Aveva lunghi capelli azzurri e occhi da sirena. Il giorno in cui la vide, John, il pescatore, dimenticò ogni cosa. Abbandonò tutto e tutti per sposare lei, malvista dalla gente del villaggio perché straniera. Ogni mattina, passeggiava lungo la riva, e chiunque la incontrasse voltava lo sguardo altrove. Lei era la sirena straniera e pericolosa, i suoi capelli dimostravano che non era di questo mondo. Meglio ignorarla per non trovarsi nei guai. Presto John avrebbe capito e sarebbe scappato da lei. Così pensavano, e lei, che riusciva a indovinare i loro pensieri, sorrideva. Ogni sera, prendeva il suo violino, e suonava il canto del mare. La gente del villaggio ascoltava la musica incantata, senza sapere da dove provenisse, e segretamente ringraziava Dio per quell'armonia di suoni che avvolgeva le Anime.
Una notte terribile, John uscì verso il mare, come aveva fatto mille altre notti, lasciando un fiore sul cuscino, accanto alla sua sposa. C'era aria di tempesta, ma lui era abituato a dialogare con le onde. Avrebbe chiesto loro il permesso, completato il suo lavoro e poi sarebbe tornato da lei. Prima di uscire si voltò a guardarla. Com'era bella, mentre il sonno dipingeva la quiete sul suo viso!
Ma la mattina dopo, John non tornò. E nemmeno quella seguente. Il mare aveva smesso di dialogare con lui, portandolo nel suo luogo segreto e inaccessibile ai vivi.
Al villaggio tutti incolparono lei. Lo aveva stregato, ammaliato. Non erano possibili altre spiegazioni. Lei sentiva le accuse inespresse, accoccolate accanto al dolore che la mancanza di lui le provocava. Basta. Era arrivato il momento di raggiungerlo. Si incamminò verso i flutti, sotto gli occhi attoniti della gente, e scomparve.
C'è chi giura di averla vista, di notte, suonare il violino in mezzo alle onde, domando le tempeste perché nessun altra donna del villaggio debba mai soffrire il suo stesso dolore.