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CRONOLOGIA BIBLICA E PARABIBLICA

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2013 14:48
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09/09/2013 14:36
 
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GESU' IN FLAVIO GIUSEPPE

Il testo greco di Giuseppe Flavio che ci è pervenuto, appoggiato dalla citazione che fa di esso Eusebio di Cesarea che sembrerebbe a prima vista confermarlo, conserva un breve passo su Gesù: 

"Verso questo tempo visse Gesù, uomo saggio, se pur conviene chiamarlo uomo; infatti egli compiva opere straordinarie, ammaestrava gli uomini che con gioia accolgono la verità, e convinse molti giudei e greci. Egli era il Cristo. E dopo che Pilato, dietro accusa dei maggiori responsabili del nostro popolo, lo condannò alla croce, non vennero meno coloro che fin dall'inizio lo amarono. Infatti apparve loro il terzo giorno di nuovo vivo, avendo i divini profeti detto queste cose su di lui e moltissime altre meraviglie. E ancora fino ad oggi non è scomparsa la tribù dei cristiani che da lui prende nome". (Ant. 18, 63-64) 
  
Il passo è, però, giustamente sempre apparso sospetto agli studiosi. Infatti, già Origene precisava che Giuseppe Flavio non era certamente cristiano e che non credeva alla messianicità di Gesù. Nel 1971 è stato pubblicato dallo studioso israeliano S.Pinès una versione araba, risalente al X secolo, della "Storia universale" di Agapio, vescovo di Hierapolis in Siria, che citando lo stesso brano flaviano, così mostra di conoscerlo: 

"In quel tempo ci fu un uomo saggio che era chiamato Gesù. La sua condotta era buona ed (egli) era noto per essere virtuoso. E molti fra i giudei e fra le altre nazioni divennero suoi discepoli. Pilato lo condannò ad essere crocifisso e a morire. Ma quelli che erano diventati suoi discepoli non abbandonarono il suo discepolato. Essi raccontarono che egli era apparso loro tre giorni dopo la sua crocifissione e che era vivo; forse, perciò, era il Messia, del quale i profeti hanno raccontato meraviglie". 
  
Questo testo è, probabilmente, molto simile al tenore originario del passo come uscì dalla "penna" di Flavio Giuseppe ed il testo che ci è giunto in greco deve ritenersi interpolato da un autore cristiano e non della mano diretta dell'autore.

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Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?». At 8,30
 
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