle loro posizioni, un disordine nel loro allineamento e i topi diventano sordi.                                           


 


Un secondo controllo di qualità è stato scoperto recentemente nel sistema  del reticolo endoplasmatico e esistono sistemi, sempre di tipo proteico che controllano le proteine che sono destinate ad entrare nel nucleo della cellula; questo sistema recepisce le proteine mal ripiegate  e proteine difettose ;questi sistemi sono presenti soprattutto nelle cellule che non si moltiplicano, in particolare le cellule del sistema nervoso; l'accumulo nel nucleo di queste proteine difettose può rovinare il funzionamento della cellula e quindi,una volta scoperte si innesta il meccanismo a cascata di distruzione di queste proteine difettose.Questo sistema di controllo vigila anche che proteine estranee possano entrare nel nucleo della cellula.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Un terzo controllo di qualità si attua durante la divisione mitotica o meiotica della cellula. Durante la divisione cellulare i cromosomi devono essere ordinati con precisione all'equatore della cellula in maniera molto precisa; questi esperimenti sono stati fatti nel lievito di birra ,un organismo semplice eucariota. Per l'allineamento preciso dei cromosomi omologhi e dei cromatidi fratelli interviene una struttura multiproteica, il cinetocore   ,componente del centromero. Per ogni centromero esistono due cinetocori. I più semplici dei cinetocori contengono almeno cinquanta proteine diverse e molte di esse sono conservate in tutti gli eucarioti. Questo vuol dire che il preciso allineamento degli aminoacidi nella catena proteica è essenziale per la loro funzione Basta che vengano cambiati pochissimi aminoacidi e la funzione che la proteina deve fare cessa. Questo fenomeno ho menzionato più volte nei miei articoli, e dimostra l'impossibilità della formazione casuale di queste proteine. In ogni modo quando la cellula comincia a dividersi i cinetocori cominciano a controllare che i cromosomi si allineano in modo ordinato e attraverso il loro triplo strato di proteine si congiungono da una parte al DNA dei cromosomi e dall'altro lato ai microtubuli del fuso mitotico. I cinetocori possiedono anche proteine motrici come la dineina e la chinesina che imprimono movimento ai cromosomi ben allineati e li trasportano ai due poli della cellula in divisione. L'allineamanto preciso dei cromosomi e il loro trasporto preciso evitano che ci possa essere confusione nella cellula. Se questa confusione per varie ragioni non si può evitare si innesca il blocco della divisione cellulare e anche il meccanismo della morte programmata della cellula. Si preferisce che la cellula muoia anzicchè circolare nell'organismo facendo danni.                                                                                                                                                                                                                                                                   Una quarta scoperta è stata fatta recentemente :nel sistema nervoso esistono cellule staminali che possiedono un 'kit di pronto soccorso' proteico che viene inviato attraverso lo spazio intercellulare alle cellule del sistema immunitario ;le cellule immunitarie dotate di questo ?kit' aiutano le cellule nervose a riparare se stesse e ad evitare danni maggiori.                                                                                                                                                                                                                                                                                Questa breve rassegna del controllo di qualtà recentemente scoperto rende molto chiaro il concetto che tutto questo sistema è stato progettato perchè è omologo ed ancora più sofisticato dei sistemi di controllo di qualità progettato dagli ingegneri umani.




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10/04/2015 18:56
 
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Si sono avute nuove scoperte sull'apoptosi che mettono in crisi maggiormente l'evoluzione darwiniana. E' stato scoperto che l'apoptosi ,cioè la morte programmata della cellula, è molto antica, è stata trovata nei coralli che si calcola siano presenti nella terra almeno dal periodo precambriano, circa 550 milioni di anni fa. L'apoptosi è un fenomeno molto complesso e sembra che agiscano in sequenza per determinare la morte cellulare programmata ben 53 proteine fatte in media da 250-500 aminoacidi ciascuna.


Se si immettono le proteine del corallo in una cellula umana l'apoptosi funziona lo stesso e funziona egualmente se si immettono le proteine dell'apoptosi di una cellula umana nel corallo. Ciò dimostra che non è avvenuta nessuna evoluzione e le proteine di 550 milioni di anni fa sono le stesse di quelle di oggi.
D'altronde gli aminoacidi di queste proteine si sono altamente conservati soprattutto nelle zone del sito attivo, e sono decine di migliaia gli aminoacidi presenti in queste 53 proteine. Ancora una volta l'evoluzione darwiniana a piccoli passi non è confermata dagli esperimenti, sin dall'inizio le cose erano perfette come sono ora.


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21/04/2015 16:38
 
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Gli evoluzionisti darwiniani hanno usato come cavallo di battaglia gli organi vestigiali presenti nell’uomo, cioè organi che attualmente non svolgono alcuna funzione ma l’avevano in tempi remoti e che quindi erano considerati la prova di una discendenza comune. Si sono trovati almeno 180 di questi presunti organi vestigiali, ma con l’andare del tempo e con l’avanzare degli studi questi organi vestigiali si sono ridotti notevolmente di numero. Per esempio le tonsille, che erano considerate senza funzione, si sono dimostrate importanti organi immunitari, simili alle linfoghiandole o alla milza. L’appendice cecale era considerata un residuo dell’intestino degli animali erbivori ed invece si è visto che l’appendice serve come ricettacolo di germi utili all’organismo perché produttori di vitamine del gruppo B. Il coccige era considerato come un residuo della coda degli altri animali  inferiori all’uomo e si è visto invece che serve come organo di impianto di importanti muscoli del bacino. Anche la tiroide era considerata un organo vestigiale e si è constatata  poi la sua importantissima funzione nel metabolismo. Man mano che avanza la scienza si trovano funzioni di questi organi. Gli evoluzionisti darwiniani  si sono allora rivolti al DNA non codificante proteine come esempio di sequenze che non servono a niente e che sono il residuo o di sequenze parassite o di sequenze che un tempo avevano una funzione, ma ora ne sono privi. Questa idea è stata rafforzata dal fatto che circa il 98% del DNA non codifica proteine nell’uomo e solo per questo è considerata spazzatura di tipo casuale. Per esempio ci sono nel DNA molte sequenze ripetitive chiamate ALU, ma si è scoperto recentemente che queste sequenze hanno funzioni importanti. Il biologo Richard Stemberg esaminando la letteratura ha trovato un’ampia funzione per il DNA ripetitivo che contribuisce a formare strutture nucleari di ordine superiore, i centromeri, i telomeri e i centri di metilazione per il DNA. Inoltre, il DNA ripetitivo ALU potrebbe essere coinvolto nello sviluppo della funzione celebrale superiore. Molte altre scoperte sono avvenute per le funzioni del DNA non codificante: riparazione del DNA, assistenza nella replicazione del DNA, regolazione della trascrizione del DNA, piegatura dei cromosomi , controllo dello spliging,  combattere le malattie, regolazione dello sviluppo embrionale.  


Stemberg prevede che un giorno non tanto lontano il DNA spazzatura non esisterà più. Questa previsione si sta avverando con il progetto ENCODE , una serie di 30 lavori che dimostrano che l’ 80% del DNA  non codificante ha una funzione. Tom Gingers si accorse che ogni nucleotide è associato ad una funzione specifica di qualche tipo. Infine è stata scoperta anche la funzione degli pseudogeni. Gli pseudogeni erano ritenuti residui di geni un tempo funzionanti ma che ora non hanno alcuna funzione;  sono dei relitti dell’evoluzione. Ma anche questa idea è ora in via di estinzione perché si è scoperto che molti pseudogeni possono codificare proteine funzionali ed essenziali all’organismo, e sono modulari dell’espressione genica sofisticati. Il progetto ENCODE ha trovato che ben 850 pseudogeni sono trascritti in cromatina attiva. Sembra, da studi recenti, che i pseudogeni regolano l’espressione delle proteine in alcuni tessuti e non in altri. Molti pseudo geni sono conservati e la pressione selettiva li preserva nella loro struttura e ciò evidentemente dimostra che hanno una funzione. In conclusione la teoria che il DNA non codificante proteine sia spazzatura ha ritardato di molto la ricerca scientifica sulla funzione di questo DNA; si può dire quindi che il darwinismo spesso sia in ostacolo alla scienza.




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26/05/2015 15:59
 
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enzimiNel precedente articolo sulla cellula ,si è visto che le pompe sodio-potassio presenti in quantità elevata nella membrana cellulare ,per vincere il gradiente sodio -potassio e far entrare potassio nella cellula e sodio fuori deve andare contro corrente ,e per fare questo occorre usare molta energia. Come la cellula si procura questa energia? Per dirlo bisogna prima sapere cosa sono gli enzimi. Gli enzimi sono dei potenti catalizzatori chimici ,cioè accelerano enormemente il tempo delle reazioni chimiche. La cellula ,per poter vivere ha bisogno continuamente di compiere le più svariate reazioni chimiche, se non ci fossero gli enzimi queste avverrebbero in un tempo straordinariamente lungo, incompatibile con la sopravvivenza delle cellule. Gli enzimi accelerano di migliaia e anche di milioni di volte le reazioni chimiche.


Le reazioni chimiche si svolgono tra molecole e dentro la stessa molecola spostando gli atomi presenti in esse spostandoli di posto e trasformando una certa sostanza chimica in un'altra, liberando energia o assorbendo energia. Gli enzimi sono in genere molecole proteiche che si adattano colla loro forma alla molecola o alle molecole da modificare creando in tempo brevissimo anche di pochi secondi altre molecole che servono alla cellula. L'enzima ha una sua specificità ,cioè ogni enzima modifica una determinata molecola e solo quella perchè la sua conformazione si adatta perfettamente alla molecola da modificare. Gli enzimi possono agire su molecole piccole, medie e grandi ,come i carboidrati o le stesse molecole proteiche che vengono per lo più degradate da enzimi specifici. Molte volte gli enzimi fanno parte di reazioni chimiche a catena ,cioè un primo enzima modifica una determinata sostanza, che si trasforma in una seconda molecola, su questa interviene un altro enzima che la trasforma in una terza molecola, su cui interviene un altro enzima che la trasforma in una questa molecola e cosi' via con una reazione a catena che termina quando la cellula ottiene la molecola a lei utile per la sua funzione. In questa catena l'assenza o il malfunzionamento di uno solo degli enzimi che partecipano alla reazione a catena  rende impossibile la formazione della molecola utile finale con morte o grave sofferenza della cellula. In conclusione è la precisa forma dell'enzima che determina  su quale molecola deve agire. E la forma dell'enzima è determinata dall'allineamento preciso degli aminoacidi nella catena proteica dell'enzima. La creazione a caso di un enzima è estremamente difficile, anzi impossibile; finora non si è riusciti a creare per caso alcun enzima ,anche se enzimi simili tra loro. Questo dimostra l'alto grado di informazione complessa e specifica che ci vuole per creare l'enzima.


Per rimediare a questi inconvenienti fatali alla vita cosa ci vuole ?Ci vuole una pompa che spinga il sodio fuori dalla cellula e il potassio dentro la cellula. Questa è la soluzione che potrebbe adottare un ingegnere. Ed infatti in ogni cellula del corpo umano ci sono milioni di pompe sodio-potassio lungo la membrana cellulare. queste pompe spingono continuamente il sodio fuori dalla cellula e il potassio dentro la cellula ristabilendo continuamente il gradiente giusto. Ma facendo cosi' queste pompe correggono anche la pressione osmotica che fa entrare l'acqua all'interno della cellula perchè succede che col loro pompaggio succede che anche il sodio e il potassio si comportano come le proteine ,cioè ,diventano impermeabili, e cosi' il potassio attira acqua dall'esterno all'interno come le proteine e il sodio attira acqua dall'interno all'esterno ;si ha quindi un equilibrio fine tra l'entrata e l'uscita di acqua nella cellula ;si dice che la soluzione all'interno e all'esterno della cellula è isotonica, e l'acqua nella cellula rimane costante. Ma tutta questa azione di pompaggio ha un prezzo :un alto prezzo energetico, è come se si dovesse camminare contro un vento contrario ,ci vuole molta energia per farlo. Si calcola che in condizioni di riposo da un quarto alla metà del dispendio energetico delle cellule è usato per fare funzionare le pompe sodio-potassio. Ma come si ottiene questa energia? Lo si vedrà in un prossimo articolo studiando gli enzimi. E' chiaro però che queste pompe non esistono per caso ,sono state progettate e in modo molto rapido altrimenti le cellule sarebbero morte subito ,appena nate.

 


[Modificato da Credente 26/05/2015 16:01]
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26/05/2015 16:05
 
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Ad un mio precedente articolo sulla respirazione cellulare vorrei aggiungere alcune considerazioni. Per avere l'energia necessaria alle varie attività della cellula  come la sintesi del DNA, del  rna , delle proteine e trovare l'energia necessaria per fare funzionare contro gradiente la pompa sodio -potassio ed evitare il riempimento di sodio ed acqua dentro la cellula tale da farla scoppiare è necessaria energia e l'energia viene presa essenzialmente colla respirazione cellulare prendendola principalmente dal glucosio. Il glucosio è una molecola a sei atomi di carbonio con formula C6 H12O6L'energia chimica presente all'interno del glucosio viene presa spezzando i legami tra gli atomi. Si può fare un paragone con l'automobile: il suo motore a scoppio crea una scintilla nella camera di compressione ,questa scintilla degrada in modo violento la benzina e si ha un piccolo scoppio che dà l'energia per azionare i pistoni e la trasmissione facendo muovere l'automobile.


Nella cellula la degradazione del glucosio è molto più controllata ,a piccoli passi per volta perchè viene regolata dagli enzimi. Nella respirazione anaerobia .cioè senza bisogno di ossigeno  che avviene nel citoplasma, cioè nel liquido all'interno della cellula vengono impiegati 10 enzimi fino alla formazione di due molecole di piruvato  che ha formula C3H6O3,con formazione di una piccola quantità di energia. Poi il piruvato entra nei mitocondri e li' avviene la respirazione aerobia, cioè in presenza di ossigeno . Il piruvato entra nel ciclo di Krebs nel quale sono necessari altri otto enzimi e, in presenza di O2 si formano alla fine 6 molecole di anidride carbonica :l'idrogeno rilasciato viene trasportato da molecole  proteiche carrier che trasferiscono l'idrogeno   in proteine specifiche dette citocromi che sono i trasportatori di elettroni sino all'ossigeno ultimo accettore con formazione finale di 6 molecole di acqua e con sviluppo di una quantità di energia molto più alta ,15 volte di più che per la respirazione anaerobica. L'ossigeno è quindi essenziale alla vita dell'organismo umano, una carenza di 4 minuti di ossigeno provoca la morte . Ci sono cinque punti importanti da ricordare. In primo luogo se si mette glucosio nel caffè o nel te' può passare un'eternità ,ma il glucosio non si trasformerà mai in due molecole di piruvato. Perchè ciò avvenga ci vogliono i dieci enzimi.   In secondo luogo anche se si mette ossigeno ,anche in grande quantità in una soluzione di molecole di piruvato ,non avverrà mai che dal piruvato si formino anidride carbonica ed acqua. Perchè accada ciò ci vogliono gli otto enzimi necessari e le altre proteine di trasporto di idrogeno e degli elettroni. In terzo luogo ciascuno dei venti e più enzimi e delle proteine carrier è formato da circa 300 aminoacidi. Il preciso allineamento dei venti aminoacidi in ciascuna di queste  proteine ha una probabilità ,se fosse fatta in modo casuale di 1 su 20^300,una improbabilità assoluta. E' il DNA del nucleo cellulare che contiene l'informazione per formare correttamente tutti questi enzimi: Se un solo enzima manca la respirazione non può avvenire. Se per esempio si dà un veleno ,il cianuro ,viene neutralizzato uno dei trasportatori degli elettroni e la persona muore. Se viene somministrato arsenico viene bloccato uno degli enzimi del ciclo di Krebs, e l'individuo muore lo stesso Quindi basta che manchi un solo enzima e la respirazione non può avvenire..Infine l'energia che si forma non viene subito utilizzata, come avviene nell’ automobile ,ma viene ,per cosi' dire immagazzinata, memorizzata  in una piccola molecola, l'ATP che ha al suo interno tre legami fosforici altamente energetici. Nelle membrane mitocondriali esisistono  delle complesse macchine molecolari enzimatiche le atpsintetasi  che sintetizzano continuamente ATP captando l'energia presa dal glucosio. Esiste poi un'altra molecola enzimatica l'atpasi ,presente anche nella pompa sodio-potassio che degrada l'ATP trasmettendo energia alla pompa per farla funzionare. Le cellule del corpo umano e di tutti gli organismi pluricellulari non possono funzionare da sole ,funzionano in armonia con tutto l'organismo e ci sono dei sistemi che fanno in modo che funzionino insieme. Vedremo in seguito quali sono questi sistemi.




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26/05/2015 16:08
 
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Il corpo umano, per poter produrre o utilizzare per le sue necessità le innumerevoli sostanze chimiche di cui ha bisogno per combattere e superare le leggi naturali che tenderebbero, lasciate a se stesse ,a portarlo alla morte, usa particolari sostanze ,in genere proteiche ,gli ormoni e i neuroormoni. Gli ormoni sono i messaggeri dell'organismo: vengono prodotti da particolari organi specifici, deputati a sintetizzarli, e vengono messi in circolo per andare verso gli organi bersaglio per fare il loro lavoro. Ma per fare il loro lavoro devono unirsi a specifiche molecole proteiche ,site nella membrana cellulare degli organi bersaglio; queste molecole proteiche, chiamate ricettori dell'ormone hanno una conformazione specifica atta a combinarsi con la struttura dell'ormone ,come una serratura si combina con la sua chiave ;una volta che il
ricettore si è unito all'ormone si scatenano una serie di reazioni a cascata che portano la cellula bersaglio ad utilizzare o a produrre la sostanza di cui ha bisogno, per esempio il glucosio.

Ma non è tutto: esistono nell'organo che produce l'ormone, nella membrana delle sue cellule ,dei sensori che avvertono la cellula della situazione in circolo della sostanza da utilizzare, per esempio ancora una volta il glucosio .Il sensore è anch'esso un recettore che unendosi al glucosio ,è sensibile della sua carenza o abbondanza e scatena una re azione nella cellula che libera l'ormone specifico immettendolo in circolo. Per compiere però questo lavoro gli ormoni ci mettono del tempo ,anche alcune ore, e quindi sono lenti nell'azione, e vanno bene quindi quando non c'è pericolo immediato di vita. Ma esistono nell'organismo anche i neuro-ormoni, quando bisogna rimediare inpochi secondi ad un pericolo imminente. Per esempio ,quando passiamo dalla posizione supina a quella eretta, la legge naturale della forza di gravità tende a far abbassare la pressione sanguigna. Ma in certi punti del sistema vascolare esistono dei sensori sensibili alla variazione di pressione: essi sono delle molecole proteiche presenti in particolari strutture nervose specializzate che trasmettono la variazione pressoria in impulso nervoso afferente che arriva presso specifici neuroni che poi trasmettono un impulso efferente agli organi bersaglio della 'aumento della pressione arteriosa. Questi nervi efferenti secernono ,in vicinanza dell'organo bersaglio specifiche sostanze chimiche, i neuro-ormoni che si combinano anch'essi con recettori specifici dell'organo deputato all'aumento pressorio. Il riflesso nervoso afferente ed efferente è rapidissimo e in pochi secondi rimette in sesto la pressione in rapporto alla forza di gravità, e noi quando ci alziamo dal letto non ci accorgiamo nemmeno che c'è stato questo evento complesso. Solo quando non funziona bene questo
meccanismo si ha una lipotimia ,cioè una perdita di conoscenza, perchè la pressione arteriosa non è sufficiente a portare sangue al cervello .Come si vede questi meccanismi che ho appena descritto brevemente sono molto complicati e non possono essersi formati con piccoli passi casuali ,dovevano essere presenti ben funzionanti sin dall'inizio. La biologia evoluzionista
darwiniana non ha niente da dire a questo proposito. Dietro tutto questo esiste una mente eccelsa che ha previsto e pianificato tutto.


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